IT201900007962A1 - Capsula per la preparazione di bevande con apertura controllata - Google Patents

Capsula per la preparazione di bevande con apertura controllata Download PDF

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Description

DESCRIZIONE
Forma oggetto della presente invenzione una capsula per la preparazione di bevande ad infusione o solubili.
In particolare forma oggetto della presente invenzione una capsula per il confezionamento di prodotti concentrati (ad esempio in forma di polvere, granuli, foglie) in dosi prestabilite e monouso, per la preparazione estemporanea di bevande (come tè, caffè, tisane, latte, cioccolata, ecc.) per mezzo dell’introduzione, all’interno della capsula stessa, di un fluido in pressione (per lo più acqua calda).
Nel settore delle capsule o cialde per caffè o altri infusi è noto l’utilizzo di macchine automatiche o semiautomatiche dotate di un gruppo di erogazione atto a produrre un’infusione mediante il passaggio di acqua calda in pressione attraverso la capsula contenente appunto l'essenza da infondere o da sciogliere.
Il principio di funzionamento comune di tali macchine prevede la perforazione del coperchio, posto a chiusura della capsula, per consentire l’inserimento di un flusso di acqua calda in pressione ad opera del gruppo infusore. Una volta ottenuta l’infusione dell’essenza contenuta all’interno della capsula, la bevanda infusa fuoriesce dalla capsula e viene indirizzata dalla macchina nella tazza o nel contenitore finale.
Nel settore sono note capsule ad apertura meccanica, ovvero in cui l’apertura per la fuoriuscita della bevanda è attivata tramite una forza esterna alla capsula. Tali capsule note sono dotate di uno strato di pellicola sigillante, solitamente in alluminio, posto sul fondo della capsula in corrispondenza di una base dotata di una o più punte o profili di taglio o tranciamento. Quando la capsula viene inserita nella camera di infusione della macchina di estrazione, la battuta della capsula contro la parete della camera di infusine attiva i mezzi di apertura, ovvero le punte o i profili di tranciamento interni alla capsula, che si impegnano contro lo strato di alluminio fino a provocarne la perforazione o la lacerazione. Una volta creata l’apertura attraverso lo strato di pellicola sigillante, la bevanda infusa può fuoriuscire da un’opportuna apertura posta nella base della capsula stessa.
Tali capsule note sono piuttosto complesse dal punto di vista costruttivo, soprattutto per quanto riguarda la realizzazione delle punte o dei profili di taglio/tranciamento presenti sulla base. Pertanto, le capsule note risultano piuttosto costose soprattutto per ciò che riguarda la realizzazione dei relativi stampi.
Inoltre, in tali capsule in cui l’apertura è ottenuta per perforazione della pellicola sigillante, vi è il rischio che la punta che ha realizzato l’apertura, rimanendo all’interno dell’apertura stessa, la ostruisca compromettendo la corretta erogazione della bevanda. In alternativa, sono note capsule prive di vere e proprie punte ma dotate comunque di profili di taglio o tranciamento, in cui l’apertura è ottenuta per lacerazione della pellicola sigillante. Tuttavia in tali capsule è difficile controllare l’andamento della lacerazione, che potrebbe estendersi indesideratamente in altre zone della base, ad esempio in corrispondenza del labirinto destinato all’anti-gocciolamento compromettendone il funzionamento. E ancora, una lacerazione incontrollata potrebbe anche determinare il distacco di porzioni di pellicola sigillante che potrebbero fuoriuscire dalla capsula insieme alla bevanda.
Scopo della presente invenzione è quello di realizzare una capsula per la preparazione di bevande ad infusione o solubili che risolva i problemi dell’arte nota.
In particolare scopo della presente invenzione è quello di fornire una capsula che garantisca un maggior controllo in fase di apertura, oltre che di più semplice ed economica realizzazione pur ottenendo prestazioni analoghe in termini qualità della bevanda infusa.
Tale scopo è raggiunto da una capsula in cui l’apertura per la fuoriuscita della bevanda infusa avviene a seguito del distacco del disco sigillante posto internamente alla capsula per opera di mezzi di spinta azionati da una forza esterna alla capsula, evitando quindi il ricorso a qualsiasi mezzo perforazione o tranciamento come nelle capsule note.
Tale scopo è raggiunto da una capsula per la preparazione di bevande ad infusione o solubili in accordo con la rivendicazione 1, e da un metodo di preparazione di una bevanda infusa in accordo con la rivendicazione 11. Le rivendicazioni dipendenti descrivono forme di realizzazione preferite dell’invenzione.
Le caratteristiche ed i vantaggi di una capsula per la preparazione di bevande ad infusione o solubili secondo la presente invenzione saranno evidenti dalla descrizione di seguito riportata, data a titolo esemplificativo e non limitativo in accordo con le figure allegate, in cui:
- le figure 1a e 1b mostrano una vista in sezione di una capsula in accordo con la presente invenzione, rispettivamente prima e dopo l’apertura;
- la figura 2 mostra una vista prospettica dall’alto di una coppa per una capsula in accordo con la presente invenzione, in un primo esempio realizzativo;
- le figure 2a e 2b mostrano una vista in sezione di una capsula dotata della coppa di figura 2 e di un disco sigillante interno, rispettivamente prima e dopo l’apertura;
- la figura 3 mostra una vista prospettica dall’alto di una coppa per una capsula in accordo con la presente invenzione, in un secondo esempio realizzativo;
- le figure 3a e 3b mostrano una vista in sezione di una capsula dotata della coppa di figura 3 e di un disco sigillante interno, rispettivamente prima e dopo l’apertura;
- la figura 4 mostra una vista prospettica dall’alto di una coppa per una capsula in accordo con la presente invenzione, in un terzo esempio realizzativo;
- le figure 4a e 4b mostrano una vista in sezione di una capsula dotata della coppa di figura 4 e di un disco sigillante interno, rispettivamente prima e dopo l’apertura;
- le figure 5a e 5b mostrano una vista in sezione di una capsula in un ulteriore esempio realizzativo, rispettivamente prima e dopo l’apertura.
Con riferimento alle figure allegate, ed in particolare alle figure da 1a e 1b, è rappresentata una capsula per la preparazione di bevande ad infusione o solubili, indicata con il numero di riferimento 1.
La capsula 1 comprende un corpo o coppa 2 atto a definire un volume interno V per il contenimento di almeno una sostanza da infondere o sciogliere, tipicamente in polvere o in forma granulare.
La coppa 2 è dotata, da un lato, di un fondo 3 e, dal lato opposto, di un’apertura 21 di ingresso definita da un bordo 4 sporgente esteriormente.
La capsula 1 comprende un coperchio 6 fissato, tramite incollaggio o saldatura, in corrispondenza del bordo 4, atto a sigillare superiormente la coppa 2.
La coppa 2 è dotata, in corrispondenza fondo 3, di un’apertura 31 di uscita, definita da un ugello 32, atta a consentire la fuoriuscita della bevanda infusa.
La coppa 2 è dotata internamente, in corrispondenza del fondo 3, di una base 33 dotata di una pluralità di rilievi 310, 320, 330, 340, 350, 360, sporgenti verticalmente rispetto alla base 33 stessa.
La superficie superiore dei rilievi 310, 320, 330, 340, 350, 360 è sostanzialmente piana e priva di elementi di taglio o di puntura o di lacerazione. Inoltre, i rilievi 310, 320, 330, 340, 350, 360 presentano bordi smussati e arrotondati.
Preferibilmente, i rilievi 310, 320, 330, 340, 350, 360 hanno tutti sostanzialmente la medesima estensione verticale.
Sulla superficie superiore di almeno alcuni dei rilievi 310, 320, 330, 340, 360 viene fissato, tramite incollaggio o saldatura, un disco 5 sigillante.
Come mostrato ad esempio in figura 2, la base 33 comprende una porzione centrale 310, definita da un primo rilievo, a copertura dell’apertura 31 di uscita dell’ugello 32. La porzione centrale 310 è dotata di almeno un’apertura 311 di collegamento tra l’interno della coppa 2 e l’apertura 31 di uscita, per consentire il deflusso della bevanda infusa verso l’esterno della capsula 1. Preferibilmente, la porzione centrale 310, comprende una pluralità di aperture 311 di collegamento. La base 33 comprende un labirinto 30 definito da almeno un ulteriore rilievo 320, 330, 340. Il labirinto 30 è di forma sostanzialmente circolare e disposto concentricamente rispetto all’ugello 32 (e alla porzione centrale 310).
Ciascun rilievo 320, 330, 340 del labirinto 30 è dotato di una pluralità di scanalature preferibilmente diagonali, provviste sulla superficie superiore del di ciascun rilievo del labirinto, atte a consentire il deflusso della bevanda infusa verso l’esterno della capsula 1.
Nell’esempio realizzativo di figura 1 e 2, il labirinto 30 è definito da una prima porzione a labirinto 320, da una seconda porzione a labirinto 330 e da una terza porzione a labirinto 340 disposte concentricamente rispetto all’ugello 32.
In un esempio realizzativo non mostrato, il labirinto 30 è costituito da un unico rilievo, ad anello, dotato di scanalature radiali con andamento a zig-zag.
Vantaggiosamente, quando sulla superficie superiore del labirinto 30 è fissato un disco 5 sigillante, la pluralità di scanalature del labirinto svolge una funzione anti-gocciolamento, sfruttando il principio di capillarità.
La base 33 comprende un bordo 360 esterno, definito da un ulteriore rilievo, sul quale è fissato, tramite incollaggio o saldatura, un disco 5 sigillante.
In un esempio realizzativo, mostrato in figura 2, la base 33 comprende un vano 352 di raccolta per il deflusso della bevanda infusa verso l’esterno della capsula 1. Il vano 352 di raccolta, definito tra il labirinto 30 ed il bordo 360, è una scanalatura anulare ribassata rispetto al labirinto 30 ed al bordo 360.
In un diverso esempio realizzativo, mostrato in figura 3 e 4, la base 33 comprende anche una pluralità di settori 350, definiti da ulteriori rilievi, disposti tra il labirinto 30 ed il bordo 360, all’interno del vano 352 di raccolta.
Nell’esempio di figura 3, i settori 350 sono disposti circonferenzialmente rispetto all’ugello 32.
Nell’esempio di figura 4, i settori 350 sono disposti radialmente rispetto all’ugello 32.
Vantaggiosamente, i settori 350 sono smussati e privi di elementi di taglio o di puntura o di lacerazione.
In un esempio realizzativo, sulla superficie superiore dei settori 350 è appoggiato il disco 5 sigillante.
In un esempio realizzativo, i settori 350 sono dotati di superficie superiore sostanzialmente piana.
In una variante realizzativa, i settori 350 hanno sostanzialmente la stessa estensione verticale degli altri rilievi 310, 320, 330, 340 che formano la base 33. In una diversa variante realizzativa, i settori 350 hanno un’estensione verticale inferiore, vale a dire sono ribassati, rispetto agli altri rilievi 310, 320, 330, 340 che formano la base 33.
I settori 350 definiscono tra loro una pluralità di vani 351, o vani o spazi, che consentono il deflusso della bevanda infusa verso l’esterno della capsula 1. In particolare, un vano 351 è definito tra una coppia di settori 350 adiacenti. Vantaggiosamente, la presenza del settore 350 consente di sostenere il disco 5 in modo tale da garantire un’adeguata ampiezza del passaggio per il corretto e agevole deflusso della bevanda infusa. Vantaggiosamente, essendo il disco solamente appoggiato sulla superficie superiore dei settori 350, senza essere saldato o incollato su di essi, può scorrere liberamente durante lo spostamento assiale generato dai mezzi di spinta azionati da una pressione esterna alla capsula. La capsula 1 comprende un disco 5 sigillante, fissato all’interno della coppa 2 in corrispondenza del fondo 3, atto a sigillare inferiormente la coppa 2. Il disco 5 è posizionato tra il volume interno V ed i rilievi 310, 320, 330, 340, 350, 360.
La capsula 1 è quindi dotata di una camera 12 chiusa, definita superiormente dal coperchio 6 e inferiormente dal disco 5, all’interno della quale è contenuta la sostanza da infondere o sciogliere.
La presenza di una camera 12 ermeticamente chiusa è importante per il buon mantenimento e la conservazione della sostanza: la camera 12 ermeticamente chiusa consente di mantiene nel tempo le proprietà organolettiche della sostanza da infondere o sciogliere, e garantisce un’ottima qualità della bevanda infusa. Elemento essenziale per l’ottenimento di una camera 12 ermeticamente chiusa è la corretta tenuta ai gas del sistema di fissaggio del disco 5 sigillante all’interno della capsula 1.
Preferibilmente, il disco sigillante 5 è costituito da un’unica porzione discoidale, ovvero è un pezzo unico. Il disco 5 è fissato in corrispondenza alla base 33 della coppa 2, in particolare sul bordo 360 esterno, in maniera cedevole, vale a dire pelabile (“peelable”), in modo tale da distaccarsi dal bordo esterno 360 quando spinto (sollevato) da mezzi di spinta azionati da una forza esterna alla capsula 1.
Il fissaggio cedevole o pelabile è ottenuto ad esempio tramite l’utilizzo di una lacca termosaldante a basso livello di adesione, oppure tramite un collante a basso livello di adesione, oppure tramite una saldatura indebolita detta pelabile (“peelable”).
Preferibilmente, la saldatura è di tipo pelabile, anche detta saldatura “peelable”, e garantisce una forza di distacco inferiore a quella di una saldatura tradizionale.
In un esempio realizzativo, la saldatura pelabile è ottenuta inserendo nel materiale che compone lo strato inferiore del disco 5 (materiale che corrisponde a quello della base 33 su cui il disco 5 deve essere fissato) una percentuale di materiale diverso detto contaminante (o anche inquinante) in modo da ottenere un indebolimento della saldatura.
Ad esempio, la capsula è realizzata in polipropilene (PP) e lo strato inferiore del disco 5 è un composto di polipropilene con polietilene come inquinante (compound PP/PE). Il polietilene (PE) nello strato del disco 5 che dovrà essere a contatto con il fondo della capsula viene utilizzato per rendere non compatibile il disco 5 con la capsula, che è realizzata in polipropilene. Il polietilene (PE) introdotto nel disco 5 ha lo scopo di creare una discontinuità di interazione in fase di saldatura, che si traduce in una minor forza di tenuta della saldatura stessa, sfruttando il concetto di incompatibilità tra polietilene (PE) e polipropilene (PP).
In un esempio preferito, lo strato inferiore del disco 5 è un composto di polipropilene con polietilene come inquinante (o altro componente poco compatibile con il polipropilene) presente in una percentuale compresa tra 3% e 25%, preferibilmente tra 8% e 20%, ancora più preferibilmente tra dal 10% e 15%.
In un diverso esempio realizzativo, la saldatura pelabile è ottenuta utilizzando come materiale che compone lo strato inferiore del disco 5 un materiale diverso da quello usato per la base 33 su cui il disco 5 deve essere fissato.
Nella capsula 1 il disco 5 è fissato in maniera permanente sul labirinto 30, o almeno sul rilievo 340 più esterno che realizza il labirinto 30. Tale saldatura permanente impedisce il distacco o lo scollamento del disco 5 sigillante dal labirinto, distacco che comprometterebbe la funzione anti-gocciolamento.
Preferibilmente, il disco 5 è incollato o saldato in maniera permanente anche sulla porzione centrale 310.
Nell’esempio realizzativo con settori 350 (figura 3 e 4), il disco 5 è solamente appoggiato, senza essere fissato (né in maniera pelabile né permanente), al di sopra dei settori 350.
La capsula 1 per la preparazione di bevande ad infusione o solubili, comprende inoltre mezzi di spinta del disco 5 sigillante, azionati prima dell’iniezione del fluido in pressione all’interno della capsula. I mezzi di spinta sono atti a spingere il disco 5 fino a provocare il cedimento della saldatura pelabile in modo da determinare la separazione del disco 5 dalla base 33 e consentire l’apertura di un passaggio P per la fuoriuscita del liquido infuso.
I mezzi di spinta sono realizzati in corrispondenza del fondo 3 della capsula.
I mezzi di spinta del disco comprendono un bordo perimetrale 81, collegato mediante una prima linea di piegatura 84 ad una porzione intermedia 82, a sua volta collegata mediante una seconda linea di piegatura 85 ad una porzione centrale 83. La porzione intermedia 82 è quindi interposta tra il bordo perimetrale 81 e la porzione centrale 83.
Si noti che almeno la porzione centrale 83 è collassabile verso l'interno della coppa 2 ruotando intorno a detta seconda linea di piegatura 85 sotto l’azione di una forza di pressione esercitata dall’esterno della capsula su detta porzione centrale 83 e/o su detta porzione intermedia 82.
Preferibilmente, anche la porzione intermedia 82 è collassabile verso l’interno della coppa 2 ruotando rispettivamente intorno alla prima linea di piegatura 84 ed alla seconda linea di piegatura 85, sotto l’azione della pressione esercitata dall’esterno sulla porzione centrale 83 e/o sulla porzione intermedia 82.
Si noti che:
- il bordo perimetrale 81 corrisponde, almeno parzialmente, al bordo esterno 360 della base interna 33;
- la porzione centrale 83 corrisponde, almeno parzialmente, al labirinto 30 ed alla porzione centrale 310 della base interna 33;
- la porzione intermedia 82 corrisponde, almeno parzialmente, al vano 351,352 della base 33.
Preferibilmente la porzione centrale 83 è di forma circolare coassiale all’asse di simmetria X longitudinale della coppa 2. Inoltre, la forza di pressione è esercitata dall’esterno della capsula 1 almeno sulla porzione centrale 83 lungo una direzione sostanzialmente parallela all’asse di simmetria X longitudinale.
Partendo quindi dalla posizione operativa di chiusura della capsula 1 (mostrata in particolare nelle figure 1a, 2a, 3a, 4a) applicando una forza di pressione sulla porzione centrale 83 e/o sulla porzione intermedia 82, almeno la porzione centrale 83 (preferibilmente anche la porzione intermedia 82) è portata a collassare all’interno del volume della coppa 2. Il collasso della porzione centrale 83 si traduce in uno spostamento assiale (verso l’interno della coppa 2) del labirinto 30 su cui è fissato permanentemente il disco 5. Tale spinta verso l’alto determina un sollevamento del disco 5, sollevamento che determina il cedimento della saldatura pelabile (in corrispondenza del bordo esterno 360) e l’apertura di un passaggio P per la fuoriuscita del liquido infuso portando di conseguenza la capsula 1 nella sua posizione operativa di erogazione, come mostrato nelle figure 1b, 2b, 3b, 4b.
Preferibilmente, i mezzi di spinta sono a scatto, vale a dire che la capsula 1 è bistabile, ovvero mantiene la posizione operativa di chiusura fino all’attivazione dei mezzi di spinta, ed una volta aperta, mantiene la posizione operativa di erogazione.
Preferibilmente, le linee di piegatura 84, 85 sono realizzate come linee di restringimento del materiale, oppure come assottigliamenti della parete o scanalature nella parete. Inoltre, la porzione intermedia 82 è rigida per consentire l’apertura a scatto.
Preferibilmente, la porzione centrale 83 è dotata esternamente di almeno un riscontro 83 atto ad andare in battuta contro una porzione della macchina di estrazione della bevanda, ad esempio contro una parete della camera di infusione in cui viene inserita la capsula 1.
Il riscontro 83 è realizzato ad esempio sotto forma di una o più alette o di un colletto circolare (come mostrato nelle figure 2, 3 e 4).
Preferibilmente, il disco 5 è un film plastico, che non si rompe né si lacera per effetto dell’aumento della pressione all’interno della capsula 1.
In uso, la capsula 1 viene inserita in un’apposita sede, generalmente nella camera di infusione, provvista nella macchina di estrazione. In fase di inserimento della capsula 1, il riscontro 88 sporgente dalla porzione centrale 83 va in battuta contro la parete della camera di infusione. Quando la camera di infusione viene chiusa, la capsula viene spinta ulteriormente contro le pareti della camera di infusione generando una forza di pressione contro il riscontro 88, pressione che attiva i mezzi di spinta.
In alternativa, la capsula 1 può essere aperta manualmente dall’utilizzatore prima del suo inserimento nella macchina di estrazione, esercitando una pressione sul fondo della coppa 2, in corrispondenza della porzione centrale 83 e/o della porzione intermedia 82, pressione che attiva i mezzi di spinta.
I mezzi di spinta, attivati dalla pressione esterna alla capsula, spingono il disco sigillante 5 sollevandolo fino a staccarlo (senza rotture o lacerazioni) dal bordo 360 su cui è fissato in maniera pelabile (“peelable”) portando così la capsula dalla posizione operativa chiusa (come in figura 2a) verso la posizione operativa di erogazione (come in figura 2b), in cui il volume interno del corpo di contenimento 3 è in comunicazione con l’esterno della capsula 1.
Una capsula secondo la presente invenzione è utilizzabile per il confezionamento di prodotti concentrati (in forma di polvere o granuli o foglie) in dosi prestabilite e monouso, per la preparazione estemporanea di bevande come tè in foglie o solubile, caffè in polvere o istantaneo, tisane, latte, cioccolata, o altri prodotti disidratati e solubili. La capsula 1, nelle sue diverse varianti realizzative, può essere utilizzata per la preparazione estemporanea di bevande (come tè, caffè, tisane, latte, cioccolata, ecc.) tramite macchine automatiche o semi-automatiche dotate di un gruppo di erogazione atto a produrre un’infusione mediante il passaggio di acqua calda in pressione attraverso la capsula 1.
Preferirmene, nella variante realizzativa di capsula 1 destinata alla preparazione di bevande per infusione, ad esempio contenente polvere di caffè da estrarre, oppure foglie di tè o tisane, è previsto un filtro 25, disposto tra la sostanza alimentare e il disco 5.
Il filtro 25 è fissato (in corrispondenza della parete laterale interna della coppa 2) ad una certa distanza al di sopra del disco 5, in modo tale che i mezzi di spinta (ovvero il labirinto 30) non lo danneggino in fase di apertura della capsula.
Vantaggiosamente, la presenza del filtro rallenta il flusso di uscita del fluido di estrazione, che rimane per un certo intervallo di tempo a contatto con la sostanza da infondere o da sciogliere, in modo da garantire un’ottimale bevanda infusa.
In un ulteriore esempio realizzativo, mostrato nelle figure 5a e 5b, la capsula comprende:
- un disco sigillante 5 fissato in maniera pelabile (“peelable”) sul bordo 360, in una posizione sollevata rispetto al labirinto 30;
- un disco inferiore 5’, fissato in maniera permanente sulla superficie superiore del labirinto 30 per chiudere superiormente le scanalature, affinché il labirinto 30 possa svolgere una funzione antigocciolamento sfruttando il principio di capillarità. In un esempio di funzionamento, il labirinto 30 è un mezzo di spinta del disco 5, ovvero è il labirinto 30 che spinge il disco 5 a sollevarsi staccandosi dal bordo 360 per realizzare un passaggio P verso l’uscita della capsula.
In un ulteriore esempio di funzionamento, la capsula comprende anche una pluralità di settori 350 disposti in corrispondenza della porzione intermedia 82, e sono i settori 350 che spingono il disco 5 a sollevarsi staccandosi dal bordo 360 per realizzare un passaggio P verso l’uscita della capsula (figura 4b).
Forma oggetto della presente invenzione anche un metodo di preparazione di una bevanda infusa tramite una capsula 1 in accordo con la presente invenzione, in cui l’apertura di un passaggio per la fuoriuscita della bevanda è ottenuto per distacco/scollamento del disco sigillante 5 dal bordo su cui è fissato in modo pelabile (“peelable”) per opera di mezzi di spinta, interni alla coppa 2, attivati da una pressione esterna agente sul fondo 3 della capsula.
In particolare, il metodo comprende le fasi di:
- attivare i mezzi di pressione esercitando una pressione su detta porzione centrale 83 e/o su detta porzione intermedia 82 fino a determinare il collasso della porzione centrale 83 verso l'interno della coppa 2, per sollevare il disco 5 staccandolo dal bordo 360 e realizzare così un passaggio P di uscita per la bevanda attorno al disco 5;
- inserire nella coppa 2, attraverso il coperchio 6, un fluido per infondere o sciogliere la sostanza alimentare contenuta nel volume interno V e ottenere così la bevanda.
Si noti che i mezzi di pressione possono essere attivati manualmente oppure inserendo la capsula all’interno della macchina di estrazione.
In uso quindi, a partire dalla posizione operativa chiusa della capsula 1, esercitando una forza di pressione sulla porzione centrale 82 oppure sulla porzione intermedia 83, la porzione centrale 82 è spinta a collassare internamente, e con essa il labirinto 30 su cui è fissato il disco 5. Lo spostamento del labirinto 30 determina un sollevamento del disco 5 ed il suo conseguente distacco dal bordo 360 su cui è fissato in maniera pelabile (“peelable”) per raggiungere la posizione operativa di erogazione aprendo un passaggio per la bevanda dal volume interno del corpo di contenimento 3 all’esterno della capsula 1, attraverso l’ugello 32.
Si noti che il passaggio di uscita per la bevanda non attraversa il disco 5, ma vi gira attorno.
La macchina di estrazione perfora quindi il coperchio 6, posto a chiusura della capsula 1, e inserisce, all’interno della camera in cui è contenuta la sostanza alimentare, un fluido (per lo più acqua calda in pressione) destinato ad infondere o sciogliere tale sostanza alimentare per formare una bevanda. La bevanda fuoriesce, attraverso il passaggio di deflusso attorno al disco 5, verso l’apertura 31 di uscita per essere indirizzata, tramite l’ugello 32, nella tazza o nel contenitore finale.
Innovativamente, una capsula per la preparazione di bevande ad infusione o solubili secondo la presente invenzione consente di controllare in maniera precisa la formazione del passaggio di uscita della bevanda. Infatti, in tale capsula il passaggio di uscita per la bevanda non attraversa il disco 5, ma vi gira attorno, evitando qualsiasi rischio di lacerazione incontrollata. Vantaggiosamente, i mezzi di spinta sono in grado di esercitare un’elevata forza sul disco, garantendo la sicurezza del cedimento della saldatura pelabile e quindi l’apertura di un passaggio per la fuoriuscita della bevanda.
Vantaggiosamente, l’apertura della capsula è determinata dal disimpegno (distacco) del disco dalla base su cui è fissato, disimpegno che si verifica solo in corrispondenza della saldatura pelabile, mentre nessun disimpegno si verifica in corrispondenza della saldatura permanente, ovvero in corrispondenza del labirinto che deve esercitare un’azione di anti-gocciolamento.
Vantaggiosamente, nella capsula secondo l’invenzione l’elemento di spinta del disco è il labirinto stesso: tale soluzione impedisce ogni distacco del disco dal labirinto che deve esercitare un’azione di antigocciolamento.
È chiaro che un tecnico del settore potrebbe apportare modifiche alla capsula sopra descritta, tutte contenute nell'ambito di tutela come definito dalle rivendicazioni seguenti.

Claims (13)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Capsula (1) per la preparazione di bevande ad infusione o solubili, comprendente: - una coppa (2) atta a definire un volume interno (V) per il contenimento di almeno una sostanza alimentare da infondere o sciogliere, detta coppa (2) essendo chiusa superiormente da un coperchio (6), detta coppa essendo dotata di un fondo (3) provvisto di: -- un’apertura (31) per la fuoriuscita della bevanda infusa, -- una base (33) interna, dotata di un bordo (360) esterno e di rilievi interni (310, 320, 330, 340, 350); - un disco (5), disposto all’interno della coppa (2), tra la sostanza alimentare ed i rilievi (310, 320, 330, 340, 350); - una camera (12), chiusa a tenuta, in cui è contenuta la sostanza alimentare, detta camera (12) essendo definita superiormente dal coperchio (6) e inferiormente dal disco (5) fissato alla base (33) in corrispondenza del bordo (360); - mezzi di spinta del disco (5), disposti in corrispondenza del fondo (3), comprendenti un bordo perimetrale (81), collegato mediante una prima linea di piegatura (84) ad una porzione intermedia (82), detta porzione intermedia (82) essendo collegata mediante una seconda linea di piegatura (85) ad una porzione centrale (83); in cui almeno detta porzione centrale (83) è collassabile verso l'interno della coppa (2) ruotando intorno a detta seconda linea di piegatura (85) sotto l’azione di una forza di pressione esercitata dall’esterno su detta porzione centrale (83) e/o su detta porzione intermedia (82); caratterizzata dal fatto che il disco (5) è fissato al bordo (360) con una saldatura pelabile, e dal fatto che il collasso verso l’interno della porzione intermedia (82) spinge il disco (5) che sollevandosi si stacca dal bordo (360) realizzando un passaggio (P) verso l’uscita della capsula.
  2. 2. Capsula (1) in accordo con la rivendicazione 1, comprendente inoltre un labirinto (30) antigocciolamento disposto in corrispondenza della porzione centrale (83), caratterizzata dal fatto che detto labirinto (30) è un mezzo di spinta del disco (5).
  3. 3. Capsula (1) in accordo con la rivendicazione 2, in cui detto labirinto (30) è definito da almeno un rilievo interno (320, 330, 340) dotato di una superficie superiore, e in cui detta superficie superiore è dotata di una pluralità di scanalature, e su detta superficie superiore è fissato permanentemente il disco (5).
  4. 4. Capsula (1) in accordo con la rivendicazione 1 o 2, in cui detto labirinto (30) è definito da almeno un rilievo interno (320, 330, 340) dotato di una superficie superiore, e in cui detta superficie superiore è dotata di una pluralità di scanalature, e su detta superficie superiore è fissato permanentemente un disco inferiore (5’).
  5. 5. Capsula (1) in accordo con la rivendicazione 1, comprendente: - un labirinto (30) anti-gocciolamento disposto in corrispondenza della porzione centrale (83), detto labirinto (30) essendo definito da almeno un rilievo interno (320, 330, 340) dotato di una superficie superiore, e in cui detta superficie superiore è dotata di una pluralità di scanalature, e su detta superficie superiore è fissato permanentemente un disco inferiore (5’); - una pluralità di settori (350), definiti da ulteriori rilievi della base (33), disposti tra il labirinto (30) ed il bordo (360); in cui detta pluralità di settori (350) è un mezzo di spinta del disco (5).
  6. 6. Capsula (1) in accordo con una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 5, in cui il labirinto (30) è definito da una prima porzione a labirinto (320), da una seconda porzione a labirinto (330) e da una terza porzione a labirinto (340) disposte concentricamente, ciascuna di dette porzioni a labirinto (320, 330, 340) essendo dotata, sulla superficie superiore, di una pluralità di scanalature diagonali.
  7. 7. Capsula (1) in accordo con una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 5, in cui il labirinto (30) è definito da un unico rilievo anulare dotato, sulla superficie superiore, di una pluralità di scanalature radiali con andamento a zig-zag.
  8. 8. Capsula (1) in accordo con una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 7, in cui la base (33) comprende anche una pluralità di settori (350), definiti da ulteriori rilievi, disposti tra il labirinto (30) ed il bordo (360), detti settori (350) essendo disposti circonferenzialmente oppure radialmente rispetto al labirinto (30).
  9. 9. Capsula (1) in accordo con una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui la porzione centrale (83) è dotata esternamente di almeno un riscontro (83) di battuta su cui agisce la forza di pressione.
  10. 10. Capsula (1) in accordo con una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui il passaggio (P) di uscita per la bevanda non attraversa il disco (5) ma vi gira attorno.
  11. 11. Capsula (1) in accordo con una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui il disco (5) comprende uno strato inferiore realizzato con lo stesso materiale del bordo (360) e con l’aggiunta di un inquinante.
  12. 12. Capsula (1) in accordo con la rivendicazione 11, in cui il bordo (360) è in polipropilene (PP) e lo strato inferiore del disco (5) è un composto di polipropilene con polietilene come inquinante presente in una percentuale compresa tra 3% e 25%, preferibilmente tra 8% e 20%, ancora più preferibilmente tra dal 10% e 15%.
  13. 13. Metodo di preparazione di una bevanda da una capsula (1) in accordo con la rivendicazione 1, tramite una macchina per la preparazione di una bevanda, comprendente le fasi di: - attivare i mezzi di pressione esercitando una pressione su detta porzione centrale (83) e/o su detta porzione intermedia (82) fino a determinare il collasso della porzione centrale (83) verso l'interno della coppa (2), per sollevare il disco (5) staccandolo dal bordo (360) e realizzare così un passaggio (P) di uscita per la bevanda attorno al disco (5); - inserire nella coppa (2), attraverso il coperchio (6), un fluido per infondere o sciogliere la sostanza alimentare contenuta nel volume interno (V) e ottenere così la bevanda.
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