IT201800003497U1 - Sistema di fissaggio di una o più pannellature ad una struttura di supporto, in particolare per la realizzazione e l’installazione di balaustre, parapetti, barriere o elementi architettonici simili. - Google Patents

Sistema di fissaggio di una o più pannellature ad una struttura di supporto, in particolare per la realizzazione e l’installazione di balaustre, parapetti, barriere o elementi architettonici simili. Download PDF

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IT202018000003497U
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Antonello Marano
Gabriele Romagnoli
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Faraone Srl
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DESCRIZIONE
annessa a domanda di Brevetto per Invenzione Industriale avente per titolo: “Sistema di fissaggio di una o più pannellature ad una struttura di supporto, in particolare per la realizzazione e l’installazione di balaustre, parapetti, barriere o elementi architettonici simili”
DESCRIZIONE DELL’INVENZIONE
Forma oggetto della presente invenzione un sistema di fissaggio a borchie di una pannellatura ad una struttura di supporto, in particolare per la realizzazione e l’installazione di balaustre, parapetti, barriere o elementi architettonici simili.
Più in dettaglio la presente invenzione si riferisce al fissaggio di elementi lastriformi, in particolare in vetro, ad una struttura di supporto, così da definire una struttura di delimitazione o contenimento di persone, animali e/o cose.
Normalmente detta struttura di supporto può comprendere un componente edilizio quali terrazze, solai, balconi, o in generale qualsiasi superficie calpestabile di supporto disposta sostanzialmente in orizzontale.
L’invenzione si inserisce, pertanto, nel campo edile, in particolare nel settore dell’architettura.
Nulla vieta ovviamente di estendere l’applicazione del trovato anche a campi differenti da quello edilizio, come ad esempio quello nautico.
E’ noto come dette strutture di delimitazione o contenimento debbano soddisfare e rispettare specifiche norme di sicurezza, in particolare relative ai carichi cui possono essere sottoposte, così da garantire la salvaguardia e l’incolumità di persone o cose.
Ad esempio, dette strutture di contenimento devono essere in grado di contrastare e sopportare un impatto da corpo semirigido (in accordo alla UNI EN12600), ovvero devono resistere ad un urto con cose, animali, persone, portato e impartito nella posizione più gravosa.
Dette strutture, quindi, devono avere la capacità di resistere, senza diventare pericolose per l’utilizzatore, a improvvisi e accidentali urti di cose, animali o persone.
Esistono differenti soluzioni di montaggio e fissaggio, che assicurano gli elementi lastriformi ad un componente edilizio.
Ad esempio sono noti profilati metallici, ancorabili al componente edilizio, atti a fungere da sede e supporto per detti elementi, trattenendoli fissi e stabili anche sotto l’azione di un carico.
Detti profilati sono in grado di assorbire e resistere al carico, mantenendo sostanzialmente scarico l’elemento lastriforme.
Tale soluzione consente di soddisfare le norme di sicurezza, ma al contempo aumenta il peso della struttura di contenimento e ne altera l’impatto visivo.
In particolare detti profilati, a causa del loro ingombro e della loro non trasparenza che li rende visibili, mutano e “sporcano” la linea e il design della struttura di contenimento, condizionandone in negativo l’impressione estetica suscitata.
Infatti dette strutture di contenimento devono poter assolvere appieno alla loro funzione di sicurezza e al contempo mantenere canoni estetici soddisfacenti e gradevoli, così da permetterne l’impiego anche in contesti architettonici di pregio.
Per ovviare a tali inconvenienti sono stati realizzati dei mezzi di fissaggio in grado di bloccare e ancorare gli elementi lastriformi direttamente al componente edilizio; in generale detto elemento lastriforme è installato alla spalla di detto componente edilizio.
Detti mezzi di fissaggio, chiamati “vincolo a borchie” o “punti di vincolo”, consentono di migliorare l’impatto visivo eliminando l’utilizzo dei profilati metallici e forniscono un mezzo di vincolo in grado di garantire le condizioni di sicurezza.
Il vincolo a borchie, però, limita la resistenza della struttura di contenimento ad un urto accidentale, come ad esempio un impatto da corpo semirigido.
Detto vincolo a borchie infatti, essendo rigido, non asseconda la deformazione dell’elemento lastriforme, creando le condizioni di rottura del medesimo.
Si pensi, ad esempio, ad una persona che urta una generica balaustra.
L’elemento lastriforme reagisce al carico flettendosi, in particolare nella parte superiore soggetta al carico, mentre il vincolo a punto reagisce rigidamente impendendo alla parte inferiore dell’elemento lastriforme di flettere (la parte inferiore dell’elemento lastriforme è quella vincolata all’elemento edilizio).
L’elemento lastriforme quindi, non può pienamente e liberamente assecondare la deformazione cui è sottoposto; si genera quindi una criticità in grado di comprometterne l’integrità strutturale tramite rottura e/o frattura.
Per ovviare a tale inconveniente sono stati realizzati dei vincoli a punti dotati di mezzi elastici, come ad esempio molle, così da consentire una parziale cedevolezza lungo l’asse ortogonale al piano definito dall’elemento lastriforme.
Detta soluzione quindi, prevede una traslazione del vincolo a punti lungo il suo asse longitudinale, al fine di offrire maggior libertà di movimento alla parte inferiore dell’elemento lastriforme.
Tuttavia l’uso di detti mezzi elastici non ha risolto in modo definitivo il problema della resistenza all’impatto da corpo semirigido della struttura di contenimento.
Infatti detta cedevolezza del vincolo a punti non riesce a consentire ed assecondare i vari possibili movimenti dell’elemento lastriforme, che quindi, in caso di urto, resta fortemente sollecitato nella zona limitrofa al vincolo a punti.
Scopo principale del presente trovato è di ovviare agli inconvenienti sopra esposti prevedendo un sistema di fissaggio a borchie di pannelli ad una struttura di supporto, in particolare per la realizzazione e l’installazione di balaustre, parapetti, barriere o elementi architettonici simili.
Ulteriore scopo del presente trovato, almeno per una o più varianti esecutive, è fornire un sistema di fissaggio a borchie di pannelli in grado di assecondare i movimenti di detta pannellatura quando sollecitata da uno o più carichi.
Ulteriore scopo del presente trovato, almeno per una o più varianti esecutive, è fornire un sistema a borchia che faciliti il fissaggio di almeno una pannelli ad una struttura di supporto.
Questo e altri scopi, che risulteranno chiari in seguito, si conseguono con un sistema di fissaggio di uno o più pannelli ad una struttura di supporto, illustrato nella seguente descrizione e nelle rivendicazioni annesse che costituiscono parte integrante della descrizione medesima.
Ulteriori caratteristiche del presente trovato risulteranno meglio evidenziate dalla seguente descrizione di una preferita forma di realizzazione, conforme alle rivendicazioni brevettuali e illustrata, a puro titolo esemplificativo e non limitativo, nelle allegate tavole di disegno, in cui:
- la fig. 1 mostra una vista in sezione della borchia secondo la presente invenzione in accordo con una prima possibile forma esecutiva;
- la fig. 2 mostra una vista in sezione della borchia secondo la presente invenzione in accordo con una seconda possibile forma esecutiva;
- la fig. traslo-rotatoria mostra una vista in sezione della borchia di Fig. 1 installata sulla struttura di supporto nella condizione operativa di riposo; - la fig. telescopica 4 mostra una vista in sezione della borchia di Fig. traslorotatoria traslata in risposta ad una sollecitazione meccanica;
- la fig. 5 mostra una vista in sezione della borchia di Fig. traslo-rotatoria ruotata in risposta ad una sollecitazione meccanica;
- la fig. 6 mostra una vista in sezione della borchia di Fig. 2 installata sulla struttura di supporto nella condizione operativa di riposo;
- la fig.7 mostra una vista in sezione della borchia di Fig. traslata in risposta ad una sollecitazione meccanica;
- la fig.8 mostra una vista in sezione della borchia inferiore di Fig.6 ruotata in risposta ad una sollecitazione meccanica;
- la fig. 9 mostra una vista in sezione del sistema di fissaggio secondo la presente invenzione in accordo con una possibile variante esecutiva in posizione di riposo;
- la fig. 10 mostra la fase di traslazione dalla posizione di riposo alla posizione di carico del sistema di fissaggio di Fig.9;
- la fig. 11 mostra una vista in sezione del sistema di fissaggio di Fig. 9 in posizione ruotata e traslata in seguito ad una sollecitazione meccanica. Si descrivono ora le caratteristiche del trovato, avvalendosi dei riferimenti contenuti nelle figure.
Si precisa, inoltre, che qualsiasi termine dimensionale e spaziale (quale “inferiore”, “superiore”, “interno”, “esterno”, “frontale”, “posteriore”, verticale, orizzontale e simili) si riferisce alla posizione secondo cui sostanzialmente gli elementi sono disposti in condizioni operative.
Per posizione di riposo si intende la posizione mantenuta dagli elementi dell'invenzione quando non soggetti a sollecitazioni improvvise.
Con il termine balaustra, senza alcun intento limitativo, da qui in poi è da intendersi qualsiasi tipo d’infrastruttura, di qualsiasi materiale e forma, atta a definire una struttura di delimitazione o contenimento di persone e/o animali e/o cose (balaustre, parapetti, barriere o elementi architettonici simili) evitandone la caduta nel vuoto.
Senza alcun intento limitativo, per semplicità descrittiva, da qui in poi con il termine pannello è da intendersi qualsiasi elemento strutturale di forma sostanzialmente lastriforme atto a definire una balaustra o un parapetto, come ad esempio pannellature, lamiere, fogli di policarbonato, lastre di vetro, legno, ecc.
Come chiaramente mostrato nelle figure a corredo, con 1 è indicato, nel suo complesso, il sistema di fissaggio e connessione di uno o più pannelli 2 ad una struttura di supporto 8 (di qui in poi struttura 8) secondo la presente invenzione.
In generale detta struttura 8 può consistere in un elemento edilizio quali terrazze, solai, balconi o in generale in qualsiasi superficie calpestabile di supporto disposta sostanzialmente in orizzontale realizzata integralmente o in parte in muratura e/o carpenteria metallica e/o legno od altro.
Detto sistema di fissaggio 1 comprende almeno una borchia elastica 3, 4 atta ad un ancoraggio elasticamente cedevole del pannello 2 alla struttura 8, ad esempio ad una sua spalla 80 a giacitura verticale.
Detta borchia 3, 4 prevede quindi mezzi di giunzione elasticamente cedevoli atti a consentire al pannello 2 sia una traslazione sia una rotazione rispetto a detta spalla 80.
La borchia elastica 3, 4 secondo la presente invenzione è ancorata alla struttura 8 e comprende:
- un primo manicotto 30, 40, rigidamente vincolato a detto pannello 2;
- un secondo manicotto 31, 41, opportunamente mantenuto aderente, almeno a riposo, ad una spalla 80 della struttura 8 tramite una catena di elementi comprendente, a partire dalla spalla 80:
- un gambo 10 fissato inamovibilmente alla struttura 8 medesima
- un mezzo elastico a compressione 11 ad esso gambo 10 accoppiato scorrevolmente, preferibilmente una molla elicoidale a compressione 11 (di qui in poi semplicemente "mezzo elastico 11") alloggiata attorno al gambo 10 e che direttamente o indirettamente preme contro il secondo manicotto 31, 41 con la sua estremità interna 112, vale a dire estremità rivolta verso la spalla 80,
- un elemento di battuta 12, 14 che mantiene compresso detto mezzo elastico 11 premendo contro la sua estremità esterna 111 vale a dire l'estremità più lontana della spalla 80,
- un mezzo di bloccaggio 13 amovibile applicato alla estremità libera del gambo 10 ad impedire che l'elemento di battuta 12, 14 si sfili dal gambo 10 medesimo, preferibilmente, come sarà di qui in poi chiamato senza intenti limitativi, un dado 13 avvitato a detta estremità libera del gambo 10.
Il vincolo tra primo manicotto 30, 40 ed il pannello 2 preferibilmente include un’appendice 300 vincolata a detto primo manicotto 30, 40 e suscettibile di attraversare appositi fori del pannello 2 medesimo che poi su di essa appendice 300 è serrato tramite una ghiera di bloccaggio 33 avvitata a detta appendice 300; detta appendice 300 potendo in tal modo anche fungere da sostegno provvisorio del pannello 2 durante le fasi di montaggio.
Detta borchia elastica 3, 4 è caratterizzata dal fatto che la catena cinematica costituita dagli elementi primo manicotto 30, 40, secondo manicotto 31, 41, elemento di battuta 12, 14, mezzo elastico 11, gambo 10 realizzano un accoppiamento articolato elastico 50, 52 in grado di consentire spostamenti elastici di traslazione e/o rotazione del pannello 2, rispetto alla spalla 80, quando questo, soggetto ad un carico accidentale ed impulsivo rappresentato da una forza F, trasmette al primo manicotto 30, 40 una coppia C e una forza applicata Fa parallela all'asse della borchia 3, 4 medesima e consistente in una forza traente Ft o premente Fp dove per forza traente Ft si intende una forza tendente ad allontanare il pannello 2 dalla struttura 8 e per premente Fp una forza tendente ad avvicinare il pannello 2 alla struttura 8.
Detto accoppiamento articolato 50, 52, quindi, permette al pannello 2 di cedere elasticamente in risposta ad almeno alcuni tipi di urti che può ricevere riducendo il loro effetto distruttivo o traumatico contro le persone che vi urtino.
Con riferimento alle figure 1, 3, 4 e 5 si descrive ora, a titolo esemplificativo e non limitativo, una prima possibile variante realizzativa della borchia secondo la presente invenzione di qui in poi detta borchia traslo-rotatoria 3.
La borchia traslo-rotatoria 3 è suscettibile di rispondere elasticamente ad una forza traente Ft oltre che ad una coppia C.
La borchia traslo-rotatoria 3 comprende un primo manicotto 30, vincolato come detto al pannello 2; un secondo manicotto 31, in condizioni operative vincolato inamovibilmente a detto primo manicotto 30; mezzi 10, 51, 11, 12, 13 cooperanti per la costituzione di un accoppiamento articolato traslo-rotatorio 50 (di qui in poi, per brevità, "snodo traslo-rotatorio 50") che permette movimenti elastici tra la borchia traslo-rotatoria 3 medesima e detto gambo 10 vale a dire tra la borchia traslo-rotatoria 3 e la spalla 80.
Preferibilmente, detto primo manicotto 30, ha un corpo cavo con una bocca 303 rivolta verso il secondo manicotto 31, un fondo di fissaggio 304 vincolato al pannello 2 come già descritto mentre detto secondo manicotto 31, sempre a corpo cavo, ha una bocca 314 rivolta verso il primo manicotto 30 ed un fondo 313 a sua volta provvisto di superficie interna qui detta "di scivolamento 312" ed attraversato da un’apertura centrale 316 in cui è inseribile il gambo 10.
Detti primo e secondo manicotto 30, 31 prevedono mezzi di reciproco fissaggio rilasciabile; ad esempio un’avvitatura tramite tratti filettati 305 e 315 previsti alle bocche 303, 314 rispettivamente del primo e secondo manicotto 30, 31.
La superficie esterna di detto fondo 313 è preferibilmente piana.
Entro il primo e secondo manicotto 30, 31, in condizioni operative, è situato, attraversando detta apertura centrale 316, il gambo 10 e su di esso, nell'ordine da spalla 80 verso l'esterno sono alloggiati: un cuscinetto di rotazione 51, munito di apposito foro passante 511 per il gambo 10 e di una superficie di battuta 510 contro l'estremità interna 112 del mezzo elastico 11 che segue nell'ordine; il mezzo elastico 11 medesimo; un elemento di battuta 12 munito anche esso di apposito foro passante 121 per il gambo 10 e di una superficie di battuta 120 contro l'estremità esterna 111 del mezzo elastico 11 che lo precede; infine un dado 13 per il serraggio di tali elementi contro la superficie di scivolamento 312.
Di conseguenza detto cuscinetto di rotazione 51 è sempre mantenuto a contatto con detta superficie di scivolamento 312.
Detta apertura centrale 316 in cui è inseribile il gambo 10 ha gioco sufficiente a permettere l’oscillazione desiderata del secondo manicotto 31 rispetto alla spalla 80 mentre detti fori passanti 511 e 121 hanno gioco minimo così da impedire sostanzialmente qualsiasi oscillazione dei corrispondenti cuscinetto di rotazione 51 ed elemento di battuta 12 sempre rispetto alla spalla 80.
Tra dette superficie di scivolamento 312 e cuscinetto di rotazione 51 è ottenuto un accoppiamento di forma che permette uno scivolamento ed una rotazione reciproca di detti elementi 312, 51 almeno sul piano verticale ortogonale alla spalla 80; preferibilmente tale accoppiamento di forma è realizzato tramite superfici sferiche di pari raggio rispettivamente concava della superficie di scivolamento 312 e convessa del cuscinetto di rotazione 51.
Detto cuscinetto di rotazione 51 può prevedere vantaggiosamente una sede 510 per l’alloggiamento della estremità interna 112 del mezzo elastico 11 e parimenti l'elemento di battuta 12 può prevedere una cavità 120 per l’alloggiamento della estremità esterna 111 del mezzo elastico 11 medesimo.
In alternativa detto elemento di battuta 12 può comprendere una rondella o simili su cui insiste detto mezzo elastico 11.
È così realizzato uno snodo traslo-rotatorio 50, tramite l’accoppiamento di forma realizzato e previsto tra detta superficie di scivolamento 312 e detto cuscinetto di rotazione 51.
In particolare detto snodo traslo-rotatorio 50 della borchia traslo-rotatoria 3 impone che:
- il secondo manicotto 31 abbia la sua superficie di scivolamento 312 sempre a contatto con il cuscinetto di rotazione 51, essendo detti elementi 312 e 51 premuti l'uno contro l'altro dal mezzo elastico 11 (v. figg.3 – 5); - il secondo manicotto 31, sotto l'azione di una forza traente Ft applicata dal pannello 2, debba allontanarsi dalla spalla 80 sostanzialmente per traslazione lungo l'asse x-x del gambo 10 trascinato dal primo manicotto 30 su cui è vincolato;
- il secondo manicotto 31, sotto l'azione di una coppia C possa ruotare almeno in parte rispetto all'asse x-x di quel tanto che gli permette un precedente allontanamento dalla spalla 80 per effetto della forza traente Ft (v. fig. 5).
In definitiva la borchia traslo-rotatoria 3 richiede che, affinché il primo manicotto 30 e pannello 2 possa inclinarsi sotto un urto, il secondo manicotto 31 debba prima allontanarsi un poco dalla spalla 80.
È evidente però che, di fatto, trasmettendo qualsiasi urto sia una forza F che una coppia C, se la forza F è del tipo traente Ft, la rotazione e la traslazione sono sostanzialmente simultanee mentre una forza del tipo premente Fp non consente o almeno ostacola cedimenti elastici sia traslatori che rotatori.
Preferibilmente, scegliendo opportunamente la rigidità elastica del mezzo elastico 11 a seconda delle forze traenti Ft e coppie C prevedibili e le dimensioni dell'apertura centrale 316, la borchia traslo-rotatoria 3 può ruotare, previa sua detta traslazione, sino ad un angolo α di 10° (dove α è l'angolo compreso tra l’asse longitudinale x-x del gambo 10 e l’asse di simmetria della detta borchia traslo-rotatoria).
A titolo di esempio, il montaggio della borchia traslo-rotatoria 3 secondo una delle varianti descritte può procedere nel seguente modo:
- inserimento, sul gambo 10 del secondo manicotto 31, del cuscinetto di rotazione 51, del mezzo elastico 11, dell’elemento di battuta 12;
- fissaggio e serraggio dei detti componenti tramite l’avvitatura del dado di serraggio 13, sino alla desiderata compressione dei mezzi elastici 11;
- fissaggio del detto primo manicotto 30 sul detto secondo manicotto 31, tramite avvitatura di rispettivi tratti filettati 305 e 315;
- posizionamento e inserimento del pannello 2 sulla appendice 300 del primo manicotto 30;
- fissaggio del pannello 2 tramite la ghiera di serraggio 33.
Tale accoppiamento delle parti consente all’operatore di lavorare in sicurezza e comodità in quanto ha dei punti di riferimento e di ancoraggio (appendice 300) per il posizionamento del pannello 2 anche prima del suo fissaggio definitivo.
Il pannello 2, infatti, una volta inserito sull’appendice 300, non grava con l'intero suo peso sull'operatore.
Con riferimento alle figure 2, 6, 7 e 8 si descrive ora, a titolo esemplificativo e non limitativo, una seconda possibile variate realizzativa della borchia secondo la presente invenzione qui detta "borchia telescopica 4".
A quei componenti della borchia telescopica 4 che sono sostanzialmente identici o equivalenti ad omologhi già previsti nella borchia traslo-rotatoria 3 sono stati attribuiti gli stessi numeri identificativi.
La borchia telescopica 4 è del tipo suscettibile di rispondere elasticamente ad una forza premente Fp oltre che ad una coppia C.
La borchia telescopica 4 comprende un primo manicotto 40, vincolato al pannello 2 come già detto; un secondo manicotto 41, mobile rispetto al primo manicotto 40; mezzi 10, 11, 14, 13 atti sia a mantenere il secondo manicotto 41 sempre premuto contro la spalla 80 che a consentire al primo manicotto 40 un movimento rispetto al secondo manicotto 41 sia traslatorio lungo l'asse x – x del gambo 10 che di parziale inclinazione � rispetto almeno al piano verticale passante per l'asse x – x medesimo se non anche rispetto a tutti i piani passanti per detto asse. Vale a dire, tra primo e secondo manicotto 40, 41, è creato un accoppiamento telescopico lasco 52 che permette non solo reciproche traslazioni lungo l'asse x – x del gambo 10 ma anche oscillazione reciproca degli assi di detti primo e secondo manicotto 40, 41.
Preferibilmente detto primo manicotto 40, ha un corpo cavo con una bocca 403 rivolta verso il secondo manicotto 41, un fondo di fissaggio 304 vincolato al pannello 2 come già descritto mentre detto secondo manicotto 41, sempre a corpo cavo, ha una bocca 414 rivolta verso il primo manicotto 40, un fondo 413 preferibilmente piano all'esterno, con una battuta interna 416 ed attraversato da un foro centrale 415 di diametro sufficiente all'inserimento in esso del gambo 10.
In alternativa detto foro centrale 415 può essere filettato in modo da potersi avvitare/svitare sul detto gambo 10.
Detta filettatura del foro 415 permette un vincolo rigido tra il corpo 41 e il gambo 10, facilitando il montaggio della borchia e la sua registrazione lungo detto gambo 10.
Il detto accoppiamento scorrevole lasco tra i manicotti 40 e 41 è dovuto al fatto che è previsto che il secondo manicotto 41 possa penetrare nel primo manicotto 40 (come nelle figure a corredo) o, viceversa, che il primo manicotto 40 possa penetrare nel secondo manicotto 41 con un gioco sufficiente ad assicurare non solo lo scorrimento ma anche la possibilità di detta parziale oscillazione.
Entro il primo e secondo manicotto 40, 41, in condizioni operative, è situato, attraversando detto foro centrale 415, il gambo 10 e su di esso, nell'ordine da spalla 80 verso l'esterno sono alloggiati: il mezzo elastico 11, un elemento di battuta 14 ed infine un dado 13.
L’elemento di battuta 14 è vincolato in modo amovibile, preferibilmente tramite filettatura, all’interno del primo manicotto 40 ed è provvisto di un foro 141 sufficientemente ampio da permettergli un’oscillazione � rispetto al gambo 10.
Il dado 13 impedisce lo sfilamento dei precedenti elementi 11 e 14 dal gambo 10 e, in condizioni di riposo, mantiene le estremità interna 112 ed esterna 111 del mezzo elastico 11 rispettivamente premute contro la battuta interna 416 del secondo manicotto 41 e l'elemento di battuta 14.
Preferibilmente i bordi 400 e 401 rispettivamente delle bocche 403, 414 prevedono dei raccordi o smussi che agevolano sia l'inserimento dei manicotti 40, 41 l'uno nell'altro che anche una reciproca oscillazione.
In particolare detto accoppiamento telescopico lasco 52, partendo dalla posizione di riposo di fig. 6 dove l'elemento di battuta 14, trattenuto dal dado di serraggio 13, preme il secondo manicotto 41 contro la spalla 80 è tale che:
- l'azione di una forza traente Ft non produce alcun movimento del primo manicotto 40 rispetto al secondo 41 (v. fig. 6);
- l'azione di una forza premente Fp fa traslare il primo manicotto 40 verso il secondo 41 sino a che l'elemento di battuta 14 batte contro la bocca 414 (v. fig. 7) che costituisce il fine corsa o sino a completo impacchettamento del mezzo elastico 11;
- l'azione di una coppia C fa ruotare l'asse del primo manicotto 40 rispetto all'asse del secondo 41 (v. fig. 8) sia che si parta dalla posizione di riposo di fig. 6 o traslata di fig.7;
- mentre la rotazione congiunta di una forza premente Fp e di una coppia C imprime contemporaneamente sia una traslazione che una rotazione (sostanzialmente ancora come in fig.8).
In tutti i casi il secondo manicotto 41 resta premuto contro la spalla 80 per l'azione su di esso del mezzo elastico 11.
Sebbene non illustrati in figure, tali spostamenti sono parimenti ottenibili se è previsto che sia il primo manicotto 40 a penetrare nel secondo manicotto 41; in tal caso sarebbe la bocca 403 a battere contro la battuta interna 416 che fungerebbe da fine corsa, oppure, come sopra, lo spostamento si arresta al completo impacchettamento del mezzo elastico 11.
In definitiva la borchia telescopica 4 permette al pannello 2, quando soggetto ad un urto di forza F di inclinarsi di un angolo� o traslare sino ad un fine corsa o simultaneamente inclinarsi e traslare.
Come si evince da Fig. 8, l’angolo α dipende anche dal gioco presente tra il foro passante 141 dell’elemento a battuta 14 e il gambo 10; maggiore è il valore di detto gioco e maggiore è il valore di α raggiungibile; anche gli eventuali raccordi o smussi dei bordi 400 e 401 hanno effetto sull'angolo α ottenibile.
Nella pratica è ottenibile un angolo α almeno pari a 10° più che sufficiente agli scopi dell'invenzione. Si noti però che, per quanto sia lasco il detto accoppiamento scorrevole tra i manicotti 40 e 41, in condizioni di riposo (v. fig.
6) il primo manicotto 40 poggia in posizione certa sul gambo 10 tramite il foro 141 dell'elemento di battuta 14.
In accordo con una possibile variante d’installazione, riportata a titolo esemplificativo non limitativo, l’operazione di fissaggio e montaggio della borchia telescopica 4 alla struttura 8 può prevedere le seguenti operazioni:
- inserimento o avvitamento sul gambo 10 del secondo manicotto 41, del mezzo elastico 11, dell’elemento di battuta 14;
- il fissaggio e serraggio dei detti componenti tramite l’avvitatura del dado di serraggio 13, sino alla desiderata compressione dei mezzi elastici 11; - installazione del detto primo manicotto 40 sul detto elemento di battuta 14, tramite avvitatura dei rispettivi tratti filettati 305 e 140;
- posizionamento e inserimento del pannello 2 sull’appendice 300 del primo manicotto 40;
- fissaggio del pannello 2 tramite la ghiera di serraggio 33.
Anche tal modalità di installazione delle parti fornisce all’operatore dei punti di riferimento e ancoraggio per il posizionamento del pannello 2, facilitando e agevolando le operazioni di montaggio.
Viene ora descritto, con rif. alle figg. 9 – 11, un sistema di fissaggio 1 secondo l'invenzione di una schiera di uno o più pannelli 2 alla spalla 80 di una struttura 8.
Secondo l'invenzione è previsto che ciascuno di detti pannelli 2 sia assicurato alla spalla 80 da uno o più vincoli superiori Pfs allineati lungo una linea superiore ed uno o più vincoli inferiori Pfi allineati lungo una linea inferiore.
Preferibilmente ciascun pannello 2 prevede almeno due vincoli di fissaggio inferiori Pfi ed altrettanti superiori Pfs sebbene, per gli scopi dell'invenzione, ne siano sufficienti tre di cui almeno uno inferiore Pfi ed uno superiore Pfs.
Gli urti che possono subire i pannelli 2, almeno se questi formano una balaustra o analogo tipo di barriera, esercitano su di essi una forza la cui componente F ad essi ortogonale è diretta dalla struttura 8 verso i pannelli 2 medesimi. Poiché tal forza F è eccentrica rispetto ai detti punti di fissaggio Pfs e Pfi, su di essi nascono due forze rispettivamente traente Ft e premente Fp oltre che una coppia C.
Secondo l'invenzione ciascun vincolo superiore Pfs è tale da cedere elasticamente ad una forza traente Ft oltre che ad una coppia C e parimenti ciascun vincolo inferiore Pfi è tale da cedere elasticamente ad una forza premente Fp oltre che alla stessa coppia C, la barriera costituita dai pannelli 2 può cedere elasticamente ai detti urti di forza F.
Preferibilmente il sistema di fissaggio 1 secondo l'invenzione prevede che uno o più dei detti vincoli superiori Pfs sia costituito da una delle dette borchie traslo-rotatorie 3 e/o che uno o più dei detti vincoli inferiori Pfi sia costituito da una delle dette borchie telescopiche 4.
Tali borchie 3 e 4 oltre a cedere elasticamente assecondano pure il ritorno elastico del pannello con verso di rotazione contrario al precedente di un angolo β < α e così via sino allo smorzamento delle oscillazioni.
Nulla vieta, sebbene non mostrato nelle figure, che il sistema di fissaggio 1 preveda ulteriormente, ad esempio alla altezza dei vincoli superiori Pfs, dei mezzi ammortizzatori per dissipare l'energia di impatto trasmessa dalla forza F.
Ancor più vantaggiosamente, tal funzione ammortizzatrice può essere integrata nei medesimi vincoli superiori e/o inferiori Pfs, Pfi e ancor più vantaggiosamente, le stesse borchie traslo-rotatoria 3 e/o telescopica 4 possono integrare dei mezzi conferenti funzione ammortizzatrice.
Per funzione ammortizzatrice si intende ovviamente la capacità di ben noti organi meccanici di assecondare agevolmente uno spostamento impresso ad un elemento e di permettere poi, ma più lentamente, il ritorno alla posizione iniziale dissipando in tutto o in parte l'energia elastica che è stata assorbita.
Per finire, naturalmente la rigidità elastica dei mezzi elastici 11 di cui sono provviste le borchie 3 e 4 deve essere sufficientemente elevata da permettere ai pannelli 2 ed al sistema di fissaggio 1 di non cedere sostanzialmente, con l'opportuno margine di sicurezza, a forze che rientrano nella normalità.

Claims (14)

  1. RIVENDICAZIONI Riv. 1 Borchia elastica (3; 4) per il fissaggio elastico di uno o più pannelli (2) ad una spalla (80) di una struttura di supporto (8), in particolare per l’installazione ed il sostegno elasticamente cedevole di balaustre, parapetti, barriere o elementi architettonici simili di qualsiasi materiale e forma, caratterizzata dal fatto di essere ancorata a detta struttura (8) e di comprendere - un primo manicotto (30; 40) rigidamente vincolato a detto pannello 2; - un secondo manicotto (31; 41) opportunamente mantenuto aderente, almeno a riposo, a detta spalla (80) tramite una catena di elementi comprendente a sua volta, a partire dalla spalla (80) medesima: - un gambo (10) fissato inamovibilmente a detta struttura (8) - un mezzo elastico a compressione (11) a detto gambo (10) accoppiato scorrevolmente e che direttamente o indirettamente preme contro il detto secondo manicotto (31; 41) con la sua estremità interna (112); - un elemento di battuta (12; 14) che mantiene compresso detto mezzo elastico (11) premendo contro la sua estremità esterna (111); - un mezzo di bloccaggio (13) applicato alla estremità libera del detto gambo (10) contro lo sfilamento di detto elemento di battuta (12; 14) da detto perno (10); e caratterizzato ulteriormente dal fatto di realizzare un accoppiamento articolato elastico (50; 52) in grado di consentire spostamenti di traslazione e/o rotazione del detto pannello (2), rispetto alla detta spalla (80), quando detto pannello (2), soggetto al carico accidentale ed impulsivo di una forza (F), trasmette al detto primo manicotto (30; 40) una coppia (C) e una forza applicata (Fa) parallela all'asse (x – x) della borchia elastica (3;4) medesima - dove detta forza applicata (Fa) può consistere in una forza traente (Ft) o premente (Fp) e rispettivamente aventi verso da detta spalla (80) a detto primo manicotto (30; 40) e viceversa - e dove detto mezzo elastico a compressione (11) è atto ad opporsi elasticamente a detti spostamenti consentiti da detto accoppiamento articolato elastico (50; 52) - e dove detti spostamenti di rotazione sono almeno consentiti sul piano verticale passante per detto asse (x – x). Riv.
  2. 2 Borchia elastica (3;4) secondo la rivendicazione precedente caratterizzata dal fatto che detto mezzo elastico a compressione (11) è una molla elicoidale a compressione (11) alloggiata attorno a detto gambo (10). Riv.
  3. 3 Borchia elastica (3;4) secondo qualsiasi rivendicazione precedente, caratterizzata dal fatto che detto vincolo tra detto primo manicotto (30; 40) e detto pannello (2) include: - una appendice (300) vincolata a detto primo manicotto (30; 40) e suscettibile di attraversare appositi fori del detto pannello (2) medesimo; - una ghiera di bloccaggio (33) serrabile per avvitamento su detta appendice (300) dopo il montaggio del detto pannello (2) a detta appendice 300. Riv.
  4. 4 Borchia elastica (3;4) secondo qualsiasi rivendicazione precedente, caratterizzata dal fatto di comprendere mezzi di smorzamento delle dette deformazioni elastiche impresse da detta forza (F). Riv.
  5. 5 Borchia elastica (3;4) secondo qualsiasi rivendicazione precedente, caratterizzata dal fatto di consistere in una borchia traslo-rotatoria (3) dove: - detti primo manicotto (30; 40) e secondo manicotto (31; 41) consistono rispettivamente in un primo manicotto (30) e secondo manicotto (31) vincolati l'uno all'altro; - detta forza applicata (Fa) è una forza traente (Ft). - detto accoppiamento articolato elastico (50; 52) consiste in uno snodo traslo-rotatorio (50) che permette rototraslazioni di detti primo e secondo manicotto (30, 31) rispetto al detto gambo (10). Riv.
  6. 6 Borchia elastica (3) secondo la rivendicazione precedente, caratterizzata dal fatto che - detto primo manicotto (30) ha un corpo cavo con una bocca (303) rivolta verso il detto secondo manicotto (31) ed un fondo di fissaggio (304) vincolato al detto pannello (2) - detto secondo manicotto (31) ha corpo cavo, una bocca (314) rivolta verso il detto primo manicotto (30) ed un fondo (313) a sua volta provvisto di superficie interna di scivolamento (312) ed attraversato da una apertura centrale (316) in cui è inseribile il detto gambo (10) - detti primo e secondo manicotto (30, 31) prevedono mezzi di reciproco fissaggio amovibile; - in detti primo e secondo manicotto (30, 31) è situato, attraversando detta apertura centrale (316), detto gambo (10) e su di esso, nell'ordine da detta spalla (80) verso l'esterno: - un cuscinetto di rotazione (51) munito di apposito foro passante (511) per il gambo 10 e di una superficie di battuta contro l'estremità interna (112) del mezzo elastico (11) - detto mezzo elastico (11) - un elemento di battuta (12) munito anche esso di apposito foro passante (121) per detto gambo (10) e di una superficie di battuta contro l'estremità esterna (111) del detto mezzo elastico (11), - infine detto mezzo di bloccaggio (13) per il serraggio di detti elementi (51, 11, 12) contro detta superficie di scivolamento (312). - tra detti superficie di scivolamento (312) e cuscinetto di rotazione (51) essendo ottenuto un accoppiamento di forma che permette uno scivolamento ed una rotazione reciproca dei medesimi elementi (312, 51) almeno sul piano verticale ortogonale a detta spalla (80); - detta apertura centrale (316) avendo gioco sufficiente a permettere l’oscillazione desiderata del detto secondo manicotto (31) rispetto alla detta spalla (80) mentre detti ulteriori fori passanti (511, 121) hanno gioco minimo così da impedire sostanzialmente qualsiasi oscillazione dei detti corrispondenti cuscinetto di rotazione (51) ed elemento di battuta (12) sempre rispetto a detta spalla (80) Riv.
  7. 7 Borchia elastica (3) secondo la rivendicazione precedente, caratterizzata dal fatto che detto accoppiamento di forma è realizzato tramite superfici sferiche di pari raggio rispettivamente concava della detta superficie di scivolamento (312) e convessa del detto cuscinetto di rotazione (51). Riv.
  8. 8 Borchia elastica (3;4) secondo qualsiasi rivendicazione precedente da 1 a 4 caratterizzata dal fatto di consistere in una borchia telescopica (4) e dove: - detti primo manicotto (30; 40) e secondo manicotto (31; 41) consistono rispettivamente in un primo manicotto (40) ed un secondo manicotto (41) parzialmente liberi di muoversi l'uno rispetto all'altro - detta forza applicata (Fa) è una forza premente (Fp). - detto accoppiamento articolato elastico (50; 52) consiste in un accoppiamento telescopico lasco (52) che permette rototraslazioni di detto primo manicotto (30) rispetto al detto gambo (10). Riv.
  9. 9 Borchia elastica (4) secondo la rivendicazione precedente caratterizzata dal fatto che: - detto primo manicotto (40) ha un corpo cavo con una bocca (403) rivolta verso il detto secondo manicotto (41) ed un fondo di fissaggio (304) per il detto vincolo a detto pannello (2) ; - detto secondo manicotto (41) ha corpo cavo, una bocca (414) rivolta verso detto primo manicotto (40), un fondo (413) a sua volta munito di battuta interna (416) e di foro passante centrale (415) di diametro sufficiente all'inserimento in esso del detto gambo (10) - di detti primo e secondo manicotto (40, 41) uno (40; 41) penetra telescopicamente nell'altro (41; 40) con gioco sufficiente ad assicurare detta reciproca oscillazione; - entro detti primo e secondo manicotto 840, 41) è situato, attraversando detto foro centrale (415), il detto gambo (10) e su di esso, nell'ordine da detta spalla (80) verso l'esterno sono alloggiati detto mezzo elastico (11), un elemento di battuta (14) ed infine detto mezzo di bloccaggio (13); - detto elemento di battuta (14) essendo vincolato in modo amovibile all'interno di detto primo manicotto (40) ed essendo provvisto di un foro (141) di diametro sufficiente a permettergli una oscillazione � rispetto al detto gambo (10). - detto mezzo di bloccaggio (13) mantenendo, in condizioni di riposo, le dette estremità interna (112) ed esterna (111) del detto mezzo elastico (11) rispettivamente premute contro detta battuta interna (416) del detto secondo manicotto (41) e del detto elemento di battuta (14). Riv.
  10. 10 Borchia elastica (4) secondo la rivendicazione precedente caratterizzata dal fatto che: i bordi (400, 401) rispettivamente delle dette bocche (403, 414) hanno dei raccordi o smussi atti ad agevolare sia l'inserimento dei detti manicotti (40, 41) l'uno nell'altro che anche detta oscillazione; Riv.
  11. 11 Sistema di fissaggio (1) di una schiera di uno o più di detti pannelli (2) a detta spalla (80) di detta una struttura (8) comprendente uno o più vincoli superiori (Pfs) allineati lungo una linea superiore ed uno o più vincoli inferiori (Pfi) allineati lungo una linea inferiore caratterizzato dal fatto che ciascuno di detti vincoli superiori (Pfs) è tale da cedere elasticamente a detta forza traente (Ft) oltre che detta una coppia (C) e parimenti ciascuno di detti vincoli inferiori (Pfi) è tale da cedere elasticamente a detta forza premente (Fp) oltre che alla medesima coppia (C). Riv.
  12. 12 Sistema di fissaggio (1) di una schiera di uno o più di detti pannelli (2) secondo la rivendicazione precedente caratterizzato dal fatto che sono ulteriormente previsti dei mezzi ammortizzatori per dissipare l'energia di impatto trasmessa da detta forza (F). Riv.
  13. 13 Sistema di fissaggio (1) di una schiera di uno o più di detti pannelli (2) secondo almeno la rivendicazione 11 caratterizzato dal fatto che uno o più dei detti vincoli superiori (Pfs) è costituito da una delle dette borchie traslo-rotatorie (3) secondo qualsiasi rivendicazione da 5 ad 7. Riv.
  14. 14 Sistema di fissaggio (1) di una schiera di uno o più di detti pannelli (2) secondo le rivendicazioni da 11 in poi caratterizzato dal fatto che uno o più dei detti vincoli inferiori (Pfi) è costituito da una delle dette borchie borchia telescopiche (4) secondo le rivendicazioni da 8 a 10.
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