IT201900016538A1 - Dispositivo di protezione e uso di detto dispositivo di protezione - Google Patents

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Description

DISPOSITIVO DI PROTEZIONE E USO DI DETTO DISPOSITIVO DI
PROTEZIONE
DESCRIZIONE
La presente divulgazione si riferisce ad un protettore per un giocatore di football americano, un rispettivo uso e metodo di protezione.
L’autore della presente divulgazione ha riconosciuto che attualmente i protettori per proteggere un giocatore di football americano prevedono l’impiego di una incastellatura rigida con placche che forma una sorta di armatura sotto la maglietta del giocatore e che è molto pesante e ingombrante.
Un problema tecnico alla base della presente divulgazione risiede nel mettere a disposizione un protettore per un giocatore di football americano che sia di ridotto ingombro o il meno ingombrante possibile, e anche che possa essere il più possibile leggero per il giocatore, e conforme alla anatomia umana.
Detto problema tecnico viene risolto da un protettore per football americano, un uso ed un metodo di protezione secondo le rispettive rivendicazioni indipendenti. Ulteriori caratteristiche sono definite nelle rispettive rivendicazioni dipendenti.
In particolare, in accordo alla presente divulgazione, viene messo a disposizione un protettore per football americano in cui la funzione di assorbimento di energia viene svolta da un elemento gonfiabile. Non sono previste armature esterne o strutture a placche esterne aggiuntive di protezione; vale a dire non è prevista una armatura a sé stante, o placche di protezioni aggiuntive rispetto all’elemento gonfiabile. In pratica l’elemento gonfiabile da solo in condizione gonfiata svolge la funzione di assorbitore di energia.
L’elemento gonfiabile viene gonfiato mediante mezzi di gonfiaggio di tipo noto, come mezzi di gonfiaggio ad azionamento manuale oppure ad azionamento elettricamente controllato. I mezzi di gonfiaggio possono essere un compressore in grado di immettere un fluido di gonfiaggio nell’elemento gonfiabile per raggiungere pressioni adeguate. Si tratta quindi di un gonfiaggio in grado di mantenere in condizione gonfia l’elemento gonfiabile durante l’uso.
Preferibilmente può essere previsto un sensore di pressione, che consente di controllare in continuo, o a tempi prestabiliti la pressione all’interno dell’elemento gonfiabile, e avvertire preferibilmente il giocatore quando la pressione dell’elemento gonfiabile non è più sufficiente.
Si tratta di un protettore in cui l’elemento gonfiabile, in condizione gonfiata, svolge autonomamente la funzione di protezione da impatti. L’elemento gonfiabile in condizione gonfiata può essere inoltre conformato in modo da coprire, come una armatura rigida, il corpo del giocatore.
L’elemento gonfiabile copre parte del busto, come l’armatura a placche di tecnica nota, e sta quindi in condizione gonfiata durante l’utilizzo per la protezione e assorbimento di energia.
L’elemento gonfiabile può essere provvisto di eventuali strati di rinforzo su un lato esterno, o di strati capaci di resistere a taglio e abrasione, in modo da poter svolgere la funzione di protettore autonomo.
Preferibilmente, l’elemento gonfiabile presenta una forma curva o profilo curvo almeno in condizione gonfiata che si adatta alla forma del corpo del giocatore di football americano. Vale a dire l’elemento gonfiabile, presenta una concavità in condizione gonfiata rivolta verso il corpo del giocatore per seguire l’anatomia del corpo del giocatore. Preferibilmente, per ottenere la curvatura o sagoma dell’elemento gonfiabile, contrapposte porzioni di elemento gonfiabile sono strutturate o configurate in modo da presentare una differente espansione tra un lato interno rivolto verso l’utente e un lato esterno opposto al lato interno. La differente espansione è ottenuta preferibilmente differenziando la cedevolezza del lato interno dell’elemento gonfiabile rispetto alla cedevolezza del lato esterno.
Ne consegue che in condizione gonfiata l’elemento gonfiabile può presentare un lato interno più rigido o meno espanso (quindi un lato meno cedevole, vale a dire un lato che cede meno quando l’elemento gonfiabile è in condizione gonfiata), ed un lato esterno più gonfio e più espanso (quindi un lato più cedevole, vale a dire un lato che cede più quando l’elemento gonfiabile è in condizione gonfiata).
Ancora più precisamente, e preferibilmente, in accordo ad una delle forme di realizzazione della presente divulgazione, l’elemento gonfiabile include una struttura tessile formata da due maglie o porzioni di maglia contrapposte e fili tiranti aventi una prima estremità collegata ad una prima maglia o prima porzione di maglia, ed una seconda estremità collegata ad una seconda maglia o seconda porzione di maglia.
Ancora più in particolare, la struttura tessile può essere realizzata a partire da un corpo lavorato a maglia avente almeno forma tubolare, o preferibilmente forma a sacchetto con una apertura di accesso o una forma di involucro chiuso, o forma di palloncino. All’ interno del corpo lavorato a maglia sono previsti fili tiranti che collegano porzioni sostanzialmente opposte del corpo lavorato a maglia, e sono posti in tensione quando il corpo lavorato a maglia è gonfiato.
Il corpo lavorato a maglia è ricoperto da, e incluso in una regione tra, una prima parete ed una seconda parete le quali sono collegate o rispettivamente associate lungo i rispettivi bordi.
Le pareti possono essere realizzate in un materiale idoneo a resistere a abrasione, e a taglio, come per esempio uno strato in fibra di carbonio, kevlar etc..
In altre parole, l’elemento gonfiabile include un corpo realizzato a maglia, vale a dire realizzato mediante una lavorazione a maglia. Detto corpo realizzato a maglia è una struttura chiusa, ottenuta mediante lavorazione a maglia, o almeno tubolare, definente una regione, o area, o camera, interna. Tale camera interna è occupata almeno parzialmente da una pluralità di fili di unione che connettono tra di loro porzioni opposte del corpo lavorato a maglia. Il fatto di realizzare un corpo unico a maglia ha il vantaggio di limitare scarti di lavorazione e di minimizzare i tempi di produzione; infatti fili di unione e maglie possono essere lavorati con un’unica macchina da maglieria. I fili di unione sono parte di un unico filo collegato alle porzioni opposte del corpo lavorato a maglia. In particolare, il filo passa a tratti alterni, e continuativamente, tra una prima porzione ed una seconda porzione del corpo lavorato a maglia.
Preferibilmente, l’elemento gonfiabile include inoltre pareti impermeabilizzanti che consentono di contenere il fluido di gonfiaggio per un determinato periodo di tempo. Le pareti sono, ad esempio, un primo foglio, o prima parete, ed un secondo foglio, o seconda parete, fissati l’uno con l’altro lungo rispettivi bordi perimetrali. Detto primo e secondo foglio ricoprono e rivestono su un lato esterno o superficie esterna il corpo lavorato a maglia. Detta prima parete e detta seconda parete possono essere realizzate in materiale resistente a abrasione e/o a taglio.
Ancora più preferibilmente, in una zona di bordo dell’elemento gonfiabile i fili tiranti hanno lunghezza minore rispetto alla densità di una zona centrale dell’elemento gonfiabile.
Ancora più preferibilmente, in una zona di bordo dell’elemento gonfiabile i fili tiranti hanno una densità maggiore rispetto alla densità di una zona centrale dell’elemento gonfiabile.
In questo modo nelle zone di bordo, dove l’elemento gonfiabile ha solitamente un profilo arrotondato, per seguire un disegno adatto alla sagoma del corpo umano, la quantità maggiore di fili tiranti può contrastare la differente cedevolezza del lato esterno dell’elemento gonfiabile rispetto al lato interno. In questo modo nella zona di bordo, l’elemento gonfiabile può avere un profilo curvo ancora più controllato. In altre parole si può controllare la curvatura del sacco anche lungo il bordo.
Ancora più preferibilmente, i fili tiranti sono disposti in file, e ancora più preferibilmente si estendo a raggera a partire dalla zona di bordo verso il centro dell’elemento gonfiabile, per esempio a partire da un bordo intorno al collo verso le rispettive spalle, o a partire da ciascuna spalla verso il bordo del collo. Tale disposizione a raggera consente di controllare l’espansione dell’elemento gonfiabile in una direzione staggitale del elemento gonfiabile, vale a dire da dietro verso davanti o viceversa.
In altre parole, il fatto di organizzare una densità di fili in modo differenziato tra una zona di bordo o zona periferica dell’elemento gonfiabile ed una zona più centrale consente di regolare al meglio la curvatura del sacco, e differenziare la curvatura del sacco rispetto a quella determinata dalla differente cedevolezza. In altre parole, una differenziazione di densità di fili, maggiore nella zona di bordo rispetto alla zona centrale consente di contrastare la cedevolezza differenziata del lato esterno dell’elemento gonfiabile. Questo vantaggio è particolarmente utile quando il bordo si estende in una direzione sagittale S del corpo umano da davanti a dietro e viceversa.
Per esempio in una zona di collo o intorno alle spalle, il sacco fa una curvatura anatomica, vale a dire ha un profilo curvo anatomico per girare intorno al collo e alle spalle rispettive. Grazie al fatto che il bordo è più ricco di fili tiranti, è possibile avere un controllo della curvatura lungo tale bordo. Tale vantaggio è ancor meglio ottenuto mediante la disposizione a raggera dei fili. Infatti disponendo la raggera in modo tale che un ideale punto di partenza della raggera sia al centro della curva del bordo, per esempio la curva che circonda il collo, si può ottenere una curvatura controllata del sacco nella direzione di curva del collo. Infatti la raggera si dirama dal centro del collo con file di fili che si diramano a raggera verso la rispettiva spalla. Similmente si può ottenere questo effetto nella zona di curva delle spalle, disponendo una raggera di fili che idealmente si diparte da un punto esterno al sacco al di fuori della spalla, con file di fili che si diramano a raggera verso il collo. Le raggere sono simmetriche rispetto ad un piano sagittale mediano del corpo dell’utilizzatore.
Preferibilmente, i fili tiranti non sono semplicemente intrecciati alle porzioni a maglia del corpo lavorato a maglia, ma ciascun filo tirante forma con una o più rispettiva unità di maglia del corpo lavorato a maglia uno o più nodi. Vale a dire il filo tirante non è semplicemente intrecciato con la unità di maglia ma è annodato alla unità di maglia e il nodo si stringe almeno al momento del gonfiaggio. In questo modo il nodo blocca un eventuale movimento del corpo lavorato a maglia rispetto ai fili tiranti, e permette di controllare ancora meglio un eventuale comportamento imprevisto del corpo lavorato a maglia al momento del gonfiaggio.
Altri vantaggi, caratteristiche e modalità di impiego dell'oggetto della presente divulgazione risulteranno evidenti dalla seguente descrizione dettagliata di alcune sue forme di realizzazione preferite, date a scopo esemplificativo e non limitativo. È comunque evidente come ciascuna forma di realizzazione possa presentare uno o più dei vantaggi sopra elencati; in ogni caso non è comunque richiesto che ciascuna forma di realizzazione presenti simultaneamente tutti i vantaggi elencati. Verrà fatto riferimento alle figure dei disegni allegati, in cui:
− La figura 1 mostra una vista frontale di un protettore per football americano secondo una forma di realizzazione della presente divulgazione in una condizione indossata;
− La figura 2 mostra una vista dal retro del protettore per football americano di figura 1;
− La figura 3 mostra una vista in pianta di del protettore per football americano di figura 1;
− La figura 4 mostra una vista in sezione lungo la linea IV-IV di figura 3.
Con riferimento alle figure allegate, con il numero di riferimento 1 viene indicato un protettore per football americano secondo la presente divulgazione in accordo ad una forma di realizzazione della presente divulgazione.
Il protettore per football americano 1 comprende un elemento gonfiabile 2 il quale è conformato ad involucro ed in cui è definita una camera interna 3. L’elemento gonfiabile 2 è atto ad assumere sostanzialmente una prima condizione di riposo o condizione sgonfiata, ed una seconda condizione attiva o condizione gonfiata. Le modalità di gonfiaggio dell’elemento gonfiabile 2 saranno descritte nel seguito della descrizione.
Secondo la presente divulgazione l’elemento gonfiabile funge da elemento di assorbimento di energia e non sono previste placche esterne aggiuntive.
Nell’esempio di realizzazione illustrato, l’elemento gonfiabile 2 è opportunamente tagliato a sagoma per essere posto sulla zona superiore del busto di un utilizzatore, in accordo alle norme del football americano. A tal fine, e a titolo di esempio, l’elemento gonfiabile 2 presenta una forma con due ali laterali 7, 8 per la copertura delle spalle del giocatore di football americano, una porzione centrale sagomata sostanzialmente a forma di “C” 10 ed una porzione spinale 11, destinata a tutelare la spina dorsale dell’utilizzatore.
Secondo un aspetto preferito, l’elemento gonfiabile 2 comprende una pluralità di elementi tiranti 5 distribuiti nella camera interna 3 e collegati stabilmente a rispettive porzioni dell’elemento gonfiabile 2. Con il termine elemento tirante 5 si intende un elemento o entità avente la funzione di tenere unite o vincolate o ferme, essendo tensionato a trazione, due o più parti dell’elemento gonfiabile 2, almeno quando quest’ultimo è in condizione gonfiata.
Nell’esempio gli elementi tiranti 5 sono di tipo filiforme, e sono elementi flessibili ed inestensibili. Pertanto, essi sono opportunamente dimensionati in modo che, quando l’elemento gonfiabile 2 è in condizione di riposo, essi sono preferibilmente non soggetti a tensionamento e sono collassati nella camera interna 3, mentre quando l’elemento gonfiabile 2 è in condizione gonfiata essi sono sottoposti a tensione.
L’elemento gonfiabile comprende opposte pareti 15, 16 perimetralmente unite lungo i bordi 20, 21. Più in particolare, l’elemento gonfiabile 2 comprende una struttura tessile 40 comprendente i suddetti elementi tiranti 5 e due porzioni di maglie 18, 19 contrapposte, ciascuna delle quali fodera internamente, vale a dire lato camera interna 3, una rispettiva parete 15, 16. In pratica, una struttura tessile 40 formata da almeno due porzioni di maglie 18, 19 è disposta all’interno della zona tra le due pareti 15, 16 e ciascuna maglia è, preferibilmente, fissata alla rispettiva parete 15, 16.
Ancor più in particolare, per dare stabilità strutturale all’elemento gonfiabile, ciascuna porzione di maglia 18, 19 è fissata stabilmente alla superficie della rispettiva parete 15, 16, preferibilmente mediante un film di colla o strato di colla. Grazie alla struttura tessile 40 con porzioni a maglia e tiranti, e pareti l’elemento gonfiabile 2 può raggiungere elevate pressioni in grado di creare un cuscino adeguato di assorbimento di energia per il giocatore di football americano.
Secondo un aspetto preferito della presente divulgazione l’elemento gonfiabile 2 ha una forma curva che segue l’anatomia del corpo umano.
Preferibilmente, per ottenere una curvatura dell’elemento gonfiabile 2 in condizione gonfiata la prima parete 15 e la seconda parete 16 hanno, in condizione gonfiata, una estensione superficiale tra loro differente, per esempio la seconda parete 16 ha una estensione superficiale minore della prima parete 15, ed è realizzata in un materiale meno elastico o meno cedevole. Per esempio, la prima parete 15 può essere realizzata con un filato differente rispetto alla seconda parete 16 rispettivamente, per esempio in un materiale più elastico o più cedevole. I differenti filati non sono rappresentati nei disegni. Alternativamente o in combinazione con quest’ultima forma di realizzazione, la prima porzione di maglia 18 e la seconda porzione di maglia 19 hanno, in condizione gonfiata, una estensione superficiale tra loro differente, per esempio la seconda maglia 19 ha una estensione superficiale o una capacità di espansione minore della prima maglia 18. Per ottenere tale differente estensione superficiale la seconda maglia può essere realizzata in un materiale meno elastico, o meno cedevole, (più resistente a trazione) della prima maglia 18.
Alternativamente ancora la seconda maglia 19 e/o la seconda parete 16 può essere realizzata con un medesimo materiale ma con una trama più fitta della prima maglia 18 e/o della rispettiva prima parete 15 durante una lavorazione a maglia, e quindi avere una capacità di estensione minore rispetto alla prima maglia 18, prima parete. La differente maglia incide sulla differente cedevolezza tra le due parti.
Ciascuna delle due pareti 15, 16 o fogli può essere realizzata preferibilmente in un qualsiasi materiale idoneo per resistenza a abrasione e/o a taglio.
Come sopra anticipato, nell’esempio, gli elementi tiranti 5 sono tiranti flessibili e hanno forma di fili, e sono realizzati per esempio in poliestere o poliammide, di spessore compreso tra circa 500 e circa 1000 decitex (Unità di lunghezza di un filo continuo o di un filato), ed hanno estremità 5a, 5b fissate alle rispettive porzioni di parete 18, 19 che collegano. Ancor più in particolare, ciascun elemento tirante o filo 5 include un fascio di fibre continue prive di torsione che fuoriescono da un unico punto di una rispettiva maglia 18, 19.
Gli elementi tiranti 5 hanno estremità opposte 5a, 5b fissate stabilmente alla maglia 18, 19 della rispettiva parete 18, 19. Il fissaggio in corrispondenza delle estremità opposte 5a, 5b degli elementi tiranti 5 è, ad esempio, ottenuto mediante semplice inserimento di elementi tiranti 5 tra le trame della maglia 18, 19. In pratica, nell’esempio illustrato nelle figure, gli elementi tiranti 5 sono ottenuti mediante un determinato numero di fili i quali sono fissati a tratti alterni all’una maglia 18, e consecutivamente all’altra maglia 19. In altre parole, ciascun filo 5 è infilato al di sotto di una trama della maglia 19 della parete 16, è curvato verso l’alto e esteso nuovamente verso la parete opposta 15, dove viene collegato nel medesimo modo alla maglia 18. Alternativamente gli elementi tiranti 5 sono collegati alla maglia 18, 19 mediante intreccio oppure mediante legatura, o simili fissaggi.
I fili tiranti 5 possono avere una lunghezza minore nella zona di bordo 20, 21 dell’elemento gonfiabile 2, vale a dire possono diminuire andando da una zona centrale verso il bordo dell’elemento gonfiabile 2.
Preferibilmente, ciascun elemento tirante è fissato alla rispettiva maglia mediante un nodo che consente un bloccaggio del filo tirante alla rispettiva maglia al momento del gonfiaggio e consente di controllare ancora meglio l’espansione e la forma dell’elemento gonfiabile in condizione gonfiata. Anche le maglie 18 e 19 possono essere realizzate in poliestere o poliammide.
Ancora più preferibilmente, le porzioni di maglia 18 e 19 sono parte di un corpo lavorato a maglia 50. Nella forma di realizzazione illustrata il corpo lavorato a maglia 50 è un corpo tubolare, e ancora più preferibilmente sostanzialmente a sacchetto che può presentare una sola apertura di accesso che consente un accesso alla zona interna 3.
Il corpo lavorato a maglia 50 include quindi, quando disteso su un piano e schiacciato in tale posizione distesa, le due porzioni di maglia contrapposte 18, 19 ed almeno tre porzioni laterali di maglia 55, 56, due sole delle quali si vedono in che si estendono senza soluzione di continuità tra le due porzioni di maglia 18, 19.
Il corpo lavorato a maglia 50 ha una sagoma che riprende e segue la sagoma dell’elemento gonfiabile 2, ed è realizzato in un corpo unico secondo detta sagoma a definire un’unica zona interna 3.
Il corpo lavorato a maglia 50 include inoltre i suddetti fili tiranti 5 che sono lavorati insieme al corpo lavorati a maglia.
Per ottenere un protettore per football americano che abbia la migliore sagoma possibile adatta al corpo umano, porzioni contrapposte di elemento gonfiabile 2 hanno oltre capacità differente di espansione, o differente cedevolezza, anche un ulteriore controllo della forma dell’elemento gonfiabile.
In particolare, secondo un aspetto della presente divulgazione, nella zona di bordo dell’elemento gonfiabile 2, i fili tiranti sono più fitti rispetto ad una zona centrale dell’elemento gonfiabile. La maggiore densità dei fili (non illustrata nei disegni) contrasta, nella zona di bordo 20, 21, la maggiore espansione del lato esterno dell’elemento gonfiabile e consente di realizzare una curvatura adeguata alla zona di bordo dell’elemento gonfiabile 2. Per esempio nella zona di bordo l’elemento gonfiabile 2 ha un profilo curvo che segue l’anatomia del corpo umano. Per esempio, come visibile in figura 3, il bordo segue il profilo del collo o segue il profilo della spalla. Disponendo una maggiore concentrazione di fili in corrispondenza della zona di bordo, è possibile contrastare una maggiore espansione del sacco nella zona di bordo sul lato esterno nella direzione sagittale S (vale a dire da davanti verso dietro e viceversa) e consentire quindi di regolare la curvatura del sacco anche in direzione sagittale S.
Ancora più preferibilmente i fili tiranti sono disposti in file (schematicamente indicate con il numero 24 in figura 3), e le file 24 sono disposte a raggera a partire dalla zona di bordo 20, 21 dell’elemento gonfiabile2 e si espandono, allontanandosi le une rispetto alle altre, verso il centro dell’elemento gonfiabile 2. Tale disposizione a raggera consente ulteriormente il controllo della forma del sacco, soprattutto nella zona del collo e delle spalle.
In relazione al corpo lavorato a maglia 50, si osserva inoltre quanto segue.
Il filo tirante 5 è un elemento o entità avente la funzione di tenere unite o vincolate o ferme, essendo tensionato in trazione, due o più parti del corpo lavorato a maglia 50 almeno quando quest’ultimo è in condizione gonfiata. Si osserva che nella forma di realizzazione illustrata, una pluralità di fili tiranti 5 sono ottenuti a partire da o sono parte di un unico filo, o di un unico filamento composto da almeno due fili, in cui l’unico filo o l’unico filamento è esteso alternativamente in continuo tra la prima porzione 50 e la seconda porzione 19 del corpo lavorato a maglia 50.
Ancora più in particolare, l’unico filo o l’unico filamento è disposto a zig zag o con andamento sinusoidale tra la prima porzione 18 e la seconda porzione 19 del corpo lavorato a maglia 50 a coprire o occupare una regione dell’elemento gonfiabile 2. Ciascun filo tirante 5 è lavorato insieme al corpo lavorato a maglia.
I fili tiranti 5 sono opportunamente dimensionati in modo che, quando l’elemento gonfiabile 2 è in condizione di riposo, essi sono preferibilmente non soggetti a tensione e sono collassati nella camera interna 3, mentre quando l’elemento gonfiabile 2 è in condizione gonfiata essi sono sottoposti a tensione. I fili possono essere disposti in modo da collegare porzioni contrapposte 18, 19 del corpo lavorato a maglia 50 oppure possono essere disposti in diagonale in modo da collegare porzioni non perfettamente contrapposte del corpo lavorato a maglia 50.
In una forma di realizzazione della presente divulgazione, i filati utilizzati per realizzare i fili tiranti 5 sono filati differenti da quelli utilizzati per la realizzazione delle porzioni di maglia 18, 19. In particolare i fili tiranti sono realizzati in un materiale avente maggiore resistenza a trazione rispetto ai fili del corpo ad involucro. I fili del corpo ad involucro possono essere realizzati in un materiale più morbido, in modo da ottenere un elemento gonfiabile che è il più possibile morbido e di consistenza leggera e flessibile che può essere di massimo comfort per un utilizzatore che lo indossa.
I fili del corpo lavorato a maglia 50 possono essere di un materiale variabile e differenziato anche in base alla zona del protettore in cui si trovano ed alla zona del corpo di un utente da proteggere.
Il corpo lavorato a maglia 50 ed i fili tiranti 5 possono essere realizzati con una macchina per lavorazione a maglia, o macchina da maglieria rettilinea di tipo noto la quale include due fronture, vale a dire due file di aghi destinati alla lavorazione del corpo lavorato a maglia. Una macchina da maglieria di tipo noto è una macchina per guanti come quella dal codice SWG0991N di Shima Seiki.
Le due fronture hanno un campo aghi avente una estensione o lunghezza che corrisponde ad una dimensione di sagoma, quale per esempio larghezza o lunghezza di sagoma, dell’elemento gonfiabile da ottenere, corrispondente ad una delle due porzioni 18, 19 compresa tra le porzioni 55, 56 per esempio. La macchina è provvista di un primo guidafilo supportante un primo filo destinato a formare il corpo lavorato a maglia 50 ed un secondo guidafilo che porta un secondo filo destinato a formare i fili tiranti 5.
La macchina può essere programmata in modo tale da realizzare il corpo lavorato a maglia 50 tramite il primo guidafilo che lavora alternativamente il filo sulla prima frontura di aghi e sulla seconda frontura di aghi.
La macchina può essere programmata in modo tale unire due zone opposte 18, 19 della maglia mediante il secondo filo portato dal secondo guidafilo, a formare i fili tiranti 5. Per esempio la macchina può essere programmata per lavorare alcuni ranghi di maglia, in modo da formare alcuni giri di maglia completi, e successivamente di unire tramite il secondo guida filo, e quindi il secondo filo, determinati aghi della prima frontura con determinati aghi della seconda frontura. Successivamente, vengono nuovamente lavorati alcuni giri di maglia per poi ripetere la lavorazione a maglia con il secondo filo che forma i fili tiranti.
Al fine di definire una specifica lunghezza del filo di unione, è possibile unire le maglie mediante fili tiranti diagonale. In questo caso il secondo guidafilo intreccerà il filo destinato a formare il filo tirante con determinati aghi della prima frontura e della seconda frontura in modo che i fili tiranti siano disposti diagonalmente tra gli aghi di una prima frontura e gli aghi di una seconda frontura.
Alternativamente, si può lavorare la maglia con una tecnica di “scarto ago” in cui, per ciascuna frontura, si prevede di utilizzare alcuni aghi come aghi “operativi” destinati alla lavorazione a maglia e quindi coinvolti dalla lavorazione delle maglie del corpo lavorato a maglia, e altri aghi liberi “non operativi” e non coinvolti dalla lavorazione a maglia. Tali aghi “non operativi” tenuti liberi consentono di ricevere temporaneamente il filo di unione. In pratica il filo di unione viene “parcheggiato” momentaneamente sull’ago “non operativo” quando viene lavorato tra la prima frontura e la seconda frontura. In particolare, il filo di unione viene lavorato a maglia su un ago “operativo” della prima frontura destinato alla lavorazione delle maglie, viene poi “parcheggiato” su un ago “non operativo” della medesima prima frontura e successivamente viene lavorato su un ago “operativo” della seconda frontura. In questo modo, programmando la distanza tra il primo ago “operativo” della prima frontura, l’ago non operativo della prima frontura e l’ago “operativo” della seconda frontura, è possibile stabilire a priori la lunghezza dei fili tiranti 5 quando il corpo lavorato a maglia viene rimosso dalla macchina da maglieria.
E’ da intendersi che un tecnico del ramo esperto dell’utilizzo nelle macchine da maglieria rettilinee può essere in grado di programmare la macchina nel modo più ottimale per ottenere il risultato desiderato.
In particolare per ottenere una asimmetria tra la prima porzione 18 e la seconda porzione 19, la macchina per lavorazione a maglia viene programmata per ottenere una differente trama tra la prima porzione 18 e la seconda porzione 19, oppure può essere previsto di utilizzare un terzo guidafilo per realizzare la porzione 18 con un filato differente dalla porzione 19.
Ulteriori informazioni sulla lavorazione di un corpo lavorato a maglia mediante fili tiranti sono rintracciabili nella domanda di brevetto italiano TO-2013-A-472, la quale descrive la realizzazione di corpi lavorati a maglia provvisti di fili tiranti.
Si osserva inoltre che la macchina da maglieria rettilinea può essere anche programmata per variare la lunghezza del filo di unione a seconda della zona dell’elemento gonfiabile da realizzare. Per esempio, in una zona del corpo lavorato a maglia 50 destinata ad essere posta in corrispondenza delle zone perimetrali o zone 55, 56 dell’elemento gonfiabile 2, i fili tiranti 5 possono avere lunghezza che si riduce mano a mano fino al minimo, al fine di garantire una tensione dei fili tiranti 5 anche in corrispondenza delle zone perimetrali quando l’elemento gonfiabile 2 viene gonfiato.
Inoltre, la macchina da maglieria rettilinea può essere anche programmata per variare l’apertura di maglia, per esempio modificando la programmazione dello scarto ago, oppure quando serve una maglia più fitta utilizzando un doppio filo per la realizzazione della maglia.
Un aspetto importante derivante dal fatto che il corpo lavorato a maglia 50 è ottenuto in un’unica fase di lavorazione risiede nel fatto che non è necessario prevedere cuciture perimetrali nelle maglie come invece era previsto nella precedente forma di realizzazione.
Il dispositivo di protezione appena descritto è realizzato nel modo seguente in accordo ad una forma di realizzazione.
Si predispone il corpo lavorato a maglia 50 in condizione distesa, in modo che le due porzioni 18, 19 contrapposte siano collassate una sopra l’altra. Il corpo lavorato a maglia 50 viene in tale configurazione disposto tra due pareti 15, 16 e fissato aderente ad una rispettiva porzione, per esempio mediante colla.
Successivamente, rispettivi bordi perimetrali 20, 21 contrapposti delle pareti 15 e 16 vengono sovrapposti l’uno con l’altro lungo il perimetro.
Dalla suddetta descrizione emerge che le due pareti 15 e 16 sono in buona sostanza due elementi o fogli dell’elemento gonfiabile 2 contrapposti e fissati lungo i rispettivi bordi perimetrali. Nulla vieta in ogni caso che le due pareti 15 e 16 siano porzioni opposte di un unico foglio piegato a libro, ed aventi pertanto bordi periferici estesi lungo una porzione del perimetro.
Si osserva inoltre che il protettore per football americano viene disposto sotto ad una normale casacca o maglia da football americano senza alcuna armatura aggiuntiva. Possono essere previste strutture di collegamento, come cinghie, fasce elastiche o altre strutture di fissaggio adatte per collegare fra loro le porzioni di elemento gonfiabile nella zona del petto, o per bloccarle sulle spalle.
Alternativamente o in combinazione con dette forme di realizzazione, l’elemento gonfiabile può essere incluso in una maglietta del giocatore da football americano. Per realizzare il gonfiaggio dell’elemento gonfiabile 2 si prevede di utilizzare mezzi d gonfiaggio per l'introduzione di un fluido di gonfiaggio nell'elemento gonfiabile. Tali mezzi di gonfiaggio possono comprendere generatori di gas di tipo noto, come un compressore o una bomboletta di gas in pressione. Un sensore di pressione può controllare la pressione all’interno dell’elemento gonfiabile.
E’ vantaggioso prevedere una valvola di sgonfiaggio per svuotare velocemente elemento gonfiabile a fine allenamento o a fine partita.
L'oggetto della presente divulgazione è stato fin qui descritto con riferimento a forme preferite di realizzazione. È da intendersi che possono esistere altre forme di realizzazione che afferiscono al medesimo nucleo inventivo, tutte rientranti nell’ambito di protezione delle rivendicazioni qui di seguito annesse.

Claims (17)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Protettore per football americano (1), comprendente, come elemento di assorbimento di impatto, un elemento gonfiabile (2) definente una camera interna (3) atta a ricevere un fluido di gonfiaggio ed è atto ad assumere una condizione gonfiata attiva per l’assorbimento di impatto.
  2. 2. Protettore per football americano (1) secondo la rivendicazione 1, privo di una armatura a placche o di placche di protezione per proteggere un giocatore di football americano.
  3. 3. Protettore per football americano (1) secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui detto elemento gonfiabile (2) è atto ad assumere una configurazione curva in detta condizione gonfiata, ed include una prima faccia con minore cedevolezza, o maggiore resistenza a deformazione, su un lato rivolto verso il giocatore di football ed una contrapposta seconda faccia avente capacità di espansione maggiore e maggiore cedevolezza, o minore resistenza a deformazione, su un lato opposto rispetto al giocatore di football.
  4. 4. Protettore per football americano (1) secondo la rivendicazione 3, includente una pluralità di elementi tiranti (5) distribuiti nella camera interna (3), ed in cui detto elemento gonfiabile (2) include una prima parete (15) ed una seconda parete (16) contrapposte tra loro e collegate lungo un perimetro, una prima maglia o porzione di maglia (18), la quale fodera internamente almeno parzialmente detta prima parete (15), ed una seconda maglia o porzione di maglia (19) la quale fodera internamente almeno parzialmente detta seconda parete (16), detti elementi tiranti (5) avendo estremità (5a, 5b) fissate rispettivamente a detta prima maglia o prima porzione di maglia (18) e a detta seconda maglia o seconda porzione di maglia (19), ed in cui detta prima maglia o prima porzione di maglia (18) e la rispettiva prima parete (15) formano la seconda contrapposta faccia dell’elemento gonfiabile (2) e detta seconda maglia o seconda porzione di maglia (19) e la rispettiva seconda parete (16) formano detta prima faccia rispettivamente dell’elemento gonfiabile (2).
  5. 5. Protettore per football americano (1) secondo la rivendicazione 4, in cui detta seconda parete (16) presenta detta capacità di espansione o cedevolezza minore rispetto a detta prima parete (15) o viceversa.
  6. 6. Protettore per football americano (1) secondo la rivendicazione 4 o 5, secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui l’elemento gonfiabile (2) include un corpo lavorato a maglia (50), detto corpo lavorato a maglia (50) avendo struttura chiusa su almeno quattro lati o pareti mediante lavorazione a maglia e/o presentante una forma almeno parzialmente tubolare mediante lavorazione a maglia, ed in cui detta prima porzione di maglia (18) e detta seconda porzione di maglia (19) sono parte di detto corpo lavorato a maglia.
  7. 7. Protettore per football americano (1) secondo la rivendicazione 5 o 6, in cui l’elemento gonfiabile (2) comprende una o più zona disposta più adiacente ad una regione di bordo libero (20, 21) dell’elemento gonfiabile (2) ed in cui detta una o più zona disposta più adiacente ad una regione di bordo libero (20, 21) comprende una concentrazione di elementi tiranti (5), o un numero di elementi tiranti (5), per unità di superficie maggiore della concentrazione di elementi tiranti (5), o numero di elementi tiranti (5), per unità di superficie rispetto ad una regione più lontana dalla zona di bordo libero o una regione più centrale dell’elemento gonfiabile (2).
  8. 8. Protettore per football americano (1) secondo la rivendicazione 4, 5, 6 o 7, in cui gli elementi tiranti (5) sono disposti tra detta prima porzione a maglia (18) e detta seconda porzione a maglia (19) allineati in una pluralità di file (24) di elementi tiranti (5).
  9. 9. Protettore per football americano (1) secondo la rivendicazione 8, in cui ciascuna fila (24) di elementi tiranti (5) si estende da una zona disposta più adiacente ad una regione di bordo libero (20, 21) verso una zona centrale.
  10. 10. Protettore per football americano (1) secondo la rivendicazione 9, in cui una pluralità di file (104) di elementi tiranti (5) sono almeno parzialmente disposte a raggiera in detto elemento gonfiabile (2) a partire dalla zona disposta più adiacente alla regione di bordo libero (20, 21).
  11. 11. Protettore per football americano (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui bordi periferici dell’elemento gonfiabile (2) seguono un profilo curvo, per esempio intorno al collo o intorno alle spalle.
  12. 12. Protettore per football americano (1) secondo la rivendicazione 11 in combinazione con rivendicazione 10, in cui la raggera parte dal bordo del collo e si espande verso una rispettiva spalla o in modo speculare da ciascuna zona di collo verso le rispettive spalle, e/o da ciascuna delle spalle verso la rispettiva zona di collo.
  13. 13. Protettore per football americano (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 5 a 12, in cui ciascun elemento tirante (5) forma un nodo con una rispettiva prima porzione a maglia e seconda porzione a maglia (18, 19).
  14. 14. Uso di un elemento gonfiabile (2) in condizione gonfiata come protettore per football americano, senza utilizzo di una armatura a placche o placche.
  15. 15. Uso secondo la rivendicazione 14 in cui il protettore per football americano è definito in una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 13.
  16. 16. Metodo per proteggere un giocatore di football americano (1), detto metodo comprendendo le fasi di proteggere mediante solamente un elemento gonfiabile (2) configurato per assumere una configurazione gonfiata attiva, senza l’impiego di placche per assorbimento di energia.
  17. 17. Metodo secondo la rivendicazione 16, in cui l’elemento gonfiabile comprende una prima porzione a maglia (18) ed una seconda porzione a maglia (19), opposta alla prima porzione a maglia (18) ed una pluralità di tiranti (5) che collegano la prima maglia alla seconda maglia.
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