ITMI20081559A1 - Accessorio, stazione di lavoro ed impianto di riciclaggio di pneumatici mediante tecnologia water-jet - Google Patents

Accessorio, stazione di lavoro ed impianto di riciclaggio di pneumatici mediante tecnologia water-jet Download PDF

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ITMI20081559A1
ITMI20081559A1 IT001559A ITMI20081559A ITMI20081559A1 IT MI20081559 A1 ITMI20081559 A1 IT MI20081559A1 IT 001559 A IT001559 A IT 001559A IT MI20081559 A ITMI20081559 A IT MI20081559A IT MI20081559 A1 ITMI20081559 A1 IT MI20081559A1
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Description

Titolo: "Accessorio, stazione di lavoro ed impianto di riciclaggio di pneumatici mediante tecnologia “water-jet””.
DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce ad un accessorio, ad una stazione di lavoro ed ad un impianto di riciclaggio di pneumatici mediante tecnologia “water-jet”, particolarmente, ma non esclusivamente, per il riciclaggio di pneumatici fuori uso (P.F.U.), in accordo rispettivamente, con il preambolo della rivendicazione 1, 13 e 19.
La società moderna basa fondamentalmente la propria economia ed il proprio sviluppo sul trasporto su gomma. In effetti per la distribuzione di beni e servizi, così come per l’espletamento di processi di industriali, attività private o ludiche sono impiegati automobili, autocarri, motociclette, trattori ecc. che ogni giorno fanno impiego di pneumatici.
Come è ben noto, i pneumatici hanno una durata limitata ed, al termine della loro vita utile, devono essere sostituiti. I pneumatici non più adoperabili, perché per esempio, troppo consumati o danneggiati, sono chiamati Pneumatici Fuori Uso o P.F.U..
I P.F.U. sono un prodotto inquinante, in quanto un singolo P.F.U., per esempio un P.F.U. di un’automobile, impiega circa 100 anni ad essere smaltito dall’ambiente.
Considerato che, nel mondo industrializzato, i P.F.U. che ogni anno devono essere smaltiti si contano in centinaia di migliaia di tonnellate, è immediatamente evidente come tali P.F.U. costituiscano un serio problema ambientale.
Per il riciclaggio dei P.F.U. varie soluzioni sono state proposte.
Recentemente sono stati introdotti impianti per disgregare i P.F.U. dotati di un dispositivo “water-jet” in grado di creare getti di fluido, ad esempio acqua ad alta pressione, i quali consentono di disgregare i P.F.U. nei loro componenti principali.
In particolare, la disgregazione del pneumatico mediante tecnologia “water-jet” avviene tramite un getto di fluido ad alta pressione che fuoriesce da un ugello erogatore che è mobile lungo un percorso prestabilito in base ad un programma specifico; infatti l’ugello erogatore risulta essere associato, ad esempio, ad un braccio meccanico ad assi cartesiani.
Giova rilevare che la pressurizzazione del fluido avviene tramite delle pompe intensificatici che moltiplicano la pressione oltre i 3000 bar.
Ad esempio, nel documento brevettuale US 5,341,996, è illustrato un sistema in grado di implementare un processo di disgregazione dei P.F.U..
In particolare, è possibile apprendere dal succitato documento brevettuale statunitense che il processo ha luogo all’ interno di una camera di contenimento chiusa ermeticamente di forma cilindrica ove agisce un braccio meccanico, su cui sono disposti gli ugelli erogatori in grado di erogare il fluido ad elevata pressione verso il pneumatico.
È proprio grazie al fluido ad alta pressione che fuoriesce dai suddetti ugelli che è possibile disgregare il pneumatico sistemato entro la camera di lavorazione.
Tuttavia ancorché tale apparato presenti degli indubbi vantaggi lo stesso non è esente da problemi, tra i quali è possibile citare i seguenti:
- la camera di contenimento è idonea ad alloggiale un solo pneumatico per volta; il che comporta l’impossibilità di raggiungere elevati livelli di produzione (ossia di disgregazione di pneumatici) se non replicando tale camera tante volte quanti sono i P.F.U. che si vuole trattare in contemporanea con i conseguenti aggravi di costi e di tempo e quindi con una produttività dell’impianto insoddisfacente;
- qualora nel corso delle operazioni di disgregazioni sia necessario trattare P.F.U. aventi differente diametro, ad esempio un P.F.U. con un diametro maggiore rispetto all’ultimo P.F.U. trattato, è necessario procedere alla sostituzione dell’intera camera con un'altra camera di contenimento avente un diametro pari o maggiore a quello del P.F.U. da disgregare al fine di garantire l’opportuno sostegno durante l’operazione di erogazione del fluido ad alta pressione contro il P.F.U, stesso; questa operazione costituisce un evidente aggravio di tempo ed uno spreco di denaro e di risorse.
Da quanto sopra è evidente come nell’ambito del settore del riciclaggio di P.F.U. sia molto sentita l’esigenza di poter effettuare la disgregazione di più pneumatici in contemporanea e di avere un impianto che sia più flessibile nel disgregare P.F.U. di differenti diametro e che presenti caratteristiche strutturali differenti dalla tecnica nota testé descritta.
II problema alla base della presente invenzione è dunque quello di escogitare un accessorio, una stazione di lavoro ed un impianto dotati del suddetto accessorio i quali presentino caratteristiche strutturali e funzionali tali da soddisfare le suddette esigenze, ovviando nel contempo agli inconvenienti di cui si è riferito.
Tale problema è risolto da un accessorio per un impianto di riciclaggio pneumatici fuori uso mediante tecnologia “water-jet”, in accordo con la rivendicazione 1.
Tale problema è anche risolto da una stazione di lavoro e da un impianto di riciclaggio di pneumatici fuori uso mediante tecnologia “water-jet”, in accordo, rispettivamente, con la rivendicazione 13 e 19.
Grazie alla presente invenzione è possibile ottenere un accessorio per disgregale pneumatici fuori uso che consente di disgregare più pneumatici contemporaneamente assicurando un notevole incremento della produzione quindi un ritorno economico più vantaggioso.
Inoltre, grazie alla presente invenzione è possibile ottenere un accessorio che è espandibile in funzione del diametro del pneumatico da trattare senza che vi debba essere l’intervento di personale. Ciò garantisce un sensibile incremento dell’efficienza dell’impianto nel suo complesso.
Infine, grazie alla presente invenzione è possibile predispone un impianto per il riciclaggio dei P.F.U. in grado di ottenere dalla disgregazione del pneumatico i seguenti materiali:
- polverino (anche chiamato granuli o polvere) di gomma commercializzabile in diverse classi granulometriche,
- acciaio e
- fibra di nylon.
Vantaggiosamente, grazie al suddetto impianto è dunque possibile ottenere la formazione del polverino di gomma senza che venga intaccato l’acciaio che costituisce la struttura metallica del pneumatico, garantendo un migliore recupero dei materiali rispetto agli impianti noti e attualmente in esercizio.
Ulteriori caratteristiche ed i vantaggi dell’accessorio secondo la presente invenzione risulteranno dalla descrizione di seguito riportata di un suo esempio preferito di realizzazione, data a titolo indicativo e non limitativo, con riferimento alle annesse figure, in cui:
- la figura 1 rappresenta uno schema di principio dell’impianto di riciclaggio di pneumatici, particolarmente pneumatici fuori uso, mediante tecnologia “water-jet”, in accordo con la presente invenzione;
- la figura 2 rappresenta una vista in sezione di una stazione di lavoro comprendente un accessorio ed un dispositivo “water-jet” da utilizzarsi nell’impianto di figura 1, in accordo con la presente invenzione;
- la figura 3 rappresenta una vista in sezione dell’accessorio da utilizzarsi nell’impianto di figura 1, in accordo con la presente invenzione;
- la figura 4 rappresenta una vista in pianta dell’ accessorio da utilizzarsi nell’impianto di figura 1, in accordo con la presente invenzione;
- la figura 5 rappresenta una vista prospettica dell’accessorio da utilizzarsi nell’impianto di figura 1, in accordo con la presente invenzione.
Nel proseguo della presente descrizione sebbene si faccia riferimento a pneumatici di tipo P.F.U., l’accessorio, la stazione di lavoro e rimpianto qui di seguito descritti sono evidentemente in grado di trattare mediante tecnologia “water-jet” anche pneumatici perfettamente funzionanti e non necessariamente solo P.F.U..
Ciò premesso e con riferimento alle annesse figure, con 1 è globalmente indicato un impianto di riciclaggio di pneumatici fuori uso mediante tecnologia “water-jet”.
L’impianto 1 comprende una pluralità di stazioni di lavoro 2, 4, 6, 7, 8 e 9, il cui controllo e funzionamento è affidato ad opportuni mezzi di comando e controllo programmabili (non rappresentati nei disegni), quali ad esempio un PLC,
Il PLC è pertanto in grado di sovraintendere e coordinare le operazioni che devono essere eseguite da ciascuna stazione di lavoro 2, 4, 6, 7, 8 e 9 e la loro interoperabilità al fine di garantire il corretto funzionamento dell’impianto di riciclaggio 1.
La prima stazione 2 dell’impianto 1 può essere una stazione “intelligente” di selezione e carico di uno o più P.F.U. 3 nella seconda stazione 4.
In particolare, la prima stazione 2 è in grado di selezionare mediante opportuni mezzi di selezione i P.F.U. sia in dimensione, che in peso che in spessore e di trasferire i P.F.U. così selezionati alla seconda stazione di lavoro 4.
Tale seconda stazione di lavoro 4 (Figura 2) è una stazione di disgregazione dei P.F.U. 3; tale stazione di disgregazione 4 comprende:
- un accessorio 5 ed
- un dispositivo “water-jet” 6A per la disgregazione della gomma e del tessuto costituenti il P.F.U..
La polvere di gomma ed il tessuto ottenuti dalla disgregazione operata nella seconda stazione 4 possono essere raccolti, insieme al fluido utilizzato dal dispositivo “water-jet” 6A, in una terza stazione 6, ove i granuli di polvere ed il tessile vengono mantenuti in sospensione nel fluido mediante opportuni mezzi agitatori.
I granuli di polvere sono inviati ad una quarta stazione 7 di centrifugazione, per ottenere una polvere umida ma con un grado di umidità molto ridotto.
Una quinta stazione 8 riceve la polvere di gomma dalla quarta stazione 7 e asciuga ulteriormente tale polvere, mentre una sesta stazione 9 separa la polvere di gomma dal tessile inviando la polvere di gomma ad un sistema di vagliatura per la separazione in funzione della granulometria.
Con questo impianto 1 , come sarà evidente dal seguito della descrizione, si ottiene una purezza dei materiali mai raggiunta prima, unitamente ad un’elevata resa per unità di tempo.
Come precedentemente descritto, la seconda stazione di disgregazione 4 comprende l’accessorio 5 per il supporto ed il contenimento di pneumatici 3, preferibilmente P.F.U. di automobile e/o di autocarro, ed il dispositivo “water-jet” 6A, Vantaggiosamente, l’accessorio 5 comprende:
- un supporto 10 esteso lungo una prima prefissata direzione X-X per supportare almeno un P.F.U. 3 e
- mezzi di contenimento 11 estesi lungo una seconda prefissata direzione Y-Y trasversale a detta prima prefissata direzione X-X.
In particolare, i mezzi di contenimento 11 cooperano con il supporto 10 per individuare un alloggiamento 12A idoneo a contenere almeno un P.F.U. 3,
Giova rilevare che i mezzi di contenimento 11 comprendono una pluralità di settori 12, estesi parallelamente alla seconda direzione Y-Y, i quali sono conformati in modo da circoscrivere il o i P.F.U. 3 disposti sul supporto 10.
Inoltre, giova rilevare che, l’accessorio 5 comprende mezzi di azionamento 13 che risultano essere operativamente associati alla pluralità di settori 12 per determinare uno spostamento reversibile di allontanamento/avvicinamento della pluralità di settori 12 rispetto ad una porzione centrale del supporto 10 per passare tra una prima configurazione operativa CI ed una seconda configurazione operativa C2.
Grazie a ciò è possibile ottenere una corrispondente espansione/contrazione della pluralità di settori 12 dei mezzi di contenimento li, così da potere contenere P.F.U. di differente diametro.
Giova rilevare che i P.F.U. 3 disposti sul supporto 10, che devono essere disgregati dal dispositivo “water-jet” 6A, devono comunque presentare tutti le medesime dimensioni radiali, ossia non possono essere trattati contemporaneamente P.F.U. 3 presentanti diametro differenti.
In altre parole, quando sul supporto 10 vi sono uno o più P.F.U. 3, si ha che la pluralità di settori 12 è comandata automaticamente, ossia senza che vi sia l’intervento di nessun operatore, dai mezzi di comando e controllo ad assumere una configurazione posta tra la prima configurazione operativa CI e la seconda configurazione operativa C2, tale configurazione essendo in funzione della dimensione radiale dei suddetti P.F.U.
3 disposti sul supporto 10.
Qualora invece si debbano trattare P.F.U. 3 aventi differente diametro da quelli fino ad ora trattati è vantaggiosamente possibile, sempre grazie alla presenza dei mezzi di comando e controllo, disporre la pluralità dei settori 12 dei mezzi di contenimento 11 in una nuova configurazione tale per cui la pluralità di settori 12 è in grado di circoscrivere gli attuali P.F.U. 3 disposti sul supporto 10.
Al fine di potere contenere pneumatici di differente diametro i mezzi di contenimento 11 dell’accessorio 5 sono dunque suddivisi in una pluralità di settori 12 mobili e, con riferimento in particolare alla figura 4, si nota che:
- ciascun settore della pluralità dì settori 12 è almeno parzialmente sovrapposto con il coni spendente settore contiguo, quando la pluralità di settori 12 è nella prima configurazione operativa CI e,
- la pluralità di settori 12 risultano essere sostanzialmente continui, quando tale pluralità di settori 12 è in detta seconda configurazione operativa C2.
In particolare si ha che:
- le estremità estese lungo la seconda direzione Y-Y di ciascun settore 12, quando sono nella configurazione operativa Ci ò prossime a tale configurazione operativa, ossia nella configurazione idonea a contenere pneumatici aventi piccolo diametro (ad esempio da 13” a 16”) risultano essere almeno parzialmente sovrapposte, mentre
- le estremità estese lungo la seconda direzione Y-Y di ciascun settore 12, quando sono nella configurazione operativa C2 o prossime a tale configurazione operativa, ossia nella configurazione idonea per contenere pneumatici aventi diametro maggiore (oltre i 17”) risultano essere sostanzialmente contigue senza soluzione di continuità.
In tale modo, sia nella configurazione operativa CI che nella configurazione operativa C2, è possibile evitale il fenomeno dello “spanciamento” dei pneumatici quando questi risultano essere sottoposti all’azione disgregatrice del fluido iettato dal dispositivo “water-jet” 6A.
Vantaggiosamente, grazie alla suddetta caratteristica, è dunque possibile contenere pneumatici di dimensioni radiali differenti, ad esempio variabile nell’intervallo compreso tra 600 e 1500 mm, senza che vi sia bisogno di interventi per la sostituzione dei mezzi di contenimento 11 e garantendo pertanto una maggiore resa nell’unità di tempo dell’impianto 1,
Alternativamente, è previsto che nella suddetta configurazione operativa C2, o in prossimità di tale configurazione, vi possa essere una luce o intercapedine S, pari ad esempio a 10 mm, tra le estremità dei settori contigui 12.
Secondo una aspetto preferito, la pluralità di settori 12 risultano essere estesi perpendicolarmente rispetto alla prima prefissata direzione X-X, in modo da creare una barriera o sponda di contenimento.
Preferibilmente la barriera di contenimento ha una altezza tale da contenere sino ad un massimo di sei pneumatici disposti concentricamente lungo la direzione di estensione.
Giova rilevare che i settori 12 dell’accessorio 5 sono realizzati in lamiera forata; i fori presentano una dimensione tale da consentire il passaggio dei residui (ossia polvere di gomma, tessile e fluido) della disgregazione del pneumatico 3.
In particolare una dimensione dei suddetti fori può variare nell’intervallo compreso tra 3 e 10 mm,
Come si nota nelle specifica rappresentazione di figura 4, il numero dei settori 12 costituenti i mezzi di contenimento 11 si concretizza in un numero pari a quattro, ciascuno dei quali risulta essere conformato a guisa di arco di circonferenza esteso per circa 100°.
Alternativamente, il numero di settori 12 può essere pari a due, tre, cinque o più. Alternativamente, i settori 12 possono presentare forma planare.
Secondo un aspetto preferito della presente invenzione, il supporto 10 si concretizza in un piano di supporto costituito in solo pezzo realizzato da un grigliato anch’esso opportunamente dimensionato (è prevista ad esempio una “maglia” avente luce di circa 100x50mm) al fine di consentire il passaggio dei residui (ossia polvere di gomma, tessile e fluido) della disgregazione del pneumatico 3.
Preferibilmente il supporto 10 può essere realizzato con una forma circolare del tipo rappresentata in figura 5, ma, alternativamente, è anche possibile prevedere una forma poligonale, quale ad esempio quadrangolare.
Vantaggiosamente, anche con riferimento alla figura 4, è previsto che il supporto 10 abbia una conformazione circolare con un diametro, ad esempio, pari a 1800 mm, tale da supportare la pluralità di settori 12 anche quando quest’ultimi risultano essere nella configurazione operativa C2, ossia anche quando i settori 12 devono contenere i P.F.U. 3 aventi il diametro massimo (ad esempio 1500 mm) trattabile dall’accessorio 5.
È bene sottolineare che al fine di consentire lo spostamento da e verso il centro del supporto 10 dei settori 12, oltre ai mezzi di azionamento 13, il supporto 10 comprende almeno una guida 14 per ciascun settore della pluralità di settori 12.
Preferibilmente per ciascun settore 12 sono previste due guide 14 così da garantire migliori prestazioni durante l’utilizzo del dispositivo “water-jet” 6A.
In particolare, si ha che ciascun settore della pluralità di settori 12 è accoppiabile mediante mezzi di impegno 15 con la propria guida 14 per realizzare un impegno scorrevole.
In una preferita forma di realizzazione, si ha che i mezzi di impegno 15 di ciascun settore della pluralità di settori 12 sono provvisti di cuscinetti radiali che si impegnano nelle rispettive guide 14.
È bene rilevare che i mezzi di impegno 15, oltre a garantire lo spostamento dei settori 12 lungo le rispettive guide 14, devono anche assicurare una resistenza al getto di fluido erogato dal dispositivo “water-jet” 6A.
In particolare, i suddetti mezzi di impegno 15 devono garantire che non via sia un movimento dei settori 12 quando i P.F.U. 3 vengono colpiti dal fluido in pressione erogato dal dispositivo “water-jet” 6A.
Come precedentemente descritto, al fine di consentire lo spostamento reversibile dei settori 12 da e verso il centro del supporto 10, sono previsti i mezzi di azionamento 13, i quali comprendono per ciascun settore di detta pluralità di settori 12 almeno un attuatore 13A connesso meccanicamente con il rispettivo settore 12 in modo tale che, ad un movimento dell’attuatore 13 A, corrisponde uno spostamento tra la prima configurazione operativa CI e la seconda configurazione operativa C2 della pluralità dei settori 12.
Ad esempio, anche con riferimento alle figure da 2 a 5, si nota che ciascun attuatore 13A è collegato meccanicamente tramite opportuni cinematismi 13B e 13C, rispettivamente, ad un settore 12 ed al supporto 10.
Preferibilmente, gli attuatori 13A si concretizzano in attuato» elettrici, pneumatici e/o elettrico-pneumatici.
Giova rilevare che l’accessorio 5 comprende inoltre una pluralità di elementi di centraggio 16 i quali risultano essere estesi parallelamente lungo la seconda direzione Y-Y per trattenere in una posizione prefissata i P.F.U. 3.
In particolare, i suddetti elementi di centraggio 16 risultano essere mobili reversibilmente da e verso il centro del supporto 10 grazie alla presenza di opportuni mezzi di azionamento 17 cosi da passare tra una terza configurazione operativa C3 ed una quarta configurazione operativa C4.
Gli elementi di centraggio 16 garantiscono, con qualsiasi tipo di P.F.U. 3 disposto sul supporto 10, una predeterminata distanza L tra un settore 12 ed il battistrada del pneumatico 3.
In altre parole, gli elementi di centraggio 16 sono comandati dai mezzi di comando e controllo a posizionarsi in una prefissata posizione in funzione del diametro dei P.F.U, 3 da trattare.
Ad esempio, la predeterminata distanza L può risiedere nell’intervallo di misure compreso tra 10 e 20 inm,
In una preferita forma di realizzazione, gli elementi di centraggio 16 si concretizzano in aste aventi sezione in pianta di forma cilindrica e/o parallepipedica, le quali risultano essere disposte perpendicolarmente al supporto 10.
Giova rilevare che l’altezza di tali aste è pari all’altezza complessiva cui si giunge sovrapponendo tra di loro i P.F.U. 3 che si devono disgregare contemporaneamente.
Preferibilmente, in accordo con un aspetto della presente invenzione, sono previsti tanti elementi di centraggio 16 quanti sono la pluralità di settori 12 costituenti i mezzi di contenimento 11.
Ad esempio, come rappresentato in figura 5, vi sono quattro settori 12 ed altrettanti elementi di centraggio 16.
Inoltre, affinché sia possibile regolare la posizione degli elementi di centraggio 16 è disposta nel supporto 10, una ulteriore guida 18 per ciascun elemento di centraggio 16; ciascun elemento di centraggio 16 è accoppiabile mediante secondi mezzi di impegno 19 con la guida 18 per realizzare un impegno scorrevole.
In una preferita forma di realizzazione, si ha che i mezzi di impegno 19 sono provvisti di cuscinetti radiali.
I mezzi di azionamento 17 comprendono per ciascun elemento di centraggio 16 almeno un attuatore 20 connesso meccanicamente con il rispettivo elemento di centraggio 16 in modo tale che ad un movimento dell 'attuatore 20 corrisponde uno spostamento tra la terza configurazione operativa C3 e la quarta configurazione operativa C4.
Ad esempio, anche con riferimento alle figure 2 e 5, si nota che ciascun attuatore 20 è collegato meccanicamente tramite opportuni cinematismi 20B e 20C, rispettivamente, ad un elemento di centraggio 16 ed al supporto 10.
Preferibilmente, gli attuatori 20 si concretizzano in attuatori elettrici, pneumatici e/o elettrico-pneumatici.
Con riferimento ora alle figure da 2 a 5, si nota che l’accessorio 5 comprende inoltre mezzi motori 21 operativamente connessi con il supporto 10 per porre in rotazione il supporto stesso.
Ad esempio i mezzi motori 21 sono connessi al supporto 10 mediante un albero di trasmissione 22.
Giova rilevare che i mezzi motori 21 sono protetti da un carter 23 al fine di garantire la tenuta al fluido erogato dal dispositivo “water-jet” 6A durante le operazioni di disgregazioni dei P.F.U. 3.
Quindi una volta azionati i mezzi motori 21 è posto in rotazione il supporto 10 e di conseguenza anche i P.F.U. 3 su di esso disposti,
Ad esempio, è previsto che la velocità angolare impressa dai mezzi motori 21 al supporto 10 possa variare fino ad un massimo di dieci giri al minuto.
Si nota inoltre, anche con riferimento alla figura 3, che i mezzi motori 21 sono supportati da un piano di supporto 24 a sua volta sostenuto da putrelle 24A.
Il piano di supporto 24 è anch’esso grigliato per consentire il passaggio dei residui di disgregazione (ossia polvere di gomma, tessile e fluido) del pneumatico 3.
I mezzi motori 21 si concretizzano, ad esempio, in un motoriduttore a velocità variabile comandato da inverter.
Con riferimento ora alla figura 2, in cui è mostrata la stazione di lavoro di disgregazione 4 dell’impianto di figura 1, la quale comprende:
- il dispositivo “water-jet” 6A,
- l’accessorio 5 ed
- una calotta di contenimento 25 associata ad una tramoggia 26 in grado di contenere e di raccogliere i residui della disgregazione nonché i fluidi erogati dal dispositivo “waterjet” 6A.
Vantaggiosamente si nota che il dispositivo “water-jet” 6A comprende mezzi di brandeggio 27 cui sono associati almeno un ugello erogatore (o testa erogatrice) 28.
Tale almeno un ugello erogatore 28 è in grado di indirizzare un flusso di fluido ad alta pressione, ad esempio acqua, contro almeno una porzione del P.F.U. 3.
Sempre con riferimento alla figura 2, secondo un aspetto della presente invenzione, si nota che il flusso di fluido erogato ha una componente di propagazione sostanzialmente parallela rispetto alla direzione di estensione X-X del supporto 10.
In altre parole, l’ugello erogatore 28 è disposto in modo tale da risultare perpendicolare al battistrada ed ai fianchi del P.F.U. 3.
Preferibilmente, gli ugelli erogatori 28 associati ai mezzi di brandeggio 27 risultano essere pari al numero di P.F.U. 3 disposti sul supporto 10.
Ad esempio, nella raffigurazione di figura 2, sono presenti tre ugelli erogatori 28 in quanto risultano essere disposti sul supporto 10 tre P.F.U. da disgregare.
In particolare, secondo una preferita forma di realizzazione, i mezzi di brandeggio 27 si concretizzano in un coppia di bracci meccanici ad assi cartesiani, dei quali uno risulta essere esteso lungo la direzione Y-Y (ossia verticalmente) e l’altro esteso lungo la direzione X-X (ossia orizzontalmente).
Giova rilevare che, l’ugello erogatore 28 è associato al braccio meccanico che si estende lungo la direzione X-X.
Giova rilevare inoltre che la coppia di bracci risulta essere comandata da opportuni motori elettrici 29, i quali sono controllati dai mezzi di controllo e comando.
In particolare, i suddetti motori elettrici 29 consentono ai bracci meccanici di imporre spostamenti di traslazione lungo la prima direzione X-X, la seconda direzione Y-Y e movimenti di rotazione attorno alla anzidetta seconda direzione Y-Y,
Si ha pertanto che dopo avere posizionato i pneumatici 3 (ad esempio fino ad un massimo di sei) sul supporto 10 dell’accessorio 5, il braccio meccanico con gli ugelli erogatori 28 si porta in una prefissata posizione di lavoro tale per cui gli ugelli 28 risultano essere ad una altezza dal supporto 10 e ad una distanza dalle pareti del settore 12 ottimali per l’operazione di disgregazione dei pneumatici 3.
Come si può apprezzare da quanto descritto, l’accessorio, la stazione di lavoro e l’impianto di riciclaggio di pneumatici fuori uso mediante tecnologia “water-jet” secondo l’invenzione consente di soddisfare la suddetta esigenza e di superare nel contempo gli inconvenienti di cui si è riferito nella parte introduttiva della presente descrizione.
Ovviamente un tecnico del ramo, allo scopo di soddisfare esigenze contingenti e specifiche, potrà apportare numerose modifiche e varianti all’accessorio 5, alla stazione di lavoro 4 ed all’impianto 1 sopra descritti, tutte peraltro contenute nell'ambito di protezione dell'invenzione quale definito dalle seguenti rivendicazioni.

Claims (23)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Accessorio (5) per un impianto di riciclaggio pneumatici mediante tecnologia “water-jet” comprendente: - un supporto (10) esteso lungo una prima prefissata direzione (X-X) per supportare almeno un pneumatico (3) e - mezzi di contenimento (11) estesi lungo una seconda prefissata direzione (Y-Y) trasversale a detta prima prefissata direzione (X-X), detti mezzi di contenimento (11) cooperando con detto supporto (10) per individuare un alloggiamento (12A) idoneo a contenere detto almeno un pneumatico (3), caratterizzato dal fatto che detti mezzi di contenimento (11) comprendono una pluralità di settori (12) estesi parallelamente a detta seconda direzione (Y-Y), detta pluralità di settori (12) essendo atti a circoscrivere detto almeno un pneumatico (3) e di comprendere primi mezzi di azionamento (13) operativamente associati a detta pluralità di settori (12) per determinare uno spostamento reversibile di allontanamento/avvicinamento di detta pluralità di settori rispetto ad una porzione centrale di detto supporto (30) per passare tra una prima configurazione operativa (Cl) ed una seconda configurazione operativa (C2) così da ottenere una corrispondente espansione/contrazione di detta pluralità di settori (12) dei mezzi di contenimento (11).
  2. 2. Accessorio (5) in accordo con la rivendicazione 1, in cui ciascun settore di detta pluralità di settori (12) è almeno parzialmente sovrapposto con il corrispondente settore contiguo di detta pluralità di settori quando detta pluralità di settori (12) è in detta prima configurazione operativa (CI).
  3. 3. Accessorio (5) in accordo con la rivendicazione 1 o 2, in cui la pluralità di settori (12) di detti mezzi di contenimento (11) risultano essere sostanzialmente continui quando detta pluralità di settori (12) sono in detta seconda configurazione operativa (C2).
  4. 4. Accessorio (5) in accordo con la rivendicazione 1, in cui detta pluralità di settori (12) detto supporto (10) presentano una pluralità di fori idonei a consentire il passaggio della polvere di gomma, del tessile e del fluido.
  5. 5. Accessorio (5) in accordo con la rivendicazione 1, in cui detto supporto comprende almeno una prima guida (14) per ciascun settore di detta pluralità di settori (12), ciascun settore di detta pluralità di settori (12) essendo accoppiabile mediante primi mezzi di impegno (15) con detta guida (14) per realizzare un impegno scorrevole.
  6. 6. Accessorio (5) in accordo con la rivendicazione 1, in cui detti mezzi di azionamento (13) comprendono almeno un attuatore (13 A) connesso con almeno un rispettivo settore di detta pluralità di settori (12) in modo tale che ad un movimento di detto attuatore (13 A) corrisponde uno spostamento tra detta prima configurazione operativa (Cl) e detta seconda configurazione operativa (C2).
  7. 7. Accessorio (5) in accordo con la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di comprendere una pluralità di elementi di centraggio (16) estesi parallelamente lungo detta seconda direzione (Y-Y) per trattenere in una posizione prefissata detto almeno un pneumatico (3) e secondi mezzi di azionamento (17) operativamente associati a detta pluralità elementi di centraggio (16) per determinare uno spostamento reversibile di allontanamento/avvicinamento di detta pluralità di elementi di centraggio (16) rispetto a detta porzione centrale di detto supporto (10) per passare tra una terza configurazione operativa (C3) ed una quarta configurazione operativa (C4).
  8. 8. Accessorio (5) in accordo con la rivendicazione 7, in cui detto supporto (10) comprende almeno una seconda guida (18) per ciascun elemento di centraggio di detta pluralità di elementi di centraggio (16), ciascun elemento di centraggio (16) essendo accoppiabile mediante secondi mezzi di impegno (19) con detta seconda guida (18) per realizzare un impegno scorrevole.
  9. 9. Accessorio (5) in accordo con la rivendicazione 1, in cui detta pluralità di settori (12) di detti mezzi di contenimento (11) sono estesi perpendicolarmente a detta prima prefissata direzione (X-X).
  10. 10. Accessorio (5) in accordo con la rivendicazione 1, in cui detta pluralità di settori (12) di detti mezzi di contenimento (1 1) sono idonei a contenere fino ad un massimo di sei pneumatici (3) disposti concentricamente lungo detta seconda direzione (Y-Y).
  11. 11. Accessorio (5) in accordo con la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di comprendere mezzi motori (21) operativamente connessi con detto supporto (10) per porre in rotazione il supporto stesso.
  12. 12. Accessorio (5) in accordo con la rivendicazione 1, in cui il numero di detta pluralità di settori (12) è variabile in un intervallo compreso tra tre e sei.
  13. 13. Stazione di lavoro (4) per disgregare pneumatici comprendente un dispositivo “waterjet” (6A), caratterizzata dal fatto di comprendere un accessorio (5) in accordo con una qualunque delle precedenti rivendicazioni da 1 a 12 per contenere e supportare almeno un pneumatico (3), detto dispositivo “water-jet” (6A) essendo atto a disgregare l’almeno un pneumatico (3) mediante l’erogazione di un fluido ad alta pressione.
  14. 14. Stazione di lavoro (4) in accordo con la rivendicazione 13, in cui detto dispositivo “water-jet” (6A) comprende mezzi di brandeggio (27) cui sono associati almeno un ugello erogatore (28) per indirizzare detto flusso di fluido ad alta pressione contro almeno una porzione di un pneumatico (3).
  15. 15. Stazione di lavoro (4) in accordo con la rivendicazione 14, in cui detto almeno un ugello erogatore (28) è disposto per indirizzare il flusso di fluido parallelamente rispetto a detta direzione di estensione (X-X) di detto supporto (10) di detto accessorio (5).
  16. 16. Stazione di lavoro (4) in accordo con la rivendicazione 14 o 15, in cui detti mezzi di brandeggio (27) comprendono una coppia di bracci meccanici ad assi cartesiani traslabili e/o rotabili lungo detta prima (X-X) e detta seconda direzione (Y-Y).
  17. 17. Stazione di lavoro (4) in accordo con la rivendicazione 13, in cui detto dispositivo “water-jet” (6A) comprende un numero di ugelli erogatori (28) pari al numero di pneumatici (3) disposti sul supporto (10) di detto accessorio (5).
  18. 18. Stazione di lavoro (4) in accordo con la rivendicazione 13, comprendente una calotta di contenimento (25) di detto accessorio (5), detta calotta di contenimento (25) essendo associata ad una tramoggia (26) per contenere e raccogliere i residui della disgregazione nonché i fluidi erogati da detto dispositivo “water-jet” (6A).
  19. 19. Impianto (1) di riciclaggio di pneumatici mediante tecnologia “water-jet” comprendente una prima stazione (2) di lavoro per preselezionare e caricare almeno un pneumatico (3) in una seconda stazione di lavoro (4), detta seconda stazione di lavoro (4) essendo atta a disgregare detti pneumatici (3) in essa caricati; caratterizzato dal fatto che detta seconda stazione di lavoro (4) è in accordo con una qualunque delle precedenti rivendicazioni da 13 a 18.
  20. 20. Impianto (1) di riciclaggio di pneumatici in accordo con la rivendicazione 19, comprendente una terza stazione di lavoro (6) per raccogliere gomma e tessile disgregati per mezzo di detta seconda stazione di lavoro di disgregazione (4) nonché del fluido erogato da un dispositivo “water-jet” (6A), detta terza stazione di lavoro (6) essendo atta a mantenere nel fluido erogato da detto dispositivo water-jet (6A) mediante opportuni mezzi agitatori.
  21. 21. Impianto (1) di riciclaggio di pneumatici in accordo con la rivendicazione 20, comprendente una quarta stazione di lavoro (7) per riceve la polvere di gomma umida da detta terza stazione di lavoro (6) e per centrifugare detta polvere di gomma umida al fine di ottenere una polvere di gomma con un grado di umidità molto ridotto.
  22. 22. Impianto (1) di riciclaggio di pneumatici in accordo con la rivendicazione 21, comprendente una quinta stazione di lavoro (8) per ricevere la polvere di gomma dalla quarta stazione (7) e per asciugare ulteriormente detta polvere di gomma.
  23. 23. Impianto (1) di riciclaggio di pneumatici in accordo con la rivendicazione 22, comprendente una sesta stazione di lavoro (9) per riceve la polvere di gomma dalla quinta stazione di lavoro (8) e per separare detta polvere di gomma a seconda della granulometria della stessa.
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