IT201900009321A1 - Apparato smontagomme - Google Patents

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Giulio Corghi
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Nexion Spa
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Description

DESCRIZIONE
Annessa a domanda di brevetto per INVENZIONE INDUSTRIALE avente per titolo
“APPARATO SMONTAGOMME”
La presente invenzione ha per oggetto un apparato smontagomme e un metodo per montare e smontare uno pneumatico di una ruota da un rispettivo cerchione della ruota.
Durante le operazioni di montaggio o smontaggio, la ruota viene trascinata in rotazione da un mandrino, il quale è azionato da un motore elettrico comandato da un controllore della macchina. Il controllore imposta parametri di alimentazione del motore elettrico (ad esempio corrente di alimentazione o tensione di alimentazione o frequenza della tensione di alimentazione) in modo da imprimere al mandrino una velocità di rotazione ad una coppia di lavoro determinata dal carico esterno. Il controllore imposta i parametri di alimentazione in funzione di segnali di comando ricevuti da un utente tramite un organo di comando, che può essere un pedale, una leva o un’altra interfaccia utente.
Durante le operazioni di montaggio o smontaggio, gli pneumatici e gli organi dell’apparato smontagomme sono sottoposti a sforzi notevoli che, in alcune condizioni operative, potrebbero comportare un danneggiamento dello pneumatico o addirittura degli utensili coinvolti nelle operazioni.
L’entità degli sforzi che si scaricano sullo pneumatico e sugli organi della macchina dipende da diversi fattori, tra i quali risultano determinanti la tipologia di ruota e l’esperienza dell’operatore nell’utilizzo dell’apparato. In alcuni casi, una ridotta sensibilità dell’operatore potrebbe provocare il raggiungimento di coppie di lavoro eccessive a velocità di rotazione elevata e un conseguente danneggiamento dello pneumatico interessato.
Al fine di evitare il raggiungimento di valori troppo elevati di coppie di lavoro, sono note soluzioni che programmano il controllore per operare una limitazione di coppia, attraverso la quale il controllore imposta i parametri di alimentazione in modo da non superare un valore di coppia prestabilito. Soluzioni di questo tipo sono descritte ad esempio in EP3415348A1 e US5196772A.
Tuttavia, in alcune situazioni, come ad esempio in ruote particolarmente rigide o pesanti, la coppia di lavoro richiesta potrebbe essere anche molto vicina alla massima coppia erogabile dal motore elettrico. Pertanto, in tali casi, la limitazione di coppia impedisce di operare su tali pneumatici, anche se l’utente sta consapevolmente imprimendo la coppia di lavoro richiesta. Altre soluzioni, in cui le macchine possono essere attuate a velocità di rotazioni differenti agendo su comandi separati, la massima coppia erogabile è indiscriminata e rimane la stessa sia nel caso in cui la macchina venga azionata a velocità ridotta sia che essa venga azionata a velocità elevata.
Tali soluzioni non tengono però in considerazioni la velocità di rotazione nella valutazione della massima coppia erogabile. Pertanto, potrebbero verificarsi casi in cui la coppia massima, tarata ad esempio sulla velocità ridotta, è troppo alta da erogare in condizioni di velocità di rotazione più elevate.
Quindi, tali apparati smontagomme aumentano la sicurezza a discapito della flessibilità dell’apparato.
Scopo del presente trovato è rendere disponibile un apparato smontagomme e un metodo per montare o smontare uno pneumatico di una ruota da un rispettivo cerchione della ruota che superino gli inconvenienti della tecnica nota sopra citati.
Detto scopo è pienamente raggiunto dall’apparato smontagomme e dal metodo per montare o smontare uno pneumatico di una ruota da un rispettivo cerchione della ruota oggetti del presente trovato, che si caratterizza per quanto contenuto nelle rivendicazioni sotto riportate.
Secondo un aspetto della descrizione, il presente trovato mette a disposizione un apparato smontagomme per smontare e montare uno pneumatico rispetto a un corrispondente cerchione di una ruota di un veicolo.
L’apparato comprende un telaio. L’apparato comprende un mandrino. Il mandrino è connesso al telaio. Il mandrino è configurato per ruotare attorno ad un asse di rotazione. Il mandrino è connettibile alla ruota per trascinarla in rotazione.
L’apparato comprende un utensile di lavoro. L’utensile è connesso al telaio (ad esempio tramite un braccio operativo). L’utensile è mobile in avvicinamento e/o in allontanamento rispetto al mandrino, preferibilmente lungo una direzione parallela all’asse di rotazione, per interagire con un tallone dello pneumatico.
L’apparato comprende un motore elettrico. Il motore elettrico è connesso al mandrino per imprimergli una velocità di rotazione e una coppia di lavoro. In una forma di realizzazione, il motore elettrico è connesso direttamente al mandrino. In altre forme di realizzazione, un motoriduttore è interposto tra il motore elettrico e il mandrino.
L’apparato comprende un controllore. Il controllore è preposto a ricevere una potenza elettrica in ingresso per alimentare il motore elettrico.
In una forma di realizzazione, il controllore comprende un’unità di potenza. In una forma di realizzazione, il controllore comprende una unità di elaborazione. L’unità di elaborazione è configurata per generare un segnale di pilotaggio. L’unità di potenza è configurata per erogare, preferibilmente in funzione del segnale di pilotaggio, una tensione di alimentazione e una corrente di alimentazione, per comandare il motore elettrico. L’unità di potenza è configurata per erogare la tensione di alimentazione (o la corrente di alimentazione) ad una frequenza di alimentazione, in funzione del segnale di pilotaggio.
In una forma di realizzazione, l’unità di elaborazione è programmata per derivare un parametro di controllo. In una forma di realizzazione, il parametro di controllo è rappresentativo della coppia di lavoro erogata al motore elettrico. Il parametro di controllo, in altre forme di realizzazione, è rappresentativo della velocità di rotazione del motore elettrico.
In una forma di realizzazione, l’unità di elaborazione è configurata per operare una limitazione di coppia. In una forma di realizzazione, la limitazione di coppia è operata in funzione del parametro di controllo, in modo da impedire al motore elettrico di erogare una coppia di lavoro superiore ad un valore di soglia. In una forma di realizzazione, l’unità di elaborazione è configurata per operare la limitazione di coppia generando un opportuno segnale di pilotaggio che varia la frequenza della tensione di alimentazione e/o la tensione di alimentazione per mantenere la coppia di lavoro sotto al valore di soglia.
In una forma di realizzazione, la limitazione di coppia potrebbe essere operata da un limitatore, di tipo meccanico o elettronico, il quale è connesso con l’unità di elaborazione per ricevere corrispondenti segnali di pilotaggio, che lo comandano al fine di mantenere la coppia di lavoro inferiore al valore di soglia.
In una forma di realizzazione, l’unità di elaborazione è programmata per derivare un parametro di attivazione. In una forma di realizzazione, l’unità di elaborazione è programmata per commutare tra una configurazione attivata, in cui la limitazione di coppia è abilitata, e una configurazione disattivata, in cui la limitazione di coppia è disabilitata. In una forma di realizzazione, l’unità di elaborazione è programmata per commutare tra la configurazione attivata e la configurazione disattivata in funzione del parametro di attivazione.
In tal modo, l’apparato consente di attivare in maniera condizionata la presenza di una limitazione di coppia. Pertanto, qualora un utente necessiti consapevolmente di una coppia di lavoro superiore al valore di soglia, l’apparato consente di disabilitare la limitazione di coppia e compiere le operazioni richieste.
In una forma di realizzazione, il parametro di attivazione è rappresentativo della velocità di rotazione del motore elettrico.
In una forma di realizzazione, l’unità di elaborazione è programmata per abilitare la limitazione di coppia in risposta al verificarsi di una condizione di attivazione, raggiunta dal parametro di attivazione.
In una forma di realizzazione, la condizione di attivazione è un raggiungimento o un superamento, da parte del parametro di attivazione, di un valore di soglia rappresentativo di una velocità d’attivazione (ωs).
Ciò consente all’apparato di non raggiungere coppie di lavoro molto elevate con velocità di rotazione altrettanto alte, pur mantenendo la possibilità di raggiungere coppie di lavoro alte a velocità controllate.
In una forma di realizzazione, l’unità di elaborazione è programmata per derivare il parametro di attivazione in funzione di una frequenza della tensione di alimentazione. In altre parole, in tale forma di realizzazione, l’unità di elaborazione ha accesso alla frequenza della tensione di alimentazione, in quanto è essa stessa a controllarla tramite il segnale di pilotaggio. L’unità di elaborazione è configurata per derivare la velocità di rotazione in funzione della frequenza della tensione di alimentazione (e quindi anche della corrente di alimentazione). Pertanto, l’unità di elaborazione è configurata per derivare il parametro di attivazione in funzione della frequenza della tensione di alimentazione, che è rappresentativa della velocità di rotazione del motore. Questo consente all’unità di elaborazione di commutare senza dover ricevere segnali esterni per la derivazione del parametro di attivazione.
In una forma di realizzazione, l’unità di elaborazione è configurata per ricevere un segnale di abilitazione. L’unità di elaborazione è configurata per derivare il parametro di attivazione in funzione del segnale di abilitazione. Con il termine segnale di abilitazione, intendiamo un segnale rappresentativo di una qualsiasi grandezza fisica variabile nel tempo, in funzione della quale il parametro di attivazione è derivato. Alternativamente o in un’ottica di ridondanza, il segnale di abilitazione potrebbe essere un segnale binario, rappresentativo di un’attivazione o una disattivazione manuale di un pulsante da parte dell’utente.
In altre forme di realizzazione, l’apparato comprende un sensore di velocità, configurato per rilevare un segnale di velocità, rappresentativo della velocità di rotazione del motore elettrico.
In una forma di realizzazione, l’unità di elaborazione è configurata per derivare il parametro di attivazione in funzione del segnale di velocità. In tal caso, il segnale di abilitazione include il segnale di velocità.
In una forma di realizzazione, l’unità di elaborazione è programmata per derivare il parametro di controllo, in funzione dell’intensità della corrente di alimentazione del motore. In altre forme di realizzazione, l’apparato comprende un sensore di coppia, ovvero un sensore preposto a rilevare una grandezza rappresentativa di una coppia impressa al mandrino o di uno sforzo meccanico trasmesso al mandrino (per esempio, il sensore potrebbe includere una cella di carico associata alla carcassa del motore). Il sensore di coppia è configurato per rilevare una coppia di lavoro impressa al mandrino dal motore elettrico. Il sensore di coppia è configurato per generare un segnale di controllo (segnale di coppia), rappresentativo della coppia di lavoro (ovvero una forza di lavoro) impressa al mandrino dal motore elettrico. In un esempio di realizzazione, è anche previsto che l’apparato comprenda, in aggiunta o in alternativa al sensore di coppia, uno o più sensori preposti a rilevare sforzi meccanici operativamente trasmessi al tallone dello pneumatico durante le operazioni di montaggio o di smontaggio. Per esempio, detti uno o più sensori sono accoppiati al braccio sul quale è montato l’utensile (di montaggio o di smontaggio o di stallonatura); per esempio, detti uno o più sensori sono estensimetri (accoppiati alla parete esterna del citato braccio). In aggiunta o in alternativa, detti uno o più sensori sono accoppiati ad un utensile di ausilio al montaggio (o allo smontaggio), per rilevare sforzi meccanici trasmessi dall’utensile di impegno al tallone dello pneumatico durante il montaggio dello stesso sul cerchione. Tale utensile è un utensile configurato per essere stabilmente (ma removibilmente) connesso al bordo del cerchione. In una forma di realizzazione, l’unità di elaborazione è programmata per derivare il parametro di controllo in funzione del segnale di controllo (segnale di coppia).
In una forma di realizzazione, l’apparato comprende un dispositivo di comando. Il dispositivo di comando è azionabile da un utente per inviare segnali di comando al controllore. In una forma di realizzazione, il controllore è configurato per generare i segnali di pilotaggio in risposta ai segnali di comando.
Nel presente trovato, ci si riferisce a “curva di lavoro” per indicare un grafico che associ il valore della coppia di lavoro alla velocità di rotazione per un dato motore elettrico. Le curve di lavoro possono variare in funzione dei parametri di alimentazione impostati.
In una forma di realizzazione, il dispositivo di comando comprende uno o più elementi di comando (pedali, leve), azionabile da un utente per inviare i segnali di comando al controllore. Detti uno o più elementi di comando sono configurati per azionare il motore elettrico secondo una prima curva di lavoro, definente una prima velocità di rotazione massima, o una seconda curva di lavoro, definente una seconda velocità di rotazione massima, rispettivamente. In una forma di realizzazione, la velocità di attivazione è compresa tra la seconda velocità di rotazione massima e la prima velocità di rotazione massima.
In una forma di realizzazione, l’unità di elaborazione è programmata per commutare in configurazione disabilitata in risposta al raggiungimento di una condizione di disabilitazione. In una forma di realizzazione, la condizione di disabilitazione è dipendente dalla velocità di rotazione del motore elettrico.
In una forma di realizzazione, la condizione di disabilitazione include un azzeramento della velocità di rotazione del motore elettrico. In una forma di realizzazione, la condizione di disabilitazione include una variazione di verso della velocità di rotazione del motore elettrico.
Alternativamente o in un’ottica di ridondanza, la condizione di disabilitazione potrebbe essere un segnale binario, rappresentativo di un’attivazione o una disattivazione manuale di un pulsante da parte dell’utente.
In tal modo, qualora il motore venga arrestato perché ha erogato una coppia di lavoro troppo alta al mandrino, la limitazione di coppia viene disabilitata e l’utente può raggiungere nuovamente il valore di coppia di lavoro richiesto con velocità di rotazione tale da evitare l’abilitazione della limitazione di coppia. L’utente può inoltre riattivare la macchina a velocità di rotazione ridotta avendo a disposizione tutta la coppia disponibile.
In una forma di realizzazione, per valori della coppia di lavoro maggiori o uguali al valore di soglia, l’unità di elaborazione, nella configurazione attivata, è programmata per generare il segnale di pilotaggio in modo da comandare l’unità di potenza a mantenere il valore della coppia di lavoro costante e/o inferiore al valore di soglia. In una forma di realizzazione, per valori della coppia di lavoro maggiori o uguali al valore di soglia, l’unità di elaborazione, nella configurazione attivata, è programmata per spegnere il motore.
In una forma di realizzazione, l’unità di elaborazione è programmata per operare una limitazione di coppia addizionale, in modo da impedire al motore elettrico di erogare una coppia di lavoro superiore ad un valore di soglia addizionale. Il valore di soglia addizionale per la coppia di lavoro è maggiore del valore di soglia per la coppia di lavoro.
Secondo un aspetto della presente descrizione, il presente trovato mette a disposizione anche un metodo per smontare o montare uno pneumatico di una ruota da un corrispondente cerchione della ruota.
Il metodo comprende una fase di predisposizione di un telaio.
Il metodo comprende una fase di bloccaggio della ruota su un mandrino, connesso al telaio.
Il metodo comprende una fase di rotazione del mandrino attorno ad un asse di rotazione tramite un motore elettrico, il quale imprime al mandrino una velocità di rotazione e una coppia di lavoro.
Il metodo comprende una fase di movimentazione di un utensile di lavoro in avvicinamento rispetto al mandrino, preferibilmente lungo una direzione parallela all’asse di rotazione, per interagire con un tallone dello pneumatico, al fine di smontare o montare lo pneumatico dal cerchione. Il metodo comprende una fase di alimentazione del motore elettrico. La fase di alimentazione è eseguita tramite un controllore. Il controllore riceve una potenza elettrica in ingresso.
La fase di alimentazione comprende una fase di generazione di un segnale di pilotaggio tramite un’unità di elaborazione. La fase di alimentazione comprende una fase di erogazione di una tensione di alimentazione e di una corrente di alimentazione, per comandare il motore elettrico. L’erogazione è eseguita in funzione del segnale di pilotaggio.
La fase di alimentazione comprende una fase di derivazione di un parametro di controllo. Il parametro di controllo è rappresentativo della coppia di lavoro erogata al motore elettrico.
In una forma di realizzazione, il metodo comprende una fase di limitazione di coppia. Nella fase di limitazione di coppia, l’unità di elaborazione impedisce al motore elettrico di erogare una coppia di lavoro superiore ad un valore di soglia. La limitazione di coppia è eseguita in funzione del parametro di controllo.
In una forma di realizzazione, il metodo comprende una fase di derivazione di un parametro di attivazione. In una forma di realizzazione, il metodo comprende una fase di commutazione dell’unità di elaborazione. Nella fase di commutazione, l’unità di elaborazione commuta tra una configurazione attivata, in cui la fase di limitazione di coppia è abilitata, e una configurazione disattivata, in cui la fase di limitazione di coppia è disabilitata. La fase di commutazione, in una forma di attuazione, è eseguita in funzione del parametro di attivazione.
In una forma di attuazione, nella fase di derivazione del parametro di attivazione, l’unità di elaborazione deriva il parametro di attivazione in funzione della velocità di rotazione del motore elettrico.
In una forma di realizzazione, l’unità di elaborazione commuta in configurazione attivata quando il parametro di attivazione rispetta una condizione di attivazione. In una forma di attuazione, l’unità di elaborazione commuta in configurazione attivata quando il parametro di attivazione è maggiore o uguale a un valore di soglia rappresentativo di una velocità di attivazione.
In una forma di realizzazione, il metodo comprende una fase di accesso a parametri di alimentazione. In tale fase del metodo, l’unità di elaborazione legge (ovvero accede) al valore di frequenza della tensione di alimentazione e/o alla tensione di alimentazione (o alla intensità della corrente di alimentazione). In tale forma di realizzazione, l’unità di elaborazione deriva il parametro di attivazione in funzione dei parametri di alimentazione. In una forma di attuazione, l’unità di elaborazione deriva il parametro di attivazione in funzione della frequenza della tensione di alimentazione.
In una forma di realizzazione, il metodo comprende una fase di ricezione di un segnale di abilitazione nell’unità di elaborazione. In una forma di attuazione, l’unità di elaborazione deriva il parametro di attivazione (ovvero genera i segnali di pilotaggio) in funzione del segnale di abilitazione.
In una forma di attuazione, il metodo comprende una fase di rilevazione della velocità di rotazione. Nella fase di rilevazione della velocità di rotazione, un sensore di velocità genera un segnale di velocità, rappresentativo della velocità di rotazione del motore elettrico.
In una forma di realizzazione, l’unità di elaborazione deriva il parametro di attivazione in funzione del segnale di velocità. Pertanto, in tal caso, il segnale di velocità definisce (è, include) il segnale di abilitazione.
Il metodo comprende una fase di comando. Nella fase di comando, un dispositivo di comando è azionato da un utente per inviare segnali di comando al controllore. In una forma di attuazione, nella fase di generazione dei segnali di pilotaggio, l’unità di elaborazione genera i segnali di pilotaggio in funzione dei segnali di comando.
Nella fase di commutazione, l’unità di elaborazione commuta in configurazione disattivata quando viene rispettata una condizione di disabilitazione. In una forma di attuazione, la condizione di disabilitazione è una condizione imposta sulla velocità di rotazione del motore elettrico. In una forma di attuazione, l’unità di elaborazione commuta in configurazione disattivata quando la velocità di rotazione del motore elettrico è nulla. In un esempio di realizzazione, l’unità di elaborazione commuta in configurazione disattivata quando mandrino inverte un verso di rotazione. In un esempio di realizzazione, l’unità di elaborazione commuta in configurazione disattivata in risposta all’azionamento di un comando di disattivazione, ad esempio un pulsante o una leva predisposta a disattivare la limitazione di coppia.
In una forma di realizzazione, nella fase di limitazione di coppia, l’unità di elaborazione genera i segnali di pilotaggio in modo da comandare l’unità di potenza a mantenere il valore della coppia di lavoro costante o inferiore al valore di soglia. In una forma di realizzazione, nella fase di limitazione di coppia, l’unità di elaborazione genera i segnali di pilotaggio per inibire l’alimentazione all’unità di potenza e spegnere il motore elettrico.
In una forma di realizzazione, il metodo comprende una fase di limitazione di coppia addizionale. Nella fase di limitazione di coppia addizionale, l’unità di elaborazione riceve il parametro di controllo e genera il corrispondente segnale di pilotaggio in modo da mantenere la coppia di lavoro inferiore ad un valore di soglia addizionale. Il valore di soglia addizionale è preferibilmente maggiore del valore di soglia.
Questa ed altre caratteristiche risulteranno maggiormente evidenziate dalla descrizione seguente di una preferita forma realizzativa, illustrata a puro titolo esemplificativo e non limitativo nelle unite tavole di disegno, in cui: - la figura 1 illustra un apparato smontagomme per montare e smontare uno pneumatico rispetto a un corrispondente cerchione di una ruota secondo la presente descrizione;
- la figura 2 illustra schematicamente (almeno in parte) l’apparato smontagomme di figura 1;
- le figure 3A e 3B illustrano un primo ed un secondo esempio di curve caratteristiche di un motore elettrico dell’apparato di figura 1, rispettivamente;
- la figura 4 illustra schematicamente una pluralità di curve caratteristiche di un motore elettrico, per diverse combinazioni di ampiezza e di frequenza della tensione di alimentazione del motore elettrico.
- la figura 5 illustra schematicamente le fasi di un metodo per montare e smontare uno pneumatico rispetto a un corrispondente cerchione di una ruota;
Con riferimento alle figure allegate si è indicato con 1 un apparato per montare e smontare uno pneumatico rispetto a un corrispondente cerchione di una ruota 2. L’apparato 1 comprende un telaio 10, che sostiene l’apparato 1 in un ambiente di lavoro. In una forma di realizzazione, il telaio 10 comprende un primo elemento di sostegno (una prima struttura) 10A e un secondo elemento di sostegno (una seconda struttura) 10B.
Si osservi che la forma di realizzazione illustrata rappresenta un apparato per montare e smontare uno pneumatico rispetto a un corrispondente cerchione di una ruota 2 di autovetture ma con ciò non si intende escludere l’applicazione del presente trovato anche ad apparati per montare e smontare uno pneumatico rispetto a un corrispondente cerchione di una ruota 2 per vetture pesanti, come ad esempio camion o tir.
Il primo elemento di sostegno 10A è appoggiato al suolo mentre il secondo elemento di sostegno 10B, che può essere ad esempio una colonna di sostegno, si erge dal primo elemento di sostegno 10A lungo una direzione che può essere parallela o perpendicolare alla forza peso.
L’apparato 1 comprende un mandrino 11. Il mandrino 11 è connesso al primo elemento di sostegno 10A. Il mandrino 11 è configurato per ruotare attorno ad un asse di rotazione A rispetto al primo elemento di sostegno 10A. L’asse di rotazione A è preferibilmente parallelo alla direzione della forza peso ma può, in alcune configurazioni dell’apparato 1, essere perpendicolare alla direzione della forza peso.
In una forma di realizzazione, il mandrino 11 è mobile sul primo elemento di sostegno 10A lungo una direzione di regolazione, perpendicolare all’asse di rotazione A.
In una forma di realizzazione, il mandrino 11 è connettibile alla ruota 2 per trascinarla nella sua rotazione attorno all’asse di rotazione A. Il mandrino 11 comprende un elemento di bloccaggio, configurato per impegnarsi con il cerchione della ruota 2 per bloccarla in rotazione al mandrino 11.
In una forma di realizzazione, l’apparato 1 comprende un utensile 12.
L’utensile 12 è configurato per entrare in contatto con lo pneumatico della ruota 2 per consentire all’apparato di montarlo o smontarlo dal rispettivo cerchione della ruota 2. A tal fine, l’utensile 12 è mobile in avvicinamento e/o in allontanamento dalla ruota 2 (dal cerchione della ruota 2), preferibilmente lungo una direzione parallela all’asse di rotazione A.
L’utensile 12 può essere ad esempio un utensile di smontaggio (preferibilmente a forma di artiglio) 12’, configurato per agganciare un tallone dello pneumatico o uno stallonatore 12’’, configurato per entrare in contatto con il fianco dello pneumatico.
In una forma di realizzazione, l’apparato 1 comprende un braccio operativo 18, connesso all’utensile 12 e al secondo elemento di sostegno 10B, per sostenere l’utensile 12 durante le operazioni di montaggio e smontaggio. In una forma di realizzazione, il braccio operativo 18 è mobile sul secondo elemento di sostegno 10B lungo una direzione parallela all’asse di rotazione A per avvicinare e/o allontanare l’utensile 12 alla/dalla ruota 2.
In una forma di realizzazione, l’apparato 1 comprende un motore elettrico 13. Il motore elettrico 13 è preferibilmente alimentato a corrente alternata ma, in alcune forme di realizzazione, si potrebbe anche utilizzare una alimentazione in corrente continua. Il motore elettrico 13 è connesso al mandrino 11 per imprimergli una velocità di rotazione e una coppia di lavoro. In una forma di realizzazione, il motore elettrico 13 comprende un motoriduttore, configurato per variare (adattare) velocità di rotazione e coppia di lavoro.
Il motore elettrico può essere disposto (contenuto) nel primo elemento di sostegno 10A oppure può essere esterno ad esso. In alcune forme di realizzazione, l’apparato 1 comprende una trasmissione (ad esempio una cinghia e/o un insieme di ingranaggi), configurata per trasmettere rotazione e coppia dal motore elettrico 13 al mandrino 11.
In una forma di realizzazione, il motore elettrico comprende un controllore 14. Il controllore 14, in una forma di realizzazione, è un inverter, configurato per controllare il motore elettrico 13 variandone i parametri di alimentazione. I parametri di alimentazione (del motore) possono essere uno o più dei seguenti parametri:
- tensione di alimentazione;
- frequenza della tensione di alimentazione;
- intensità di una corrente di alimentazione.
In una forma di realizzazione, il controllore 14 comprende un’unità di potenza 141. In una forma di realizzazione, il controllore 14 comprende un’unità di elaborazione 142. L’unità di potenza è configurata per ricevere una potenza elettrica 100 da un’alimentazione esterna, ad esempio un’alimentazione di rete o una batteria elettrica.
L’unità di potenza 141 è configurata per condizionare la potenza elettrica 100 ricevuta e per erogare potenza elettrica avente una tensione di alimentazione e una frequenza di alimentazione. L’unità di potenza 141 è configurata per erogare potenza elettrica avente una tensione di alimentazione e una corrente di alimentazione, in funzione di un segnale di pilotaggio 101.
In altre parole, in una forma di realizzazione, l’unità di potenza 141 comanda una componentistica elettrica di potenza (ad esempio transistor di potenza ovvero interruttori) in funzione del segnale di pilotaggio 101 in modo da condizionare la potenza elettrica 100 ed erogare al motore elettrico 13 la tensione di alimentazione e la frequenza di alimentazione richieste.
Facendo riferimento alla figura 4, si osservi ad esempio come varia una curva caratteristica del motore al variare della tensione di alimentazione (ampiezza) e della frequenza della tensione di alimentazione (la curva illustra una delle diverse tipologie di controllo implementabili). Nel grafico si possono distinguere due zone:
- una prima zona, corrispondente a velocità di rotazione maggiore di una velocità di rotazione prestabilita, nella quale la frequenza cresce con il carico resistente, mentre l’ampiezza della tensione di alimentazione si mantiene costante;
- una seconda zona, corrispondente a velocità di rotazione minore della velocità di rotazione prestabilita, in cui la coppia di lavoro viene mantenuta al massimo valore erogabile, mantenendo costante il rapporto tra l’ampiezza della tensione di alimentazione e la frequenza di alimentazione. In una forma di realizzazione, l’unità di elaborazione 142 è configurata per generare il segnale di pilotaggio 101.
L’unità di elaborazione 142 è configurata per derivare un parametro di controllo 102. Il parametro di controllo 102 è un parametro attraverso il quale l’unità di elaborazione 142 esegue un controllo in retroazione, per impostare i parametri di alimentazione del motore elettrico 13. In una forma di realizzazione, il parametro di controllo 102 è rappresentativo della coppia di lavoro. In una forma di realizzazione, il parametro di controllo 102 è rappresentativo della coppia resistente. In una forma di realizzazione, il parametro di controllo 102 è rappresentativo della velocità di rotazione o di una grandezza qualsiasi che si desidera controllare in retroazione.
In una forma di realizzazione, l’apparato 1 comprende un dispositivo di comando 17. Il dispositivo di comando 17 è configurato per inviare all’unità di elaborazione 142 segnali di comando 104, inseriti da un utente.
In una forma di realizzazione, il segnale di comando 104 è rappresentativo di una velocità di rotazione del motore elettrico 13.
L’unità di elaborazione è configurata per generare il segnale di pilotaggio 101 in funzione del parametro di controllo 102 e/o in funzione dei segnali di comando 104.
In una forma di realizzazione, il dispositivo di comando 17 comprende un primo elemento di comando. Il primo elemento di comando può essere ad esempio un primo pedale 17A. In una forma di realizzazione, il dispositivo di comando 17 comprende un secondo elemento di comando. Il secondo elemento di comando può essere ad esempio un secondo pedale 17B. Secondo un aspetto della presente descrizione, il primo pedale 17A è configurato per essere azionato da un utente, per inviare all’unità di elaborazione 142 un primo insieme di segnali di comando. L’unità di elaborazione 142 è configurata per generare il segnale di pilotaggio 101 in funzione di detto primo insieme di segnali di comando, per comandare il motore secondo una prima curva di lavoro L1, avente una prima velocità di rotazione massima ω1max. Il secondo pedale 17B è configurato per essere azionato da un utente, per inviare all’unità di elaborazione 142 un secondo insieme di segnali di comando. L’unità di elaborazione 142 è configurata per generare il segnale di pilotaggio 101 in funzione di detto secondo insieme di segnali di comando, per comandare il motore secondo una seconda curva di lavoro L2, avente una seconda velocità di rotazione massima ω2max. In una forma di realizzazione, la seconda velocità di rotazione ω2max è maggiore della prima velocità di rotazione massima ω1max. In altre forme di realizzazione, il dispositivo di comando 17 può comprendere anche un elemento di comando unico, ad esempio un pedale unico. In tali forme di realizzazione, il pedale unico include una pluralità di posizioni operative. In funzione della posizione operativa del pedale unico, il dispositivo di controllo è configurato per inviare all’unità di elaborazione 142 rispettivi segnali di comando, in funzione dei quali l’unità di elaborazione 142 genera il segnale di pilotaggio. Pertanto, il motore elettrico 13 è azionato secondo la prima curva di lavoro L1 in corrispondenza di una prima posizione operativa del pedale unico ed è azionato secondo la seconda curva di lavoro L2 in corrispondenza di una seconda posizione operativa del pedale unico.
In una forma di realizzazione, il dispositivo di comando 17 è configurato per regolare un verso di rotazione del mandrino. In particolare, in una forma di realizzazione, il dispositivo di comando 17 è configurato per comandare la rotazione del mandrino in un primo verso di rotazione. Ad esempio ma non limitatamente, sollevando il pedale, il mandrino ruota nel primo verso di rotazione. In una forma di realizzazione, il dispositivo di comando 17 è configurato per comandare la rotazione del mandrino in un secondo verso di rotazione. Ad esempio ma non limitatamente, abbassando il pedale, il mandrino ruota nel secondo verso di rotazione.
In una forma di realizzazione, l’unità di elaborazione 142 è configurata per eseguire un transitorio, tramite il quale la velocità di rotazione passa dalla prima velocità di rotazione massima ω1max alla seconda velocità di rotazione massima ω2max. In particolare, in tale transitorio, l’unità di elaborazione 142 è configurata per azionare il mandrino alla prima velocità massima ω1max per un intervallo di tempo prestabilito per poi portare la velocità alla seconda velocità di rotazione massima ω2max automaticamente.
In una forma di realizzazione, l’unità di elaborazione 142 è programmata per operare una limitazione di coppia. In altre parole, l’unità di elaborazione 142 è programmata per generare il segnale di pilotaggio 101 in modo da evitare che la coppia di lavoro superi un valore di soglia Cs. L’unità di elaborazione 142 è programmata per operare la limitazione di coppia in funzione del parametro di controllo 102. In sostanza, l’unità di elaborazione 142 è programmata per verificare che il parametro di controllo si mantenga al di sotto di un valore a cui corrisponde il valore di soglia Cs della coppia di lavoro. Ad esempio, l’unità di elaborazione 142 è configurata per confrontare il valore dell’intensità di corrente di alimentazione (che può essere misurata su una resistenza di shunt posta in serie al motore elettrico) con il valore di corrente corrispondente al valore di soglia Cs, al quale corrisponde la coppia di lavoro che non si vuole oltrepassare. In altre forme di realizzazione, l’apparato comprende un sensore di coppia 15. Il sensore di coppia 15 è configurato per rilevare una coppia di lavoro del mandrino. In una forma di realizzazione, il sensore di coppia 15 è configurato per rilevare una coppia di lavoro direttamente al motore elettrico, evitando in tal modo misurazioni affette dall’efficienza del motoriduttore. Il sensore di coppia 15 è configurato per inviare all’unità di elaborazione 142 un segnale di controllo 102’, in funzione del quale l’unità di elaborazione determina il parametro di controllo 102.
In una forma di realizzazione, l’unità di elaborazione 142 è commutabile tra una configurazione attiva, in cui è abilitata alla limitazione di coppia, e una configurazione disattivata, in cui è disabilitata alla limitazione di coppia. In altre parole, l’unità di elaborazione 142 è programmata per operare una limitazione di coppia condizionale, ovvero una limitazione di coppia che è attiva solo al verificarsi di una condizione di attivazione.
In una forma di realizzazione, l’unità di elaborazione 142 è configurata per derivare un parametro di attivazione. In una forma di realizzazione, l’unità di elaborazione 142 è programmata per commutare in funzione del parametro di controllo 102. In una forma di realizzazione, l’unità di elaborazione 142 è in configurazione attivata quando il parametro di attivazione rispetta la condizione di attivazione.
In una forma di realizzazione, il parametro di attivazione è rappresentativo della velocità di rotazione del motore elettrico 13. In una forma di realizzazione, l’unità di elaborazione 142 è programmata per derivare il parametro di attivazione in funzione della velocità di rotazione del motore elettrico 13. In una forma di realizzazione, l’unità di elaborazione 142 è programmata per derivare il parametro di attivazione in funzione della frequenza della tensione di alimentazione del motore elettrico 13.
In sostanza, nella forma di realizzazione preferita, l’unità di elaborazione 142 è programmata per accedere al valore di frequenza della tensione di alimentazione, in funzione del quale è programmata per derivare il parametro di attivazione, ad esempio la corrispondente velocità di rotazione del motore elettrico 13. Infine, l’unità di elaborazione 142 è programmata per elaborare la velocità di rotazione del motore elettrico 13 per verificare se rispetta la condizione di attivazione.
In una forma di realizzazione, la condizione di attivazione è un superamento o un raggiungimento, da parte del parametro di attivazione, di un valore di soglia. In particolare, in una forma di realizzazione, la condizione di attivazione è un superamento o un raggiungimento, da parte della velocità di rotazione del motore elettrico 13, di una velocità di attivazione ωs.
In una forma di realizzazione, l’unità di elaborazione 142 è programmata per derivare il parametro di attivazione elaborando un segnale di abilitazione (ovvero un segnale in funzione del quale l’unità di elaborazione deriva il parametro di attivazione), ricevuto da un sensore dell’apparato 1. Per ricavare il segnale di abilitazione, è previsto che l’apparato 1 comprenda un sensore di velocità, configurato per rilevare un segnale rappresentativo della velocità del mandrino.
In un esempio di realizzazione, l’apparato 1 comprende un (primo) sensore di velocità 16, configurato per rilevare la velocità di rotazione del motore elettrico 13 (a monte del motoriduttore) e per generare un corrispondente segnale di velocità 103. Il sensore di velocità 16 è configurato per inviare il segnale di velocità 103 all’unità di elaborazione 142. In una forma di realizzazione, il sensore di velocità 16 può essere un encoder.
In un esempio di realizzazione, l’apparato 1 comprende un (secondo) sensore di velocità 16’, configurato per rilevare la velocità di rotazione del mandrino (per esempio, un encoder associato al mandrino 11) e per generare un corrispondente (secondo) segnale di velocità 103’.
L’unità di elaborazione 142 è programmata per derivare il parametro di attivazione in funzione del segnale di velocità 103 e/o 103’ ricevuto dal sensore di velocità 16 e/o 16’.
In una forma di realizzazione, l’unità di elaborazione 142 è programmata per commutare in configurazione disattivata, in risposta al raggiungimento di una condizione disabilitazione, da parte dell’apparato 1. In una forma di realizzazione, l’unità di elaborazione 142 è programmata per commutare in configurazione disattivata, in risposta al raggiungimento di una condizione disabilitazione, da parte del parametro di attivazione. In una forma di realizzazione, l’unità di elaborazione 142 è programmata per commutare in configurazione disattivata, in risposta al raggiungimento di una condizione disabilitazione, da parte della velocità di rotazione del motore elettrico 13. In una forma di realizzazione, la condizione di disabilitazione è uno spegnimento del motore 13 (velocità di rotazione del mandrino 11 nulla) o un’inversione del verso di rotazione del motore elettrico 13. In altre forme di realizzazione, la condizione di disabilitazione è definita dall’azionamento o meno di un comando dedicato, tramite il quale un utente può commutare su richiesta l’unità di elaborazione 142 tra la configurazione attivata e la configurazione disattivata.
Si osservi che, in alcune forme di realizzazione, l’apparato 1 comprende un elemento di riarmo. L’elemento di riarmo è programmato per inviare all’unità di elaborazione 142 un segnale di riarmo. L’unità di elaborazione 142, in alcune forme di realizzazione, è programmata per commutare in configurazione attivata solo dopo aver ricevuto il segnale di riarmo. Questa forma di realizzazione è solo un esempio di come poter implementare una procedura di riarmo. Infatti, in altre forme di realizzazione, è previsto che la condizione di disabilitazione determini anche un riarmo automatico dell’apparato 1, che è quindi nuovamente predisposto ad entrare in configurazione attivata. In una forma di realizzazione l’apparato è datato di un dispositivo di segnalazione all’utente della configurazione stato di attivazione/disattivazione. In una forma di realizzazione il dispositivo di segnalazione è di tipo ottico, ad es. un lampeggiante; in un’altra forma di realizzazione il dispositivo di segnalazione è di tipo acustico.
In un esempio di realizzazione, l’unità di elaborazione 142 è configurata per operare una limitazione di coppia addizionale. In altre parole, l’unità di elaborazione 142 è programmata per generare il segnale di pilotaggio 101 in modo da evitare che la coppia di lavoro superi un valore di soglia addizionale Cs’. In una forma di realizzazione, tale valore di soglia addizionale Cs’ è il valore di coppia massima erogabile dal motore elettrico 13. L’unità di elaborazione 142 è programmata per operare la limitazione di coppia addizionale in funzione del parametro di controllo 102. In sostanza, l’unità di elaborazione 142 è programmata per verificare che il parametro di controllo 102 si mantenga al di sotto di un valore a cui corrisponde il valore di soglia addizionale Cs’ della coppia di lavoro. In una forma di realizzazione, il valore di soglia addizionale Cs’ è maggiore del valore di soglia Cs.
Secondo un aspetto della presente descrizione, il presente trovato mette a disposizione un metodo per montare o smontare uno pneumatico dal rispettivo cerchione di una ruota 2.
Il metodo comprende una fase di predisposizione di un telaio 10.
Il metodo comprende una fase di bloccaggio F1 della ruota 2 su un mandrino 11 del telaio 10. Il metodo comprende una fase di rotazione F2 del mandrino 11 attorno ad un asse di rotazione A tramite un motore elettrico 13. Nella fase di rotazione, il motore elettrico 13 imprime una velocità di rotazione e una coppia di lavoro al mandrino 11.
Il metodo comprende una fase di movimentazione F3 di un utensile (di lavoro) 12, in avvicinamento e/o in allontanamento al mandrino 11, preferibilmente lungo una direzione parallela all’asse di rotazione del mandrino 11. L’utensile 12 si avvicina allo pneumatico per interagire con esso, in particolare per agganciare il tallone dello pneumatico o per stallonare lo pneumatico pressando sul fianco dello pneumatico. L’utensile può entrare in contatto con lo pneumatico sia quando il motore elettrico 13 è fermo sia quando è posto in rotazione.
Il metodo comprende una fase di alimentazione F4 del motore elettrico 13. Nella fase di alimentazione del motore elettrico un controllore 14 eroga una tensione di alimentazione e una determinata frequenza di alimentazione al motore elettrico 13. Il controllore 14 riceve una potenza elettrica 100 dalla rete da una alimentazione esterna.
La fase di alimentazione F4 comprende una fase di generazione F42 di un segnale di pilotaggio 101, eseguita tramite un’unità di elaborazione 142 del controllore 4. Il segnale di pilotaggio 101 è inviato ad una unità di potenza 141 del controllore 4, la quale condiziona la potenza elettrica 100, in funzione del segnale di pilotaggio 101, al fine di ottenere la tensione e la corrente di alimentazione desiderate.
In una forma di realizzazione, la fase di alimentazione F4 comprende una fase di erogazione F41 della tensione di alimentazione e della frequenza della tensione di alimentazione del motore elettrico 13, in funzione del segnale di pilotaggio 101.
In una forma di realizzazione, la fase di alimentazione F4 comprende una fase di derivazione di un parametro di controllo 102. Tramite il parametro di controllo 102, l’unità di elaborazione 142 esegue un controllo in retroazione, per generare il segnale di pilotaggio 101 e impostare parametri di alimentazione (frequenza della tensione di alimentazione, tensione di alimentazione e corrente elettrica) del motore elettrico 13. In una forma di realizzazione del metodo, il parametro di controllo 102 è rappresentativo della coppia di lavoro e/o della velocità di rotazione o comunque di una grandezza qualsiasi che si desidera controllare in retroazione.
In una forma di realizzazione, il metodo comprende una fase di comando F6. Nella fase di comando F6, un dispositivo di comando 17 invia all’unità di elaborazione 142 un segnale di comando 104, inseriti da un utente. Preferibilmente, il segnale di comando 104 è rappresentativo di una velocità di rotazione del motore elettrico 13.
Nella fase di generazione del segnale di pilotaggio 101, l’unità di elaborazione genera il segnale di pilotaggio 101 in funzione del parametro di controllo 102 e/o in funzione dei segnali di comando 104.
In una forma di realizzazione, nella fase di comando F6, un primo elemento di comando 17A del dispositivo di comando 17 viene azionato da un utente e invia all’unità di elaborazione 142 un primo insieme di segnali di comando. In una forma di realizzazione, nella fase di comando F6, un secondo elemento di comando 17B del dispositivo di comando 17 viene azionato da un utente e invia all’unità di elaborazione 142 un secondo insieme di segnali di comando. In un esempio di realizzazione, l’unità di elaborazione 142 genera il segnale di pilotaggio 101 in funzione di detto primo insieme di segnali di comando, per comandare il motore elettrico 13 secondo una prima curva di lavoro L1, avente una prima velocità di rotazione massima ω1max.
In una forma di realizzazione, l’unità di elaborazione 142 genera il segnale di pilotaggio 101 in funzione di detto secondo insieme di segnali di comando, per comandare il motore elettrico 13 secondo una seconda curva di lavoro L2, avente una seconda velocità di rotazione massima ω2max. In una forma di realizzazione, la seconda velocità di rotazione ω2max è maggiore della prima velocità di rotazione massima ω1max.
In una forma di realizzazione, nella fase di comando F6, un pedale unico del dispositivo di comando 17 viene spostato in una pluralità di posizioni operative. Il pedale unico invia, per ciascuna posizione operativa, un rispettivo insieme di segnali di comando ai quali corrispondono rispettive curve di lavoro del motore elettrico. Pertanto, il motore elettrico 13 è azionato secondo la prima curva di lavoro L1 in corrispondenza di una prima posizione operativa del pedale unico ed è azionato secondo la seconda curva di lavoro L2 in corrispondenza di una seconda posizione operativa del pedale unico.
In un esempio di realizzazione, il pedale unico ha una terza posizione operativa, in corrispondenza della quale il motore elettrico 13 è azionato per ruotare in senso opposto a quello della prima curva di lavoro L1.
In una forma di attuazione, il metodo comprende una fase di limitazione di coppia F43. L’unità di elaborazione 142 genera il segnale di pilotaggio 101 in modo da evitare che la coppia di lavoro superi un valore di soglia Cs. L’unità di elaborazione 142 limita la coppia di lavoro in funzione del parametro di controllo 102. Nella fase di limitazione di coppia, l’unità di elaborazione 142 verifica che il parametro di controllo si mantenga al di sotto di un valore del parametro di controllo a cui corrisponde il valore di soglia Cs della coppia di lavoro. Ad esempio, l’unità di elaborazione 142 confronta il valore dell’intensità di corrente (che può derivare in tempo reale dal segnale di pilotaggio) con il valore di soglia Cs, al quale corrisponde la coppia di lavoro che non si vuole oltrepassare.
In altre forme di realizzazione, il metodo comprende una fase di rilevazione di un segnale di controllo F51, in cui un sensore di coppia 15 rileva un segnale di controllo 102’, rappresentativo della coppia di lavoro del mandrino 11. Il sensore di coppia 15 invia all’unità di elaborazione 142 il segnale di controllo 102’, in funzione del quale l’unità di elaborazione determina il parametro di controllo 102 (e, di conseguenza, genera il segnale di pilotaggio 101).
In una forma di realizzazione, il metodo comprende una fase di commutazione F7. Nella fase di commutazione F7, l’unità di elaborazione 142 commuta tra una configurazione attiva, in cui è abilitata ad operare la fase di limitazione di coppia, e una configurazione disattivata, in cui è disabilitata ad operare la fase di limitazione di coppia. In altre parole, l’unità di elaborazione 142 opera la limitazione di coppia in maniera condizionale, ovvero opera la limitazione di coppia solo al verificarsi di una condizione di attivazione.
Pertanto, in una forma di realizzazione, l’apparato viene azionato in configurazione disattivata per commutare, previa verifica di una condizione di abilitazione, in configurazione attivata. Per esempio, si parte con mandrino fermo, con la limitazione disattiva, la quale passa poi allo stato attivo quando la velocità di soglia è superata.
In una forma di realizzazione, il metodo comprende una fase di derivazione di un parametro di attivazione. In una forma di attuazione, l’unità di elaborazione 142 esegue la fase di commutazione in funzione del parametro di controllo. In una forma di realizzazione, l’unità di elaborazione 142 è in configurazione attivata quando il parametro di attivazione rispetta la condizione di attivazione. In una forma di realizzazione, l’unità di elaborazione 142 deriva il parametro di attivazione in funzione della velocità di rotazione del motore elettrico 13, preferibilmente in funzione della frequenza della tensione di alimentazione del motore elettrico.
In sostanza, nella forma di realizzazione preferita, l’unità di elaborazione 142 accede al valore di frequenza della tensione di alimentazione del motore e deriva il parametro di attivazione, ad esempio la corrispondente velocità di rotazione del motore elettrico 13. Infine, l’unità di elaborazione 142 elabora la velocità di rotazione del motore elettrico 13 per verificare se rispetta la condizione di attivazione.
In una forma di attuazione, la condizione di attivazione è verificata quando il parametro di attivazione supera o raggiunge un valore di soglia. In particolare, in una forma di realizzazione, la condizione di attivazione è verificata quando la velocità di rotazione del motore elettrico 13 supera o raggiunge una velocità di attivazione ωs.
In una forma di realizzazione, l’unità di elaborazione 142 deriva il parametro di attivazione elaborando un segnale di abilitazione, ricevuto da un sensore dell’apparato 1.
In una forma di attuazione, il metodo comprende una fase di rilevazione F52 di un segnale di abilitazione, preferibilmente di un segnale di velocità. Nella fase di rilevazione F52, un (primo) sensore di velocità 16 rileva la velocità di rotazione dell’albero motore del motore elettrico 13 e genera un corrispondente (primo) segnale di velocità 103. Nella fase di rilevazione F52, un (secondo) sensore di velocità 16’ rileva la velocità di rotazione del mandrino 11 e genera un corrispondente (secondo)segnale di velocità 103’.In una forma di attuazione, l’unità di elaborazione 142 deriva il parametro di attivazione in funzione del segnale di velocità 103’ ricevuto dal sensore di velocità 16.
In una forma di realizzazione, il metodo (la fase di commutazione) comprende una fase di disattivazione (disabilitazione), in cui l’unità di elaborazione 142 commuta in configurazione disattivata quando l’apparato rispetta una condizione di disabilitazione, preferibilmente quando il parametro di attivazione rispetta la condizione di disabilitazione. In una forma di attuazione, l’unità di elaborazione 142 commuta in configurazione disattivata, in risposta al raggiungimento di una condizione disabilitazione, da parte della velocità di rotazione del motore elettrico 13. In una forma di realizzazione, la condizione di disabilitazione è verificata (rispettata) quando il motore elettrico 13 è spento (velocità di rotazione del motore elettrico 13 nulla) o quando il motore (ovvero il mandrino 11) inverte il verso della velocità di rotazione. In altre forme di attuazione del metodo, la fase di disabilitazione è una selezione da parte di un utente tramite un comando dedicato, tramite il quale un utente può selezionare la configurazione attivata o disattivata dell’unità di elaborazione 142.
In una forma di realizzazione, il metodo comprende una fase di riarmo, nella quale un elemento di riarmo invia all’unità di elaborazione 142 un segnale di riarmo. L’unità di elaborazione 142, in alcune forme di realizzazione, commuta in configurazione attivata solo dopo aver ricevuto il segnale di riarmo. In altre parole, l’apparato 1 viene azionato con unità di elaborazione 142 in configurazione disattivata. Successivamente, dopo aver raggiunto la condizione di attivazione, l’unità di elaborazione 142 passa in configurazione attivata. Allo spegnimento del motore, per esempio causato dal raggiungimento di una coppia di lavoro superiore al valore di soglia Cs, l’unità di elaborazione 142 torna in configurazione disattivata. A questo punto, al successivo azionamento dell’apparato 1, l’unità di elaborazione 142 sarà programmata per passare in configurazione attivata solo dopo aver ricevuto il segnale di riarmo. Questa forma di realizzazione è solo un esempio di come poter implementare una procedura di riarmo. Infatti, in altre forme di realizzazione, la condizione di disabilitazione determina anche un riarmo automatico dell’apparato 1.
In una forma di realizzazione, il metodo comprende una fase di limitazione di coppia addizionale, in cui l’unità di elaborazione 142 genera il segnale di pilotaggio 101 in modo da evitare che la coppia di lavoro superi un valore di soglia addizionale Cs’. L’unità di elaborazione 142 opera la limitazione di coppia addizionale in funzione del parametro di controllo 102. In sostanza, l’unità di elaborazione 142 verifica che il parametro di controllo si mantenga al di sotto di un valore del parametro di controllo a cui corrisponde il valore di soglia addizionale Cs’ della coppia di lavoro.

Claims (15)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Apparato (1) smontagomme per smontare e montare uno pneumatico rispetto a un corrispondente cerchione di una ruota (2) di un veicolo, comprendente: - un telaio (10); - un mandrino (11), connesso al telaio (10) per ruotare attorno ad un asse di rotazione (A) e connettibile alla ruota (2) per trascinarla in rotazione; - un utensile di lavoro (12), connesso al telaio (10) e mobile in avvicinamento e in allontanamento rispetto al mandrino per interagire con un tallone dello pneumatico; - un motore elettrico (13), connesso al mandrino (11) per imprimergli una velocità di rotazione e una coppia di lavoro; - un controllore (14), il quale è preposto a ricevere una potenza elettrica (100) in ingresso per alimentare il motore elettrico (13) ed include: un’unità di potenza (141), configurata per erogare, in funzione di un segnale di pilotaggio (101), una tensione di alimentazione e una corrente di alimentazione, per comandare il motore elettrico (13); una unità di elaborazione (142), la quale è configurata per generare il segnale di pilotaggio (101) ed è programmata per derivare un parametro di controllo (102), rappresentativo della coppia di lavoro erogata al motore elettrico (13), e per operare una limitazione di coppia in funzione del parametro di controllo (102), in modo da impedire al motore elettrico (13) di erogare una coppia di lavoro superiore ad un valore di soglia (Cs), caratterizzato dal fatto che l’unità di elaborazione (142) è programmata per derivare un parametro di attivazione e per commutare, in funzione del parametro di attivazione, tra una configurazione attivata, in cui la limitazione di coppia è abilitata, e una configurazione disattivata, in cui la limitazione di coppia è disabilitata.
  2. 2. Apparato (1) secondo la rivendicazione 1, in cui il parametro di attivazione è rappresentativo di una velocità di rotazione del motore elettrico (13).
  3. 3. Apparato (1) secondo la rivendicazione 2, in cui l’unità di elaborazione (142) è programmata per abilitare la limitazione di coppia in risposta a un raggiungimento o ad un superamento, da parte del parametro di attivazione, di un valore di soglia rappresentativo di una velocità di attivazione (ωs).
  4. 4. Apparato (1) secondo la rivendicazione 2 o la 3, in cui l’unità di elaborazione è programmata per derivare il parametro di attivazione in funzione di una frequenza della tensione di alimentazione del motore elettrico (13).
  5. 5. Apparato (1) secondo una qualunque delle rivendicazioni da 2 a 4, comprendente un sensore di velocità (16, 16’), configurato per rilevare un segnale di velocità (103, 103’), rappresentativo della velocità di rotazione del motore elettrico (13), in cui l’unità di elaborazione è configurata per derivare il parametro di attivazione in funzione del segnale di velocità.
  6. 6. Apparato (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente un dispositivo di comando (17), azionabile da un utente per inviare segnali di comando (104) al controllore (14), e in cui il controllore è configurato per generare i segnali di pilotaggio in risposta ai segnali di comando (104).
  7. 7. Apparato (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui l’unità di elaborazione (142) è programmata per commutare in configurazione disabilitata in risposta al raggiungimento di una condizione di disabilitazione.
  8. 8. Apparato (1) secondo la rivendicazione 7, in cui la condizione di disabilitazione è verificata da parte della velocità di rotazione del motore elettrico (13) e include un azzeramento della velocità di rotazione del motore elettrico (13) o una variazione di verso della velocità di rotazione del motore elettrico (13).
  9. 9. Apparato (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui, per valori della coppia di lavoro maggiori o uguali al valore di soglia (Cs), l’unità di elaborazione (142), nella configurazione attivata, è programmata per generare il segnale di pilotaggio (101) in modo da comandare l’unità di potenza (141) a mantenere il valore della coppia di lavoro costante al valore di soglia (Cs).
  10. 10. Apparato (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui l’unità di elaborazione (142) è programmata per operare una limitazione di coppia addizionale, in modo da impedire al motore elettrico (13) di erogare una coppia di lavoro superiore ad un valore di soglia addizionale (C’s), maggiore del valore di soglia (Cs) per la coppia di lavoro.
  11. 11. Metodo per smontare o montare uno pneumatico di una ruota (2) da un corrispondente cerchione della ruota (2), comprendente le seguenti fasi: - predisposizione di un telaio (10); - bloccaggio (F1) della ruota (2) su un mandrino (11), connesso al telaio (10); - rotazione (F2) del mandrino (11) attorno ad un asse di rotazione (A) tramite un motore elettrico (13), il quale imprime al mandrino (11) una velocità di rotazione e una coppia di lavoro; - movimentazione (F3) di un utensile di lavoro (12) in avvicinamento rispetto al mandrino (11), per interagire con un tallone dello pneumatico, al fine di smontare o montare lo pneumatico dal cerchione; - alimentazione (F4) del motore elettrico (13), tramite un controllore (14) che riceve una potenza elettrica (100) in ingresso, detta fase di alimentazione comprendendo le seguenti fasi: generazione (F42) di un segnale di pilotaggio (101) tramite un’unità di elaborazione (142); erogazione (F41), in funzione del segnale di pilotaggio (101), di una tensione di alimentazione e di una corrente di alimentazione, per comandare il motore elettrico (13); - derivazione di un parametro di controllo (102), rappresentativo della coppia di lavoro erogata al motore elettrico (13); limitazione (F43) di coppia, per impedire al motore elettrico (13) di erogare una coppia di lavoro superiore ad un valore di soglia (Cs), in funzione del parametro di controllo (102); caratterizzato dal fatto di comprendere le seguenti fasi: - derivazione di un parametro di attivazione; - commutazione (F7) dell’unità di elaborazione (142), in funzione del parametro di attivazione, tra una configurazione attivata, in cui la fase di limitazione di coppia è abilitata, e una configurazione disattivata, in cui la fase di limitazione di coppia è disabilitata.
  12. 12. Metodo secondo la rivendicazione 11, in cui, nella fase di derivazione del parametro di attivazione, l’unità di elaborazione (142) deriva il parametro di attivazione in funzione di una velocità di rotazione del motore elettrico (13).
  13. 13. Metodo secondo la rivendicazione 11 o la 12, in cui, nella fase di commutazione, l’unità di elaborazione (142) commuta in configurazione attivata quando il parametro di attivazione è maggiore o uguale a un valore di soglia rappresentativo di una velocità di attivazione (ωs).
  14. 14. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni dalla 11 alla 13, in cui nella fase di commutazione, l’unità di elaborazione (142) commuta in configurazione disattivata quando la velocità di rotazione raggiunge una condizione di disabilitazione.
  15. 15. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni dalla 11 alla 14, comprendente una fase di comando, in cui un dispositivo di comando (17) è azionato da un utente per inviare segnali di comando (104) al controllore (14), e in cui, nella fase di generazione dei segnali di pilotaggio (101), l’unità di elaborazione (142) genera i segnali di pilotaggio (101) in funzione dei segnali di comando (104).
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