IT201900003523A1 - Lampada scialitica a LED - Google Patents

Description

DESCRIZIONE dell’invenzione avente per titolo:

“Lampada scialitica a LED”

Campo dell’invenzione

La presente invenzione riguarda una lampada scialitica a LED, adatta ad essere utilizzata in applicazioni mediche o chirurgiche, per illuminare le aree operative.

Tecnica anteriore nota

Nell’ambito della chirurgia dentale/orale, al fine di illuminare l’area operativa, è noto l’utilizzo di particolari lampade, definite scialitiche, adatte a fornire una completa visibilità dell’area operativa per tutta la durata dell’intervento, in quanto le sorgenti luminose di tali lampade, che proiettano luce sull’area da illuminare, sono disposte ed orientate in modo da minimizzare la presenza di ombre, proiettate ad esempio degli strumenti utilizzati, della mano o della testa del chirurgo o dentista, che si frappongono tra la lampada e l’area da illuminare.

L’area illuminata deve soddisfare alcuni requisiti fondamentali, per consentire all’operatore di avere buona visibilità durante l’intera durata dell’intervento. Tale area deve rispettare specifiche normative, ad esempio la CE – EN – 9680, che specifica i requisiti e i metodi di prova per lampade utilizzate in studi dentistici e destinate ad illuminare la cavità orale dei pazienti. La norma fornisce anche le specifiche per le istruzioni per l'uso del fabbricante, per l'imballaggio e la marcatura.

L’area illuminata dalle lampade scialitiche per applicazioni dentistiche o di chirurgia orale è tipicamente di forma rettangolare o ellittica, con intensità luminosa dell’ordine indicativo tra 30klux e 60klux, con una sfumatura ai bordi netta e ben definita.

Nel particolare ambito della chirurgia dentale/orale, il campo operatorio o area operativa coincide con la zona della bocca, quindi un requisito fondamentale che la lampada scialitica utilizzata deve rispettare è quello di non abbagliare e danneggiare gli occhi del paziente.

Le lampade scialitiche utilizzate in tale particolare ambito, devono soddisfare altri requisiti peculiari, ad esempio devono avere rese cromatiche superiori a 95CRI e con temperature di colore tra 3000K e 6000K, e devono poter operare attivando una modalità di filtraggio di alcune lunghezze d’onda, quando si impiegano ad esempio alcune resine da ricostruzione che si attiverebbero e polimerizzerebbero più velocemente se irraggiate con tali specifiche lunghezze d’onda della luce.

Tipicamente le sorgenti luminose utilizzate per tali lampade scialitiche sono delle sorgenti LED, montate singolarmente o in gruppi, e la cui intensità è regolabile in funzione delle caratteristiche specifiche dell’area illuminata desiderata.

Va fin da subito notato che con le espressioni “sorgente LED”, o semplicemente “LED”, si vuole qui e nel seguito indicare almeno una sorgente luminosa che utilizza la tecnologia LED (light emitting diode – diodi di emissione luminosa) per l’emissione della radiazione luminosa. In particolare va notato che, come noto nella tecnica, i diodi di emissione luminosa possono essere disposti su un modulo o scheda che convenzionalmente nel settore viene indicata con “scheda LED”. Il termine scheda LED verrà qui e nel seguito utilizzato per indicare almeno una sorgente luminosa, e quindi uno o più diodi di emissione luminosa ed il relativo supporto o modulo. Ovviamente LED di tipo noto nella tecnica possono essere utilizzati nella lampada secondo la presente invenzione.

Tipicamente una lampada con effetto scialitico si ottiene differenziando e moltiplicando il numero di sorgenti luminose LED presenti sulla lampada, attraverso una modalità diretta o una modalità indiretta.

Nella modalità diretta, la luce emessa dai LED viene tagliata per ottenere un’area operativa che abbia la forma geometrica desiderata, e viene inviata sul fuoco, ossia sull’area operativa, passando attraverso lenti che ne permettono la focalizzazione, evitando la riflessione su elementi intermedi.

Nella modalità indiretta invece la luce emessa dalle sorgenti LED viene riflessa da uno o più elementi riflettenti, tipicamente di forma parabolica, in modo tale da generare un’area operativa che abbia la forma geometrica e l’intensità desiderate.

Entrambe le tipologie di lampade scialitiche note presentano alcuni svantaggi. Un primo problema consiste nel fatto che tali lampade presentano componenti elettroniche e/o elettriche che sono costruite in modo integrale con il corpo della lampada. Quindi nell’eventualità di sostituzione di componenti elettriche e/o elettroniche guaste, come ad esempio la scheda LED o la scheda di controllo si rende necessario aprire totalmente il supporto dove sono integrate le componenti elettroniche della lampada, che tipicamente è un’operazione delicata e complessa e deve essere svolta da mano d’opera qualificata.

Un secondo problema consiste nel fatto che l’operazione di filtraggio della radiazione emessa dalle sorgenti LED quando si vuole rallentare la polimerizzazione di alcune resine usate durante l’intervento, è spesso complessa.

Un ulteriore problema è che le lampade scialitiche note presentano spesso sistemi di dissipazione del calore sviluppato dalle sorgenti LED che sono di grandi dimensioni ed hanno costo elevato.

Ulteriori problemi sono la complessità e i costi realizzativi delle lampade note. Di conseguenza, è necessaria una lampada scialitica che permetta una facile sostituzione delle componenti elettriche/elettroniche. È inoltre necessaria una lampada scialitica che permetta una semplice ed efficace operazione di filtraggio di determinate lunghezze d’onda. Inoltre, vi è la necessità di una lampada scialitica che presenti una buona dissipazione del calore generato dalle sorgenti LED e che abbia bassi costi di produzione.

Riassunto dell’invenzione

Uno scopo della presente invenzione è quello di fornire una lampada scialitica che consenta di superare gli inconvenienti sopra citati. Uno scopo dell’invenzione è fornire una lampada scialitica che permetta una facile sostituzione delle componenti elettriche/elettroniche. Un ulteriore scopo è fornire una lampada scialitica che permetta una semplice ed efficace operazione di filtraggio di determinate lunghezze d’onda.

Un ulteriore scopo dell’invenzione è quello di fornire una lampada scialitica che presenti una buona dissipazione del calore generato dalle sorgenti LED e che abbia bassi costi di produzione.

Questi ed altri scopi sono raggiunti mediante una lampada scialitica secondo la rivendicazione 1, che comprende

- almeno una sorgente luminosa di tipo LED, preferibilmente una pluralità di sorgenti LED, preferibilmente una scheda LED o modulo LED, sul quale sono disposti uno o più diodi di emissione luminosa;

- almeno una lente di collimazione della radiazione luminosa emessa;

- un elemento di supporto per l’alloggiamento della almeno una sorgente LED;

- almeno un primo riflettore avente una superficie riflettente, preferibilmente di forma sostanzialmente convessa;

- almeno un secondo riflettore di forma sostanzialmente concava, la cui concavità definisce un volume interno, e avente una superficie riflettente concava, detto secondo riflettore comprendendo almeno un passaggio per la radiazione luminosa emessa dall’almeno una sorgente LED, preferibilmente una pluralità di passaggi, ed in cui la superficie riflettente del primo riflettore è rivolta verso la superficie riflettente concava del secondo riflettore.

Va fin da subito notato che con il termine passaggio per la radiazione luminosa emessa dall’almeno una sorgente LED, si vuole intendere qui e nel seguito, sia almeno un’apertura realizzata sul secondo riflettore in modo tale che la radiazione luminosa emessa dalla sorgente passi attraverso l’apertura e quindi attraverso il secondo riflettore, sia la realizzazione in cui il bordo perimetrale/periferico del secondo riflettore è sagomato in modo tale da permettere il passaggio della radiazione luminosa emessa dalla sorgente LED così da raggiungere il primo riflettore, ad esempio il bordo perimetrale può essere sagomato in modo tale da comprendere un’ansa lungo il perimetro del secondo riflettore.

Secondo un aspetto, il passaggio è realizzato in forma di almeno un’apertura passante attraverso il secondo riflettore. Preferibilmente, l’almeno un passaggio ed in particolare almeno un’apertura è posta in corrispondenza di un’area centrale del secondo riflettore.

Secondo un aspetto della presente invenzione, l’almeno una sorgente LED è posta sostanzialmente in corrispondenza del passaggio del secondo riflettore e la radiazione luminosa emessa dalla almeno una sorgente LED passando attraverso tale passaggio viene riflessa dalla superficie riflettente del primo riflettore verso la superficie concava del secondo riflettore e successivamente viene riflessa dalla superficie riflettente concava del secondo riflettore per illuminare un’area operativa.

Secondo un aspetto, la superficie riflettente di detto almeno un primo riflettore è almeno in parte convessa.

Come detto, secondo un aspetto, la lampada scialitica comprende almeno una lente, preferibilmente biconvessa per collimare la radiazione emessa dalla almeno una sorgente LED.

Un vantaggio di questo aspetto è la possibilità di collimare in modo efficace la radiazione emessa dall’almeno una sorgente LED in modo tale che incida sul primo riflettore convesso sotto forma di fasci sostanzialmente piani, sostanzialmente paralleli e collimati.

Secondo un ulteriore aspetto, il primo riflettore è posizionato relativamente al secondo riflettore, ad esempio mediante opportuni mezzi di collegamento, ad una distanza predeterminata. Secondo possibili forme di realizzazione, i mezzi di collegamento possono comprendere almeno un braccio o simile elemento sul quale è posto il primo riflettore e/o almeno uno schermo trasparente che supporta il primo riflettore.

Vantaggiosamente la disposizione del primo riflettore rispetto al secondo riflettore consente di ottimizzare la focalizzazione della radiazione, ottenendo un’ottimale illuminazione dell’area operativa.

Secondo un ulteriore aspetto dell’invenzione, l’almeno una sorgente LED è posta sostanzialmente in corrispondenza dell’almeno un passaggio del secondo riflettore, in un punto dello spazio arretrato rispetto a tale passaggio, ed esterno al volume definito dalla concavità del secondo riflettore.

Vantaggiosamente, una tale configurazione permette di posizionare la scheda LED (e quindi le sorgenti LED disposte su di essa) nella parte posteriore della lampada, in una posizione esterna al volume definito dalla superficie riflettente del secondo riflettore, così da poter eseguire in modo rapido e semplice le operazioni di manutenzione e/o installazione e rimozione dell’almeno una sorgente LED.

Come si vedrà meglio in seguito, secondo una possibile forma di realizzazione l’elemento di supporto per l’alloggiamento di almeno una sorgente LED, o scheda LED, è vincolato alla parte esterna del secondo riflettore, così da consentire la semplice e rapida rimozione dell’elemento di supporto dell’almeno una sorgente LED.

Secondo una possibile forma di realizzazione, l’elemento di supporto comprende almeno una porzione di copertura della parte posteriore della lampada scialitica.

Secondo un aspetto dell’invenzione, l’elemento di supporto comprende almeno una cavità, preferibilmente una pluralità di cavità, per l’alloggiamento della almeno una sorgente LED, o della scheda LED.

Inoltre, secondo un aspetto la lampada secondo l’invenzione consente l’integrazione di una pluralità di LED e della o delle relative schede elettroniche sull’elemento di supporto, che viene posizionato nella parte posteriore della lampada, che è facilmente accessibile per un’operazione di sostituzione o manutenzione, rimuovendo ad esempio uno sportello di copertura. Infatti, secondo possibili forme di realizzazione, l’elemento si supporto dell’almeno una sorgente LED può essere realizzato in modo tale da costituire un elemento strutturale della lampada, così che altri componenti della lampada stessa, come ad esempio scheda di controllo e/o il secondo riflettore possano essere collegati all’elemento di supporto che può svolgere quindi anche una funzione strutturale.

Secondo un ulteriore aspetto, l’elemento di supporto è fissato alla superficie esterna convessa del secondo riflettore mediante mezzi di vincolo, ed in modo tale che l’almeno una sorgente LED sia allineata con l’almeno un passaggio, così da consentire l’attraversamento della radiazione luminosa emessa attraverso il passaggio di cui è dotato il secondo riflettore, verso la superficie di riflessione del primo riflettore.

Vantaggiosamente una tale configurazione permette di guidare selettivamente i fasci di luce collimata, emessi dalle sorgenti LED e passanti per detta almeno una lente, verso il primo riflettore.

Secondo un aspetto l’elemento di supporto è vincolato in modo removibile alla parte posteriore della lampada scialitica, in particolare alla parte esterna del secondo riflettore, mediante mezzi di connessione, in modo tale che l’almeno una cavità presente nella porzione di alloggiamento sia allineata con l’almeno un passaggio del secondo riflettore.

Vantaggiosamente una tale configurazione consente anche la semplice e rapida rimozione dell’elemento in cui è alloggiata l’almeno una sorgente LED. Secondo un ulteriore aspetto, la superficie riflettente concava del secondo riflettore, comprende una pluralità di elementi riflettenti in modo tale da creare una superficie sfaccettata.

Vantaggiosamente, grazie alla presenza di tale pluralità di elementi riflettenti i fasci aperti che vengono diretti dal primo riflettore, preferibilmente convesso, verso la superficie riflettente concava del secondo riflettore, vengono riflessi a loro volta ognuno illuminando preferibilmente la totalità dell’area operativa da illuminare, così ottenendo una amplificazione dell’effetto scialitico.

Secondo un aspetto dell’invenzione, il secondo riflettore ha forma sostanzialmente parabolica, preferibilmente ha forma sostanzialmente di paraboloide.

Secondo un aspetto dell’invenzione la lampada comprende almeno un filtro preferibilmente tale filtro comprendendo almeno un elemento trasparente colorato, per il filtraggio di almeno una lunghezza d’onda o di un intervallo di lunghezze d’onda della radiazione luminosa emessa dalla almeno una sorgente LED.

Tale filtro può essere posizionato, secondo un aspetto dell’invenzione, tra la almeno una sorgente LED e l’almeno un passaggio del secondo riflettore.

Tale filtro può essere posizionato, secondo un aspetto dell’invenzione, fra l’almeno una lente, preferibilmente biconvessa, e l’almeno un passaggio per la radiazione luminosa emessa dall’almeno una sorgente LED.

Vantaggiosamente un tale filtro permette il filtraggio di alcune lunghezze d’onda, ad esempio potrà essere utilizzato un filtro di colore arancio per filtrare specifiche lunghezze d’onda della luce che attivano la polimerizzazione ad esempio di una resina utilizzata in ambito dentale, ma può essere utilizzato anche un filtro di colore diverso, ad esempio giallo, blu o verde, per filtrare altre lunghezze d’onda della luce, a seconda dell’applicazione.

Secondo un ulteriore aspetto, tale filtro è mobile tra almeno una prima posizione in cui tale filtro non interferisce con la radiazione luminosa emessa dall’almeno una sorgente LED ed una seconda posizione in cui tale filtro interferisce con almeno parte della radiazione emessa dalla almeno una sorgente LED.

Secondo un aspetto, l’almeno un filtro è mobile almeno parzialmente in rotazione o traslazione, o una loro combinazione, tra detta prima posizione e detta seconda posizione.

Secondo un ulteriore aspetto, il filtro è mobile mediante mezzi di azionamento che permettono la traslazione e/o rotazione almeno parziale del filtro rispetto all’elemento di supporto dell’almeno una sorgente LED, preferibilmente tra almeno detta prima posizione in cui il filtro non interferisce con la radiazione luminosa emessa dalla almeno una sorgente LED e detta seconda posizione in cui il filtro interferisce con almeno parte della radiazione luminosa emessa dalla almeno una sorgente LED.

Vantaggiosamente, una tale configurazione permette di non filtrare o filtrare, selettivamente, a discrezione dell’operatore, alcune lunghezze d’onda della luce.

Secondo un aspetto l’elemento di supporto per l’alloggiamento dell’almeno una sorgente LED può alloggiare la relativa scheda (scheda LED) di supporto dei diodi di emissione luminosa, una relativa scheda di controllo e le relative componenti elettroniche.

Secondo un ulteriore aspetto, l’elemento di supporto per l’alloggiamento dell’almeno una sorgente LED, può inoltre comprendere un radiatore per la dissipazione del calore sviluppato dalle componenti elettroniche di controllo della sorgente LED, o dalla scheda LED. Vantaggiosamente tale configurazione permette di dissipare il calore generato dalla scheda LED verso l’esterno della lampada.

Descrizione delle figure

Ulteriori caratteristiche e vantaggi della presente invenzione risulteranno più evidenti dalla seguente descrizione, fatta a titolo di esempio con riferimento alle figure allegate, in cui:

- la figura 1 è una vista in sezione schematica della lampada secondo l’invenzione in una possibile forma di realizzazione, nella quale si vedono schematicamente i percorsi dei raggi luminosi emessi da una sorgente LED, che raggiungono un’area operativa da illuminare;

- la figura 1a è una vista prospettica di dettaglio di una possibile forma di realizzazione dell’elemento di supporto per l’almeno una sorgente LED; - la figura 1b è una vista prospettica di dettaglio di una possibile forma di realizzazione dell’elemento di supporto dotato di porzioni di collegamento ad altri componenti della lampada costituendo un elemento strutturale della lampada stessa;

- la figura 2a è una vista frontale prospettica di una possibile forma di realizzazione della lampada scialitica secondo l’invenzione;

- La figura 2b è una vista frontale prospettica di una ulteriore possibile forma di realizzazione della lampada scialitica secondo l’invenzione, mostrata senza mezzi di connessione tra il primo ed il secondo riflettore;

- la Figura 3 è una vista prospettica dal retro della lampada scialitica di figura 2;

- la figura 4 è una vista frontale prospettica in esploso dell’invenzione in una possibile forma di realizzazione;

- la figura 5a è una sezione trasversale in mezzeria dell’invenzione secondo una forma realizzativa;

- la figura 5b è una sezione trasversale spostata dalla mezzeria e passante per un LED;

- la figura 6a è una vista prospettica frontale di dettaglio secondo un aspetto realizzativo dell’invenzione in cui i filtri sono mostrati nella posizione in cui non interferiscono con la radiazione luminosa emessa;

- la figura 6b è una vista frontale di dettaglio secondo un aspetto realizzativo dell’invenzione in cui i filtri sono mostrati nella posizione in cui interferiscono con la radiazione luminosa emessa.

Descrizione dettagliata

Con riferimento alle figure allegate verranno descritte alcune possibili forme di realizzazione della lampada 1 secondo la presente invenzione.

La presente invenzione può, tuttavia, essere realizzata in molte forme differenti e non deve essere interpretata come limitata a quelle qui nel seguito descritte; piuttosto, queste forme di realizzazione sono fornite in modo tale che questa descrizione sia completa e pienamente comprensibile per gli esperti del ramo con riferimento esemplificativo e non limitativo alle figure allegate.

Una lampada scialitica a LED 1 secondo l’invenzione comprende almeno una sorgente LED per l’emissione di radiazione luminosa 11 (ad esempio visibile schematicamente in figura 1) destinata ad illuminare una zona operativa 100. Secondo una forma di realizzazione preferita, come ad esempio mostrato nelle figure allegate, la lampada 1 comprende una pluralità di sorgenti LED 10a, 10b, 10c, 10d, 10e, 10f. Va notato che la lampada può essere dotata di un carter 44 (visibile ad esempio nelle figure 2a, 2b, 3, 4) che consente di definire la forma esteriore desiderata e che consente di alloggiare al proprio interno i vari componenti che verranno descritti più in dettaglio nel seguito.

Le sorgenti LED 10a, 10b, 10c, 10d, 10e, 10f, come detto possono essere disposte su un modulo o strato a formare una cosiddetta scheda LED 10, ad esempio visibile nelle figure 1, 4. L’almeno una sorgente LED può emettere luce bianca alla temperatura di colore di 4500 K.

In una forma di realizzazione le sorgenti LED 10a, 10b, 10c, 10d, 10e, 10f possono emettere luce bianca di diversa temperatura di colore.

Secondo un aspetto i singoli LED possono emettere luce bianca di diversa temperatura di colore, ad esempio le sorgenti LED 10a, 10c, 10e emettono luce bianca alla temperatura di 3000 K, mentre le sorgenti LED 10b, 10d, 10f emettono luce bianca alla temperatura di 6000 K. In una ulteriore forma di realizzazione, le sorgenti LED 10a, 10b, 10c, 10d, 10e, 10f possono emettere radiazioni luminose aventi differenti lunghezze d’onda, e quindi emettere luce di diverso colore.

Secondo un aspetto i singoli LED possono emettere luce di diverso colore, ad esempio le sorgenti LED 10a, 10c, 10e emettono luce bianca alla temperatura di 6000 K, mentre le sorgenti LED 10b, 10d, 10f emettono luce gialla, ambra o rossa (e quindi emettono luce avente lunghezza d’onda corrispondente rispettivamente ai colori giallo, ambra o rosso).

Secondo un aspetto i singoli LED possono emettere luce bianca di diversa temperatura di colore e di diverso colore, ad esempio le sorgenti LED 10a, 10c emettono luce bianca alla temperatura di 3000 K, le sorgenti LED 10b, 10d emettono luce bianca alla temperatura di 6000 K, le sorgenti LED 10e, 10f emettono luce gialla.

La radiazione luminosa emessa dalla sorgenti LED della lampada, ad esempio secondo le combinazioni sopra qui indicate, a titolo esemplificativo e non limitativo, possono essere miscelate tra loro.

In generale, va notato che secondo un aspetto della presente invenzione, sorgenti LED aventi caratteristiche spettro-fotometriche differenti tra loro, ad esempio sorgenti LED che emettono luce bianca di diversa temperatura di colore e/o sorgenti LED emettono radiazioni luminose aventi differenti lunghezze d’onda corrispondenti a luce di diverso colore, preferibilmente giallo o ambra o rosso, possono essere miscelate tra loro, preferibilmente in modo regolabile da un operatore.

Secondo un aspetto, la regolazione dell’intensità della radiazione luminosa emessa dalla lampada avviene attraverso la regolazione dell’intensità della radiazione luminosa emessa da almeno una prima sorgente LED e da almeno una seconda sorgente LED, aventi caratteristiche spettro-fotometriche differenti.

In particolare, secondo un aspetto, la lampada viene controllata o regolando le intensità delle radiazioni emesse da almeno una prima sorgente LED e da almeno una seconda sorgente LED in modo inversamente dipendente l’una dall’altra, aumentando l’intensità della radiazione luminosa emessa dalla almeno una prima sorgente LED al diminuire dell’intensità della radiazione luminosa emessa dalla almeno una seconda sorgente e viceversa, mediante la regolazione della tensione della corrente elettrica e/o dell’intensità della corrente elettrica fornita alla lampada scialitica.

In altre parole, all’aumento dell’intensità della prima sorgente corrisponde una diminuzione dell’intensità della seconda sorgente, e viceversa.

Vantaggiosamente, una tale configurazione permette una semplice ed efficace operazione di regolazione delle caratteristiche spettro-fotometriche della radiazione luminosa emessa.

La lampada 1 comprende inoltre almeno un elemento di supporto 40, visibile ad esempio in figura 1a e 1b, per l’alloggiamento della almeno una sorgente LED 10a, 10b, 10c, 10d, 10e, 10f, ed in particolare per supportare almeno una scheda LED 10.

Secondo una forma di realizzazione mostrata in figura 1a, in accordo con la presente invenzione, tale elemento di supporto 40 possiede forma tale da consentire l’alloggiamento della o delle sorgenti LED ed in particolare di una scheda LED nella propria porzione posteriore 40b. Inoltre, come verrà descritto più in dettaglio nel seguito, l’elemento di supporto 40 può comprendere una o più cavità 41, 41a, 41b, 41c, 41d, 41e, 41f, o sedi, per alloggiare una o più rispettive lenti 60.

Come si vedrà meglio nel seguito, l’elemento di supporto 40 è vincolato preferibilmente in modo removibile alla lampada 1.

Secondo una forma di realizzazione, l’elemento di supporto 40 comprende almeno una cavità ed in generale una sede o porzione di alloggiamento 40b per l’alloggiamento di almeno una sorgente LED.

In una possibile forma di realizzazione, la porzione di alloggiamento 40b è di forma sostanzialmente di parallelepipedo, ma non sono escluse differenti forme in accordo con la presente invenzione ma non mostrate in figura, tali da consentire l’alloggiamento della o delle sorgenti LED della lampada, ed in particolare della scheda LED 10.

Secondo un aspetto, come ad esempio visibile in figura 1b, l’elemento di supporto 40 può essere un elemento strutturale della lampada e può ad esempio comprendere una o più porzioni di collegamento 40.1 – 40.4 ad altri componenti della lampada.

Ad esempio, come visibile in figura 1b, l’elemento di supporto 40 può comprendere uno o più bracci aggettanti 40.1, 40.2 (nella forma di realizzazione mostrata in figura 1b sono presenti due bracci) destinati al collegamento con un archetto 70, o simile elemento, utile a rendere la lampada 1 orientabile rispetto ad un braccio di supporto (non mostrato), così da poter essere rapidamente orientata. L’archetto 70 può essere collegato in modo ruotabile, attraverso un vincolo di tipo cerniera, ai bracci 40.1 e 40.2 dell’elemento di supporto 40.

Il braccio o i bracci 40.1, 40.2 dell’elemento di supporto 40 possono essere realizzati in pezzo unico con l’elemento di supporto, oppure essere vincolati all’elemento di supporto 40.

Secondo una possibile forma di realizzazione come ad esempio visibile nelle figure 1, 1b, 5a, 5b, l’elemento di supporto 40 può comprendere altresì almeno una porzione di collegamento avente conformazione a piastra forata 40.3, 40.4 destinate al collegamento con un componente della lampada ed in particolare con il secondo riflettore 30. In altre parole, secondo una possibile forma di realizzazione il secondo riflettore 30 può essere vincolato all’elemento di supporto, che svolge quindi la funzione di elemento strutturale della lampada, mediante una o più porzioni di collegamento 40.3, 40.4.

Una o più porzioni di collegamento 40.3, 40.4 dell’elemento di supporto possono essere utilizzate per supportare anche l’unità di controllo o scheda di controllo 56 delle sorgenti LED, come ad esempio nella forma di realizzazione mostrata nelle figure allegate in cui l’unità di controllo 56 è disposta sulla porzione di collegamento 40.4 dell’elemento di supporto 40 (si vedano le figure 5b e 5a).

Inoltre, va notato che, anche se non visibili nelle figure allegate, all’archetto 70 o alle porzioni laterali 71, 72 in aggetto dal carter 44 della lampada possono essere previsti manopole o simili elementi atti ad essere impugnati da un operatore per orientare la lampada 1 rispetto ad un braccio di supporto (non mostrato in figura), collegabile ad esempio alla porzione centrale dell’archetto 70, così da poter essere rapidamente orientata.

Inoltre, di preferenza, l’elemento di supporto 40 è disposto nella parte posteriore della lampada in modo tale da poter essere facilmente accessibile dall’esterno.

Secondo un aspetto dell’invenzione, l’elemento di supporto 40 è vincolato alla lampada 1 così da poter essere rapidamente installato/rimosso, oltre che in modo tale da potere essere facilmente accessibile dall’esterno, ad esempio ai fini di facilitare un’operazione di revisione/manutenzione della stessa.

In una forma di realizzazione l’elemento di supporto 40 è disposto all’interno del carter 44, il quale alloggia quindi sia l’elemento 40 che il secondo riflettore 30. Tale carter 44 può essere ovviamente dotato di una apertura di accesso e di un coperchio 43 removibile, in modo tale da consentire l’accesso alla scheda LED 10 e alle altre componenti elettriche che sono alloggiate sull’elemento di supporto 40. Tale apertura del carter 44 potrà essere chiusa da un coperchio 43 che consente l’accesso all’interno del carter.

In una forma di realizzazione l’elemento di supporto 40 e il carter 44 possono essere ottenuti di pezzo, quindi costituire un'unica parte (un pezzo unico).

In una forma di realizzazione secondo l’invenzione lo sportello (o coperchio) 43 è fissato in maniera removibile all’elemento di supporto mediante opportuni mezzi di connessione non mostrati.

Secondo una forma di realizzazione, ad esempio mostrata in figura 2a, 2b, 3, 4, in accordo con la presente invenzione, tale elemento di supporto 40 comprende almeno una porzione di copertura 43, o coperchio, per la chiusura della parte posteriore della lampada scialitica 1.

Come detto, in una forma di realizzazione l’elemento di supporto 40 può alloggiare almeno una scheda per i LED, una relativa scheda di controllo 56 e le relative componenti elettroniche.

In particolare, l’almeno una scheda dedicata a supportare l’almeno una sorgente LED 10a, 10b, 10c, 10d, 10e, 10f è alloggiata in una sede o cavità 40b dell’elemento di supporto 40, accessibile mediante la rimozione dello sportello o coperchio 43 dell’elemento di supporto 40 o del carter 44.

Tale sede o cavità 40b per l’alloggiamento delle sorgenti luminose, ad esempio di una scheda LED 10 è posta secondo una forma di realizzazione nella parte posteriore dell’elemento di supporto 40, ovverosia parte opposta rispetto a quella rivolta in uso verso il secondo riflettore 30 e sulla quale, come si vedrà meglio nel seguito, possono essere disposte sedi o cavità 41 passanti per l’alloggiamento di almeno una lente 60 di collimazione della radiazione emessa.

L’elemento di supporto 40 può essere in materiale plastico e/o composito e/o metallico e/o ceramico, preferibilmente in materiale termoplastico eventualmente rinforzato e/o caricato e/o addittivato.

La lampada 1 secondo l’invenzione comprende inoltre almeno un primo riflettore 20 avente una superficie riflettente 21, preferibilmente di forma sostanzialmente convessa ed almeno un secondo riflettore 30 di forma sostanzialmente concava, la cui concavità definisce un volume 33, e avente una superficie concava riflettente 31.

In una forma di realizzazione l’elemento di supporto 40 e il secondo riflettore 30 possono essere ottenuti di pezzo, quindi costituire un'unica parte (un pezzo unico). La parte esterna del secondo riflettore 30, ovverosia quella che si trova all’esterno del volume 33 definito dalla concavità, presenta quindi una superficie esterna convessa 36.

Il secondo riflettore 30 comprende almeno un passaggio 32, preferibilmente realizzato come almeno un’apertura passante del secondo riflettore 30. Come detto, non sono tuttavia escluse altre forme di realizzazione in cui il passaggio e realizzato come un’asola lungo il perimetro del secondo riflettore 30.

Di preferenza, come ad esempio visibile nelle figure, l’almeno un passaggio e preferibilmente l’almeno una apertura è posto in un’area preferibilmente centrale 34 dello stesso. In una forma di realizzazione il secondo riflettore 30 ha forma sostanzialmente parabolica, preferibilmente di paraboloide, con un bordo perimetrale 38.

Va notato che qui e nel seguito, con l’espressione area centrale 34 viene utilizzata per indicare la regione 34 del secondo riflettore 30, che si estende nell’intorno del punto appartenente al detto secondo riflettore 30, che è il punto più distante dal piano o superficie di apertura 39 del secondo riflettore, tale punto essendo misurato lungo un asse perpendicolare a tale piano di apertura 39 (si veda ad esempio la distanza L1 nelle figure 1, 5a, 5b).

Come ad esempio visibile nelle figure 1, 5a, 5b, il piano di apertura 39 del secondo riflettore 30 è definito nella presente descrizione come il piano, o la superficie tangente ad almeno parte del bordo perimetrale 38 del secondo riflettore 30. Nel caso il bordo si presenti con andamento non giacente su un piano ci si riferisce non al piano ma alla relativa superficie passante per il bordo.

In una forma di realizzazione in accordo con l’invenzione, ad esempio visibile nelle figure 2a, 2b, 4, la superficie riflettente 31 del secondo riflettore 30 ricopre un’area maggiore di quella ricoperta dalla superficie riflettente 21 del primo riflettore 20.

Secondo un aspetto dell’invenzione la superficie riflettente convessa 21 del primo riflettore è rivolta verso la superficie riflettente concava 31 del secondo riflettore 30, in particolare secondo una possibile forma di realizzazione, ad esempio visibile nelle figure 1, 2a, 2b, 4 la superficie riflettente convessa 21 del primo riflettore 20 e la superficie riflettente concava del secondo riflettore 30 sono disposte affacciate e distanziate lungo un asse della lampada scialitica, passante per una sorgente LED ed un punto dell’area illuminata.

L’almeno una sorgente LED 10a, 10b, 10c, 10d, 10e, 10f della lampada scialitica secondo l’invenzione è posta sostanzialmente in corrispondenza del passaggio 32, dove con “sostanzialmente in corrispondenza” si vuole indicare sia che l’almeno una sorgente LED è posta in modo tale che la sua luce attraversi almeno in parte tale passaggio, sia che la sorgente LED sia posta all’esterno del passaggio (in prossimità di esso).

In entrambi i casi, la disposizione della sorgente LED e dell’apertura è tale che la radiazione luminosa 11 emessa dall’almeno una sorgente LED passa attraverso l’almeno un passaggio 32 e viene riflessa dalla superficie riflettente 21 del primo riflettore 20 verso la superficie riflettente concava 31 del secondo riflettore 30 e successivamente viene riflessa dalla superficie riflettente concava 31 del secondo riflettore 30 per illuminare un’area operativa 100, preferibilmente di forma rettangolare, ellittica o tonda.

Secondo una forma di realizzazione, la lampada scialitica comprende almeno una lente 60, preferibilmente biconvessa, posta in prossimità dell’almeno una sorgente LED 10a, 10b, 10c, 10d, 10e, 10f, atta a collimare la radiazione luminosa emessa dall’almeno una sorgente LED 10a, 10b, 10c, 10d, 10e, 10f per guidarla, sotto forma di almeno un fascio sostanzialmente collimato, preferibilmente di una pluralità di fasci sostanzialmente piani, paralleli e collimati, attraverso l’almeno un passaggio 32 del secondo riflettore 30.

Va notato che secondo una possibile forma di realizzazione, l’almeno una lente 60 è disposta sulla scheda LED 10.

Secondo una ulteriore possibile forma di realizzazione, l’almeno una lente 60 può essere realizzata di pezzo con l’elemento di supporto 40, ad esempio secondo tale possibile forma di realizzazione l’elemento di supporto è realizzato almeno in parte in materiale trasparente.

L’almeno un passaggio 32, e preferibilmente detta apertura passante del secondo riflettore, può avere forma circolare, come mostrato nella forma di realizzazione di figura 1, 2a, 2b o 4, ma non sono escluse altre geometrie come ad esempio quadrata, rettangolare o ellittica.

In una possibile forma di realizzazione secondo l’invenzione, ad esempio mostrata nelle figure 2a, 2b il primo riflettore 20 è collegato al secondo riflettore 30 in modo tale che il primo riflettore 20 sia posto in posizione sostanzialmente affacciata all’almeno un passaggio 32.

Più in dettaglio, secondo una possibile forma di realizzazione, il primo riflettore 20 è disposto su uno schermo trasparente 23 posto anteriormente alla lampada. Lo schermo trasparente è ad esempio visibile nella vista in esploso di figura 4, mentre per semplicità di illustrazione non è mostrato nella vista prospettica di figura 2b.

In aggiunta o in alternativa al supporto del primo riflettore 20 mediante uno schermo trasparente 23, secondo una possibile forma di realizzazione il primo riflettore 20 può essere vincolato alla lampada ad esempio al secondo riflettore 30 con mezzi di collegamento 23a aventi estensione longitudinale che consentono il vincolo in corrispondenza del bordo perimetrale del secondo riflettore 30.

Preferibilmente, l’area operativa da illuminare ha forma di geometria tonda. Ancora più preferibilmente, l’area operativa ha forma di geometria ellittica, ovale o rettangolare.

Ancora più preferibilmente, l’area operativa ha forma, geometria e intensità di illuminazione come disposto dalla norma CE EN 9680.

Secondo una forma di realizzazione preferita, l’almeno una sorgente LED 10a, 10b, 10c, 10d, 10e, 10f è posta sostanzialmente in corrispondenza del passaggio 32, in un punto dello spazio arretrato rispetto al medesimo passaggio 32 ed esterno al volume 33.

In una forma di realizzazione secondo l’invenzione, ad esempio visibile in figura 4, l’elemento di supporto 40 comprende almeno una cavità 41a, 41b, 41c, 41d, 41e, 41f preferibilmente una pluralità di cavità per l’alloggiamento di una corrispondente lente 60 della sorgente LED.

Come mostrato nella forma di realizzazione in figura 4, l’almeno una cavità 41a, 41b, 41c, 41d, 41e, 41f dell’elemento di supporto 40 può avere una sezione trasversale circolare, ma non sono escluse ulteriori geometrie, come ad esempio quadrata, rettangolare o ellittica.

In una possibile forma di realizzazione mostrata in figura 4, 6a, 6b, la lampada 1 comprende una pluralità di sorgenti LED 10a, 10b, 10c, 10d, 10e, 10f, e almeno una rispettiva lente 60, preferibilmente una lente biconvessa, ciascuna alloggiata in una cavità 41a, 41b, 41c, 41d, 41e, 41f dell’elemento di supporto. In una forma di realizzazione secondo l’invenzione, la almeno una scheda LED 10 è connessa ad un elemento di dissipazione del calore, ad esempio un radiatore 80 (meglio visibile ad esempio nelle figure 4, 5a, 5b) per la dissipazione del calore generato da detta almeno una scheda LED, tale radiatore essendo anch’esso vincolato all’elemento di supporto 40.

In una forma di realizzazione in accordo con l’invenzione, l’elemento 40 è vincolato in modo removibile al secondo riflettore 30 mediante mezzi di connessione (non mostrati), in modo tale che l’almeno una cavità 41a, 41b, 41c, 41d, 41e, 41f per una rispettava lente 60 sia allineata con l’almeno un passaggio 32 del secondo riflettore 30.

Più in dettaglio, in una forma di realizzazione in accordo con l’invenzione, l’elemento di supporto 40 è fissato alla superficie convessa esterna 36 del secondo riflettore 30 mediante mezzi di vincolo, in modo tale che l’almeno una cavità 41 sia allineata con la almeno una apertura 32.

Detti mezzi di vincolo possono essere scelti ad esempio tra viti, bulloni, e/o mezzi di incastro di tipo elastico.

In una forma di realizzazione secondo l’invenzione, la superficie riflettente concava 31 del secondo riflettore 30, comprende una pluralità di elementi sfaccettati riflettenti 31a, ad esempio visibili nelle viste prospettiche delle figure 2a, 2b.

Detti elementi riflettenti sono faccette ricavate di pezzo dal secondo riflettore, preferibilmente avente forma di parabola 30, ottenuta in metallo lucidato o cromato.

Come ad esempio visibile in figura 1, la radiazione luminosa 11 emessa dalla sorgente luminosa è riflessa dal primo riflettore 20 sul secondo riflettore 30. Le faccette 31a.1, 31a.2, 31a.3 consentono la generazione di fasci luminosi che vengono indirizzati verso l’intera area operativa da illuminare 100, ottenendo così un migliorato effetto scialitico.

Secondo una forma realizzativa detti elementi riflettenti 31a sono ottenuti di pezzo con la seconda parabola 30, ottenuta in materiale plastico e rivestita con trattamento riflettente.

Secondo una forma di realizzazione detti elementi riflettenti 31a sono riportati sulla parabola 30.

Preferibilmente tali faccette o elementi riflettenti 31a sono disposti sulla superficie concava del secondo riflettore 30 in modo tale da ricoprirla almeno in parte, preferibilmente in modo tale da ricoprirla completamente.

Secondo una forma di realizzazione preferita gli elementi riflettenti 31a sono posizionati sulla superficie concava del secondo riflettore 30 secondo un pattern ordinato, ad esempio possono presentare forma sostanzialmente rettangolare, o quadrata, in quanto disposti lungo una pluralità di linee rette perpendicolari tra loro (come ad esempio nella forma di realizzazione mostrata nelle figure 2a, 2b).

Secondo ulteriori possibili forme di realizzazione, gli elementi riflettenti 31a sono posizionati sulla superficie concava del secondo riflettore 30 secondo un pattern ordinato, ad esempio in modo da formare circonferenze concentriche attorno all’area 34 in corrispondenza della quale è posto l’almeno un passaggio 32 per la radiazione luminosa emessa dalla sorgente LED.

Non sono tuttavia escluse forme di realizzazione in cui gli elementi riflettenti 31a possono essere disposti sulla superficie concava del secondo riflettore 30 secondo un pattern casuale, non ordinato.

La lampada scialitica 1 secondo l’invenzione comprende almeno un filtro 50, 50a che comprende almeno un elemento trasparente colorato, per il filtraggio di almeno una lunghezza d’onda o di un intervallo di lunghezze d’onda della radiazione luminosa emessa da detta almeno una sorgente LED 10.

Secondo una forma di realizzazione, ad esempio mostrata in figura 6a, 6b, tale filtro 50, 50a è posto tra l’almeno una sorgente LED 10a, 10b, 10c, 10d, 10e, 10f e l’almeno un passaggio 32.

Secondo una forma di realizzazione tale filtro 50, 50a è posto preferibilmente tra l’almeno una lente 60 e l’almeno una apertura 32.

In una forma di realizzazione detto almeno un filtro 50, 50a è un filtro trasparente colorato, che permette di filtrare almeno una lunghezza d’onda della radiazione emessa dall’almeno una sorgente LED 10a, 10b, 10c, 10d, 10e, 10f.

In un’ulteriore forma di realizzazione detto filtro può comprendere più colori, per filtrare una pluralità di lunghezze d’onda della radiazione emessa dall’almeno una sorgente LED 10a, 10b, 10c, 10d, 10e, 10f.

In una forma di realizzazione l’almeno un filtro 50, 50a è mobile tra almeno una prima posizione, ad esempio mostrata in figura 6a, in cui detto filtro 50, 50a non interferisce con la radiazione luminosa emessa dalla almeno una sorgente LED, ed una seconda posizione (ad esempio mostrata in figura 6b) in cui detto filtro 50, 50a interferisce con almeno parte della radiazione luminosa emessa dall’almeno una sorgente LED 10a, 10b, 10c, 10d, 10e, 10f.

L’almeno un filtro 50, 50a è mobile almeno parzialmente in rotazione o traslazione, o una loro combinazione, tra detta prima posizione e detta seconda posizione.

In una forma di realizzazione non mostrata in figura, la traslazione del detto filtro 50, 50a è operata mediante mezzi noti per la traslazione, ad esempio una guida o rotaia.

In una ulteriore forma di realizzazione, ad esempio mostrata in figura 3, il filtro 50, 50a è vincolato in rotazione ad esempio in corrispondenza di un asse di imperniamento.

In una forma di realizzazione preferita mostrata in figura 6a, 6b l’almeno un filtro 50, 50a è vincolato all’elemento di supporto 40 mediante detti mezzi per la rotazione, che comprendono mezzi di azionamento 42, 52 che permettono la rotazione almeno parziale dell’almeno un filtro 50, 50a rispetto all’elemento di supporto 40 e alla seconda parabola 30, attorno ad un rispettivo asse di imperniamento A perpendicolare al piano su cui giace il corpo del filtro.

La rotazione del filtro 50, 50a è operata mediante mezzi noti quali ad esempio una o più ruote dentate 42, 52, o uno o più ingranaggi che trasmettono il moto da un attuatore, ad esempio un motore elettrico, o da mezzi di attuazione operabili manualmente da un utilizzatore.

In una ulteriore forma di realizzazione non mostrata in figura l’almeno un filtro 50, 50a può essere vincolato alla superficie esterna convessa 36 del secondo riflettore 30, mediante mezzi di traslazione e/o di rotazione.

Secondo una possibile forma di realizzazione il filtro può essere traslato e/o ruotato da un operatore tra detta prima posizione di non interferenza e detta seconda posizione di interferenza o viceversa, mediante mezzi di attuazione. Tali mezzi di attuazione, possono essere mezzi di attuazione manuale che possono comprendere ad esempio guide, leve, viti, ingranaggi o rotelle, oppure mezzi di attuazione automatizzati, regolati da una unità di controllo 56 (o scheda di controllo) e possono comprendere ad esempio un motore elettrico. In una forma di realizzazione preferita mostrata in figura 5 e 6, la lampada scialitica 1 comprende almeno due filtri 50, 50a vincolati all’elemento di supporto 40, preferibilmente in modo ruotabile. In tale forma di realizzazione preferita, i filtri ruotano in senso opposto (il filtro 50 di sinistra ruota in senso orario, mentre il filtro di destra 50a ruota in senso antiorario) per passare dalla detta prima posizione di non interferenza (figura 6a) alla detta seconda posizione di interferenza (figura 6). In altre parole, il primo filtro 50 ruota in senso orario tra la detta prima posizione di non interferenza e la detta seconda posizione di interferenza e il secondo filtro 50a ruota in senso antiorario tra detta prima posizione di non interferenza e detta seconda posizione di interferenza.

Secondo una forma di realizzazione, la lampada scialitica 1 secondo l’invenzione comprende almeno una interfaccia periferica 57 (si veda la figura 2b e 4) per l’operatore, che può comprendere un monitor e/o una tastiera, al fine di regolare, attraverso l’unità di controllo o CPU 56, alcuni parametri della lampada, quali ad esempio l’intensità della radiazione luminosa emessa dalla almeno una sorgente LED 10a, 10b, 10c, 10d, 10e, 10f e/o la temperatura di colore risultante dai diversi spettri luminosi emessi da almeno due sorgenti LED di spettro e/o temperatura colore diversi tra loro e/o la traslazione/la rotazione dell’almeno un filtro 50 rispetto all’elemento di supporto 40.

Come sopra indicato, secondo un aspetto, l’operatore agendo sulla CPU o unità di controllo 56, ad esempio mediante l’interfaccia periferica 57, può regolare la radiazione luminosa emessa dalla lampada ad esempio mediante la regolazione dell’intensità di almeno una prima sorgente LED e di almeno una seconda sorgente LED che emettono radiazioni luminose aventi proprietà spettro-fotometriche differenti.

Ad esempio, l’unità di controllo 56 può essere configurata per controllare sorgenti LED che emettono luce bianca di diversa temperatura di colore e/o sorgenti LED emettono radiazioni luminose aventi differenti lunghezze d’onda corrispondenti a luce di diverso colore, preferibilmente giallo o ambra o rosso, in modo tale da consentire al loro miscelazione.

Ad esempio, come sopra discusso, l’unità di controllo 56 può essere configurata, ad esempio mediante un software di controllo per regolare le intensità delle radiazioni emesse da almeno una prima sorgente LED e da almeno una seconda sorgente LED in modo inversamente dipendente l’una dall’altra, aumentando l’intensità della radiazione luminosa emessa dalla almeno una prima sorgente LED al diminuire dell’intensità della radiazione luminosa emessa dalla almeno una seconda sorgente e viceversa, ad esempio mediante la regolazione della tensione della corrente elettrica e/o dell’intensità della corrente elettrica fornita alla lampada scialitica.

Claims (24)

1. RIVENDICAZIONI 1. Lampada scialitica a LED (1) che comprende: - almeno una sorgente LED (10a, 10b, 10c, 10d, 10e, 10f), - almeno un elemento di supporto (40) per l’alloggiamento della almeno una sorgente LED (10a, 10b, 10c, 10d, 10e, 10f), - almeno una lente (60) per la collimazione della radiazione luminosa (11) emessa da detta almeno una sorgete LED; - almeno un primo riflettore (20) avente una superficie riflettente (21), - almeno un secondo riflettore (30) di forma sostanzialmente concava, la cui concavità definisce un volume (33), e avente una superfice riflettente sostanzialmente concava (31), detto secondo riflettore (30) comprendendo almeno un passaggio (32) per la radiazione luminosa (11) emessa da detta almeno una sorgente LED (10a, 10b, 10c, 10d, 10e, 10f), in cui la superficie riflettente (21) di detto primo riflettore (20) è rivolta verso la superficie riflettente concava (31) di detto secondo riflettore (30), e l’almeno una sorgente LED (10a, 10b, 10c, 10d, 10e, 10f) è posta sostanzialmente in corrispondenza dell’almeno un passaggio (32) e la radiazione luminosa (11) emessa da detta almeno una sorgente LED (10a, 10b, 10c, 10d, 10e, 10f) e collimata da detta lente (60) passando attraverso detto passaggio (32) viene riflessa da detta superficie riflettente (21) di detto primo riflettore (20) verso detta superficie riflettente concava (31) di detto secondo riflettore (30) e successivamente viene riflessa da detta superficie riflettente concava (31) di detto secondo riflettore (30) per illuminare un’area operativa (100).
2. 2. Lampada scialitica (1) secondo la rivendicazione 1, in cui la superficie riflettente (21) di detto almeno un primo riflettore (20) è almeno in parte convessa.
3. 3. Lampada scialitica (1) secondo la rivendicazione 1, comprendente una pluralità di sorgenti LED (10a, 10b, 10c, 10d, 10e, 10f), preferibilmente detto secondo riflettore (30) comprendendo una pluralità di passaggi (32), più preferibilmente detto almeno un secondo riflettore (30) comprendendo almeno un passaggio per ciascuna sorgente LED (10a, 10b, 10c, 10d, 10e, 10f).
4. 4. Lampada scialitica (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detta almeno una lente (60) è biconvessa.
5. 5. Lampada scialitica secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto che detto primo riflettore (20) è connesso al secondo riflettore (30) mediante mezzi di collegamento (22,23) ad una distanza predeterminata, preferibilmente detti mezzi di collegamento comprendono almeno un braccio di supporto (22) e/o almeno uno schermo trasparente (23).
6. 6. Lampada scialitica (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che l’almeno una sorgente LED (10a, 10b, 10c, 10d, 10e, 10f) è posta sostanzialmente in corrispondenza dell’almeno un passaggio (32), in un punto dello spazio arretrato rispetto al passaggio (32) ed esterno al volume (33) definito dalla concavità di detto secondo riflettore (30).
7. 7. Lampada scialitica (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che il detto elemento di supporto (40) comprende almeno una porzione di copertura (43) per la copertura della parte posteriore della lampada scialitica (1).
8. 8. Lampada scialitica (1) secondo una delle rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto che il detto elemento di supporto (40) comprende almeno una cavità (40b, 41, 41a, 41b, 41c, 41d, 41e, 41f) per l’alloggiamento della almeno una sorgente LED (10a, 10b, 10c, 10d, 10e, 10f), preferibilmente per l’alloggiamento di almeno una lente (60) di detta almeno una sorgente LED (10a, 10b, 10c, 10d, 10e, 10f).
9. 9. Lampada scialitica secondo la rivendicazione 8, caratterizzata dal fatto che il detto elemento di supporto (40) è fissato alla superficie esterna convessa (36) del detto secondo riflettore (30) mediante mezzi di connessione, in modo tale che l’almeno una cavità (41, 41a, 41b, 41c, 41d, 41e, 41f) sia allineata con la almeno una apertura (32).
10. 10. Lampada scialitica (1) secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che la superficie riflettente concava (31) del secondo riflettore (30), comprende una pluralità di elementi riflettenti (31a, 31a.1, 31a.2, 31a.3).
11. 11. Lampada scialitica (1) secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui il secondo riflettore (30) ha forma sostanzialmente parabolica, preferibilmente ha forma di paraboloide.
12. 12. Lampada scialitica (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto di comprendere almeno un filtro (50, 50a), preferibilmente detto filtro comprendendo almeno un elemento trasparente colorato, per il filtraggio di almeno una lunghezza d’onda o di un intervallo di lunghezze d’onda della radiazione luminosa emessa da detta almeno una sorgente LED.
13. 13. Lampada scialitica (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui il filtro (50, 50a) è posto tra la almeno una sorgente LED (10a, 10b, 10c, 10d, 10e, 10f) e l’ almeno un passaggio (32) di detto secondo riflettore (30), preferibilmente detto filtro (50, 50a) è posto tra la lente (60) e l’almeno un passaggio (32).
14. 14. Lampada scialitica secondo la rivendicazione 12 o 13, caratterizzata dal fatto che detto almeno un filtro (50, 50a) è mobile tra almeno una prima posizione in cui detto filtro (50, 50a) non interferisce con la radiazione luminosa emessa dalla detta almeno una sorgente LED ed una seconda posizione in cui detto filtro (50, 50a) interferisce con almeno parte della radiazione emessa da detta almeno una sorgente LED (10a, 10b, 10c, 10d, 10e, 10f).
15. 15. Lampada secondo la rivendicazione 14, in cui detto almeno un filtro (50, 50a) è mobile almeno parzialmente in rotazione o traslazione, o una loro combinazione, tra detta prima posizione e detta seconda posizione.
16. 16. Lampada secondo la rivendicazione 14 o 15, in cui detto almeno un filtro (50, 50a) comprende mezzi di azionamento (42, 52) che permettono la rotazione e/o la traslazione almeno parziale di detto filtro (50, 50a).
17. 17. Lampada secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto almeno un elemento di supporto (40) per l’alloggiamento della almeno una sorgente LED (10a, 10b, 10c, 10d, 10e, 10f) è vincolato in modo removibile alla lampada, preferibilmente è vincolato in modo removibile a detto secondo riflettore (30).
18. 18. Lampada secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto almeno un passaggio (32) per la radiazione emessa dall’almeno una sorgente LED è un’apertura passante realizzata su detto secondo riflettore (30), o è un’ansa realizzata sul bordo perimetrale di detto secondo riflettore (30).
19. 19. Lampada secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto almeno un elemento di supporto (40) è realizzato in pezzo unico con detto secondo riflettore (30) e/o con un carter (44).
20. 20. Lampada secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detta almeno una lente (60) è realizzata in pezzo unico con detto almeno un elemento di supporto (40), preferibilmente detto elemento di supporto essendo trasparente.
21. 21. Lampada secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente almeno un elemento (80) di dissipazione del calore generato da detta almeno una sorgete LED (10a, 10b, 10c, 10d, 10e, 10f), preferibilmente detto elemento di dissipazione del calore essendo vincolato a detto elemento di supporto (40).
22. 22. Lampada secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui dette sorgenti LED (10a, 10b, 10c, 10d, 10e, 10f) emettono luce bianca di diversa temperatura di colore e/o emettono radiazioni luminose aventi differenti lunghezze d’onda corrispondenti a luce di diverso colore, preferibilmente giallo o ambra o rosso.
23. 23. Lampada secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui la radiazione luminosa emesse da almeno una prima sorgente LED (10a, 10b, 10c, 10d, 10e, 10f) è miscelata, preferibilmente in modo regolabile da un operatore, con la radiazione luminosa emesse da almeno una seconda sorgente LED (10a, 10b, 10c, 10d, 10e, 10f).
24. 24. Lampada secondo la rivendicazione 23, in cui l’intensità della radiazione luminosa emessa da almeno una sorgente LED (10a, 10b, 10c, 10d, 10e, 10f) e da almeno una ulteriore sorgente LED (10a, 10b, 10c, 10d, 10e, 10f) è regolata in modo dipendente l’una dall’altra secondo una relazione di dipendenza inversa, preferibilmente aumentando l’intensità della radiazione luminosa emessa dalla almeno una prima sorgente LED al diminuire dell’intensità della radiazione luminosa emessa dalla almeno una seconda sorgente LED, e viceversa.