ITBO20110065A1 - Macchina piegatrice - Google Patents

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ITBO20110065A1
ITBO20110065A1 IT000065A ITBO20110065A ITBO20110065A1 IT BO20110065 A1 ITBO20110065 A1 IT BO20110065A1 IT 000065 A IT000065 A IT 000065A IT BO20110065 A ITBO20110065 A IT BO20110065A IT BO20110065 A1 ITBO20110065 A1 IT BO20110065A1
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IT
Italy
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sheet
jaw
jaws
sheet metal
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IT000065A
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Inventor
Bruno Nicoletti
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Metal Work Srl
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    • B21MECHANICAL METAL-WORKING WITHOUT ESSENTIALLY REMOVING MATERIAL; PUNCHING METAL
    • B21DWORKING OR PROCESSING OF SHEET METAL OR METAL TUBES, RODS OR PROFILES WITHOUT ESSENTIALLY REMOVING MATERIAL; PUNCHING METAL
    • B21D47/00Making rigid structural elements or units, e.g. honeycomb structures
    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
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  • Mechanical Engineering (AREA)
  • Shaping Of Tube Ends By Bending Or Straightening (AREA)
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Description

MACCHINA PIEGATRICE
DESCRIZIONE DELL’INVENZIONE
La presente invenzione si riferisce alle macchine piegatrici impiegate per formare profilati da lamiere metalliche piane.
In dettaglio, essa si riferisce a macchine piegatrici che producono ripiani, ad esempio per scaffali, partendo da lamiere.
Tali macchine piegatrici sono in pratica presse piegatrici comprendenti organi di piegatura che includono ad esempio punzoni che operano in cooperazione con matrici, come ampiamente noto alla persona esperta del ramo.
Le macchine piegatrici note sono configurate per ricevere una lamiera da piegare e per tenerla in un dato piazzamento durante una data operazione di lavorazione eseguita sulla lamiera.
Per piazzamento si intende la disposizione della lamiera, entro la piegatrice, rispetto al telaio della stessa ed anche rispetto agli organi di piegatura di volta in volta utilizzati.
Il piazzamento à ̈ il riferimento per eseguire le operazioni di piegatura che vanno realizzate in una data sezione della lamiera.
Le operazioni che permettono di ottenere uno ripiano per scaffali dalla lamiera piana sono: imbutiture prodromiche alla realizzazione di coste di irrigidimento strutturale, schiacciamenti trasversali delle imbutiture per ottenere le coste finite e ripiegamenti delle testate della lamiera, ecc…
In pratica, tali piegatrici note sono impiegabili solo per eseguire sulla lamiera un’operazione alla volta.
Per la successiva operazione, bisogna togliere dalla macchina piegatrice la lamiera con l’imbutitura, sostituire gli organi di piegatura ed reinserire la lamiera in un nuovo piazzamento, così che possa essere processata.
Questo procedimento va iterato per ogni fase di piegatura fino ad ottenere il ripiano e poi, naturalmente, per ogni lamiera da processare.
A causa del fatto che, per ogni operazione di piegatura, Ã ̈ necessario un nuovo piazzamento della lamiera nella macchina, il rischio di errori nelle misure previste, con particolare riferimento alle tolleranze, Ã ̈ significativo.
Non solo, ma la necessità di dover togliere e rimettere la lamiera prima e dopo ogni fase di lavorazione, e per di più di doverlo fare manualmente, rende lento e costoso l’impiego delle macchine piegatrici note.
Scopo della presente invenzione à ̈ superare gli inconvenienti citati ed altri ancora mediante una macchina piegatrice, in accordo con la rivendicazione 1, per realizzare un profilato, ad esempio un ripiano, partendo da una lamiera piana quadrangolare avente due testate terminali definite da bordi opposti.
La macchina piegatrice proposta comprende innanzitutto un gruppo operativo inferiore destinato, in uso, a risultare disposto inferiormente alla lamiera, a sua volta comprendente almeno una morsa la quale comprende una prima ed una seconda ganascia mobili orizzontalmente in mutuo avvicinamento od in mutuo allontanamento, ciascuna in uso disposta trasversale alla lamiera ed avente una faccia superiore perlomeno in parte piatta per essere adatta a riscontrare inferiormente la lamiera quando essa à ̈ tenuta orizzontale, la faccia superiore di almeno una delle ganasce conformando almeno un’ansa che rastrema verso il basso, entro la ganascia stessa, la quale ansa, assieme al resto della faccia superiore, à ̈ adatta a fungere da matrice per la formazione di un’imbutitura trasversale nella lamiera.
Ciascuna di dette ganasce ha un rispettivo lato interno affacciato al lato interno dell’altra ganascia, i quali due lati interni delle ganasce sono adatti a riscontrare lateralmente un’imbutitura trasversale della lamiera sporgente inferiormente, per poter formare una costa di irrigidimento trasversale alla lamiera, quando, in uso, tale imbutitura sia posta tra le ganasce e queste siano movimentate in avvicinamento l’una verso l’altra, così chiudendo la morsa.
Ulteriormente, almeno una delle ganasce ha un lato esterno contrapposto al relativo lato interno, il cui profilo ha una forma tale che il lato esterno possa fungere da matrice per una data piegatura verso il basso di una rispettiva sezione di testata posta in corrispondenza di una testata terminale della lamiera.
La macchina piegatrice, come sancito nella rivendicazione 1, comprende inoltre un gruppo operativo superiore, destinato in uso a risultare disposto superiormente alla lamiera, e a sua volta comprendente:
- almeno un blocco premilamiera per premere la lamiera, mobile verticalmente ed avente una faccia inferiore piana per poter riscontrare superiormente la lamiera, il blocco premilamiera essendo adatto a cooperare funzionalmente con le ganasce ed essendo previsto per premere con la propria faccia inferiore la lamiera contro una o entrambe le facce superiori delle ganasce;
- almeno un attuatore lineare di premilamiera per muovere verticalmente il blocco premilamiera, atto a spingere verso il basso il blocco premilamiera in modo che esso prema la lamiera contro le ganasce con una pressione di valore sufficientemente alto da sostenerla mantenendola orizzontale e sufficientemente basso perché parti della lamiera possano scorrere orizzontalmente tra il blocco premilamiera e le ganasce, così che possano essere consentite piegature della lamiera medesima;
- almeno un punzone di imbutitura, mobile verticalmente, destinato in uso ad essere disposto trasversale alla lamiera, adatto a cooperare funzionalmente con la suddetta ansa, e previsto per forzare una sezione della lamiera entro l’ansa così da formarvi un’imbutitura sporgente verso il basso quando, in uso, la lamiera à ̈ mantenuta orizzontale da detto blocco premilamiera che la preme contro la/e ganascia/e,
- almeno un punzone di testata, mobile verticalmente, in uso disposto trasversale alla lamiera ed adatto a cooperare funzionalmente con una ganascia, previsto per spingere una sezione di testata della lamiera contro il suddetto lato esterno della ganascia, quando, in uso, la lamiera à ̈ mantenuta orizzontale da detto blocco premilamiera che la preme contro le ganasce, il punzone di testata avendo un profilo di forma tale che quando à ̈ impiegato per premere la sezione di testata contro tale lato esterno della ganascia, forma con quest’ultimo la suddetta data piegatura verso il basso della sezione di testata.
La macchina piegatrice comprende, sempre in accordo con la rivendicazione 1, anche mezzi di presa e supporto per ricevere la lamiera e per alternativamente o trattenerla orizzontale e disposta tra il gruppo operativo superiore ed il gruppo operativo inferiore, o per rilasciarla, i quali mezzi di presa sono atti a muovere la lamiera nello spazio, una volta ricevuta, cosicché la lamiera possa essere sostenuta e possa essere sollevata, abbassata e spostata prima e dopo la formazione di una imbutitura o la piegatura di una sezione di testata.
La macchina proposta può realizzare tutte le operazioni di piegatura necessarie per la realizzazione di ripiani per scaffali senza la necessità di togliere e reinserire la lamiera prima e dopo ogni operazione e senza assolutamente la necessità di cambiare gli organi di piegatura ciascuna volta che si debba eseguire una diversa piegatura sulla lamiera.
Infatti, la macchina piegatrice proposta comprende i mezzi di presa, le ganasce della morsa, i punzoni di imbutitura e di testata sopra citati i quali sono configurati ed azionabili nella maniera sopra precisata così da essere in grado di eseguire le imbutiture e gli schiacciamenti trasversali per ottenere le coste di irrigidimento e per piegare le testate della lamiera ottenendo così il ripiano finito.
Il dettaglio del funzionamento della macchina secondo l’invenzione à ̈ illustrato nel prosieguo, assieme a forme di realizzazione specifiche dell’invenzione e vantaggiose caratteristiche tecnico-funzionali correlate a tali forme di realizzazione che sono solo in parte derivabili dalla descrizione suesposta, in accordo con quanto riportato nelle rivendicazioni e con l’ausilio delle allegate tavole di disegno, nelle quali:
- la figura 1 Ã ̈ una vista laterale in sezione verticale della macchina proposta, nella quale i mezzi di presa sono raffigurati in due diverse posizioni che possono assumere durante il loro impiego;
- la figura 2 Ã ̈ una vista laterale in sezione verticale di una parte centrale della macchina in cui sono mostrati i gruppi operativi superiore ed inferiore ed una lamiera che deve essere inserita nella macchina in interposizione tra quelli; - le figure dalla 3 alla 20 sono viste laterali in sezione verticale della parte centrale della macchina in cui sono rappresentati diversi momenti del suo funzionamento; e
- la figura 21 Ã ̈ una vista assonometrica del ripiano finito ottenuto piegando la lamiera piana con la macchina proposta.
Nelle figure allegate, si à ̈ rappresentata con 1 la macchina piegatrice nel suo insieme.
Di seguito, prima di spiegare nel dettaglio il funzionamento della macchina 1, si descriverà nuovamente la sua struttura facendo riferimento alle figure, al fine di facilitare la comprensione sia del suo funzionamento che delle sue particolari forme di realizzazione.
La macchina piegatrice 1 comprende un gruppo operativo superiore 20 ed un gruppo operativo inferiore 10, come illustrato in figura 1, previsti perché in uso la lamiera 4 venga disposta orizzontale ed in interposizione tra di essi.
Il gruppo operativo inferiore 10 à ̈ quindi disposto, in uso, inferiormente alla lamiera 4 da piegare per formare il profilato, che nel caso esemplificativo scelto à ̈ un ripiano per scaffali raffigurato nella figura 24.
Il gruppo operativo inferiore comprende una morsa 11,12, la quale comprende una prima ed una seconda ganascia 11,12 (si vedano le figure dalla 2 alla 20) mobili orizzontalmente in mutuo avvicinamento od in mutuo allontanamento, ciascuna in uso disposta trasversale alla lamiera 4 ed avente una faccia superiore 110,120 perlomeno in parte piatta per essere adatta a riscontrare inferiormente la lamiera 4 quando questa à ̈ tenuta orizzontale.
Infatti, la lamiera 4 durante la lavorazione à ̈ mantenuta orizzontale dai mezzi di presa 40 già citati in precedenza, ma dettagliati più avanti.
La faccia superiore 120 di una delle ganasce 12 conforma un’ansa 13 che rastrema verso il basso, entro la ganascia 12 stessa, la quale ansa 13, assieme al resto della faccia superiore 120, à ̈ adatta a fungere da matrice per la formazione di un’imbutitura trasversale 30 nella lamiera 3.
Ciascuna ganascia 11,12 ha un rispettivo lato interno 122,123 affacciato al lato interno 122,123 dell’altra ganascia 11,12 (si vedano le figure 5 e 6 ad esempio), i quali due lati interni 122,123 sono di forma adatta a riscontrare lateralmente un’imbutitura trasversale 30 della lamiera 3 che sporga inferiormente, al fine di formare una costa di irrigidimento 300 trasversale alla lamiera.
Per ottenere ciò, come sarà dettagliato in seguito con l’ausilio delle tavole di disegno allegate, tale imbutitura 30 à ̈ posta tra le ganasce 11,12 e queste sono movimentate in avvicinamento l’una verso l’altra, cioà ̈ in pratica la morsa 11,12 viene chiusa.
Le ganasce 11,12 hanno inoltre un lato esterno 111,121, contrapposto al relativo lato interno 122,123, il profilo del quale ha una forma tale che il lato esterno stesso 111,121 possa fungere da matrice per una data piegatura 31,32 verso il basso di una rispettiva sezione di testata della lamiera 3.
Per ciò che concerne la forma preferenziale di tale lato esterno 111,121 atto a fungere da matrice, essa verrà descritta successivamente dopo avere spiegato il funzionamento della macchina 1 proposta.
La sezione di testata à ̈ posta in corrispondenza di una testata terminale della lamiera 3, vale a dire di uno dei bordi della lamiera 3 stessa.
Va da sé che frequentemente le lamiere 3 processate sono quadrangolari e spesso di profilo rettangolare, e la macchina 1 può essere destinata a riceverle disposte in orizzontale, come schematicamente indicato nelle figure allegate dalla 3 alla 20, in modo che i vari componenti compresi sia nel gruppo operativo superiore 20 che in quello inferiore 10 siano disposti trasversali (al suo sviluppo longitudinale) e quindi le due testate della lamiera 3 siano trasversali alla lunghezza della stessa e siano quindi parallele ai vari componenti, come precisato meglio successivamente.
Il sunnominato gruppo operativo superiore 20, come si diceva sopra, in uso à ̈ disposto superiormente alla lamiera 3, e comprende almeno uno, ma di preferenza due, blocchi premilamiera 21, per premere la lamiera 3, i quali sono mobili verticalmente ed hanno una faccia inferiore piana 210 (si veda per esempio la figura 2 o la figura 15) per poter riscontrare superiormente la lamiera 3, quando in uso essa à ̈ orizzontale.
I blocchi premilamiera 21 sono destinati a cooperare funzionalmente con le ganasce 11,12 e sono atti premere con la propria faccia inferiore 210 la lamiera 3 contro una o entrambe le facce superiori 110,120 delle ganasce 11,12, al fine di poter trattenere la lamiera 3 stessa durante le varie lavorazioni, quando essa non deve essere tenuta dai mezzi di presa 40, per ragioni che saranno evidenti dopo la spiegazione del funzionamento della macchina 1.
In ogni caso, i blocchi premilamiera 21 e le ganasce 11,12 sono atti a cooperare funzionalmente per trattenere ferma ed orizzontale la lamiera 3 anche quando essa non sia sostenuta dai mezzi di presa 40.
In dettaglio, il gruppo operativo superiore 20 comprende anche un attuatore lineare di premilamiera (non illustrato nel dettaglio) per muovere verticalmente il blocco premilamiera 21, il quale attuatore à ̈ atto, in uso, a spingere verso il basso il blocco premilamiera 21 in modo che questo prema la lamiera 3 contro le ganasce 11,12 esercitandovi una pressione di valore sufficientemente alto per sostenerla e per mantenerla orizzontale ma sufficientemente basso perché parti della lamiera 3 possano scorrere orizzontalmente tra il blocco premilamiera 21 e le ganasce 11, cosicché possano essere consentite piegature della lamiera medesima 3.
Infatti, Ã ̈ chiaro che mentre si eseguono piegature trasversali della lamiera 3 in un dato specifico punto, o per meglio dire una data sezione, la lamiera 3 deve poter scorrere.
È noto, di converso, che quando una lamiera 3 à ̈ tenuta da mezzi premilamiera vi à ̈ il rischio che essa si maldisponga, tipicamente ruotando leggermente rispetto ad assi orizzontali, se essa non à ̈ premuta sufficientemente.
L’attuatore lineare può essere qualunque noto alla persona esperta del ramo purché adatto allo scopo, ad esempio un martinetto, o altro mezzo noto; à ̈ noto che tali attuatori lineari, di cui ne esistono varie specie in commercio, sono configurabili e/o dimensionabili ed operabili su comando di unità di comando, come un’unità a controllo numerico od un elaboratore elettronico, perché imprimano una pressione predeterminata sulle lamiere.
Tornando alla struttura della macchina 1, va precisato che il gruppo operativo superiore 20 comprende anche un punzone di imbutitura 22 mobile verticalmente (si vedano e si confrontino le figure 2 e 4 ad esempio), in uso disposto trasversale alla lamiera 3, adatto a cooperare funzionalmente con la suddetta ansa 13, e previsto per forzare una sezione della lamiera 3 entro l’ansa 13 così da formarvi un’imbutitura 30 sporgente verso il basso quando, in uso, la lamiera 3 à ̈ mantenuta orizzontale da detto blocco premilamiera 21 che la preme appunto contro la ganascia 12 (in pratica poi, in certe implementazioni, la può premere contro entrambe la ganasce 11,12).
Il punzone di imbutitura 22 à ̈ del tipo detto anche “lama†perché in pratica à ̈ costituito da, o comprende inferiormente, una lastra rettangolare longiforme sufficientemente sottile per potere essere accolta nell’ansa 13 assieme alla sezione della lamiera 3 che forma l’imbutitura 30 appunto durante l’operazione di imbutimento stessa; va da sé che il punzone di imbutitura 22 à ̈ trasversale alla lastra 3 ma parallelo all’ansa 13.
Il gruppo operativo superiore 20 comprende anche due punzoni di testata 23,24, mobili verticalmente, in uso disposti trasversali alla lamiera 3 ed adatti a cooperare funzionalmente con una rispettiva ganascia 11,12 al fine di realizzare le piegature delle sezioni di testata di cui sopra.
Ciascun punzone di testata 23,24 Ã ̈ previsto per spingere una sezione di testata della lamiera 13 contro il suddetto lato esterno 111,121 della rispettiva ganascia 11,12 (vale a dire la ganascia 11,12 con cui coopera funzionalmente), quando, in uso, la lamiera 13 Ã ̈ mantenuta orizzontale dai blocchi premilamiera 21 che la premono contro le ganasce 11,12.
Infatti, ciascun punzone di testata 23,24 ha un profilo di forma tale che quando à ̈ impiegato per premere la sezione di testata contro tale lato esterno 111,112 della rispettiva ganascia 11,12, forma con quest’ultimo la suddetta data piegatura verso il basso 31,32 della sezione di testata.
Successivamente si preciserà la forma preferita del profilo dei punzoni di testata 23,24.
In pratica, tra i punzoni di testata 23,24 sono disposti i blocchi premilamiera 21 e tra questi vi à ̈ il punzone di imbutitura 22, tutti questi componenti essendo paralleli e affiancati tra loro.
In questa maniera, durante l’operazione di imbutimento si ha il massimo di stabilità della lamiera 3 e quindi di precisione per ciò che concerne la formazione dell’imbutitura 13.
Gli ulteriori mezzi fondamentali che comprende la macchina 1 proposta sono i suddetti mezzi di presa 40 predisposti per ricevere e poter trattenere la lamiera 3. In dettaglio essi sono previsti per: alternativamente o trattenerla orizzontale e disposta tra il gruppo operativo superiore 20 ed il gruppo operativo inferiore 10, o per rilasciarla, e sono altresì atti a muoverla nello spazio, cosicché la lamiera 3 possa essere sostenuta e possa essere sollevata, abbassata e spostata prima e dopo la formazione di una imbutitura 30 o la piegatura 31,32 di una sezione di testata.
Questi mezzi di presa 40 possono comprendere una pinza 41 adatta a ricevere e serrare saldamente un bordo della lamiera 3 e disposta in modo da mantenere orizzontale la lamiera 3 quando un suo bordo à ̈ serrato dalla medesima, e in attuatore ad almeno due gradi di libertà (non rappresentato perché ampiamente noto) per supportare la pinza 41 e atta a muoverla, assieme alla lamiera 3 quando serrata dalla pinza 41, in verticale e/o in orizzontale.
Al posto dell’attuatore a due gradi di libertà vi può essere un vero e proprio robot ad almeno due gradi di libertà, o qualunque dispositivo che possa muovere in verticale ed in orizzontale la lamiera 3.
Al posto della pinza à ̈ possibile che i mezzi di presa 40 comprendano un dispositivo 41 a funzionamento elettromagnetico, di per sé noto, ma non in combinazione con gli altri componenti della macchina 1, il quale dispositivo 41 à ̈ configurato in modo da poter agganciare magneticamente la lamiera 3 così da sostenerla disposta in orizzontale.
Chiaramente il dispositivo 41 Ã ̈ disattivabile per rilasciare la lamiera 3.
Il funzionamento della macchina 1 proposta à ̈ come segue.
La lamiera 3 da piegare, ancora piatta, à ̈ portata dai mezzi di presa 40 sopra la morsa 11,12, i mezzi di presa 40 e gli attuatori lineari 100 delle ganasce 11,12 (di cui si dirà in seguito) essendo atti a cooperare funzionalmente perché la lamiera 3 risulti in una posizione tale entro la macchina 1 che la sua sezione in cui deve essere eseguita un’imbutitura 30 si trovi in corrispondenza ed in esatta sovrapposizione con l’ansa 13 di una delle ganasce 11, come si può vedere dalla figura 3.
Poi i blocchi premilamiera 21 (vd. fig. 4) sono abbassati fino a premere la lamiera 3 contro la morsa 11,12, nella maniera sopra specificata, cioà ̈ con possibilità di scorrimento della lamiera 3, e con una disposizione reciproca perché il punzone di imbutitura 22 che si trova tra di essi risulti precisamente sovrapposto all’ansa 13 e possa quindi essere azionato da attuatori lineari (non illustrati perché possono essere di qualunque tipo noto purché adatto allo scopo) per scendere a premere contro la lamiera 3 e formare, in cooperazione con l’ansa 13, l’imbutitura 30.
La lamiera 3 con l’imbutitura 30 à ̈ poi sollevata (ovviamente dai mezzi di presa 40, il ché sarà omesso nel prosieguo, perché chiaramente essi sono impiegati in tutti gli altri trasferimenti della lamiera 3 nello spazio entro la macchina 1, durante il suo funzionamento) mentre la morsa 11,12 si divarica (fig.5).
La lamiera 3 à ̈ disposta, sempre orizzontale, in modo che l’imbutitura 30 si trovi tra le ganasce 11,12 e più precisamente tra i loro lati interni 121,111 suddetti (fig.6). Le ganasce 11,12, come mostrato in figura 7, sono quindi movimentate in avvicinamento per schiacciare lateralmente e trasversalmente l’imbutitura 30 così da creare la costa di rinforzo 300 desiderata (in pratica qui operano appunto proprio da morsa).
Di preferenza, i lati interni 122,123 delle ganasce 11,12 della morsa hanno rispettive parti superiori 1220,1230 (fig. 5 e fig. 7) oblique rispetto a un piano orizzontale e mutuamente divergenti verso il basso.
Ciò consente di ottenere una costa 300 che ha un profilo sostanzialmente “a goccia†, il quale à ̈ considerato efficace.
Si noti che per stabilire la corretta distanza reciproca che le citate parti superiori 1220,1230 dei lati interni 122,123 delle ganasce debbono avere quando la morsa schiaccia l’imbutitura 30 per creare la costa 300, si può prevedere un blocco interno di fine corsa 16 (si veda sempre la figura 7, ad esempio), fisso o mobile solo orizzontalmente, disposto tra le ganasce 11,12 le quali allora sono sagomate per accoglierlo sotto una loro porzione a sbalzo il cui profilo definisce detta parte superiore 1220,1230 del lato interno 122,123.
La lamiera 3 con la costa 300 à ̈ quindi sollevata, dopo che le ganasce 11,12 si sono divaricate, per consentire un’altra piegatura della lamiera 3 (fig.8).
Ad esempio, come mostrato nella successione delle figure 9, 10, 11 e 12, tale altra piegatura può essere un’ulteriore costa di rinforzo 300, che si ottiene esattamente come già spiegato per la “prima†costa 300, in queste figure non essendo raffigurato il gruppo operativo superiore 20 per comodità rappresentativa.
Dopodiché si procede alla piegatura e sagomatura delle sezioni di testata della lamiera 3.
Prima di spiegare come avvengano queste ulteriori piegature e sagomatura specifichiamo che, di preferenza, ciascun lato esterno 111,121 delle ganasce 11,12 della morsa ha un profilo di forma tale per cui il lato esterno stesso 111,121 possa fungere anche da matrice per una speciale sagomatura 310,320 della sezione di testata quando essa ha già la citata piegatura 31,32 verso il basso. In questo caso, affianco alle ganasce 111,121 e su lati opposti della morsa 11,12 sono previste due barre laterali 14,15, in uso disposte trasversali alla lamiera 3, mobili orizzontalmente in allontanamento o avvicinamento da/a una delle ganasce 11,12, ciascuna barra laterale 14,15 essendo atta a fungere da punzone per cooperare funzionalmente con la faccia esterna 111,121 di una rispettiva ganascia 11,12 ed essendo destinata a premere, in uso, la sezione di testata già piegata 31,32 verso il basso contro la faccia esterna 111,121 della ganascia, cosicché venga formata detta sagomatura 310,320 della sezione di testata della lamiera 3. La preferita forma del profilo del lato esterno 111,121 delle ganasce sarà descritta più oltre.
Tornando al funzionamento della macchina 1, nelle figure 13 e 14 si vede che, per poter piegare una delle sezioni di testata della lamiera 3, à ̈ opportuno prima spostare una ganascia 11 in allontanamento dall’altra (fig. 13) per poter poi consentire ai mezzi di presa 40 di trascinare la lamiera nella disposizione corretta affinché almeno uno dei blocchi premilamiera 21 scenda a premere la lamiera per mantenerla ferma contro almeno una ganascia 12, il cui lato esterno 121 coopera con uno dei punzoni di testata 24 per formare la piegatura verso il basso 31 di una delle sezioni di testata.
In pratica, il punzone di testata 24 scende e preme la lamiera 3 che si piega verso il basso in corrispondenza dello spigolo di confine tra la faccia superiore 120 della ganascia 12 ed il suo lato esterno 121 (figura 14).
Per produrre poi la sagomatura desiderata della sezione di testata, una volta che questa à ̈ stata piegata verso il basso, interviene la citata barra laterale 14 che funge da punzone andando a premere la parte piegata 31 della lamiera contro il lato esterno della ganascia 12 che funge da matrice, ottenendo tale sagomatura desiderata 310 della testata come si può vedere rappresentato in figura 15, ed anche nella figura 16, ove si vede il momento immediatamente successivo alla formazione della sagomatura 310, allorché la barra laterale 14 e i vari componenti citati del gruppo operativo superiore 20 si allontanano dalla lamiera 3.
Di preferenza, al fine di ottenere il ripiano desiderato, come si può ben vedere nella figura 8, ma anche in altre delle figure delle tavole allegate, il lato esterno 121 di questa ganascia 12 che forma tale sagomatura 310 ottenuta come sopra descritto, ha un profilo comprendente una parte superiore 122 sporgente con un tratto rettilineo e verticale che termina inferiormente con un angolo retto a formare una “C†assieme alla faccia superiore 120 della ganascia 12, ed una parte inferiore 123 più alta della barra laterale 14 coinvolta (questo si vede meglio nelle figure 14-16), la quale parte inferiore 123 ha una forma definita da una linea verticale che rientra centralmente con una porzione a forma di “C†rovesciata.
In questa forma di realizzazione, il punzone di testata 24 previsto e predisposto per cooperare con tale ganascia 12, ha un profilo (vd. fig. 2 e 16) comprendente una parte orizzontale e retta 240 ed una parte concava 241 a forma angolare (preferibilmente un angolo retto) con un tratto parallelo al tratto rettilineo e verticale della parte superiore 122 del profilo del lato esterno 121 della ganascia 12 ed un tratto parallelo alla faccia superiore 120 della medesima ganascia 12. Per ottenere la desiderata sagomatura 320 dell’altra sezione di testata della lamiera 3, quest’ultima va opportunamente ridisposta, ad esempio come illustrato nelle figure 17 e 18, e poi: prima si azionano i blocchi premilamiera 21 perché questa possa essere mantenuta ferma orizzontale nella maniera più volte spiegata, poi l’altro punzone di testata 23 scende per premere la lamiera cooperando con una delle ganasce 11 per ottenere la piegatura verso il basso 32 di questa sezione di testata (vs. figura 19), dopodiché l’ulteriore barra laterale 15 interviene fungendo da punzone e cooperando con il lato esterno 111 della ganascia 11, che funge da matrice, per formare la sagomatura 320 desiderata anche in corrispondenza di questa testata (fig. 20), con modalità similari alla formazione dell’altra sagomatura 310 dell’altra testata, qui non ripetute per brevità.
Nella preferita forma di realizzazione, illustrata nelle figure 8 e 16, la ganascia in questione 11 ha il lato esterno 111 che ha un profilo comprendente una parte superiore 112 sporgente avente una forma a guisa di triangolo rettangolo che termina inferiormente con un angolo acuto ed ha l’ipotenusa affacciata verso l’alto, il medesimo profilo avendo anche una parte inferiore 113 rettilinea e verticale più alta della barra laterale 15 con cui coopera funzionalmente la ganascia 11.
In questo caso, il punzone di testata 23 previsto ed predisposto per cooperare con tale ganascia 11 ha un profilo (si vedano le figure 2 e 16) comprendente una parte retta ed orizzontale 230 ed una parte obliqua 231, quest’ultima essendo affacciata verso il basso e parallela all’ipotenusa della parte superiore 112 del profilo della faccia laterale 111 della ganascia 11.
Quando si à ̈ ottenuto il profilato finito, che à ̈ rappresentato in figura dal ripiano di cui si à ̈ più volte detto, esso va tolto dalla macchina 1, o manualmente, o tramite i mezzi di presa 40 stessi o ancora mediante altri automatismi, e la macchina 1 risulta nuovamente pronta per piegare un’altra lamiera 3 per produrre un altro profilato, ecc..
Di preferenza le ganasce della morsa 11,12, il punzone di imbutitura 22, i punzoni di testata 23,24, le barre laterali 14,15, i blocchi premilamiera 210 hanno un profilo costante su tutto lo sviluppo longitudinale, i loro sviluppi longitudinali essendo paralleli, in uso trasversali alla lamiera 3 e lunghi almeno quanto le dimensioni trasversali della stessa.
Inoltre ognuno di essi à ̈ azionato da un attuatore lineare, di qualunque tipo anche di per se noto purché adatto allo scopo, operabile su comando di una unità di comando come una unità a controllo numerico oppure un elaboratore elettronico o altri dispositivi similari.
Di preferenza il gruppo operativo inferiore 10 rimane sempre alla medesima quota, cioà ̈ in pratica i suoi componenti mobili, che sono principalmente le ganasce 11,12 e le barre laterali 14 e 15 possono muoversi solo orizzontalmente, guidati e vincolati in maniera di per se nota, la struttura del gruppo operativo inferiore 10 restando sempre alla medesima altezza ad esempio in appoggio su un bancale o sorretta da qualche apposito telaio, ecc…
Di converso, di preferenza, i componenti del gruppo operativo superiore 10 (o al limite il gruppo operativo stesso 10 sostenuto da un apposito telaio o altre strutture simili), vale a dire principalmente i punzoni di testata 23,24, il punzone di imbutitura 22 ed i blocchi premilamiera 21, si possono muovere solo verticalmente, guidati e vincolati con modalità di per se note, ed azionati da un rispettivo attuatore lineare che coopera con gli altri attuatori e con i mezzi di presa 40 su comando della suddetta unità di comando con modalità ampiamente note nel settore.
Come risulta chiaro dalla spiegazione precedente, una delle caratteristiche che consentono alla macchina 1 di raggiungere gli scopi in modo efficace ed economicamente vantaggioso, à ̈ costituita dal fatto che le medesime ganasce 11,12 che servono per formare le coste 300 schiacciando le imbutiture 30, fungono da matrice per la realizzazione delle medesime imbutiture 30 nonché da matrice per realizzare le piegature 31,32 delle sezioni di testata ed il conseguente profilo 310,320 della testata, oltre che da riscontro inferiore per la lamiera 3, allorché venga premuta dai blocchi premilamiera 21, quando essa deve essere mantenuta ferma ed orizzontale ma deve anche scorrere durante le operazioni di piegatura, non potendo per ciò essere trattenuta dai mezzi di presa 40.
Un’altra caratteristica peculiare della macchina 1 che consente di ottenere il risultato voluto nelle modalità desiderate à ̈ il fatto che nel gruppo operativo superiore 20 siano raggruppati tutti gli elementi che debbono muoversi verticalmente ed in particolare i vari punzoni 22,23,24 e blocchi premilamiera 21. Queste caratteristiche elencate permettono alla macchina 1 proposta di essere autonoma, completa ed autosufficiente nel produrre, partendo dalla lamiera piatta, lo scaffale (o altro profilato desiderato) nella sua completezza, senza ricorrere ad altre macchine o a lavorazioni intermedie, senza assolutamente dover ricorrere a cambiamenti di utensili e senza vincolare le operazioni al piazzamento della lamiera 3.
Si intende che quanto sopra à ̈ stato descritto a titolo esemplificativo e non limitativo, per cui eventuali varianti costruttive si intendono rientranti nell'ambito protettivo della presente soluzione tecnica, come nel seguito rivendicata.

Claims (8)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Macchina piegatrice per realizzare un profilato, ad esempio un ripiano, partendo da una lamiera (3) piana quadrangolare avente due testate terminali definite da bordi opposti, caratterizzata dal fatto di comprendere: un gruppo operativo inferiore (10) destinato in uso ad essere disposto inferiormente alla lamiera (3), a sua volta comprendente almeno una morsa (11,12), la quale comprende una prima ed una seconda ganascia (11,12) mobili orizzontalmente in mutuo avvicinamento od in mutuo allontanamento, ciascuna in uso disposta trasversale alla lamiera (3) ed avente una faccia superiore (110,120) perlomeno in parte piatta per essere adatta a riscontrare inferiormente la lamiera (3) quando questa à ̈ tenuta orizzontale, la faccia superiore (120) di almeno una delle ganasce conformando almeno un’ansa (13) che rastrema verso il basso, entro la ganascia (12) stessa, la quale ansa (13), assieme al resto della faccia superiore (120), à ̈ adatta a fungere da matrice per la formazione di un’imbutitura (30) trasversale nella lamiera (3); ciascuna ganascia (11,12) avendo un rispettivo lato interno (122,123) affacciato al lato interno dell’altra ganascia, i due lati interni (122,123) delle ganasce essendo adatti a riscontrare lateralmente un’imbutitura (30) trasversale e sporgente inferiormente della lamiera (3), per poter formare una costa di irrigidimento (300) trasversale alla lamiera (3), quando, in uso, tale imbutitura (30) sia posta tra le ganasce (11,12) e queste siano movimentate in avvicinamento l’una verso l’altra, così chiudendo la morsa; almeno una delle ganasce (11,12) inoltre avendo un lato esterno (111,121), contrapposto al relativo lato interno (122,123), il profilo del quale lato esterno (111,121) ha una forma tale che questo possa fungere da matrice per una data piegatura verso il basso (31,32) di una rispettiva sezione di testata posta in corrispondenza di una testata terminale della lamiera (3); un gruppo operativo superiore (20) destinato in uso ad essere disposto superiormente alla lamiera (3), a sua volta comprendente: - almeno un blocco premilamiera (21) per premere la lamiera (3), mobile verticalmente ed avente una faccia inferiore piana (210) per poter riscontrare superiormente la lamiera (3), quando in uso essa à ̈ orizzontale, il blocco premilamiera (21) essendo adatto a cooperare funzionalmente con le ganasce (11,12) ed essendo previsto per premere con la propria faccia inferiore (210) la lamiera (3) contro una o entrambe le facce superiori (110,120) delle ganasce (11,12); - almeno un attuatore lineare di premilamiera per muovere verticalmente il blocco premilamiera (21) ed atto, in uso, a spingere verso il basso il blocco premilamiera (21) in modo che questo prema la lamiera (3) contro le ganasce (11,12) esercitandovi una pressione di valore sufficientemente alto per sostenerla mantenendola orizzontale e sufficientemente basso perché parti della lamiera (3) possano scorrere orizzontalmente tra il blocco premilamiera (21) e le ganasce (11,12), dal che siano consentite piegature della lamiera (3) medesima; - almeno un punzone di imbutitura (22) mobile verticalmente, in uso disposto trasversale alla lamiera (3), adatto a cooperare funzionalmente con la suddetta ansa (13), e previsto per forzare una sezione della lamiera (3) entro l’ansa (13) così da formarvi un’imbutitura (30) sporgente verso il basso quando, in uso, la lamiera (3) à ̈ mantenuta orizzontale da detto blocco premilamiera (21) che la preme contro la/e ganascia/e, ed - almeno un punzone di testata (23,24), mobile verticalmente, in uso disposto trasversale alla lamiera (3) ed adatto a cooperare funzionalmente con una ganascia (11,12), previsto per spingere una sezione di testata della lamiera (3) contro il suddetto lato esterno della ganascia (111,121), quando, in uso, la lamiera (3) à ̈ mantenuta orizzontale da detto blocco premilamiera (21) che la preme contro le ganasce (11,12), il punzone di testata (23,24) avendo un profilo di forma tale che quando à ̈ impiegato per premere la sezione di testata contro tale lato esterno (111,121) della ganascia, forma con quest’ultimo la suddetta data piegatura verso il basso (31,32) della sezione di testata; la macchina piegatrice comprendendo altresì mezzi di presa e supporto (40) per ricevere e la lamiera (3) e per alternativamente o trattenerla orizzontale e disposta tra il gruppo operativo superiore (20) ed il gruppo operativo inferiore (10), o per rilasciarla, i quali mezzi di presa (40) sono atti a muovere la lamiera (3) nello spazio, cosicché la lamiera (3) stessa possa essere sostenuta e possa essere sollevata, abbassata e spostata prima e dopo la formazione di una imbutitura (30) o di una costa (300) di irrigidimento o la piegatura (31,32) di una sezione di testata.
  2. 2. Macchina piegatrice secondo la rivendicazione precedente, in cui le ganasce (11,12) hanno un rispettivo lato esterno (111,121) avente un profilo di forma tale che ciascun lato esterno (111,121) possa fungere da matrice per ottenere una data piegatura verso il basso (31,32) di una rispettiva sezione di testata della lamiera (3), ed in cui il gruppo operativo superiore (20) comprende due punzoni di testata (23,24) ciascuno predisposto per poter cooperare funzionalmente con il lato esterno (111,121) di una rispettiva ganascia (11,12) in modo da produrre una data piegatura verso il basso (31,32) di una sezione di testata della lamiera (3).
  3. 3. Macchina piegatrice secondo la rivendicazione precedente in cui ciascun lato esterno (111,121) delle ganasce (11,12) della morsa ha un profilo di forma tale per cui il lato esterno stesso possa fungere anche da matrice per una sagomatura (310,320) della sezione di testata quando essa ha la citata piegatura (31,32) verso il basso, ed in cui affianco alle ganasce (11,12) e su lati opposti della morsa sono previste due barre laterali (14,15), destinate in uso ad essere disposte trasversali alla lamiera (3), mobili orizzontalmente in allontanamento o avvicinamento da/a una delle ganasce (11,12), ciascuna barra laterale (14,15) essendo atta a fungere da punzone per cooperare funzionalmente con il lato esterno (111,121) di una rispettiva ganascia (11,12), ed essendo destinata in uso a premere la sezione di testata già piegata verso il basso (31,32) contro il lato esterno (111,121) della ganascia (11,12), cosicché venga formata detta sagomatura (310,320) della sezione di testata della lamiera (3).
  4. 4. Macchina piegatrice secondo la rivendicazione precedente, in cui le ganasce (11,12) della morsa, il punzone di imbutitura (22), i punzoni di testata (23,24), le barre laterali (14,15), i blocchi premilamiera (21) hanno un profilo costante su tutto lo sviluppo longitudinale, i loro sviluppi longitudinali sono paralleli tra loro, in uso sono trasversali alla lamiera (3) e sono lunghi almeno quanto le dimensioni trasversali della stessa.
  5. 5. Macchina piegatrice secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui i lati interni (122,123) delle ganasce (11,12) della morsa hanno rispettive parti superiori (1220,1230) oblique rispetto a un piano orizzontale e mutuamente divergenti verso il basso.
  6. 6. Macchina piegatrice secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui una delle ganasce (11) ha il lato esterno (111) che ha un profilo comprendente una parte superiore (112) sporgente avente una forma a guisa di triangolo rettangolo che termina inferiormente con un angolo acuto ed ha l’ipotenusa affacciata verso l’alto, il medesimo profilo avendo anche una parte inferiore (113) rettilinea e verticale più alta della barra laterale (15) con cui coopera funzionalmente la ganascia (11); ed in cui il punzone di testata (23) previsto per cooperare con tale ganascia (11) ha un profilo comprendente una parte retta ed orizzontale (230) ed una parte obliqua (231), quest’ultima essendo affacciata verso il basso e parallela all’ipotenusa della parte superiore (112) del profilo del lato esterno (111) della ganascia (11).
  7. 7. Macchina piegatrice secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui una delle ganasce (12) ha il lato esterno (121) che ha un profilo comprendente una parte superiore (122) sporgente con un tratto rettilineo e verticale che termina inferiormente con un angolo retto a formare una “C†assieme alla faccia superiore (120) della ganascia (12), ed una parte inferiore (123) più alta della barra laterale (14) destinata a cooperare funzionalmente con tale ganascia (12) e avente una forma definita da una linea verticale che rientra centralmente con una porzione a forma di “C†rovesciata, ed in cui il punzone di testata (24) previsto per cooperare con tale ganascia (12) ha un profilo comprendente una parte orizzontale e retta (240) ed una parte concava (241) a forma angolare con un tratto parallelo al tratto rettilineo e verticale della parte superiore (122) del profilo del lato esterno della ganascia (12) ed un tratto parallelo alla faccia superiore (120) della medesima ganascia (12).
  8. 8. Macchina piegatrice secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui i suddetti mezzi di presa (40) comprendono: - una pinza (41) adatta a ricevere e serrare saldamente un bordo della lamiera (3) e disposta in modo da mantenere orizzontale la lamiera (3) quando un suo bordo à ̈ serrato dalla medesima, e - un attuatore ad almeno due gradi di libertà per supportare la pinza (41) atto a muoverla, assieme alla lamiera (3) quando serrata dalla pinza (41), in verticale e/o in orizzontale.
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