IT201900006900A1 - Dispositivo a colonna per il sollevamento di un carico. - Google Patents

Description

DESCRIZIONE

dell'invenzione avente per titolo:

"Dispositivo a colonna per il sollevamento di un carico"

La presente invenzione concerne un dispositivo a colonna per il sollevamento di un carico e più particolarmente per il sollevamento di un autoveicolo, con organi di sostegno vincolati a sbal+o ad un carrello scorrevole lungo detta colonna e provvisti all'estremità libera di elementi di appoggio posizionabili al di sotto di un autoveicolo posto tra due di questi dispositivi per il suo sollevamento.

Dispositivi di questa tipologia sono ben noti: essi vengono utilizzati a coppie e vengono ancorati con la rispettiva colonna al pavimento di un locale o di un piazzale e ciascuno di questi è provvisto di una coppia di bracci orizzontali montati a sbalzo sul rispettivo carrello ed articolati a questi per essere variamente posizionabili sul piano orizzontale che li contiene. Ciascun braccio può essere vantaggiosamente di tipo telescopico, in modo che un supporto previsto all'estremità libera di questo possa raggiungere praticamente qualsiasi posizione al di sotto della scocca di un autoveicolo, in precedenza posizionato a terra tra le due colonne per essere sollevato.

Allo scopo di assicurare il sincronismo degli attuatori di movimentazione dei carrelli lungo le rispettive colonne, è previsto un collegamento tra gli attuatori stessi e questo collegamento può essere previsto alla base delle due colonne oppure all'estremità superiore delle stesse.

Esempi di questi noti dispositivi a colonna per il sollevamento di autoveicoli sono descritti ad esempio in CA2729021, US2015/0232308 e GB2536272, US9637364, US2016/145085.

Un inconveniente che spesso si verifica nell'uso di questi noti dispositivi di sollevamento è legato alla necessità di posizionare i supporti, previsti all'estremità libera dei bracci articolati, esattamente in corrispondenza dei punti della scocca dell'autoveicolo destinati al loro appoggio per il sollevamento. Questo corretto posizionamento molto spesso è reso difficoltoso dai movimenti che i bracci orizzontali compiono per raggiungerlo, dato che ogni movimento del braccio, sia angolare che telescopico, determina sia uno spostamento longitudinale che uno spostamento trasversale del rispettivo supporto.

Un altro inconveniente consiste nel fatto che quando il veicolo è sollevato i due bracci di ciascuna colonna costituiscono due ostacoli per il personale che deve lavorare sull'autoveicolo e che deve muoversi a fianco di questo.

Un altro inconveniente consiste nel fatto che molto spesso anche le colonne costituiscono un ostacolo al normale lavoro che il personale deve svolgere a fianco dell'autoveicolo e possono in particolare impedire la completa apertura delle porte, specie delle porte anteriori, per consentire l'accesso alla parte anteriore dell'abitacolo, come molto spesso è richiesto negli interventi di manutenzione degli autoveicoli in genere e degli autoveicoli elettrici in particolare.

Un altro inconveniente consiste nel fatto che per ragioni di bilanciamento l'autoveicolo deve essere posto tra i due dispositivi di sollevamento in posizione longitudinalmente centrata e ciò comporta che la presenza delle colonne e dei bracci ad essa articolati accentuino l'inconveniente precedente, dato che l'effetto di ostruzione ai liberi movimenti del personale a fianco all'autoveicolo si presenta proprio in corrispondenza della posizione più critica per l'effettuazione di tali movimenti.

Un altro inconveniente consiste nel fatto che quando l'autoveicolo deve essere posizionato tra i due dispositivi di sollevamento a colonna, i due bracci articolati a ciascuna colonna devono essere disposti parallelamente all'asse longitudinale dell'autoveicolo per non essere di ostacolo al posizionamento dell’autoveicolo stesso nella posizione corretta per il suo sollevamento, e solo dopo questo posizionamento i bracci devono essere fatti brandeggiare per posizionare la loro estremità libera al di sotto della scocca. Tuttavia, a seconda della posizione finale dell'autoveicolo da sollevare, delle sue dimensioni e della sua conformazione, le sue ruote ed eventuali parti della scocca sporgenti inferiormente possono essere di ostacolo a questo brandeggio e molto spesso richiedono di essere mantenuti in configurazione di minimo ingombro finché devono essere fatti ruotare e solo successivamente possono essere allungati fino ad essere portati alla misura richiesta. Questa manovra di allungamento tuttavia può presentarsi scomoda e laboriosa a causa della presenza dell'autoveicolo.

Scopo dell'invenzione è di realizzare un dispositivo a colonna per il sollevamento di un carico, in particolare di un autoveicolo, che, elimini in tutto od in parte gli inconvenienti che essi presentano, rispetto ai dispositivi tradizionali di questa tipologia.

In particolare, scopo dell'invenzione è di realizzare un dispositivo a colonna per il sollevamento di autoveicoli, che consenta un preciso, rapido ed agevole posizionamento dei supporti per la scocca dell'autoveicolo da sollevare nei punti previsti dal costruttore dell'autoveicolo stesso.

Altro scopo dell'invenzione è di realizzare un dispositivo a colonna per il sollevamento di autoveicoli che comporti un limitato ostacolo agli operatori che devono lavorare ai lati dell'autoveicolo sollevato.

Altro scopo dell'invenzione è di realizzare un dispositivo a colonna per il sollevamento di autoveicoli, che consenta un'agevole e completa apertura delle porte, specie delle porte anteriori dell'autoveicolo, per consentire al personale di accedere, come è in particolare richiesto gli autoveicoli elettrici, nella parte anteriore dell'abitacolo.

Altro scopo dell'invenzione è di realizzare un dispositivo a colonna per il sollevamento di autoveicoli, che non comporti alcun ostacolo al corretto posizionamento dei bracci di sollevamento da parte delle ruote dell'autoveicolo da sollevare.

Altro scopo dell'invenzione è di realizzare un dispositivo a colonna per il sollevamento di autoveicoli, che consenta di mantenere l'autoveicolo sollevato in posizione avanzata rispetto alle colonne, in modo che queste siano di limitato ostacolo all'apertura completa delle sue porte anteriori.

Altro scopo dell'invenzione è di realizzare un dispositivo a colonna per il sollevamento di autoveicoli, che risulti alternativo e/o migliorativo rispetto alle soluzioni tradizionali.

Altro scopo dell'invenzione è di realizzare un dispositivo a colonna per il sollevamento di autoveicoli, che sia realizzabile in modo semplice, rapido e con bassi costi.

Tutti questi scopi, considerati sia singolarmente che in una loro qualsiasi combinazione, ed altri che risulteranno dalla descrizione che segue sono congiuntamente o disgiuntamente raggiunti con un dispositivo a colonna per il sollevamento di un carico e più particolarmente per il sollevamento di un autoveicolo, come definito nella rivendicazione 1.

La presente invenzione viene qui di seguito ulteriormente chiarita in alcune sue preferite forme di pratica realizzazione, riportate a scopo puramente esemplificativo e non limitativo con riferimento alle allegate tavole di disegni, in cui:

la figura 1 mostra in vista prospettica un'apparecchiatura comprendente due dispositivi di sollevamento secondo l'invenzione in condizione di riposo, con i rispettivi bracci a terra e maggiormente distanziati tra loro,

la figura 2 la mostra in pianta,

la figura 3 la mostra in vista prospettica con i bracci a terra ma già predisposti per sollevare un autoveicolo, e cioè ravvicinati tra loro e con un supporto per la scocca in posizione operativa,

la figura 4 la mostra in pianta,

la figura 5 mostra in vista prospettica il particolare ingrandito del braccio di sollevamento di un dispositivo secondo l’invenzione nella condizione illustrata in fig. 4,

la figura 6 lo mostra in una differente vista prospettica, parzialmente sezionata secondo un piano orizzontale, che evidenzia alcune sue parti interne, e

la figura 7 lo mostra in vista prospettica ancor differente, parzialmente sezionata secondo un piano verticale, che evidenzia quelle parti interne.

Come si vede nelle figure 1-4, che illustrano un'apparecchiatura con due dispositivi di sollevamento per autoveicoli secondo l'invenzione, ciascun dispositivo comprende una colonna tubolare 2, vantaggiosamente a sezione quadrangolare, provvista inferiormente di una piastra rettangolare 4 di ancoraggio ad un pavimento.

All'interno della colonna 2 è alloggiato un attuatore, vantaggiosamente costituito da un martinetto oleodinamico 6, con un cilindro fissato alla colonna stessa e con un pistone scorrevole all'interno del cilindro ed avente lo stelo fuoriuscente verso l’alto e vincolato meccanicamente ad un carrello 8, a sua volta scorrevole lungo la colonna 2.

A seconda delle esigenze il carrello 8 può essere direttamente vincolato ad una puleggia di rinvio di una catena fissata con un’estremità alla colonna 2 e con l’altra estremità al carrello 8. Nel primo caso la corsa del carrello 8 lungo la rispettiva colonna 2 è pari all’elongazione del pistone, mentre nel secondo caso la corsa del carrello 8 lungo la rispettiva colonna 2 è doppia rispetto all’elongazione del pistone.

I martinetti 6 delle due colonne 2 affacciate sono sincronizzati tra loro in modo da assicurare che i carrelli 8 si muovano in maniera identica lungo le rispettive colonne 2. Questa sincronizzazione può essere ottenuta in maniera tradizionale tramite opportuni sistemi di controllo, ed in particolare con un collegamento idraulico in serie di tipo Master-Slave, con condotti decorrenti a terra e protetti da una canalina 10, appiattita in modo da non ostacolare il transito dell'autoveicolo da sollevare, oppure decorrenti in quota, sostenuti da apposite strutture di collegamento aereo.

Ad una delle due colonne 2 è applicata una centralina 12, all'interno della quale è alloggiato un serbatoio per l'olio che alimenta i martinetti 6, una pompa idraulica ed un motore di azionamento della pompa. Sulla parte superiore dell'involucro della centralina sono previsti una serie di pulsanti di comando per l'azionamento della centralina 12 e di luci di segnalazione delle varie condizioni operative di questa, opportunamente visualizzabili in un eventuale schermo 14, che può essere applicato alla colonna 2, in posizione sovrastante la centralina 12.

È peraltro previsto, in alternativa alla soluzione ora descritta, che il martinetto 6 di ciascuna colonna 2 possa essere alimentato e controllato da una propria centralina, e che le due centraline siano collegate tra loro con connessioni wireless, preferibilmente di tipo wi-fi, per assicurare il sincronismo di funzionamento.

A ciascun carrello 8 è vincolata una struttura a parallelogramma articolato 16. Essa comprende un robusto braccio principale di supporto 18, che collega il carrello 8 ad una staffa 20 di vincolo di un braccio longitudinale 22, ed un braccio secondario 24, che con il braccio principale 18, con il carrello 8 e con la staffa 20 definiscono la struttura a parallelogramma 16, grazie ad un'opportuna scelta dei punti di articolazione tra i vari elementi.

Mentre il braccio principale di supporto 18 è formato da un unico pezzo, è preferibile che il braccio secondario 24 sia realizzato in due parti avvitabili tra loro per variare la lunghezza del braccio stesso e quindi per deformare la struttura a parallelogramma in fase di messa a punto dell'apparecchiatura, e ciò allo scopo di compensare eventuali irregolarità di installazione della stessa.

Ciascun braccio longitudinale 22 comprende un elemento tubolare centrale 22' a sezione preferibilmente rettangolare, direttamente vincolato con la sua porzione centrale, tramite le rispettive staffa 20 e la struttura articolata a parallelogramma 16, al corrispondente carrello 8, ed una coppia di elementi 22" fuoriuscenti da entrambe le estremità dell'elemento tubolare 22' e scorrevoli lungo questo allo scopo di rendere telescopicamente variabile la lunghezza complessiva del braccio stesso e quindi di renderlo adattabile ad autoveicoli di differenti caratteristiche.

All'estremità libera di ciascun elemento 22" è applicato un braccetto 26, il cui asse longitudinale è ortogonale all'asse dell'elemento stesso. Esso è mobile assialmente entro la sua sede ricavata nell'elemento 22" per alloggiarlo, e l'accoppiamento tra ciascun braccetto 26 e la rispettiva sede nell’elemento 22” è tale da assicurare la mobilità assiale del braccetto 26 ma da impedire la sua rotazione assiale. Ciò è ottenuto preferibilmente realizzando il braccetto 26 con sezione non circolare e complementare alla sezione della sede che lo alloggia.

In ciascun braccetto 26 si può distinguere l'estremità interna, più lontana dalla colonna 2, e l'estremità esterna, più vicina a questa.

All'estremità interna di ciascun braccetto 26 è applicato un tradizionale supporto 28, o altro organo di appoggio, destinato a ricevere appunto in appoggio la prevista parte di scocca dell'autoveicolo da sollevare.

Data la notevole diversità tra i vari autoveicoli, è vantaggioso che il supporto 28 sia montato in maniera amovibile all'estremità del rispettivo braccetto 26, per poter essere sostituito con altro supporto 28 di caratteristiche più idonee all'autoveicolo da sollevare; ciò può essere ottenuto in maniera assai semplice realizzando ciascun braccetto 26 con l'estremità interna interessata da un foro 30 ad asse verticale ed il supporto 28 con un'appendice inferiore inseribile amovibilmente entro detto foro.

La corsa assiale di ciascun braccetto 26 nella sua sede all'estremità del rispettivo elemento 22" del braccio longitudinale 22 è limitata verso l'esterno dalla presenza di un ingrossamento, nel quale è ricavato il foro passante 30 (cfr. fig. 6), e verso l'interno da una testa ingrossata 32.

Anche i movimenti telescopici dei due elementi 22" di ciascun braccio longitudinale 22 verso l'esterno hanno un arresto di fine corsa, per evitare il loro completo sfilamento. Questo arresto è ottenuto con una piastra allungata 34, applicata all'estremità interna del corrispondente elemento 22" e decorrente all’interno dell’elemento tubolare 22’. Essa è interessata da un'asola longitudinale 36, nella quale si impegna un perno trasversale 38, fissato alla parte centrale dell'elemento 22' del braccio 22 (cfr. figg. 6 e 7).

In una variante realizzativa, non illustrata nei disegni, è previsto che all’elemento tubolare 22’ sia associato un solo elemento 22” sfilabile assialmente da una estremità dell’elemento tubolare 22’, che4 all’altra estremità reca applicato il braccetto 26.

L'installazione di ciascun dispositivo secondo l'invenzione prevede che la rispettiva colonna 2 venga ancorata con la sua piastra 4 al pavimento alla prestabilita distanza dall’altro dispositivo ed è preferibile che le superfici verticali delle due colonne, dalle quali sporgono i due carrelli 8, non siano parallelamente affacciate tra loro, ma siano orientate verso la parte anteriore dell'autoveicolo da sollevare, dato che in genere il baricentro di questo è localizzato verso la sua parte anteriore.

Dopo che le colonne 2 dei due dispositivi di sollevamento sono state stabilmente ancorate al pavimento alla distanza prevista per la gamma di larghezze degli autoveicoli da sollevare, è necessario effettuare la regolazione fine dell'orientamento longitudinale dei due bracci 22. Opportunamente, già in sede di progetto la disposizione delle varie parti è definita in modo che i bracci 22 si dispongano perfettamente paralleli tra loro ed alla direzione longitudinale del varco delimitato tra le due colonne per il posizionamento dell’autoveicolo da sollevare, ma allo scopo di correggere possibili imprecisioni di installazione, è possibile regolare con elevata precisione la lunghezza dei bracci secondari 24 delle due strutture a parallelogramma 16, in modo da assicurare il perfetto orientamento dei due bracci 22.

Effettuate queste regolazioni, l'apparecchiatura secondo l'invenzione è pronta per funzionare.

In condizione di riposo (figg. 1 e 2) i due carrelli 8 sono a terra, i due bracci longitudinali 22 sono ravvicinati alle rispettive colonne 2 e sono in condizione di minima elongazione, ed i braccetti 26 presenti alle loro estremità sono disposti a fine corsa esterna. Per il sollevamento di un autoveicolo, questo deve essere posizionato tra le due colonne 2 in posizione idonea al corretto posizionamento dei due bracci longitudinali di sollevamento 22.

Dopo che l'autoveicolo è stato correttamente posizionato, l'operatore provvede ad avvicinare i due bracci longitudinali 22 ai fianchi dell’autoveicolo e ad allungarli telescopicamente fino a che la distanza tra i braccetti 26 di ciascun braccio 22 corrisponda alla distanza tra i punti della scocca, ai quali i supporti 28 dovranno poi appoggiare.

Opportunamente, questo allungamento telescopico può essere effettuato manualmente, oppure può essere motorizzato, se i bracci 22 sono provvisti di idonei organi di movimentazione, e può essere vantaggiosamente comandato da idonei comandi previsti nella centralina 10 od anche da comandi via radio, se la centralina è configurata per riceverli e per eseguirli.

Successivamente l'operatore provvede ad avvicinare i bracci longitudinali 22 all’autoveicolo fino a che i supporti sostenuti dai braccetti 26 si sono posizionati in corrispondenza dei punti della scocca dell’autoveicolo previsti per il sollevamento di questo. Quindi spinge assialmente i braccetti stessi verso l’autoveicolo, in modo che i loro supporti 28 si posizionano esattamente al di sotto di quei punti.

Opportunamente, anche in questo caso la manovra può essere eseguita manualmente oppure può essere motorizzata ed in questo caso può essere comandata con pulsanti della centralina 12 o mediante radiocomando.

Terminata questa manovra di posizionamento, l’autoveicolo è pronto per essere sollevato: è sufficiente impartire un comando alla centralina 12 per attivare la pompa che immette olio nei martinetti 6, i quali si allungano, provocano la salita dei carrelli 8 lungo le rispettive colonne 2 fino a che i supporti 28 appoggiano alla scocca dell'autoveicolo e poi, continuando la corsa, lo sollevano all’altezza desiderata.

Grazie alla sincronizzazione tra i due martinetti 6 è assicurata la loro identica elongazione al fine di mantenere il sollevamento bilanciato dell'autoveicolo.

È da osservare che l’autoveicolo appoggia esclusivamente sui supporti 28 e quindi grava con il suo peso sui braccetti 26 e sui bracci 22, ed assicura in questo modo per attrito il bloccaggio degli elementi telescopi 22" ai rispettivi elementi 22' e dei braccetti 26 ai rispettivi elementi telescopi 22".

È pure previsto che in corrispondenza dell'articolazione di ciascun braccio principale 18 della struttura a parallelogramma 16 al rispettivo carrello 8 sia prevista una o più celle di carico, tramite le quali poter controllare il peso dell'autoveicolo sollevato.

Da quanto detto risulta chiaramente che il dispositivo di sollevamento secondo l'invenzione si presenta molto più vantaggioso rispetto ai tradizionali dispositivi di sollevamento a colonna in quanto:

- grazie alla ottenuta indipendenza tra l'allungamento telescopico del braccio longitudinale 22 ed il movimento assiale di ciascun braccetto 26, è possibile posizionare con estrema precisione ciascun supporto 28 esattamente al di sotto del punto della scocca, al quale l’autoveicolo dovrà poi appoggiare in condizione sollevata, senza far compiere ai bracci di sollevamento alcun brandeggio che potrebbe interferire con le ruote o con parti della scocca sporgenti inferiormente;

- il collegamento tra l'autoveicolo sollevato e la colonna 2 è costituito dalla struttura a parallelogramma 16, che in pratica costituisce l’unico elemento che potenzialmente può ostacolare i movimenti degli operatori a lato dell'autoveicolo sollevato;

- grazie alla disposizione inclinata dell’unico elemento di collegamento della colonna 2 all’autoveicolo sollevato, la posizione di questa rispetto ad esso è piuttosto arretrata e ciò comporta che la colonna 2 non sia di ostacolo alla completa apertura della corrispondente porta anteriore dell'autoveicolo sollevato ed all'accesso degli operatori alla parte anteriore dell'abitacolo di questo;

- le manovre di allungamento telescopico del braccio longitudinale 22 viene effettuata quando questo è esterno all'ingombro dell'autoveicolo e quindi in condizione di massima agibilità e precisione.

La presente invenzione è stata illustrata e descritta in alcune sue preferite forme di realizzazione, ma si intende che varianti esecutive potranno ad essa in pratica apportarsi, senza peraltro uscire dall'ambito di protezione del presente brevetto per invenzione industriale.

Claims (10)

1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo per il sollevamento di un carico, particolarmente per il sollevamento di un autoveicolo, del tipo comprendente: - una struttura a colonna (2), - un carrello (8) scorrevole lungo detta colonna (2) e provvisto di mezzi di appoggio del carico da sollevare, - mezzi (6) di movimentazione di detto carrello (8) lungo detta colonna (2), caratterizzato dal fatto che a detto carrello (8) è articolato un unico braccio portante (18), al quale è a sua volta articolato un braccio telescopico (22) provvisto ad entrambe le estremità di braccetti (26), mobili in direzione sostanzialmente trasversale rispetto all'asse di detto braccio telescopico (22) e configurati per poter essere impegnati da organi (28) per l’appoggio del carico da sollevare.
2. 2. Dispositivo secondo la rivendicazione 1 per il sollevamento di un carico costituito da un autoveicolo caratterizzato dal fatto che detto unico braccio portante (18) è configurato in modo che i movimenti di detto braccio telescopico (22) sono traslatori e mantengono il braccio stesso con l’asse longitudinale sostanzialmente parallelo all’asse longitudinale dell’autoveicolo da sollevare.
3. 3. Dispositivo secondo la rivendicazione 2 caratterizzato dal fatto che detto unico braccio portante (18) appartiene ad una struttura a parallelogramma articolato (16) comprendente: - un primo lato definito da detto unico braccio portante (18), - un secondo lato, articolato in corrispondenza di una estremità del primo lato e definito da una porzione di detto carrello (8), - un terzo lato, articolato in corrispondenza dell’altra estremità del primo lato, e definito da una porzione di detto braccio longitudinale telescopico (22), e - un quarto lato costituito da un braccio secondario (24) configurato in modo da definire, con gli altri detti tre lati, detta struttura a parallelogramma articolato (16).
4. 4. Dispositivo secondo la rivendicazione 3 caratterizzato dal fatto che la disposizione di detta struttura articolata a parallelogramma (16) è tale che, in condizione operativa, l’estremità di detto unico braccio portante (18) articolata a detto braccio telescopico (22) è più vicina alla parte anteriore dell’autoveicolo rispetto all’estremità dello stesso articolata a detto carrello (8).
5. 5. Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che detto braccio telescopico (22) comprende un primo elemento tubolare (22'), vincolato a detto unico braccio portante (18), ed almeno un secondo elemento (22"), parzialmente alloggiato entro detto primo elemento tubolare (22’) e sfilabile assialmente da questo.
6. 6. Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti per il sollevamento di un carico costituito da un autoveicolo, caratterizzato dal fatto che detto almeno un secondo elemento sfilabile di estremità (22") di detto braccio telescopico (22) è interessato all'estremità esterna da mezzi di vincolo di detto braccetto trasversale (26), che reca applicato, in corrispondenza della sua estremità più lontana a detta colonna (2), detto supporto (28) per la scocca di detto autoveicolo da sollevare, è mobile assialmente per posizionare l’organo stesso al di sotto di detta scocca ed è impedito dal compiere rotazioni assiali.
7. 7. Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che detto braccio secondario (24) di detta struttura articolata a parallelogramma (16) è di tipo regolabile nella sua lunghezza.
8. 8. Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che detto almeno un secondo elemento sfilabile di estremità (22") di detto braccio telescopico (22) è provvisto alla sua estremità interna di un'appendice allungata (34), decorrente all'interno di detto primo elemento tubolare (22') e comprendente un'asola longitudinale (36), impegnabile da un perno trasversale (38), fissato a detto primo elemento tubolare (22').
9. 9. Apparecchiatura per il sollevamento di un carico, in particolare per il sollevamento di un autoveicolo, preferibilmente un autoveicolo elettrico, caratterizzata dal fatto di comprendere una coppia di dispositivi di sollevamento secondo una o più delle rivendicazioni da 1 a 8, in cui gli attuatori (6), alloggiati nelle due colonne (2), sono costituiti da martinetti oleodinamici, collegati ad un’unica centralina di controllo (12), prevista su uno dei due dispositivi, il collegamento tra detti martinetti (6) essendo configurato preferibilmente secondo una connessione Master-Slave ed in ogni caso in modo da assicurare una eguale elongazione dei martinetti stessi, indipendentemente dal carico gravante sul rispettivo carrello (8).
10. 10. Apparecchiatura per il sollevamento di un carico, in particolare per il sollevamento di un autoveicolo, preferibilmente un autoveicolo elettrico, caratterizzata dl fatto di comprendere una coppia di dispositivi di sollevamento secondo una o più delle rivendicazioni da 1 a 8, ciascuno provvisto di una propria centralina di controllo (12), collegata alla centralina di controllo dell’altro dispositivo di sollevamento tramite connessioni wireless, preferibilmente di tipo wi-fi.