IT202100009842A1 - Procedimento di stampaggio per guarnizioni, in particolare elementi raschiavetro con aletta - Google Patents

Description

Procedimento di stampaggio per guarnizioni, in particolare elementi raschiavetro con aletta

Descrizione

La presente invenzione ha come oggetto un procedimento per eseguire lo stampaggio di guarnizioni che vengono impiegati nel settore industriale automotive, in particolare elementi di guarnizione raschiavetro, che sono realizzati con due differenti materiali e che presentano un?aletta di scorrimento sul vetro, che pu? essere eventualmente floccata.

Un?automobile, quando ? parcheggiata o in movimento alla massima velocit?, o quando supera dossi, o per via degli agenti esterni, subisce sollecitazioni meccaniche che si trasmettono a tutti gli elementi dell?abitacolo, nel quale ? possibile distinguere parti fisse, come il telaio vettura, e parti mobili come porte, finestre e tettucci apribili.

Oltre al gap insito tra parti fisse e parti mobili, spesso di materiali diversi tra loro, queste presentano un comportamento diverso sotto differenti tipi sollecitazione, e ci? comporta non solo un movimento relativo tra le parti, ma anche uno scorrimento e vibrazioni che, oltre a danneggiarle per fatica, potrebbero consentire l?ingresso dell?acqua e altri agenti esterni nell?abitacolo e la trasmissione vibrazioni, rumori, scricchiolii e fruscii di aria, ovviamente indesiderati per il comfort della vettura.

Le guarnizioni sfruttano le propriet? di deformabilit? ed elasticit? insite nei materiali che le compongono, e le geometrie studiate ad hoc; esse vanno inserite tra le parti fisse e le parti mobili per compensare lo spazio tra di esse, permettendo al tempo stesso il loro movimento relativo.

La scelta e lo studio di determinate guarnizioni per ogni veicolo dipendono dalla geometria dell?auto e, facilmente, tra un modello e un altro della stessa casa automobilistica le guarnizioni sono differenti.

Le guarnizioni per uso automobilistico sono comunemente realizzate in diversi materiali che comprendono acciaio, alluminio, inserti in diverso materiale come spugna, ma il materiale preponderante ? un materiale elastomerico, in particolare una gomma, per esempio EPDM, TPE, TPO, TPV. Alcune guarnizioni possono essere anche in silicone per resistere alle alte temperature, come le guarnizioni relative al tettuccio apribile.

Con la scelta del materiale seguono a catena anche una serie di trattamenti necessari alla guarnizione, e che dipendono dal materiale di partenza con la quale essa ? costruita.

Come ogni altra parte del veicolo, anche le guarnizioni infatti sono tenute a superare gravosi test di resistenza, ad esempio sopportare temperature estreme di caldo e freddo; resistere a lunghi periodi di esposizione al sole; e resistere ai liquidi per autoveicoli come olio, benzina e detergenti di vario tipo.

L?introduzione di rivestimenti speciali, durante la produzione delle guarnizioni, ne aumentano la durata nel tempo; inoltre, essi migliorano le prestazioni delle guarnizioni elastomeriche utilizzate su veicoli passeggeri e commerciali. Tali rivestimenti sono formulati per resistere a una variet? condizioni ambientali e ad agenti come raggi UV, acqua e ghiaccio. Per esempio, essi sono progettati per abbassare il coefficiente di attrito tra l'elastomero e il vetro, il rivestimento dell'auto e le parti in plastica, in modo da ridurre i rumori e quindi contribuendo a una guida silenziosa per i passeggeri.

Oltre alla verniciatura, uno dei rivestimenti, indicato ai produttori dalle case automobilistiche ? una floccatura che ? necessaria sulle guarnizioni per tutte le parti a contatto con parti mobili, in particolare i cosiddetti elementi raschiavetro.

Infatti, l?adozione di una floccatura sulla guarnizione permette di ridurre l?attrito statico tra vetro e guarnizione durante lo scorrimento; il relativo coefficiente di attrito, solitamente maggiore di 1, si riduce a 0.2 / 0.3, donando anche un aspetto estetico decorativo sul componente, migliorando la qualit? percepita dal cliente finale.

Queste particolari guarnizioni hanno il compito di permettere lo scorrimento della lastra di vetro che compone il cosiddetto finestrino e, al contempo, di non permettere il passaggio di aria e acqua dall?esterno all?interno abitacolo, creando dei veri e propri canali di scolo per l?acqua che seguono la geometria dell?auto e convogliano i liquidi nelle zone di scarico.

Questi elementi di guarnizione devono avere la propriet? di non incollarsi nel tempo al vetro, e di resistere alle sollecitazioni che caratterizzano l?intera vita di un veicolo. Quindi, la progettazione sia del pezzo di per s? sia del processo di produzione ? molto importante e complessa, considerando anche che la geometria di queste guarnizioni dipende molto dal design dell?auto, anche se ? possibile suddividere la guarnizione in 3 zone distinte: a) porzione rettilinea a profilo con sezione costante; b) porzione di chiusura anteriore; e c) porzione di chiusura posteriore. La motivazione ? legata soprattutto al design del veicolo in quanto sulla portiera ? possibile riscontrare un elemento raschiavetro a sezione costante, pari alla lunghezza del finestrino, e delle porzioni di inizio e fine porta coincidenti con i tappi dell?elemento raschiavetro.

Nella scelta del metodo di produzione di questi elementi di guarnizione numerosi sono i parametri che devono essere tenuti in considerazione. Generalmente, lo stampaggio ? il tipo di processo scelto per i volumi di produzione tipici degli elementi di guarnizione.

Gli stampi per iniezione possono essere di diversi tipi, ma il pi? comune ? lo stampo ?straight-pull?, costituito da almeno due parti di acciaio o alluminio che vengono unite esercitando una pressione idraulica durante l?iniezione della plastica, e poi separate una volta raffreddato il pezzo prodotto. Lo stampo prevede di norma azionamenti laterali, camme o slitte, per creare delle aperture laterali nel pezzo o per realizzare caratteristiche pi? complesse. L?azionamento laterale consente di creare pezzi pi? complessi utilizzando un semplice stampo di base. Al centro dell?assemblaggio dello stampo si trovano le due met? che creano la parte cava che ospita la plastica fusa.

Infatti, nello stampaggio ad iniezione di materie plastiche in generale, il nucleo si separa dalla cavit? che contiene il pezzo stampato ed ? estratto secondo una direzione specifica, perch? sono presenti caratteristiche sul lato della superficie stampata che possono creare interferenze nella separazione dello stampo, come incastri, cavit?, che si trovano nella porzione interna del sottosquadro. A questo proposito, deve essere impiegato un sollevatore (lifter) per quelle porzioni: al momento della separazione dello stampo, il lifter viene estratto dal sottosquadro e quindi il nucleo viene separato, liberando cos? il pezzo stampato. Per cavit? rivolte invece verso la base dello stampo, possono essere previsti carrelli o slitte (slider) che sono estratte lateralmente per liberare il pezzo stampato, che cos? pu? essere estratto dall?interno dello stampo secondo una direzione di estrazione specifica.

In particolare, la tecnica di produzione di elementi raschiavetro varia in base al tipo di materiale che si vuole impiegare, e i processi produttivi rispecchiano pertanto i materiali utilizzati nel processo, e gli eventuali inserti metallici.

A titolo di esempio, queste guarnizioni possono essere prodotte con un involucro morbido estruso in un EPDM (Ethylene-Propylene Diene Monomer) con un?anima metallica, con un successivo stampaggio delle parti di chiusura prive di anima. In alternativa, le porzioni di chiusura anteriore e posteriore possono essere stampate in un elastomero termoplastico (TPE). Volendo fare a meno della parte metallica, sono noti processi in cui si ottiene per estrusione un involucro morbido in elastomero termoplastico con un?anima anch?essa in materiale plastico, per esempio un polipropilene (PP), con una fase di stampaggio simultaneo delle porzioni di chiusura sempre in elastomero termoplastico.

Questi processi, che prevedono quindi un costampaggio delle porzioni di chiusura, prevedono a grandi linee un percorso produttivo cos? composto: 1) estrusione e vulcanizzazione del trafilato a sezione costante con relativi impianti; 2) floccatura del trafilato; 3) taglio dei trafilati con relativi dispositivi; 4) co-stampaggio delle porzioni di chiusura in EPDM o TPE e relativa attrezzatura dei nodi esterni del raschiavetro; 5) ripresa della floccatura nelle zone stampate; e 6) verniciatura.

Come si pu? facilmente notare, l?insieme delle fasi e delle relative attrezzature rende queste tipologie di processo complesse e costose, in particolare in termini di tempo speso per produrre una singola guarnizione.

Per ovviare a questi inconvenienti, ? stata introdotta una procedura di stampaggio per iniezione simultanea di due differenti materiali, uno destinato a costituire la parte interna della guarnizione, per esempio un polipropilene, e un altro destinato a costituire l?involucro morbido e le porzioni di chiusura, per esempio un elastomero termoplastico.

Ci? consente di realizzare la guarnizione raschiavetro in un?unica soluzione. Le soluzioni note non prevedono che l?aletta di scorrimento sia prodotta con la sopra menzionata procedura di stampaggio, e pertanto ? prevista una fase addizionale per saldare un?aletta estrusa all?elemento precedentemente stampato, l?aletta essendo fornita preventivamente di un?appropriata floccatura.

Si noti che la fase di verniciatura diventa superflua, perch? essa pu? essere sostituita da un particolare trattamento superficiale dello stampo che conferisce le propriet? richieste alla superficie dell?elemento di guarnizione raschiavetro.

L?adozione di questa tipologia di processo consente soprattutto una forte riduzione dei tempi di fabbricazione dell?elemento finito.

Per ci? che concerne la specifica operazione di stampaggio, essa comporta l'iniezione di due diversi materiali, per esempio un polipropilene (PP) e un elastomero termoplastico (TPE) nella medesima cavit? ma in momenti distinti, e con punti di iniezione separati, tramite una pressa che gestisce separatamente due diverse unit? di iniezione.

Se lo stampo ? progettato e costruito adeguatamente, il TPE sovrastampato former? un forte legame con la plastica rigida PP che verr? mantenuto durante tutto il tempo nell?ambiente di lavoro sul quale andr? ad operare l?elemento raschiavetro.

Esiste tuttavia anche la possibilit? di stampare i due materiali in due cavit? differenti, spostando lo stampato in PP in un?ulteriore cavit? in cui viene iniettato il TPE.

Inoltre, per ridurre ancora il tempo di produzione, si consideri che normalmente i quattro elementi raschiavetro necessari a un veicolo: anteriore destro e sinistro pi? posteriore destro e sinistro, presentano la medesima sezione, essi possono essere ottenuti nel medesimo stampo.

A questo punto devono per? essere considerate due differenti tipologie di elementi raschiavetro: con o senza inserti metallici superficiali.

La versione priva di inserti metallici superficiali viene detta versione ?black? per il suo tipico colore nero del materiale in cui ? realizzata: essa ? essenziale e assolve ai suoi compiti senza alterare l?aspetto esteriore delle parti di carrozzeria a cui ? applicata.

La versione con inserti rigidi esterni, spesso di natura metallica e solitamente cromati, invece ? adatta alle versioni di veicoli lusso, offrendo un miglioramento dell?estetica della guarnizione. La versione con inserti ? nota nel settore con il termine ?chrome? proprio per la frequente adozione di superfici cromate e rilucenti.

A questo scopo, la versione con inserti rigidi deve avere un involucro esterno, quello realizzato in TPE, con uno o pi? recessi longitudinali in cui vengono incastrati gli inserti. Il montaggio dell?inserto, detto anche mostrina, avviene successivamente allo stampaggio dell?involucro. Al posto dell?inserto pu? essere anche utilizzata una copertura metallica cromata che viene calzata a scatto sull?involucro in materiale morbido.

Queste innovazioni hanno un riflesso per? nella forma e nella funzione degli stampi, considerando che solo la parte in plastica morbida subisce forti variazioni di forma, e ci? influenza la realizzazione dello stampo stesso e il numero di particolari connessi e quindi i cinematismi, il layout e le dimensioni dello stampo e anche la qualit? del pezzo stesso.

Un?ulteriore complicazione ? rappresentata dall?aletta di scorrimento, nell?ipotesi di volerla ottenere in un sol pezzo con la guarnizione a due materiali, con un?unica procedura di stampaggio a iniezione.

Volendo adottare una direzione di estrazione comune dell?elemento di guarnizione raschiavetro dallo stampo per le versioni semplice (black) e con inserti, ? necessario impiegare serie differenti di tasselli nello stampo per le due tipologie: questa variazione richiede tutta una serie di procedure da seguire per smontare i tasselli, montare quelli giusti, prevedere dei sistemi a montaggio obbligato (poka yoke) per ogni tassello in maniera tale che l?operatore non sbagli il montaggio dei tasselli tra le differenti versioni, ma soprattutto implica un notevole aggravio nei tempi di lavorazione.

La domanda di brevetto europeo No. 1,072,380 A2 descrive un elemento di guarnizione raschiavetro realizzato in materiali differenti, ma su cui un inserto metallico non ? inseribile.

Una guarnizione che mostra alette di scorrimento formate in un sol pezzo con la guarnizione stessa, formata per? in un unico materiale, ? descritta nella domanda di brevetto giapponese No. JP 2012/171,559, A.

Il brevetto USA No. 6,401,397 descrive invece una guarnizione in gomma, fornita di un?aletta raschiante in TPE che viene fissata al corpo della guarnizione mediante saldatura.

La domanda di brevetto francese No, 2,832,351 A descrive invece un procedimento di stampaggio per guarnizioni, in cui un?aletta floccata viene aggiunta in fase di stampaggio, ma viene formata separatamente.

Il problema tecnico che ? alla base della presente invenzione ? di fornire una nuova configurazione di stampo, ovvero un procedimento che ne fa uso, che consenta di ovviare agli inconvenienti menzionati con riferimento alla tecnica nota.

Tale problema viene risolto da un procedimento di stampaggio come sopra specificato, e come definito nell?annessa rivendicazione 1.

Il principale vantaggio del procedimento di stampaggio secondo la presente invenzione risiede nel consentire l?impiego del medesimo procedimento di stampaggio e del medesimo stampo, eventualmente con lievi modifiche, per numerose tipologie di elemento di guarnizione fornite di alette di scorrimento stampate a iniezione insieme alla guarnizione.

La presente invenzione verr? qui di seguito descritta secondo un suo esempio di realizzazione preferita, fornito a scopo esemplificativo e non limitativo con riferimento ai disegni annessi in cui:

? la figura 1 mostra una vista prospettica frontale in parziale sezione di una prima tipologia di elemento di guarnizione raschiavetro che viene prodotto con il procedimento secondo la presente invenzione;

? la figura 2 mostra una vista prospettica posteriore di una seconda tipologia di elemento di guarnizione raschiavetro che viene prodotto con il procedimento secondo la presente invenzione, e la figura 2A mostra una vista in sezione trasversale presa secondo il piano B nella figura precedente; ? le figure da 3A e 5L mostrano una sezione trasversale di stampi per stampaggio a iniezione, in cui sono presenti rispettivamente elementi di guarnizione raschiavetro della figura 1;

? le figure 4 e 5 mostrano rispettive sezioni trasversali ingrandite di una prima e di una seconda tipologia di elemento di guarnizione raschiavetro che viene prodotto con il procedimento secondo la presente invenzione, che illustrano la direzione di estrazione dello stampo;

? le figure da 6A a 6D illustrano schematicamente come viene azionato uno stampo nel procedimento secondo l?invenzione di una prima tipologia di elemento di guarnizione raschiavetro che viene prodotto con il procedimento secondo la presente invenzione; e

? le figure da 7A a 7D illustrano schematicamente come viene azionato uno stampo nel procedimento secondo l?invenzione di una seconda tipologia di elemento di guarnizione raschiavetro che viene prodotto con il procedimento secondo la presente invenzione.

Con riferimento alla figura 1, una prima tipologia di elemento di guarnizione raschiavetro ? indicata con 11, del tipo semplice o black, ovvero priva di mostrine o rivestimenti metallici.

L?elemento di guarnizione 11 comprende un elemento di supporto 12 che ? formato sostanzialmente da una striscia 13 sostanzialmente piana e da una prima aletta 14 di supporto, connessa a un bordo 15 di detta striscia 13, e ripiegata su di essa formando una tasca a U 16.

Come si osserver? pi? avanti, la striscia 3 ha sostanzialmente la forma di un nastro piano, e definisce una definizione perpendicolare a essa, o in generale trasversale, rispetto al piano su cui giace, in particolare all?interno di uno stampo, e una direzione complanare, o parallela al piano su cui giace, o sostanzialmente concorde rispetto al piano su cui giace, che a sua volta identifica una direzione di scorrimento di un carrello o slider di uno stampo a iniezione.

L?elemento di supporto 12 ? previsto per operare da anima dell?elemento di guarnizione 11, e per tale ragione ? realizzato in un materiale plastico stampabile per iniezione avente una prima rigidit? predeterminata. La striscia 13 e la tasca 16 sono conformate in modo tale da permettere l?assemblaggio dell?elemento di guarnizione 11 sul bordo di un elemento di carrozzeria B, per esempio il bordo interno di un finestrino.

La forma della tasca 16 rispetto alla striscia 13 definisce una direzione della sua concavit?, che ? sostanzialmente parallela o concorde al piano su cui la striscia 13 giace, e tale direzione di concavit? costituisce un?indicazione per una direzione di estrazione di uno slider in uno stampo di iniezione, che verr? descritto nel seguito.

Dall?elemento di supporto 12 si dirama una seconda aletta 21

L?elemento di guarnizione 11 comprende inoltre un elemento esterno 17 deposto su una faccia di detta prima aletta 14 opposta a detta striscia 13; l?elemento esterno 17 ? realizzato in un materiale plastico stampabile per iniezione pi? morbido, affinch? esso abbia una rigidit? inferiore a quella dell?elemento di supporto 12 e costituisca uno strato di materiale deformabile.

A titolo esemplificativo, l?elemento di supporto potr? essere prodotto con un poliuretano (PP), mentre l?elemento esterno potr? essere prodotto in un elastomero termoplastico (TPE) pi? morbido al tatto. Esso potrebbe essere verniciato, ma la verniciatura non ? necessaria se le superfici interne allo stampo determineranno un?adeguata finitura superficiale sulla parte esposta.

L?elemento esterno 17 presenta un bordo prossimale 18, che verr? disposto in una posizione prospiciente alla lastra di vetro del finestrino di un autoveicolo, che viene azionato, cio? alzato e abbassato, per chiudere o aprire il finestrino stesso. Al bordo prossimale 18 ? connesso un fianco 19 che aderisce alla faccia esterna della striscia 13, cio? la faccia opposta a detta tasca 16.

Il fianco 19 presenta sulla sua superficie una pluralit? di nervature 20, sporgenti dalla sua superficie piana, e un primo bordo distale 21 che corre longitudinalmente su detta faccia esterna, identificata con 22, della striscia 13, che viene cos? da esso divisa in due.

Da detto bordo distale 21 si dirama una seconda aletta 23 di scorrimento, inclinata rispetto al fianco 20 in modo da formare con esso un angolo acuto.

La seconda aletta 23 presenta un bordo di estremit? 24 che presenta un primo ribordo sporgente 25, rivolto verso il fianco 20.

Dal bordo di estremit? 24 al bordo distale 21 la seconda aletta 23 presenta una superficie di scorrimento, atta ad appoggiarsi a un vetro, in particolare alla lastra di vetro P di un finestrino di automobile, che viene da essa pulita per raschiamento quando la lastra P scorre.

A tale proposito, la superficie di scorrimento presenta una floccatura 26.

Si noti che l?elemento esterno 17, il fianco 20 e la seconda aletta 23 di scorrimento sono prodotte in un materiale plastico morbido.

L?elemento esterno 17 presenta un secondo bordo distale 27 con un secondo ribordo 28 a labbro, destinato ad aderire sull?elemento di carrozzeria B esterna del veicolo, e determinare quindi una tenuta.

Dal bordo prossimale 18 sporge un terzo ribordo 33 a labbro, che si aggetta in direzione della seconda aletta 23 di scorrimento, prolungando l?estradosso dell?elemento esterno 17, con la funzione di aderire, quando l?aletta 23 ? schiacciata sul vetro P, alla stessa superficie del vetro.

Con riferimento alla figura 2, una seconda tipologia di elemento di guarnizione raschiavetro ? indicata con 11?, del tipo destinato ad avere una mostrina metallica 33 visibile esternamente.

L?elemento di guarnizione 1? comprende un elemento di supporto 12 che, come nella tipologia precedente, ? formato sostanzialmente da una striscia 13 sostanzialmente piana e da una prima aletta 14 di supporto connessa a un bordo 15 di detta striscia e ripiegata su di essa formando una tasca a U 16.

L?elemento di guarnizione 11? comprende inoltre un elemento esterno 17 in materiale morbido, deposto su una faccia di detta prima aletta 14 opposta a detta striscia 13; come nel caso precedente l?elemento esterno 17 ? realizzato in un materiale plastico stampabile per iniezione pi? morbido, affinch? esso abbia una rigidit? inferiore a quella dell?elemento di supporto 2 e costituisca uno strato di materiale deformabile, e presenta un bordo prossimale 18, a cui ? connesso un fianco 19 che aderisce alla faccia esterna della striscia 13, cio? la faccia opposta a detta tasca 16.

Il fianco 19 presenta un primo bordo distale 21 che corre longitudinalmente su detta faccia esterna della striscia 13, che viene cos? da esso divisa in due.

Da detto bordo distale 21 si dirama una seconda aletta 23 di scorrimento, inclinata rispetto al fianco 20 in modo da formare con esso un angolo acuto.

La seconda aletta 23 presenta un bordo di estremit? 24 che presenta un ribordo sporgente 25, rivolto verso il fianco 20.

Dal bordo di estremit? 24 al bordo distale 21 la seconda aletta 23 presenta una superficie di scorrimento, atta ad appoggiarsi a un vetro, in particolare alla lastra di vetro P di un finestrino di automobile, che viene da essa pulita per raschiamento quando la lastra P scorre.

A tale proposito, la superficie di scorrimento presenta una floccatura 26.

Anche in questa seconda tipologia di guarnizione, l?elemento esterno 17 presenta un secondo bordo distale 27 con un secondo ribordo 28 a labbro, destinato ad aderire sulla carrozzeria esterna del veicolo, e determinare quindi una tenuta.

Dal bordo prossimale 18 sporge un terzo ribordo 33 a labbro, che si aggetta in direzione della seconda aletta 23 di scorrimento, prolungando l?estradosso dell?elemento esterno 17, con la funzione di aderire, quando l?aletta 23 ? schiacciata sul vetro P, alla stessa superficie del vetro.

Sempre in corrispondenza del secondo bordo distale 27, l?elemento esterno comprende una prima gola di incastro 29 longitudinale, che corre lungo l?intera sua lunghezza.

Inoltre, in corrispondenza di detto bordo prossimale, che rappresenta la sommit? della guarnizione 11? quando essa ? in esercizio, ? prevista una seconda gola di incastro 30 longitudinale, che corre lungo l?intera lunghezza dell?elemento esterno 17.

Pertanto, grazie alle gole di incastro 29, 30, sull?elemento esterno 17 ? possibile montare un inserto rigido 31 di copertura, in materiale plastico o metallico, che presenta, in corrispondenza dei suoi bordi longitudinali, una coppia di denti longitudinali 32 che corrono lungo il bordo e che sono predisposti per inserirsi in dette gole a incastro 29, 30, rivestendo quindi completamente la superficie esterna dell?elemento di guarnizione raschiavetro 11?.

Come accennato in precedenza, un elemento di guarnizione raschiavetro secondo una qualunque di dette tipologie, e indicato pertanto con 11, viene di norma estratto dal proprio stampo secondo una direzione F (figure 4 e 5) che ? perpendicolare allo sviluppo longitudinale della guarnizione, ed ? sostanzialmente parallela al piano su cui giace la striscia di base 13 dell?elemento di supporto 12.

Con riferimento alle figure da 3A a 3L, viene descritto in maggiore dettaglio lo stampo che viene impiegato nel presente procedimento. Esso comprende una parte di estrazione 4 su cui viene formato l?elemento di supporto 12, per esempio in PP; sulla parte di estrazione 20 ? previsto un primo slider 2 che conferisce alla tasca 16 la sua forma ad U, mentre la forma dell?estradosso della prima aletta 14 ? determinata da una prima parte di iniezione 1 per l?iniezione del materiale dell?elemento di supporto 12 (figure da 3A a 3C).

In questa configurazione, ? previsto che lo slider 2 si muova in una direzione che ? sostanzialmente parallela, o comunque sostanzialmente concorde, alla striscia 13 sostanzialmente piana, rispetto alla parte di estrazione dello stampo su cui appoggiano.

Sono inoltre previsti un primo lifter 3, atto a conferire la forma all?aletta 23 scorrevole e al ribordo sporgente 33 dal bordo prossimale 18 dell?elemento esterno 17, e un ulteriore lifter 5 atto a formare il ribordo 25 che sporge dal bordo di estremit? 24 dell?aletta 23 scorrevole.

Una volta iniettato il materiale 9 dell?elemento di supporto 12, la prima parte di iniezione 1 viene sollevata, e viene sostituita da una seconda parte di iniezione 6 per l?iniezione del materiale 10 dell?elemento esterno 17.

La seconda parte di iniezione ? accoppiata a un secondo lifter 8 che ? predisposto per conferire la forma alla prima gola 29, mentre un terzo lifter 7 ? adiacente ad esso per conferire la forma al ribordo a labbro 28 adiacente alla prima gola 29 (figure da 3E a 3G).

Sar? poi prevista una parte di iniezione 19, per lo stampaggio dell?elemento di supporto 2, che richiude lo stampo.

Quindi, la parte di iniezione 6 conferisce una forma all?elemento esterno 17 e al ribordo sporgente 33, mentre un primo lifter 3 conferisce una forma a detti ribordo sporgente 33 e a detta ulteriore aletta 23 scorrevole; un secondo lifter 8 conferisce una forma alla gola 29 in posizione opposta al bordo prossimale 18 dell?elemento esterno 17; e uno slider 2 conferisce una forma a U a detta tasca 16.

Lo slider presenta una direzione di estrazione che ? sostanzialmente parallela a un piano di supporto su cui giace detta striscia 13 sostanzialmente piana, e in cui la direzione di estrazione F dell?elemento di guarnizione dallo stampo ? sostanzialmente perpendicolare a un piano di supporto su cui giace detta striscia 13 sostanzialmente piana.

Si noti che la minore rigidit? dell?elemento esterno, e quindi di detti ribordo sporgente 33, aletta 23 scorrevole e gola 29 permettendo l?estrazione dei lifter 3, 8.

L?altra gola 30, che nella seconda versione di guarnizione 11? serve al fissaggio dell?inserto rigido, ? formata dalla seconda parte di estrazione 6 cosicch? le due gole 29, 30 hanno un profilo tale da determinare una sede a incastro elastico per i denti 32 di un inserto rigido di copertura 31.

Infine, anche il ribordo sporgente 25 del bordo di estremit? 24 di detta ulteriore aletta 23 scorrevole ha una forma che ? determinata da un ulteriore lifter 5.

Una volta svincolato il pezzo da tutti i particolari dello stampo, il pezzo completo viene estratto dallo stampo mediante gli estrattori stampo secondo la direzione indicata dalla freccia F, che ? la direzione di estrazione dell?elemento di guarnizione 11, 11? dallo stampo, che ? sostanzialmente perpendicolare a un piano di supporto su cui giace detta striscia 13 sostanzialmente piana.

Pertanto, l?azionamento dello stampo nel procedimento secondo l?invenzione, per la produzione rispettivamente di elementi di guarnizione raschiavetro delle figure 1 e 2, pu? avvenire, come si vede nelle figure da 6A a 6D e da 7A a 7D, impiegando un sistema di stampaggio 40 che prevede una parte iniezione per fase PP 41, ovvero l?elemento di supporto 12; una parte iniezione per fase TP 42 dell?elemento esterno 17 nella versione black o chrome; una parte iniezione per fase TP 43 dell?elemento esterno 7 versione chrome; e due parti di estrazione per fase PP 44, che sar? comune per le versioni black e chrome.

Quindi, questa soluzione non prevede inserti intercambiabili o tasselli nella parte estrazione, e ci? comporta non solo vantaggi in termini economici e di costo delle attrezzature, ma soprattutto risparmi di tempo ed efficienza nel cambio stampo per le differenti versioni.

Al sopra descritto procedimento di stampaggio un tecnico del ramo, allo scopo di soddisfare ulteriori e contingenti esigenze, potr? apportare numerose ulteriori modifiche e varianti, tutte peraltro comprese nell'ambito di protezione della presente invenzione, quale definito dalle rivendicazioni allegate.

Claims (4)

RIVENDICAZIONI

1. Procedimento di stampaggio di elementi di guarnizioni realizzati con due materiali di differente rigidit?, mediante iniezione di detti materiali in un unico stampo e successiva estrazione, per ottenere un elemento di guarnizione (11, 11?,) formato da:

? un elemento di supporto (12) comprendente una striscia (13) sostanzialmente piana e una prima aletta (14) connessa a un bordo (15) di detta striscia (13) e ripiegata su di essa formando una tasca a U (16); e

? un elemento esterno (17) che forma uno strato di materiale deformabile deposto su una faccia di detta prima aletta (14) e di detta striscia (13), che presenta una gola (29) in corrispondenza dell?estremit? della prima aletta (14), un ribordo sporgente (33) a labbro in corrispondenza di detto bordo (15) e un?ulteriore aletta (23) scorrevole che sporge da un fianco (19) dell?elemento esterno (17) aderente a detta striscia (13)

in cui, in detto stampo, ? prevista una parte di iniezione (6) che conferisce una forma all?elemento esterno (17) e al ribordo sporgente (33), un primo lifter (3) che conferisce una forma a detti ribordo sporgente (33) e a detta ulteriore aletta (23) scorrevole, un secondo lifter (8) che conferisce una forma a detta gola (29), e uno slider (2) conferisce una forma a detta tasca (16) e che presenta una direzione di estrazione che ? sostanzialmente parallela a un piano di supporto su cui giace detta striscia (13) sostanzialmente piana, e in cui la direzione di estrazione (F) di detto elemento di guarnizione (11, 11?) dallo stampo ? sostanzialmente perpendicolare a un piano di supporto su cui giace detta striscia (13) sostanzialmente piana, la minore rigidit? di detti ribordo sporgente (33), aletta (23) scorrevole e gola (29) permettendo l?estrazione di detti primo e secondo lifter (3, 8).

2. Procedimento di stampaggio secondo la rivendicazione 1, in cui su detta ulteriore aletta (23 scorrevole viene fornita su una sua faccia (20) che ? destinata a strisciare a contatto sulla superficie di vetro (P), un?opportuna floccatura (26).

3. Procedimento di stampaggio secondo la rivendicazione 1, in cui l?elemento esterno (7) presenta, sulla propria superficie esposta, almeno un?ulteriore gola (30), la cui sezione, in cooperazione con detta gola (29), ha un profilo tale da determinare una sede a incastro elastico per i denti (14) di un elemento di copertura (13).

4. Procedimento di stampaggio secondo la rivendicazione 1, in cui viene previsto un ribordo sporgente (25) dell?estremit? (24) di detta ulteriore aletta (23) scorrevole, la cui forma ? determinata da un ulteriore lifter (5).