ITMC20080176A1 - Dispositivo per la chiusura automatica della serratura di un portello di un veicolo. - Google Patents

Dispositivo per la chiusura automatica della serratura di un portello di un veicolo. Download PDF

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Description

DESCRIZIONE
a corredo di una domanda di brevetto per invenzione industriale avente per titolo:
“DISPOSITIVO PER LA CHIUSURA AUTOMATICA DELLA SERRATURA DI UN PORTELLO DI UN VEICOLO”.
TESTO DELLA DESCRIZIONE
La presente domanda di brevetto per invenzione industriale ha per oggetto un dispositivo per la chiusura automatica della serratura di un portello di un veicolo, in particolare per il portello posteriore del bagagliaio di un’autovettura.
Come è noto il portello di un veicolo generalmente comprende una serratura che si accoppia, in relazione di accoppiamento a scatto, con un perno previsto nel telaio del veicolo.
Per ragioni di sicurezza è richiesto che la serratura preveda un doppio scatto. Il primo scatto, segnala una chiusura temporanea che avviene adagiando il portello sul telaio. Il secondo scatto segnala una chiusura definitiva che avviene esercitando una certa pressione sul portello, in modo da comprimere adeguatamente le guarnizioni perimetrali previste nel portello e/o nel telaio del veicolo.
Negli ultimi anni le autovetture più sofisticate sono state corredate di un dispositivo per la chiusura automatica della serratura del loro portello posteriore.
Nel caso in cui il portello venga semplicemente adagiato contro il telaio, facendo compiere al nasello della serratura suddetta solamente il primo scatto, il dispositivo automatico è preposto ad effettuare la perfetta chiusura del portello agganciando detto nasello e trascinandolo fino a fargli effettuare il secondo scatto.
Al fine di comprendere l’impostazione strutturale di un tradizionale dispositivo automatico, di tipo noto, la descrizione procede con riferimento a due tavole di disegno, figg. 1 e 2, che mostrano rispettivamente il fronte ed il retro di detto dispositivo.
Con particolare riferimento alla fig. 1, detto dispositivo è costituito da un telaio scatolare allungato (1) (chiuso poi da un coperchio non mostrato in figura) che presenta una parete di fondo (1a) ed una sponda perimetrale laterale (1b).
All’interno di detto telaio (1) alloggia un motorino elettrico (2) cui albero risulta posizionato in maniera tale che il suo asse di rotazione risulti parallelo a detta parete di fondo (1a).
Sulla punta di detto albero, che aggetta da detto motorino (2), è dislocata una vite senza-fine (3) ingranante con una ruota dentata (4), ruotante su di un perno il cui asse è perpendicolare alla parete di fondo (1a) del telaio (1).
Detta ruota dentata (4) è il primo di una serie di ingranaggi di riduzione (I) che si impegnano tra loro, due a due.
Il perno di rotazione dell’ultimo (5) di detti ingranaggi (I) fuoriesce all’esterno della parete di fondo (1a) di detto telaio scatolare (1), dove supporta una puleggia (6), come evidenziato in figura 2, sulla cui gola perimetrale (6a) si avvolge parzialmente un cavetto d’acciaio (non raffigurato in figura 2) che presenta all’estremità una testa ingrossata.
Detta puleggia reca una sede (6b) di alloggiamento per la testa ingrossata di estremità di detto cavetto d’acciaio, il quale è alloggiato all’interno di una comune guaina, con possibilità di scorrimento rispetto a quest’ultima.
Come evidenziato in fig. 2 all’esterno della parete di fondo (1a) del telaio scatolare (1) è dislocata una staffa (7), perpendicolare a detta parete (1a) e recante un foro (7a) avente un diametro tale da impedire l’infilaggio attraverso il foro medesimo (7a) da parte della guaina sopradetta, per cui detto cavetto di acciaio risulta scoperto per il tratto che intercorre fra il suo foro di arresto (6b) e detto foro di attraversamento (7a).
L’altra estremità di detto cavetto è fissata ad una leva basculante, che durante la sua corsa operativa aggancia il nasello della serratura, trascinandolo fino a fargli effettuare il secondo scatto.
Il motorino elettrico (2) del dispositivo viene azionato automaticamente, grazie ad un sensore di prossimità, non appena il nasello della serratura compie il primo scatto, così che il portello viene serrato perfettamente anche se la chiusura manuale dello stesso non è eseguita con energia sufficiente per far compiere al nasello della serratura detto secondo scatto.
Non appena il nasello della serratura effettua il secondo scatto il motorino elettrico (2) cambia il verso di rotazione, rilasciando il cavo e consentendo alla leva basculante di tornare, grazie ad una relativa molla di richiamo, nel suo assetto di riposo.
Il principale inconveniente di un tale dispositivo consiste nel fatto che, nel caso di un accidentale bloccaggio del dispositivo durante il suo funzionamento, a causa di una rottura o a causa di mancanza di corrente, la leva basculante si arresterebbe, inibendo la rotazione al ritroso del nasello, il quale rimarrebbe bloccato in una posizione a cavallo tra il primo e il secondo scatto, con conseguente bloccaggio della serratura e del portello che non si potrebbe più aprire.
In questo caso è necessario utilizzare una chiave di emergenza per movimentare gli ingranaggi (I) in quanto non è possibile corredare il dispositivo di una molla di richiamo.
Più precisamente infatti mettendo un molla di richiamo sull’ultimo (5) degli ingranaggi (I), la spinta che la molla eserciterebbe sul relativo ingranaggio non riuscirebbe a far girare a ritroso tutta la serie di ingranaggi in quanto il sistema è di tipo irreversibile, mentre mettendo una molla di richiamo sul primo ingranaggio (4) si avrebbe l’inconveniente di dover aumentare notevolmente le prestazioni del motorino elettrico (2) gravando sui costi e sugli ingombri del dispositivo nel complesso.
Questa ultima soluzione non è stata mai adottata anche per il fatto che non esistono attualmente molle idonee all’uso, se si pensa che il primo (4) degli ingranaggi di riduzione (I) deve compiere molti giri affinché detto nasello possa a sua volta ultimare la sua corsa necessaria per causare il secondo scatto della serratura.
Un ulteriore inconveniente del dispositivo fin ora descritto consiste nella rumorosità dovuta all’elevato numero di ingranaggi (I) di riduzione.
Non ultimo inconveniente dei dispositivi noti sopra descritti consiste nel fatto che la forza di trazione da essi esercitata è costante, mentre quella necessaria per chiudere completamente il portello, facendo effettuare alla serratura il secondo scatto, non è costante, ma aumenta durante la deformazione per schiacciamento delle guarnizioni del portello.
Scopo della presente invenzione consiste nell’ovviare a tutti gli inconvenienti sopra elencati ideando un nuovo dispositivo per la chiusura automatica della serratura del portello di una autovettura, il quale presenti una impostazione strutturale più semplice, sia più silenzioso, sia costituito da un numero inferiore di ingranaggi, sia di ridotte dimensioni, ma soprattutto che adotti un gruppo di riduzione reversibile.
Questi ed altri scopi sono stati raggiunti dal dispositivo automatico, secondo il trovato, le cui caratteristiche principali sono puntualizzate nella prima rivendicazione.
Il dispositivo secondo il trovato comprende un telaio scatolato inferiore, del tipo con una parete di fondo e una sponda laterale perimetrale, ed un coperchio superiore destinato ad attestarsi al di sopra di detto telaio scatolato inferiore.
All’interno di detto telaio trovano alloggiamento un motorino elettrico, del tipo come quello sopra descritto, ed una singola ruota dentata i cui denti ingranano con la vite senzafine fissata sulla punta dell’albero del motorino elettrico.
Sulle due facce, quella superiore e quella inferiore, di detta ruota dentata sono ricavate due identiche e speculari scanalature aventi profilo a spirale.
Sempre all’interno di detto telaio trova alloggiamento una forcella, avente profilo a “Y”, scorrevole entro una rispettiva sede di guida, lungo il suo asse longitudinale di simmetria, che risulta disposto in direzione radiale rispetto alla ruota dentata.
Al braccio centrale di detta forcella a “Y” è fissata l’estremità di un tradizionale cavetto metallico preposto all’azionamento di una comune leva basculante, come quella sopra descritta.
Detta forcella presenta inoltre, in corrispondenza delle estremità dei suoi bracci affiancati, una coppia coassiale e contrapposta di pioli, rispettivamente infilati in seno alla anzidetta coppia di scanalature a spirale.
Azionando quindi la vite senza-fine viene messa in rotazione la ruota dentata ed i pioli cominciano a scorrere all’interno della relativa scanalatura, con conseguente traslazione assiale della forcella.
Da questa prima e sommaria descrizione del dispositivo secondo il trovato balza subito evidente come lo stesso comprenda un minor numero di pezzi rispetto a quelli dei dispositivi attuali.
Inoltre detto nuovo dispositivo consente di variare, a seconda del profilo della spirale, il rapporto tra i giri del motorino e la corsa del cavo metallico, in maniera tale che la prima parte della corsa della forcella sia più rapida, mentre la seconda sia più lenta, consentendo quindi alla forcella di esercitare una maggiore forza sul cavo metallico e quindi sulla leva e sul nasello.
Nel dispositivo secondo il trovato è stata prevista una doppia spirale, la prima superiore e la seconda inferiore anziché una sola, e una forcella, invece di una singola staffa di trasmissione, al fine di distribuire sempre assialmente i carichi, mentre nei dispositivi di tipo noto detti carichi risultano non assiali.
Non ultimo vantaggio consiste nella possibilità di corredare la ruota dentata di una molla di richiamo, del tipo tradizionale a torsione.
Per maggior chiarezza esplicativa la descrizione del dispositivo per la chiusura automatica della serratura del portello di un veicolo secondo il trovato, prosegue con riferimento alle tavole di disegno allegate, aventi solo valore illustrativo e non certo limitativo:
- le figure 3 e 4 mostrano, con una vista assonometrica in esploso, il dispositivo secondo il trovato visto da due diverse angolazioni.
- le figure 5 e 6 mostrano con una vista in pianta dall’alto, il dispositivo secondo il trovato in configurazione assemblata, ma privo di coperchio superiore, rispettivamente in assetto di riposo ed in assetto di lavoro.
Con particolare riferimento alle figure 3 e 4, il dispositivo secondo il trovato comprende:
- un telaio scatolato inferiore (10), del tipo con una parete di fondo (10a) e una sponda laterale perimetrale (10b);
- un coperchio superiore (11) destinato ad attestarsi al di sopra di detto telaio scatolato inferiore (10);
- un tradizionale motorino elettrico (20) sulla punta del cui albero è fissata una vite senza-fine (30);
- una ruota dentata (40), i cui denti sono atti a impegnarsi con quelli della suddetta vite senza-fine (30) e le cui facce parallele (40a e 40b), quella superiore (40a) e quella inferiore (40b), presentano una coppia di identiche scanalature di guida (50) aventi profilo a spirale;
- un perno di rotazione (12) di detta ruota dentata (40), le cui estremità sono infilate in una coppia allineata di fori (13 e 14), l’uno ricavato sulla superficie di base (13) di detto telaio scatolare (10) e l’altro ricavato sul coperchio (14);
- una forcella (60) in seno alla quale si può individuare un braccio centrale (61) che si dirama in una coppia di bracci paralleli (62), i quali presentano, in corrispondenza delle loro estremità, una coppia coassiale e contrapposta di pioli (63), ognuno dei quali è infilato all’interno della relativa scanalatura di guida a spirale (50);
- una molla di richiamo (70) per detta ruota dentata. Detto telaio (10) presenta una camera di alloggiamento (A) per detta ruota dentata (40), il cui perno di rotazione (12) risulta perpendicolare sia alla parete di fondo (10a) che al coperchio (11), il quale delimita superiormente detta camera (A).
Il telaio (10) presenta inoltre un sede di alloggiamento (B) per detto motorino elettrico (20), il quale vi trova stabile arresto in assetto tale che l’asse della vite senza-fine (30) risulti tangente alla ruota dentata (40).
Il telaio (10) presenta infine una sede di alloggiamento e guida (D) per le corse alterne di detta forcella (60), la quale è posizionata con il suo asse longitudinale in direzione radiale rispetto alla ruota dentata (40).
Come sopra detto i pioli (63) scorrono simultaneamente all’interno della relativa scanalatura di guida a spirale (50) movendosi tra due punti di fine corsa (P1 e P2), il primo (P1) prossimo al profilo laterale esterno della ruota dentata (40) ed il secondo (P2) invece prossimo al perno centrale (12).
Si precisa infine che sul braccio centrale (61) della forcella (60) è agganciato il tratto terminale del cavetto di acciaio (80) infilato e scorrevole entro la solita guaina (81).
Con particolare riferimento alla figura 5, quando il dispositivo è in assetto di riposo, i pioli (63) della forcella (60) si trovano in detto primo punto di fine-corsa (P1) ed il braccio centrale (61) della forcella (60) staziona nella sua posizione di massimo allontanamento rispetto al centro della ruota dentata (40).
Non appena il dispositivo viene azionato, il motorino elettrico (20) mette in rotazione la vite senza-fine (30) che movimenta la ruota dentata (40), la quale girando fa scorrere i pioli (63) all’interno delle loro scanalature di guida (50), con simultanea corsa centripeta della forcella (60) all’interno della sua sede di alloggiamento e guida (D).
Detta forcella (60) termina la sua corsa centripeta non appena i pioli (63) arrivano in corrispondenza del secondo fine-corsa (P2), cui corrisponde l’assetto di massimo avvicinamento della forcella (60) rispetto al centro della ruota dentata (40), come mostrato in figura 6.
Una volta che la forcella (60) ha ultimato la sua corsa centripeta – con conseguente esecuzione del secondo scatto da parte del nasello della serratura - il motorino elettrico (20) inverte automaticamente il suo senso di rotazione, così che la ruota dentata (40) costringa, girando al contrario, la forcella (60) ad iniziare e portare a termine, una corsa centrifuga fino a raggiungere ed arrestarsi nel suo assetto di riposo e cioè di massimo allontanamento dal centro della ruota (40).
In una differente forma realizzativa, il dispositivo secondo il trovato comprende una molla di richiamo (70) preposta a trainare a ritroso la ruota dentata (40) al fine di riportare la forcella (60) sempre nel suo assetto di riposo e cioè di massimo allontanamento dal centro della ruota (40).

Claims (3)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Dispositivo per la chiusura automatica della serratura di un portello di un veicolo, del tipo comprendente: - un motorino elettrico (20) sul cui albero è fissata una vite senza-fine (30); - una ruota dentata (40) i cui denti sono atti a impegnarsi con quelli della suddetta vite senza-fine (30); - un telaio scatolato inferiore (10), del tipo con una parete di fondo (10a) e una sponda laterale perimetrale (10b), il quale presenta una camera di alloggiamento (A), per detta ruota dentata (40), ed una sede di alloggiamento (B) per detto motorino elettrico (20), il quale vi trova in stabile arresto in assetto tale che l’asse della vite senza-fine (30) risulti tangente alla ruota dentata (40); - un coperchio superiore (11) che risulta attestato al di sopra di detto telaio scatolato inferiore (10) e che delimita superiormente sia detta camera (A), sia detta sede di alloggiamento (B); - un perno di rotazione (12), solidale al telaio (10), attorno al quale ruota detta ruota dentata (40); dispositivo caratterizzato per il fatto di comprende un cursore (60), recante un braccio centrale (61) alla cui estremità è dislocato un piolo (63), infilato all’interno di una relativa scanalatura di guida a spirale (50), ricavata su una delle due facce parallele (40a e 40b) di detta ruota dentata (40); essendo previsto che detto telaio (10) presenta una sede di alloggiamento e guida (D) per le corse alterne di detto cursore (60), il quale presenta mezzi per l’aggancio di un cavetto di acciaio (80).
  2. 2) Dispositivo per la chiusura automatica della serratura di un portello di un veicolo, secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato per il fatto che detto cursore consiste in una forcella (60) il cui braccio centrale (61) si dirama in una coppia di bracci paralleli (62), i quali presentano, in corrispondenza delle loro estremità, una coppia coassiale e contrapposta di pioli (63), entrambi infilati all’interno di rispettive scanalature di guida a spirale (50), ricavate sulle facce superiore (40a) e inferiore (40b) della ruota dentata (40).
  3. 3) Dispositivo per la chiusura automatica della serratura di un portello di un veicolo, secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato per il fatto che detto perno (12) presenta estremità infilate in una coppia allineata di fori (13 e 14), l’uno ricavato sulla superficie di base (10a) di detto telaio scatolare (10) e l’altro ricavato sul coperchio (14); 4) Dispositivo per la chiusura automatica della serratura di un portello di un veicolo, secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato per il fatto di comprendere una molla di richiamo (70) preposta a trainare la ruota dentata (40) fino a quando il cursore (60) riassume il suo assetto di riposo. 5) Dispositivo per la chiusura automatica della serratura di un portello di un veicolo, secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato per il fatto che detta sede di alloggiamento e guida (D) è orientata in maniera tale che l’asse longitudinale del cursore (60) in esso alloggiato presenti una direzione radiale rispetto alla ruota dentata (40). 6) Portello di veicolo del tipo comprendente una serratura con chiusura a doppio scatto, caratterizzato per il fatto di comprendere un dispositivo, per la chiusura automatica della serratura stessa, come uno di quelli di rivendicazione da 1 a 5.
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