IT201900001785A1 - Testina rotante per decespugliatore - Google Patents

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Lauro Guerra
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Flashcutter S R L Con Unico Socio
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Description

D E S C R I Z I O N E
del brevetto per invenzione industriale dal titolo:
“TESTINA ROTANTE PER DECESPUGLIATORE”
La presente invenzione è relativa ad una testina rotante per decespugliatori.
Più in particolare la presente invenzione si riferisce a quel tipo di decespugliatore in cui la testina rotante è dotata di più lame di taglio incernierate con un rispettivo occhiello alla testina stessa, in posizioni angolarmente equidistanziate, per cui durante il funzionamento del decespugliatore ciascuna lama può oscillare e ruotare attorno al relativo asse d’incernieramento, il quale risulta, inoltre, parallelo all’asse di rotazione della testina rotante stessa.
Normalmente, il numero delle lame di taglio rotanti è compreso tra 2 e 4.
Di norma, quando si vuole cambiare una lama, ad esempio perché usurata o danneggiata, è necessario utilizzare un attrezzo (normalmente un cacciavite) per svitare la viteperno relativa a tale lama.
Nel far ciò si deve fare attenzione a non perdere il dado, come pure la vite e la rondella normalmente posta sotto la testa della vite stessa.
Poiché il decespugliatore viene utilizzato su terreni erbosi o cespugliosi, se casualmente cade uno dei suddetti elementi, può risultare difficile il suo ritrovamento.
Una volta estratta una delle viti-perno, la lama usurata può essere sostituita con una nuova lama, nel cui occhiello d’incernieramento va infilata la stessa vite-perno, la quale lama va poi infilata in un relativo foro previsto nella testina (senza dimenticare la rondella), avvitando infine la vite-perno nel suo dado (normalmente contenuto in un incavo ricavato nella testina, che gli impedisce di ruotare), dopo di che il decespugliatore può riprendere il lavoro.
Pertanto, le testine rotanti attualmente in commercio sono di difficile smontaggio/montaggio per effettuare i cambi lame.
Per ovviare ai suddetti problemi è stata ideata la testina descritta nel documento US-B1-7 878 097 e nella forma di attuazione illustrata nelle presenti figure 1-11 che ne rappresentano una possibile variante.
Per esempio, nella forma di attuazione mostrata nelle presenti figure 1-11, che non fa parte della presente invenzione, viene descritta ed illustrata una testina rotante per decespugliatori, del tipo con lame incernierate, comprendente un guscio inferiore ed una ghiera anulare superiore.
La ghiera anulare superiore comprende almeno una porzione concava a forma di tunnel chiuso ad una estremità.
Quando la testina rotante si trova in una configurazione di cambio lama, e quindi quando anche la porzione concava si trova in tale configurazione di cambio lama, tra la ghiera anulare superiore ed il guscio inferiore viene a crearsi uno spazio definito sotto la porzione concava tale da consentire il sollevamento e lo sfilamento manuale di una lama usurata in modo da permetterne la sua sostituzione con una lama nuova.
Tuttavia, sia le soluzioni descritte ed illustrate nel documento US-B1-7 878 097, sia quella delle figure 1-11 qui allegate prevedono l’uso di molle elicoidali che possono rompersi facilmente durante il funzionamento della testina.
Il problema tecnico che si vuole risolvere grazie alla presente invenzione consiste, quindi, nella realizzazione di una testina rotante per decespugliatore, del tipo avente lame incernierate, per la quale sia facile sostituire una lama una volta che questa sia usurata o rotta, che sia priva di molle elicoidali, e per la quale non ci sia bisogno di utilizzare degli utensili particolari.
Pertanto, secondo la presente invenzione viene realizzata una testina rotante per decespugliatore secondo quanto rivendicato nella rivendicazione 1, oppure in una qualsiasi delle rivendicazioni che dipendono, direttamente o indirettamente, dalla rivendicazione 1.
Per una migliore comprensione della presente invenzione si farà riferimento ai seguenti disegni allegati:
- la figura 1 illustra una vista prospettica di una generica testina rotante del tipo a più lame; tale testina rotante non fa parte della presente invenzione;
- la figura 2 mostra un esploso della testina rotante di figura 1;
- la figura 3 illustra una prima fase di caricamento di una molla elicoidale, la quale è un elemento costruttivo della testina rotante mostrata nelle figure 1, 2;
- la figura 4 mostra una seconda fase del caricamento della molla elicoidale di cui alla figura 3;
- la figura 5 illustra una terza ed ultima fase del caricamento della molla elicoidale di cui alle figure 3, 4;
- la figura 6 mostra una vista prospettica della testina rotante illustrata nelle figure 1-5 in una prima configurazione operativa;
- la figura 7 illustra una vista dall’alto della testina rotante di figura 6;
- la figura 8 mostra una sezione trasversale A-A eseguita sulla vista dall’alto di figura 7;
- la figura 9 illustra una vista prospettica della testina rotante delle figure 1-5 in una seconda configurazione di cambio lame;
- la figura 10 mostra una vista dall’alto della testina rotante di figura 9;
- la figura 11 illustra una sezione trasversale B-B eseguita sulla vista dall’alto di figura 10;
- la figura 12 mostra una vista dall’alto di una prima forma di attuazione di una testina rotante per decespugliatore realizzata secondo gli insegnamenti della presente invenzione;
- la figura 13 illustra una sezione trasversale C-C eseguita sulla vista dall’alto di figura 12;
- la figura 14 mostra un primo particolare ingrandito della testina rotante di figura 12;
- la figura 15 illustra un secondo particolare ingrandito della testina rotante di figura 12;
- la figura 16 mostra un primo modo di accoppiamento tra i due particolari illustrati nelle figure 14 e 15 (configurazione operativa); e
- la figura 17 illustra un secondo modo di accoppiamento tra i due particolari illustrati nelle figure 14 e 15 (configurazione di cambio lama);
- La figura 18 è una vista esplosa dall’alto verso il basso di una variante della testina rotante della figura 12; - la figura 19 è una vista esplosa dal basso verso l’alto della figura 18;
- la figura 20 è una vista prospettica della testina rotante in una configurazione operativa;
- la figura 21 è una sezione, in scala ingrandita, secondo il piano π1 della figura 20;
- la figura 22 è una vista prospettica della testina rotante in una ulteriore configurazione operativa; e,
- la figura 23 è una sezione, in sezione ingrandita, secondo il piano π1 della figura 22.
Nelle figure 1 e 2, con 10 è stata indicata, nel suo complesso, una generica testina rotante del tipo a più lame.
La testina rotante 10 per decespugliatore ha, nel suo complesso, una forma a disco, ed è del tipo adatto ad accogliere lame di taglio 55 incernierate e comprende, come elementi principali, un guscio inferiore 12 ed una ghiera anulare superiore 14.
Il guscio inferiore 12 è chiuso ad incastro da una calotta semisferica 13 (figura 2). Il guscio inferiore 12 è fissabile in modo noto all’albero d’azionamento (non mostrato) del decespugliatore, l’asse di tale albero essendo stato indicato con X e coincidendo con l’asse di rotazione della testina 10.
Inoltre, il guscio inferiore 12 presenta un mozzo cilindrico 16 (di diametro (D1)) che si estende verso l’alto, nonché due perni fissi 18 anch’essi rivolti verso l’alto, disposti angolarmente a 180° l’uno rispetto all’altro.
Tali due perni fissi 18 presentano la stessa distanza radiale dall’asse X; inoltre, ciascun perno fisso 18 prevede un asse parallelo all’asse X stesso.
Come mostrato in maggior dettaglio in figura 2, sulla superficie laterale cilindrica del mozzo 16 sono presenti quattro scanalature, angolarmente equidistanziate di 90°, indicate con 22, ed aventi la conformazione tipica ad L delle scanalature utilizzate nei collegamenti a baionetta.
In particolare, ciascuna scanalatura 22 presenta un primo tratto verticale 22A, sostanzialmente parallelo al citato asse X, seguito da un secondo tratto orizzontale 22B a forma di arco di cerchio (figura 2).
Come illustrato sempre in figura 2, la ghiera anulare superiore 14 prevede, all’interno di un foro centrale passante 14A, quattro denti radiali 24 affacciati all’asse X e angolarmente equidistanziati a 90° l’uno dall’altro.
Si noti come il diametro (D2) del foro centrale passante 14A realizzato nella ghiera anulare superiore 14 è sostanzialmente uguale al citato diametro (D1) del mozzo cilindrico 16 (figura 2).
L’insieme delle scanalature 22 e dei denti radiali 24 forma un dispositivo di collegamento a baionetta 50 tra la ghiera anulare superiore 14 ed il mozzo cilindrico 16.
Difatti, come vedremo, ciascun dente 24 si accoppia con una corrispondente scanalatura 22.
Ciascun secondo tratto orizzontale 22B di ciascuna scanalatura è chiuso da una battuta di fine-corsa 22C visibile, per esempio, nelle figure 2 e 3.
Come vedremo, una volta terminato il montaggio della testina 10, su ciascuna battuta di fine-corsa 22C si appoggia un relativo dente radiale 24.
Dalle figure allegate si può notare anche che la ghiera anulare superiore 14 è provvista di due intagli 60A di presa, contrapposti tra di loro (cioè disposti a 180° l’uno rispetto all’altro), per facilitarne la presa con la mano quando si deve effettuare la sostituzione di almeno una lama 55 (si veda oltre).
La ghiera anulare superiore 14 è attrezzata anche con due porzioni concave 65 a forma di tunnel chiuso ad una estremità, sollevate rispetto ad un piano di giacitura (Π) del resto della ghiera superiore 14. A questo proposito, si veda in particolare la figura 5.
Anche le due porzioni concave 65 sono contrapposte tra di loro (cioè a 180° l’una rispetta all’altra).
Il guscio inferiore 12 è provvisto di due intagli 60B di presa, contrapposti tra di loro (cioè disposti a 180° l’uno rispetto all’altro), per facilitarne la presa con la mano quando si deve effettuare la sostituzione di almeno una lama 55 (si veda oltre).
Come vedremo, un mezzo elastico 32, costituito da una molla elicoidale 32, che lavora a torsione, consente di mantenere ciascun dente radiale 24 contro una rispettiva battuta di fine-corsa 22C appartenente al tratto orizzontale 22B delle relative scanalature 22, in modo tale che la ghiera anulare superiore 14 non si possa accidentalmente disimpegnare dal guscio inferiore 12 quando il decespugliatore non lavora; mentre quando lavora non vi è possibilità di disimpegno, poiché l’orientamento del tratto orizzontale 22B delle scanalature 22 viene scelto in modo tale che, quando la testina 10 ruota (nel senso indicato con la freccia (R1) in figura 2), ciascun dente radiale 24 viene mantenuto spinto sulla rispettiva battuta di fine-corsa 22C (figura 3).
La molla elicoidale 32, che è avvolta intorno al mozzo cilindrico 16, presenta un tratto d’estremità inferiore risvoltato 34 destinato ad essere inserito manualmente dall’operatore in una sede 36 (figura 2) prevista nel guscio inferiore 12, come pure un tratto d’estremità superiore risvoltato 35 inseribile, in uso, in una corrispondente sede 38 realizzata sulla ghiera anulare superiore 14 (figura 2).
La testina rotante 10 è completata da un anello elastico tagliato 42 (figure 6, 8, 9, 11, 13), il quale viene accolto in una sede 16A realizzata sulla superficie esterna del mozzo cilindrico 16 e superiormente ai tratti orizzontali 22B. L’anello elastico tagliato 42 ha la funzione di elemento di trattenimento e di sicurezza per impedire la separazione della ghiera anulare superiore 14 dal guscio inferiore 12.
Con riferimento adesso alle figure 3-8 verrà descritto il montaggio della testina 10:
1) il mozzo cilindrico 16 viene appoggiato su un attrezzo di posizionamento (non illustrato) per tenerlo fermo durante le operazioni di montaggio;
2) si inserisce il tratto d’estremità inferiore risvoltato 34della molla elicoidale 32 nella sede 36 prevista nel guscio inferiore 12;
3) a questo punto l’operatore deve utilizzare un particolare attrezzo (UT) mostrato nelle figure 2-6 realizzato tagliando e sagomando un pezzo di lamierino metallico; l’attrezzo (UT) comprende un corpo principale (MB) di forma sostanzialmente rettangolare a cui è stata asportata una porzione in maniera tale da creare una ansa (ANS), che copia la circonferenza del mozzo 16, a sua volta provvista centralmente di una tacca (TC);
4) come mostrato, per esempio, nelle figure 3-5 l’operatore aggancia con la tacca (TC) dell’attrezzo (UT) il tratto di estremità superiore risvoltata 35 della molla elicoidale 32 e, deformando a torsione tale molla elicoidale 32 facendola ruotare in senso anti-orario (intorno all’asse X), inserisce l’estremità superiore risvoltata 35 nella suddetta sede 38 realizzata sulla ghiera anulare superiore 14 (figura 5); siccome l’ansa (ANS) dell’attrezzo (UT) ha lo stesso raggio di curvatura del raggio del mozzo cilindrico 16 e, durante il montaggio della testina 10, tale ansa (ANS) è accoppiata alla superficie esterna dell’attrezzo (UT) stesso, l’attrezzo (UT) si fa guidare dal suddetto accoppiamento durante la sua rotazione;
5) nel contempo l’operatore inserisce ciascun dente radiale 24 in una corrispondente scanalatura 22;
6) una volta che il tratto di estremità superiore risvoltato 35 della molla elicoidale 32 è accoppiato alla sede 38 e ciascun dente radiale 24 è accoppiato ad un corrispondente secondo tratto orizzontale 22B l’operatore sfila verso l’esterno l’attrezzo (UT);
7) a questo punto ciascun dente radiale 24 si appoggia sulla corrispondente battuta di fine-corsa 22C a causa dell’azione della molla elicoidale 32;
8) in altre parole, nel momento in cui l’operatore lascia la ghiera anulare superiore 14, ciascun dente radiale 24 si trova libero di ruotare nel secondo tratto orizzontale 22B (a forma di arco di cerchio) per l’azione espletata dalla molla elicoidale 32; ovviamente la rotazione del dente 24 si interrompe quando il dente radiale 24 stesso va ad appoggiarsi sulla corrispondente battuta di fine-corsa 22C; alla fine la testina 10 assume la configurazione illustrata in figura 6, cioè una configurazione nella quale nessuna lama 55 si trova in corrispondenza di una porzione concava 65 della ghiera anulare superiore 14; difatti, in tale posizione si ha che la sommità dei perni fissi 18 appoggia contro corrispondenti superfici piane 44 previste sulla faccia inferiore della ghiera anulare superiore 14 (figura 8), cosicché ciascuna lama di taglio 55, una volta montata sul relativo perno fisso 18 tramite il proprio occhiello 55A, non possa disimpegnarsi da quest’ultimo; in questo caso la testina 10 si trova in una prima configurazione operativa (I);
9) a questo punto l’operatore inserisce l’anello elastico tagliato 42 nella sede 16A bloccando di fatto la ghiera anulare superiore 14 al guscio inferiore 12.
Come si può notare dall’osservazione delle figure 6-8 nella prima configurazione operativa (I) della testina 10 tra la superficie inferiore 44 della ghiera anulare superiore 14 e la superficie superiore del guscio inferiore 12 non c’è spazio sufficiente per sfilare le lame di taglio 55.
Difatti, nella prima configurazione operativa (I) nessuna lama di taglio 55 si trova in corrispondenza di una porzione concava 65.
Per passare dalla prima configurazione operativa (I) alla seconda configurazione di cambio lama (II) l’operatore non deve far altro che stringere con una mano gli intagli 60B e con l’altra mano la ghiera anulare superiore 14 in corrispondenza delle due porzioni concave 65. L’operatore ruota quindi la ghiera anulare superiore 14 in senso antiorario fino a portare gli intagli 60A di presa in una posizione corrispondente a quella degli intagli 60B.
La seconda configurazione di cambio lama (II) è stata illustrata in maniera esaustiva nelle figure 9-11.
Difatti, come illustrato in particolare in figura 11 nella seconda configurazione di cambio lama (II) almeno un perno fisso 18, provvisto di lama di taglio 55, viene a trovarsi proprio al di sotto di una porzione concava 65 dove si crea uno spazio (SP), definito sotto la porzione concava (65), sufficiente a permettere il sollevamento della lama di taglio 55 ed il suo sfilamento radiale dalla testina 10 (figura 9).
A questo punto, e sempre con la porzione concava 65 che si trova in corrispondenza del perno fisso 18 (e dello spazio (SP), l’operatore può effettuare rapidamente il cambio lama inserendo l’occhiello 55A di una nuova lama 55 nel perno fisso 18 e lasciando subito dopo la ghiera anulare superiore 14, la quale, per effetto della forza elastica espletata dalla molla elicoidale 32, va a portarsi di nuovo nella prima configurazione operativa (I) mostrata nelle figure 6-8.
Le figure 12-17 illustrano una prima forma di attuazione di una testina rotante 10I per decespugliatore realizzata secondo gli insegnamenti della presente invenzione. Questa prima forma di attuazione dell’invenzione, si caratterizza, tra l’altro, per il fatto di essere priva di qualsiasi molla elicoidale.
La figura 13 illustra una sezione trasversale della prima forma di attuazione di una testina rotante 10I realizzata anch’essa secondo gli insegnamenti della presente invenzione.
Per quanto possibile, nella prima forma di attuazione illustrata nelle figure 12, 13, si è cercato di mantenere la stessa numerazione degli elementi della generica testina mostrata nelle figure 1-11.
Pertanto gli elementi uguali o simili non verranno descritti nuovamente e devono considerarsi compresi anche nella testina rotante 10I.
In questa prima forma di attuazione tra la ghiera anulare superiore 14 ed il guscio inferiore 12 vi è un primo anello interno 70 (di asse X), solidale alla ghiera anulare superiore 14, accoppiato, in uso, ad un secondo anello esterno 80 (sempre di asse X) solidale, invece, al guscio inferiore 12.
In altre parole, i due anelli 70 e 80 sono concentrici e si toccano nella maniera che verrà descritta qui di seguito. L’anello 70 è interno all’anello 80.
Si noti anche che sul mozzo cilindrico 16 (figure 16, 17) vi sono sempre quattro scanalature 22 (ciascuna scanalatura 22 essendo costituita da un primo tratto verticale 22A, seguito da un secondo tratto orizzontale 22B avente una rispettiva battuta di fine-corsa 22C), mentre la ghiera anulare superiore 14 è sempre provvista dei soliti quattro denti radiali 24 che si accoppiano con le scanalature 22.
Come mostrato in figura 12 ciascun dente radiale 24 (ovviamente tramite rotazione della ghiera anulare superiore 14 rispetto al guscio inferiore 12) può essere spostato dall’operatore da una prima posizione, nella quale il dente radiale 24 si trova in corrispondenza del primo tratto verticale 22A, ad una seconda posizione in corrispondenza della quale il dente radiale 24, come si è visto, si appoggia alla battuta di fine-corsa 22C.
La ghiera anulare superiore 14 è attrezzata con due porzioni concave 65 a forma di tunnel chiuso ad una estremità nella stessa maniera vista per la generica testina illustrata nelle figure 1-11.
I due anelli 70, 80 sono stati mostrati separatamente nelle figure 14 e, rispettivamente, 15.
In maggior dettaglio, l’anello interno 70 comprende un corpo principale anulare 71 dotato internamente dei citati quattro denti radiali 24 (in uso impegnati con le scanalature 22) ed esternamente da N° 4 bugne 72 a forma di arco di cerchio.
L’anello esterno 80 comprende, a sua volta, un corpo principale anulare 81 avente un profilo esterno 82 liscio ed un profilo interno 83 sagomato.
Più in particolare, il profilo interno 83 sagomato comprende N° 4 primi avvallamenti 84, N° 4 prime protuberanze 85, N° 4 secondi avvallamenti 87, e N° 4 seconde protuberanze 88. Si noti come ciascuna protuberanza 85 sia accostata ad un rispettivo avvallamento 84 in modo tale da bloccare meglio una bugna 72 in un avvallamento 84 (si veda oltre). Tra una prima protuberanza 85 ed una seconda protuberanze 88 vi è uno scasso 86. In totale vi sono, quindi, N° 4 scassi 86 (uno per ogni quadrante).
Riassumendo, per ogni bugna 72 dell’anello interno 70 vi sono due avvallamenti 84, 87. Nello spazio compreso tra due avvallamenti 84, 87 si trovano, dunque, una prima protuberanza 85, una seconda protuberanza 88 ed uno scasso 86.
Si noti come gli avvallamenti 84, 87 siano conformati ad arco aventi lo stesso raggio di curvatura per accogliere la bugna 72. Il primo avvallamento 84 è più accentuato del secondo avvallamento 87.
Inoltre, la prima protuberanza 85 ha un’altezza maggiore della seconda protuberanza 88 in modo che, quando la bugna 72 è alloggiata nel primo avvallamento 84, e quindi il sistema si trova nella prima configurazione operativa (I) (figura 16), vi sia una maggiore interferenza tra i due anelli 70 e 80.
Nel contempo ciascun dente radiale 24 è appoggiato alla rispettiva battuta di fine-corsa 22C.
Questa è la situazione illustrata in figura 16.
Al contrario, quando il sistema assume la seconda configurazione di cambio lama (II) non è più necessario che vi sia una considerevole forza di serraggio tra i due anelli 70, 80, e pertanto, come si è detto, il secondo avvallamento 88 può essere meno pronunciato del primo avvallamento 84 perché in questa configurazione del sistema non è più necessario che vi sia una forte interferenza tra i due anelli 70, 80 stessi.
Pertanto, se l’anello interno 70 viene posto in rotazione intorno all’asse X dall’operatore secondo una rotazione antioraria (R2) (figura 17) nell’operazione di cambio lama la bugna 72 si sposta, lungo un rispettivo scasso 86, da un primo avvallamento 84 ad un secondo avvallamento 88 scavalcando una rispettiva prima protuberanza 85 ed una rispettiva seconda protuberanza 88.
Il sistema passa, quindi, da una prima configurazione operativa (I) (figura 16) ad una seconda configurazione di cambio lama (II) (figura 17) semplicemente ruotando manualmente (secondo la rotazione antioraria (R2)) l’anello interno 70 (realizzato di pezzo con la ghiera anulare superiore 14) rispetto all’anello esterno 80 (realizzato di pezzo con il guscio inferiore 12).
Dopo aver effettuato il cambio lama (figura 17) l’operatore può riportare il sistema nella configurazione operativa (I) iniziale di figura 16 semplicemente ruotando l’anello 70 interno (e quindi la ghiera anulare superiore 14) secondo la rotazione oraria (R3) contraria alla rotazione (R2).
Si noti, altresì, che quando la bugna 72 è alloggiata nel primo avvallamento 84 il dente radiale 24 si trova in appoggio alla battuta di fine-corsa 22C (figura 16), mentre nel caso in cui è il secondo avvallamento 87 a contenere la stessa bugna 72 (figura 17) il dente radiale 24 si trova in corrispondenza della porzione 22A della scanalatura 22.
Ovviamente lo scavalcamento della bugna 72 delle due protuberanza 85, 88 può avvenire grazie al fatto che sia il guscio inferiore 12 che la ghiera anulare superiore 14 sono realizzati in materiali elastici facilmente deformabili, come alluminio o sue leghe (specie se per decespugliatori professionali), oppure in un’adatta materia plastica, per esempio quella già utilizzata per realizzare le testine note.
Si osservi come tutti gli elementi 72, 24, da una parte, e 85, 86, 87, 88, dall’altra, siano spaziati tra di loro in modo da permettere i suddetti mutui accoppiamenti.
Inoltre, a seconda delle plastiche utilizzate, è possibile prevedere su almeno uno dei due anelli 70, 80 dei tagli trasversali nel materiale (non illustrati) per aumentare la cedevolezza degli elementi, in maniera tale che non sia troppo faticoso per un operatore effettuare le rotazioni (R2), (R3).
Le figure 18 e 19 sono viste esplose dall’alto verso il basso e, rispettivamente, dal basso verso l’alto di una seconda forma di attuazione, indicata con 10II, della testina rotante secondo la presente invenzione.
La testina 10II comprende componenti in comune con la forma di attuazione 10I, tali componenti in comune vengono indicati, qui di seguite e nelle figure, con la stessa numerazione e sono da considerarsi compresi nella testina rotante 10II, senza citarli nuovamente per brevità.
In particolare, il guscio inferiore 12 è sostanzialmente uguale a quello descritto per la forma di attuazione 10I. Si osserva in particolare che il guscio inferiore 12 comprende anche l’anello esterno 80 come sopra riportato.
Differentemente dalle precedenti forme di attuazione, la testina rotante 10II comprende anche un corpo di bloccaggio 120. La ghiera 121, è interposta tra il guscio inferiore 12 ed il corpo di bloccaggio 120.
Il corpo di bloccaggio 120 è configurato per essere fissato ad un albero di azionamento e/o una mozzo (non illustrati e di tipo noto) di un decespugliatore ed è configurato per trasmettere la rotazione al guscio inferiore 12.
La ghiera 121 è simile alla ghiera 14 precedentemente descritta ed i componenti in comune mantengono la stessa numerazione senza rinominarli, per brevità. In particolare, la ghiera 121 comprende anche l’anello interno 70 come sopra descritto.
Come verrà illustrato meglio in seguito, il corpo di bloccaggio 120 è fissato al guscio inferiore 12, vincolando la traslazione della ghiera 121 lungo l’asse X. Il corpo di bloccaggio 120 impedisce che la ghiera 121 si possa sfilare dal guscio inferiore 12. Secondo l’esempio illustrato, il corpo di bloccaggio 120 è fissato al guscio inferiore 12 mediante uno o più accoppiamenti a baionetta 122 (illustrati in sezione nelle figure 21 e 23).
Vantaggiosamente, una volta assemblata, la testina rotante 10II può essere smontata solo previa rottura/forzatura degli accoppiamenti a baionetta 122. In questo modo, è aumentata la sicurezza della testina rotante 10II che diventa un corpo unico.
Vantaggiosamente, il corpo di bloccaggio 120 ed il guscio inferiore 12 sono accoppiati tra loro, vincolandosi alla rotazione reciprocamente in una posizione predeterminata attorno all’asse X. Ciò è particolarmente vantaggioso per il corretto funzionamento della testina rotante 10II, come verrà illustrato meglio in seguito.
Secondo l’esempio illustrato nella figura 18, il guscio inferiore 12 comprende un mozzo 123 coassiale all’asse X ed uno o più canali 124, ciascuno dei quali è sostanzialmente parallelo all’asse X e che si affaccia radialmente all’esterno del mozzo 123, in corrispondenza di una porzione inferiore (ovvero in prossimità del guscio inferiore 12) mediante una rispettiva finestra radiale 125.
Per ottenere l’accoppiamento a baionetta 122, il corpo di bloccaggio 120 comprende uno o più corpi ad incastro 126 (visibili nella figura 19), ciascuno dei quali è inserito, in uso, all’interno di un rispettivo canale 124 ed è configurato per fissarsi all’interno del canale 124 stesso interferendo con la rispettiva finestra radiale 125. Secondo l’esempio illustrato, ciascun corpo ad incastro 126 presenta una sporgenza 127 che si inserisce bloccandosi all’interno della rispettiva finestra radiale 125.
Vantaggiosamente, l’uso degli accoppiamenti a baionetta 122 garantisce la semplicità e la velocità dell’assemblaggio, eliminando rischi di errore durante l’assemblaggio stesso. Secondo una variante non illustrata, il mozzo 123 comprende i corpi ad incastro 126, mentre il corpo di bloccaggio presenta i canali 124. Secondo una ulteriore variante non illustrata i corpi ad incastro 126 ed i canali 124 sono presenti sia nel mozzo sia nel corpo di bloccaggio 120.
Vantaggiosamente, il corpo di bloccaggio 120 e il mozzo 123 presentano degli accoppiamenti geometrici 128, che permettono di distribuire uniformemente tra il corpo di bloccaggio 120 e il guscio inferiore 12 la trasmissione della coppia, durante l’uso, in modo da rendere più solido e stabile il trasferimento del moto rotatorio dal corpo di bloccaggio 120 al guscio inferiore 12.
Secondo l’esempio illustrato nelle figure 18 e 19 gli accoppiamenti geometrici 128 comprendono una o più spine 129 di un primo elemento, ciascuna delle quali si impegna in una rispettiva cavità 130 di un secondo elemento. Nell’esempio illustrato, il corpo di bloccaggio 120 comprende una pluralità di spine 129, ciascuna delle quali è inserita assialmente all’interno di una rispettiva cavità 130.
Secondo una variante non illustrata, il mozzo comprende le spine, mentre il corpo di bloccaggio le rispettive cavità.
Secondo una ulteriore variante, le spine e le cavità sono presenti sia nel mozzo sia nel corpo di bloccaggio.
Secondo l’esempio illustrato nelle figure 18 e 19, le cavità 130 corrispondono con le scanalature 22A del mozzo.
Secondo l’esempio illustrato nelle figure 18 e 19, il corpo di bloccaggio 120 comprende una parete di spallamento 131 delimitata da una superficie interna 132, che è affacciata in uso al guscio inferiore 12, ed una superficie esterna 133, che è affacciata in uso verso l’esterno. Secondo l’esempio illustrato i corpi ad incastro 126 e le spine 129 sporgono dalla parete di spallamento 131 interna.
La parete di spallamento 131 è circolare, presenta un asse longitudinale X’, che in uso è coassiale all’asse X del guscio inferiore 12. In particolare, il mozzo 123 presenta una cavità 130I centrale ed una rispettiva spina centrale 129I entrambe presentando una sezione di base poligonale, secondo l’esempio illustrato esagonale.
Il corpo di bloccaggio 120 comprende, inoltre, delle nervature 134 che sporgono dalla superficie esterna 133 e servono per la dispersione del calore della testina rotante 10II durante l’uso. Vantaggiosamente, le nervature 134 possono essere realizzate di forma o dimensione differenti a seconda del tipo di applicazione.
Vantaggiosamente, il corpo di bloccaggio 120 comprende, inoltre, delle unità di fermo-posizionamento 135 che sporgono dalla superficie interna 132 della parete di spallamento 131. Le unità di incastro 135 sono distribuite radialmente attorno all’asse longitudinale X’ della parete di spallamento 131. Le unità di fermo-posizionamento 135 sono configurate per interagire con la ghiera 121, come verrà illustrato meglio in seguito.
Ciascuna unità di fermo-posizionamento 135 comprende, a sua volta, una pluralità di elementi di battuta 136 configurati per creare una o più posizioni di fermo CI, CII per la ghiera 121. Secondo l’esempio illustrato nelle figure da 18 a 23, ciascuna unità di fermo-posizionamento 135 comprende un elemento di battuta centrale 136I, interposto tra un elemento di battuta sinistro 136I ed un elemento di battuta destro 136III.
Come verrà illustrato meglio in seguito, tra l’elemento di battuta sinistro 136I e l’elemento di battuta centrale 136II è ricavato un alloggiamento CI. Tra l’elemento di battuta centrale 136II e l’elemento di battuta destro 136III è ricavato un alloggiamento CII.
L’elemento di battuta sinistro e destro 136I e 136III sono sostanzialmente segmenti curvi con concavità rivolta verso l’asse X’ della parete di spallamento 131. L’elemento di battuta centrale 136II è un elemento con doppia curvatura, ovvero presentante due segmenti curvi adiacenti, ciascun elemento avendo la propria concavità rivolta verso l’asse X’ della parete di spallamento.
Secondo l’esempio illustrato nelle figure da 18 a 23, ciascuna ghiera 121 presenta, a differenza della ghiera 14 descritta in precedenza, un corpo a tazza delimitato da una parete laterale 137.
L’estensione della parete laterale 137 lungo l’asse X è sostanzialmente simile alla distanza che intercorre dall’anello esterno 80 all’estremità libera del mozzo 123.
Pertanto, in uso, la parete laterale 137 chiude lateralmente la testina rotante 10II tra il guscio inferiore 12 e il corpo di bloccaggio 120.
La ghiera 121, in modo simile alla ghiera 14 descritta in precedenza, presenta una porzione concava 65. La ghiera 121 presenta gli intagli di presa 139I e 139II (simili agli intagli di presa 60A della ghiera 14 sopra descritta), che si estendono longitudinalmente per tutta la parete laterale 137. La ghiera 121 presenta, inoltre, ulteriori intagli di presa 140I e 140II, ciascuno dei quali è realizzato in corrispondenza della rispettiva porzione concava 65 e si estende longitudinalmente per tutta la parete laterale 137.
In particolare, ciascun intaglio 139I, 139II, 140I, 140II è configurato per interagire, in uso, con una rispettiva unità di fermo-posizionamento 135.
Secondo l’esempio illustrato, ciascun intaglio 139I, 139II, 140I, 140II è realizzato mediante una porzione della parete laterale 137 incurvata verso l’interno della parete laterale 137 stessa, ovvero presentante una concavità rivolta verso l’esterno della parete laterale 137.
Secondo l’esempio illustrato, gli intagli 139I, 139II sono delimitati ciascuno da una porzione 141 della parete laterale 137 e gli intagli 140I, 140II sono delimitati ciascuno da una porzione 142.
Le porzioni 142 presentano un raggio di curvatura maggiore del raggio di curvatura delle porzioni 141.
La ghiera 121 è calzata sul mozzo 123 ciascun dente radiale 24 è montato scorrevole all’interno della rispettiva scanalatura 22 ruotando la ghiera 121 in senso orario oppure antiorario. L’estensione della scanalatura 22 determina la rotazione massima che la ghiera 121 può effettuare in un senso oppure nel senso opposto. In altre parole, le estremità della scanalatura 22 vincolano la rotazione della ghiera 121 attorno la mozzo 123.
Il corpo di bloccaggio 120 è accoppiato con il mozzo 123 del guscio inferiore 12 in modo da porre le estremità libere degli intagli 139I, 139II, 141I, 141II a contatto ciascuno con una rispettiva unità di fermo-posizionamento 135. Vantaggiosamente, la presenza degli accoppiamenti a baionetta 122 e degli accoppiamenti geometrici 128 tra mozzo 123 e corpo di bloccaggio 120 permette che le unità di fermoposizionamento 135 siano disposte in una posizione angolare predefinita rispetto alle porzioni 141 e 142 della parete laterale 137. In particolare, una volta accoppiato il corpo di bloccaggio 120 al mozzo 123, ciascuna porzione 141, 142 è girevole attorno all’asse longitudinale X per un percorso predefinito dalle unità di fermo-posizionamento 135. Secondo l’esempio illustrato, ciascuna porzione 141, 142 è mobile dall’alloggiamento CI (CII) di una unità di fermoposizionamento 135 all’alloggiamento CII (CI) dell’unità di fermo-posizionamento 135 adiacente e viceversa. Come detto in precedenza, la rotazione della ghiera 121 attorno al mozzo 123 è vincolata dall’interazione dei denti radiali 24 con il tratto orizzontale a semicerchio 22c della scanalatura 22.
Vantaggiosamente, gli elementi di battuta 136 oltre a delimitare gli alloggiamenti CI e CII servono da elementi di inciampo, in questo modo per poter ruotare la ghiera 121 per spostare le porzioni 141 e 142 da un alloggiamento CI (CII) all’altro CII (CI) è necessario superare la resistenza esercitata dagli elementi di battuta 136 contro la rispettiva porzione 141, 142. Tale resistenza è superata principalmente dall’elasticità del materiale di cui è fatta la ghiera 121.
Vantaggiosamente, la ghiera 121 è fatta di un materiale elastico, in particolare un materiale polimerico.
In uso, quando una porzione concava 65 è posta in corrispondenza di una rispettiva spina 18 (figura 20), analogamente a quanto descritto in precedenza è possibile inserire o sostituire una lama di taglio 55. In questa posizione, ciascuna porzione 141, 142 è bloccata all’interno di un alloggiamento CII di una rispettiva unità di fermoposizionamento 135. Secondo l’esempio illustrato, ruotando in senso orario la ghiera 121 per bloccare la lama 55, ciascuna porzione 141, 142 viene portata nell’alloggiamento C1 dell’unità di fermo-posizionamento 135 adiacente.
Vantaggiosamente, la presenza delle unità di fermoposizionamento 135 tra il corpo di bloccaggio 120 e la ghiera 121 permette di rendere più stabile e sicuro il posizionamento della ghiera 121 durante l’uso, evitando sfilamenti involontari della lama 55.
Da quanto sopra esposto, grazie alla rapidità e semplicità con cui nella testina rotante 10I, 10II oggetto della presente invenzione si possono sostituire i mezzi di taglio, si è invogliati a procedere alla loro sostituzione in modo da utilizzare i mezzi di taglio più adatti ad un certo specifico uso (per esempio mezzi di taglio adatti a tagliare normale erba, o specifici per erbacce tenaci, o del tipo per erba in vicinanza di ostacoli).

Claims (11)

  1. R I V E N D I C A Z I O N I 1. Testina rotante per decespugliatori comprendente un guscio inferiore (12) presentante un asse di rotazione (X) e comprendente uno o più perni (18) ciascuno dei quali è configurato per incernierare, in uso, un rispettivo mezzo di taglio (55); in cui il guscio inferiore (12) comprende un mozzo (16; 123) che è configurato per essere ruotato attorno a detto asse di rotazione (X); detto mozzo (16; 123) presentando una pluralità di rispettive scanalature (22), in particolare conformate a L; in cui la testina comprende una ghiera anulare (14; 121) che comprende, a sua volta, una pluralità di denti radiali (24), ciascuno dei quali è alloggiato all’interno di una rispettiva scanalatura (22) di detto mozzo (16; 123); la ghiera anulare (14; 121) essendo girevole attorno all’asse di rotazione (X) da una prima configurazione operativa (I) di lavoro ad una seconda configurazione operativa (II) di cambio lama, e viceversa; la testina rotante (10I; 10II) comprendendo mezzi di posizionamento (70, 80; 135, 141, 142) per fissare per interferenza detta ghiera anulare (14; 121) in una posizione angolare predeterminata rispetto a detto guscio inferiore (12).
  2. 2. Testina rotante secondo la rivendicazione 1, in cui detti mezzi di posizionamento (70, 80; 135, 141, 142) sono fatti di materiale polimerico.
  3. 3. Testina rotante secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui uno o più mezzi di posizionamento (70, 80) sono tra la ghiera anulare (14; 121) e il guscio inferiore (12).
  4. 4. Testina rotante secondo la rivendicazione 3, in cui detti mezzi di posizionamento tra la ghiera anulare (14; 121) ed il guscio inferiore (12) comprendono un primo anello interno (70), solidale a detta ghiera anulare (14; 121), ed un secondo anello esterno (80) solidale a detto guscio inferiore (12); in cui detto anello interno (70) comprende un corpo principale anulare (71) dotato internamente di denti radiali (24), ed esternamente da una pluralità di bugne (72); in cui detto anello esterno (80) comprende un corpo principale anulare (81) avente un profilo esterno (82) liscio ed un profilo interno (83) sagomato; detto profilo interno (83) sagomato essendo configurato per essere impegnato da dette bugne (72) di detto anello interno (70).
  5. 5. Testina rotante secondo la rivendicazione 4, caratterizzata dal fatto che detto profilo interno (83) sagomato comprende una prima pluralità di avvallamenti (84) ed una seconda pluralità di avvallamenti (87) configurati per essere impegnati da dette bugne (72); in cui, quando la ghiera anulare (14; 121) si trova nella prima configurazione operativa (I) dette bugne (72) sono impegnate con detta prima pluralità di avvallamenti (84); quando la ghiera anulare (14; 121) si trova nella seconda configurazione operativa (II) dette bugne (72) sono impegnate con detta seconda pluralità di avvallamenti (87).
  6. 6. Testina rotante secondo la rivendicazione 5, in cui tra ciascun primo avvallamento (84) e ciascun secondo avvallamento (87) contigui si trovano una prima protuberanza (85) ed una seconda protuberanza (88).
  7. 7. Testina rotante secondo la rivendicazione 6, in cui tra ciascuna prima protuberanza (85) e ciascuna seconda protuberanza (88) contigue vi è uno scasso (86).
  8. 8. Testina rotante secondo una delle rivendicazioni precedenti e comprendente un corpo di bloccaggio (120); in cui la ghiera anulare (121) è interposta lungo l’asse di rotazione (X) tra il corpo di bloccaggio (120) ed il guscio inferiore (12); in cui il corpo di bloccaggio (120) è fissato al mozzo (123) del guscio inferiore (12) è vincolato assialmente ed angolarmente a detto mozzo (123); in cui uno o più mezzi di posizionamento sono tra la ghiera anulare (121) ed il corpo di bloccaggio (120).
  9. 9. Testina rotante secondo la rivendicazione 8, in cui il corpo di bloccaggio (120) comprende una parete di spallamento (131) presentante una superficie interna (132) affacciata a detta ghiera anulare (124); in cui la testina rotante (10II) comprende una o più unità di fermoposizionamento (135) che sporgono da detta superficie interna (132); in cui detta parete laterale (137) presenta uno o più porzioni di incastro (141; 142) configurate per interferire con una o più unità di fermo-posizionamento (135);
  10. 10. Testina rotante secondo la rivendicazione 9 in cui ciascuna unità di fermo-posizionamento (135) comprende una pluralità di elementi di battuta (136; 136I, 136II, 136III) che sporgono da detta superficie interna (132); in cui gli elementi di battuta (136; 136I, 136II, 136III) sono radialmente distribuiti uno rispetto all’altro in modo da creare una pluralità di alloggiamenti (CI, CII) per dette porzioni di incastro (141; 142) della ghiera anulare (121); in cui dette porzioni di incastro (141; 142) possono essere spostate da un alloggiamento (CI; CII) ad un altro (CII; CI) scorrendo su detti elementi di battura (136; 136I, 136II, 136III).
  11. 11. Testina rotante secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui detta ghiera anulare (14; 121) comprende almeno una porzione concava (65) conformata in maniera tale che: - quando detta porzione concava (65) si trova nella prima configurazione operativa (I), tra detta ghiera anulare (14; 121) e detto guscio inferiore (12) non vi è spazio sufficiente a consentire il sollevamento e lo sfilamento manuale di detti mezzi di taglio (55); e, - quando detta porzione concava (65) si trova nella seconda configurazione operativa (II), tra detta ghiera anulare (14; 121) e detto guscio inferiore (12) viene a crearsi uno spazio (SP) tale da consentire l’inserimento o la sostituzione dei mezzi di taglio (55).
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