IT201800021262A1 - Valvola di distribuzione coassiale per radiatori - Google Patents

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Gian Maria Ranoldi
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Description

“Valvola di distribuzione coassiale per radiatori”
DESCRIZIONE
La presente invenzione è relativa ad una valvola per radiatori. La valvola in accordo con la presente invenzione è utilmente impiegata nella distribuzione e nel ricircolo dell’acqua in un impianto di riscaldamento casalingo.
È noto dallo stato della tecnica l’utilizzo di valvole per la distribuzione ed il ricircolo dell’acqua in un impianto di riscaldamento. In particolare, in ambito civile, l’impianto preleva dalla rete idrica l’acqua e la distribuisce ad una pluralità di radiatori disposti in varie stanze di un’abitazione. Nel dettaglio, l’impianto di riscaldamento comprende una caldaia che, collegata alla rete idrica, è configurata per innalzare la temperatura dell’acqua prelevata dalla rete stessa, prima che venga distribuita ai radiatori. Il collegamento di fluido tra la caldaia ed uno o più radiatori è realizzato con una linea di mandata ed una linea di ritorno. Ancora più in dettaglio, ciascun radiatore presenta un foro di ingresso ed un foro di uscita per consentire il collegamento di fluido con la caldaia.
In questo modo, è garantito il ricircolo dell’acqua all’interno dell’impianto per mantenere la temperatura richiesta all’interno delle stanze. In particolare, la linea di mandata trasporta acqua riscaldata ai radiatori in modo che questi scaldino l’ambiente casalingo per convezione. Viceversa, la linea di ritorno permette il ricircolo dell’acqua raffreddata da uno o più radiatori alla caldaia, in modo da innalzare nuovamente la temperatura dell’acqua e rimetterla in circolo nell’impianto.
Dallo stato della tecnica sono noti principalmente due tipi di impianto di riscaldamento: monotubo e bitubo.
L’impianto monotubo si configura come un anello chiuso a cui sono collegati in serie uno o più radiatori. In particolare, il foro di uscita di un radiatore è in comunicazione di fluido con il foro di entrata del radiatore successivo. La caldaia è collegata direttamente al primo e all’ultimo radiatore della serie rispettivamente con la linea di mandata e la linea di ritorno. È da notare inoltre che secondo questa tipologia di impianto, ciascun radiatore è dotato di una valvola di distribuzione solo se il foro di uscita e quello di entrata coincidono. In questo modo, la valvola di distribuzione separa la linea di ingresso dalla linea di uscita permettendo il collegamento in serie tra i vari radiatori.
L’impianto bitubo collega invece singolarmente ciascun radiatore alla caldaia tramite collettori di distribuzione. In particolare, questa seconda tipologia di impianto comprende almeno due collettori uno sulla linea di mandata ed uno sulla linea di ritorno. Il collettore di mandata comprende una linea di ingresso da dove arriva l’acqua riscaldata dalla caldaia ed una linea di uscita per ogni radiatore dell’impianto. In questo modo, il collettore di mandata distribuisce l’acqua calda ad ogni radiatore ponendo in comunicazione di fluido la caldaia con ogni singolo radiatore. Viceversa, il collettore di ritorno collega l’uscita di ogni radiatore alla linea di ritorno della caldaia. In questo modo, il collettore di ritorno, convoglia sulla linea di ritorno della caldaia l’acqua proveniente da ogni singolo radiatore. È da notare che, anche in questo caso se il foro di ingresso e quello di uscita coincidono, i radiatori sono dotati di una valvola di distribuzione che separa i due fori per collegarli rispettivamente al collettore di mandata ed al collettore di ritorno.
Svantaggiosamente, gli impianti noti al fine di garantire il corretto funzionamento del ricircolo separano la linea di mandata da quella di ritorno aumentando la complessità dell’impianto stesso. Infatti, l’impianto bitubo comprende almeno un collettore di mandata ed un collettore di ritorno collegati a ciascun radiatore per mezzo di linee separate.
Svantaggiosamente, le valvole di distribuzione impiegate, separando la linea di ingresso con la linea di uscita, non prevedono la possibilità di un’inversione di flusso. In altre parole, le valvole di distribuzione attuali non permettono di scambiare la linea di mandata con la linea di ritorno e viceversa aumentando così la complessità dell’impianto.
Svantaggiosamente, le valvole di distribuzione impiegate sono collegate al radiatore e a due tubature. Una prima tubatura trasporta l’acqua calda dalla caldaia ai radiatori o da un radiatore al radiatore successivo. Viceversa, una seconda tubatura trasporta l’acqua raffreddata da uno o più radiatori alla caldaia. In questo modo, le valvole attualmente impiegate complicano l’impianto di riscaldamento necessitando di almeno due tubature separate per ogni radiatore.
RIASSUNTO DELL’INVENZIONE
In questo contesto, il compito tecnico alla base della presente invenzione è fornire una valvola di distribuzione coassiale che superi gli inconvenienti della tecnica nota sopra citati.
In particolare, è scopo della presente invenzione mettere a disposizione una valvola di distribuzione coassiale in grado di semplificare un impianto di riscaldamento ottimizzandone le prestazioni.
Il compito tecnico precisato e gli scopi specificati sono sostanzialmente raggiunti da una valvola di distribuzione coassiale comprendente le caratteristiche tecniche in una o più delle unite rivendicazioni.
La presente invenzione ha come oggetto una valvola di distribuzione coassiale che comprende una valvola di distribuzione coassiale per radiatori. La valvola di distribuzione coassiale comprende un tubo coassiale collegabile ad un collettore. In particolare, il tubo coassiale comprende un tubo esterno ed un tubo interno configurati per contenere rispettivamente un primo ed un secondo fluido. Nel dettaglio, il tubo esterno circonda coassialmente il tubo interno.
La valvola comprende inoltre un corpo valvola in comunicazione di fluido con il tubo coassiale. Ancora più in dettaglio, il corpo valvola comprende un primo tubo ed un secondo tubo in comunicazione di fluido rispettivamente con il tubo esterno e con il tubo interno. Inoltre, il primo ed il secondo tubo sono collegabili ad un radiatore. È da notare che il corpo valvola comprende mezzi di regolazione di fluido configurati per regolare il passaggio del primo e del secondo fluido tra il tubo coassiale ed il primo e secondo tubo.
Vantaggiosamente, la valvola di distribuzione coassiale semplifica un impianto di riscaldamento riducendo il numero di tubature necessarie per il trasporto del primo e del secondo fluido in quanto suddivide il tubo coassiale tra il primo ed il secondo tubo.
Vantaggiosamente, la valvola di distribuzione coassiale riduce ad uno il numero di fori da realizzare in prossimità di un radiatore per il collegamento alla caldaia. Infatti, la valvola di distribuzione è collegata per mezzo di un unico tubo coassiale.
Vantaggiosamente, la valvola di distribuzione, collegando rispettivamente il tubo esterno con il primo tubo ed il tubo interno con il secondo tubo, garantisce la possibilità di invertire l’andamento del primo flusso rispetto al secondo e viceversa.
ELENCO DELLE FIGURE
Ulteriori caratteristiche e vantaggi della presente invenzione appariranno maggiormente chiari dalla descrizione indicativa, e pertanto non limitativa, di una forma di realizzazione preferita ma non esclusiva di una valvola coassiale di distribuzione, come illustrato negli uniti disegni in cui:
- la Figura 1 è una vista in sezione di una valvola di distribuzione coassiale secondo la presente invenzione,
- la Figura 2 è una vista in sezione di un collettore coassiale secondo la presente invenzione,
- la Figura 3 è una vista schematica di una porzione di un impianto di riscaldamento comprendente la valvola di distribuzione di figura 1 e il collettore di figura 2.
DESCRIZIONE DETTAGLIATA
Con riferimento alle figure allegate, con 1 è indicata una valvola di distribuzione coassiale per radiatori secondo la presente invenzione.
La valvola di distribuzione coassiale 1 comprende un tubo coassiale 2 collegabile ad un collettore 100. Il tubo coassiale 2 comprende un tubo esterno 3 ed un tubo interno 4 circondato coassialmente dal tubo esterno 3. In altre parole, il tubo interno 4 è inserito nel tubo esterno 3 in maniera coassiale definendo in questo modo un’intercapedine anulare 2a. Il tubo esterno 3 ed il tubo interno 4 sono configurati per contenere rispettivamente un primo ed un secondo fluido. Alternativamente, il tubo esterno 3 ed il tubo interno 4 sono configurati per contenere rispettivamente il secondo ed il primo fluido. In dettaglio, il primo o il secondo fluido scorrono nell’intercapedine 2a e nell’ tubo interno 4.
In particolare, al tubo esterno 3 è associato un diametro esterno compreso tra 10 mm e 30 mm. Inoltre, al tubo interno 4 è associato un diametro interno compreso tra 11 mm e 31 mm.
Vantaggiosamente, il tubo coassiale 2 è adattabile ad un ampio range di tubature coassiali presenti in un impianto di riscaldamento civile.
Secondo una forma realizzativa preferita, il primo fluido è acqua ad alta temperatura sostanzialmente intono ai 85 °C viceversa il secondo fluido è acqua a bassa temperatura sostanzialmente intorno ai 75 °C.
La valvola di distribuzione coassiale 1 comprende un corpo valvola 5 in comunicazione di fluido con il tubo coassiale 2.
Il corpo valvola 5 comprende un primo 6 ed un secondo tubo 7 in comunicazione di fluido rispettivamente con il tubo esterno 3 ed il tubo interno 5. In altre parole, il tubo esterno 3 definisce con il primo tubo 6 un primo canale. Inoltre, il tubo interno 4 definisce con il secondo tubo 7 un secondo canale. In questo modo, il primo ed il secondo fluido sono suddivisi rispettivamente tra il primo 6 ed il secondo tubo 7.
In particolare, al primo tubo 6 è associato un primo diametro compreso sostanzialmente tra 5 mm e 10 mm. Inoltre, al secondo tubo 7 è associato un secondo diametro compreso sostanzialmente tra 5 mm e 10 mm.
Il primo 6 ed il secondo tubo 7 sono collegabili ad un radiatore (non illustrato) in modo da consentire il trasporto del primo fluido ed il ricircolo del secondo del secondo o viceversa.
Vantaggiosamente, la separazione del tubo esterno 3 dal tubo interno 4 permette alla valvola di distribuzione coassiale 1 di gestire un’inversione di flusso, cioè permette di invertire il primo fluido con il secondo e viceversa. In altre parole, la valvola di distribuzione coassiale 1 permette lo scorrimento del primo fluido all’interno del tubo esterno 3 o all’interno del tubo interno 4 da collettore 100 al radiatore oppure del radiatore al collettore 100. Allo stesso tempo, la valvola di distribuzione coassiale 1 permette anche lo scorrimento del secondo fluido nel tubo interno 4 se il primo fluido scorre nel tubo esterno 3. Viceversa, la valvola di distribuzione coassiale 1 permette lo scorrimento del secondo fluido nel tubo esterno 3 se il primo fluido scorre nel tubo interno 4. Ad esempio, nella forma realizzativa mostra nelle figure, il tubo interno 4 trasporta il secondo fluido dal collettore 100 ad un radiatore (non illustrato) definendo una linea di mandata. Invece, il tubo esterno 3 trasporta il primo fluido dal radiatore al collettore definendo una linea di ritorno. In questo modo, la valvola 1 a richiesta da parte di un utente è configurata per invertire la linea di mandata con la linea di ritorno.
Il corpo valvola 5 comprende mezzi di regolazione di fluido 8 configurati per regolare il passaggio del primo e del secondo fluido tra il tubo coassiale 2 ed il primo 6 ed il secondo tubo 7. In particolare, i mezzi di regolazione di fluido 8 agiscono direttamente tra il tubo esterno 3 ed il primo tubo 6 e tra il tubo interno 4 ed il secondo tubo 7.
Vantaggiosamente i mezzi di regolazione di fluido 8, regolando separatamente ed indipendentemente la portata del primo e del secondo fluido dal collettore al radiatore, permettono un’agile manutenzione di ogni radiatore e dell’impianto stesso.
Preferibilmente, i mezzi di regolazione di fluido 8 comprendono un primo 8a ed un secondo elemento di chiusura 8b associati rispettivamente al primo tubo 6 ed al secondo tubo 7. In particolare, il primo 8a ed il secondo elemento di chiusura 8b sono configurati per regolare l’accesso del primo e del secondo fluido rispettivamente al primo 6 e al secondo tubo 7.
In dettaglio, il primo elemento di chiusura 8a regola l’accesso del primo fluido tra il tubo esterno 3 ed il primo tubo 6, mentre il secondo elemento di chiusura 8b regola l’accesso del secondo fluido tra il tubo interno 5 ed il secondo tubo 7. In alternativa, qualora il secondo fluido scorresse nel tubo esterno 3 i mezzi di regolazione di fluido 8 regolerebbero l’accesso del secondo fluido tra il tubo esterno 3 ed il primo tubo 6. Viceversa, qualora il primo fluido scorresse nel tubo interno 4 i mezzi di regolazione di fluido 8 regolerebbero l’accesso del primo fluido tra il secondo tubo 7 ed il tubo interno 4.
Secondo la forma realizzativa mostrata nelle figure, il primo 8a ed il secondo elemento di chiusura 8b sono azionabili manualmente da un utente al fine di regolare il flusso del primo e del secondo fluido. Il primo 8a ed il secondo elemento di chiusura 8b sono preferibilmente saracinesche idrauliche, volantini o altri tipi di chiusure di per sé note al tecnico esperto del settore.
Secondo una forma realizzativa alternativa non illustrata, il corpo valvola 5 comprende preferibilmente mezzi di regolazione della temperatura associati a detti mezzi di regolazione di fluido 8. In particolare, i mezzi di regolazione della temperatura sono configurati per regolare l’afflusso di detto primo e detto secondo fluido tra il tubo esterno 3 ed il primo tubo 6 e tra il tubo interno 4 ed il secondo tubo 7. Tali mezzi di regolazione della temperatura movimentano autonomamente il primo 8a ed il secondo elemento di chiusura 8b in funzione di una temperatura preimpostata da un utente. Ad esempio, la valvola di distribuzione coassiale 1 è una valvola termostata nota al tecnico esperto del settore e non ulteriormente approfondita.
Secondo una ulteriore forma realizzativa non illustrata i mezzi di regolazione della temperatura cooperano con gli elementi di chiusura azionabili manualmente al fine di aumentare l’affidabilità della valvola stessa.
Secondo la forma realizzativa mostrata in figura 1, il corpo valvola 5 si estende tra una prima 12 ed una seconda estremità 13 opposta alla prima 12 lungo una prima direzione X-X. Il corpo valvola 5 comprende una superficie esterna 14 collegata al tubo coassiale 2. In particolare, la superfice esterna 14 presenta una prima base 14a, una porzione di collegamento 14b ed una seconda base 14c. Preferibilmente la porzione di collegamento 14b è posta lungo la superficie esterna 14 tra la prima 12 e la seconda estremità 13. Ancora più preferibilmente, la prima base 14a è localizzata in corrispondenza della seconda estremità 13 e la seconda base 14c è localizzata in corrispondenza della prima estremità 12.
In dettaglio, in corrispondenza della prima base 14a sono collocati i mezzi di regolazione del fluido 8, in corrispondenza della porzione di collegamento 14b il corpo valvola 5 è collegato con il tubo coassiale 2 ed in corrispondenza della seconda base 14c il corpo valvola 5 è collegato con uno o più radiatori.
Preferibilmente, il tubo coassiale 2 è collegato al corpo valvola 5 in corrispondenza della prima porzione di collegamento 14b. Tale tubo coassiale 2 inoltre si sviluppa in allontanamento dalla superficie esterna 14 lungo una seconda direzione Y-Y perpendicolare alla prima direzione X-X.
Ancora più preferibilmente, il corpo valvola 5 è pieno e all’interno sono ricavati almeno il primo tubo 6 ed il secondo tubo 7. Ad esempio, il corpo valvola 5 ha forma cilindrica sviluppata lungo la prima direzione X-X ed il tubo coassiale 2 si sviluppa dalla superfice esterna 14 lungo la seconda direzione Y-Y. In particolare, il primo tubo 6 ed il secondo tubo 7 si sviluppano lungo la prima direzione X-X all’interno del corpo valvola 5.
Preferibilmente, il corpo valvola 5 comprende una diramazione 9 in comunicazione di fluido con il tubo coassiale 2 e il primo 6 ed il secondo tubo 7. La diramazione 9 è infatti configurata per dividere il tubo esterno 3 ed il tubo interno 4 ponendoli in comunicazione di fluido rispettivamente con il primo 6 e con il secondo tubo 7.
Vantaggiosamente la diramazione 9, separando il tubo esterno 3 dal tubo interno 4, evita la miscelazione del primo e del secondo fluido e garantisce l’invertibilità del flusso.
Secondo la forma realizzativa mostrata nelle figure, la diramazione 9 è ricavata all’interno del corpo valvola 5. Preferibilmente, i mezzi di regolazione del fluido 8 agiscono in corrispondenza della diramazione 9. In particolare, il primo 8a ed il secondo elemento di chiusura 8b agiscono lungo la prima direzione X-X inserendosi rispettivamente nel primo 6 e nel secondo tubo 7 bloccando totalmente e/o parzialmente lo scorrimento del primo e del secondo fluido.
Preferibilmente, il corpo valvola 5 presenta una prima 5a ed una seconda apertura 5b in comunicazione di fluido rispettivamente con il primo 6 ed il secondo tubo 7. La prima 5a e la seconda apertura 5b sono collegabili ad uno o più radiatori. Ancora più preferibilmente, la prima 5a e la seconda apertura 5b sono ricavate sulla superfice esterna 14 in corrispondenza della seconda base 14c.
Preferibilmente, il corpo valvola 5 comprende primi 10 e secondi mezzi di collegamento 11 configurati per collegare rispettivamente il tubo coassiale 2 al collettore 100 e la prima 5a e la seconda apertura 5b ad uno o più radiatori. Più preferibilmente, i primi mezzi di collegamento 1 sono ricavati sul tubo coassiale 2. Ad esempio, i primi 10 e i secondi mezzi di collegamento 11 sono definiti da una filettatura esterna.
Secondo la presente invenzione, il corpo valvola 5, il tubo coassiale 2, il primo tubo 6, il secondo tubo 7 e la diramazione 9 sono realizzati in rame e/o in polivinilcloruro. Secondo forme realizzative alternative alla precedente, il corpo valvola 5, il tubo coassiale 2, il primo tubo 6, il secondo tubo 7 e la diramazione 9 sono realizzati in acciaio e/o multistrato. Secondo un ulteriore forma realizzativa, il corpo valvola 5, il tubo coassiale 2, il primo tubo 6, il secondo tubo 7 e la diramazione 9 possono essere realizzati sia in rame e/o in polivinilcloruro che in acciaio e/o multistrato.
È ulteriore oggetto della presente invenzione un collettore coassiale indicato con 100 nella figura 2.
Il collettore coassiale 100 comprende un corpo di distribuzione 101 configurato per ricevere in ingresso il primo fluido e di espellere il secondo fluido. Tale collettore è collegabile ad una sorgente di calore (non illustrata) ed ad uno o più radiatori (non illustrati).
Il corpo di distribuzione 101 comprende almeno un tubo di ingresso 102 ed un tubo di uscita 103 collegabili alla sorgente di calore. In particolare, il tubo di entrata 102 ed il tubo di uscita 103 sono configurati per trasportare rispettivamente un primo ed un secondo fluido. Preferibilmente, il tubo di entrata 102 trasporta acqua calda proveniente dalla sorgente di calore, viceversa il tubo di uscita 103 trasporta acqua raffreddata proveniente da uno o più radiatori.
Il corpo di distribuzione 101 comprende almeno un tubo coassiale di uscita 104 comprendente un tubo esterno 105 ed un tubo interno 106. In particolare, il tubo interno 106 è in comunicazione di fluido con il tubo di ingresso 102. Viceversa, il tubo esterno 105 è in comunicazione di fluido con il tubo di uscita 103.
Il collettore coassiale 100 è collegabile ad una o più valvole coassiali di distribuzione 1 per mezzo dei tubi coassiali di uscita 104 al fine di portare il primo fluido ai radiatori e il secondo fluido dai radiatori alla sorgente di calore.
In una forma realizzativa alternativa, il primo fluido è trasportato dai radiatori alla sorgente di calore e il secondo fluido è trasportato dalla sorgente di calore ai radiatori.
Vantaggiosamente, il collettore coassiale 100, dividendo per mezzo del corpo di distribuzione 101 e dei tubi coassiali di uscita 104, è in grado di gestire un’inversione di flusso.
È ulteriore oggetto della presente invenzione un impianto di riscaldamento (non illustrato).
Con particolare riferimento alla figura 3, l’impianto di riscaldamento comprende una sorgente di calore (non illustrata) in comunicazione di fluido con una rete idrica al fine riscaldare un primo fluido. Tale sorgente di colore ad esempio in ambito civile è una caldaia.
L’impianto di riscaldamento comprende uno o più radiatori (non illustrati) in comunicazione di fluido con la sorgente di calore al fine di ricevere il primo fluido riscaldato per scaldare uno o più ambienti di un’abitazione. I modi con cui i radiatori scambiano calore con l’ambiente al fine di riscaldarlo sono noti al tecnico esperto del settore.
Preferibilmente, l’impianto di riscaldamento comprende una valvola di distribuzione coassiale 1 collegata ad ogni radiatore al fine di ricevere il primo fluido dal collettore 100 e rimandare il secondo fluido alla sorgente di calore.
Secondo la forma realizzativa preferita, il primo fluido è acqua calda proveniente dalla sorgente di calore ed il secondo fluido è il primo fluido raffreddato nei radiatori per scaldare uno o più ambienti.
Ancora più preferibilmente, l’impianto di riscaldamento comprende un almeno collettore coassiale 100 collegato alla sorgente di calore e ad ogni radiatore. In particolare, il collettore coassiale 100 comprende un tubo coassiale di uscita 104 per ogni radiatore presente nell’impianto 200.
Vantaggiosamente, l’impianto di riscaldamento secondo la presente invenzione, utilizzando tubi coassiali, necessita di un solo collettore 100 per gestire la mandata ed il ritorno del primo e del secondo fluido.
Vantaggiosamente, l’impianto di riscaldamento dimezza il numero di tubature necessaire al fine di gestire il riscaldamento di un’abitazione.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Valvola di distribuzione coassiale (1) per radiatori comprendente: - un tubo coassiale (2) collegabile ad un collettore (100), detto tubo coassiale (2) comprendendo un tubo esterno (3) ed un tubo interno (4), detto tubo esterno (3) circondando coassialmente detto tubo interno (4), detto tubo esterno (3) e detto tubo interno (4) essendo configurati per contenere rispettivamente un primo ed un secondo fluido, - un corpo valvola (5) in comunicazione di fluido con detto tubo coassiale (2), caratterizzata dal fatto che detto corpo valvola (5) comprende un primo tubo (6) ed un secondo tubo (7) in comunicazione di fluido rispettivamente con detto tubo esterno (3) e detto tubo interno (5), detto primo (6) e secondo tubo (7) essendo collegabili ad un radiatore, e dal fatto che detto corpo valvola (5) comprende mezzi di regolazione di fluido (8) configurati per regolare il passaggio di detto primo e detto secondo fluido tra detto tubo coassiale (2) e detto primo (6) e secondo tubo (7).
  2. 2) Valvola di distribuzione coassiale (1) in accordo con la rivendicazione 1, in cui detto corpo valvola (5) comprende una diramazione (9) in comunicazione di fluido con detto tubo coassiale (2) e con detto primo (6) e detto secondo tubo (7), detta diramazione (9) essendo configurata per dividere detto tubo esterno (3) e detto tubo interno (4) e porli in comunicazione di fluido rispettivamente con detto primo (6) e con detto secondo tubo (7).
  3. 3) Valvola di distribuzione coassiale (1) in accordo con la rivendicazione 1 o 2, in cui detto corpo valvola (5) presenta una prima (5a) ed una seconda apertura (5b) in comunicazione di fluido rispettivamente con detto primo (6) e detto secondo tubo (7), detta prima (5a) e detta seconda apertura (5b) essendo collegabili ad uno o più radiatori.
  4. 4) Valvola di distribuzione coassiale (1) in accordo con una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 3, in cui detto corpo valvola (5) comprende: - primi mezzi di collegamento (10) configurati per collegare detto tubo coassiale (2) ad un collettore (100); - secondi mezzi di collegamento (11) configurati per collegare detta prima (5a) e detta seconda apertura (5b) ad uno o più radiatori.
  5. 5) Valvola di distribuzione coassiale (1) in accordo con una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 4, in cui detti mezzi di regolazione di fluido (8) comprendono: - un primo elemento di chiusura (8a) associato a detto primo tubo (6) e configurato per regolare l’accesso di detto primo fluido tra detto tubo esterno (3) e detto primo tubo (6); - un secondo elemento di chiusura (8b) associato a detto secondo tubo (7) e configurato per regolare l’accesso di detto secondo fluido tra detto tubo interno (4) e detto secondo tubo (7).
  6. 6) Valvola di distribuzione coassiale (1) in accordo con una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 5, in cui detto tubo coassiale (2) presenta un diametro esterno associato al tubo esterno (3) ed un diametro interno associato a detto tubo interno (4), detto diametro interno essendo compreso tra 10 mm e 30 mm, detto diametro esterno essendo compreso tra 10 mm e 30 mm.
  7. 7) Valvola di distribuzione coassiale (1) in accordo con una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 6, in cui detto corpo valvola (5) comprende mezzi di regolazione della temperatura associati a detti mezzi di regolazione di flusso (8), detti mezzi di regolazione della temperatura essendo configurati per regolare l’afflusso di detto primo e detto secondo fluido a detto primo (6) e/o secondo tubo (7).
  8. 8) Valvola di distribuzione coassiale (1) in accordo con una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 7, in cui detto corpo valvola (5), detto tubo coassiale (2), detto primo tubo (6), detto secondo tubo (7) e detta diramazione (9) sono realizzati in rame e/o in polivinilcloruro.
  9. 9) Collettore coassiale (100) per impianti di riscaldamento comprendente: - un corpo di distribuzione (101) comprendente almeno un tubo di ingresso (102) ed un tubo di uscita (103) collegabili ad una caldaia, detto tubo di ingresso (102) e detto tubo di uscita (103) essendo configurati per trasportare rispettivamente un primo ed un secondo fluido, caratterizzato dal fatto che detto corpo di distribuzione (101) comprende almeno un tubo coassiale di uscita (104) comprendente un tubo esterno (105) ed un tubo interno (106), detto tubo interno (106) essendo in comunicazione di fluido con detto tubo di ingresso (102), detto tubo esterno (105) essendo in comunicazione di fluido con detto tubo di uscita (103), detto tubo coassiale di uscita (104) essendo collegabile ad una valvola coassiale di distribuzione (1) in accordo con una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 8.
  10. 10) Impianto di riscaldamento comprendente: - un sorgente di calore in comunicazione di fluido con una rete idrica e configurata per riscaldare un primo fluido, - uno o più radiatori in comunicazione di fluido con detta sorgente di calore e configurati per riscaldare uno o più ambienti per convezione, caratterizzato dal fatto che comprende: - una valvola di distribuzione coassiale (1) in accordo con una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 8 collegata ad ogni radiatore, - almeno un collettore coassiale (100) in accordo con la rivendicazione 9 collegato con detta sorgente di calore e con ogni radiatore, detto collettore coassiale (100) comprendendo un tubo coassiale di uscita (104) per ogni radiatore.
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GB1298415A (en) * 1970-11-13 1972-12-06 Alberto Giacomini Improvements in or relating to hydraulic valves
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