ITBO960304A1

ITBO960304A1 - Metodo e dispositivo per l'applicazione, mediante termosaldatura, di un nastro di copertura di materiale termoplastico ad un nastro

Info

Publication number: ITBO960304A1
Application number: IT96BO000304A
Authority: IT
Inventors: Rino Conti
Original assignee: Ima Spa
Priority date: 1996-06-06
Filing date: 1996-06-06
Publication date: 1997-12-06
Also published as: EP0909245A1; WO1997046448A1; DE69701146D1; JP2001502642A; DE69701146T2; CN1221381A; ITBO960304A0; EP0909245B1; US6109000A; IT1285733B1

Description

METODO E DISPOSITIVO PER L'APPLICAZIONE, MEDIANTE TERMO-SALDATURA, DI UN NASTRO DI COPERTURA DI MATERIALE TERMO-PLASTICO AD UN NASTRO ALVEOLATO CON CONTROLLO E REGOLA-ZIONE DELLA CENTRATURA LONGITUDINALE.

DESCRIZIONE DELL'INVENZIONE

La presente invenzione si inserisce nel settore tecnico della costruzione di macchine confezionatrici di prodotti farmaceutici, in particolare di macchine per il confezionamento di compresse, confetti o capsule, in confezioni comunemente denominate blister.

E' noto che prodotti farmaceutici quali compresse, confetti, capsule e similari, vengono usualmente confezionati collocandoli singolarmente in alveoli ricavati su un nastro termoformabile, che viene poi sigillato con un nastro di chiusura, generalmente termosaldato.

In seguito, il nastro alveolato recante i prodotti e con il nastro di chiusura, viene sezionato per ricavare singole porzioni, comprendenti uno o più alveoli, le quali vengono infine inscatolate ed avviate alla distribuzione.

Fino ad oggi, per questioni di praticità e semplicità, il materiale utilizzato per il nastro di chiusura è stato di tipo diverso rispetto al materiale termoformabile con cui è costituito il nastro alveolato, e si è generalmente impiegato un foglio di alluminio.

Il nastro di chiusura reca, sulla superficie destinata a rimanere all'esterno delle confezioni, delle scritte di vario genere, le quali devono corrispondere alle rispettive sezioni del nastro alveolato, ciascuna comprendente i prodotti di una confezione.

Allo scopo di ottenere tale corrispondenza, il nastro di chiusura reca dei riferimenti stampati rilevabili da un lettore ottico. In base ai rilevamenti effettuati dal lettore, e predisponendo i riferimenti e le scritte relativi a ciascuna confezione cadenzati ad una distanza opportuna, è possibile intervenire sul tensionamento del nastro di alluminio per modificarne plasticamente la lunghezza in prefissate sezioni, ripristinando il centraggio dei messaggi stampati rispetto alle relative confezioni, quando questo risulta compromesso.

La necessità di utilizzare materiali con sempre minore impatto ambientale ha suggerito l'impiego di sostanze come il polipropilene, le quali presentano un elevato grado di biodegradabilità.

Da tempo si è già passati all'impiego del polipropilene per la realizzazione del nastro alveolato, ed i problemi rappresentati dall'elevata variabilità del comportamento di tale materiale in funzione di diverse temperature a cui esso viene sottoposto, nonché delle diverse caratteristiche della sua composizione, sono stati risolti mediante soluzioni di diverso tipo.

L'impiego di materiali diversi per il nastro alveolato e per quello di copertura causa però l'insorgere di problemi per quanto riguarda il successivo smaltimento degli sfridi, compresi i residui e gli scarti, risultanti dalla produzione delle confezioni, i quali essendo costituiti da due materiali diversi dovrebbero essere separati prima di procedere al loro riciclo.

Questi problemi verrebbero non risolti, ma eliminati producendo invece delle confezioni con un unico materiale identico per i due nastri che le compongono.

Tuttavia, con le tecnologie attualmente applicate sorgono dei problemi relativamente all'applicazione del nastro di copertura al nastro alveolato.

Infatti, portando il nastro di copertura subito alla temperatura di rammollimento che ne consente la termosaldatura, si provocano screpolature del materiale che, divenuto fragile a causa del rapido riscaldamento, cede alle sollecitazioni meccaniche a cui viene sottoposto durante l'operazione di unione al nastro alveolato.

Ciò è dovuto, in particolare, al fatto che questo materiale può essere trattato e manipolato senza comprometterne la struttura, solo entro un intervallo di temperature molto limitato, rispetto ai materiali termoplastici di diverso tipo.

Diviene quindi difficile portare il nastro di copertura alla temperatura necessaria per la termosaldatura negli intervalli di tempo usualmente previsti, in quanto non si possono utilizzare mezzi di riscaldamento aventi temperatura d'esercizio che si trova al di fuori dell'intervallo di temperature consentito dal materiale. La soluzione del problema risiede, secondo l'invenzione, nel preriscaldamento graduale del nastro di copertura, attuato in una prima fase, e poi nel riscaldamento definitivo fino alla temperatura necessaria realizzato in un tempo successivo, in modo da ottenere un giusto compromesso tra differenza di temperatura tra nastro e mezzi di riscaldamento, ed il tempo necessario per permettere al nastro di raggiungere la temperatura necessaria per consentirne la termosaldatura.

In effetti, si è cercato di compensare la diminuzione della temperatura applicata dai mezzi di riscaldamento allungando lo spazio in cui questa temperatura viene applicata al nastro.

Anche adottando questa soluzione, tuttavia, si incontrano diversi problemi sostanziali, dei quali il primo è causato dall'allungamento del materiale durante il preriscaldamento, allungamento che non è sempre quantificabile con certezza a causa del ben noto comportamento non uniforme dei materiali termoplastici sensibili alla temperatura. Ne consegue che il nastro di copertura tende ad allungarsi distaccandosi dagli organi di preriscaldamento e dando luogo a delle anse lasche di materiale che possono portare ad inceppamenti o ripiegamenti su se stesso del nastro di copertura.

Si riscontra anche una notevole difficoltà a mantenere centrati i messaggi stampati sul nastro di chiusura rispetto alle rispettive confezioni via via che esso viene termosaldato al nastro alveolato.

Scopo della presente invenzione è quello di proporre un metodo ed un dispositivo per applicare un nastro di chiusura di materiale termoplastico ad un nastro alveolato anch'esso di materiale termoplastico, in particolare polipropilene, assicurando che i messaggi stampati sul nastro di copertura si trovino sempre centrati rispetto alle zone di nastro alveolato che costituiranno poi le singole confezioni, e senza dare luogo a rilasci o ripiegamenti del materiale.

In particolare, lo scopo dell'invenzione è quello di proporre un metodo ed un dispositivo che permettano di individuare il giusto compromesso tra la quantità di calore trasmessa dal mezzo di riscaldamento al nastro di copertura ed il tempo a tal fine necessario, senza inficiare la velocità operativa generale del dispositivo.

Lo scopo suddetto viene ottenuto mediante un metodo ed un dispositivo concepiti secondo quanto riportato nelle rivendicazioni indipendenti, che in particolare permettono un passaggio del calore tra mezzi di riscaldamento e nastro di copertura lungo un tratto più lungo, rispetto a quanto previsto nelle tecnologie tradizionalmente applicate, con una differenza di temperatura più contenuta.

Ulteriori caratteristiche e/o varianti dell'invenzione sono invece descritte nelle sottorivendicazioni.

L'invenzione viene descritta in dettaglio nella seguente descrizione, con riferimento alle allegate tavole di disegno, nelle quali:

- la fig.l illustra una vista schematica laterale del dispositivo in oggetto, in base alla quale è anche possibile definire le fasi e le caratteristiche del metodo rivendicato;

- la fig.2 illustra un particolare riguardante la movimentazione del dispositivo di fig.l;

- la fig.3 illustra una porzione del nastro alveolato con ad esso unito il nastro di copertura termosaldato. Con riferimento alle figure elencate in precedenza, il metodo per l'applicazione, mediante termosaldatura, di un nastro di copertura di materiale termoplastico 12, recante dei messaggi 25 su di esso stampati, ad un nastro alveolato 1 con controllo e regolazione della centratura dei messaggi 25 rispetto alle singole confezioni 2 definite sul nastro alveolato 1 prevede una serie di situazioni caratteristiche nel seguito descritte. Giova precisare che l'invenzione trova fondamento nell'idea di sfruttare la termoplasticità del materiale cercando di uniformarne e di controllarne gli allungamenti, in modo da potere definire con maggiore certezza e determinazione il posizionamento reciproco via via assunto dal nastro di copertura 12 rispetto al nastro alveolato 1.

In primo luogo si provvede ad eseguire un preriscaldamento del nastro di copertura 12, durante il suo movimento traslatorio longitudinale nel verso A, in una zona P situata a monte della zona, indicata con T in fig.l, di applicazione del nastro di copertura 12 al nastro alveolato 1.

Il preriscaldamento porta il materiale ad una temperatura di pochi gradi inferiore alla temperatura necessaria per la termosaldatura, e comunque inferiore alla temperatura che causerebbe il collasso del materiale.

Il nastro viene mantenuto a questa temperatura intermedia e poi riscaldato ulteriormente e gradualmente, durante il suo transito in una zona Z, fino a portarlo alla temperatura idonea per la termosaldatura, che viene ottenuta in corrispondenza della zona di applicazione T. Per quanto detto sopra, risulta evidente che il presente metodo realizza un riscaldamento graduale del nastro di copertura 12.

11 trascinamento del nastro di copertura 12 avviene in due zone successive, vale a dire in una zona di trascinamento primario coincidente con la zona di applicazione T, situata a valle della zona di preriscaldamento P, ed una zona di trascinamento secondario R situata a monte o rispettivamente in corrispondenza, della zona di preriscaldamento P. La velocità di scorrimento del nastro di copertura 12, durante il normale funzionamento, è inferiore nella zona di trascinamento secondario R, rispetto alla zona di trascinamento primario T, così che il nastro di copertura 12 risulti normalmente allungato nella zona compresa tra la fine della zona di trascinamento secondario R e la zona di trascinamento primario T di una lunghezza costante non inferiore al massimo allungamento del nastro conseguente al preriscaldamento. In questo modo, l'allungamento del nastro di copertura 12 risulta essere sempre uguale alla sua massima estensione dovuta al preriscaldamento, e può essere facilmente compensata prevedendo i messaggi 25 stampati sul nastro di copertura 12 secondo distanze E pari alla distanza nominale C tra le confezioni 2 diminuita di tale massimo allungamento.

Il metodo prevede poi il rilevamento ciclico, in fase con la realizzazione delle confezioni 2 dal complesso costituito dai nastri alveolato 1 e di copertura 12 tra loro uniti, della presenza in una prefissata zona V, attraversata dal nastro di copertura 12, di riferimenti 20 stampati su quest'ultimo anch'essi con mutua distanza D di poco inferiore alla distanza C nominale tra le confezioni 2 diminuita del massimo allungamento del nastro di copertura 12 dovuto al riscaldamento precedente all'azione di termosaldatura. In caso di esito positivo del rilevamento, il metodo prevede la diminuzione, per un prefissato tempo e di una predeterminata entità, della velocità di trascinamento applicata al nastro di copertura 12 nella zona di trascinamento secondario R, in modo da determinare un corrispondente allungamento aggiuntivo del nastro di copertura 12.

Questo allungamento aggiuntivo ha lo scopo di compensare eventuali spostamenti longitudinali del nastro di copertura 12 rispetto al nastro alveolato l. Dato che è possibile intervenire sul nastro di copertura 12 solo determinandone l'allungamento, si ipotizza sempre presente un limitato scorrimento, non rilevabile ad occhio nudo, del nastro di copertura 12 rispetto al nastro alveolato 1, nel senso di avanzamento S, e si interviene periodicamente, se e quando necessario, con un allungamento aggiuntivo del nastro di copertura 12 per ripristinare le condizioni di centratura dei messaggi 25 rispetto alle confezioni 2.

A tale scopo, la distanza D tra i riferimenti 20, così come la distanza E tra i messaggi 25, viene ulteriormente diminuita di una lunghezza, non rilevabile ad occhio nudo, pari al massimo spostamento unitario, in valore assoluto, che può verificarsi tra nastro di copertura 12 e nastro alveolato 1, per cause di natura meccanica. Dopo che il prefissato tempo è trascorso, la velocità di trascinamento a regime normale viene ripristinata per il nastro di copertura 12 nella zona di trascinamento secondario R.

Il dispositivo che attua il metodo precedentemente descritto, comprende, in linea generale, organi di trascinamento primario 5, per il trascinamento in traslazione longitudinale S del nastro alveolato 1 e del nastro di copertura 12, organi di trascinamento secondario il, situati a monte degli organi di trascinamento primario 5, per trascinare il nastro di copertura 12 con velocità periferica inferiore rispetto agli organi di trascinamento primario 5, organi di preriscaldamento 11 situati in corrispondenza degli organi di trascinamento secondario 11 o rispettivamente tra gli organi di trascinamento primario 5, e gli organi di trascinamento secondario 11, ed organi di riscaldamento del nastro di copertura alla temperatura idonea ad effettuarne la termosaldatura a detto nastro alveolato 12, situati in corrispondenza del punto di applicazione T del nastro di copertura 12 al nastro alveolato 1 ed agenti sul medesimo nastro di copertura lungo la zona Z situata a monte della zona T.

Sono inoltre previsti organi di rilevamento 16, costituiti, ad esempio, da un sensore ottico, attivati ad intermittenza in relazione di fase con la realizzazione delle confezioni 2 per verificare la posizione dei riferimenti 20 stampati sul nastro di copertura 12 a distanze D inferiori alla distanza nominale C tra due sezioni destinate a costituire due confezioni 2 consecutive su detto nastro alveolato 1, diminuita del massimo allungamento del nastro di copertura 12 dovuto al preriscaldamento.

Infine, organi di movimentazione 30 agiscono sugli organi di trascinamento primario 5, e secondario 11, muovendo questi ultimi con velocità inferiore rispetto ai primi di un'entità negativa fissa, in regime normale di funzionamento, e di un'entità negativa addizionale in caso di rilevamento positivo da parte degli organi di rilevamento 16, per un periodo di tempo predeterminato. In particolare, e con riferimento alla fig.l, gli organi di trascinamento primario comprendono un rullo alveolato 5, che presenta cioè delle impronte 6 atte a ricevere, con accoppiamento complementare, gli alveoli 3 del nastro alveolato 1. In questo modo, il rullo 5 risulta impegnato con il nastro alveolato 1.

Gli organi di trascinamento primario comprendono inoltre un rullo di pressione 13 portato folle in parallelo al rullo alveolato 5 e premente sul complesso costituito dai nastri alveolato 1 e di copertura 12.

Il rullo 5 è collegato agli organi di movimentazione 30, mentre il rullo di pressione ruota per attrito trascinato dal complesso dei due nastri 1 e 12.

Gli organi di termosaldatura sono costituiti dal medesimo rullo di pressione 13 che viene riscaldato ad una temperatura idonea. Gli organi di trascinamento secondario comprendono invece un rullo 11 assoggettato agli organi di movimentazione 30 e sul quale si avvolge il nastro di copertura 12.

In realtà gli organi di trascinamento secondario e gli organi di preriscaldamento si identificano in un unico rullo 11 che viene riscaldato ad una temperatura inferiore alla temperatura necessaria per la termosaldatura del nastro di copertura 12 a detto nastro alveolato 1. Il rullo di preriscaldamento 11 è interessato da canalizzazioni radiali 14 sfocianti all'esterno e collegate ad un vano interno 15 in depressione.

In tale modo, il nastro di copertura viene trattenuto ben aderente al rullo 11 nella zona di preriscaldamento P. Si ottiene così un duplice vantaggio, in quanto da un lato si realizza una totale aderenza del nastro di copertura 12 al rullo 11, e dall'altro il passaggio di calore dal rullo al nastro avviene con maggiore gradualità ed uniformità. La zona di trascinamento secondario R viene praticamente a coincidere con la zona di preriscaldamento P, ma appare ovvio che essa potrebbe essere anche spostata a monte di tale zona P, predisponendo una diversa configurazione dei vari dispositivi.

Gli organi di movimentazione 30 comprendono un albero motore 31 connesso al rullo di trascinamento 5 agente sul nastro alveolato e sul nastro di copertura nella zona di trascinamento e termosaldatura T, ed un albero condotto 40 connesso al rullo di trascinamento 11 agente sul solo nastro di copertura.

L'albero motore 31 reca su di esso coassiali due accoppiamenti a frizione 32,33 ad innesto elettromagnetico, i quali sono associati ad organi di trasmissione del moto 34,35, costituiti ad esempio da cinghie dentate, i quali si accoppiano con ruote dentate 38,39 calettate sull'albero condotto. Ciascuno di detti accoppiamenti elettromagnetici 32,33 comprende un disco frizione 42,43 che viene premuto, in condizione di attivazione, contro un rispettivo disco 52,53 calettato sull'albero motore 31, e che è associato ad una ruota dentata 36,37 accoppiata mediante la rispettiva cinghia 34,35 alla corrispondente ruota dentata 38,39 calettata sull'albero condotto 40. Le ruote dentate 39,37 relative ad uno stesso gruppo frizione, presentano un rapporto di velocità pari ad 1, mentre le ruote dentate 38,36 hanno tra loro un rapporto lievemente inferiore ad 1.

Ognuna delle cinghie dentate 34 e 35, singolarmente oppure entrambe, può essere opportunamente sostituita con una catena oppure con un treno di ingranaggi.

Il rapporto tra la velocità periferica del rullo 5 e quella del rullo 11, di poco superiore ad 1, viene realizzato, mediante opportuno dimensionamento dei rulli medesimi ed opportuni rapporti di velocità.

Con l'attivazione, in normale regime di funzionamento, del gruppo frizione 33 ad innesto elettromagnetico, sono rese operative le ruote dentate 37 e 39, collegate mediante la cinghia 35, tra le quali esiste un rapporto unitario, ed il disco 53 calettato sull'albero 31 trascina con uguale velocità angolare l'albero condotto 40.

Il primo rullo di trascinamento 5 pone quindi in trazione il nastro di copertura 12, poiché il secondo rullo di trascinamento 11 ruota con velocità periferica di poco inferiore .

A causa del preriscaldamento del nastro 12, il materiale che lo compone si allunga recuperando la differenza della distanza E tra i messaggi stampati 25 rispetto alla distanza C tra le confezioni, in misura ogni volta pari al massimo allungamento prevedibile per il nastro 12 a causa del preriscaldamento.

In tal modo vengono eliminati possibili aumenti incontrollati della lunghezza del nastro di copertura, che rimane così sempre teso ed aderente ai rulli di trascinamento. Poiché, tuttavia, la distanza D tra i riferimenti 20, così come la distanza E tra i messaggi 25, è ancora inferiore, col tempo i riferimenti 20 si vengono a trovare nella zona di rilevamento V, dove il sensore ottico ne rileva la presenza nel momento in cui esso viene attivato.

Al momento dell'avvio della macchina, il nastro di copertura viene posizionato in modo tale che durante l'attivazione del sensore i riferimenti 20 si vengano a trovare in corrispondenza del sensore medesimo.

Il momento di attivazione può essere qualunque, purché in relazione di fase con la realizzazione di ciascuna confezione 2 a valle della zona di trascinamento primario ed applicazione T.

Il rilevamento della presenza nella zona V del riferimento 20, effettuato dal sensore 16 e tramite opportuni organi di controllo, non illustrati poiché di tipo noto, provoca il disinnesto del gruppo frizione 33 e, contemporaneamente, l'attivazione del gruppo frizione 32, a cui sono collegate le ruote dentate 36 e 38 aventi tra loro un rapporto di velocità inferiore ad l.

Ne consegue che il rullo di trascinamento 11 viene ulteriormente rallentato ed il nastro di copertura 12 recupera anche quest'ultima differenza.

Dopo un prefissato tempo, pari a uno o più cicli di produzione delle confezioni 2, viene ripristinato il funzionamento del gruppo frizione 33 ed inibito quello del gruppo frizione 32, riportando il tutto alle condizioni di partenza, fintanto che il sensore 16 rileva nuovamente la presenza del riferimento 20 nella zona V. Il meccanismo di recupero degli errori di posizionamento longitudinale tra i due nastri, alveolato e di copertura, prevede quindi sempre un errore di spostamento relativo del nastro di copertura 12, rispetto al nastro alveolato 1, nel verso di avanzamento S.

Se l'errore si verifica effettivamente, allora il riferimento 20 viene rilevato dal sensore 16 e viene di conseguenza recuperato con un allungamento aggiuntivo del nastro di copertura 12 effettuato rallentando per un prefissato tempo il rullo 11 di trascinamento del nastro di copertura 12.

Se tale errore non si verìfica, allora il riferimento 20 in occasione del rilevamento si troverà spostato in avanti verso il sensore per effetto dell'accorciamento aggiuntivo del nastro di copertura. Se viene rilevato allora ricorrerà il caso precedente e verrà effettuato un allungamento aggiuntivo. Se non viene rilevato, poiché l'entità dello spostamento relativo non è elevata, allora potrà essere eventualmente compensato da un errore opposto di un ciclo successivo oppure si accumula con errori dello stesso tipo nei cicli successivi fino a provocare il rilevamento da parte del sensore 16.

Nel caso, invece, che l'errore di spostamento relativo del nastro di copertura 12 rispetto al nastro alveolato 1 avvenga nel senso opposto rispetto al verso S, allora in occasione del rilevamento il riferimento 20 non verrà individuato dal sensore 16, ma verrà compensato dall'accorciamento aggiuntivo del nastro di copertura, senza dare luogo all'allungamento aggiuntivo del nastro stesso. Gli effetti degli errori in un senso o nell'altro, e degli allungamenti aggiuntivi, si sovrapporranno progressivamente in modo da provocare uno spostamento relativo del nastro di copertura 12 rispetto al nastro alveolato 1 tale che i riferimenti 20 durante l'attivazione del sensore 16 vengano a trovarsi sempre a monte di quest'ultimo ma in posizioni sempre tendenzialmente spostate verso di esso fino all'avvenuto rilevamento. In un'ipotesi estrema ideale, lo spostamento della posizione di presenza del riferimento 20, in occasione dell'attivazione del sensore 16, sarà nullo quando l'errore globale dovuto a cause meccaniche determinerà uno spostamento relativo del nastro di copertura rispetto al nastro alveolato pari all'ampiezza massima dell'accorciamento aggiuntivo.

Il complesso atto a determinare la variazione aggiuntiva di velocità del secondo rullo di trascinamento 11, comprendente i due gruppi frizione 32,33, può essere sostituito con un gruppo variatore continuo di tipo noto, ottenendo in questo modo anche la possibilità di variare l'entità dell'allungamento aggiuntivo del nastro di copertura 12.

In questo caso è anche possibile intervenire appunto sull'entità degli allungamenti aggiuntivi, invece che sulla loro frequenza. E' pure possibile determinare entrambi gli allungamenti, sia quello fisso che quello aggiuntivo, mediante questo gruppo variatore agente sul rullo di trascinamento secondario 11, provvedendo poi alle necessarie variazioni.

Sono evidenti i vantaggi derivanti dall'applicazione del metodo qui descritto, così come dall'uso del dispositivo che lo attua.

Quello di maggiore rilievo è dato dalla possibilità di impiegare un solo prodotto, a basso impatto ambientale come ad esempio il polipropilene, sia per realizzare il nastro alveolato che per produrre il nastro di copertura, ottenendo quindi un contenitore sostanzialmente costituito da un unico materiale.

Estremamente importante è anche il vantaggio di poter procedere al riciclaggio degli sfridi, residui e scarti di lavorazione senza dover provvedere a difficoltose operazioni di separazione tra i loro componenti, in particolare senza dover dividere le porzioni di nastro alveolato dalle corrispondenti porzioni del nastro di copertura .

Ovviamente anche altri materiali termoplastici possono essere impiegati, con eventuali ulteriori vantaggi.

Si intende che quanto sopra è stato descritto a titolo esemplificativo e non limitativo, per cui eventuali varianti costruttive si intendono rientranti nell'ambito protettivo della presente soluzione tecnica, come sopra descritta e nel seguito rivendicata.

Claims

RIVENDICAZIONI 1. Metodo per l'applicazione, mediante termosaldatura, di un nastro di copertura di materiale termoplastico ad un nastro alveolato con controllo e regolazione della centratura di messaggi stampati su detto nastro di copertura rispetto a singole confezioni definite in detto nastro alveolato, caratterizzato dal fatto di prevedere: preriscaldamento di detto nastro di copertura 12, ad una temperatura inferiore alla temperatura di termosaldatura, effettuato durante il suo movimento traslatorio longitudinale A in una zona di preriscaldamento P situata a monte di una zona T di applicazione del medesimo nastro di copertura 12 a detto nastro alveolato 1; riscaldamento graduale definitivo fino alla temperatura di termosaldatura di detto nastro di copertura 12, attuato in una zona Z compresa tra la zona di preriscaldamento P e la zona di applicazione T di detto nastro di copertura 12 a detto nastro alveolato 1; trascinamento di detto nastro di copertura 12 in una zona di trascinamento primario, coincidente con detta zona di applicazione T, ed in una zona di trascinamento secondario R situata in corrispondenza, o rispettivamente a monte, della zona di preriscaldamento P, con velocità di scorrimento di detto nastro di copertura 12, in regime normale, inferiore in detta zona di trascinamento secondario R, rispetto a detta zona di trascinamento primario ed applicazione T, in misura tale che il nastro di copertura 12 risulti normalmente allungato nella zona compresa tra dette zone di trascinamento primario ed applicazione T e di trascinamento secondario R di una lunghezza costante non inferiore al massimo allungamento del medesimo nastro di copertura 12 conseguente a detto preriscaldamento .
2. Metodo secondo la riv.l, caratterizzato dal fatto di prevedere il rilevamento ciclico, in fase con la realizzazione delle confezioni 2 dal complesso costituito da detti nastro alveolato 1 e di copertura 12 tra loro uniti, della presenza in una prefissata zona V attraversata da detto nastro di copertura 12 di riferimenti 20 stampati su quest'ultimo con mutua distanza D di poco inferiore alla distanza C nominale tra dette confezioni 2 su detto nastro alveolato 1, diminuita del massimo allungamento di detto nastro di copertura 12 dovuto al riscaldamento precedente all'azione di termosaldatura; diminuzione per un prefissato tempo, in caso di esito positivo di detto rilevamento, di una predeterminata entità della velocità di trascinamento applicata a detto nastro di copertura 12 in detta zona di trascinamento secondario R, per causare un corrispondente allungamento aggiuntivo di detto nastro di copertura 12; successivo ripristino della velocità di trascinamento a regime normale per detto nastro di copertura 12 in detta zona di trascinamento secondario R.
3. Metodo per l'applicazione, mediante termosaldatura, di un nastro di copertura di materiale termoplastico ad un nastro alveolato con controllo e regolazione della centratura di messaggi stampati su detto nastro di copertura rispetto a singole confezioni definite in detto nastro alveolato, caratterizzato dal fatto di prevedere : preriscaldamento di detto nastro di copertura 12, ad una temperatura inferiore alla temperatura di termosaldatura, effettuato durante il suo movimento traslatorio longitudinale A in una zona di preriscaldamento P situata a monte di una zona T di applicazione del medesimo nastro di copertura 12 a detto nastro alveolato 1; riscaldamento graduale definitivo fino alla temperatura di termosaldatura di detto nastro di copertura 12, attuato in una zona Z compresa tra la zona di preriscaldamento P e la zona di applicazione T di detto nastro di copertura 12 a detto nastro alveolato 1; trascinamento di detto nastro di copertura 12 in una zona di trascinamento primario, coincidente con detta zona di applicazione T, ed in una zona di trascinamento secondario R situata in corrispondenza, o rispettivamente a monte, della zona di preriscaldamento P, con velocita di scorrimento di detto nastro di copertura 12, in regime normale, inferiore in detta zona di trascinamento secondario R, rispetto a detta zona di trascinamento primario ed applicazione T, in misura tale che il nastro di copertura 12 risulti normalmente allungato nella zona compresa tra dette zone di trascinamento primario ed applicazione T e trascinamento secondario R di una lunghezza costante non inferiore al massimo allungamento del medesimo nastro di copertura 12 conseguente a detto preriscaldamento; rilevamento ciclico, in fase con la realizzazione delle confezioni 2 dal complesso costituito da detti nastro alveolato 1 e di copertura 12 tra loro uniti, della presenza in una prefissata zona V attraversata da detto nastro alveolato 12 di riferimenti 20 stampati su quest'ultimo con mutua distanza D di poco inferiore alla distanza C nominale tra dette confezioni 2 su detto nastro alveolato 1, diminuita del massimo allungamento di detto nastro di copertura 12 dovuto al riscaldamento precedente all'azione di termosaldatura; diminuzione per un prefissato tempo, in caso di esito positivo di detto rilevamento, di una predeterminata entità della velocità di trascinamento applicata a detto nastro di copertura 12 in detta zona di trascinamento secondario R, per causare un corrispondente allungamento aggiuntivo di detto nastro di copertura 12; successivo ripristino della velocità di trascinamento a regime normale per detto nastro di copertura 12 in detta zona di trascinamento secondario R.
4. Metodo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di prevedere il riscaldamento graduale di detto nastro di copertura 12.
5. Dispositivo per l'applicazione, mediante termosaldatura, di un nastro di copertura di materiale termoplastico ad un nastro alveolato con controllo e regolazione della centratura di messaggi stampati su detto nastro di copertura rispetto a singole confezioni definite in detto nastro alveolato, caratterizzato dal fatto di comprendere: organi di trascinamento primario 5 atti a trascinare in traslazione longitudinale detto nastro alveolato 1 e detto nastro di copertura 12 ad esso unito mediante termosaldatura; organi di trascinamento secondario 11, situati a monte di detti organi di trascinamento primario 5, ed atti a trascinare detto nastro di copertura 12 con velocità inferiore rispetto a detti organi di trascinamento primario 5; organi di preriscaldamento 11 situati in corrispondenza di detti organi di trascinamento secondario 11 o rispettivamente tra detti organi di trascinamento primario 5, e secondario 11; organi di riscaldamento 13 di detto nastro di copertura 12 alla temperatura idonea ad effettuarne la termosaldatura a detto nastro alveolato 1.
6. Dispositivo secondo la riv.5, caratterizzato dal fatto di prevedere inoltre: organi di rilevamento 16 attivati ad intermittenza in relazione di fase con la realizzazione di confezioni 2 per verificare periodicamente la posizione di riferimenti 20 stampati su detto nastro di copertura 12 a distanze D inferiori alla distanza nominale C tra due sezioni destinate a costituire due confezioni 2 consecutive su detto nastro alveolato 1, diminuita del massimo allungamento di detto nastro di copertura 12 dovuto al preriscaldamento; organi di movimentazione 30 di detti organi di trascinamento primario 5, e secondario 11, atti a movimentare detti organi di trascinamento secondario 11 con velocità inferiore rispetto a detti organi di trascinamento primario 5, di un'entità negativa fissa, in regime normale di funzionamento, e di un'entità negativa addizionale in caso di rilevamento positivo da parte di detti organi di rilevamento 16, per un periodo di tempo predeterminato .
7. Dispositivo per l'applicazione, mediante termosaldatura, di un nastro di copertura di materiale termoplastico ad un nastro alveolato con controllo e regolazione della centratura di messaggi stampati su detto nastro di copertura rispetto a singole confezioni definite in detto nastro alveolato, caratterizzato dal fatto di comprendere: organi di trascinamento primario 5, atti a trascinare in traslazione longitudinale detto nastro alveolato 1 e detto nastro di copertura 12 ad esso unito mediante termosaldatura; organi di trascinamento secondario 11, situati a monte di detti organi di trascinamento primario 5, ed atti a trascinare detto nastro di copertura 12 con velocità inferiore rispetto a detti organi di trascinamento primario 5; organi di preriscaldamento 11 situati in corrispondenza di organi di trascinamento secondario 11 o rispettivamente tra detti organi di trascinamento primario 5, e secondario 11; organi di riscaldamento 13 di detto nastro di copertura 12 alla temperatura idonea ad effettuarne la termosaldatura a detto nastro alveolato; organi di rilevamento 16 attivati ad intermittenza in relazione di fase con la realizzazione delle confezioni 2 per verificare la posizione di riferimenti 20 stampati su detto nastro di copertura 12 a distanze D inferiori alla distanza nominale C tra due sezioni destinate a costituire due confezioni 2 consecutive su detto nastro alveolato 1, diminuita del massimo allungamento di detto nastro di copertura dovuto al preriscaldamento,· organi di movimentazione 30 di detti organi di trascinamento primario 5, e secondario 11, atti a movimentare detti organi di trascinamento secondario 11 con velocità inferiore rispetto a detti organi di trascinamento primario 5, di un'entità negativa fissa, in regime normale di funzionamento, e di entità negativa addizionale in caso di rilevamento positivo da parte di detti organi di rilevamento 16, per un periodo di tempo predeterminato.
8. Dispositivo secondo la riv. 7, caratterizzato dal fatto che detti organi di trascinamento primario comprendono un rullo alveolato 5 atto a ricevere con accoppiamento complementare gli alveoli 3 di detto nastro alveolato 1 risultando impegnato con quest'ultimo, mentre un rullo di pressione 13 , parallelo al rullo alveolato 5, preme sul complesso <' >costituito da detti nastri alveolato 1 e di copertura 12.
9. Dispositivo secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che detti organi di trascinamento primario comprendono un rullo alveolato 5 atto a ricevere con accoppiamento complementare gli alveoli 3 di detto nastro alveolato 1 risultando impegnato con quest'ultimo, con un rullo di pressione 5 parallelo al rullo alveolato e premente sul complesso costituito da detti nastri alveolato 1 e di copertura 12, e dal fatto che detti organi di termosaldatura sono costituiti dal medesimo rullo di pressione 13 riscaldato a temperatura idonea .
10. Dispositivo secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che detti organi di trascinamento secondario comprendono un rullo 11 assoggettato a detti organi di movimentazione 30 e sul quale si avvolge detto nastro di copertura 12.
11. Dispositivo secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che detti organi di trascinamento secondario e detti organi di preriscaldamento si identificano unitariamente in un unico rullo 11 assoggettato a detti organi di movimentazione 30 e sul quale si avvolge detto nastro di copertura 12, riscaldato ad una temperatura inferiore alla temperatura necessaria per la termosaldatura di detto nastro di copertura 12 a detto nastro alveolato 1.
12. Dispositivo secondo la rivendicazione 11, caratterizzato dal fatto che detto rullo di preriscaldamento 11 è interessato da canalizzazioni radiali 14 sfocianti all'esterno e collegate ad un vano interno 15 in depressione.
13. Dispositivo secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che detti organi di movimentazione 30 comprendono un albero motore 31 connesso a detti primi organi di trascinamento 5 e recante su di esso coassiali due accoppiamenti a frizione 32,33 ad innesto elettromagnetico, i quali sono associati ad organi di trasmissione del moto 34,35, agenti secondo diversi rapporti di velocità, facenti capo ad un albero condotto 40 collegato a detti organi di trascinamento secondario 11.
14. Dispositivo secondo la rivendicazione 13, caratterizzato dal fatto che ciascuno di detti accoppiamenti elettromagnetici 32,33 comprende un disco frizione 42,43 che viene premuto, in condizione di attivazione, contro un rispettivo disco 52,53 calettato su detto albero motore 31, e che è associato ad una ruota dentata 36,37 accoppiata mediante una cinghia 34,35 ad una corrispondente ruota dentata 38,39 calettata su detto albero condotto 40.