ITCO990031A1 - Metodo ed apparecchiatura per la produzione di articoli tridimensionali di maglieria e calzetteria e prodotti risultanti. - Google Patents

Description

Metodo e apparecchiatura per la produzione di articoli tridimensionali di maglieria e calzetteria e prodotti risultanti.

Descrizione

La recente introduzione delle moderne macchine da maglieria circolari del tipo "full electronic” con diametri differenziati ha destato l’interesse dell'industria tessile In quanto la versatilità di tali macchine consente di produrne un' ampia gamma di articoli a maglia e calze come, per esempio, reggiseni, mutande, abitini, pantaloni, gonne, bodies, costumi, articoli tecnici ed altro ancora.

Ma a causa di alcune inerenti limitazioni tecniche, tra cui la mancanza di spalline, passanti e o di aperture per piedi, gambe e braccia, gran parte dei citati articoli a maglia richiede sistematicamente laboriose e costose operazioni addizionali di completamento tra cui il taglio e o la cucitura con un notevole scarto di tessuto che incide in modo ragguardevole e permanente sui costi di produzione.

Il trovato intende ridurre in misura concreta o eliminare almeno in parte alcuni dei limiti tecnici e produttivi citati per produrre automaticamente i detti articoli a maglia completi di spalline e o bretelle e o aperture varie, preferibilmente senza scarti di tessuto, con originali finalità economiche, tecnico-funzionali, estetiche e commerciali.

Di conseguenza, uno scopo principale della presente invenzione consiste nel fornire un metodo e la relativa apparecchiatura per la produzione di articoli tubolari lavorati a maglia in generale, con effetti tridimensionali e o conformati, fomiti di almeno una spallina, bretella o passante e aperture varie completi. Uno scopo addizionale consiste nel fornire un metodo e la relativa apparecchiatura per la produzione di articoli lavorati a maglia come per esempio, reggiseni, mutande, maglieria intima ed esterna, gonne, pantaloni, calze, solette sottopiede ed articoli tecnici in generale, ottenuti praticamente senza scarto di tessuto.

Un altro scopo principale consiste nel fornire un metodo e la relativa apparecchiatura per la produzione di articoli tubolari lavorati a maglia con le bretelle e o aperture fomite di bordi semplici o doppi, prodotti sia con l'ausilio del platorello, sia con gli aghi debitamente selezionati. Un altro scopo consiste nel fornire un metodo e la relativa apparecchiatura per la produzione di articoli tubolari lavorati a maglia, fomiti di bretelle e o aperture varie con bordi semplici e o bordi doppi, prodotti mediante l'impiego mirato di un particolare filato termosolubile, atto a fondere completamente durante le successive fasi produttive, di regola la tintoria o il fissaggio.

Uno scopo addizionale consiste nel fornire un metodo per la produzione di articoli tubolari foriti almeno di bretelle o spalline o aperture sulle quali sono cucite successivamente maniche, calze o pantaloni preferibilmente tubolari complete di polsini o bordini.

Uno scopo finale consiste nel fornire un metodo e la relativa apparecchiatura per la produzione di articoli tubolari anche a due strati o concentrici.

Ulteriori scopi risultano dalla descrizione, esempi e disegni allegati, per sè o in combinazione tra di loro, unitamente alle rivendicazioni finali.

Le caratteristiche dell'invenzione e i vantaggi che ne derivano risultano con maggior chiarezza dalla seguente descrizione di forme esemplificative di realizzazione e si applica vantaggiosamente alla gran parte delle macchine circolari da maglieria e calzetteria. A questi risultati si perviene agevolmente in conformità dell’invenzione, e ai soli fini descrittivi e non limitativi, gran parte della descrizione concerne una macchina essenzialmente circolare corredata di almeno: una frontura degli aghi e o cilindro rotante contro cams stazionarie o viceversa; una caduta o alimentazione di lavoro completa, quindi fornita di uno o più guidafili mobili; la selezione degli aghi preferibilmente elettronica atta a governare gli elementi concorrenti alla formazione della maglia secondo un ciclo di lavoro e o disegno jacquard; un sistema di tiraggio del tessuto pneumatico o meccanico e infine detta macchina circolare corredata anche di un platorello fornito di aghi o uncini selezionabili. Per alcune realizzazioni la presente invenzione riprende anche gli insegnamenti dei brevetti italiani dei medésimo titolare n. 1288310 e n. 1295743, unitamente al brevetto n. 1255008, schematicamente illustrato nelle figure 8- 9 - 10.

In sintesi quest'ultimo brevetto contempla la produzione di maglia a due veli o doppio bordo prodotta con un numero ridotto di aghi A, preferibilmente alternati, fig. 10.

Gli aghi pari AP sono temporaneamente esclusi dal processo di formazione della maglia e la contemporanea presenza di aghi dispari AD in lavoro, alternati agli aghi pari AP esclusi, per zone definite e o per un tempo anche relativamente lungo, (corrispondente talvolta ad un elevato numero di ranghi di maglia), è la condizione sufficiente e necessaria per la produzione di una balza Bi, di maglia chiusa o aperta a due veli o tessuti all'interno del tubo di maglia usuale, fig. 8. Alla crescita di maglia o balza interna Bi sul rovescio della maglia, peraltro ripetibile e variabile sia in altezza che larghezza e collocabile anche diagonalmente, corrisponde sul diritto deila stessa maglia una perfetta sutura causata dall' allungamento delle boccole degli aghi esclusi dalla produzione.

Le figure 9 e 10 illustrano tecnicamente la relizzazione della struttura di maglia Bi citata. La presenza di dette.balze Bi, variamente progettate e collocate, incide in modo sostanziale nella produzione di alcuni articoli a maglia tubolare del presente trovato.

Attualmente gran parte degli articoli di maglieria tubolare sono ottenuti con lente e costose lavorazioni a moto alternato, come per alcune calze o solette sottopiede, oppure completati con laboriose operazioni di taglio lungo linee predefinite e o assemblati con delicate operazioni di cucitura. Per esempio, nelle figure 11 e 12, il tubo di maglia 1, fornito di bordo doppio 2, di regola viene tagliato lungo linee guida tratteggiate allo scopo di definire la parte anteriore A rispetto alla posteriore P e cucire tra loro i risultanti lembi S, in corrispondenza delle estremità 3. Tali operazioni comportano inevitabilmente notevoli perdite di tempo e quantità di scarti che seppure variabili in rapporto alle taglie e o modelli, spesso superano il 20% del tessuto iniziale: uno spreco permanente che incide in modo rilevante sui costì finali dei prodotti.

Il trovato si realizza inizialmente con la preparazione di un ciclo di lavoro e o disegno jacquard, ovvero informazioni dirette agli aghi e o jacks e o altri elementi concorrenti direttamente o indirettamente alla produzione della maglia, mediante l usuale stazione grafica e o dispositivi di controllo e o memoria ovvero altri mezzi usuali atti allo scopo. Quindi il tubo di maglia 1 della figura 1 inizia dal bordo doppio 2A (con 3 e 4 sono indicati bordi semplici e doppi senza elastico) con una selezione continua di aghi alternati, per esempio i dispari, ovvero con l'ausilio degli uncini U del pìatorello P in fig. 25 -27 -29.

Dopo aver completato il citato doppio bordo 2A mediante la cessione degli uncini del pìatorello (e o la sutura di maglie con l’entrata in lavoro degli aghi precedentemente esclusi, per esempio i pari), la produzione di maglia prosegue nella zona 30, caratterizzata da intrecci atti a migliorare il grado di indemagliabilità del tessuto.

Il rilascio o scarico automatico delie boccole B, fig. 10, da parte degli aghi lungo le linee o aperture 5 - SA, delle fig. 1 e 2, è preferibilmente preceduto da una fase preparatoria con I' eventuale variazione automatica della densità di maglia, unitamente all'impiego di idonei fili addizionali, anche elastomeri o termo-adesivi, questi ultimi soggetti a fondere parzialmente interlacciandosi alle boccole adiacenti durante il successivo finissaggio a caldo. L’ operazione di rilascio o scarico delle singole boccole o maglie di una parte degli aghi può realizzarsi in funzione di molteplici esigenze o fattori tecnici o tessili.

In una forma di attuazione preferita, disponendo la macchina e o il ciclo di lavoro in posizione "zero", è previsto l'annullamento di tutte le cadute o alimentazioni, con la esclusione dei guidafili. In questa fase gli uncini U degli aghi, fig. 6, su cui sono immagiiate le ultime boccole, si trovano preferibilmente sotto il piano di abbattaggio delle piatine.

Dopo questa fase di approntamento soltanto gli aghi programmati, di regola disposti in gruppo e adiacenti, sono inviati su una carri di salita priva di filo per sollevarsi completamente. La massima elevazione di detti aghi produce due risultati importanti: tutte le linguette L degli aghi si aprono automaticamente posizionandosi ben oltre le ultime boccole B , tuttora immagliate, fìg. 10.

La successiva fase di discesa degli stessi aghi causa la chiusura automatica delle linguette (L, fìg. 10) e lo scarico o allontanamento progressivo delle boccole B dagli aghi interessati, producendo un' apertura orizzontale continua nel senso dei ranghi nel tubo di maglia. Pertanto a questo punto il tubo di tessuto risulta immagliato solo ad una parte degli aghi del cilindro mentre i restanti aghi disimpegnati, ovvero temporaneamente privi di maglia, devono necessariamente ricominciare il processo di produzione.

In conformità del trovato tali aghi sono quindi selezionati e nuovamente diretti progressivamente su almeno una cam di salita secondo una sequenza predefinita come per esempio 1:3 - (un ago in lavoro e tre esclusi) ovvero 1 :1 e simili, fino alla graduale salita di tutti gli aghi i quali riprendono un nuovo filo.

Durante detta salita, gli aghi con le linguette L tuttora chiuse, trovano sul percorso obbligato un dispositivo mobile aprilinguette AL per Γ apertura forzata delle stesse.

La procedura descritta è illustrata schematicamente in fìg. 6: la linguetta L è tuttora contro l'uncino U al cui interno si posiziona automaticamente una punta metallica aprilinguette AL finché la linguetta L viene aperta e ribaltata nel senso della freccia F. La fìg. 7 mostra in pianta una frazione del cilindro CYL, rotante secondo il senso della freccia F.

L’ uncino U dell'ago, contro cui aderisce la linguetta L, trova sul percorso obbligato di salita l elemento aprilinguette AL, inserito allo scopo. Il procedimento di formazione della maglia riprende con un bordo semplice o doppio, ovvero mono o doppio tessuto, o altrimenti, in funzione deH'articolo in produzione, previo intervento degli elementi meccanici o pneumatici aventi funzioni di apri linguette ( in altre realizzazioni la linguetta è aperta mediante un adeguato soffio di aria compressa proveniente dall'alto, ovvero per mezzo di una sottile lamina atta ad inserirsi tra l'uncino e la linguetta. Con gli aghi cosiddetti a pistone l aprilinguetta non è richiesto).

L 'interruzione programmata del processo di formazione della maglia di una parte degli aghi del cilindro, per zone o aree di maglia definite, seguita dalla ripresa automatica e programmata del processo dì formazione della maglia preferibilmente degli stessi aghi e o aree di maglia definite, produce la separazione controllata di almeno una parte di due ranghi di maglia teoricamente consecutivi, a loro volta caratterizzati dal fatto che il primo rappresenta l'ultimo rango della maglia già prodotta, mentre ii secondo rappresenta il primo rango di maglia prodotto preferìbilmente con gli stessi aghi, dopo l'interruzione suddetta. Per gli scopi della presente invenzione, soltanto una parte degli aghi alloggiati nel cilindro è destinata a rilasciare o scaricare le rispettive ultime boccole o maglie.

Infatti seguendo il ciclo di lavoro e o disegno jacquard impostato, gli aghi sono programmati per operare in gruppo, ovvero una pluralità variabile di aghi adiacenti, direttamente in relazione all'ampiezza dell 'apertura prevista.

In pratica l articolo a maglia 1 della fig. 3, per esempio una maglietta - reggiseno, risulta quindi fornito del bordo 2A immagliato solo in corrispondenza della parte centrale Y ma distaccato o separato, quindi aperto lateralmente con la creazione dei due passanti prodotti automaticamente, i quali, piegati verso l'alto, secondo le frecce F e F1, assumono la forma e le funzioni delie spalline SS - SD.

La figura 2 riproduce ingrandita la sezione 6 della figura 1: 2A è il doppio bordo elastico iniziale; 5A indica l'apertura prodotta; 8 e 9 I lembi di maglia adiacenti tale apertura, fomiti anch'essi di bordi a doppio velo DB.

Rientra altresì tra gli scopi principali del trovato la produzione di aperture varie e o separazioni di ranghi parziali di maglia mediante l'impiego mirato di uno speciale filato solubile FS, atto a dissolversi completamente in presenza di temperature elevate.

Detto filato FS viene alimentato agli aghi con un guidatilo addizionale in modo selettivo e limitato, in alternativa al filato usuale. Tale fattispecie è anch’essa illustrata in fig. 2: la zona di maglia SA formata da uno o più ranghi, è prodotta con il solo filato solubile FS, preferibilmente delimitata da ranghi di maglia prodotti con il filato usuale e il filato termoadesivo FTA atto a garantire una migliore indemagliabilità.

Nel caso di specie non avviene alcuna interruzione del processo di formazione della maglia di una parte degli aghi del cilindro, per zone o aree di maglia definite.

La separazione controllata di almeno due ranghi di maglia entrambi preferìbilmente immagliati ad almeno un rango di maglia centrale e comune, è ottenuta mediante il dissolvimento di questo ultimo rango di maglia comune nella successiva fase calda del fissaggio o tintorìa. Una realizzazione più complessa del metodo descritto è illustrata in fìg.

4: il tubo di maglia 1 è caratterizzato da un intreccio di maglia in jersey operato sulla parte inferiore MI e sulla parte superiore MS da una struttura a maglia traforata T.

In corrispondenza della linea mediana è presente un bordo elastico BE mentre gli usuali doppi bordi DB alle estremità risultano parzialmente separati lungo le linee A e sollevati secondo le frecce F1. La detta struttura a maglia traforata T è formata da aperture o fori opportunamente disposti, prodotti scaricando alcune maglie dai rispettivi aghi e riprendendo il processo di formazione della maglia previa apertura forzata delle linguette degli aghi. In alternativa analoghi effetti di traforato sono prodotti soltanto con l'impiego mirato del citato filo solubile al calore FS, alimentato solo parzialmente agli aghi e quindi soggetto a dissolversi. La fig. 5 mostra il manufatto finale 1, formato da due tubi di maglia concentrici (la parte MI viene inserita all'interno della parte MS secondo la freccia F ) fornito di spalline separate SS - SD e bordo elastico inferiore BE oltre essere caratterizzato anche da interessanti effetti estetici causati dai diversi intrecci di maglia sovrapposti.

La separazione di ranghi di maglia ottenuta sia mediante lo scarico programmato di boccole sia con l'impiego del citato filo solubile FS comporta molteplici vantaggi consentendo tra l'altro di riprogettare in modo nuovo ed originale la costruzione di alcuni manufatti. In particolare il tubo di maglia 1 in fig. 13 è fornito degli usuali bordi doppi 2 -2a, eventualmente modificati con orli e profili tipo merletto DBO, fig. 14, e o dente di topo, termine noto agli espelli del ramo.

In fig. 14 il tubo di maglia 1 è ulteriormente caratterizzato da una pluralità di balze interne Bi e da una zona di maglia 3, più larga del solito mediante l'appropriata escursione delle cams di maglia motorizzate, governate dal calcolatore della macchina tessile.

In fig. 15 la separazione di semiranghi di maglia oggetto del trovato ha luogo dopo la produzione dei semi-doppio bordo 11 e prima dell'inizio del secondo semi-doppio bordo 12, i quali insieme formano il bordo completo DBE.

La fig. 16 illustra schematicamente diversi modi di produzione dei citati doppi bordi: da una parte il semibordo DB è ottenuto con l'ausilio della metà degli uncini del platorello e gli aghi della sottostante metà del cilindro; da un'altra parte il semibordo DB1 è prodotto senza uncini ma solo con gli aghi alternati, i dispari per esempio, producendo un semi bordo doppio a due veli DB1 e sollevato secondo la freccia F.

Da notare che la produzione dei semibordi è influenzata da fattori contigenti e dal fatto che ci sono congrue differenze di elasticità tessile tra i semibordi cosi ottenuti.

Infine il manufatto 1 si completa con la parte inferiore MO prodotta sostanzialmente con intrecci di maglia operata, più stretta rispetto alla zona centrale 4, una sorta di cupolina a maglia molto larga, più adeguata alla conformazione anatomica maschile.

Lo slip o mutanda 1 in fig. 17 risulta ulteriormente caratterizzata da zone di maglia a elasticità differenziata con scopi di contenimento o supporto anatomico inguinale e ventrale nel caso in esame. Infatti la zona rettangolare 7, ampiamente variabile, è caratterizzata da intrecci di maglia del tipo goffrato e o con punti trattenuti PT anche multipli, opportunamente disposti, preferibilmente prodotti con un filo più resistente.

La sottostante zona 8, sostanzialmente triangolare, risulta invece caratterizzata da una pluralità di balze Bi opportunamente disposte con funzioni di nervature verticali e o diagonali. L' articolo a maglia 1 mostrato in fìg. 18 è ulteriormente caratterizzato dal fatto che i due semi doppi bordi DB sono volutamente aperti alle estremità a seguito del ridotto numero di uncini del platorello e relativi aghi impiegati allo scopo, ovvero prodotti con balze Bi aperte. Questa costruzione consente l'inserimento successivo di un cinturino o cordoncino K con originali finalità estetiche o funzionali unitamente al vantaggio economico di sostituire, se il caso, il costoso filato elastomero con un filato tradizionale molto più conveniente Anche in questa realizzazione la zona inguinale e o ventrale ricompresa tra le linee tratteggiate 8 e 9 è caratterizzata da una pluralità di balze Bi opportunamente disposte con funzioni di supporto anatomico o contenimento, reso ancor più efficace con l'impiego mirato di filato elastomero, anche diverso per titolo e o compressione da quello usato per il bordo elastico in generale e o in altre parti del manufatto.

Altre realizzazioni ricadenti nell’ambito delia presente invenzione sono rappresentate dai manufatti 1 variamente illustrati nelle figure da 19 a 24, ulteriormente caratterizzati dalla presenza di un lembo di maglia simile ad un' ampia bretella o passante 3A posta al'intemo del manufatto. Il tubo di maglia iniziale 1 della fìg. 19 presenta una zona 3 con maglia allargata rispetto alle zone adiacenti.

In fig.20 detto tubo di maglia 1 si completa con alcune balze interne di maglia Bi contrapposte e con la separazione parziale e mirata di semi-ranghi di maglia, conformemente al trovato, in corrispondenza delle frecce F.

Il lembo di maglia o ampio passante così ottenuto, genericamente indicato con 3A, ricade all'interno del tubo di maglia TM, fig. 21.

Nelle figure 22- 23- 24 la mutanda o slip 1 assume la conformazione definitiva sostanzialmente caratterizzata dalla presenza e funzioni del passante 3A suddetto, oltre alcune differenze concernenti la conformazione dei bordi DB e DBE.

Il conforto generale del manufatto migliora sia con la presenza del citato passante 3A, fornito anche dei bordini a due veli DB in fig. 24, sia con la presenza di balze interne contrapposte Bi. Inoltre le eventuali sfilature W, anche molto spesse, presenti sui manufatti 1 di fig. 16 e 23, sono volutamente allungate al fine di incrementarne il conforto. Più in generale i passanti 3A prospettano al tecnici del settore ampie ipotesi realizzative per sè, ovvero inseriti e o indossati indifferentemente all'interno dei manufatti in genere, tra cui la calza della fig. 43, oppure all'esterno degli stessi manufatti.

La ripetizione programmata dell'interruzione e o la ripresa del processo di formazione della maglia secondo la presente invenzione producono nel tubo di maglia in lavorazione aperture varie (come 4 nelle fig. 37 - 38, oppure 5 nelle figure 34 e 35, ovvero 6 in fig. 45) le quali possono essere comedate di bordi semplici oppure di bordi doppi DB.

Tra gli scopi principali della presente invenzione rientra altresì la produzione di manufatti tubolari aventi preferibilmente le due estremità del tubo di maglia chiuse, totalmente o parzialmente, con almeno un' apertura fornita di bordi.

Tale risultato si realizza con le procedure schematicamente illustrate nelle fig. 25 - 27 -29.

La fig. 25 mostra l’usuale cilindro degli aghi C rotante in solido con il sovrastante piatoreilo P fornito di uncini U. Durante la formazione del cosiddetto doppio bordo, termine noto agii esperti del settore, il tubo di maglia M risulta immagliato contemporaneamente sia agli aghi A del cilindro C che agli uncini del platorello P.

Secondo il trovato, una delle fronture, di preferenza il platorello P, ritarda o perde preferibilmente fino a 360° di rotazione rispetto al cilindro C , talché il tubo di maglia M subisce una torsione centrale secondo la freccia F, consolidata dalla successiva cessione degli uncini agli aghi del cilindro.

Con le varianti del caso, con tale procedura si controlla agevolmente e gradatamente il diametro finale del tubo di maglia fino alla completa chiusura o strozzatura caratterizzata da un tessuto a due veli con una rosetta centrale a spirale RCS simile ad un diaframma. In proposito il trovato prevede una variante addizionale del metodo appena descrìtto: dopo che il tubo di maglia M ha subito la torsione centrale secondo la freccia F, e prima della cessione degli uncini agli aghi del cilindro, uno o più fili anche elastici, opportunamente esclusi dal processo di formazione della maglia, si avvolgono attorno al tubo di maglia onde definire ed evidenziare il diametro della rosetta centrale RCS, ovvero il girocollo-doppio bordo GC-DB della flg. 33.

La flg. 26 mostra in sezione il tubo di maglia 1 chiuso per mezzo della rosetta centrale a spirale RCS, a due veli. li metodo illustrato nelle fig. 27 e 29 si differenzia dal precedente in fig. 25. tra l'altro, per il fatto che non si verificano sfasamenti tra il cilindro C e il platorello P, ruotanti sempre in solido. Anche in questa realizzazione, durante la formazione del cosiddetto doppio bordo Iniziale, il tubo di maglia M risulta immagliato contemporaneamente sia agli aghi A del cilindro C che agli uncini U del platorello.

Il tubo di maglia M subisce un restringimento graduale o strozzatura centrale a mò di clessidra causato da uno o più fili opportunamente esclusi o fuori lavoro e gradatamente tirati o trattenuti nel senso delle frecce F, ripetutamente avvolti sino al serraggio totale o parziale della maglia, consolidato dalla successiva cessione degli uncini agli aghi del cilindro. Questa rosetta centrale, più regolare sotto il profilo tessile, presenta sempre un foro minimo, seppure variabile, per cui tale rosetta, per definizione resta sempre "aperta". ( RCA, vista in sezione nelle figure 28 e 30).

In generale la chiusura totale e o il restringimento parziale del tubo di maglia producono interessanti risultati in termini di versatilità e vestibilità dei manufatti prodotti secondo la presente invenzione.

Tenuto conto di fattori tecnico- tessili concernenti il diametro e la finezza della macchina da maglieria o calzetteria impiegata allo scopo, unitamente all' accurata scelta di strutture di maglia e o filati adeguati, l'apertura e o chiusura variabile della rosetta centrale, RCS e o RCA, consente di programmarne le dimensioni con interessanti applicazioni pratiche concernenti alcuni particolari dei manufatti in questione, come il citato girocollo GC, la parte inguinale o cavallo RC, la calza delle figure 43 - 46, ed altri ancora.

Tra i vantaggi immediati si sottolineano I' eliminazione virtuale delle operazioni di tagliacuci, la riduzione dei costi di produzione unitamente al più elevato conforto e indossabilità generale del manufatto, sostanzialmente privo di cuciture ovvero fornito di imbottiture mirate o locali. Infatti le rosette centrali descritte, di regola a due veli o tessuti, possono essere imbottite internamente mediante l'inserimento di fili flottanti anche addizionali FF, ovvero fili tramati FT, fig. 28, variamente alimentati o immagliati tra i due veli durante la costruzione del doppio bordo e prima della sua chiusura o sutura definita.

Alternativamente l'imbottitura interna è ottenuta con effetti di maglia tridimensionale tipo spugna oppure con la tecnica di produzione delle citate balze Bi, variamente ripetute, poste di preferenza all'interno dei due veli.

La chiusura totale di almeno un' estremità del tubo di maglia, associata alla separazione di ranghi di maglia ottenuta sia mediante lo scarico programmato di aghi sia con l'impiego mirato del citato filo solubile FS, comporta molteplici vantaggi e consente tra l'altro di riprogettare in modo nuovo ed originale la costruzione di alcuni manufatti tubolari.

Un esempio è schematicamente illustrato in fig. 31 : sul tubo di maglia 1 (oppure 1 a visto in pianta), fornito del bordo elastico DBE all'estremità superiore e chiuso con una rosetta centrale RC in basso, si producono automaticamente le due aperture simmetriche nel senso dei ranghi di maglia in corrispondenza delle frecce F.

Il risultato è mostrato in fig. 32: una mutanda o slip 1 pressocchè completo con doppio bordo elastico DBE, le aperture laterali per le gambe L - L1 con eventuali bordini doppi DB anche elastici, e la rosetta centrale con funzioni di cavallo RC, anche parzialmente aperta.

La fig. 33 mostra in sezione un' applicazione pratica concernente il girocollo indicato con GC-DB anche in fig. 35: è ottenuto impiegando la tecnica di produzione del doppio bordo iniziale (o finale) DB con un filato almeno relativamente elastico.

Risulta facilmente regolabile in ampiezza allo scopo di produrre un collare o girocollo proporzionato al diametro del cilindro degli aghi e variamente utilizzabile nell'ambito del presente trovato, come per esempio il detto GC -DB in fig. 35.

Con Γ inserimento addizionale tra i due veli di un filo preferibilmente elastico prima della cessione definitiva degli uncini agli aghi, si produce un collare o girocollo come GC-RC indicato nella fig. 36. L' ampia flessibilità dell' invenzione consente di ottenere una gamma di articoli a maglia nuovi, originali, e praticamente finiti, caratterizzati in vario modo da spalline, passanti, bretelle e o aperture per piedi, braccia e gambe prodotte automaticamente per modificare anche sostanzialmente la forma e le funzioni di una parte almeno della produzione di maglieria e calzetteria attuali.

Altre realizzazione pratiche di articoli a maglia prodotti in conformità del trovato sono mostrate con le figure numerate da 34 a 39.

In fig. 34, con 1 è indicato un reggiseno - brassiere con fascia elastica inferiore DBE, spalline superiori SD - SS e doppi bordi DB. Con 2 è indicato uno slip avente una fascia elastica superiore DBE preferibilmente formata da due semibordi simmetrici, un' apertura 5 fornita di doppi bordi DB e la rosetta centrale RCA, in corrispondenza del cavallo, anche relativamente aperta per maggiore igiene, ventilazione e conforto.

In fig. 35 il manufatto 1 è un monopezzo del tipo "body" o costume da bagno, corredato di girocollo GC-DB prodotto con la tecnica del doppio bordo, di aperture per le braccia aventi i bordini doppi DB, di maniche tubolari MT opzionali, fomite di almeno un bordino anche elastico per il polso e un bordo semplice in corrispondenza della spalla.

Detto manufatto 1 è caratterizzato da strutture di maglia operata MO atte a produrre una adeguata conformazione anatomica e o di sostegno in corrispondenza del seno, oltre le due aree dì maglia allargata MA , divise una serie di balze interne Bi opportunamente disposte. L' apertura laterale 5 è prodotta con la separazione parziale di ranghi di maglia e può avere indifferentemente i bordi semplici ovvero doppi DB.

L' apertura laterale 6 invece è ottenuta di preferenza durante la lavorazione con l' impiego di mezzi e o elementi mobili o fissi da taglio come lame rotanti, forbicine, resistenze elettriche, e simili tenuto conto di fattori tecnico-tessili contingenti.

Analoghi mezzi di taglio sono correntemente impiegati nelle macchine per l'assemblaggio delle calzemaglia. Nel caso di specie tali mezzi sono posti all'interno del cilindro degli aghi, comandati da idonee cams o eccentrici mobii attivabili a comando, ovvero lungo il tragitto o percorso del manufatto, in associazione con un tiraggio dello stesso più adeguato.

Per quanto riguarda i manufatti del tipo calzetteria femminile, di regola prodotti con filato di nylon molto sottile, da 12 a 75 dtex, è preferibile l'impiego di una resistenza elettrica o analogo elemento di taglio a caldo, atto a fondere il detto filato.

Per altre lavorazioni caratterizzate da finezze basse e filati robusti si impone l'impiego di mezzi usuali di tiraggio forzato del tessuto o manufatto in lavorazione.

(Un taglio longitudinale LT analogo a quello descritto e illustrato nelle figure 31 e 41).

Anche nel manufatto della fig. 35 quindi, I' estremità inferiore in corrispondenza del cavallo risulta chiusa mediante una rosetta centrale RCI, anche imbottita per un più elevato conforto. In fig. 36 il manufatto 1 è fornito sulla parte superiore di spalline anteriori SA e posteriori SP insieme al girocollo GC- RC ottenuto con la tecnica descritta della rosetta centrale molto aperta.

La parte inferiore in corrispondenza del cavallo è anch' essa una rosetta centrale chiusa RC. Questo articolo a maglia è ulteriormente caratterizzato dalla presenza della minigonna a due veli MG prodotta automaticamente in macchina in corrispondenza della linea mediana o della vita. In pratica si tratta di un tessuto doppio bordo DB prolungato a piacere e prodotto in sequenza secondo le frecce F.

Iniziando la produzione del manufatto in questione dal basso, ovvero dalla rosetta centrale RC. Il procedimento di formazione della maglia, affidato solo agli aghi, resta invariato fino all' altezza della vita. Da questo punto la minigonna MG, preferìbilmente a due veli, è ottenuta adottando la tecnica del doppio bordo classico, ovvero trasferendo temporaneamente il tubo di maglia sugli uncini del platorello e continuando la produzione per un elevato numero di ranghi, fino alla cessione finale degli uncini agli aghi.

Per inciso il cosiddetto doppio bordo in una macchina jersey atta allo scopo è ottenibile anche con altri metodi oltre quello descrìtto e concernente gli uncini del platorello; per esempio con i soli aghi alternati oppure con l'ausilio di speciali platine.

Le realizzazioni illustrate con le figure numerate da 41 a 46 riguardano articoli da calzetterìa caratterizzati dalla presenza di almeno due rosette centrali RC prodotte in conformità del trovato e poste in corrispondenza della punta e tallone del piede, unitamente alla presenza di almeno un' apertura orizzontale o taglio verticale ottenuti secondo le tecniche descritte.

L' utilizzazione mirata del moto alternato nell'ambito del trovato, rallenta notoriamente la produzione ma in alcuni casi migliora la qualità generale dei manufatti, consentendo tra l'altro di evidenziare orli, bordi e semibordi interni e o esterni variamente piazzati, oltre apportare una maggiore precisione per quanto riguarda la conformazione anatomica di alcuni dettagli. In fig. 40 il tubo di maglia 1 è fornito di una prima rosetta centrale a due veli RC e di una seconda rosetta centrale imbottita RCI.

Sono altresi presenti zone di maglia stretta ZMS e zone di maglia allargata ZMA oltre una pluralità di balze interne Bi variamente disposte per maggiore conforto.

In fig. 41 il tubo di maglia 1 risulta fornito di almeno un' apertura orizzontale 2 delimitata dai semibordi DB simmetrici, adiacenti a zone di maglia indemagliabile Z I. In alternativa alla detta apertura 2 è previsto lungo la linea LT un taglio con cui di regola si ottiene una apertura longitudinale avente i bordi semplici BS.

L estremità superiore già chiusa mediante la rosetta centrale RC in fig. 40, adesso è sostituita da una usuale punta, chiusa automaticamente in macchina PCA e relativa linea di sutura S. La fig. 42 è una vista in sezione della calza 1 con le estremità chiuse da due rosette centrali RC e fornita di balze interne Bi variamente disposte.

La necessaria apertura per il piede è delimitata, da una parte con un semibordo semplice BS mentre dall'altra parte si nota un doppio bordo DBA più pronunciato prodotto preferibilmente con il moto alternato del cilindro per una crescita di maglia supplementare, più regolare e gradevole.

La calza 1 della fig. 43 si caratterizza in particolare per la presenza del passante centrale 3A, posto tra i due semibordi doppi e simmetrici DB.

Ε' prodotto automaticamente in conformità del trovato e di regola è destinato ad essere inserito di preferenza ma non esclusivamente all'Interno del manufatto.

Le figure 44 - 45 - 46 mostrano alcune varianti della calza in esame.

In fìg. 44 la calza 1 risulta ulteriormente caratterizzata dalla parte corrispondente al collo del piede, piuttosto alta, avente due semibordi DBA prodotti con la tecnica del moto alternato del cilindro. In fig. 45 la calza 1 oltre le due rosette centrali RC1 e RC2 è fornita di vari doppi bordi, da DB a DB3, a Ite mai i dalla zona di maglia 4 e dall' apertura 6.

Infine in fig. 46 è mostrata la calza 1 avente un doppio bordo DB molto basso.

L’estremità in corrispondenza della punta è chiusa con la tecnica della rosetta centrale RC mentre l'altra estremità in corrispondenza del tallone, PCA, risulta chiusa con la tecnica di chiusura usuale della punta, eseguita automaticamente in macchina.

La presente descrizione, necessariamente limitata, prospetta agii esperti del settore ampi margini di innovazione comunque ricadenti negli scopi del trovato.

Breve descrizione delle figure

Tav. 1. Le figure 1 - 2 - 3 mostrano progressivamente la produzione di spalline ricavate da un tubo di maglia iniziale 1. Le figure 4 e 5 si riferiscono alla realizzazione di un particolare manufatto a due tessuti. Le figure 6 e 7 rappresentano schematicamente, in sezione ed in pianta, il dispositivo aprilinguette AL. Le figure 8 - 9 - 10 mostrano tecnicamente le fasi necessarie per la produzione delle balze di maglia tridimensionali Bi.

Tav. 2. Le figure 11 - 12 mostrano sostanzialmente le linee tratteggiate atte a definire le usuali mutanda e canotta 1 successivamente tagliate e cucite. Le figure da 13 a 18 mostrano in sequenza l'evoluzione del tubo di maglia 1 in uno slip o mutanda fomiti di aperture laterali complete per le gambe e aperture superiori variamente ottenute.

Tav. 3. Le figure di questa tavola sono notevolmente caratterizzate dalla presenza di un passante 3A atto ad essere preferibilmente inserito all'interno dei vari manufatti.

Tav. 4. Sono schematicamente illustrate le procedure per chiudere totalmente o parzialmente almeno un' estremità di un tubo di maglia mediante strozzatura o torsione centrale dello stesso. Di conseguenza si ottiene una rosetta centrale a due veli o tessuti atta ad essere ulteriormente imbottita per un maggiore conforto.

Tav. 5. Sono illustrate alcune realizzazioni pratiche prodotte secondo il trovato.

In particolare la brassiere 1 della fig. 34 è fornita di spalline superiori SD-SS mentre lo slip 2 è caratterizzato dalla rosetta centrale RCA, da aperture orizzontali per le gambe 7; la cintura elastica è formata da due semibordi DBE.

Le figure 38 e 39 Illustrano la procedura per produrre il generico cappuccio di maglia conformato 1 , ulteriormente illustrato con il numero 5 in figura 37.

Tav. 6. Le ligure da 40 a 46 sono riferite a manufatti a maglia anche tecnici, calze in particolare, li tubo di maglia 1 della fig. 40 è caratterizzato da due estremità chiuse.

Tale chiusura può essere indifferentemente ottenuta sia mediante la tecnica di produzione descritta concernente le rosette centrali a due veli, sia con altre tecniche note di chiusura delle punte delle calze.

In fig. 41 il tubo di maglia 1 viene automaticamente modificato con almeno un' apertura 2, fornita di semi-bordi semplici o doppi, per l'inserimeno del piede.

Infine occorre sottolineare il fatto che le rosette centrali descritte, eventualmente imbottite in conformità della presente invenzione, sono particolarmente Innovative e rappresentano un sostanziale miglioramento di natura tecnica, produttiva, estetica e funzionale.

Claims (1)

1. Rivendicazioni 1- Metodo per la produzione di articoli tridimensionali di maglieria e calzetteria anche conformati, caratterizzato dal fatto che detti articoli sono fomiti di almeno: una spallina o passante; e o girocollo; e o una apertura orizzontale o verticale; e o una estremità chiusa automaticamente; e o aventi bordi semplici o doppi; detti articoli prodotti automaticamente e preferibilmente con il moto continuo del cilindro degli aghi. 2- Metodo secondo 1 ed alte rivendicazioni caratterizzato dal fatto che l'interruzione programmata del processo di formazione della maglia di una parte almeno degli aghi del cilindro, per zone e o aree di maglia definite, seguito dalla ripresa automatica e programmata del processo di formazione della maglia preferibilmente degli stessi aghi e o zone e o aree di maglia definite, produce la separazione controllata, per zone programmate, di ranghi di maglia teoricamente consecutivi caratterizzati dal fatto che l'uno rappresenta l’ultimo rango della maglia già prodotta mentre l’altro rappresenta il primo rango di maglia prodotto dopo l'interruzione suddetta. 3- Metodo secondo 1- 3 ed altre rivendicazioni caratterizzato dal fatto che si ottiene la separazione controllata di almeno due ranghi di maglia immagliati ad almeno un rango di maglia centrale e comune formato di un filato solubile al calore, mediante il dissolvimento di questo ultimo rango di maglia comune nella successiva fase calda del fissaggio o tintorìa. 4- Metodo secondo 3 ed altre rivendicazioni caratterizzato dal fatto che detti articoli sono prodotti automaticamente e preferìbilmente con il moto continuo del cilindro degli aghi senza alcuna Interruzione del processo di formazione delta maglia degli aghi del cilindro, per zone o aree di maglia definite. 5- Metodo secondo 1- 4 ed altre rivendicazioni caratterizzato dal fatto che il detto filo solubile è alimentato in modo selettivo ed alternato rispetto al filo usuale solo ad alcuni aghi, preferìbilmente selezionati allo scopo. 6- Metodo secondo 1 ed altre rivendicazioni per la produzione di articoli lavorati a maglia in generale, calzetterìa in particolare caratterizzato da un tubo di maglia chiuso automaticamente alle due estremità e avente almeno un' apertura fornita di orli e o bordi. 7- Metodo secondo 1- 6 ed altre rivendicazioni caratterizzato dal fatto che le due estremità, chiuse, anche solo parzialmente, si trovano preferibilmente in corrispondenza del tallone e della punta del piede. 8- Metodo secondo 1 ed altre rivendicazioni caratterizzato dal fatto che almeno una delle estremità è chiusa mediante restringimento e o torsione totale o parziale del tubo di maglia. 9- Metodo secondo 1 - 8 ed altre rivendicazioni caratterizzato dal fatto che una delle fronture, di preferenza il platorello P, ritarda o perde preferìbilmente fino a 360° di rotazione rispetto al cilindro C, talché il tubo di maglia M subisce una torsione centrale consolidata dalla successiva cessione degli uncini agli aghi del cilindro. 10- Metodo secondo 1 - 9 ed altre rivendicazioni caratterizzato dal fatto che uno o più fili sono alimentati e o avvolti attorno al tubo di maglia dopo la torsione centrale e prima della successiva cessione degli uncini agli aghi del cilindro. 11- Metodo secondo 1 - 10 ed altre rivendicazioni caratterizzato dai fatto che il tubo di maglia M, immagiiato contemporaneamente agli aghi e uncini rotanti in solido, subisce un restringimento graduale o strozzatura centrale a mò di clessidra causato da uno o più fili opportunamente esclusi o fuori lavoro e gradatamente tirati o trattenuti e o ripetutamente avvolti sino al serraggio totale o parziale della maglia, consolidato dalla successiva cessione degli uncini agli aghi del cilindro. 12- Metodo secondo 1 e. altre rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che le dette estremità preferibilmente a due veli o tessuti, sono anche imbottite con l'inserimento di filato o la produzione di maglie addizionati anche tridimensionali. 13- Metodo secondo 1 ed altre rivendicazioni caratterizzato dal fatto che sul manufatto è prodotta almeno un' apertura longitudinale del tessuto nei senso delle coste. 14- Metodo secondo 1 ed altre rivendicazioni caratterizzato da almeno due aperture ottenute mediante la separazione parziale di ranghi di maglia allo scopo di formare un passante 3A atto ad essere inserito preferibilmente nel manufatto. Figg. 21- 22 - 23 - 24 - 43. 15- Metodo secondo 1 ed altre rivendicazioni per la produzione di articoli lavorati a maglia fomiti di spalline o passanti, soggetti ad essere completati con maniche addizionali preferibilmente tubolari, cucite successivamente senza scarto di tessuto apprezzabile. 16- Metodo secondo 1 e 11 caratterizzato dal fatto che dette maniche addizionali sono fomite di un doppio bordo, anche elastico per il polsino ed un doppio bordo preferibilmente privo di elastico in corrispondenza della spalla. 17- Metodo secondo 1 ed altre rivendicazioni per la produzione di articoli lavorati a maglia traforata formata da aperture o fori opportunamente disposti, prodotti scaricando alcune maglie dai rispettivi aghi e riprendendo il processo di formazione della maglia previa apertura forzata delle linguette degli aghi. 18- Metodo secondo 1 - 17 per la produzione di articoli lavorati a maglia jacquard traforata prodotta soltanto con l'impiego mirato di un filo solubile al calore FS, alimentato solo parzialmente agli aghi e quindi soggetto a dissolversi. 19- Macchina da maglieria circolare per la produzione di articoli tubolari lavorati a maglia in generale, comprendente almeno: una frontura degli aghi o cilindro rotante contro cams stazionarie o viceversa; una caduta o alimentazione di lavoro completa, fornita di: cams per la formazione di maglia individualmente regolabili mediante motori a passo e computer al fine di predeterminare o accentuare sagomature anatomiche; uno o più guidafili; almeno un guidatilo addizionale per alimentare solo ad una parte degli aghi un filo solubile al calore; selezione degli aghi preferìbilmente elettronica atta a governare gli elementi concorrenti alla formazione della maglia secondo un ciclo o programma di disegno o lavoro; un dispositivo aprilinguette; altra frontura o platorello completo di aghi o uncini con talloni, spaziati e o predisposti adeguatamente e quindi selezionabili con l ausilio di apposite cams; detto platorello atto a sfalsare direttamente o indirettamente la sua posizione fino a 360° rispetto al cilindro degli aghi; un sistema dì aspirazione o tiraggio del tessuto operante anche con uno o più mezzi di taglio o separazione parziale di zone di maglia. 20- Articolo a maglia secondo 1 ed altre rivendicazioni caratterizzato da zone di maglia a elasticità differenziata prodotta con uno o più filati elastomeri, sostanzialmente diversi per titolo e o forza elastica. 21- Articolo a maglia secondo 1 ed altre rivendicazioni caratterizzato da almeno un passante 3A, vanamente impiegato. 22- Articolo a maglia secondo 1 ed altre rivendicazioni caratterizzato da almeno un' estremità conformata con funzioni di copricapo o cappuccio, figg. 37- 39. 23- Articolo tessile secondo 1 ed altre rivendicazioni composto da un tubo di maglia ripiegato parzialmente all'interno e formante due veli concentrici e con spalline, fig. 4 - 5. 24- Articolo a maglia secondo 1 ed altre rivendicazioni caratterizzato da due aperture per le gambe fomite di bordo elastico anche orlato, con almeno un' apertura orizzontale fornita di due semibordi 11- 12, sfilature anche allungate W, e una pluralità di balze interne Bi variamente disposte, figg. 14 - 15. 25- Articolo a maglia secondo 24, con nastro o cinturino addizionale K, fig. 18. 26- Articolo a maglia secondo 25, con zona di supporto ventrale 8 - 9, fig. 18. 27- Articolo a maglia secondo 25 ed altre rivendicazioni, caratterizzato da zone 7- 8 di supporto inguinale e ventrale, fig. 17 28- Articolo a maglia secondo 1- 26 ed altre rivendicazioni, caratterizzato da un passante centrale 3A avente i bordini doppi DB con balze interne Bi, inserito nel manufatto, fig. 24. 29- Articolo a maglia o mutanda secondo 1 ed altre rivendicazioni, caratterizzata da: una estremità posta in corrispondenza del cavallo e chiusa automaticamente; due aperture laterali per le gambe prodotte automaticamente e preferibilmente fomite anche di ori o bordi; un congruo numero di ranghi di maglia terminanti con un bordo doppio anche elastico, fig. 32 30 - Articolo a maglia o mutanda secondo 1 - 29 caratterizzato dal fatto che il ciclo di produzione inizia indifferentemente dal bordo elastico o estremità inferiore. 31- Metodo secondo le rivendicazioni precedenti per la produzione di manufatti caratterizzati dal fatto di comprendere una o più delle caratteristiche descrìtte e o illustrate. 32- Articoli a maglia prodotti e risultanti secondo le rivendicazioni precedenti. 33- Mezzi per il taglio longitudinale dei manufatti. 34- Mezzi elettrici atti a tagliare e o fondere i filati dei manufatti. 35- Attrezzature e macchine secondo le rivendicazioni precedenti.