ITBO20060384A1 - Metodo e apparato per alimentare ad una macchina spruzzatrice delle piccole quantita' di prodotto liquido da spruzzare, particolarmente per la lavorazione di piccoli lotti di manufatti - Google Patents

Description

DESCRIZIONE dell’invenzione industriale dal titolo:

“Metodo ed apparato per alimentare ad una macchina spruzzatrice delle piccole quantità di prodotto liquido da spruzzare, particolarmente per la lavorazione di piccoli lotti di manufatti”

TESTO DELLA DESCRIZIONE

Il trovato fa riferimento alle macchine per la spruzzatura di prodotti liquidi quali ad esempio mordenti, colle, vernici, od altri prodotti, su manufatti a prevalente estensione piana, quali ad esempio manufatti in legno od altro materiale. Come illustrato schematicamente nella figura 1 dei disegni allegati, le macchine in questione comprendono una cabina di spruzzatura C dotata di porte A1 ed A2 di ingresso e di uscita per il transito dei manufatti M da trattare, che aU’intemo della stessa cabina C vengono ad esempio sostenuti da un trasportatore T e vengono spruzzati sulle superfici in vista da un equipaggio Z con pistole di spruzzatura, dotato di un movimento a scansione nei confronti degli stessi manufatti M. Con TI e T2 sono indicati i trasportatori di inserimento e quello di estrazione dei manufatti nella e dalla cabina C, nella quale operano dei mezzi per l’immissione d’aria trattata e mezzi di aspirazione per evacuare la stessa aria con le nebbie che si formano nella fase di spruzzatura e per filtrare questo flusso allo scopo di trattenere gli inquinanti e per far sì che nell’atmosfera venga riversata aria pulita. L’operato dei mezzi di circolazione dell’aria è tale per cui la cabina C rimanga in lieve depressione nei confronti dell’ambiente esterno, così che dalle sue porte Al ed A2 abbia a transitare un flusso d’aria mediamente entrante e con velocità mediamente compresa entro valori prestabiliti.

In questo tipo di macchine od in macchine similari, ad esempio anche in quelle che si sviluppano in altezza e che sono adatte al trattamento di manufatti di grande dimensione, la vernice è usualmente posta in un contenitore A esterno alla cabina C e viene alimentata con giusti valori di pressione all’equipaggio di spruzzatura Z, attraverso un lungo circuito B ed attraverso una pompa P od altro adatto impianto di pressurizzazione. All’equipaggio Z giungono altri condotti non illustrati nella figura 1, tra i quali un condotto per l’alimentazione del solvente, un condotto per l’alimentazione d’aria compressa di polverizzazione ed un circuito per il comando di valvole di intercettazione poste a bordo dello stesso equipaggio Z.

Quando con la macchina devono essere trattati piccoli lotti di manufatti M, che devono essere spruzzati con vernici od altri prodotti di colore o di caratteristiche diverse, dopo ogni ciclo di lavoro occorre effettuare la pulizia di tutto il lungo condotto B e della pompa P, oltre che la pulizia delle pistole e questa fase comporta costi notevoli per il grande tempo di pulizia e per la grande quantità di vernice od altro materiale che viene disperso.

Il trovato intende ovviare a questi e ad altri problemi della tecnica nota, con un metodo e con un apparato come dall’annessa rivendicazione 1 e successive rivendicazioni dipendenti, basato sulla seguente idea di soluzione. La vernice od altro prodotto da spruzzare viene posta in un contenitore di piccola capacità che viene montato a bordo dell’equipaggio di spruzzatura Z, che è collegato alle pistole con un corto circuito e che viene pressurizzato col collegamento al circuito di alimentazione dell’aria compressa od a quello di alimentazione del solvente in pressione, il tutto in modo che alla fine di ogni ciclo operativo, mentre si smontano le pistole dell’equipaggio Z qualora questo non sia provvisto di mezzi di autopulitura, si smonta anche il detto contenitore col residuo del prodotto da spruzzare e col corto condotto di collegamento alle pistole, in modo da poter sostituire rapidamente il tutto con un condotto nuovo o pulito, con un contenitore nuovo o pulito e con all’interno il nuovo prodotto da spruzzare e con le pistole debitamente pulite o con nuove pistole di ricambio. E’ evidente come questa soluzione comporti brevi tempi di pulizia, con spreco limitato di prodotto da spruzzare e come consenta un cambio rapido di vernice od altro prodotto nelle macchine di spruzzatura, -soprattutto se si dispone di almeno un cambio pronto all 'uso delle parti da sostituire.

Maggiori caratteristiche del trovato, ed i vantaggi che ne derivano, appariranno meglio evidenti dalla seguente descrizione di una forma preferita di realizzazione del trovato, illustrata a puro titolo d’esempio, non limitativo, nelle figure delle due tavole allegate di disegno, in cui, oltre alla già considerata figura 1 si rileva che: - La fig. 2 è una vista schematica ed in elevazione laterale di un apparato secondo il ritrovato;

- La fig. 2a è una vista schematica ed in elevazione laterale di un apparato secondo una variante costruttiva;

- La fig. 3 illustra maggiori dettagli costruttivi del piccolo contenitore col prodotto da spruzzare, in parte sezionato assialmente e nella versione a pressurizzazione pneumatica come dalla figura 2;

- La fig. 4 illustra una variante costruttiva del piccolo contenitore col prodotto da spruzzare, in parte sezionato assialmente e nella versione a pressurizzazione idraulica.

Nelle figure 2 e 3, con Z è indicato l’equipaggio mobile di spruzzatura qui rappresentato per comodità con una sola pistola ZI alla quale giungono in maniera usuale, oltre al tubo non illustrato per l’aria di comando dell’apertura delle pistole, il condotto 1 di alimentazione dell’aria compressa ed il condotto 2 di alimentazione del solvente in pressione.

Si premette che nel seguito della descrizione verrà citato per semplicità il solo termine vernice per intendere però qualsiasi altro tipo di prodotto spruzzabile. Secondo il trovato, la vernice viene posta in un contenitore C1 o C1' (vedi oltre) di qualsiasi adatto materiale resistente alla pressione, rigido o deformabile, di piccola capacità, ad esempio in grado di contenere da uno a due litri di vernice e predisposto in qualsiasi modo tale da poter essere montato preferibilmente capovolto, a bordo dell’equipaggio Z di figura 1, dove la bocca di scarico del contenitore viene collegata alla pistola Z1 per mezzo di attacchi rapidi e/o rimovibili 3, 103 e di un corto condotto 4 e dove è previsto un condotto di pressurizzazione 101 o 102 che alimenta del fluido in pressione (vedi oltre) per pressurizzare la vernice posta nel contenitore C1, C1’, in modo che questa venga spinta in scarico e venga alimentata con la pressione voluta alla od alle pistole ZI.

Secondo la soluzione di figura 2, il contenitore C1 può essere costituito da un qualsiasi contenitore ad esempio in materia plastica, a corpo deformabile, la cui bocca di scarico viene collegata amovibilmente all’attacco 3 e che viene alloggiato in un contenitore 5 resistente alla pressione e predisposto per il vincolo all’equipaggio Z ad esempio per mezzo di un braccio od altri mezzi di supporto amovibile 6. Il contenitore C1 viene alloggiato nel contenitore 5 che poi viene chiuso a tenuta verso l’esterno per mezzo di un coperchio 205 dotato di un orifizio 12 predisposto per la connessione ad un condotto di pressurizzazione 101 o 102 collegato ad esempio in derivazione rispettivamente al condotto 1 od a quello 2 che alimentano l’aria compressa od il solvente in pressione alle pistole Z1 (vedi oltre).

L’intercapedine C2 esistente tra il contenitore 5 e quello interno C1 viene interessata dal fluido in pressione proveniente dal condotto 101 o 102, che schiaccia progressivamente il contenitore C1 e fa sì che la vernice in questo contenuta esca e venga alimentata con la pressione e con la continuità voluta alla od alle pistole Z1.

Nella soluzione di figura 2a, il contenitore C1’ della vernice può essere di un qualsiasi materiale resistente alla pressione, floscio od anche rigido e viene alloggiato capovolto in un supporto cavo 6’ vincolato all’equipaggio Z. La bocca di scarico del contenitore C1’ viene collegata ad un connettore 3’ dotato di due orifizi 7, 7’ il primo dei quali è aperto in corrispondenza dello stesso connettore 3’ e viene collegato col condotto di scarico 4, mentre l’altro orifizio 7’ porta una canna 107 che impegna il contenitore capovolto C1’ fino a giungere al livello superiore della vernice e tale orifizio viene collegato al condotto di pressurizzazione 101 che alimenta aria compressa. Con questa soluzione la vernice posta nel contenitore C1’ viene pressurizzata internamente dall’aria compressa e viene spinta ad uscire dall’orifizio di scarico 7 e quindi a giungere con la pressione voluta alle pistole di spruzzatura Z1 attraverso il corto condotto 4.

Da quanto illustrato nelle figure 2 e 2a, appare evidente come alla fine di un ciclo di lavoro, dovendo cambiare la vernice da spruzzare, sia sufficiente rimuovere dall’equipaggio Z, oltre alle pistole Z1 qualora lo stesso equipaggio non sia provvisto di mezzi per Γ autopulitura delle stesse pistole, il contenitore 5 od il solo contenitore C1 o C1 ’ con la eventuale vernice residua, unitamente al corto condotto 4, in modo da poter poi reinserire sullo stesso equipaggio, oltre alle eventuali pistole pulite od a nuove pistole, un nuovo contenitore C1 o C1’ con la nuova vernice da spruzzare, ed un nuovo o pulito contenitore 5, il tutto con tempi di intervento molto contenuti e con notevole limitazione della vernice dispersa, in quanto i contenitori dianzi detti sono di piccola capacità e perché ogni eventuale residuo di vernice potrà eventualmente essere recuperato per futuri impieghi. Con la stessa procedura potrà essere assicurata rapidamente continuità di alimentazione all’ equipaggio Z, di vernici di uguali caratteristiche, qualora sia necessario trattare grandi lotti di manufatti M.

Il trovato intende proteggere entrambe le soluzioni dianzi dette con riferimento alle figure 2 e 2a, anche se più sicura e versatile si è mostrata la soluzione di figura 2 secondo la quale la vernice può essere pressurizzata con pressioni modeste per mezzo di aria compressa o con pressioni più sostenute per mezzo di un liquido in pressione, ad esempio con solvente in pressione, senza che nel primo e nel secondo caso il fluido di pressurizzazione entri a contatto diretto con la vernice. La soluzione di figura 2a è caratterizzata da una rapida sostituzione dei vari componenti.

Con riferimento alle figure 3 e 4 vengono ora descritte con maggiori dettagli di attuazione pratica, due soluzioni che si rifanno alla soluzione di principio di figura 2. Sul mercato esiste attualmente un contenitore in materia plastica 8 prodotto dalla 3M®, che comprende un corpo 108 usualmente di forma troncoconica, in materia plastica floscia, con un colletto anulare 208 di materia plastica rigida e predisposto internamente per l’accoppiamento a scatto ed a tenuta col colletto di materia plastica rigida 308 di un coperchio 408 anch’esso di materia plastica rigida, dotato internamente di un setto filtrante 508, di forma conica e provvisto al centro di una bocca 608 e lateralmente a questa di una coppia di ganci 708 che si ancorano a baionetta ad un attacco rapido 3 che può essere collegato a tenuta alla detta bocca 608. Il coperchio 408 è dotato di una flangia lateralmente sporgente 808 che si sovrappone ad una corrispondente flangia 908 del colletto 208. Questo contenitore viene attualmente usato per alloggiarvi dei prodotti liquidi, ad esempio vernici od altri prodotti e viene montato in modo amovibile ed usualmente capovolto sul dispositivo erogatore, al quale il prodotto viene alimentato per sola gravità ed eventualmente anche per aspirazione, mentre il corpo 108 dello stesso contenitore si affloscia progressivamente su se stesso per effetto della pressione atmosferica esterna e per effetto della cavitazione causata dalla diminuzione del suo volume interno.

La figura 3 insegna come sia possibile usare un contenitore 8 del tipo dianzi detto, alloggiandone il corpo in un contenitore rigido 5 dotato in corrispondenza della bocca di una flangia 105 che sporge nel suo interno, che è dotata di uno o più fori 9 collegati tramite una camera al foro 12 di alimentazione aria e sulla quale appoggia la flangia 908 del colletto 208. La stessa bocca del contenitore rigido 5 è esternamente filettata come indicato con 10, in modo da potervi avvitare un anello 1 1 con una flangia interna 111 che si sovrappone alla flangia 808 del coperchio 408 in modo da stringere la stessa saldamente ed a tenuta sulla flangia 908. Sullo stesso colletto 111 è previsto un foro 12 che viene collegato al condotto 101 di alimentazione dell’aria compressa che impegna l’intercapedine interna C2 esistente tra i contenitori 3 ed 8 e che spinge la vernice ad uscire dallo stesso contenitore 8 ed a giungere con la pressione voluta alla od alle pistole di erogazione ZI.

La soluzione illustrata nella figura 4 differisce da quella di figura 3 per il fatto che la bocca del contenitore 3 è dotata di una filettatura interna 10’ sulla quale si avvita il colletto esternamente filettato 113 di un coperchio 13 esternamente alettato per agevolarne le fasi di avvitamento e svitamento e che in combinazione con la flangia 105 ammorsa e trattiene le flange 808, 908 del contenitore 8 e che porta di pezzo o di riporto in posizione centrale, l’attacco rapido 3” nel quale si ancora a tenuta la bocca di scarico 608 dello stesso contenitore 8. L’intercapedine C2 esistente tra i contenitori 3 ed 8 di figura 4 è dotata in corrispondenza del coperchio 13 di un orifizio 14 al quale può essere collegato il condotto 102 di alimentazione del solvente in pressione che spinge la vernice del contenitore 8 ad alimentare le pistole di erogazione Z1 con una pressione maggiore rispetto a quella della soluzione di figura 3. Va comunque tenuto presente che i condotti 101 e/o 102 possono essere controllati da mezzi in grado di fornire una pressione diversa da quella con la quale l’aria compressa e/od il solvente vengono usualmente alimentati alle pistole Z1.

Resta inteso che i vari attacchi e/o condotti 3, 103, 101, 102 potranno essere vantaggiosamente provvisti di valvole unidirezionali di sicurezza, non illustrate, che automaticamente si chiudono quando i detti attacchi o condotti vengono staccati, per impedire uscite indesiderate di fluidi. Appositi mezzi potranno essere previsti anche per la depressurizzazione interna dei contenitori 5 o C1’ prima della loro apertura. Questi e tutti quei mezzi necessari per un corretto e sicuro funzionamento dell’apparato, non sono stati descritti in quanto intuibili e facilmente realizzabili dai tecnici del ramo. Resta pertanto inteso che all’apparato come descritto, possono essere apportate numerose varianti e modifiche costruttive, il tutto per altro senza uscire dall’ambito del trovato, come sopra esposto, come illustrato e come a seguito rivendicato. Nelle rivendicazioni i riferimenti riportati tra parentesi sono puramente indicativi e non limitativi dell’ambito di protezione delle stesse rivendicazioni.

Claims (10)

1. RIVENDICAZIONI 1) Metodo per alimentare ad una macchina spruzzatrice delle piccole quantità di prodotto liquido da spruzzare, particolarmente per la lavorazione di piccoli lotti di manufàtti (M), caratterizzato dal fatto che la vernice od altro prodotto da spruzzare viene posta in un contenitore (C1, C1’) di piccola capacità che viene montato a bordo dell 'equipaggio di spruzzatura (Z), dove tale contenitore viene collegato alle pistole con un corto circuito e viene internamente pressurizzato col collegamento ad un circuito (101, 102) di alimentazione di un fluido in pressione che spinge la vernice ad uscire ed a giungere alle pistole di erogazione alla pressione voluta, il tutto essendo previsto per far sì che alla fine di ogni ciclo operativo, mentre si smontano le pistole dell’equipaggio di spruzzatura (Z) qualora questo non sia provvisto di mezzi di autopulitura, si smonta anche il detto contenitore (Cl, Cl’) coi residui del prodotto spruzzato e col corto condotto (4) di collegamento alle pistole (Z1), in modo da poter sostituire rapidamente il tutto con un nuovo condotto e con un nuovo contenitore col nuovo prodotto da spruzzare e con le pistole debitamente pulite.
2. 2) Apparato per alimentare ad una macchina spruzzatrice delle piccole quantità di prodotto liquido da spruzzare, particolarmente per la lavorazione di piccoli lotti di manufatti (M), particolarmente per l’attuazione del metodo di cui alla rivendicazione 1), caratterizzato dal fatto che l’equipaggio di spruzzatura (Z) della macchina spruzzatrice viene predisposto in qualsiasi modo tale da sostenere amovibilmente e preferibilmente in posizione capovolta, almeno un contenitore (Cl) di qualsiasi adatto materiale resistente alla pressione, rigido o deformabile, di piccola capacità, essendo sullo stesso equipaggio di spruzzatura (Z) previsti degli attacchi rapidi e/o rimovibili (3, 103) ed un corto condotto (4) per collegare la bocca di scarico del detto contenitore alle pistole di spruzzatura (Z1) ed essendo previsto un condotto di pressurizzazione (101, 102) che alimenta del fluido in pressione e mezzi sono previsti per pressurizzare con tale condotto la vernice posta nel detto contenitore (C1), in modo che questa venga spinta ad uscire e venga alimentata con la pressione voluta alle dette pistole di spruzzatura (Z1).
3. 3) Apparato secondo la rivendicazione 2), in cui il contenitore della vernice (C1) può essere costituito da un qualsiasi contenitore ad esempio in materia plastica, con corpo deformabile se destinato ad essere sottoposto a pressione esterna e con una bocca di scarico rigida e tale da poter essere collegata amovibilmente ed a tenuta ad un connettore (3) che viene alloggiato in un contenitore (5) resistente alla pressione e predisposto per il vincolo all 'equipaggio di spruzzatura (Z) ad esempio per mezzo di un braccio od altri mezzi di supporto amovibile (6), essendo il detto contenitore (5) predisposto per poter essere, dopo l’introduzione in esso del detto contenitore (Cl), chiuso a tenuta verso l’esterno per mezzo di un coperchio (205) dotato di un orifizio ausiliario (12) predisposto per il collegamento al condotto di pressurizzazione (101, 102) che alimenta fluido in pressione nell’ intercapedine (C2) esistente tra il contenitore esterno (5) e quello interno (C1), in modo che tale contenitore interno (C1) venga progressivamente schiacciato e che la vernice in esso contenuta venga alimentata con la pressione e con la continuità voluta alle pistole di spruzzatura (Z1).
4. 4) Apparato secondo la rivendicazione 2), in cui il contenitore (C1’) della vernice può essere di un qualsiasi materiale resistente alla pressione, floscio o rigido e viene alloggiato capovolto in un supporto (6’) vincolato all’equipaggio di spruzzatura (Z) dove la bocca di scarico di tale contenitore (C1’) viene collegata ad un connettore (3’) dotato di due orifizi (7, 7’) il primo dei quali è aperto in corrispondenza dello stesso connettore (3’) e viene collegato col condotto (4) di alimentazione delle pistole (ZI), mentre l’altro orifizio (7’) porta una eventuale canna (107) che impegna internamente il contenitore capovolto (CI’) e tale orifizio è collegato al condotto di pressurizzazione (101) che alimenta aria compressa, in modo che la vernice posta nel contenitore (CI’) venga pressurizzata internamente dall’aria compressa e venga spinta ad uscire dal detto ugello di scarico (7) e quindi a giungere con la pressione voluta alle pistole di spruzzatura (ZI).
5. 5) Apparato secondo la rivendicazione 3), in cui è possibile usare un contenitore noto (8) a corpo floscio (108), alloggiando tale corpo in un contenitore rigido (5) dotato in corrispondenza della propria bocca di una flangia (105) a sporgenza interna, provvista di uno o più fori (9) e sulla quale appoggia la flangia (908) del colletto (208) di tale contenitore (8), essendo previsto che la stessa bocca del contenitore rigido (5) sia esternamente filettata od altrimenti predisposta per assicurarvi amovibilmente un anello (11) con una flangia interna (111) che si sovrappone alla flangia (808) del coperchio (408) del detto contenitore noto (8), in modo da stringere la stessa saldamente ed a tenuta sulla detta flangia (908), essendo previsto sulla detta flangia (111) un orifizio (12) che viene collegato al condotto (101) di alimentazione dell’aria compressa che impegna l’intercapedine interna (C2) esistente tra i detti contenitori (5, 8) e che spinge la vernice ad uscire dal contenitore interno ed a corpo deformabile (8) ed a giungere con la pressione voluta alla od alle pistole di spruzzatura (ZI).
6. 6) Apparato secondo la rivendicazione 3), in cui la bocca del contenitore rigido (5) è dotata di una filettatura interna (10’) sulla quale si avvita il colletto esternamente filettato (113) di un coperchio (13) che in combinazione con la flangia (105) ammorsa e trattiene le flange (808, 908) del contenitore noto (8) a corpo floscio e che porta di pezzo o di riporto in posizione centrale, un attacco rapido (3”) al quale è possibile ancorare a tenuta la bocca di scarico (608) del detto contenitore (8), essendo l’intercapedine (C2) esistente tra i detti contenitori (5, 8), dotata in corrispondenza del coperchio (13) di un orifizio (14) al quale può essere collegato un condotto (102) di alimentazione del solvente in pressione che spinge la vernice ad uscire dal contenitore interno ed a corpo deformabile (8) ed a giungere con la pressione voluta alla od alle pistole di spruzzatura (ZI).
7. 7) Apparato secondo una qualsiasi o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che i vari attacchi e/o condotti (3, 103, 101, 102) possono essere provvisti di valvole unidirezionali di sicurezza, che automaticamente si chiudono quando i detti attacchi e/o condotti vengono staccati, per impedire uscite indesiderate da questi dei fluidi.
8. 8) Apparato secondo una qualsiasi o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che appositi mezzi possono essere previsti almeno per la depressurizzazione interna dei contenitori (5 e/o C1’) prima della loro apertura.
9. 9) Apparato secondo una qualsiasi o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che i condotti di pressurizzazione (101, 102) possono essere collegati in derivazione ai condotti (1, 2) che rispettivamente alimentano l’aria compressa od il solvente in pressione alle pistole (Z1), essendo tale collegamento realizzato in maniera diretta o con l’interposizione di mezzi in grado di fornire a tali condotti una pressione diversa da quella con la quale l’aria compressa od il .solvente vengono alimentati alle pistole di spruzzatura (Z1).
10. 10) Metodo ed apparato per alimentare ad una macchina spruzzatrice delle piccole quantità di prodotto liquido da spruzzare, particolarmente per la lavorazione di piccoli lotti di manufatti, concepiti e realizzati in tutto o sostanzialmente, come descritto, come illustrato nelle figure delle due tavole allegate di disegni e per gli scopi sopra esposti.