IT201800000688A1 - Rullo selezionatore - Google Patents

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IT201800000688A1 IT201800000688A IT201800000688A IT201800000688A1 IT 201800000688 A1 IT201800000688 A1 IT 201800000688A1 IT 201800000688 A IT201800000688 A IT 201800000688A IT 201800000688 A IT201800000688 A IT 201800000688A IT 201800000688 A1 IT201800000688 A1 IT 201800000688A1
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rollers
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Xylo Tech Ag
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    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B07SEPARATING SOLIDS FROM SOLIDS; SORTING
    • B07BSEPARATING SOLIDS FROM SOLIDS BY SIEVING, SCREENING, SIFTING OR BY USING GAS CURRENTS; SEPARATING BY OTHER DRY METHODS APPLICABLE TO BULK MATERIAL, e.g. LOOSE ARTICLES FIT TO BE HANDLED LIKE BULK MATERIAL
    • B07B1/00Sieving, screening, sifting, or sorting solid materials using networks, gratings, grids, or the like
    • B07B1/12Apparatus having only parallel elements
    • B07B1/14Roller screens
    • B07B1/15Roller screens using corrugated, grooved or ribbed rollers
    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B27WORKING OR PRESERVING WOOD OR SIMILAR MATERIAL; NAILING OR STAPLING MACHINES IN GENERAL
    • B27NMANUFACTURE BY DRY PROCESSES OF ARTICLES, WITH OR WITHOUT ORGANIC BINDING AGENTS, MADE FROM PARTICLES OR FIBRES CONSISTING OF WOOD OR OTHER LIGNOCELLULOSIC OR LIKE ORGANIC MATERIAL
    • B27N3/00Manufacture of substantially flat articles, e.g. boards, from particles or fibres
    • B27N3/08Moulding or pressing
    • B27N3/10Moulding of mats
    • B27N3/14Distributing or orienting the particles or fibres

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  • Road Paving Structures (AREA)
  • Dry Formation Of Fiberboard And The Like (AREA)
  • Eye Examination Apparatus (AREA)
  • Massaging Devices (AREA)
  • Friction Gearing (AREA)

Description

Titolo: "RULLO SELEZIONATORE"
DESCRIZIONE
CAMPO DI APPLICAZIONE
Il presente trovato si riferisce alle macchine per la selezione di materiale legnoso che viene poi utilizzato per ottenere pannelli truciolari, ad esempio pannelli del tipo “Particleboards” ed OSB (Oriented strand boards), ed in particolare si riferisce ai rulli selezionatori utilizzati in esse.
Queste macchine trovano impiego anche nella produzione di pannelli MDF (Medium density fiberboard), ed in particolare per la rimozione dei trucioli fini dalla massa di chips prima che essi vengano sfibrati.
STATO DELLA TECNICA
Per pannelli truciolari si intendono quei pannelli in trucioli di legno di pezzatura media, fine e molto fine, legati con colle idonee.
Detti pannelli sono normalmente caratterizzati da una struttura a più strati oppure da quella che si definisce “a granulometria variabile continua”.
In genere, mediante procedimenti industriali, da una massa di trucioli, i trucioli vengono selezionati o a dimensione costante, o a dimensione variabile.
I pannelli OSB sono invece formati da tre strati rispettivamente composti da grandi fibre, nel settore definite anche “strands”, o “wafers” opportunamente orientati negli strati esterni e da piccole fibre, o “strands” con addizione di trucioli del tipo utilizzato nei pannelli truciolari, anch’essi opportunamente orientati, nello strato centrale.
Anche in questo caso gli strands ed i trucioli vengono legati con colle idonee.
Sia per i pannelli truciolari che per i pannelli OSB, la massa di trucioli per i primi, e di strands più trucioli per i secondi, nella eventuale stratificazione voluta, viene poi utilizzata per generare un materasso di trucioli. Detto materasso viene poi sottoposto a pressatura a caldo in processi continui per ottenere i pannelli nella formulazione voluta.
Un pannello così ottenuto esce dalla pressa con un’umidità molto bassa, dell’ordine del 5 - 6%, o meno.
Poiché gli oggetti ottenuti con detti pannelli restano comunque a contatto con l’aria, essendoci nell’aria sempre un’umidità superiore a detti valori, progressivamente i pannelli assorbono umidità.
Dopo un certo periodo di questo processo di assorbimento di umidità ambiente, i pannelli raggiungono una condizione di equilibrio che, nei climi normali, si attesta ad un’umidità intorno al 9 - 15%.
L’aumento di umidità dal 5-6% al 9-15% viene assorbito e trattenuto dalle particelle di legno (i trucioli o gli strands) che costituiscono il pannello.
Se dette particelle di legno (trucioli, o strands) presentano uno spessore ridotto, il pannello aumenta di volume senza modificare la sua planarità.
Quando, invece, nel pannello siano presenti trucioli aventi uno spessore rilevante, ovvero trucioli cubiformi, , si vengono a creare condizioni di rischio.
Infatti, detti trucioli che non presentano uno spessore ridotto, pur accumulando pressoché lo stesso volume unitario di acqua dei restanti trucioli, per la loro conformazione cubiforme e/o spessa, si ingrossano maggiormente dei trucioli sottili, che godono anche di maggiore isolamento specifico da parte della colla, generando aree o punti di rigonfiamenti localizzati nel pannello, e conseguentemente nel mobile di cui fa parte il pannello.
Questo fenomeno, che danneggia la planarità superficiale del pannello fino a deturparla, è noto anche come “superfice a buccia d’arancia”, ed è causa di pesanti contestazioni.
Per superare questi problemi, nella tecnica attuale i trucioli vengono vagliati in opportune granulometrie, ciascuna delle quali viene selezionata pneumaticamente per rimuovere le particelle cubiche e/o di grosso spessore al fine di avere una ragionevole certezza che i trucioli cosiddetti anomali, non siano presenti nel pannello.
Questo processo viene condotto in “via secca” e si conclude con la raffinazione delle particelle cubiche o di grosso spessore previamente rimosse dalla massa.
Tuttavia la raffinazione in via secca genera una grande quantità di polvere che deve poi essere vagliata e bruciata, con notevole aumento dei costi della materia prima (costosa massa lignea che viene bruciata anziché utilizzata nel pannello) e di energia elettrica assorbita dai raffinatori.
È questo un problema rilevantissimo per i produttori di pannelli truciolari di alta od altissima qualità che comunque devono operare in regime di alta concorrenzialità.
La soluzione del problema è rimuovere le particelle cubiche e/o di grosso spessore in via umida, per poterle raffinare con la minima generazione di polvere.
La proponente si è quindi posta il compito di studiare in profondità il fenomeno di semplificare e meglio garantire la qualità della selezione così da ottenere una forte riduzione dei costi, e nel contempo una esclusione certa dei trucioli con caratteristiche geometriche indesiderate. La proponente ha quindi esaminato lo stato della tecnica e ha reperito l’EP-B-1007227 che propone dei vagli selezionatori in cui sono presenti dei rulli selezionatori aventi una conformazione a cuspide di cooperazione reciproca (vedi figg. 1a e 1b) in cui, a fronte di gradini di una certa altezza sono presenti gradini di un’altezza minore. I gradini di una certa altezza cooperano con i gradini di un’altezza minore che presentano, o meno, discontinuità circonferenziale. Ciò genera delle aree libere che ammettono il transito di trucioli aventi dimensioni non idonee. Con riferimento alle figure allegate, le figure 1a - 1b illustrano un rullo selettore 110 noto ma puramente teorico.
Detto rullo selettore 110 noto presenta un foro (non illustrato) per il calettamento su un albero porta rulli.
Il rullo 110 presenta delle cuspidi circonferenziali 111 in modo che una pluralità di rulli 110 (fig. 1a) può essere affacciata e posizionata su alberi 12 paralleli, in ordine sfalsato.
Le cuspidi circonferenziali 111 presentano una pluralità di gradini 113 (fig. 1b) che si sviluppano lungo la circonferenza del rullo 110, e che presentano in modo alternato altezze differenti.
Ciascun gradino 113 presenta una lavorazione definita da incavi 114 sfalsati uno rispetto all’altro lungo lo sviluppo circonferenziale di due gradini 113 affiancati del rullo 110.
In particolare, gli incavi sono 114 realizzati su un piano ortogonale ad un piano di ciascun gradino 113, per cui lungo la circonferenza di ciascun gradino 113 si creno vuoti 115.
Inoltre, tali rulli noti 110 presentano l’inconveniente che, a causa delle altezze differenziate dei vertici 118 dei gradini 113 sfalsati, quando due rulli 110 sono disposti affacciati uno all’altro, tra le rispettive cuspidi 111 si formano interspazi 116 che non consentono una selezione puntuale e precisa dei trucioli.
Detti rulli, secondo la ulteriore proposta presente nel documento EP-B-1007227 (si veda fig. 2b), possono presentare le pareti delle cuspidi con fresature o ricalcature pseudo-radiali.
Dalle esperienze pratiche anche questi rulli non garantiscono la completa ed attuale selezione dei trucioli aventi dimensioni cubiformi o spesse.
Tali rulli selettori 210 noti e generalmente utilizzati sono illustrati nelle fig. 2a-2c, in cui le cuspidi 211 presentano fresature o ricalcature radiali 214 che si sviluppano in direzione radiale rispetto all’asse centrale X del rullo 210, e interessano tutta la superficie laterale della cuspide 211 stessa.
Dette fresature radiali 214 sono eventualmente intervallate da solchi 215 circonferenziali.
Questo tipo di fresature o ricalcature 214 e solchi 215 non sono però in grado di trattenere la sole particelle cubiformi, a meno che gli interspazi, o “gap” 216 che si creano tra due rulli 210 affacciati non vengano esageratamente aperti, facendo in questo caso passare, anziché trattenerle, anche le particelle cubiformi insieme a quelle di spessore accettabile.
La proponente ha verificato che detti due tipi di rulli, pur migliorando la qualità della selezione, di fatto non sono in grado di rimuovere le particelle cubiche, con dimensioni inadatte, e mantengono ancora alta la percentuale di trucioli con dimensioni inadatte, particolarmente di forma cubica, in quanto gli interspazi che si creano tra i rulli non ammettono una selezione più puntuale.
Ciò fa si che il materiale così selezionato vada ripreso e rielaborato in via secca, con aggravio di costi di energia e grande perdita di materia lignea dovuta alla polvere generata dai raffinatori a secco.
Scopo del presente trovato è quello di migliorare la capacità di selezione spinta di una qualunque macchina selezionatrice a rulli posti su assi affiancati e paralleli. Detti rulli operando intervallati e spostati lateralmente in relazione alle file di rulli cooperanti poste parallele.
Scopo del presente trovato è quindi quello di ottenere dei rulli selezionatori che garantiscano, già nella fase del processo ad umido, la rimozione dalla massa di trucioli delle particelle di forma cubica e/o spessa, per evitare che il materiale selezionato debba essere ripreso nella successiva fase a secco, con aggravio dei costi dovuti allo spreco di materia prima e di energia.
Un ulteriore scopo è inoltre la riduzione degli investimenti, del consumo di energia e della manodopera necessaria, il tutto comportando una sostanziale riduzione dei costi e dell’inquinamento.
Ancora un altro scopo è quello di rendere efficiente la selezione dei trucioli in fase umida così da impedire la formazione di polveri che possono essere dannose per gli operatori o per l’ambiente.
Per ovviare agli inconvenienti della tecnica nota e per ottenere questi ed ulteriori scopi e vantaggi, la Richiedente ha studiato, sperimentato e realizzato il presente trovato.
ESPOSIZIONE DEL TROVATO
Il presente trovato è espresso e caratterizzato nelle rivendicazioni indipendenti. Le rivendicazioni dipendenti espongono altre caratteristiche del presente trovato o varianti dell’idea di soluzione principale.
In accordo con i suddetti scopi, l’idea di soluzione che sta alla base di detto rilevante progresso tecnico è quella di fornire rulli selezionatori migliorati e di farli lavorare in modo differente rispetto ai rulli selezionatori noti.
Per farli lavorare in modo che le scaglie di legno di forma cubica, o comunque spesse, la cui geometria non corrisponde alle esigenze sopra espresse, vengano scartate e vantaggiosamente raffinate già nella fase del processo ad umido, la Richiedente ha studiato, sperimentato e realizzato un nuovo e più idoneo profilo dei rulli selezionatori.
Secondo il trovato, i rulli selezionatori sono sempre a cuspide, sì che la cuspide di un rullo cooperi con le pareti contrapposte delle cuspidi di due rulli affiancati.
È il profilo delle cuspidi che è innovato a costituire una innovazione sostanziale in sede di selezione.
Secondo il trovato, i due fianchi di ogni cuspide di un singolo rullo selezionatore, o più semplicemente rullo, presentano un numero voluto di gradini.
Detti gradini di un rullo, in opera, si affacciano alle due facce dei due rulli contrapposti, anch’esse presentanti gradini speculari.
La porzione centrale del rullo, detta anche banco superiore, più lontana dall’asse di rotazione del rullo, è conformata in modo da affacciarsi sulla gola che i due rulli affiancati e contrapposti creano.
Detta porzione centrale è conformata in modo da generare sulla scaglia di legno, o truciolo, sia un’azione di trascinamento, che un’azione meccanica di compressione e sfaldamento delle particelle grossolane che vi transitano.
Secondo forme di realizzazione, la porzione centrale presenta una superficie piana e liscia.
Secondo varianti di realizzazione, la porzione centrale presenta una superficie smussata lungo i lati circonferenziali.
Secondo ulteriori varianti, la porzione centrale presenta una superficie provvista di fresature e/o incavi e/o ricalcature.
Secondo ulteriori varianti, la superficie della porzione centrale presenta avvallamenti centrali con, o senza, intercettazioni circonferenziali.
Secondo un’ulteriore variante, la parte centrale circonferenziale può presentare almeno una scanalatura circonferenziale.
Secondo una variante, la scanalatura circonferenziale si sviluppa a spirale.
I gradini presenti sui lati della cuspide sono in numero tale da essere coerenti con la tipologia di truciolo e con l’azione da esercitare su detto. Pertanto, in ragione del diametro massimo del rullo e della larghezza degli elementi a cuspide, o a “V”, interconnessi con le gole a “V” dei rulli adiacenti, i gradini possono essere da tre a otto, vantaggiosamente anche se non limitatamente, quattro o cinque o sei.
Secondo una formulazione del trovato, i due lati della cuspide sono speculari.
Secondo un’altra formulazione i due lati della cuspide presentano lo stesso numero di gradini con morfologie differenti.
È pure possibile un’ulteriore variante che prevede i due lati della cuspide con un numero di gradini differente, ponendo ciò la necessità di una corretta correlazione tra i rulli posizionati su un albero e i rulli posizionati sugli alberi confinanti e paralleli.
Un rullo deve possedere una dimensione che è correlata all’interasse esistente tra due file di rulli a meno di un valore che garantisca la non interferenza in ogni condizione di lavoro.
Così, ad esempio, un passo o interasse tra le file dei rulli di circa 82-86 mm, porta il diametro massimo del rullo in un intorno a 98-102 mm. Tuttavia possono essere costruiti anche vagli con interassi fra le file di rulli minori, o maggiori, ai quali conseguono diametri massimi dei rulli adeguatamente minori, o maggiori, rispetto alle dimensioni indicative sopra riportate.
Secondo il trovato, la pedata dei gradini sarà vantaggiosamente sostanzialmente parallela all’asse, mentre l’alzata può essere vantaggiosamente sostanzialmente ortogonale all’asse.
Secondo varianti, la pedata può presentare un’inclinazione positiva, o negativa, rispetto al parallelismo con l’asse, che può arrivare anche a 25° - 30°.
Secondo varianti, l’alzata può presentare un’inclinazione positiva, o negativa, rispetto all’ortogonalità all’asse di rotazione, che può anche arrivare a 25° - 30°.
Secondo un’ulteriore variante, i gradini presentano tutti le stesse caratteristiche.
Secondo una variante, i gradini presentano una o più differenziazioni. Secondo una prima formulazione, la pedata di tutti i gradini presenta la stessa larghezza.
Secondo una variante, almeno un gradino presenta la pedata di misura differente.
Secondo una formulazione, l’alzata di tutti i gradini presenta la stessa misura.
Secondo una variante, almeno un gradino presenta un’altezza differente.
Secondo il trovato, il bordo di attacco di ogni gradino, almeno parzialmente, viene interessato da una fresatura che crea un solco circonferenziale.
Nel seguito là ove si utilizza il termine fresatura, detto termine è generico, in quanto lo stesso effetto è ottenibile per rullatura, ovvero anche per stampaggio.
Detta fresatura può anche interessare tutto il gradino in direzione circonferenziale.
Secondo il trovato, lungo il profilo perimetrale di ciascun gradino sono presenti solchi trasversali, intervallati in modo regolare lungo lo sviluppo circonferenziale del gradino.
Secondo forme di realizzazione, i solchi trasversali sono ricavati ciascuno su un piano radiale rispetto all’asse del rullo.
Secondo forme di realizzazione, i solchi trasversali sono ricavati secondo un andamento elicoidale lungo la superficie esterna.
Secondo forme di realizzazione, i solchi trasversali di una riga di gradini sono intervallati rispetto ai solchi trasversali della riga superiore ed inferiore.
Secondo una variante, i solchi dei gradini sono posizionati a creare nelle file dei gradini un andamento progressivo verso l’asse centrale, o verso la cuspide.
I solchi possono essere paralleli all’asse, ovvero con andamento destrorso o sinistrorso, ovvero intervallati con una cadenza voluta a destra ed a sinistra.
Secondo una variante, ogni rullo può essere realizzato da due semi rulli che interessano normalmente metà rullo ed affacciati sul dorso generano il rullo.
La soluzione di prevedere due semi-rulli permette di caratterizzare in modo differenziato le due metà della cuspide, detta differenziazione potendo essere volutamente modificata ad ogni cambio di legno e/o di truciolo e/o di altro fattore incidente sulla selezione.
Al posto dei due semi rulli possono essere realizzati anche rulli con le due parti componenti la cuspide specializzate in modo differente.
Secondo il trovato, la parte più vicina all’asse posta nei lati del rullo, detta anche banco inferiore, è piana.
Le varianti individuate hanno la funzione da una parte di massimizzare il risultato selettivo in ragione della struttura della macchina selezionatrice e della velocità di avanzamento, dall’altra di rendere compatibili i rulli con la presenza di eventuali moti vibranti. È ancora una caratteristica delle varianti individuare la necessità di migliorare l’aspetto selettivo in ragione della tipologia del legno e/o delle caratteristiche dei trucioli da selezionare.
È anche una caratteristica delle varianti quella di agganciare eventuali trucioli non idonei e sfaldarli o romperli.
ILLUSTRAZIONE DEI DISEGNI
Queste ed altre caratteristiche del presente trovato appariranno chiare dalla seguente descrizione di forme di realizzazione, fornite a titolo esemplificativo, non limitativo, con riferimento agli annessi disegni.
Le figure allegate, oltre ad individuare lo stato della tecnica, espongono due possibili varianti costruttive.
- le figg. 1a - 1b illustrano un primo modello noto di rullo selezionatore; - le figg. 2a - 2c illustrano un secondo modello noto di rullo selezionatore utilizzato nella tecnica nota;
- le figg. 3a - 3f illustrano un possibile rullo a cinque gradini secondo forme di realizzazione del presente trovato;
- le figg. 4a - 4b illustrano un possibile rullo a quattro gradini secondo forme di realizzazione del presente trovato;
- la fig. 5 illustra una vista in dettaglio parzialmente in sezione di una porzione del rullo delle figg. 4a – 4b;
- le figg. 5a - 5 b - 5c illustrano viste in dettaglio lungo la linea di sezione V-V di fig. 5;
- la fig. 6 illustra una vista in dettaglio parzialmente in sezione di una porzione di due rulli opposti di fig.4a.
Per facilitare la comprensione, numeri di riferimento identici sono stati utilizzati, ove possibile, per identificare elementi comuni identici nelle figure. Va inteso che elementi e caratteristiche di una forma di realizzazione possono essere convenientemente incorporati in altre forme di realizzazione senza ulteriori precisazioni.
DESCRIZIONE DI FORME DI REALIZZAZIONE
I rulli selezionatori 10 secondo il trovato, nel seguito indicati anche come “rulli”, sono esemplificativamente illustrati nelle figure da 3a a 6. I rulli 10 presentano una forma anulare, che si sviluppa attorno ad un asse centrale X, definente l’asse di rotazione, e sono provvisti di un foro centrale 20 mediante il quale può il rullo 10 può essere calettato su un albero 12 disposto parallelo all’asse centrale X.
I rulli 10 secondo il trovato presentano una superficie laterale con forma a cuspide 11.
Secondo forme di realizzazione, i rulli 10 comprendono una porzione centrale circonferenziale 18, avente forma anulare, che definisce la punta della cuspide 11.
Secondo forme di realizzazione, le cuspidi 11 presentano un andamento a gradini 13.
Esemplificativamente i rulli 10 secondo il trovato sono illustrati con cuspidi 11 che presentano, nel caso, cinque (figg. 3a-3b) e quattro (fig 4a-4b) gradini 13 per lato.
In particolare tali gradini 13 sono definiti da porzioni superficiali cilindriche a diametro via via decrescente, le quali si dispongono progressivamente verso l’esterno dalla porzione centrale circonferenziale 18.
Secondo forme di realizzazione, i rulli 10 secondo il trovato presentano spalle laterali 17 aventi forma anulare, che sporgono dal gradino 13 inferiore della porzione a cuspide 11 in direzione parallela all’asse centrale del rullo 10.
Quando due rulli 10 sono affiancati, le spalle laterali 17 di due rulli 10 creano un anello circonferenziale 19 che coopera con la porzione centrale circonferenziale 18 del rullo 10 contrapposto e sfalsato (figg. 3a-3b e 4a-4b).
Secondo forme di realizzazione, le spalle laterali 17 possono essere lisce, ovvero presentare incavi o incisioni.
Secondo forme di realizzazione, un rullo 10 può essere ottenuto in corpo unico e con i due lati della cuspide 11 uguali, ovvero con i due lati della cuspide 11 differentemente specializzati.
Secondo una variante, un rullo 10 può essere ottenuto anche con due semi-rulli affacciati ed eventualmente uniti tra loro in relazione alla porzione centrale circonferenziale 18. In tal caso, ciascun semi-rullo presenterà una semi-porzione circonferenziale avente una larghezza correlata a quella della porzione centrale circonferenziale 18 di un rullo 10 in corpo unico.
Secondo forme di realizzazione, i gradini 13 di una cuspide 11 possono essere tutti uguali, o differenziati in un lato rispetto all’altro. Ancora, secondo possibili varianti, i gradini 13 possono essere differenziati anche su uno stesso lato.
Secondo forme di realizzazione, i gradini 13 presentano ciascuno una pedata 14, ed una alzata 15.
Secondo forme di realizzazione, in opera, le pedate 14 e le alzate 15 dei gradini 13 di rispettive cuspidi 11 di rulli 10 affacciati sono rispettivamente affacciate una all’altra in posizione ravvicinata e cooperano le une con le altre per impedire i il transito di trucioli di forma cubica e/o spessi, e per consentire il transito dei soli trucioli di forma idonea.
In questo modo, quando due rulli 10 sono disposti affacciati uno all’altro, le pedate 14 e le alzate 15 dei rispettivi gradini 13 di uno e dell’altro rullo 10, definiscono tra loro interspazi 32 coerenti con le dimensioni dei trucioli da selezionare.
Attraverso tali interspazi 32 possono transitare solo le particelle e i trucioli aventi spessore minore dell’altezza dell’interspazio 32, mentre i trucioli di forma cubica, o spessi, vengono trattenuti.
Secondo forme di realizzazione, l’alzata 15 di un gradino 13 di una cuspide 11 è parallela e ravvicinata all’alzata 15 del gradino 13 precedente dell’altra cuspide 11, e la pedata 14 dell’un gradino 13 di una cuspide 11 è parallela e ravvicinata alla pedata 14 di un gradino 13 successivo dell’altra cuspide 11.
Secondo ulteriori forme di realizzazione, tutte le pedate 14 dei gradini 13 su almeno un lato della cuspide 11 si sviluppano parallele una all’altra.
Secondo ulteriori forme di realizzazione, tutte le alzate 15 dei gradini 13 su almeno un lato della cuspide 11 si sviluppano parallele una all’altra.
Secondo forme di realizzazione, la pedata 14 e l’alzata 15 di ciascun gradino 13 si sviluppano sostanzialmente ortogonali una all’altra.
Secondo forme di realizzazione, la pedata 14 è sostanzialmente parallela all’asse centrale X, mentre l’alzata è sostanzialmente ortogonale all’asse centrale X.
Secondo possibili varianti, la pedata 14 può presentare un’inclinazione positiva, o negativa, rispetto al parallelismo con l’asse centrale X.
Secondo ulteriori varianti, l’alzata 15 può presentare un’inclinazione positiva, o negativa, rispetto all’ortogonalità all’asse centrale X.
Secondo forme di realizzazione, gli interassi tra gli alberi 12 possono essere modificati per regolare la distanza tra le rispettive pedate 14 dei rulli 10 affacciati, e modificare così la dimensione degli interspazi 32 e quindi lo spessore dei trucioli che possono transitare attraverso di essi. Secondo forme di realizzazione, l’interasse tra gli alberi 12 può essere variabile con progressione voluta, ovvero fissa, cioè ad intervalli predefiniti.
Secondo varianti di realizzazione, l’interasse tra gli alberi 12 può essere variabile ad andamento progressivamente crescente, o decrescente, dall’inizio verso lo scarico di un vaglio di una macchina selezionatrice.
Le variazioni degli interassi possono essere di tipo manuale o asservite e possono essere eseguite manualmente ovvero in modo assistito, ovvero ancora in modo controllato ed eventualmente programmato.
Ad esempio, in una macchina selezionatrice possono essere presenti mezzi di posizionamento (non illustrati) idonei a consentire il posizionamento reciproco tra gli alberi 12. I mezzi di posizionamento possono essere di tipo manuale, oppure automatizzato.
Secondo forme di realizzazione, il rullo 10 comprende un solco circonferenziale 33 in corrispondenza di almeno parte del bordo di attacco di uno o di ciascun gradino 13.
Secondo varianti di realizzazione, il rullo 10 comprende un solco circonferenziale 33 in corrispondenza dell’interno bordo di attacco di ciascun gradino 13.
Secondo forme di realizzazione, i gradini 13 presentano solchi trasversali 21, realizzati in direzione trasversale nella pedata 14 e rispettivamente nell’alzata 15.
Secondo forme di realizzazione, ad esempio visibili in figg. 5 e 6, gli incavi 21 proseguono oltre il bordo del gradino definito da rispettive alzata 15 e pedata 14 con forma curva.
Secondo forme di realizzazione, vantaggiosamente la forma curva dell’incavo 21 presenta un raggio di curvatura sostanzialmente tangente alla pedata 14 e all’alzata 15 dei gradini 13 confinanti.
In particolare, la curva presenta concavità rivolta verso l’esterno.
Secondo forme di realizzazione, ad esempio illustrate in fig. 5a, la base dell’incavo 21 è sostanzialmente lineare.
Secondo possibili varianti di realizzazione, ad esempio illustrate in figg. 5b e 5c, la base dell’incavo 21 presenta un determinato spessore, avendo in una vista in pianta una forma sostanzialmente rettangolare. Secondo forme di realizzazione, i solchi trasversali 21 sono associati ad incavi 22 ricavati nello spessore del gradino 13.
Secondo forme di realizzazione, gli incavi 22 hanno forma svasata rispetto al piano del solco trasversale 21.
Ad esempio, gli incavi 22 possono definire nei gradini 13 pareti inclinati con un’inclinazione compresa tra circa 30° e circa 60°.
Secondo forme di realizzazione, gli incavi 22 sono simmetrici uno all’altro rispetto al rispettivo solco trasversale 21.
Secondo possibili varianti realizzative, gli incavi 22 possono avere pareti lisce (figg. 5a e 5b) o presentare lavorazioni superficiali (fig. 5c). Secondo possibili soluzioni realizzative, descritte a solo titolo esemplificativo, i solchi trasversali 21 sono disposti in direzione radiale rispetto all’asse centrale X, in modo tale da definire, insieme agli associati incavi 22, una morfologia a piramidi, o tronco-piramidi, in cui tutti i vertici, o basi minori 23, sono disposti sostanzialmente su una superficie laterale conica.
In particolare, le piramidi, o tronco-piramidi di ciascun gradino 13 sono disposte in successione lungo una stessa corona anulare.
Secondo forme di realizzazione, i solchi trasversali 21 di una riga di gradini 13 sono intervallati rispetto ai solchi trasversali 21 della riga superiore ed inferiore.
Secondo forme di realizzazione, i vertici 23 di ciascun gradino 13 si dispongono tutti su una circonferenza comune definita dall’intersezione tra le rispettive alzata 15 e pedata 14.
La lavorazione a piramidi, inoltre, minimizza gli incastri di particelle lignee, o trucioli, fra i profili dei rulli 10 concorrenti affiancati, evitando bloccaggi meccanici e limitando la potenza assorbita dal sistema di azionamento dei rulli.
Secondo forme realizzative, ciascuna pedata 14 è definita da una successione di porzioni triangolari 24, disposte con la base verso l’asse centrale X e il vertice 23 rivolto verso l’esterno (si veda figg. 3c e 3d). Secondo tali forme di realizzazione, inoltre, anche ciascuna alzata 15 è definita da una successione di porzioni triangolari 25, disposte con la base verso la porzione centrale circonferenziale 18, e il vertice 23 rivolto verso l’esterno (si veda figg. 3c e 3d).
Secondo possibili forme realizzative, i solchi trasversali 21 e gli associati incavi 22 possono essere disposti in direzione obliqua e/o elicoidale rispetto all’asse centrale X.
Secondo possibili forme realizzative, le caratteristiche dei gradini 13, ovvero i solchi trasversali 21 e gli incavi 22 intervallati possono essere realizzati mediante fresatura, rullatura, o stampaggio.
Secondo un’implementazione vantaggiosa, i solchi trasversali 21 e gli incavi 22 possono essere realizzati con una fresa circolare, anche in modo automatico.
La fresa circolare (non illustrata) può presentare un profilo sagomato anche se la rappresentazione di fig. 5 individua, a puro titolo esemplificativo, gli incavi 22 con le pareti uguali.
Secondo forme di realizzazione, la parte centrale circonferenziale 18 può presentare una superficie esterna piana.
Secondo altre forme di realizzazione, la parte centrale circonferenziale può presentare sulla superficie esterna scanalature 26 disposte intervallate lungo la circonferenza, che possono avere la sagomatura e la conformazione di volta in volta più opportuna.
Secondo forme di realizzazione, le scanalature 26 possono essere parallele all’asse centrale X.
Secondo tali forme di realizzazione, la porzione centrale circonferenziale 18 presenta una superficie esterna definita da una successione di porzioni piramidali, o tronco-piramidali 29, definite dalle suddette scanalature 26, con rispettivi vertici, o basi minori, disposti sostanzialmente lungo una stessa circonferenza passante per la mezzeria della porzione centrale circonferenziale 18.
Secondo varianti di realizzazione, le scanalature 26 sono realizzate con andamento elicoidale, o obliquo, rispetto all’asse centrale X.
Secondo ulteriori varianti, la superficie esterna della porzione centrale circonferenziale 18 presenta ricalcature, fresature, o altre lavorazioni. Secondo varianti di realizzazione, la parte centrale circonferenziale 18 presenta un tratto centrale 27, sul quale possono essere ricavate le scanalature 26, o altre lavorazioni, e smussi 28 laterali.
Detti smussi 28 possono essere piani o presentare incavi specializzati. Sia la parte centrale circonferenziale 18 sia le spalle laterali 17 possono presentare forme specializzate nel caso di esigenze particolari, o di trucioli specifici.
Secondo forme di realizzazione, anche le scanalature 26 e/o gli smussi 28 della porzione centrale circonferenziale 18 possono essere ricavate mediante fresatura, rullatura, o stampaggio.
A solo titolo esemplificativo, il rullo 10 può avere un diametro esterno compreso tra circa 90 e 105 mm, e uno spessore compreso tra circa 30 e 40 mm.
A solo titolo esemplificativo, il foro centrale 20 può avere un diametro compreso tra circa 50 e 60 mm, anche se tale dimensione può variare in funzione della lunghezza dell’albero 12 e del numero complessivo di rulli 10 da posizionare affiancati.
È chiaro che al rullo 10 fin qui descritto possono essere apportate modifiche e/o aggiunte di parti, senza per questo uscire dall’ambito del presente trovato.
È anche chiaro che, sebbene il presente trovato sia stato descritto con riferimento ad alcuni esempi specifici, una persona esperta del ramo potrà senz’altro realizzare molte altre forme equivalenti di rullo 10, aventi le caratteristiche espresse nelle rivendicazioni e quindi tutte rientranti nell’ambito di protezione da esse definito.

Claims (19)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Rullo selezionatore per la selezione di trucioli di materiale legnoso, posizionabile su un albero (12) in se, o affiancato ed intervallato ad altri rulli selezionatori posizionati su alberi (12) paralleli, detto rullo presentando una forma a cuspide (11), essendo la cuspide (11) di un rullo cooperante, in opera, con la cuspide (11) di due altri rulli affacciati, detto rullo presentando da tre a otto gradini (13) per ciascun lato di detta cuspide (11), una porzione centrale circonferenziale (18) e spalle laterali (17), caratterizzato dal fatto che almeno detti gradini (13) presentano deformazioni definite da solchi trasversali (21) posizionati vantaggiosamente in posizioni circonferenziali differenziate, in un gradino (13) rispetto al gradino (13) precedente, e al gradino (13) successivo.
  2. 2. Rullo come nella rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che i solchi trasversali (21) presentano un incavo (22) svasato, a superfici lisce, o lavorate, raccordato sostanzialmente con una pedata (14) ed un’alzata (15) dei rispettivi gradini (13) confinanti.
  3. 3. Rullo come nella rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto che almeno un lato della cuspide (11) presenta da quattro a cinque gradini (13).
  4. 4. Rullo come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che i gradini (13) di un lato della cuspide (11) presentano almeno le caratteristiche dimensionali uguali ai gradini (13) dell’altro lato.
  5. 5. Rullo come in una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 3, caratterizzato dal fatto che i gradini (13) di un lato della cuspide (11) presentano almeno le caratteristiche dimensionali differenti dai gradini (13) dell’altro lato.
  6. 6. Rullo come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che tutti i gradini (13) di ciascun lato di detta cuspide (11) presentano il proprio vertice circonferenziale (23) giacente su una stessa superficie conica.
  7. 7. Rullo come in una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 5, caratterizzato dal fatto che i gradini (13) di ciascun lato di detta cuspide (11) presentano il proprio vertice circonferenziale (23) giacente su almeno due superfici coniche.
  8. 8. Rullo come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che almeno parte dei solchi (21) e/o degli incavi (22) sono orientati assialmente.
  9. 9. Rullo come in una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 7, caratterizzato dal fatto che almeno parte dei solchi (21) e/o degli incavi (22) sono orientati inclinati rispetto all’asse centrale (X) del rullo.
  10. 10. Rullo in una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 7, caratterizzato dal fatto che le basi di detti solchi trasversali (21) sono disposte in direzione radiale rispetto all’asse centrale (X) del rullo.
  11. 11. Rullo come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta porzione centrale circonferenziale (18) presenta smussi (28) laterali circonferenziali lisci o con incisioni.
  12. 12. Rullo come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta porzione centrale circonferenziale (18) presenta scanalature (26) lungo almeno parte della superficie.
  13. 13. Rullo come nella rivendicazione 12, caratterizzato dal fatto che detti solchi trasversali (21) e/o dette scanalature (26) sono ricavati in direzione trasversale rispetto all’asse centrale (X) del rullo.
  14. 14. Rullo come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che comprende un solco circonferenziale (33) continuo, o intervallato, estendentesi in corrispondenza di almeno parte del bordo di attacco di uno, o di ciascun gradino (13).
  15. 15. Rullo come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che è definito da due semi-rulli affiancati ed affacciati in relazione della porzione centrale circonferenziale (18).
  16. 16. Macchina selezionatrice la selezione di trucioli di materiale legnoso comprendente almeno due alberi (12) porta-rulli paralleli e intervallati, caratterizzata dal fatto che ogni albero (12) comprende almeno due rulli (10) come definiti in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, detti rulli (10) presentando rispettive cuspidi (11) affacciate e cooperanti una con l’altra, in cui rispettive pedate (14) e alzate (15) di due gradini (13) contrapposti sono affacciate le une alle altre ed in posizione ravvicinata, essendo l’alzata (15) di un gradino (13) di una cuspide (11) parallela e ravvicinata all’alzata (15) del gradino (13) precedente dell’altra cuspide (11) e la pedata (14) di un gradino (13) di una cuspide (11) parallela e ravvicinata alla pedata (14) di un gradino (13) successivo dell’altra cuspide (11), dette pedate (14) e dette alzate (15) di cuspidi (11) affacciate definendo tra loro interspazi (32) per il passaggio dei trucioli di dimensioni volute.
  17. 17. Macchina come nella rivendicazione 16, caratterizzato dal fatto che l’interasse tra detti alberi (12) è variabile, in forma costante, o ad andamento progressivamente crescente, o decrescente, dall’inizio verso lo scarico della macchina selezionatrice, per consentire di regolare le dimensioni di detti interspazi (32) e quindi lo spessore dei trucioli trattenuti e quello dei trucioli che possono passare attraverso di essi.
  18. 18. Macchina come nella rivendicazione 16, caratterizzato dal fatto che gli alberi (12) affiancati presentano assi aventi una distanza fissa uno rispetto all’altro.
  19. 19. Macchina come nella rivendicazione 16 o 17, caratterizzata dal fatto che comprende mezzi di posizionamento idonei a consentire il posizionamento reciproco tra gli alberi (12) affiancati, detti mezzi di posizionamento essendo scelti tra mezzi di tipo manuale, mezzi asserviti, o mezzi controllati e programmati.
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