IT9082607A1 - Dispositivo per l'assorbimento delle vibrazioni, particolarmente per sci - Google Patents

Dispositivo per l'assorbimento delle vibrazioni, particolarmente per sci Download PDF

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Description

secondo assi diversi.
DESCRIZIONE
' La presente domanda ha per oggetto un dispositivo per l'assorbimento delle vibrazioni, particolarmente per sci.
Oggi giorno risulta sentito il problema di limitare le sollecitazioni che, durante la pratica dello sci, vengono trasmesse da quest'ultimo alla gamba dello sciatore.
A riguardo è noto un brevetto Americano N. 3.260.532 depositato in data 02.04.1965 in cui viene illustrato uno sci al quale risulta interconnessa, alle estremità ed in corrispondenza della zona centrale, una piastra: la distanza tra la piastra e lo sci può essere variata data l’interposizione di elementi elasticamente deformabili tra le stesse.
Tale soluzione presenta degli inconvenienti: le estremità della piastra infatti prevedono l'interposizione, rispetto allo sci, di strati di.gomma rigida o materiali simili per l'assorbimento della vibrazione è demandato completamente agli elementi elasticamente deformabili interposti tra lo sci e la piastra.
Data la rigidezza della struttura si rileva inoltre come venga molto limitata la flessione dello sci che potrebbe essere soggetto a deformazioni o rotture localizzate.
In ogni caso l'eventuale inflessione dello sci comporterebbe conseguentemente una inflessione della piastra e quindi una variazione della distanza intercorrente tra il puntale e la talloniera, associabili alla piastra stessa per l'interconnessione allo scarpone.
Questo risulta essere un problema in quanto vengono variate le condizioni di aggancio potendo così rendere critiche le condizioni di sicurezza per lo sciatore.
Nelle varianti illustrate inoltre si riscontra una soluzione strutturalmente complessa e soggetta a malfunzionamenti per i molti elementi di regolazione presenti, la stessa appesantendo notevolmente lo sci sia dal punto di vista estetico che del peso vero e proprio.
E' anche noto un brevetto Tedesco DE 2255406 depositato l '11.11.1972, in cui è illustrato uno sci presentante, in corrispondenza della zona centrale, una piastra ad essa associata con libertà di oscillazione secondo un piano trasversale allo sci stesso.
Tale soluzione di per sè presenta l’inconveniente limitare notevolmente la sensibilità dello sciatore qualora stesso tenda a porre di spigolo lo sci in quanto tale movimento viene parzialmente o totalmente assorbito dall’oscillazione della piastra rispetto allo sci.
Ne consegue una sensazione di insicurezza per lo sciatore data la non immediata trasmissione degli sforzi allo sci.
E’ anche noto un brevetto Tedesco DE 2601951 depositato in data 20.01.1976 in cui è illustrato uno sci a cui risulta associata una piastra interagente posteriormente con lo sci mediante l'interposizione di una lama variamente posizionatile rispetto allo sci stesso.
- Anche tale soluzione presenta degli inconvenienti in quanto la medesima risulta da un lato strutturalmente complessa e quindi soggetta a possibili rotture o malfunzionamenti e dall'altro porta l'utilizzatore a sciare secondo una posizione innaturale risultando comunque la piastra inclinata in un certo angolo rispetto al piano di giacitura dello sci.
E’ anche noto un brevetto Europeo N. 0104185 depositato in data 25.03.1983 con rivendicazione della priorità di un brevetto Svizzero domanda N.1850/82 del 25.03.1982 in cui è illustrato ammortizzatore per sci il quale risulta essere costituì essenzialmente da una piastra alle estremità vincolata sottostante sci, tra la stessa e quest'ultimo essendo interposto, nella zona centrale, un elemento elasticamente deformabile.
Anche tale soluzione presenta però degli inconvenienti quanto la piastra risulta direttamente connessa allo sci e trasmette in ogni caso le sollecitazioni direttamente allo scarpone e quindi alla gamba dello sciatore.
Inoltre durante l'inflessione dello sci risulta variata la distanza intercorrente tra le estremità del puntale della talloniera, variando le condizioni di aggancio dello scarpone.
Compito principale di quanto forma oggetto della presente domanda è quindi quello di eliminare gli inconvenienti sopra lamentati in tipi noti, escogitando un dispositivo che permetta di assorbire in modo ottimale le vibrazioni verticali trasmesse dallo sci consentendo allo stesso tempo allo sciatore una ottimale ed immediata trasmissione degli sforzi dallo scarpone allo sci qualora quest'ultimo venga posto di spigolo attivando cosi la funzione delle lamine.
Nell'ambito del compito sopra esposto un altro importante scopo è quello di realizzare un dispositivo che permetta il conseguimento delle caratteristiche precedentemente descritte unitamente alla possibilità per lo sci di flettersi in modo ottimale anche in corrispondenza della zona interessata dagli attacchi.
Ancora un importante scopo è quello di realizzare un dispositivo che dorante la fase di inflessione dello sci mantenga costante la distanza tra la talloniera ed il puntale.
Ancora uno scopo è quello di realizzare un dispositivo che risulti strutturalmente semplice e di facile industrializzazione.
Non ultimo scopo è quello di realizzare un dispositivo che risulti affidabile e sicuro nell'uso, che presenti costi contenu-‘ ti e sia conseguibile con gli usuali e noti impianti.
Il compito e gli scopi sopra accennati nonché altri che più chiaramente appariranno in seguito vengono raggiunti da un dispositivo per l'assorbimento delle vibrazioni, particolarmente per sci, che si caratterizza per il fatto di essere costituito da una piastra rigida, di supporto per mezzi di aggancio di scarponi da sci,presentante almeno due fori sedi per almeno un distanziale rigido coassialmente al quale è posto almeno un elemento elasticamente deformabile, detto almeno un distanziale interagendo con mezzi di interconnessione con detto sci e di supporto per detto almeno un elemento elasticamente deformabile, quest'ultimo presentando mezzi di supporto per detta piastra rigida.
Vantaggiosamente detto dispositivo presenta mezzi atti a limitare l'escursione, assiale a detto almeno un distanziale, di detto almeno un elemento elasticamente deformabile.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi del trovato risulteranno maggiormente dalla descrizione dettagliata di alcune particolari, ma non esclusive, forme di realizzazione, illustrate a titolo indicativo e non limitativo nelle allegate tavole di disegni in cui:
la fig. 1 illustra, in una vista laterale, il trovato; le figg. 2 e 3 illustrano, in due viste dall'alto il trovat applicato ad uno sci;
la fig. 4 è una vista operata secondo il piano di sezione III-III di fig. 2;
la fig. 5 è una vista operata secondo un piano di sezione V-V di fig. 4;
le figg. 6 e 7 illustrano la diversa disposizione degli attacchi per lo scarpone in uno sci tradizionale nel caso rispettivamente di non inflessione ed inflessione del medesimo;
le figg. 8 e 9 illustrano in viste analoghe alle precedenti, le condizioni riscontrabili utilizzando il dispositivo di cui alla presente domanda;
la fig. 10 illustra, in una vista analoga a quella di fig. 4 una ulteriore forma realizzàtiva;
la fig. 11 illustra, in una vista analoga alla precedente, l'impiego di mezzi atti a limitare l'escursione dell'elemento elasticamente deformabile;
la fig. 12 illustra, in una vista analoga a quella di fig.4 una ulteriore forma realizzativa;
la fig. 13 illustra, in una vista analoga alla precedente l'impiego di mezzi atti a limitare l'escursione dell'elemento elasticamente deformabile.
Con riferimento alle figure precedentemente citate si è illustrato con il numero 1 uno sci a cui risulta associabile un dispositivo per l'assorbimento delle vibrazioni, indicato globalmente con il numero 2.
Tale dispositivo risulta essere costituito da una piastra rigida 3 di supporto per mezzi di aggancio di scarponi da sci costituiti ad esempio da un puntale 4 ed una talloniera 5.
La piastra rigida 3, presentante preferibilmente una larghezza non superiore a quella dello sci 1 ed una lunghezza tale da interessarne la sua zona centrale, presenta almeno due fori, indicati con i numeri 6a e 6b, sedi per almeno un distanziale rigido, indicato con il numero 7.
Alternativamente, come illustrato nella fig. 3, i fori potranno essere in numero superiore simmetricamente disposti sempre secondo un asse assiale o trasversale allo sci.
Tale distanziale rigido 7 risulta essere costituito preferibilmente da un cilindro, disposto perpendicolarmente al sottostante sci 1, interagente con un mezzo di interconnessione con lo sci stesso costituito da una vite 8.
Coassialmente a ciascuno dei distanziali rigidi 7, presenti in corrispondenza di ciascuno di detti fori 6a e 6b, risulta posto almeno un elemento elasticamente deformabile 9 costituito ad esempio da un cilindretto in gomma, il quale risulta interagire con mezzi di supporto costituiti da una rondella 10 facente battuta, tramite la testa della vite 8, in corrispondenza dell'estremità del distanziale rigido 7 non attigua Vantaggiosamente il diametro dell'elemento elasticamente deformabile 9 risulta pari a quello della rondella 10 quest'ultima mantenendo fissa la sua posizione rispetto allo L'elemento elasticamente deformabile 9 risulta present dei mezzi di supporto per la piastra rigida 3, tali mezzi essendo costituiti da una sede anulare 11 ricavata trasversalmente all'elemento elasticamente deformabile 9 stesso circa a metà della sua altezza.
Tale sede anulare 11 presenta naturalmente un diametro interno leggermente inferiore a quello dei fori 6a e 6b.
Vantaggiosamente i fori ricavati anteriormente o posteriormente alla piastra rigida 3 potranno presentare una conformazione asolata secondo un asse longitudinale alla piastra rigida 3 stessa, questo potendo consentire la libera inflessione dello sci 1.
' Naturalmente se tale conformazione avviene in corrispondenza del foro 6b necessariamente il foro 6a presenterà un diametro circolare leggermente superiore a quello interno della sede anulare 11 in modo da evitare scorrimenti longitudinali della piastra rigida 3 rispetto allo sci 1.
L'utilizzo del dispositivo risulta quindi essere il seguente: associati alla piastra rigida 3 il puntale 4 e la talloniera 5 si provvederà ad interconnettere la piastra rigida 3 stessa con gli elementi elasticamente deformabili 9 associando poi il tutto,,tramite le viti 8, allo sci 1
La struttura che si ottiene permette l'assorbimento, da parte dell'elemento elasticamente deformabile 9, delle vibrazioni verticali che lo sci 1 riceve durante il suo scorrimento sul manto nevoso, vibrazioni che vengono trasmesse all'elemento ela sticamente deformabile 9 anche attraverso il distanziale rigido 7 e la rondella 10.
Le vibrazioni risultano cosi scaricarsi in corrispondenza dell'elemento elasticamente deformabile 9 risultando la piastra rigida 3 isolata dalle stesse in quanto non rigidamente vincolata allo sci.
La presenza del distanziale rigido 7 consente inoltre di mantenere invariata la sensibilità laterale nella guida dello sci in quanto gli sforzi laterali durante la presa di spigolo vengono trasmessi rigidamente dalla gamba allo sci attraverso la piastra rigida ed il distanziale rigido.
La rigidità e la indeformabilità della piastra rigida 3 inoltre consente di mantenere costante la distanza intercorrente tra le estremità affacciate del puntale 4 e della talloniera 5.
Infatti, in uno sci tradizionale, come illustrato in fig. 7, la inflessione del medesimo porta ad una variazione della distanza tra dette estremità ad un valore D2 inferiore
Gli attacchi utilizzati con il presente trovato quindi pos sono non necessitare di sistemi di compensazione della variazion di distanza,.detti anche di recupero elastico dei giochi, tra gl stessi risultando quindi i medesimi strutturalmente più semplic e quindi meno costosi.
Si è così constatato come il trovato abbia raggiunto compito e gli scopi prefissati essendosi conseguito dispositivo che permette l'ottimale assorbimento delle vibrazioni verticali mantenendo invariata al contempo la trasmissibilità laterale degli sforzi.
Conseguentemente vengono ammortizzate le sole sollecitazioni passive che affaticano la gamba dello sciatore, ed in particolare le ginocchia, lasciando inalterata la sensibilità durante la messa in spigolo dello sci.
Il dispositivo inoltre consente di mantenere invariate le caratteristiche di flessibilità dello sci a cui risulta associato consentendo l'inflessione del medesimo anche nella zona interessata dagli attacchi.
Durante tale fase di inflessione dello sci inoltre risulta mantenuta costante distanza tra le estremità affacciate della talloniera del puntale evitando cosi ogni e qualsiasi avvicinamento degli stessi durante tale inflessione.
Naturalmente il trovato è suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell'ambito del medesimo concetto inventivo.
Così, ad esempio, nella fig. 10 è illustrata una diversa forma realizzativa per il dispositivo per l'assorbimento delle vibrazioni 102 il quale risulta comprendere un distanziale rigido 107 presentante una conformazione a "T" il quale risulta associato allo sci 101 tramite la vite 108 con l'interposizione di una eventuale rondella 110.
In tale forma realizzativa il distanziale rigido 107 risul interagire con una boccola 112, presentante una conformazione a bicchiere rovesciato in direzione dello sci 101 sul cui fondo è ricavata una apertura 113 di diametro leggermente superiore a quello del distanziale rigido 107.
La parete laterale della boccola 112 presenta invece un diametro interno superiore a quello esterno del distanziale rigido a definire una sede per un primo elemento elasticamente deformabile costituito da una prima molla 114 interposta tra il fondo della boccola 112 attiguo alla testa della vite 108 e lo sci 101.
-Tale boccola 112 presenta, in corrispondenza-dell'estremità aperta attigua allo sci 101, un risalto anulare 115 definente una battuta di appoggio per la piastra rigida 103 la quale presenta quindi un predisposto foro 106.
Tra la piastra rigida 103 e la soprastante testa 116 del distanziale rigido 107 risulta interponibile un secondo elemento elasticamente deformabile costituito da una seconda molla 117.
La prima molla 114 forza il fondo della boccola 112 a contatto con la testa 116 del distanziale 107 nel mentre la seconda molla 117 forza la pias ra rigida 103 in corrispondenza del risalto anulare 115 della boccola 112 stessa L'estremità terminale del risalto anulare 115 risulta essere posta ad una predeterminata distanza dalla affacciata superficie. dello sci 101.
La distanza intercorrente tra l’estremità del risalto anulare 115 e la superficie allo sci 101 corrisponde vantaggiosamente alla massima ampiezza della vibrazione assorbibile dalla prima molla 114 in modo da evitare che questa vada a pacco durante l'assorbimento delle vibrazioni, snervandosi.
Naturalmente la funzione della prima e della seconda molla risulta essere quella, rispettivamente, di ammortizzare le vibrazioni in direzione dello sci e in direzione della testa 116 del distanziale rigido 107.
Vantaggiosamente in fig. 11 è illustrato un mezzo atto a limitare l'escursione assiale della prima molla 114 il quale risulta essere costituito da una ghiera 118 internamente filettata ed associata ad una controfilettatura ricavata esternamente al risalto anulare 115.
Lo sciatore, potrà quindi, ruotando la ghiera 118, predeterminare l'ampiezza massima dell'oscillazione della prima molla 114, questo dipendendo essenzialmente da variabili quali il peso dello sciatore, il tipo di neve, la rigidità dello sci e la
Nelle figg 12 e 13 è illustrata una terza forma realizzativa per un dispositivo per l'assorbimento delle vibrazioni 202 il quale comprende ancora un distanziale rigido 207 il quale è associato allo sci 201 mediante una predisposta vite 208 interagente con una predisposta rondella 210 facente battuta sul distanziale rigido stesso,
Nella particolare fforma realizzativa il dispositivo comprende una prima molla 214 ed una seconda molla 217, disposte coassialmente al distanziale rigido 207, le quali risultano rispettivamente interposte tra la superficie inferiore della piastra rigida 203 e l’affacciata superficie superiore dello sci 201 e tra la superficie superiore della piastra rigida 203 e l’affacciata superficie inferiore della rondella 210.
Vantaggiosamente quest*ultima presenta, in corrispondenza del bordo perimetrale, una appendice, 219 sporgente in direzione dello sci 201 la quale consente di contenere un'estremità della seconda molla 217.
. Opportunamente tale seconda appendice 219 potrà risultare esternamente filettata per potervi associare una controfilettata prima ghiera 218a per la regolazione della distanza intercorrente tra l'estremità terminale della appendice 219 stessa e la sottostante superficie della piastra rigida 203.
Per ottenere una analoga regolazione per la prima molla 214 potrà essere prevista, coassialmente a quest'ultima, un cilindretto 220 la cui estremità, attigua alla piastra rigida 203, risulterà esternamente filettata per poter interagire con una controfilettata seconda ghiera 218b.
Risulterà cosi possibile variare sia l'ampiezza dell’oscillazione verso l'alto che verso il basso della piastra rigida 203.
Naturalmente anche i materiali dei singoli elementi costituenti il dispositivo potranno essere i più consoni a seconda delle specifiche esigenze.

Claims (4)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Dispositivo per l'assorbimento delle vibrazioni, particolarmente per sci, che si caratterizza per il fatto di essere costituito da una piastra rigida, di supporto mezzi di aggancio di scarponi da sci, presentante almeno due fori sedi per almeno un distanziale rigido coassialmente al quale è posto almeno un elemento elasticamente deformabile, detto almeno un distanziale interagendo con mezzi di interconnessione con detto sci e di supporto per detto almeno un elemento elasticamente deformabile, quest'ultimo presentando mezzi di supporto per detta piastra rigida.
  2. 2) Dispositivo come alla rivendicazione 1 che si caratterizza per il fatto che detta piastra rigida, preferibilmente di larghezza non superiore a quella di detto sci e di lunghezza tale da interessare la zona centrale dello stesso, presenta almeno due fori sedi per almeno un distanziale rigido costituito preferibilmente da un cilindro, disposto perpendicolarmente a detto sottostante sci ed interagente con quest'ultimo tramite un mezzo di interconnessione costituito preferibilmente da una vite.
  3. 3) Dispositivo come alle rivendicazioni 1 e 2 che si caratterizza per il fatto che coassialmente a ciascuno di detti distanziali rigidi, presenti in corrispondenza di ciascuno di detti almeno due fon, è posto almeno un elemento elasticamente deformabile, costituito da un cilindretto in gomma, interagente con mezzi di supporto costituiti da una rondella facente battuta, tramite la testa di detta vite, in corrispondenza dell'estremità di detto distanziale rigido non attigua a detto sci.
  4. 4) Dispositivo come alle rivendicazioni 1 e 3 che si caratterizza per il fatto che il diametro di detto elemento elasticamente deformabile è pari a quello di detta rondella, quest'ultima mantenendo fissa la sua posizione rispetto a detto sci, 5) Dispositivo come alle rivendicazioni 1 e 3 che si caratterizza per il fatto che detto elemento elasticamente deformabile presenta mezzi di supporto per detta piastra rigida costituiti da una sede anulare ricavata trasversalmente a detto elemento elasticamente deformabile stesso circa a metà della sua altezza. 6) Dispositivo come alle rivendicazioni 1 e 5 che si caratterizza per il fatto che di detti almeno due fori quelli ricavati anteriormente o posteriormente a detta piastra rigida presentano una conformazione asolata secondo un asse longitudinale a detta piastra rigida stessa, a consentire la libera inflessione di.detto sci 7) Dispositivo come ad una o più delle rivendicazioni precedenti che si caratterizza per il fatto che detto distanziale rigido presenta una conformazione a "T", il medesimo essendo associato a detto sci tramite detta viite con l’interposizione di una eventuale rondella. 8) Dispositivo come alle rivendicazioni 1 e 7 che si caratterizza per il fatto che detto distanziale rigido interagisce con una boccola, presentante una conformazione a bicchiere rovesciato in direzione di detto sci, sul cui fondo è ricavata una apertura di diametro leggermente superiore a quello di detto distanziale rigido stesso. 9) Dispositivo come alle rivendicazioni 1 e 8 che si caratterizza per il fatto che la parete laterale di detta boccola presenta diametro interno superiore a quello esterno di detto distanziale rigido a definire una sede per un primo elemento elasticamente deformabile costituito da una prima molla interposta tra il fondo di detta boccola attiguo alla testa di detta e detto sci. 10) Dispositivo come alle rivendicazioni 1 e 9 che si caratterizza per il fatto che detta boccola presenta, in corrispondenza dell'estremità aperta attigua a detto sci, un risalto anulare definente una battuta di appoggio per detta piastra rigida, quest'ultima presentando un predisposto foro. 11) Dispositivo come alle rivendicazioni 1 e 10 che si caratterizza.per il fatto che tra detta piastra rigida e detta soprastante testa di detto distanziale rigido è interponibile un secondo elemento elasticamente deformabile costituito da una seconda molla. 12) Dispositivo come alle rivendicazioni 1 e 11 che si caratterizza per il fatto che detta prima molla forza il fondo di detta boccola a contatto con detta testa di detto distanziale rigido e detta seconda molla forza detta piastra rigida in corrispondenza di detto risalto anulare di detta boccola. 13) Dispositivo come alle rivendicazioni 1 e 11 che si caratterizza per il fatto che la distanza intercorrente tra l'estremità di detto risalto anulare e la superficie di detto sci corrisponde almeno alla massima ampiezza della vibrazione assorbibile da detta prima molla. 14) Dispositivo come alle rivendicazioni 1 e 13 che si caratterizza per il fatto di presentare mezzi atti a limitare l'escursione assiale di detto elemento elasticamente deformabile, detti mezzi essendo preferibilmente costituiti da una ghiera internamente filettata ed associata ad una controfilettatura ricavata esternamente a detto risalto anulare di detta boccola. 15) Dispositivo come ad una o più delle rivendicazioni precedenti che si caratterizza per il fatto che detto almeno un elemento elasticamente deformabile è costituito da una prima ed una seconda molla, disposte coassialmente a detto distanziale rigido, le quali risultano rispettivamente interposte tra la superficie inferiore di detta piastra rigida e la affacciata superficie superiore di detto sci e tra la superficie superiore di detta piastra rigida e la affacciata superficie inferiore di detta rondella. 16) Dispositivo come alle rivendicazioni 1 e 15 che si caratterizza per il fatto che detta rondella presenta, in corrispondenza del bordo perimetrale, una appendice, sporgente in direzione di detto sci, atta a contenere un'estremità di detta seconda molla, a detta appendice, esternamente filettata, essendo associabile una controfilettata prima ghiera per la regolazione della distanza intercorrente tra l'estremità terminale di detta appendice stessa e la sottostante superficie di detta piastra rigida. 17) Dispositivo come alle rivendicazioni 1 e 16 che si caratterizza per il fatto che coassialmente a detta prima molla è presente un cilindretto la cui estremità attigua a detta piastra rigida, risulta esternamente filettata ed interagisce con una controfilettata seconda ghiera. 18) Dispositivo per l'assorbimento delle vibrazioni, particolarmente per scarponi da sci, come ad una o più delle rivendicazioni precedenti che si caratterizza per quanto descritto ed illustrato nelle allegate tavole di disegni.
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