IT201900014613A1 - Macchina e procedimento per la preparazione automatica di prodotti coloranti fluidi - Google Patents

Macchina e procedimento per la preparazione automatica di prodotti coloranti fluidi Download PDF

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IT201900014613A1
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Andrea Alvisi
Fabrizio Benatti
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Corob Spa
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Description

Descrizione del trovato avente per titolo:
"MACCHINA E PROCEDIMENTO PER LA PREPARAZIONE AUTOMATICA DI PRODOTTI COLORANTI FLUIDI "
CAMPO DI APPLICAZIONE
Il presente trovato si riferisce ad una macchina e al relativo procedimento per la preparazione automatica di prodotti coloranti fluidi, ad esempio liquidi coloranti, vernici, smalti, inchiostri, od altre sostanze coloranti fluide, contenuti in un contenitore nel quale, eventualmente, può essere già presente un prodotto di base. Il presente trovato permette all’utente di introdurre nella macchina un contenitore contenente eventualmente il prodotto di base, di selezionare sia il colore, sia la tonalità del prodotto finale che vuole ottenere, dopo di che la macchina è in grado di effettuare automaticamente sia la realizzazione di un’apertura nella parte superiore del contenitore, sia l’erogazione dei pigmenti coloranti nel contenitore, sia la chiusura della suddetta apertura con un apposito coperchio, sia la miscelazione dei pigmenti coloranti con il prodotto di base, per ottenere il prodotto colorante selezionato e metterlo a disposizione dell’utente finale, pronto per l’uso.
STATO DELLA TECNICA
Sono note le macchine dispensatrici, o erogatrici, di prodotti coloranti, in grado di immettere una quantità dosata di sostanze coloranti, ad esempio pigmenti coloranti, in un contenitore, nel quale, eventualmente, è già contenuto un prodotto di base, per ottenere il prodotto colorante desiderato.
Sono anche note le macchine miscelatrici, spesso distinte dalle macchine dispensatrici, in grado di miscelare il prodotto colorante ottenuto mediante queste ultime, per miscelare e omogeneizzare fra loro i pigmenti coloranti il prodotto di base e ottenere così un prodotto finito, pronto per l’uso.
Dalla domanda di brevetto intemazionale WO-A-2011/161532 è anche nota una macchina in cui sono presenti sia mezzi di erogazione, sia mezzi di miscelazione. Nella macchina nota descritta nella suddetta WO-A-2011/161532 ciascun contenitore è già provvisto, nella sua parte superiore, di un foro permanentemente chiuso da una membrana di materiale elastico, configurata per essere perforata dagli ugelli di iniezione che fanno parte dei mezzi di erogazione. Tale macchina nota ha però l’inconveniente che, a volte, i singoli fori provocati nella stessa membrana dagli ugelli di iniezione non si richiudesse perfettamente ed automaticamente, soprattutto quando era elevato il numero degli ugelli di iniezione, ad esempio altre una decina, che perforavano contemporaneamente la membrana in un’area limitata. Conseguentemente nella suddetta macchina nota c’è il pericolo che, attraverso i fori praticati nella membrana, dal contenitore possa uscire involontariamente del liquido, soprattutto, ma non solo, durante la fase di miscelazione, successiva a quella di erogazione, quando il contenitore viene agitato freneticamente.
Uno scopo del presente trovato è quello di realizzare una macchina e mettere a punto il relativo procedimento per la preparazione automatica di prodotti coloranti fluidi, allinteno di un contenitore nel quale, eventualmente, può essere già presente un prodotto di base, che siano semplici, veloci ed affidabili, e che siano anche in grado di effettuare, dopo l’erogazione delle sostanze coloranti nel contenitore, una miscelazione dei prodotti contenuti nel contenitore, possibilmente utilizzando organi della macchina preposti per altre funzioni, oppure utilizzare organi preposti per la miscelazione per svolgere altre funzioni della macchina, ad esempio, ma non solo, la suddetta erogazione.
Per ovviare agli inconvenienti della tecnica nota e per ottenere questo ed ulteriori scopi e vantaggi, la Richiedente ha studiato, sperimentato e realizzato il presente trovato.
ESPOSIZIONE DEL TROVATO
Il presente trovato è espresso e caratterizzato nelle rivendicazioni indipendenti.
Le relative rivendicazioni dipendenti espongono altre caratteristiche del presente trovato, o varianti dell’idea di soluzione principale.
In accordo con il suddetto scopo, una macchina secondo il presente trovato, per la preparazione automatica di un prodotto colorante fluido contenuto all’ interno di un contenitore, che eventualmente contiene già un prodotto di base, comprende mezzi di erogazione configurati per erogare almeno una o più sostanze coloranti all’interno del contenitore quando quest’ultimo si trova in una posizione di erogazione e mezzi di miscelazione comprendenti una struttura, preferibilmente fissa, ed almeno un organo di supporto, configurato per supportare il suddetto contenitore, almeno quando si trova in una posizione di miscelazione nella quale il suddetto contenitore è configurato per essere sottoposto ad una fase di miscelazione delle suddette almeno una o più sostanze coloranti.
In accordo con una caratteristica del presente trovato, il suddetto organo di supporto è configurato per fungere da supporto del suddetto contenitore, sia durante la suddetta fase di miscelazione ad opera dei suddetti mezzi di miscelazione, sia durante una fase di erogazione quando il suddetto contenitore è associato ai suddetti mezzi di erogazione. Inoltre, il suddetto organo supporto è supportato dalla suddetta struttura, sia durante la suddetta fase di miscelazione, sia durante la suddetta fase di erogazione.
In accordo con un’altra caratteristica del presente trovato, i suddetti mezzi di erogazione sono disposti sostanzialmente lungo un asse di erogazione, e il suddetto organo di supporto comprende un piatto inferiore configurato per essere preferibilmente girevole attorno ad un primo asse di miscelazione, che in una posizione di riposo è sostanzialmente parallelo a, o coincidente con, il suddetto asse di erogazione.
In accordo con un’altra caratteristica del presente trovato, i suddetti mezzi di miscelazione comprendono, inoltre, un organo superiore di contrasto, parallelo al suddetto piatto inferiore; inoltre, il suddetto piatto inferiore e il suddetto organo superiore di contrasto sono configurati per stringere fra loro il suddetto contenitore, quando il suddetto contenitore si trova nella suddetta posizione di miscelazione.
In accordo con un’altra caratteristica del presente trovato, il suddetto piatto inferiore è associato a mezzi di trasferimento configurati per muoverlo selettivamente in maniera bidirezionale, eventualmente insieme al suddetto contenitore, lungo un primo asse longitudinale, che interseca perpendicolarmente sia il suddetto asse di erogazione, sia il suddetto primo asse di miscelazione, fra la suddetta posizione di erogazione e la suddetta posizione di miscelazione, e viceversa.
In accordo con un’altra caratteristica del presente trovato, il suddetto piatto inferiore, quando si trova nella suddetta posizione di erogazione, è coassiale al suddetto asse di erogazione ed è al disotto dei suddetti mezzi di erogazione, definendo così una zona di caricamento per il suddetto contenitore, mentre quando si trova nella suddetta posizione di miscelazione è coassiale al suddetto primo asse di miscelazione, per cui è al disotto del suddetto organo superiore di contrasto.
In accordo con un’altra caratteristica del presente trovato, i suddetti mezzi di miscelazione comprendono, inoltre, un supporto rotante sul quale sono montati scorrevoli, con moto di reciproco avvicinamento, o allontanamento, uno rispetto all’altro, lungo una medesima direzione parallela al suddetto primo asse di miscelazione, un carrello superiore, che supporta in modo girevole il suddetto organo superiore di contrasto, ed un carrello inferiore, che supporta scorrevolmente il suddetto organo di supporto inferiore.
In accordo con un’altra caratteristica del presente trovato, il suddetto supporto rotante è supportato in modo girevole dalla suddetta struttura ed è configurato per ruotare attorno ad un secondo asse di miscelazione, perpendicolare al suddetto primo asse di miscelazione; inoltre, primi mezzi di comando sono previsti per portare selettivamente in rotazione il suddetto supporto rotante attorno al suddetto secondo asse di miscelazione.
In accordo con un’altra caratteristica del presente trovato, mezzi di trasmissione, o di rinvio, sono previsti in associazione con il suddetto supporto rotante per portare in rotazione, attorno al suddetto primo asse di miscelazione, il suddetto organo superiore di contrasto, sfruttando la rotazione del suddetto supporto rotante attorno al suddetto secondo asse di miscelazione, ad opera dei suddetti primi mezzi di comando.
In accordo con un’altra caratteristica del presente trovato, secondi mezzi di comando sono previsti per comandare il movimento reciproco di avvicinamento/allontanamento dei suddetti due carrelli superiore e inferiore, parallelamente al suddetto primo asse di miscelazione.
In accordo con un’altra caratteristica del presente trovato, il suddetto organo di supporto è montato su un proprio carrello il quale è supportato scorrevolmente dal suddetto carrello inferiore; inoltre, terzi mezzi di comando sono previsti per comandare il selettivo movimento, lungo il suddetto asse longitudinale, del suddetto organo di supporto inferiore, con il proprio carrello, dalla suddetta posizione di erogazione alla suddetta posizione di miscelazione, e viceversa.
In accordo con un’altra caratteristica del presente trovato, i suddetti mezzi di miscelazione comprendono anche mezzi di agitazione configurati per agitare il suddetto contenitore quando si trova nella suddetta posizione di miscelazione.
In accordo con un’ulteriore caratteristica del presente trovato, un procedimento per preparare automaticamente un prodotto colorante fluido all’ interno di un contenitore, che eventualmente contiene già un prodotto di base, comprende almeno una fase di erogazione, nella quale mezzi di erogazione erogano almeno una o più sostanze coloranti all’interno del suddetto contenitore, mentre quest’ultimo si trova in una posizione di erogazione, una fase di miscelazione, nella quale mezzi di miscelazione miscelano le suddette almeno una o più sostanze coloranti, eventualmente insieme al suddetto prodotto di base e/o ad altre sostanze non coloranti, in cui i suddetti mezzi di miscelazione comprendono almeno una struttura, preferibilmente fissa, ed organo di supporto, configurato per supportare il suddetto contenitore, almeno quando si trova in una posizione di miscelazione nella quale il suddetto contenitore è sottoposto ad una fase di miscelazione delle suddette almeno una o più sostanze coloranti, e in cui vantaggiosamente il suddetto contenitore è supportato dal suddetto organo di supporto, sia durante la suddetta fase di erogazione, sia durante la suddetta fase di miscelazione; inoltre, il suddetto organo supporto è supportato dalla suddetta struttura, sia durante la suddetta fase di miscelazione, sia durante a suddetta fase di erogazione.
In accordo con un’ulteriore caratteristica del presente trovato, il procedimento comprende, inoltre, una fase di trasferimento, nella quale mezzi di trasferimento, dopo la suddetta fase di erogazione, trasferiscono il suddetto organo di supporto, insieme al suddetto contenitore, dalla suddetta posizione di erogazione alla suddetta posizione di miscelazione e, dopo la suddetta fase di miscelazione, trasferiscono il suddetto organo di supporto, insieme al suddetto contenitore, dalla suddetta posizione di miscelazione alla suddetta posizione di erogazione.
In accordo con un’ulteriore caratteristica del presente trovato, il procedimento comprende, inoltre, una prima fase di movimentazione nella quale il suddetto organo di supporto, insieme al suddetto contenitore, è movimentato lungo un asse di erogazione dei suddetti mezzi di erogazione, quando il suddetto organo di supporto e il suddetto contenitore si trovano nella suddetta posizione di erogazione, per portare il suddetto contenitore più o meno vicino ai suddetti mezzi di erogazione, oppure - viceversa - per allontanarlo da essi.
In accordo con un’ulteriore caratteristica del presente trovato, il procedimento comprende, inoltre, una seconda fase di movimentazione nella quale il suddetto organo di supporto, insieme al suddetto contenitore, è movimentato, mediante rotazione e/o agitazione, quando il suddetto organo di supporto e il suddetto contenitore si trovano nella suddetta posizione di miscelazione, per effettuare la miscelazione delle suddette almeno una o più sostanze coloranti.
In accordo con un’ulteriore caratteristica del presente trovato, la suddetta seconda fase di movimentazione prevede che il suddetto contenitore, prima di essere ruotato e/o agitato, sia portato selettivamente dal suddetto organo di supporto contro un organo superiore di contrasto che fa parte dei suddetti mezzi di miscelazione.
ILLUSTRAZIONE DEI DISEGNI
Queste ed altre caratteristiche del presente trovato appariranno chiare dalla seguente descrizione di una forma preferenziale di realizzazione, fornita a titolo esemplificativo, non limitativo, con riferimento agli annessi disegni in cui:
- la fig. 1 è una prima vista prospettica anteriore destra che illustra schematicamente una macchina, secondo il presente trovato, comprensiva della sua copertura esterna;
- la fig. 2 è una seconda vista prospettica anteriore destra della macchina di fig. 1, ma senza la sua copertura esterna e senza alcun contenitore inserito in essa;
- la fig. 3 è una terza vista prospettica anteriore destra della macchina di fig. 2, ma con illustrato un contenitore in una posizione di caricamento; - la fig. 4 è una vista dall’alto della macchina di fig. 2;
- la fig. 5 è una vista frontale della macchina di fig. 3, ossia rappresentata con un contenitore nella posizione di caricamento;
- la fig. 6 è una vista laterale destra della macchina di fig. 2;
- la fig. 7 è una vista posteriore della macchina di fig. 2;
- la fig. 8 è una vista frontale di un primo gruppo operativo della macchina di fig. 1, in scala ingrandita e rappresentato in una posizione di riposo;
- la fig. 9 è una vista frontale del primo gruppo operativo di fig. 8, ma rappresentato in una prima posizione operativa;
- la fig. 10 è una vista frontale del primo gruppo operativo di fig. 8, ma rappresentato in una seconda posizione operativa;
- la fig. 11 è una vista prospettica posteriore sinistra del primo gruppo operativo di fig. 8;
- la fig. 12 è una vista prospettica, presa dal basso e da sinistra, di un sotto-gruppo, in scala ingrandita, del primo gruppo operativo di fig. 8; - la fig. 13 è una vista prospettica e parziale, in scala ulteriormente ingrandita, di un primo particolare del sotto-gruppo di fig. 12;
- la fig. 14 è una vista frontale e parziale, in scala ulteriormente ingrandita, di un secondo particolare del sotto-gruppo di fig. 12;
- la fig. 15 è una vista prospettica anteriore sinistra del primo gruppo operativo di fig. 8, di un piatto di caricamento e di un secondo gruppo operativo della macchina di fig. 1 ;
- la fig. 16 è una vista frontale, in scala ingrandita, del secondo gruppo operativo di fig. 15;
- la fig. 17 è una vista laterale sinistra, in scala ingrandita, del secondo gruppo operativo di fig. 15;
- la fig. 18 è una vista prospettica anteriore destra di un terzo gruppo operativo della macchina di fig. 1 ;
- la fig. 19 è una vista prospettica posteriore destra del terzo gruppo operativo di fig. 18;
- la fig. 20 è una vista laterale destra del terzo gruppo operativo di fig.
18;
- la fig. 21 è una vista prospettica anteriore destra di un particolare, in scala ingrandita, del terzo gruppo operativo di fig. 18;
- la fig. 22 è una vista frontale, in scala ingrandita, del terzo gruppo operativo di fig. 18.
Si precisa che nella presente descrizione e nelle rivendicazioni i termini verticale, orizzontale, inferiore, superiore, destra, sinistra, alto e basso, con le loro declinazioni, hanno la sola funzione di illustrare meglio il presente trovato con riferimento alle figure dei disegni e non devono essere in alcun modo utilizzati per limitare la portata del trovato stesso, o l’ambito di protezione definito dalle rivendicazioni allegate. Ad esempio, con il termine orizzontale si vuole indicare un piano che può essere sia parallelo alla linea dell’orizzonte, sia inclinato, anche di parecchi gradi, ad esempio fino a 30°, rispetto a quest’ultima.
DESCRIZIONE DI UNA FORMA DI REALIZZAZIONE DEL PRESENTE TROVATO
Con riferimento alle figure 1, 2 e 3, una macchina 10 secondo il presente trovato, per la preparazione automatica di prodotti coloranti fluidi, comprende sostanzialmente tre scomparti 11, 12 e 13, rispettivamente primo, secondo e terzo, che possono essere realizzati anche in modo indipendente, ma modulare, e che sono montati integrati fra loro e chiusi da una copertura esterna 14 (fig. 1). Ad esempio, i prodotti coloranti fluidi possono essere liquidi coloranti, vernici, smalti, inchiostri, od altre sostanze coloranti fluide, adatti ad essere contenuti in un contenitore 15 (figure 3 e 5) nel quale, eventualmente, può essere già presente un prodotto di base. Ad esempio, il prodotto di base può essere una vernice neutra, trasparente, o di colore bianco, a cui vengono poi aggiunti uno o più coloranti, formati sostanzialmente da pigmenti coloranti.
I contenitori 15 possono essere sia metallici, ad esempio di acciaio sottile, o latta, sia di materiale plastico, e preferibilmente hanno una forma cilindrica, anche se essi possono avere una qualunque altra forma, come ad esempio a parallelepipedo, con base quadrata o rettangolare. Inoltre, ciascun contenitore 15 ha una parte superiore 16 (figure 3 e 14), in materiale facilmente perforabile, nella quale può essere realizzata, dalla stessa macchina 10, un’apertura avente, per esempio, la forma di un foro cilindrico 17 (fig.14), come sarà descritto più avanti in dettaglio. Il foro cilindrico 17 è configurato per essere chiuso automaticamente ed ermeticamente, nella stessa macchina 10, come sarà descritto più avanti in dettaglio, mediante un elemento di copertura, che nell’esempio qui fornito è un coperchio 18, ad esempio di materiale plastico, preferibilmente di tipo amovibile. Secondo una variante, non illustrata nei disegni, l’elemento di copertura potrebbe essere costituito da un’etichetta adesiva.
In questa forma di realizzazione, indipendentemente dalla forma e dalle dimensioni del contenitore 15, il foro cilindrico 17 ha un determinato diametro D1, che corrisponde al diametro esterno della parte inferiore del coperchio 18 (fìg. 16), in modo che un qualsiasi coperchio 18, prelevato da una pila di coperchi 18, tutti uguali fra loro, possa chiudere ermeticamente ciascun foro cilindrico 17 praticato su un contenitore 15 in lavorazione. Il coperchio 18 ha anche sia un determinato diametro interno D2 (figure 11 e 16), di poco più piccolo del diametro esterno D1 della sua parte inferiore, sia un diametro esterno D3 della sua parte superiore.
Nel primo scomparto 12, che è il più a sinistra nelle figure da 1 a 5, e il più a destra in fig. 7, è disposta una pluralità di serbatoi 19, che possono essere di qualunque tipo noto, per esempio del tipo descritto nel brevetto europeo EP-B- 1.744.826, o che sarà sviluppato in futuro. In ogni serbatoio 19 è contenuta una diversa sostanza colorante, ad esempio sotto forma di pigmenti coloranti aventi un determinato colore. Nell’esempio qui fornito i serbatoi 19 sono dodici, per cui in essi possono essere contenuti fino a dodici diverse sostanze coloranti, ma deve essere chiaro che il numero di serbatoi 19 può essere anche minore, o maggiore, di dodici.
Una pluralità di pompe volumetriche 20 (fig. 5), di qualunque tipo noto, ad esempio a soffietto, è collegata ognuna ad un corrispondente serbatoio 19 per convogliare selettivamente la sostanza colorante contenuta in quest’ultimo, verso un unico dispositivo di erogazione 21 (figure da 2 a 5 e da 8 a l l) appartenente ad un primo gruppo operativo 22 disposto nel secondo scomparto 12.
Il dispositivo di erogazione 21 può essere di qualunque tipo noto, per esempio del tipo descritto nel brevetto italiano IT-B- 1.370.076, o che sarà sviluppato in futuro, ed è posizionato in modo che il proprio centro giaccia su un primo asse verticale ZI (figure 4 e 5) che interseca perpendicolarmente un primo asse longitudinale XI (fig. 4) e che in questa forma di realizzazione funge da asse di erogazione.
Nell’esempio qui fornito il dispositivo di erogazione 21 comprende una pluralità di ugelli 23 (fig. 11), anch’essi di tipo noto, il cui numero è uguale a quello dei serbatoi 19 e delle pompe volumetriche 20. Ogni ugello 23 è appuntito e disposto in posizione sostanzialmente verticale con la punta rivolta verso il basso ed è collegato ad un terminale tubolare 24, che a sua volta è collegato ad una corrispondente pompa volumetrica 20 mediante un condotto tubolare di qualsiasi tipo noto e non rappresentato nei disegni.
Il dispositivo di erogazione 21 è montato su una piastra fissa 25 (fig.
2, 4 e 5) disposta orizzontalmente al di sopra di una stazione di caricamento 26, che comprende un piatto inferiore 27, per esempio di forma circolare, che funge da elemento di supporto e da organo di centraggio per il contenitore 15 inserito temporaneamente nella macchina 10 per essere trattato. In una posizione di riposo, o di caricamento, il centro del piatto inferiore 27 giace sul primo asse verticale Z1 (figure 5 e 15).
Nella parte anteriore della stazione di caricamento 26 è disposto un primo sportello 28 (fig. 1), che normalmente è in posizione chiusa, ma che può essere aperto, per permettere l introduzione, o la rimozione, di un contenitore 15, e poi richiuso, ad esempio manualmente.
Il primo gruppo operativo 22 (figure 5 e da 8 a 15), oltre al dispositivo di erogazione 21, comprende anche un dispositivo di perforazione 29, avente la funzione di praticare selettivamente il foro cilindrico 17 nella parte superiore 16 del contenitore 15, ed un dispositivo di chiusura 30, avente la funzione di chiudere selettivamente il foro cilindrico 17 con un coperchio 18, come sarà descritto più avanti in dettaglio.
Il dispositivo di perforazione 29 ed il dispositivo di chiusura 30 sono montati entrambi su un primo carrello 31 (fig. 5), disposto al disotto della piastra fissa 25 e scorrevole parallelamente a questa lungo un asse trasversale Y, perpendicolare sia al primo asse longitudinale X1 (fig. 4) sia al primo asse verticale Z1 (fig. 5), fra una delle tre seguenti posizioni: una posizione di riposo, rappresentata nelle figure 5 e 8, in cui lo stesso primo carrello 31 si trova completamente spostato alla sinistra del dispositivo di erogazione 21; una prima posizione operativa, rappresentata in fig. 9, in cui lo stesso primo carrello 31 si trova completamente spostato a destra, con il dispositivo di perforazione 29 esattamente al disotto dispositivo di erogazione 21, ossia coassiale al primo asse verticale Z1; una seconda posizione operativa, rappresentata in fig. 10, in cui lo stesso primo carrello 31 si trova in una zona intermedia, con il dispositivo di chiusura 30 esattamente al disotto dispositivo di erogazione 21, ossia coassiale al primo asse verticale ZI. In particolare, il primo carrello 31 è provvisto di due coppie di pattini 32 (fig. 15), scorrevoli su due barre di guida 33, parallele fra loro e supportate dalla piastra fissa 25, ed è comandato da un primo motore elettrico 34 (figure da 8 a 11), montato sulla parte superiore della piastra fissa 25 ed avente il proprio albero collegato ad una ruota dentata 35, costantemente ingranata con una cremagliera 36 (fig. 11) orizzontale e solidale al primo carrello 31.
Il dispositivo di perforazione 29 (figure 12 e 13) comprende un supporto tubolare cilindrico 37 fissato sulla superficie inferiore del primo carrello 31 ed avente un secondo asse verticale Z2 che interseca l’asse trasversale Y (fig. 5). All’ interno del supporto tubolare cilindrico 37 è fissata una lama 38 (figure 12 e 13) di forma anulare, coassiale al secondo asse verticale Z2 e sagomata in modo da definire tre elementi taglienti 39, appuntiti e con le punte rivolte verso il basso, i quali sono angolarmente sfalsati di 120° uno rispetto all’altro. I tre elementi taglienti 39 hanno una forma tale da trattenere fra loro la parte cilindrica tagliata della parte superiore 16 del contenitore 15 quando realizzano il foro cilindrico 17, affinché la parte stessa non cada all’ interno del contenitore 15.
Il supporto tubolare cilindrico 37, mediante tre steli verticali 40 (solo due visibili in fig. 13) che sono disposti angolarmente sfalsati di 120° uno rispetto all’altro, supporta un primo anello di contrasto 41 (fig. 12), anch’esso coassiale al secondo asse verticale Z2 e provvisto di un foro centrale 42 avente un diametro maggiore di quello esterno della lama 38. Tre molle elicoidali 43, supportate dal supporto tubolare cilindrico 37 e disposte attorno ai tre steli verticali 40, spingono normalmente il primo anello di contrasto 41 verso una posizione di riposo, nella quale quest’ultimo ha la superficie inferiore leggermente più bassa delle punte dei tre elementi taglienti 39.
Un elemento spintore 44 è disposto all’ interno del supporto tubolare cilindrico 37 ed è scorrevole assialmente lungo il secondo asse verticale Z2, comandato selettivamente da un meccanismo di attuazione 45, montato in un posizione fissa (a sinistra in fig. 8) sulla parte superiore della piastra fissa 25 e azionabile da un secondo motore elettrico 46. L’elemento spintore 44 ha la funzione di espellere selettivamente verso un contenitore di raccolta 47 (fig. 2), disposto nella parte inferiore del secondo scomparto 12, al disotto del meccanismo di attuazione 45, ciascuna parte cilindrica tagliata della parte superiore 16 del contenitore 15, dopo che è stato realizzato il foro cilindrico 17 e il primo carrello 31 ha nuovamente raggiunto la sua posizione di riposo, come sarà descritto più avanti in dettaglio.
Un secondo sportello 48 (figure da 1 a 4) è disposto nella parte anteriore e inferiore della copertura esterna 14 ed è normalmente chiuso, ma può essere aperto, ad esempio manualmente, per permettere la rimozione dal contenitore di raccolta 47 delle parti cilindriche tagliate dalla lama 38.
Il dispositivo di chiusura 30 (figure 8, 12 e 14) è montato sulla parte inferiore del primo carrello 31, coassialmente ad un terzo asse verticale Z3, che interseca anch’esso l’asse trasversale Y (fig. 5) ed è posizionato ad una prima distanza LI (fig. 8) fissa dal secondo asse verticale Z2 del dispositivo di perforazione 29, ad esempio di circa 200 mm.
Il dispositivo di chiusura 30 comprende un mandrino 49 (figure 12 e 14) avente una superficie esterna cilindrica 50 il cui diametro è uguale al diametro interno D2 del coperchio 18, ed una estremità inferiore 51 di forma sostanzialmente troncoconica rastremata verso il basso.
Il mandrino 49 ha la funzione di trattenere temporaneamente un coperchio 18, per poi inserirlo nel foro cilindrico 17 del contenitore 15, come sarà descritto più avanti in dettaglio.
Il mandrino 49 è scorrevole verticalmente rispetto al primo carrello 31 ed è costantemente spinto verso il basso da una coppia di molle elicoidali 52 coassiali al terzo asse verticale Z3.
Il dispositivo di chiusura 30 comprende anche un secondo anello di contrasto 53, anch’esso coassiale al terzo asse verticale Z3 e provvisto di un foro centrale 54 avente un diametro più grande del diametro esterno D3 della parte superiore del coperchio 18. Tre molle elicoidali 55 (fig.
12) sono disposte attorno a tre corrispondenti steli verticali 56, supportati dal mandrino 49 e disposti sfalsati di 120° uno dall’altro, e spingono normalmente il secondo anello di contrasto 53 verso una posizione di riposo, nella quale quest’ultimo ha la superficie inferiore leggermente più bassa dell’estremità inferiore 51 del mandrino 49.
Nella parte destra del secondo scomparto 12 è presente un secondo gruppo operativo 60 (fig. 5), che ha la funzione di prelevare un coperchio 18 alla volta da un magazzino 61 , disposto lungo un quarto asse verticale Z4, che interseca anch’esso Tasse trasversale Y (fig. 5), e posizionarlo in una posizione di prelievo, affinché possa essere prelevato dal dispositivo di chiusura 30, come sarà descritto più avanti in dettaglio.
Il secondo gruppo operativo 60 (figure 5, 15, 16 e 17) comprende un secondo carrello 62, il quale è scorrevole verticalmente lungo un quinto asse verticale Z5, che interseca anch’esso lasse trasversale Y (fig. 5) ed è disposto ad una seconda distanza L2 (fig. 16), ad esempio di circa 100 mm, dal quarto asse verticale Z4, ad opera di un terzo motore elettrico 63 (fig. 15) montato sulla parte superiore della piastra fissa 25 ed avente il proprio albero collegato ad una ruota dentata 64, costantemente ingranata con una cremagliera 65 verticale e solidale al secondo carrello 62.
Sul secondo carrello 62 è montato un quarto motore elettrico 66 (fig.
16) avente il proprio albero coassiale al quinto asse verticale Z5 e sul quale è montato un supporto 67 a forma di L, sul cui braccio verticale è montata scorrevole verticalmente una piastra 68, su cui sono imperniate due ganasce 69 verticali di una pinza di prelievo 70 (figure 15, 16 e 17), configurata per prelevare dal magazzino 61 un coperchio 18 alla volta, ossia quello più in basso
La distanza delle due ganasce 69 dal quinto asse verticale Z5 è uguale alla suddetta seconda distanza L2 (fig. 16).
Il quarto motore elettrico 66 è azionabile selettivamente per portare, con una rotazione di 180°, le ganasce 69 da una posizione di riposo, rappresentata nei disegni, ad una posizione di prelievo, nella quale esse sono disposte lungo il quarto asse verticale Z4, ossia esattamente allineate con il magazzino 61 di coperchi 18, per prelevare il più basso di questi ultimi.
Inoltre, la piastra 68 è mobile verticalmente, fra una posizione abbassata ed una posizione sollevata, ad opera di un quinto motore elettrico 71 montato orizzontalmente sul braccio verticale del supporto 67 ed avente il proprio albero collegato ad un perno eccentrico 72 (fig.
17) inserito in un’asola 73 orizzontale della stessa piastra 68.
Le due ganasce 69 sono attuabili selettivamente, fra una posizione aperta, in cui sono distanziate, o aperte, e una posizione di presa, in cui sono spinte una contro l’altra per afferrare un coperchio 18, ad opera di un sesto motore elettrico 74 (fig. 16) montato orizzontalmente sulla piastra 68 ed avente il proprio albero collegato ad un elemento di supporto 75 (fig. 17) alle due estremità del quale sono montati girevoli due rullini 76, equidistanti dall’asse del sesto motore elettrico 74 e che contattano ognuno una delle due ganasce 69.
Il magazzino 61 (figure 5, 8 e 15) comprende barre verticali di guida 77 configurate in modo da consentire a una pluralità di coperchi 18 di essere impilati gli uni sugli altri e formare così una pila di coperchi 18, con quello più in basso che è posizionato ad un livello tale da poter essere prelevato dalle ganasce 69 della pinza di prelievo 70, quando queste ultime sono nella loro posizione di prelievo.
Sulla parte superiore della copertura esterna 14 (fig.1) della macchina 10, esattamente al di sopra del magazzino 61 è presente un terzo sportello 78 (figure 1, 2 e 6), azionabile manualmente, per permettere il caricamento, all’ occorrenza, di coperchi 18 nello stesso magazzino 61. La macchina 10 comprende, inoltre, un dispositivo di miscelazione 80 (figure 3, 4, 6, 18, 19, 20 e 22), di tipo giroscopico, come ad esempio del tipo descritto nella domanda di brevetto intemazionale WO-A-2006/008590, il quale è disposto nel terzo scomparto 13 ed è configurato per miscelare il prodotto colorante, o i prodotti coloranti, contenuti nel contenitore 15, dopo che sono stati erogati dal dispositivo di erogazione 21 e dopo che il foro cilindrico 17 è stato chiuso con un coperchio 18 ad opera del dispositivo di chiusura 30.
In altre forme di realizzazione, non rappresentate qui, ma che possono essere facilmente intuibili per un esperto del ramo, il dispositivo di miscelazione 80, anziché di tipo giroscopico, potrebbe essere di qualsiasi altro tipo noto, o che sarà sviluppato in futuro, ad esempio di tipo vibrazionale, come ad esempio quello descritto nella sopra citata domanda di brevetto intemazionale WO-A-2011/161532, oppure di tipo vortex, o centrifugo.
Nella forma di realizzazione qui descritta, il dispositivo di miscelazione 80 è in grado di impartire contemporaneamente al contenitore 15 sia una rotazione principale rispetto ad un secondo asse longitudinale X2 (figure 6, 7, 18, 19 e 20), parallelo al primo asse longitudinale X1, sia una rotazione secondaria rispetto ad un asse di rotazione Z6, perpendicolare al secondo asse longitudinale X2 e che qui è definito anche come primo asse di miscelazione. In una condizione di riposo (fig. 20) l’asse di rotazione Z6 è in posizione verticale e interseca anche il primo asse longitudinale X1.
Nella forma di realizzazione qui descritta, il dispositivo di miscelazione 80 (figure 3, 4, 6, 18, 19, 20 e 22) comprende una prima struttura 81, che preferibilmente è fissa, sulla quale è montato un supporto rotante 82 girevole attorno al secondo asse longitudinale X2. Sulla parte anteriore del supporto rotante 82 (a sinistra in fig. 20) sono montati scorrevoli, in sensi reciprocamente opposti, un terzo carrello, o carrello superiore, 83 ed un quarto carrello, o carrello inferiore, 84, i quali sono configurati per essere costantemente equidistanti dal secondo asse longitudinale X2.
Il carrello superiore 83 ha un braccio 85 che è sporgente verso il secondo scomparto 12 ed ha un’estremità 86 sulla quale è montato in modo rotante un piatto superiore 87, parallelo al piatto inferiore 27 e costantemente coassiale all’asse di rotazione Z6.
La prima struttura 81 comprende una piastra superiore 88 disposta orizzontalmente, sulla quale è montato, in una posizione fìssa, un settimo motore elettrico 89, il quale è configurato per avvicinare e/o allontanare reciprocamente fra loro, rispetto al secondo asse longitudinale X2, i carrelli superiore 83 e inferiore 84 e quindi il piatto superiore 87 e il piatto inferiore 27, in particolare quando quest’ultimo è in una posizione di miscelazione, ossia coassiale all’asse di rotazione Z6, come sarà più avanti descritto in dettaglio o coassiale all’asse Z1.
Sulla piastra superiore 88 è montato anche un meccanismo di attuazione 90 (figure 18, 19, 20 e 22), che può essere di qualunque tipo noto, o che sarà sviluppato successivamente e che per brevità non viene descritto in dettaglio, il quale, quando il supporto rotante 82 è fermo in una posizione verticale di riposo, rappresentata nei disegni, è attuabile selettivamente per realizzare un collegamento meccanico fra il settimo motore elettrico 89 e i carrelli superiore 83 e inferiore 84 per effettuare il loro movimento reciproco di avvicinamento, o allontanamento. Quando invece il meccanismo di attuazione 90 è disattivato, il supporto rotante 82, insieme ai piatti superiore 87 e inferiore 27, è libero di ruotare attorno al secondo asse longitudinale X2, come sarà più avanti descritto in dettaglio.
Inoltre, secondo un altro aspetto caratteristico del presente trovato, quando sul piatto inferiore 27 (figure 18, 19, 20 e 22) è disposto un contenitore 15 da miscelare, ed insieme si trovano coassiali all’asse di rotazione Z6, lo stesso piatto inferiore 27 diventa parte del dispositivo di miscelazione 80, in quanto funge anche da elemento di base per portare il contenitore 15 contro il piatto superiore 87 e stringerlo, come in una morsa, mentre lo stesso contenitore 15 è fatto ruotare per la miscelazione dei prodotti coloranti in esso contenuti.
Per ottenere ciò, il piatto inferiore 27 è montato su un quinto carrello 91 in modo da poter ruotare sempre liberamente intorno al suo asse verticale di rotazione. Infatti, il quinto carrello 91 è scorrevole orizzontalmente lungo il primo asse longitudinale X1 fra una posizione di caricamento, rappresentata nei disegni, in particolare in fig. 20, in cui lo stesso piatto inferiore 27 è coassiale al primo asse verticale Z1, ed una posizione di miscelazione, non rappresentata nei disegni, ma facilmente intuibile per un esperto del ramo, in cui lo stesso piatto inferiore 27 è coassiale all’asse di rotazione Z6.
Il quinto carrello 91 è provvisto di due barre orizzontali 92 (figure 18, 19 e 20) inserite scorrevolmente in due boccole orizzontali di guida 93 supportate dal carrello inferiore 84.
Il dispositivo di miscelazione 80 comprende, inoltre, un ottavo motore elettrico 94 montato sulla parte inferiore del terzo scomparto 13 (fig. 7) e configurato per effettuare il movimento giroscopico dei piatti superiore 87 e inferiore 27 e dell’eventuale contenitore 15 disposto fra questi ultimi. In particolare, l’ottavo motore elettrico 94, tramite una cinghia di trasmissione 94A, è in grado di portare in rotazione una puleggia 94B avente il mozzo girevole sulla prima struttura 81, coassialmente al secondo asse longitudinale X2, e solidale al supporto rotante 82.
Inoltre, all’interno del supporto rotante 82 è disposto un meccanismo di trasmissione, o di rinvio, 95, che può essere anch’esso di qualsiasi tipo noto, o che sarà sviluppato successivamente e che per brevità non viene descritto in dettaglio, il quale è in grado di portare in rotazione, attorno all’asse di rotazione Z6, il piatto superiore 87, sfruttando la rotazione della puleggia 94B.
Il movimento selettivo del quinto carrello 91 fra la sua posizione di caricamento e quella di miscelazione, parallelamente al primo asse longitudinale X1, è ottenuto mediante un nono e un decimo motore elettrico 96 e 97 (figure 21 e 22) montati su una seconda struttura 98, che preferibilmente è anch’essa fissa, disposta nella parte inferiore della macchina 10, con i loro alberi disposti verticalmente.
Ciascuno dei due motori 96 e 97 ha il proprio albero calettato su una corrispondente ruota dentata 99 e 100 rispettivamente, a sua volta ingranata con una cremagliera 101 e 102, rispettivamente, disposta orizzontalmente. Le due cremagliere 101 e 102 sono fissate alle superfici interne di due pareti verticali 103 e 104 di un sesto carrello 105 (figure 20 e 22), il quale è scorrevole orizzontalmente mediante pattini 106 (fig.
22) rispetto a due guide 107 fissate alle superfici esterne della seconda struttura 98.
Sulla parte superiore del sesto carrello 105 è fissato un organo di collegamento 108 che è in impegno con il quinto carrello 91, così che ad ogni spostamento orizzontale dello stesso sesto carrello 105 (fig. 20) parallelamente al primo asse longitudinale X1, corrisponda un analogo spostamento orizzontale del quinto carrello 91 e, quindi, del piatto inferiore 27.
Fra il secondo scomparto 12 ed il terzo scomparto 13 (figure 3, 4 e 6) è disposta una porta divisoria 109, parallela all’asse trasversale Y e simmetrica rispetto al primo asse longitudinale X1, la quale è scorrevole verticalmente su un telaio di guida 110, avente sostanzialmente la forma di una U rovesciata.
La porta divisoria 109 normalmente è abbassata, in una posizione di chiusura, per isolare la zona di erogazione, che si trova al disotto del dispositivo di erogazione 21, dal dispositivo di miscelazione 80 e può essere sollevata, in una posizione operativa di apertura, ad opera di un undicesimo e un dodicesimo motore elettrico 111 e 112 (figure 4 e 11) montati sulla parte superiore della piastra fissa 25.
Ciascuno dei due motori 111 e 112 ha il proprio albero calettato su una corrispondente ruota dentata 113 e 114, rispettivamente, a sua volta ingranata con una cremagliera 115 e 116 (fig. 4), rispettivamente, disposta orizzontalmente. Le due cremagliere 115 e 116 sono fissate ai fianchi laterali della porta divisoria 109.
La macchina 10 comprende, inoltre, un processore elettronico 117 (figure 2, 3, 6 e 7) configurato e programmato per controllare e comandare selettivamente sia il dispositivo di erogazione 21, sia il dispositivo di perforazione 29, sia il dispositivo di chiusura 30, sia il dispositivo di miscelazione 80, compresi tutti i dodici motori elettrici 34, 46, 63, 66, 71, 74, 89, 94, 96, 97, 111 e 112, ai quali sono associati sensori di posizione, di tipo noto e non rappresentati nei disegni, che inviano corrispondenti segnali allo stesso processore elettronico 117. La macchina 10 può anche essere provvista di mezzi di introduzione dati, di qualsiasi tipo e non rappresentati nei disegni, mediante i quali un utente può selezionare sia il colore, sia la tonalità del prodotto finale che vuole ottenere.
Il funzionamento della macchina 10 fin qui descritta, che corrisponde sostanzialmente al procedimento secondo il presente trovato per la preparazione automatica di prodotti coloranti fluidi secondo il presente trovato, è il seguente.
In una posizione iniziale di riposo, o di caricamento, rappresentata nei disegni, la macchina 10 si trova con il piatto inferiore 27 abbassato e nella stazione di caricamento 26 (fig. 2), coassiale al primo asse verticale Z1. Conseguentemente, il piatto superiore 84 del dispositivo di miscelazione 80 è nella sua posizione sollevata. Il primo carrello 31 (fig.
8) si trova spostato a sinistra, ossia distante dal dispositivo di erogazione 21, la porta divisoria 109 (fig. 3) è abbassata e i tre sportelli 28, 48 e 78 sono chiusi. La pinza di prelievo 70 (figure 15 e 16) è rivolta verso il dispositivo di erogazione 21, in una posizione di consegna di un coperchio 18, si trova nella sua posizione abbassata e ha due sue ganasce 69 in posizione aperta.
Il procedimento per la preparazione automatica di un prodotto colorante fluido secondo il presente trovato, utilizzando la macchina 10 fin qui descritta, comprende una fase di caricamento, durante la quale un utente, dopo aver aperto il primo sportello 28 (fig. 1), manualmente, o automaticamente, inserisce manualmente un contenitore 15 (fig. 3) sul piatto inferiore 27 della stazione di caricamento 26 e lo posiziona in modo che il contenitore 15 stesso sia coassiale al primo asse verticale ZI.
Si fa notare che in questa forma di realizzazione il contenitore 15 contiene già al suo interno la sostanza di base dalla quale ottenere il prodotto colorante desiderato, mediante l’aggiunta di sostanze coloranti. Inoltre, la parte superiore 16 del contenitore 15 è priva di qualsiasi apertura. Infatti il foro cilindrico 17 sarà praticato automaticamente dal dispositivo di perforazione 29, in una successiva fase di perforazione. Il primo sportello 28 viene quindi richiuso, manualmente, o automaticamente, e rimarrà bloccato in tale posizione fino al completamento del ciclo operativo, quando cioè il contenitore 15, chiuso ermeticamente da un coperchio 18, e dopo aver subito una fase di miscelazione, potrà essere rimosso dalla stazione di caricamento 26.
Opzionalmente, la macchina 10 può effettuare automaticamente un’operazione di centraggio del contenitore 15 rispetto al piatto inferiore 27, mediante qualsiasi mezzo noto, come ad esempio quelli descritti nella sopra citata domanda di brevetto intemazionale WO-A-2011/161532, o che sarà sviluppato in futuro.
In questo modo, il contenitore 15 si trova posizionato esattamente al disotto del dispositivo di erogazione 21, ma ancora abbassato rispetto ad esso.
Viene quindi effettuata una fase di perforazione per realizzare il foro cilindrico 17 nella parte superiore 16 del contenitore 15. Per fare ciò, il processore elettronico 117 comanda il primo motore elettrico 34 in modo da traslare il primo carrello 31 verso destra, portandolo dalla posizione di riposo, rappresentata in fig. 8, alla prima posizione operativa, rappresentata in fig. 9, nella quale gli assi verticali Z1 e Z2 coincidono. Mantenendo fermo il primo carrello 31 in questa prima posizione operativa, il processore elettronico 117 comanda prima il meccanismo di attuazione 90 (figure 20 e 22) e poi il settimo motore elettrico 89 per causare il sollevamento del carrello inferiore 84 (figure 15, 18, 19, 20 e 22) e, conseguentemente, anche del piatto inferiore 27, fino a portare il contenitore 15 contro il dispositivo di perforazione 29 (fig. 9), fino a che la lama 38 (fig. 13) di quest’ultimo penetra con i propri elementi taglienti 39 nella parte superiore 16 (fig. 14) dello stesso contenitore 15 e realizza il foro circolare 17. A tale movimento verso l’alto del piatto inferiore 27 corrisponde un analogo movimento verso il basso, che in questa fase è a vuoto, del piatto superiore 84 del dispositivo di miscelazione 80.
In aggiunta e contemporaneamente, mentre il primo carrello 31 rimane in questa prima posizione operativa (fig. 9), sul mandrino 49 del dispositivo di chiusura 30 viene posizionato un coperchio 18, che era stato prelevato precedentemente dal magazzino 61, con una fase di prelievo nel corso di un ciclo operativo precedente, mediante l’azionamento del secondo gruppo operativo 60, e che si trova pinzato fra le ganasce 69 della pinza di prelievo 70, come sarà più avanti descritto in dettaglio. In particolare, viene comandato prima il quinto motore elettrico 71, per sollevare la piastra 68 e la pinza di prelievo 70, fino a portare l’interno de coperchio 18, pinzato fra le ganasce 69, a contatto con la superficie esterna cilindrica 50 (fig. 12) del mandrino 49, poi il sesto motore elettrico 74 per aprire le ganasce 69 e liberare il coperchio 18, poi nuovamente il quinto motore elettrico 71, per abbassare la piastra 68 e la pinza 70, mantenendo le ganasce 69 aperte. Una volta praticato il foro cilindrico 17 e inserito il coperchio 18 sul mandrino 49 (fig. 14), con un comando inverso al settimo motore elettrico 89 (figure 20 e 22), il piatto inferiore 27 ed il contenitore 15 vengono riportati verso il basso, mentre la lama 38 trattiene temporaneamente la parte asportata della parte superiore 16 (fig. 14) del contenitore 15 fra i propri elementi taglienti 39 (fig. 13). Quindi viene comandato all’inverso il primo motore elettrico 34 in modo che il primo carrello 3 1 ritorni nella sua posizione iniziale, rappresentata in fig. 8. A tale movimento verso il basso del piatto inferiore 27 corrisponde un analogo movimento verso l’alto del piatto superiore 84 del dispositivo di miscelazione 80, che si riporta così nella sua posizione iniziale.
Viene quindi effettuata una fase di erogazione, che avviene automaticamente sotto il controllo del processore elettronico 117.
Tale fase di erogazione prevede che sia comandato nuovamente il settimo motore elettrico 89 (figure 20 e 22), in modo che il piatto inferiore 27 ed il contenitore 15 montato su di esso siano nuovamente sollevati fino a portare il foro centrale 17 (fig. 14), praticato nella parte superiore 16 del contenitore 15, a ridosso delle punte inferiori degli ugelli 23 (fig. 11) del dispositivo di erogazione 21.
Il processore elettronico 117 comanda quindi, in modo programmato, la vera e propria erogazione di determinate quantità di almeno una o più sostanze coloranti selezionate automaticamente, eventualmente insieme ad altre sostanze non coloranti, per ottenere il colore desiderato, prelevandole dai rispettivi serbatoi 19 (fig. 2), tramite le pompe volumetriche 20, e convogliandole attraverso i terminali tubolari 24 e gli ugelli 23 (fig. 11) allinteno del contenitore 15.
Terminata la fase di erogazione, viene effettuata una fase di chiusura, in modo ermetico, del foro cilindrico 17 del contenitore 15 mediante il coperchio 18 che si trova già posizionato sul mandrino 49, come è stato descritto in precedenza. In particolare, il processore elettronico 117 prima, eventualmente, comanda nuovamente il settimo motore elettrico 89 per causare l’abbassamento del piatto inferiore 27, per allontanare il contenitore 15 dagli ugelli 23 e poi, in ogni caso, comanda nuovamente il primo motore elettrico 34 in modo da traslare il primo carrello 31 verso destra, portandolo dalla posizione di riposo, rappresentata in fig. 8, alla seconda posizione operativa, rappresentata in fig. 10, nella quale gli assi verticali Z1 e Z3 coincidono.
Mantenendo fermo il primo carrello 31 in questa seconda posizione operativa, il processore elettronico 117 comanda nuovamente il settimo motore elettrico 89 per causare il sollevamento del carrello inferiore 84 (figure 15, 18, 19, 20 e 22) e, conseguentemente, anche del piatto inferiore 27, fino a portare il contenitore 15 contro il coperchio 18 posizionato sul mandrino 49 fino a che lo stesso coperchio 18 entra nel foro cilindrico 17, chiudendolo ermeticamente. Anche in questo caso, al movimento verso l’alto del piatto inferiore 27 corrisponde un analogo movimento verso il basso, che anche in questa fase è a vuoto, del piatto superiore 84 del dispositivo di miscelazione 80.
A completamento della fase di chiusura, il processore elettronico 117 comanda nuovamente il settimo motore elettrico 89 per causare l’abbassamento del carrello inferiore 84 (figure 15, 18, 19, 20 e 22) e, conseguentemente, anche del piatto inferiore 27 e poi nuovamente il primo motore elettrico 34 in modo da traslare il primo carrello 31 verso sinistra, portandolo dalla sua posizione di riposo, rappresentata in fig. 8. Una volta che il foro cilindrico 17 del contenitore 15 è stato chiuso ermeticamente con il coperchio 18, il processore elettronico 117 comanda eventualmente una fase miscelazione, o di agitazione, mediante il dispositivo di miscelazione 80.
In particolare, il processore elettronico 117 comanda prima l’apertura, ossia il sollevamento, della porta divisoria 109 (figure 3 e 4), azionando contemporaneamente l’undicesimo motore elettrico 111 e il dodicesimo motore elettrico 112 (figure 4 e 11), e poi lo spostamento orizzontale verso destra, parallelamente al primo asse longitudinale X1, del sesto carrello 105 (fig. 20), azionando contemporaneamente il nono motore elettrico 96 (figure 21 e 22) e il decimo motore elettrico 97. In questo modo anche il quarto carrello 91 viene spostato verso destra, insieme al piatto inferiore 27 ed il contenitore 15 appoggiato su di esso, fino a quando l’asse di rotazione del piatto inferiore 27 va a coincidere con l’asse di rotazione Z6, in perfetto allineamento con il piatto superiore 84 (posizione non rappresentata nei disegni, ma facilmente intuibile per un esperto del ramo).
Poi il processore elettronico 117 comanda nuovamente il settimo motore elettrico 89 (figure 15, 18, 19, 20 e 22) per causare l’abbassamento del carrello superiore 83 e il contemporaneo sollevamento del carrello inferiore 84 e, conseguentemente, anche del piatto inferiore 27, fino a che il contenitore 15, è ammorsato fra il piatto inferiore 27 ed il piatto superiore 84.
Quindi viene azionato l’ottavo motore elettrico 94 che porta in rotazione tutto il sistema rotante del dispositivo di miscelazione 80, ossia il supporto rotante 82 e, tramite il meccanismo di trasmissione 95, anche il piatto superiore 87 attorno al proprio asse di rotazione Z6 e conseguentemente anche contenitore 15 ed il piatto inferiore 27.
La fase di miscelazione vera e propria consiste in una rotazione frenetica, in modo giroscopico, del contenitore 15 ammorsato fra il piatto inferiore 27 ed il piatto superiore 87, per un determinato periodo di tempo, ad esempio compreso fra 0.5 min e 5 min, per miscelare così il prodotto di base con le sostanze coloranti iniettate dal dispositivo di erogazione 21 ed ottenere il prodotto finito desiderato.
Terminata la suddetta fase di miscelazione vera e propria, il processore elettronico 117 arresta l’ottavo motore elettrico 94 quando il supporto rotante 82 si trova nuovamente nella sua posizione iniziale di riposo, con l’asse di rotazione Z6 verticale (fig. 20), dopo di che comanda prima il meccanismo di attuazione 90 e poi il settimo motore elettrico 89, in senso inverso a quello effettuato per ultimo, per causare il sollevamento del carrello superiore 83 e il contemporaneo abbassamento del carrello inferiore 84, del piatto inferiore 27 e del contenitore 15.
Poi il processore elettronico 117 comanda in senso inverso, i motori elettrici 96, 97, in modo che il piatto inferiore 27 ed il contenitore 15, con il proprio contenuto già miscelato, ritornino nelle loro posizioni iniziali, ossia con questi ultimi coassiali al primo asse verticale ZI.
Inoltre, ogni qualvolta il piatto inferiore 27 si muove dalla sua posizione di caricamento, in cui è coassiale al primo asse verticale ZI, alla sua posizione di miscelazione, in cui è coassiale all’asse di rotazione Z6, il processore elettronico 117 comanda selettivamente i motori elettrici undicesimo 1 11 e dodicesimo 112 per sollevare e poi riabbassare la porta divisoria 109.
Contemporaneamente alla suddetta fase di erogazione, o alla suddetta fase di miscelazione, o separatamente rispetto ad esse, viene effettuata anche una fase di prelievo di un coperchio 18 dal magazzino 61 mediante il secondo gruppo operativo 60 (figure 15, 16 e 17). In particolare, il processore elettronico 117 comanda prima il quarto motore elettrico 66 per ruotare di 180° il supporto 67 e portare così la pinza di prelievo 70, con le ganasce 69 ancora aperte, al disotto del magazzino 61, in una posizione di prelievo, in allineamento con il quarto asse verticale Z4. Poi il processore elettronico 117 comanda prima il quinto motore elettrico 71, per sollevare la piastra 68 fino a portare la parte superiore delle due ganasce 69 in allenamento con la parte superiore del coperchio 18 che sta in fondo alla pila nel magazzino 61, e poi il sesto motore elettrico 74, per chiudere le ganasce 69 in modo che pinzino fra loro il suddetto coperchio 18.
Poi il processore elettronico 117 comanda, in sequenza e in senso opposto al precedente prima il quinto motore elettrico 7 1 per abbassare la piastra 68 e la pinza di prelievo 70, con le ganasce 69 chiuse attorno al coperchio 18 prelevato, fino alla loro posizione verticale iniziale, e poi il quarto motore elettrico 66 per ruotare di 180° il supporto 67 e portare così la pinza di prelievo 70 nuovamente nella sua posizione iniziale, rappresentata in fig. 16, ma con un coperchio 18 pinzato fra le ganasce 69, pronto per essere inserito, in un ciclo operativo successivo, nel mandrino 49, come è stato descritto in precedenza.
Contemporaneamente alla suddetta fase di prelievo, o separatamente rispetto ad essa, viene effettuata anche una fase di espulsione, durante la quale la parte asportata dalla parte superiore 16 del coperchio 18, che si trova ancora fra gli elementi taglienti 39 della lama 38, ora in allineamento con il secondo asse verticale Z2, viene spinta verso il sottostante contenitore di raccolta 47 (fig. 2) dall’elemento spintore 44 (fig. 13) che viene abbassato mediante il meccanismo di attuazione 45 (figure 2 e 11), comandato dal secondo motore elettrico 46 (fig. 11). A questo punto il ciclo operativo è completato, il primo sportello 28 può essere riaperto ed il contenitore 15, contenente il prodotto colorato desiderato e chiuso ermeticamente con il coperchio 18, può essere rimosso manualmente dall’utente.
E’ pertanto chiaro che tutte le fasi del ciclo operativo, inclusa la realizzazione del foro cilindrico 17 nella parte superiore del contenitore 15 e la chiusura ermetica dello stesso foro cilindrico 17, sono gestite automaticamente dal processore elettronico 117, solamente con l’intervento dello stesso utente, senza la necessità della presenza di un operatore specializzato.
Inoltre, secondo una variante del presente trovato, non rappresentata nei disegni, ma facilmente intuibile per un esperto del ramo, la macchina 10 potrebbe essere priva del dispositivo di miscelazione 80, così come è stato descritto in precedenza, ed essere invece provvista di un organo di miscelazione semplificato, direttamente collegato al piatto inferiore 27, per fare ruotare quest’ultimo, insieme al contenitore 15, attorno al primo asse verticale Z1, dopo che sono state completate sia la fase di erogazione delle sostanze coloranti, iniettate dal dispositivo di erogazione 21, sia la fase di chiusura del foro cilindrico 17 con il tappo 18, mediante il dispositivo di chiusura 30. Ad esempio, durante l’azionamento del suddetto organo di miscelazione semplificato, il contenitore 15 potrebbe essere mantenuto fermo sul sottostante piatto inferiore 27 mediante mezzi meccanici, o elettromagnetici, di tipo noto. Si fa notare che, vantaggiosamente, il piatto inferiore 17, che funge da organo di supporto del contenitore 15, è sempre supportato dalla prima struttura 81, sia durante la fase di miscelazione ad opera del dispositivo di miscelazione 80, sia durante la fase di erogazione, quando il contenitore 15 è associato al dispositivo di erogazione 21.
E' chiaro che alla macchina 10 e al relativo procedimento fin qui descritti possono essere apportate modifiche e/o aggiunte di parti, senza per questo uscire dall'ambito del presente trovato.
Per esempio, in una versione semplificata della macchina 10, il piatto inferiore 27 potrebbe essere provvisto di un mandrino con ganasce autocentranti, di tipo noto ed eventualmente motorizzato, che potrebbe mantenere fermo in posizione il contenitore 15. In questo caso non sarebbe necessaria la presenza del piatto superiore 87 e dei relativi organi di avvicinamento/allontanamento dei due carrelli superiore 83 e inferiore 84.
Inoltre, per esempio, il dispositivo di erogazione 21 potrebbe muoversi parallelamente al primo asse longitudinale X1 da una posizione di riposo, in cui si trova disposto lungo il primo asse verticale Z1, ed una posizione di erogazione, in cui si trova disposto lungo il primo asse di miscelazione Z6, per cui quest’ultimo diventa anche l’asse di erogazione. È anche chiaro che, sebbene il presente trovato sia stato descritto con riferimento ad un esempio specifico di una forma di realizzazione, una persona esperta del ramo potrà senz'altro realizzare molte altre forme equivalenti di macchine per la preparazione automatica di prodotti coloranti fluidi, e dei relativi procedimenti, aventi le caratteristiche espresse nelle rivendicazioni e quindi tutte rientranti nell’ambito di protezione da esse definito.

Claims (16)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Macchina (10) per la preparazione automatica di un prodotto colorante fluido all’interno di un contenitore (15), che eventualmente contiene già un prodotto di base, comprendente mezzi di erogazione (21) configurati per erogare almeno una o più sostanze coloranti all’ interno di detto contenitore (15) quando quest’ultimo si trova in una posizione di erogazione, e mezzi di miscelazione (80) comprendenti almeno una struttura (81) preferibilmente fissa ed un organo di supporto (27) configurato per supportare detto contenitore (15) almeno quando si trova in una posizione di miscelazione nella quale detto contenitore (15) è configurato per essere sottoposto ad una fase di miscelazione di dette almeno una o più sostanze coloranti, caratterizzata dal fatto che detto organo di supporto (27) è configurato per fungere da supporto di detto contenitore (15), sia durante detta fase di miscelazione ad opera di detti mezzi di miscelazione (80), sia durante una fase di erogazione quando detto contenitore (15) è associato a detti mezzi di erogazione (21), e che detto organo supporto (27) è supportato da detta struttura (81), sia durante detta fase di miscelazione, sia durante detta fase di erogazione.
  2. 2. Macchina (10) come nella rivendicazione 1, in cui detti mezzi di erogazione (21) sono disposti sostanzialmente lungo un asse di erogazione (Z1), caratterizzata dal fatto che detto organo di supporto comprende un piatto inferiore (27) configurato per essere preferibilmente girevole attorno ad un primo asse di miscelazione (Z6), che in una posizione di riposo è sostanzialmente parallelo a, o coincidente con, detto asse di erogazione (ZI).
  3. 3. Macchina (10) come nella rivendicazione 2, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di miscelazione (80) comprendono, inoltre, un organo superiore di contrasto (87), parallelo a detto piatto inferiore (27), e che detto piatto inferiore (27) e detto organo superiore di contrasto (87) sono configurati per stringere fra loro detto contenitore (15) quando detto contenitore (15) si trova in detta posizione di miscelazione.
  4. 4. Macchina (10) come nella rivendicazione 2 o 3, caratterizzata dal fatto che detto piatto inferiore (27) è associato a mezzi di trasferimento (91, 105) configurati per muoverlo selettivamente in maniera bidirezionale, eventualmente insieme a detto contenitore (15), lungo un primo asse longitudinale (XI), che interseca perpendicolarmente sia detto asse di erogazione (ZI), sia detto primo asse di miscelazione (Z6), fra detta posizione di erogazione e detta posizione di miscelazione, e viceversa.
  5. 5. Macchina (10) come nella rivendicazione 2, 3 o 4, caratterizzata dal fatto che detto piatto inferiore (27), quando si trova in detta posizione di erogazione, è coassiale a detto asse di erogazione (Z1) ed è al disotto di detti mezzi di erogazione (21), definendo così una zona di caricamento (26) per detto contenitore (15), mentre quando si trova in detta posizione di miscelazione è coassiale a detto primo asse di miscelazione (Z6), per cui è al disotto di detto organo superiore di contrasto (87).
  6. 6. Macchina (10) come nella rivendicazione 3, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di miscelazione (80) comprendono, inoltre, un supporto rotante (82) sul quale sono montati scorrevoli, con moto di reciproco avvicinamento, o allontanamento, uno rispetto all’altro, lungo una medesima direzione parallela a detto primo asse di miscelazione (Z6), un carrello superiore (83), che supporta in modo girevole detto organo superiore di contrasto (87), ed un carrello inferiore (84), che supporta scorrevolmente detto organo di supporto inferiore (27).
  7. 7. Macchina (10) come nelle rivendicazioni 4 e 6, caratterizzata dal fatto che detto supporto rotante (82) è supportato in modo girevole da detta struttura (81) ed è configurato per ruotare attorno ad un secondo asse di miscelazione (X2), perpendicolare a detto primo asse di miscelazione (Z6), e che primi mezzi di comando (94, 94A, 94B) sono previsti per portare selettivamente in rotazione detto supporto rotante (82) attorno a detto secondo asse di miscelazione (X2).
  8. 8. Macchina (10) come nella rivendicazione 7, caratterizzata dal fatto che mezzi di trasmissione, o di rinvio, (95) sono previsti in associazione con detto supporto rotante (82) per portare in rotazione, attorno a detto primo asse di miscelazione (Z6), detto organo superiore di contrasto (87), sfruttando la rotazione di detto supporto rotante (82) attorno a detto secondo asse di miscelazione (X2), ad opera di detti primi mezzi di comando (94, 94A, 94B).
  9. 9. Macchina (10) come nella rivendicazione 7 o 8, caratterizzata dal fatto che secondi mezzi di comando (89, 90) sono previsti per comandare il movimento reciproco di avvicinamento/allontanamento di detti due carrelli superiore (83) e inferiore (84), parallelamente a detto primo asse di miscelazione (Z6).
  10. 10. Macchina (10) come nella rivendicazione 9, caratterizzata dal fatto che detto organo di supporto (27) è montato su un proprio carrello (91) il quale è supportato scorrevolmente da detto carrello inferiore (84) e che terzi mezzi di comando (96, 97, 99, 100, 101, 102 e 105) sono previsti per comandare il selettivo movimento, lungo detto primo asse longitudinale (XI), di detto organo di supporto (27), con il proprio carrello (91), da detta posizione di erogazione a detta posizione di miscelazione, e viceversa.
  11. 11. Macchina (10) come nella rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di miscelazione (80) comprendono mezzi di agitazione configurati per agitare detto contenitore (15) quando si trova in detta posizione di miscelazione.
  12. 12. Procedimento per preparare automaticamente un prodotto colorante fluido all’ interno di un contenitore (15), che eventualmente contiene già un prodotto di base, comprendente almeno una fase di erogazione, nella quale mezzi di erogazione (21) erogano almeno una o più sostanze coloranti all’interno di detto contenitore (15), mentre quest’ultimo si trova in una posizione di erogazione, e una fase di miscelazione, nella quale mezzi di miscelazione (80) miscelano dette almeno una o più sostanze coloranti, eventualmente insieme a detto prodotto di base e/o ad altre sostanze non coloranti, in cui detti mezzi di miscelazione (80) comprendono almeno una struttura (81) preferibilmente fissa ed un organo di supporto (27), configurato per supportare detto contenitore (15) almeno quando si trova in una posizione di miscelazione nella quale detto contenitore (15) è sottoposto ad una fase di miscelazione di dette almeno una o più sostanze coloranti, caratterizzato dal fatto che detto contenitore (15) è supportato da detto organo di supporto (27) sia durante detta fase di erogazione sia durante detta fase di miscelazione, e che detto organo supporto (27) è supportato da detta struttura (81), sia durante detta fase di miscelazione, sia durante detta fase di erogazione.
  13. 13. Procedimento come nella rivendicazione 12, caratterizzato dal fatto che comprende, inoltre, una fase di trasferimento, nella quale mezzi di trasferimento (91, 105), dopo detta fase di erogazione, trasferiscono detto organo di supporto (27), insieme a detto contenitore (15), da detta posizione di erogazione a detta posizione di miscelazione e, dopo detta fase di miscelazione, trasferiscono detto organo di supporto (27), insieme a detto contenitore (15), da detta posizione di miscelazione a detta posizione di erogazione.
  14. 14. Procedimento come nella rivendicazione 12 o 13, caratterizzato dal fatto che comprende, inoltre, una prima fase di movimentazione nella quale detto organo di supporto (27), insieme a detto contenitore (15), è movimentato lungo un asse di erogazione (ZI) di detti mezzi di erogazione (21) , quando detto organo di supporto (27) e detto contenitore (15) si trovano in detta posizione di erogazione, per portare detto contenitore (15) più o meno vicino a detti mezzi di erogazione (21), oppure - viceversa - per allontanarlo da essi.
  15. 15. Procedimento come nella rivendicazione 12, 13 o 14, caratterizzato dal fatto che comprende, inoltre, una seconda fase di movimentazione nella quale detto organo di supporto (27), insieme a detto contenitore (15), è movimentato, mediante rotazione e/o agitazione, quando detto organo di supporto (27) e detto contenitore (15) si trovano in detta posizione di miscelazione, per effettuare la miscelazione di dette almeno una o più sostanze coloranti.
  16. 16. Procedimento come nella rivendicazione 15, caratterizzato dal fatto che detta seconda fase di movimentazione prevede che detto contenitore (15), prima di essere ruotato e/o agitato, sia portato selettivamente da detto organo di supporto (27) contro un organo superiore di contrasto (87) che fa parte di detti mezzi di miscelazione (80).
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