ITBO20030009U1 - Cassetto oscillante per la stazione di alimentazione di macchine adibite al trattamento di rifiuti prodotti ad esempio dalle attivita' di ri storazione o da altre attivita' che usano vassoi di dimensioni diverse. - Google Patents

Cassetto oscillante per la stazione di alimentazione di macchine adibite al trattamento di rifiuti prodotti ad esempio dalle attivita' di ri storazione o da altre attivita' che usano vassoi di dimensioni diverse. Download PDF

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    • B65CONVEYING; PACKING; STORING; HANDLING THIN OR FILAMENTARY MATERIAL
    • B65FGATHERING OR REMOVAL OF DOMESTIC OR LIKE REFUSE
    • B65F1/00Refuse receptacles; Accessories therefor
    • B65F1/10Refuse receptacles; Accessories therefor with refuse filling means, e.g. air-locks

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Description

DESCRIZIONE del modello industriale di utilità dal titolo:
“Cassetto oscillante per la stazione di alimentazione di macchine adibite al trattamento dei rifiuti prodotti ad esempio dalle attività di ristorazione o da altre attività che usano vassoi di dimensioni diverse”
TESTO DELLA DESCRIZIONE
II trovato fa riferimento agli apparati od alle macchine adibite alla raccolta ed al trattamento, ad esempio alla compattazione, di rifiuti prodotti ad esempio dalle attività di ristorazione o da altre attività che usano vassoi di diversa dimensione. La richiedente produce ad esempio una macchina adibita alla compattazione ed alla raccolta separata dei rifiuti solidi e liquidi prodotti dalle dette attività, che usa una pressa continua a coclea, la cui parte iniziale opera nel fondo di una tramoggia chiusa superiormente da una camera dotata sui fianchi opposti di finestre intercettate da un rispettivo cassetto oscillante, a forma di culla, che nella posizione sollevata, chiude la finestra con la propria parete curva ed esternamente convessa, mentre nella posizione abbassata apre la stessa finestra, per consentire Γ ingresso parziale del vassoio coi rifiuti che possono essere scaricati sul fondo curvo ed internamente concavo dello stesso cassetto. Quando il vassoio viene estratto e la sua presenza non viene più rilevata da un sensore, il cassetto viene comandato nella fase di chiusura della relativa finestra e nella contemporanea fase di scarico dei rifiuti nella sottostante tramoggia. Nell’uso pratico di questa macchina, si è rilevato che alcune attività di ristorazione usano vassoi più piccoli di altre, per cui può verificarsi che incidentalmente od intenzonalmente, qualcuno inserisca nel cassetto oscillante l’intero vassoio di piccole dimensioni coi rifiuti, senza che il sensore rilevi alcuna sporgenza del piccolo vassoio dalla finestra d’alimentazione, con la conseguenza che poi il cassetto può essere azionato in chiusura e che il vassoio viene scaricato nella tramoggia sottostante e giunge alla pressa di compattazione che lo tratta da rifiuto. Il trovato intende ovviare a questi inconvenienti della tecnica nota, con la seguente idea di soluzione. La parte del cassetto oscillante che è rivolta verso la finestra d’ingresso dei rifiuti, quando lo stesso cassetto è nella posizione abbassata, è strutturata con una forma in pianta che converge verso l’interno, in modo che anche i vassoi di più piccola dimensione non possono entrare completamente nello stesso cassetto e che, anche se lasciati in questo, sporgono dal cassetto medesimo di una entità sufficiente ad essere rilevati da un sensore di sicurezza che impedisce la successiva chiusura del medesimo cassetto e che può essere collegato a mezzi atti a segnalare l’inconveniente con l’attivazione di avvisatori ottici e/od acustici.
Maggiori caratteristiche del trovato, ed i vantaggi che ne derivano, appariranno meglio evidenti dalla seguente descrizione fatta con riferimento alle figure delle due tavole allegate di disegni, in cui:
- La fig. 1 è una vista laterale e con parti in sezione della camera di alimentazione della tramoggia, con le finestre laterali intercettate dai cassetti oscillanti di cui trattasi ripresi nelle due diverse condizioni di lavoro;
- La fig. 2 è una vista frontale di una delle finestre col relativo cassetto di intercettazione della camera di figura 1;
- La fig. 3 illustra in prospettiva, con ripresa dall’alto e dal fronte interno alla camera di alimentazione, uno dei cassetti a culla secondo il ritrovato, nella posizione di apertura e di ricezione dei rifiuti;
- La fig. 4 illustra il cassetto di figura 4 in pianta dall’alto.
Nella figura 1, con 1 è indicata la parte superiore della tramoggia collegata inferiormente alla bocca di carico della pressa di compattazione dei rifiuti e che per mezzo di un corto imbuto 2 a collegamento registrabile, è attestata superiormente alla camera 3 di alimentazione dei rifiuti, dotata lateralmente di finestre contrapposte 4, 4’, ad esempio di forma rettangolare, disposte orizzontalmente con la maggior dimensione ed usualmente chiuse dal fondo curvo ed esternamente convesso 105, 105’ dei rispettivi cassetti a culla 5, 5’ posti all’ interno della camera 3 e dotati di pareti laterali 205, 205’ intercollegate da traverse 305, 305’ ed aventi sostanzialmente la forma di settori circolari (vedi anche -figg. 3, 4). I cassetti 5, 5’ possono essere realizzati ad esempio in materia plastica, in acciaio inossidabile o con qualsiasi materiale o combinazione di materiali utili allo scopo. Le pareti curve di fondo 105, 105’ sono preferibilmente nervate e rinforzate nel bordo 405, 405’ che si dispone nella parte inferiore della finestra 4, 4’ quando il cassetto stesso è nella posizione di apertura. Le stesse pareti curve 105, 105’ hanno il centro di curvatura sull’asse che congiunge i punti laterali dei cassetti, posti in corrispondenza di una delle traverse 305, 305’ e sui quali sono collocate delle flange 6, 6’ a cui poter fissare dei mozzi 7, 7’ (figg. 1, 2) che vengono sostenuti girevoli ad esempio con cuscinetti, da corrispondenti fiancate 103 del telaio della camera 3. Su una di tali fiancate della camera 3, sono fissati in 8, 8’ dei supporti 9, 9’ orientati verso il basso e sui quali sono flangiati dei motoriduttori 10, 10’ di tipo irreversibile e con motore a doppio senso di rotazione, che per mezzo di un albero prismatico sono collegati ad uno dei mozzi 8, 8’ dei cassetti, in modo da poter posizionare i cassetti stessi nella posizione di chiusura o nella posizione di apertura della corrispondente finestra, come illustrato nella stessa figura 1 rispetivamente per il cassetto 5’ e per quello 5, con la parete di fondo curva del cassetto che nel primo caso si dispone davanti alla finestra 4 per chiuderla e che nel secondo caso si dispone invece in basso per ricevere i rifiuti e per impedire ogni collegamento diretto con la tramoggia 2, 1 di alimentazione della pressa. In entrambi i casi, i cassetti assolvono Γ importante funzione di mezzi di sicurezza nell’impedire ogni collegamento diretto tra le finestre 4, 4’ e le tramogge 2, 1 con la sottostante pressa. Le due diverse posizioni di finecorsa dei cassetti sono ad esempio rilevate da coppie di sensori 11, 1 Γ fissi al telaio della camera 3 e coi quali possono cooperare le estremità libere di leve 12, 12’ che oscillano in solido con gli stessi cassetti. Sempre dalla figura 1, appare evidente come la camera 3 sia dotata in contrapposizione ai cassetti 5, 5’, di una parete trasversale 203 con profilo ad Y rovesciata, che suddivide in due parti simmetriche la camera 3, evitando che i rifiuti manipolati da un cassetto interferiscano col cassetto vicino. Sempre dalla figura 1 appare anche come rispetto alle pareti laterali 205, 205’, la parete curva di fondo 105, 105’ dei cassetti sia opportunamente arretrata col bordo 405, 405’ e come invece sporga per un giusto tratto con l’estremità opposta che a cassetto aperto si dispone sotto alle pareti fisse 203, per formare con queste imo sbarramento in parte aperto, che lascia prontamente drenare verso il basso gli eventuali liquidi contenuti nei rifiuti.
Per ognuna delle finestre 4, 4’ sono previsti dei sensori che rilevano la presenza o meno di un corpo in corrispondenza delle stesse finestre, costituiti ad esempio da fotocellule 13, 13’ e collocati nella parte alta di ogni finestra, protetti nella camera 3 ma tali da poter “vedere” quanto posizionato davanti alla stessa finestra. A questi sensori può essere demandato anche il controllo automatico del movimento dei cassetti, che ad esempio prevede l’apertura automatica del cassetto stesso quando in corrispondenza di questo si attesta un vassoio coi rifiuti da buttare e che poi prevede la chiusura automatica dello stesso cassetto in seguito all’allontanamento del vassoio dalla finestra 4 o 4'
Per ovviare agli inconvenienti dovuti all’uso di vassoi di diverse dimensioni, come anticipato nell’introduzione del presente esposto, il trovato prevede che la parte con la quale i cassetti 5, 5’ sono rivolti verso le relative finestre, allorché nella posizione di apertura di queste ultime, come illustrato per il cassetto 5’ nella figura l e come illustrato nelle figure 3, 4, abbia le pareti laterali 205, 205’ sagomate in modo tale da realizzare un tratto iniziale A di massima larghezza, nel quale possono essere introdotti agevolmente i vassoi di maggior dimensione (vedi freccia F) ed in modo che a tale tratto segua un tratto B di larghezza progressivamente decrescente verso l’interno del cassetto, nel quale possono essere introdotti i vassoi di minor dimensione che non riusciranno comunque ad oltrepassare tale tratto rastremato, così che se anche un vassoio di piccola dimensione fosse lasciato nel cassetto, questo verrebbe rilevato dai sensori 13, 13’ che impedirebbero la richiusura del cassetto e che potrebbero essere predisposti per attivare degli avvisatori se questa presenza permane oltre limiti temporali prestabiliti. A puro titolo di esempio, non limitativo, l’inclinazione Z (fig.
4) delle porzioni di pareti laterali dei cassetti che definiscono il detto tratto B di larghezza decrescente verso l’interno degli stessi cassetti, è compresa tra 20 e 50°, ad esempio sull’ordine di circa 30°-35°.
Resta inteso che al trovato come descritto, possono essere apportate tutte quelle piccole modifiche che conseguono pari utilità e che adottano lo stesso concetto innovativo, il tutto per altro senza uscire dai limiti di protezione del presente modello industriale, come sopra esposto, come illustrato e come a seguito rivendicato. Nelle rivendicazioni, i riferimenti riportati tra parentesi sono puramente indicativi e non limitativi dell’ambito di protezione delle stesse rivendicazioni.

Claims (6)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Cassetto oscillante per la stazione di alimentazione di macchine adibite alla raccolta ed al trattamento dei rifiuti prodotti ad esempio dalle attività di ristorazione o da altre attività che implichino l’uso di vassoi di dimensioni diverse, cassetto (5, 5’) avente la forma di una culla predisposta per oscillare attorno ad un asse trasversale ed orizzontale, posto immediatamente dietro ad una finestra (4, 4’) che viene chiusa dalla parete curva di fondo (105, 105’) di tale cassetto allorché sollevato e che viene invece aperta quando il cassetto stesso è abbassato con la propria parete curva sotto tale finestra, per ricevere i rifiuti usualmente scaricati tramite un vassoio, il tutto in modo che nella successiva fase di sollevamento del cassetto e di chiusura della detta finestra, gli stessi rifiuti abbiano ad essere scaricati per gravità nella sottostante macchina di trattamento, cassetto di un tal tipo, avente anche funzioni di sicurezza nell’impedire qualsiasi collegamento diretto tra la finestra di ingresso dei rifiuti e la sottostante macchina di trattamento, caratterizzato inoltre dal fatto che la parte di esso che è rivolta verso la detta finestra d’ingresso dei rifiuti, quando lo stesso cassetto è nella posizione abbassata, è strutturata con una forma in pianta che converge verso l’intemo del cassetto, in modo che anche i vassoi di più piccola dimensione non possano entrare completamente nel cassetto medesimo ed in modo che se vengono lasciati in questo, sporgano di una entità sufficiente ad essere rilevati da un sensore di sicurezza e/o di ciclo (13, 13’).
  2. 2) Cassetto oscillante secondo la rivendicazione 1), caratterizzato dal fatto che la parte con la quale il cassetto stesso (5, 5’) è rivolto verso la relativa finestra (4, 4’), allorché nella posizione di apertura di quest’ultima, ha le proprie pareti laterali (205, 205’) sagomate in modo tale che la detta parte presenti un tratto iniziale (A) di massima larghezza, nel quale possono essere introdotti agevolmente i vassoi di maggior dimensione ed in modo che a tale tratto segua un tratto (B) di larghezza progressivamente decrescente verso Γ interno del cassetto, nel quale possono essere introdotti i vassoi di minor dimensione che non riusciranno comunque ad oltrepassare tale tratto rastremato, così che se anche un vassoio di piccola dimensione viene lasciato nel cassetto, questo viene rilevato dal sensore di sicurezza e/o di ciclo (13, 13’).
  3. 3) Cassetto oscillante secondo la rivendicazione 2), in cui Γ inclinazione (Z) della porzione delle sue pareti laterali (205, 205’) che formano la detta porzione (B) di larghezza decrescente verso l’intemo, è ad esempio compresa tra 20° e 50° e più specificatamente tra 30° e 35°.
  4. 4) Cassetto oscillante secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal comprendere delle pareti laterali (205, 205’) a forma sostanzialmente di settore di cerchio, dotate in corrispondenza del vertice di flange (6, 6’) alle quali possono essere fìssati dei mozzi (7, 7’) sostenuti girevolmente dalle fiancate (103) della camera (3) nella quale opera lo stesso cassetto, essendo alla cavità assiale ed a sezione prismatica di uno dei detti mozzi, calettato l’albero di trasmissione di un motoriduttore (10, 10’) flangiato su un supporto (9, 9’) fisso alle dette pareti della camera ed il cui funzionamento è controllato da sensori di fine corsa (11, 11 ’) azionati da leve od appendici (12, 12’) solidali ai cassetti, essendo le pareti laterali del cassetto intercollegate da traverse (305, 305’) ima delle quali è collocata con le estremità in corrispondenza delle dette flange (6, 6’), mentre l’altra è collocata nella parto intermedia del lato che a cassetto aperto è posto in alto, essendo le dette pareti laterali pure intercollegate dalla parete curva di fondo (105, 105’) del cassetto, che ha raggio di curvatura con centro sull’asse di rotazione del cassetto stesso, che è dotata di un bordo (405, 405’) preferibilmente nervato e rinforzato che si colloca nella parte inferiore della finestra (4, 4’) di ingresso dei rifiuti quando il cassetto è aperto e che è quindi caratterizzato da una collocazione arretrata rispetto alla porzione delle pareti laterali che definiscono la parte più larga (A) del fronte utile del cassetto, atta ad essere attraversata dai vassoi più larghi, essendo la stessa parete di fondo (105, 105’) collocata con l’altra estremità per un giusto tratto a sbalzo dalle pareti laterali che a cassetto aperto giungono a breve distanza da una parete fissa (203) il tutto in modo da creare delle piccole aperture attraverso le quali possono liberamente drenare i liquidi eventualmente presenti nei rifiuti.
  5. 5) Cassetto oscillante secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzato dall’operare in combinazione con un altro cassetto uguale sulle finestre contrapposte (4, 4’) di una camera (3) posta sulla sommità della tramoggia (1) che alimenta una pressa di compattazione ad esempio del tipo a coclea e con la quale gli stessi sportelli cooperano con l’interposizione di un piccolo imbuto registrabile (2), essendo previsti nella parte alta della detta finestra e protetti all’interno della camera, dei sensori (13, 13’) in numero di almeno uno per ogni cassetto, costituiti ad esempio da fotocellule, orientate in modo da esplorare la parte immediatamente esterna delle dette finestre e predisposte per l’impiego come sensori di sicurezza e/o di ciclo.
  6. 6) Cassetto oscillante per la stazione di alimentazione di macchine adibite alla raccolta ed al trattamento dei rifiuti prodotti ad esempio dalle attività di ristorazione o da altre attività che usano vassoi di dimensioni diverse, cassetto realizzato in qualsiasi adatto materiale ed in tutto o sostanzialmente come descritto, come illustrato nelle figure delle due tavole allegate di disegno e per gli scopi sopra esposti.
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