ITMI20030410U1

ITMI20030410U1 - Posta di plastica

Info

Publication number: ITMI20030410U1
Authority: IT
Inventors: Bruno Mastrangelo
Original assignee: Sud Service S R L
Priority date: 2003-09-11
Filing date: 2003-09-11
Publication date: 2005-03-12
Also published as: EP1514497A1; ITMI20030410V0

Description

Descrizione del modello di utilità avente per titolo:

“POSATA DI PLASTICA”

DESCRIZIONE

La presente innovazione si riferisce al campo delle posate di plastica, di tipo monouso, quali ad esempio forchette, cucchiai, coltelli, cucchiaini e simili.

Sono ampiamente diffuse in commercio vari tipi di posate di plastica ottenute per stampaggio ad iniezione di materiale plastico per uso alimentare. Esse hanno la vantaggiosa prerogativa di avere un basso costo di produzione e quindi di essere monouso o a perdere, vale a dire vengono utilizzate una volta sola e poi indirizzate allo smaltimento.

Questo tipo di posate monouso di plastica vengono ampiamente utilizzate sia dal consumatore finale che risparmia la scomodità di dover lavare le posate dopo l’utilizzo sia dai centri di ristorazione che, tramite tali posate, assicurano elevati standard igienici per il consumatore.

Le posate di plastica, in uscita dallo stampo, vengono impilate le une sulle altre in modo da ottenere pile costituite da circa 10 - 50 posate. Ciascuna pila di posate viene avvolta da una fascetta di plastica che ha la funzione di mantenere impilate le posate. Una o più pile di posate di plastica legate dalle rispettive fascette vengono confezionate in un sacchetto di plastica pronto per essere immesso in commercio.

Le confezioni di posate di plastica secondo la tecnica nota presentano diversi inconvenienti.

Innanzitutto la fascetta di plastica è un elemento aggiuntivo che comporta un costo aggiuntivo della confezione e una fase aggiuntiva di legatura nel processo di confezionamento delle posate di plastica.

Inoltre la fascetta di plastica non assicura un’adeguata tenuta della pila di posate di plastica. Infatti spesso si verifica che tale fascetta si lacera durante il trattamento delle pile di posate prima del confezionamento o durante il trasporto della confezione. Come risultato, le posate di plastica si disperdono in modo disordinato dalla pila complicando le operazioni di confezionamento per il personale addetto, oppure si disperdono in modo disordinato entro la confezione rendendola poco appetibile per il consumatore finale.

Inoltre, una volta che il consumatore finale ha acquistato una confezione di posate di plastica, egli, dopo aver aperto la confezione, è costretto a tagliare la fascetta in modo da prelevare le posate che gli occorrono. Come risultato, le altre posate della pila si disperdono in modo disordinato, comportando problemi per la conservazione delle stesse da parte dell’utilizzatore finale.

Scopo della presente innovazione è di eliminare gli inconvenienti della tecnica nota fornendo una posata di plastica che consenta un agevole e sicuro impilaggio.

Altro scopo della presente innovazione è di fornire una tale posata di plastica che sia in grado di semplificare le operazioni di confezionamento e di conservazione una volta aperta la confezione.

Altro scopo della presente innovazione è di fornire una tale posata di plastica che sia economica e di semplice realizzazione.

Questi scopi sono raggiunti in accordo all’ innovazione con le caratteristiche elencate nell’annessa rivendicazione indipendente 1.

Realizzazioni vantaggiose dell’innovazione appaiono dalle rivendicazioni dipendenti.

La posata di plastica, del tipo monouso, secondo l’innovazione comprende un’impugnatura destinata ad essere impugnata dall’utilizzatore e una parte di utilizzo disposta anteriormente rispetto all’impugnatura.

La caratteristica peculiare dell’innovazione è rappresentata dal fatto che tale posata compre inoltre primi mezzi di impegno disposti sulla superficie superiore dell’impugnatura e secondi mezzi d’impegno disposti sulla superficie inferiore dell ’ impugnatura.

In questo modo, quando due posate sono impilate una sull’altra, i primi mezzi d’impegno della posata inferiore si impegnano con i secondi mezzi d’impegno della postata superiore.

Appaiono evidenti i vantaggi di tale innovazione. Infatti l’accoppiamento dei mezzi d’impegno consente l’impilaggio delle posate senza l’utilizzo di fascette per mantenere la pila. Inoltre l’utilizzatore finale può tranquillamente levare le posate che gli occorrono dalla pila, mantenendo ordinate le altre posate nella pila.

Ulteriori caratteristiche dell’innovazione appariranno più chiare dalla descrizione dettagliata che segue riferita ad una sua forma puramente esemplificativa e quindi non limitativa di realizzazione, illustrata nei disegni annessi, i cui:

la Fig. 1 è una vista in pianta dall’alto di una posata di plastica secondo rinnovazione;

la Fig. 2 è una vista laterale presa secondo la freccia A di Fig. 1;

la Fig. 3 è una vista in pianta dal basso della posata di Fig. 1;

la Fig. 4 è una vista in sezione trasversale presa lungo il piano di sezione IV-IV di Fig. 1, illustrante la posata di Fig. 1 impilata su un’altra posata mostra a tratteggio.

Con l’ausilio delle Figure viene descritta la posata di plastica secondo l’innovazione. Nelle figure a titolo esemplificativo è stata illustrata una forchetta di plastica, indicata complessivamente con il numero di riferimento 1. Tuttavia appare evidente che l’innovazione si estende anche ad altri tipi di posate di plastica, quali ad esempio coltelli, cucchiai, cucchiaini e simili.

Inoltre, qui di seguito, i termini inferiore e superiore si riferiscono ad una forchetta 1 poggiata su un piano orizzontale coincidente con il piano del foglio, come mostrato in Fig. 1.

La forchetta 1 comprende una parte di impugnatura 2 e una parte di utilizzo 3 più ampia disposta anteriormente rispetto all’impugnatura 2.

La parte di impugnatura 2 è costituita da uno stelo di forma sostanzialmente allungata e rastremata.

L’impugnatura 2 comprende una parete superiore 20 avente una conformazione rastremata con ampiezza decrescente andando verso l’estremità posteriore 23.

Alla parete superiore 20 sono collegate due pareti laterali 21 leggermente oblique e sporgenti verso l’esterno rispetto alla parte superiore 20. In questo modo, come mostrato nelle Figg. 3 e 4, nella superficie inferiore dell’impugnatura 2 si genera una sede 22 avente una conformazione trapezoidale, quando vista in sezione trasversale.

La parte di utilizzo 3 prevede quattro rebbi 30 aventi una conformazione sostanzialmente arcuata, visti lateralmente (Fig. 2). Come mostrato in Fig. 3, ciascun rebbo 30 nella sua superficie posteriore è costituito da due nervature laterali 32 e una scanalatura centrale 33.

Tra la parte di utilizzo 3 e l’impugnatura 2 è prevista una parte di transizione 4, sostanzialmente arcuata, avente lo stesso raggio di curvatura dei rebbi 30. La parte di transizione 4 presenta una parete superiore 40 che collega la parete superiore 20 dell’impugnatura alla parete superiore dei rebbi 30. La parte di transizione 4 presenta inoltre due pareti laterali 41 che collegano le pareti laterali 21 dell’impugnatura alle pareti laterali esterne dei due rebbi più esterni 30.

Se la forchetta 1 si considera poggiata su un piano orizzontale, come mostrato in fig. 2, l’impugnatura 2, partendo dalla sua estremità posteriore 23, è leggermente inclinata verso l’alto, la parte di transizione 4 è leggermente curvata verso il basso e i rebbi 30 sono leggermente curvati verso l’alto.

Nella parte anteriore della superfìcie esterna delle pareti laterali 21 dell’impugnatura 2, vicino alla parte di transizione 4, sono previsti primi mezzi di impegno 25. Nella superficie interna delle pareti laterali 21 dell’impugnatura 2, a registro con i primi mezzi di impegno 25, sono previsti secondi mezzi di impegno 26. I secondi mezzi d’impegno 26 atti ad accoppiarsi, in relazione di impegno reciproco, con i primi mezzi di impegno 25 di un’altra posata, quando due posate sono impilate una sull’altra.

A titolo puramente esemplificativo i primi mezzi d’impegno 25 possono essere delle scanalature o parti incassate verso l’interno, mentre i secondo mezzi d’impegno 26 possono essere dei perni o parti sporgenti verso Γ interno o vice versa. In questo modo le parti sporgenti 26 sono atte ad impegnarsi a scatto entro le parti incassate 25, assicurando un’adeguata stabilità dell’incastro.

Come si vede chiaramente da Fig. 4, le parti incassate 25 si trovano circa a metà altezza nella superficie esterna delle pareti laterali 21, mentre le parti sporgenti 26 si trovano, a registro con le parti incassate 25, ma più abbassate rispetto alle parti incassate 25, vale a dire in prossimità dell’estremità inferiore della superficie interna dei lati 21.

A titolo esemplificativo, la forchetta 1 può avere una lunghezza di circa 17,5 cm, in questo caso i primi e i secondi mezzi d’impegno 25, 26 sono disposti ad una distanza di circa 10 cm dall’estremità posteriore 23 dell’impugnatura.

Inoltre bisogna considerare che le pareti laterali 21 dell’impugnatura debbono avere uno spessore adeguatamente sottile, in modo da potersi flettere elasticamente verso l’esterno, durante l’impilaggio di una posata sull’altra, per poter rientrare elasticamente nella posizione iniziale, una volta che le parti sporgenti 26 di una postata si impegnano a scatto entro le parti incassate 25 della posata sottostante nella pila.

Chiaramente i mezzi di impegno 25 e 26 possono essere in numero diverso, di forma diversa e disposti in posizione diverse rispetto a come mostrato nelle figure.

Con le postate 1 secondo l’innovazione si possono realizzare pile di una pluralità di posate senza la necessità di una fascetta che tenga impilate le posate. Inoltre l’utilizzatore finale può staccare le posate che gli interessano dalla pila lasciando le altre posate ordinate nella pila.

Alla presente forma di realizzazione possono essere apportate numerose variazioni e modifiche di detaglio alla portata di un tecnico del ramo, rientranti comunque entro l ambito dell’innovazione espresso dalle rivendicazioni annesse.

Claims

RIVENDICAZIONI 1. Posata di plastica (1), del tipo monouso, comprendente: - un’impugnatura (2) destinata ad essere impugnata dall’utilizzatore, e - una parte di utilizzo (3) disposta anteriormente rispetto all’impugnatura, caratterizzata dal fatto di comprendere inoltre: - primi mezzi di impegno (25) disposti sulla superficie superiore dell’impugnatura (2), e - secondi mezzi d’impegno (26) disposti sulla superficie inferiore dell’impugnatura (2), in modo che, quando due posate (1) sono impilate una sull’altra, i primi mezzi d’impegno (25) della posata inferiore si impegnano nei secondi mezzi d’impegno (26) della postata superiore.
2. Posata di plastica (1) secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detti primi mezzi d’impegno (25) sono scanalature o parti incassate nella superficie superiore dell’impugnatura (2) e detti secondi mezzi d’impegno (26) sono perni o sporgenze che sporgono esternamente dalla superficie inferiore dell’ impugnatura (2) o vice versa.
3. Posata di plastica (1) secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzata dal fatto che detti primi mezzi d’impegno (25) sono disposti sostanzialmente a registro con detti secondi mezzi d’impegno (26).
4. Posata di plastica (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detti primi mezzi d’impegno (25) e detti secondi mezzi d’impegno (26) sono disposti nella parte anteriore di detta impugnatura (2).
5. Posata di plastica (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che nella superficie inferiore di detta impugnatura è ricavata una sede incassata (22) atta ad accogliere la superficie superiore dell’impugnatura di un’altra posata.
6. Posata di plastica (1) secondo la rivendicazione 5, caratterizzata dal fatto che detta impugnatura (2) comprende una parete superiore (20) e due pareti laterali (21) leggermente inclinate verso l’esterno rispetto a detta parete superiore (20) in modo da definire detta sede (22), nella superficie inferiore di detta impugnatura (2).
7. Posata di plastica (1) secondo la rivendicazione 6, caratterizzata dal fatto che detti primi e secondi mezzi d’impegno (25, 26) sono disposti a coppie rispettivamente nella superficie esterna e nella superficie interna di dette due pareti laterali (21) dell’impugnatura.
8. Posata di plastica (1) secondo la rivendicazione 6 o 7, caratterizzata dal fatto che dette pareti laterali (21) dell’impugnatura hanno uno spessore ridotto in modo tale da potersi piegare elasticamente verso l’esterno e rientrare elasticamente nella posizione iniziale, in modo tale che detti primi e secondi mezzi d’impegno (25, 26) possano impegnarsi tra loro in relazione di accoppiamento a scatto.
9. Posata di plastica (1) secondo la rivendicazione 7 o 8, caratterizzata dal fatto che i primi mezzi d’impegno (25) si trovano circa a metà altezza nella superficie esterna delle pareti laterali (21), mentre i secondi mezzi d’impegno (26) si trovano in prossimità dell’estremità inferiore della superficie interna dei lati (21).
10. Posata di plastica (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto di comprendere una forchetta, un cucchiaio,, un cucchiaino, un coltello e simili.