IT201900019864A1 - Macchina smontagomme - Google Patents

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IT201900019864A1
IT201900019864A1 IT102019000019864A IT201900019864A IT201900019864A1 IT 201900019864 A1 IT201900019864 A1 IT 201900019864A1 IT 102019000019864 A IT102019000019864 A IT 102019000019864A IT 201900019864 A IT201900019864 A IT 201900019864A IT 201900019864 A1 IT201900019864 A1 IT 201900019864A1
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IT
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wheel
rotation
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IT102019000019864A
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Pietro Bartoli
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Beissbarth Gmbh
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Description

Descrizione di Brevetto per Invenzione Industriale avente per titolo: “MACCHINA SMONTAGOMME”.
DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce ad una macchina smontagomme.
È noto l’impiego di macchine smontagomme per la rimozione ed il montaggio del pneumatico dal relativo cerchio al fine della riparazione o sostituzione del pneumatico medesimo.
Un esempio di macchina smontagomme di tipo noto prevede la presenza di un’intelaiatura di base a supporto di un gruppo di trattenimento e rotazione di una ruota, di una colonna di sostegno che si erge dall’intelaiatura e di un braccio portautensile montato sulla colonna per poter traslare verticalmente ed orizzontalmente in avvicinamento verso la ruota.
Il braccio portautensile o la colonna di sostegno generalmente supporta un utensile destinato allo smontaggio e/o il montaggio del pneumatico. L’utensile viene utilizzato per lo smontaggio impegnandosi al tallone per afferrarlo e sollevarlo dimodoché sia estratto al di sopra di un risvolto anulare del cerchio.
In uso, dopo una fase preliminare di stallonatura del pneumatico, un operatore posiziona e blocca la ruota sui mezzi di trattenimento e rotazione. L’utensile è poi avvicinato alla ruota, fino a riscontrare e premere il fianco del pneumatico, introducendo una sua estremità, usualmente uncinata, tra il tallone del pneumatico ed il cerchio.
Successivamente, l’utensile è allontanato verticalmente dalla ruota in modo da estrarre dal cerchio la porzione del tallone interessata dall’utensile. A questo punto, la ruota è messa in rotazione attorno al proprio asse verticale per consentire la fuoriuscita di tutto il tallone dal cerchio. Al termine, il gruppo si ferma e l’operatore scarica il pneumatico smontato, caricandone poi un altro per montarlo sul cerchio. A montaggio avvenuto, la ruota completa del nuovo pneumatico viene a sua volta scaricata dall’operatore. Esistono numerose tipologie di estremità uncinate che facilitano l’intervento di estrazione del tallone dal cerchio.
Una prima tipologia prevede che l’estremità uncinata sia mobile solidalmente con il braccio portautensile allo scopo di esercitare forze radiali sul tallone per scostarlo dal cerchio agevolando quindi la sua fuoriuscita mediante, ad esempio, la combinazione di movimenti orizzontali e/o verticali del braccio.
Un esempio di tale prima tipologia di utensili è mostrato nel documento brevettuale IT1332037.
Una seconda tipologia prevede invece che l’estremità uncinata sia mobile rispetto al braccio portautensile. A tale scopo, tramite l’utilizzo di particolari supporti mobili, è possibile cambiare l’inclinazione dell’estremità uncinata oppure ottenere movimentazioni più complesse con l’impiego, ad esempio, di quadrilateri articolati, leve o asole.
Alcuni esempi di tale seconda tipologia di utensili sono mostrati nei documenti brevettuali EP1177920, EP3315331, EP1593533, EP1944177 e US2010/0089538.
Le suddette soluzioni, sebbene siano volte a tendere e/o stressare di meno il tallone del pneumatico durante l’estrazione, prevedono tuttavia che l’estremità uncinata sia movimentata sempre e solo verso la ruota e, quindi, rispetto al bordo del cerchione, per muoversi all’interno di un piano verticale passante per l’asse della ruota.
La Richiedente si è resa conto che, in realtà, il bordo del tallone del pneumatico potrebbe subire ancora meno sollecitazioni se durante la rotazione della ruota l’estremità uncinata fosse libera di ulteriori movimenti. Si è quindi pensato ad una nuova soluzione in cui l’estremità uncinata permetta di migliorare la sua scorrevolezza rispetto al tallone T grazie alla possibilità di adattare passivamente la propria inclinazione in funzione dell’aumento o della diminuzione delle forze di attrito che normalmente si creano alla rotazione della ruota tra tallone stesso e estremità uncinata.
La Richiedente ha quindi sviluppato una macchina smontagomme dotata di un’estremità uncinata in grado di poter ruotare passivamente attorno ad un proprio asse perpendicolare rispetto all’asse di rotazione della ruota permettendo così di agire in maniera più delicata sul tallone e agevolando nel contempo la fuoriuscita del pneumatico.
La presente invenzione riguarda pertanto una macchina smontagomme in accordo con la rivendicazione 1 avente caratteristiche strutturali e funzionali tali da soddisfare le suddette esigenze e da ovviare nel contempo agli inconvenienti di cui si è detto con riferimento alla tecnica nota.
Altre caratteristiche e i vantaggi della presente invenzione risulteranno maggiormente evidenti dalla descrizione di una forma di esecuzione preferita, ma non esclusiva, di una macchina smontagomme, illustrata a titolo indicativo, ma non limitativo, nelle unite tavole di disegni in cui:
- la figura 1 è una vista prospettica della macchina smontagomme in accordo con la presente invenzione, in una sua configurazione operativa,
- la figura 2 è una vista della figura precedente, in cui la macchina è mostrata in una differente configurazione operativa,
- la figura 3a è una vista prospettica dell’utensile secondo l’invenzione in uso nella macchina smontagomme di figura 1 e 2,
- la figura 3b è una vista dal basso dell’utensile di figura 3a,
- le figure 4a e 4b sono viste frontali dell’utensile secondo l’invenzione in cui l’estremità uncinata è mobile tra una posizione iniziale e una posizione inclinata,
- la figura 5 è una vista prospettica della macchina smontagomme in accordo con una ulteriore forma di realizzazione,
- la figura 6 è una vista laterale dell’utensile in accordo con una ulteriore forma di realizzazione in uso nella macchina smontagomme di figura 5,
- le figure 7 e 8 sono viste posteriori dell’utensile in uso nella macchina di figura 5 in cui l’estremità uncinata è mobile tra una posizione iniziale e una posizione inclinata.
Con particolare riferimento a tali figure, si è indicata globalmente con 1 la macchina smontagomme dell’invenzione.
La macchina 1 proposta comprende innanzitutto una struttura 2 di base poggiabile al suolo ed un gruppo di trattenimento e rotazione 3 per trattenere e mettere in rotazione il cerchio C di una ruota R attorno ad un asse di rotazione della ruota Z-Z. Il gruppo di presa 3 è preferibilmente montato sopra una parte superiore della struttura 2 stessa. In dettaglio, il gruppo di trattenimento e rotazione 3 comprende mezzi di rotazione, sotto forma di un piattello 4 o piatto autocentrante 5, destinato a supportare la ruota R durante le operazioni di sostituzione e/o manutenzione della ruota R stessa. I mezzi di rotazione 4, 5 sono preferibilmente messi in rotazione da un albero centrale 6 che sporge superiormente dalla struttura 2.
Preferibilmente, l’albero 6 è ruotato da un gruppo motoriduttore (non illustrato) disposto in un volume interno della struttura 2. Un apposito motore, anch’esso incluso in tale volume interno, aziona il motoriduttore e, di conseguenza, i mezzi di rotazione 4, 5.
La macchina 1 comprende una colonna di sostegno 7, disposta posteriormente al gruppo di presa 3, ed estesa verticalmente e parallelamente alla direzione di rotazione della ruota Z-Z. In dettaglio, la colonna di sostegno 7 è destinata a supportare un utensile 8.
In accordo con una prima forma di realizzazione dell’invenzione mostrata nelle figure 1-4, la colonna di sostegno 7 è di tipo fisso e supporta l’utensile 8 in modo mobile verticalmente tra una prima posizione sopraelevata (si veda la figura 1), in cui esso è allontanato dal gruppo di trattenimento e rotazione 3, e una posizione di impegno, in cui l’utensile 8 è abbassato (figura 2) in avvicinamento verso il gruppo 3.
Tra l’utensile 8 e la colonna di sostegno 7 è inoltre previsto un braccio allungabile 25, che si può estendere lungo una direzione X-X ortogonale all’asse di rotazione della ruota Z-Z per avvicinare/allontanare l’utensile 8 rispetto alla ruota R in senso radiale.
Mediante movimenti lungo le direzioni X-X e Z-Z, dunque, è possibile muovere l’utensile 8 rispetto alla ruota X e farlo interagire con il tallone T per estrarlo dal cerchio C.
Preferibilmente, la colonna di sostegno 7 si estende parallelamente rispetto alla direzione di rotazione della ruota Z-Z per supportare l’utensile 8 destinato a montare/smontare un pneumatico P su/da il cerchio C della ruota R.
Vantaggiosamente, l’utensile 8 comprende un’estremità uncinata 9 destinata ad effettuare le operazioni di estrazione del tallone T dal cerchio C. In particolare, l’estremità uncinata 9 è destinata ad inserirsi almeno parzialmente tra il cerchio C della ruota R e il tallone T del pneumatico P per lo smontaggio del pneumatico P in modo di per sé noto. In dettaglio, quando l’utensile 8 è abbassato in avvicinamento verso il gruppo 3, l’estremità uncinata 9 si inserisce tra il cerchio C della ruota R e il tallone T dimodoché, al successivo sollevamento dell’utensile 8, il tallone T, nel punto di estrazione, sia sollevato ed esca almeno parzialmente dal cerchio C al di sopra di un risvolto anulare del cerchio stesso. Una volta estratto il tallone T del pneumatico P nel punto di estrazione, la ruota R è messa in rotazione attorno al proprio asse Z-Z per costringere il tallone T ad uscire dal cerchio C per tutti i suoi 360°.
Come verrà ampiamente descritto nel seguito della presente descrizione, l’estremità uncinata 9 è passivamente ruotabile attorno ad un asse di rotazione X-X ortogonale rispetto all’asse di rotazione della ruota Z-Z. Nell’ambito della presente trattazione, con l’espressione “passivamente ruotabile” si intende che l’estremità uncinata 9 può ruotare attorno all’asse di rotazione X-X per effetto del trascinamento indotto dalla ruota R quando quest’ultima viene messa in rotazione.
In pratica, quando l’estremità uncinata 9 è in contatto con il tallone T e la ruota R viene fatta ruotare dal gruppo di trattenimento e rotazione 3, la forza di attrito esistente tra l’estremità uncinata 9 e il tallone T determina la rotazione dell’estremità uncinata 9 attorno all’asse di rotazione X-X.
Utilmente, l’asse di rotazione X-X è incidente con l’asse di rotazione della ruota Z-Z, ossia l’asse di rotazione X-X dell’estremità uncinata 9 e l’asse di rotazione della ruota Z-Z si incontrano in un punto.
In dettaglio, l’utensile 8 comprende un elemento di supporto 10, preferibilmente cilindrico, che si sviluppa longitudinalmente e complessivamente lungo una propria direzione assiale. Una prima parte terminale 11 dell’elemento di supporto 10 è solidale coassialmente ad un perno 12 destinato ad essere direttamente collegato alla colonna di sostengo 7.
Utilmente, una seconda parte terminale 13 dell’elemento di supporto cilindrico 10, opposta alla prima 11, presenta una porzione a calice 14 dalla cui parete 15 aggetta trasversalmente, rispetto all’asse X-X, un’estremità appiattita 16 estesa radialmente per un tratto di lunghezza predeterminata. In uso, l’utensile 8 risulta orientato in modo tale che l’estremità appiattita 16 sia sostanzialmente rivolta verso l’alto, parallelamente rispetto alla direzione di rotazione della ruota Z-Z.
Come illustrato nell’esempio di figura 3b, la porzione a calice 14 dell’elemento di supporto cilindrico 10 è sagomata in modo tale da presentare un’apertura 17 ricavata nella parete 15 in posizione diametralmente opposta rispetto all’estremità appiattita 16. Utilmente, l’apertura 17 ha un’apertura angolare ricavata nella parete 15 compresa tra 50° e 90°, preferibilmente 70°, la cui bisettrice è sostanzialmente coincidente alla direzione radiale di estensione dell’estremità appiattita 16. Come illustrato nell’esempio di figura 3a, l’estremità uncinata 9 aggetta radialmente dall’elemento cilindrico 10 e si estende in direzione diametralmente opposta rispetto alla direzione di sviluppo dell’estremità appiattita 16. In dettaglio, l’estremità uncinata 9 comprende una porzione di testa 9a ad anello collegata ad un’unghia 9b mediante un fusto centrale 9c di collegamento. La porzione di testa ad anello 9a è destinata ad essere contenuta, per accoppiamento di forma, all’interno della porzione a calice 14 dimodoché il fusto 9c fuoriesca dall’apertura 17 della porzione a calice 14. In tal modo, come sopra anticipato, allo scopo di diminuire le sollecitazioni sul tallone T durante la messa in rotazione della ruota R, l’estremità uncinata 9 dell’utensile 8 può ruotare passivamente attorno all’asse X-X, quest’ultimo essendo sostanzialmente ortogonale e incidente rispetto all’asse di rotazione della ruota Z-Z.
Vantaggiosamente, la larghezza del fusto 9c dell’estremità uncinata 9 può essere dimensionata rispetto alla larghezza dell’apertura 17 per aumentare o diminuire l’angolo di rotazione dell’estremità uncinata 9. In particolare, come illustrato nell’esempio di figura 4a e 4b, l’estremità uncinata 9 è ruotabile tra una posizione iniziale, in cui essa è orientata lungo una direzione iniziale sostanzialmente parallela all’asse di rotazione della ruota Z-Z, e una posizione inclinata in cui l’estremità uncinata 9 è ruotata di un angolo α compreso tra 1° e 20°, preferibilmente compreso tra 8° e 16°, meglio ancora pari a 14°, rispetto alla propria posizione iniziale. Occorre specificare altresì che l’inclinazione dell’estremità uncinata 9 non può superare un certo grado rispetto alla posizione iniziale, in quanto il fusto 9c è bloccato in rotazione in corrispondenza dello spigolo interno 14a del calice 14 (figure 3b e 4b), che funge da fine corsa. In pratica l’angolo che assume l’estremità uncinata 9 effettivamente durante l’uso è stabilito dalla conformazione della ruota R (in particolare del tallone T) e dalle forze di attrito che si instaurano tra l’estremità uncinata 9 e il tallone T quando la ruota R viene messa in rotazione, ma non può andare oltre lo spigolo interno 14a.
In uso, quando l’estremità uncinata 9 è nella posizione iniziale, essa è orientata verso il basso e verticalmente in direzione della ruota R in modo da poter essere inserita, almeno parzialmente, tra il cerchio C della ruota R e il tallone T del pneumatico P. Per estrarre dal cerchio C la porzione del tallone T interessata dall’utensile, l’estremità uncinata 9 è allontanata dalla ruota R (i.e. sollevata sopra al bordo superiore del cerchione) e in seguito la ruota R è messa in rotazione attorno al proprio asse Z-Z (ad esempio, nel verso indicato dalla freccia F nelle figure, in senso orario rispetto al punto di vista di un osservatore posto di fronte alla colonna di sostegno 7). Poiché l’estremità uncinata 9 è libera di ruotare tra la posizione iniziale e la posizione inclinata, il movimento rotatorio della ruota R, combinato con l’attrito generato in corrispondenza del punto di estrazione del tallone T, produce una forza che agisce sull’estremità uncinata 9 causando l’inclinazione di quest’ultima verso la posizione inclinata. In sostanza, durante la rotazione della ruota R, il bordo del tallone T del pneumatico P è meno sollecitato in quanto l’estremità uncinata 9, in accordo con l’invenzione, non ostacola la scorrevolezza del tallone T grazie alla possibilità di adattare la propria inclinazione in funzione dell’aumento o della diminuzione delle forze di attrito.
Preferibilmente, l’estremità uncinata 9 è libera di ruotare tra la posizione iniziale e la posizione inclinata quando essa è inserita almeno parzialmente tra il cerchio C della ruota R e il tallone T del pneumatico P.
Preferibilmente, la porzione di testa ad anello 9a è accoppiata folle alla porzione a calice 14. Particolarmente, l’accoppiamento è realizzato mediante una vite 18 avvitabile in un recesso ricavato sul fondo della porzione a calice 14. In una versione, è possibile provvedere di una rondella 19 disposta tra la testa della vite 18 e la porzione di testa ad anello 9a per facilitare la rotazione dell’estremità uncinata 9.
In accordo con una versione della presente invenzione, l’utensile 8 può essere provvisto di mezzi elastici di ritorno 20 per contrastare la rotazione dell’estremità uncinata 9 dalla posizione iniziale alla posizione inclinata durante la rotazione della ruota R. In particolare, come visibile nell’esempio illustrato in figura 3a, la porzione a calice 14 contiene una molla, o analogo elemento elastico, destinato a far ritornare l’utensile 9 nella posizione iniziale. In dettaglio, la molla 20 è collegata tra la porzione di testa ad anello 9a dell’estremità uncinata 9, ad esempio mediante la presenza di un aggetto 21 che sporge verso l’esterno dalla porzione ad anello 9a, e la parete 15 del calice 14 per agire sull’estremità uncinata 9. In una versione, il collegamento della molla 20 alla porzione a calice 14 è realizzato tramite un foro 15a ricavato nella parete 15 che permette il parziale contenimento e fissaggio di un’estremità della molla 20.
Preferibilmente, in uso, la molla 20 è disposta orizzontalmente e trasversalmente rispetto all’asse X-X in prossimità dell’apertura 17 e inferiormente alla vite 18. A tale scopo, la rondella 19 può essere di tipo semiquadrato per provvedere di uno spazio utile al contenimento della molla 20 inferiormente alla vite 18.
In accordo con una ulteriore versione, l’elemento di supporto 10 è ruotabile dimodoché tutto l’utensile 8 possa girare per orientare alternativamente l’estremità uncinata 9 o l’estremità appiattita 16 verso la ruota R prima che l’utensile 8 sia mosso in avvicinamento verso la ruota R. A tale scopo, la rotazione per scegliere l’estremità 9, 16 da utilizzare può essere effettuata direttamente da un operatore oppure in modo automatico provvedendo di opportuni mezzi attuatori (non illustrati). Particolarmente, il perno 12 può ruotare almeno di 180°, finanche effettuare un giro completo o più sia in un senso che nell’altro, dimodoché l’estremità 9, 16 da utilizzare sia selezionabile in modo semplice e veloce. Preferibilmente, il perno 12 può essere fissato al braccio allungabile 25 mediante un collegamento a baionetta o simile per permettere una rotazione discreta di mezzo giro alla volta.
In accordo con una seconda forma di realizzazione dell’invenzione mostrata nelle figure 5-8, la colonna di sostegno 7, associata alla struttura di base 2 e al gruppo di trattenimento/rotazione 3, può essere dotata di un braccio portautensile 21 mobile in avvicinamento da e verso il piatto autocentrante 5 e orientato complessivamente parallelamente alla direzione Z-Z di rotazione della ruota R. Il braccio portautensile 21 può essere movimentato tridimensionalmente secondo tecniche di per sé note e può supportare, in uso, in corrispondenza della sua estremità inferiore, l’estremità uncinata 9 in accordo con la presente invenzione.
Come illustrato negli esempi di figura 7 e 8, l’estremità uncinata 9 è supportata per potersi muovere tra la posizione iniziale e la posizione inclinata in modo del tutto analogo a quanto descritto con riferimento alla prima forma di realizzazione dell’invenzione.
In accordo con una versione, il braccio portautensile 21 comprende, in corrispondenza della sua estremità inferiore, una piastra di supporto 22 per ricevere la porzione di testa anulare 9a dell’estremità uncinata 9 vincolabile all’elemento di supporto 10. In dettaglio, in questa seconda forma di attuazione l’elemento di supporto 10 è costituito da una coppia di piastre laterali 22a, 22b estese verticalmente e parallelamente alla direzione Z-Z e posizionate da parti opposte rispetto all’estremità libera del braccio 21. In dettaglio, la piastra di supporto 22 è supportata trasversalmente dalle piastre laterali 22a, 22b all’interno delle quali si realizza uno spazio entro cui la rotazione dell’estremità uncinata 9 è limitata tra la posizione iniziale e la posizione inclinata. L’estremità uncinata 9 è in grado così di ruotare attorno all’asse X-X della porzione di testa anulare 9a di un angolo β compreso tra 1° e 20°, preferibilmente compreso tra 8° e 16°, meglio ancora pari a 14°. Quando la ruota R gira nel senso di rotazione indicato dalla freccia F, l’attrito generato in corrispondenza del punto di estrazione del tallone T produce una forza che agisce sull’estremità uncinata 9, in particolare nella zona compresa tra il fusto 9c e l’unghia 9a, causando l’inclinazione di quest’ultima verso la posizione inclinata, come illustrato nell’esempio di figura 8. Occorre specificare altresì che, l’inclinazione dell’estremità uncinata 9 non può superare un certo grado rispetto alla posizione iniziale, in quanto il fusto 9c è bloccato in rotazione dalla superficie interna della piastra laterale 22a (figura 8), che funge da fine corsa. è ruotata di un angolo α compreso tra 1° e 20°, preferibilmente compreso tra 8° e 16°, meglio ancora pari a 14°, rispetto alla propria posizione iniziale. In pratica l’angolo che assume l’estremità uncinata 9 effettivamente durante l’uso è stabilito dalla conformazione della ruota R (in particolare del tallone T) e dalle forze di attrito che si instaurano tra l’estremità uncinata 9 e il tallone T quando la ruota R viene messa in rotazione, ma non può andare oltre la piastra laterale 22a.
In accordo con una versione, l’estremità uncinata 9 è inclinabile ulteriormente attorno ad un asse Y-Y ortogonale all’asse di rotazione della ruota Z-Z e ortogonale all’asse di rotazione dell’utensile X-X (figura 5). In questo modo, vantaggiosamente, è altresì possibile far ruotare l’estremità uncinata 9 attorno al bordo superiore del cerchio C, per ridurre le sollecitazioni del tallone T durante l’introduzione dell’estremità uncinata 9 tra il cerchio C e il tallone T e l’estrazione del tallone T.
In accordo con una ulteriore versione, l’utensile 8 può comprendere mezzi di guida 23 che permettono all’estremità uncinata 9 di muoversi in allontanamento dall’elemento di supporto 10, e quindi dalle piastre 22a, 22b, allo scopo di avvicinarsi alla ruota R lungo una direzione sostanzialmente parallela all’asse di rotazione della ruota Z-Z.
In dettaglio, come illustrato nell’esempio di figura 6, i mezzi di guida 23 comprendono preferibilmente una rispettiva asola 23a ricavata in ciascuna piastra laterale 22a, 22b per permettere alla piastra 22, tramite opportuni cilindretti 23b scorrevoli sulle asole 23a, di muoversi tra una posizione arretrata, in cui l’estremità uncinata 9 è in una posizione prossimale all’elemento di supporto 10 (e quindi alle piastre 22a, 22b), e una posizione distale in cui l’estremità uncinata 9 è almeno parzialmente avanzata rispetto all’elemento di supporto 10 e in allontanamento da quest’ultimo per muoversi verso la ruota R e parallelamente alla direzione Z-Z.
Preferibilmente, ciascuna asola 23a può avere andamento sostanzialmente rettilineo oppure curvo. In quest’ultimo caso, l’andamento curvo delle asole 23a può permettere all’estremità uncinata 9, e più in particolare all’asse di rotazione X-X, di effettuare anche il movimento rotatorio attorno all’asse Y-Y descritto in precedenza e/o uno scostamento lungo X-X. In altre parole, la conformazione delle asole 23a può determinare un moto rototraslatorio (lungo Z-Z e X-X e attorno a Y-Y).
Ne consegue che l’estremità uncinata 9 può combinare diversi e numerosi movimenti sui tre assi X-X, Y-Y, Z-Z per ridurre il tensionamento del tallone T, sia durante l’estrazione del tallone T al di sopra del bordo superiore del cerchio C (grazie alla conformazione delle asole 23a), sia durante la messa in rotazione della ruota R (grazie alla rotazione dell’estremità uncinata 9 attorno all’asse di rotazione X-X che asseconda le forze di attrito che si creano tra l’estremità uncinata 9 e il tallone T).
Con riferimento agli esempi illustrati nelle figure 7-9, è possibile prevedere opzionalmente un elemento a sponda 24 fissato alla piastra 22b. Esso presenta un profilo sostanzialmente curvo, con curvatura simile a quella di una porzione anulare del cerchio C, allo scopo di migliorare il sollevamento del tallone T e ad accompagnare la fuoriuscita del tallone T stesso durante la rotazione della ruota R lavorando in combinazione con l’estremità uncinata 9.
Come si è potuto verificare dalla presente descrizione, si è constatato come l’invenzione decritta raggiunga gli scopi proposti e in particolare si sottolinea il fatto che mediante l’utensile per macchine smontagomme in accordo con l’invenzione è possibile agire in maniera più delicata sul tallone agevolando la fuoriuscita del pneumatico ed aiutando, nel contempo, l’operatore a velocizzare e quindi ridurre i tempi di lavoro durante le operazioni di smontaggio di un penumatico.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Macchina (1) smontagomme comprendente: una struttura (2) di base poggiabile al suolo, un gruppo di trattenimento e rotazione (3) montato su una parte superiore della struttura (2) ed atto a trattenere e mettere in rotazione il cerchio (C) di una ruota (R) attorno ad un asse di rotazione della ruota (Z-Z), una colonna di sostegno (7) associata al gruppo di trattenimento/rotazione (3) e destinata al supporto di un utensile (8) per montare/smontare uno pneumatico (P) su/da il cerchio (C) della ruota (R), caratterizzata dal fatto che l’utensile (8) comprende un’estremità uncinata (9) passivamente ruotabile attorno ad un asse di rotazione (X-X) ortogonale rispetto all’asse di rotazione della ruota (Z-Z).
  2. 2) Macchina (1) secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che l’estremità uncinata (9) è ruotabile tra una posizione iniziale, in cui l’estremità uncinata (9) è orientata lungo una direzione iniziale sostanzialmente parallela all’asse di rotazione della ruota (Z-Z), e una posizione inclinata in cui l’estremità uncinata (9) è ruotata di un angolo (α) compreso tra 1° e 20° rispetto alla propria posizione iniziale.
  3. 3) Macchina (1) secondo la rivendicazione precedente, l’estremità uncinata (9) è libera di ruotare tra la posizione iniziale e la posizione inclinata quando è inserita almeno parzialmente tra il cerchio (C) della ruota (R) e il tallone (T) del pneumatico (P).
  4. 4) Macchina (1) secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, comprendente mezzi elastici di ritorno (20) associati all’estremità uncinata (9) per contrastare il movimento di quest’ultima dalla posizione iniziale alla posizione inclinata durante la rotazione della ruota (R).
  5. 5) Macchina (1) secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, in cui l’asse di rotazione dell’utensile (X-X) è incidente rispetto all’asse di rotazione della ruota (Z-Z).
  6. 6) Macchina (1) secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, in cui l’utensile (8) comprende un’estremità appiattita (16) aggettante in direzione diametralmente opposta rispetto alla direzione di sviluppo dell’estremità uncinata (9).
  7. 7) Macchina (1) secondo la rivendicazione precedente, in cui l’estremità uncinata (9) e l’estremità appiattita (16) sono montati su un elemento di supporto (10) ruotabile rispetto alla colonna di sostegno (7) attorno all’asse di rotazione (X-X).
  8. 8) Macchina (1) secondo la rivendicazione precedente, in cui l’elemento di supporto (10) è ruotabile di 180° per orientare alternativamente l’estremità uncinata (9) o l’estremità appiattita (16) verso la ruota (R) prima che l’utensile (8) si muova in avvicinamento verso la ruota (R).
  9. 9) Macchina (1) secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, in cui l’estremità uncinata (9) è ruotabile ulteriormente attorno ad un asse (Y-Y) ortogonale all’asse di rotazione della ruota (Z-Z) e ortogonale all’asse di rotazione dell’utensile (X-X).
  10. 10) Macchina (X) secondo la rivendicazione 7 o 8, in cui l’utensile (8) comprende mezzi di guida (23) che permettono all’estremità uncinata (9) di muoversi in allontanamento dall’elemento di supporto (10) allo scopo di avvicinarsi alla ruota (R) lungo una direzione sostanzialmente parallela all’asse di rotazione della ruota (Z-Z).
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