IT201700002679A1 - Guida endoscopica per cateteri o endoscopi e sistema per endoscopia comprendente detta guida. - Google Patents

Guida endoscopica per cateteri o endoscopi e sistema per endoscopia comprendente detta guida.

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IT201700002679A1
IT201700002679A1 IT102017000002679A IT201700002679A IT201700002679A1 IT 201700002679 A1 IT201700002679 A1 IT 201700002679A1 IT 102017000002679 A IT102017000002679 A IT 102017000002679A IT 201700002679 A IT201700002679 A IT 201700002679A IT 201700002679 A1 IT201700002679 A1 IT 201700002679A1
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IT
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guide
container
endoscopic
magnetic field
magnetic
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IT102017000002679A
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Alessandro Tozzi
Alberto Bruni
Carlo Bruni
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Endostart S R L Gia Denominata Euro Endoscopy S R L
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Description

"Guida endoscopica per cateteri o endoscopi e sistema per endoscopia comprendente detta guida".
D E S C R I Z I O N E
Il presente trovato ha come oggetto una guida endoscopica per cateteri o endoscopi, in particolari endoscopi flessibili.
Esempi di tali strumenti sono il colonscopio, il gastroscopio, il duodenoscopio , 1'ecoendoscopio, broncoscopio e simili.
Le guide endoscopiche (o "filo guida" in gergo tecnico) sono utilizzate nel settore per posizionare e servire, appunto, da guida per un catetere o un endoscopio, il quale è usualmente montato scorrevole sulle stesse; a tal fine il catetere o 1'endoscopio sono muniti di un canale operativo in cui trova posto, in condizione assemblata, la guida stessa.
Allo stato dell'arte, a seconda delle applicazioni a cui è destinata, sono noti diversi tipi di guide di scorrimento.
Quelle più vicine al presente trovato sono munite di una testa di ancoraggio che permette alla guida di restare in posizione e servire da supporto per le operazioni del catetere o endoscopio stesso.
In alcune forme esecutive, a tal fine, le suddette guide sono munite di un palloncino gonfiabile che, una volta introdotto nel lume dell'organo e posizionato, viene gonfiato con aria sino ad interferire con le pareti del lume stesso, restando così bloccato in posizione.
In altri tipi di guide la testa di ancoraggio è realizzata con una gabbia formata da una pluralità di settori metallici arcuati che possono essere portati da una condizione ritratta ad una condizione estesa (e viceversa) in modo da svolgere l'azione di bloccaggio in modo analogo a quella del palloncino, senza tuttavia occludere completamente il lume dell'organo.
Sebbene queste guide con testa di ancoraggio espandibile siano utili, esse presentano tuttavia qualche inconveniente.
Queste guide, infatti risultano "passive" nel posizionamento, ovvero devono essere posizionate manualmente dall'operatore medico e possono essere bloccate in posizione solo una volta che si trovino esattamente nel punto desiderato: infatti se dovesse risultare necessario un adattamento, anche piccolo, della loro posizione, è necessario sgonfiare il palloncino (o, equivalentemente, ritrarre la gabbia) , posizionare nuovamente la testa e procedere ad un nuovo bloccaggio in posizione .
Queste operazioni richiedono -naturalmente- un certo tempo; ciò comporta un disagio addizionale per il paziente, che -al contrario- sarebbe bene evitare .
Un altro limite di queste soluzioni è legato al fatto che si occlude il lume in cui è posizionata la testa della guida: nel caso dei palloncini gonfiabili l'occlusione è completa, mentre nel caso delle gabbie metalliche l'occlusione è solo parziale, restando però disponibili solo piccole aree di passaggio tra i segmenti della gabbia.
Inoltre tali teste di ancoraggio non risultano utilizzabili in taluni settori dell'endoscopia, come ad esempio nel caso della colonscopia, per via della conformazione anatomica dell'organo in cui viene introdotta la guida. Nel colon -ad esempio- il diametro del lume può variare da 2-3 cm fino a 6-8 cm in rapporto al segmento considerato e alla presenza o meno di condizioni patologiche o anomalie anatomiche: ciò comporterebbe la necessità di palloncini anche molto voluminosi con le ovvie conseguenze negative .
Inoltre, l'ancoraggio mediante i palloncini si ottiene grazie all'attrito che si genera fra il palloncino e la superficie della mucosa dell'organo; ciò comporta che per ottenere un ancoraggio più stabile è necessario aumentare la pressione sulla parete del viscere distendendo maggiormente il palloncino. Questa operazione tuttavìa potrebbe comportare l'eccessiva distensione del viscere con rischio di provocare dolore o addirittura lacerazione del tessuto. Inoltre talvolta il viscere, specie negli anziani e in certe condizioni patologiche, può risultare dilatato e flaccido a tal punto da non offrire resistenza alla dilatazione del palloncino. In questa condizione la distensione del palloncino non solo può essere rischiosa ma è anche inefficace .
Tuttavia, ottenere un ancoraggio saldo e stabile è indispensabile al fine di garantire che la guida possa funzionare anche per i colonscopi e in generali gli endoscopi.
Si consideri poi che la differenza principale fra un colonscopio ed un catetere standard è la massa. All 'aumentare della massa del catetere o dell' endoscopio è necessaria una guida a maggiore rigidità. La rigidità della guida deriva principalmente da due fattori: il materiale del quale è costituita e la forza con cui è messa in trazione; maggiore è la forza di trazione e più grande potrà essere la massa del catetere; affinché la forza di trazione sia maggiore è necessario ottenere un ancoraggio quanto più saldo possibile .
Le guide in uso corrente in endoscopia non possono essere costruite con materiale particolarmente rigido in quanto si rischierebbe di danneggiare il viscere con la punta rigida.
Nel caso di ancoraggio con palloncino gonfiabile, quando si esercita una trazione sul capo esterno della guida, si determina una trazione non solo della guida ma anche del palloncino, della mucosa del colon dove è ancorato il palloncino e quindi di tutto il viscere e dei legamenti del viscere. Questa sequela di eventi potrebbe comportare l'insorgenza di dolore a causa della trazione dei legamenti viscerali e al danneggiamento della mucosa.
A tal proposito, si noti che nelle guide con palloncino gonfiabile il capo esterno della guida è collegato ad un insufflatone che regola la pressione del gas dentro il palloncino; ciò comporta che il capo della guida esterno non è libero, ma impegnato dall<1>insufflatone, limitando la possibilità di afferraggio per porre la guida in trazione.
Anche se, in linea di principio, si potrebbe pensare di cambiare tale zona di afferraggio, resta il limite relativo alla necessaria presenza dell insufflatore, che presenta un certo costo ed un ingombro addizionale dell'apparecchiatura, oltre alla necessaria manutenzione.
Un altro limite di queste soluzioni è relativo al fatto che non sempre si ha a disposizione un insuff latore in ogni sala endoscopica.
Un limite comune delle soluzioni note allo stato dell'arte è anche che non è possibile sfilare 1'endoscopio in uso dalla guida e sostituirlo con un altro endoscopio mantenendo la guida in posizione; ciò deriva in breve dal fatto che lungo il filo guida sono presenti usualmente dispositivi di controllo che potrebbero ostacolare lo sfilamento e, quindi, la sostituzione.
Ancora un limite di tali soluzioni è legato al fatto che è in generale opportuno che le dimensioni della testa di ancoraggio o posizionamento siano il più ridotte possibile, così da poter essere introdotte e manovrate in modo il più possibile indolore per il paziente.
Si consideri poi che, specie quando l’endoscopia consiste in una colonscopia, un altro limite è legato alla localizzazione della lesione (es. tumore, polipo o simili) da parte dell'operatore: la localizzazione è infatti di primaria importanza, ad esempio per indicare al chirurgo in quale segmento del colon si trova una lesione che 1'endoscopista ha identificato durante la colonscopia; può infatti accadere -ad esempioche l'operatore endoscopista affermi che un polipo si trovi nel colon discendente, quando invece si trova nel sigma o nel trasverso.
Questo accade perché all'interno del colon ci sono pochi punti di riferimento che inducono errori anche grossolani di localizzazione.
Compito precipuo del trovato è quello di realizzare una guida endoscopica per cateteri o endoscopi che risolva il problema tecnico sopra esposto, ovvi agli inconvenienti e superi i limiti della tecnica nota.In questo ambito, uno scopo del presente trovato consiste nel fatto di realizzare una guida endoscopica che sia in grado di garantire un ancoraggio solido e meno traumatico.
Altro scopo del trovato è di mettere a disposizione una guida endoscopica che permetta di esercitare una forza di trazione significative sulla guida stessa.
Altro scopo del trovato è di mettere a disposizione una guida endoscopica che sia sfruttabile anche con cateteri o endoscopi di maggiore massa.
Ancora uno scopo del trovato è quello di mettere a disposizione una guida endoscopica che consenta di effettuare almeno piccoli spostamenti della testa di ancoraggio quando la stessa si trova in posizione di bloccaggio, così da evitare manovre dì attivazione/disattivazione inutili.
Altro scopo del trovato è di mettere a disposizione una guida endoscopica che consenta di sostituire 1'endoscopio mantenendo la guida bloccata in posizione nell'organo.
Nell'ambito di guesto compito, un altro scopo ancora del presente trovato è quello di realizzare una guida endoscopica per la quale sia sufficiente anche l'appoggio ad un'area limitata del lume dell'organo in cui è introdotta per garantire un fissaggio stabile.
Un altro scopo del trovato consiste nel fatto di realizzare una guida endoscopica che sia relativamente rapida da azionare.
Ancora un altro scopo del trovato consiste nel fatto di realizzare una guida endoscopica che sia relativamente economica e semplice da realizzare.
Un altro scopo del trovato consiste nel fatto di realizzare una guida endoscopica che sia relativamente sicura anche in caso di malfunzionamenti .
Ancora un altro scopo del trovato è quello di consentire all'operatore di localizzare con precisione eventuali lesioni (es. tumori o polipi o simili), specie quando il trovato è utilizzato nel settore della colonscopia.
Non ultimo scopo del trovato è quello di mettere a disposizione una guida endoscopica che sia una valida alternativa alle guide attualmente disponibili .
Il compito sopra esposto, nonché gli scopi accennati ed altri che meglio appariranno in seguito, vengono raggiunti da una guida endoscopica per cateteri comprendente un elemento tubolare di guida ed una testa di ancoraggio, in cui l'elemento tubolare di guida comprende una cavità longitudinale, la testa di ancoraggio essendo provvista almeno di un contenitore per alloggiare un agente magnetico o ferromagnetico, il contenitore essendo in comunicazione con detta cavità longitudinale, la guida endoscopica comprendendo inoltre un agente magnetico o ferromagnetico mobile nella detta cavità longitudinale per riempire/svuotare il contenitore .
Si fa notare sin d'ora che l'agente magnetico o ferromagnetico comprende un metallo magnetizzabile (nel senso di un metallo che reagisce alla presenza di un campo magnetico esterno) che può essere in varie forme, a seconda della forma esecutiva preferita.
Si ottiene così una guida per cateteri che raggiungono brillantemente gli scopi sopra preposti .
Un ulteriore oggetto del trovato è un sistema per endoscopia, preferibilmente colonscopia, comprendente una guida endoscopica secondo il trovato cooperante con un manipolo magnetico per endoscopia, comprendente una sorgente di campo magnetico, una porzione di impugnatura, una estremità operativa, in cui la sorgente di campo magnetico è mobile rispetto al corpo del manipolo tra una posizione di lavoro ed una posizione di sicurezza o riposo, in cui:
nella posizione di lavoro la sorgente di campo magnetico è ravvicinata all'estremità operativa nella posizione di sicurezza o riposo la sorgente di campo magnetico è remota dall'estremità operativa.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi risulteranno maggiormente dalla descrizione di due forme di realizzazione preferite, ma non esclusive, di una guida endoscopica per cateteri, illustrate a titolo indicativo e non limitativo con l'ausilio degli allegati disegni in cui:
la figura 1 è una vista in sezione di una prima forma di realizzazione di una guida secondo il trovato;
la figura 2 è una vista in sezione di una prima forma di realizzazione di una sistema per endoscopia comprendente la guida della figura precedente, in una prima condizione operativa;
la figura 3 è una vista in sezione del sistema della figura precedente, in una seconda condizione operativa;
la figura 4 è una vista in sezione di una variante del sistema delle figure precedenti.
Con riferimento alle figure, verrà dapprima descritta la guida endoscopica secondo il trovato e poi il sistema comprendente tale guida.
La guida endoscopica è indicata, nella prima forma esecutiva delle figure 1-3 con il numero di riferimento 1, mentre una seconda forma esecutiva è indicata con il riferimento 10 ed è visibile in figura 4.
In tutta generalità la guida endoscopica 1, 10 secondo il trovato comprende un elemento tubolare di guida 2 ed una testa di ancoraggio 3.
La testa di ancoraggio 3 può essere posta in corrispondenza o ravvicinata ad una estremità terminale dell’elemento tubolare di guida 2 mentre all'altro capo dell'elemento tubolare di guida 2 si trova un terminale di comando accoppiato preferibilmente in modo amovibile all'elemento tubolare di guida 2 stesso.
Caratteristicamente, secondo il trovato l'elemento tubolare di guida 2 presenta almeno una cavità longitudinale 7 e la testa di ancoraggio 3 è provvista almeno di un contenitore 4,8 per alloggiare un agente magnetico o ferromagnetico 5,6.
L'elemento tubolare di guida 2 è preferibilmente mono-lume (ospitando una sola cavità longitudinale 7 al suo interno) , ma in alcune varianti presenta ulteriori cavità (ad esempio due nel caso fosse bi-lume) per il passaggio di aria, fluidi o accessori endoscopici; in questo caso è possibile che comprenda una guaina che definisce ogni ulteriore lume, la quale guaina termina preferibilmente oltre la testa di ancoraggio 3.
Il contenitore 4,8 risulta posto in comunicazione con la cavità longitudinale 7 dell'elemento tubolare di guida 2.
Nella forma preferita, la disposizione reciproca di contenitore 4,8 ed elemento tubolare 2 risulta come illustrata, ovvero con il contenitore 4, 8 posto in prossimità di una estremità terminale dell'elemento tubolare 2, il quale attraversa il contenitore 4, 8 ed aggetta dallo stesso con una estremità di guida libera 21.
La lunghezza della estremità di guida libera 21 varia tra pochi millimetri ad alcuni centimetri; nel secondo caso è preferibile che essa sia morbida e flessibile in modo da non danneggiare la mucosa nel caso la guida venga sospinta verso la parete del viscere.
In questa forma esecutiva, il contenitore 4,8 si estende pertanto perifericamente attorno all'elemento tubolare 2 a circondarlo in modo completo almeno per una certa lunghezza assiale.
In altre varianti, non mostrate, il contenitore 4,8 è posto invece a ricoprire l'estremità terminale dell'elemento tubolare 2 la quale sbocca all'interno del contenitore 4,8 stesso .
Ancora in altre varianti la forma del contenitore 4,8 varia e lo stesso è suddiviso, ad esempio, in settori o spicchi radiali, a guisa di petalo .
In accordo al trovato la guida endoscopica 1,10 comprende inoltre un agente magnetico o ferromagnetico 5,6 mobile nella detta cavità longitudinale 7 per riempire/svuotare il contenitore 4,8.
Con il termine "agente magnetico o ferromagnetico" si intende qui indicare qualunque materiale che reagisce ad un campo magnetico, come un materiale ferromagnetico o paramagnetico; tale materiale può essere in tutta generalità solido, liquido o polverulento, è sufficiente che possa essere mosso all’interno della cavità 7 per riempire/svuotare il contenitore 4,8; su due forme esecutive preferite dell'agente magnetico del trovato si tornerà ancora più oltre.
Tornando brevemente al contenitore 4,8 in una forma preferita esso è espandibile e retraibile, preferibilmente in modo elastico, e passa da una condizione retratta -in cui è sostanzialmente aderente al corpo dell'elemento tubolare di guida 2- ad una condizione espansa -in cui aggetta esternamente dal corpo dell'elemento tubolare di guida 2, e viceversa; il riempimento o lo svuotamento del contenitore a mezzo dell'agente magnetico determina il passaggio tra la condizione retratta e quella espansa e viceversa.
Passando ora a descrivere l'agente magnetico 5, nella prima forma esecutiva, di fig. 1-3, esso comprende una pluralità di corpi magnetizzabili 51 tra loro collegati a definire un corpo allungato flessibile. Preferibilmente il corpo allungato flessibile definisce una catena, come visibile nelle fig. 1-3.
In un'altra forma esecutiva (non illustrata) i corpi magnetizzabili sono invece scorrevoli su un comune filo che preferibilmente si estende almeno in parte all'interno del contenitore.
Nella forma esecutiva illustrata i corpi magnetizzabili 51 sono piccole sfere metalliche, ad esempio in ferro, acciaio o simili; ogni sfera è collegata alla precedente ed alla successiva mediante un corto albero, in modo che ciascuna sfera sia libera di compiere un certo grado di
rotazione rispetto alle altre sfere: si ottiene così una catenella, la quale, scegliendo opportunamente il raggio delle sfere, è in grado di scorrere nella cavità dell'elemento tubolare 2 , come mostrato in fig. 1 ed essere quindi alloggiata nel contenitore 4, come visibile in fig. 2 e 3.
A tal fine è preferibile che i corpi magnetizzabili 51 presentino una dimensione solo lievemente inferiore alla dimensione della cavità longitudinale 7 del corpo tubolare 2, così da scorrere liberamente {senza deformare il corpo tubolare) al suo interno, per determinare così il passaggio tra la condizione retratta a quella espansa e viceversa.
In altre forme esecutive non mostrate, in luogo delle sfere sono previsti dei cilindretti tra loro collegati in modo snodato, analogamente a quanto appena descritto.
Ancora in altre varianti la forma degli elementi varia a seconda delle esigenze, potendosi presentare tra loro affiancati elementi aventi forma e/o dimensioni diverse.
Ancora in altre forme esecutive la catena è del tipo tradizionale, ad esempio a maglie ovali o simili .
In questa forma esecutiva il contenitore 4 è preferibilmente una sacca a rete, metallica (es. in Nitinol) o plastica; la dimensione delle maglie della rete dovrà essere scelta in modo da evitare il passaggio della catena, così che -quando il contenitore 4 è pieno (fig. 2 e 3)- la catena è impedita alla fuoriuscita e rimane alloggiata nel contenitore 4 .
La lunghezza complessiva dell'elemento flessibile è tal per cui, anche in condizione di contenitore 4 riempito, la catena stessa o un raccordo alla stessa (non mostrato) sporgono dal lato del filo guida (opposto a quello munito della estremità 21) e terminante ad esempio con un terminale di comando provvisto almeno di un comando manuale o automatico agente sulla catena; ci si assicura in questo modo di poter agire sulla catena per svuotare il contenitore 4.
Si ottiene così che le operazioni di riempimento o svuotamento del contenitore 4 sono particolarmente agevoli e rapide; allo stesso tempo la massa di agente magnetico che viene
alloggiata nel contenitore 4 è relativamente elevata e contribuisce ad un fermo ancoraggio anche se, come raffigurato, il contenitore 4 viene scelto di dimensioni massime in condizione espansa tale da non occludere completamente il lume dell'organo nel quale è inserito.
Utilizzando un contenitore a rete 4 questo vantaggio risulta amplificato, perché, anche nel caso in cui la dimensione massima del contenitore 4 sia tale da portarlo perifericamente in contatto completo con le pareti del lume dell'organo, la presenza della rete e degli interstizi residui tra i corpi della catena lasciano libera una certa, seppur piccola, area di passaggio per fluidi corporei .
Passando ora a descrivere la seconda forma esecutiva preferita, essa è mostrata in figura 4.
In questo caso l'agente magnetico 6 comprende un liquido 61 ed una pluralità di corpi magnetizzabili 62 in dispersione in detto liquido 61; il liquido 61 assolve preferibilmente solo la funzione di liquido di trasporto per portare le particelle ferrose nella cavità 7 e nel/dal contenitore 8 .
In una forma esecutiva il liquido è una soluzione acquosa.
In una forma esecutiva i corpi magnetizzabili 62 sono particelle ferrose disperse nel liquido ed aventi dimensioni comprese tra 10 pm e 500 pm. In una forma esecutiva l’agente magnetico è un ferrofluido biocompatibile preferibilmente comprendente nanoparticelle ed emulsionanti per evitare l'aggregazione delle particelle.
Per quanto riguarda il contenitore 8, in questa forma esecutiva esso comprende, o in un'alternativa è costituito da, una sacca ermetica al passaggio del liquido 61, a guisa di palloncino gonfiabile .
Anche in questo caso si riesce a riempire in modo rapido il contenitore, agendo preferibilmente con una pompa o uno stantuffo (es. siringa) sul liquido per portarlo, attraverso il canale 7, nel contenitore 8 o per rimuoverlo dallo stesso; si riesce poi a regolare attentamente il grado di riempimento del contenitore 8 stesso, ad esempio per fargli raggiungere dimensioni massime tali da non occludere completamente il lume dell'organo in cui è inserito.
In questa forma esecutiva è prevista opzionalmente una valvola disposta tra il corpo tubolare 2 ed il contenitore 8, atta a prevenire che, quando il contenitore 8 è riempito con il liquido 61 (con i corpi 62), quest'ultimo possa defluire all'indietro dal contenitore 8 al corpo 2 .
Preferibilmente, poi, per riempire il contenitore 8, è previsto l'utilizzo di una siringa o più in generale uno stantuffo che inietta il liquido 61 con i corpi 62 nell'elemento tubolare 2 che lo trasporta al contenitore 8; a tal fine il terminale di comando è provvisto almeno di un adattatore per l'accoppiamento con detta siringa o stantuffo.
In una forma esecutiva sia il contenitore a rete 4 che quello a palloncino 8 sono realizzati in materiale elastico.
La quantità del materiale magnetico inserito può essere regolata, non solo per determinare le dimensioni del contenitore 4,8 una volta riempito, ma anche, eventualmente, per modulare la forza con cui il contenitore viene spinto sulle pareti dell'organo in cui è operativo e quindi, in ultima analisi, la forza di ancoraggio.
Per quanto concerne invece la lunghezza complessiva dell'elemento tubolare 2 della guida 1, 10 essa è preferibilmente tale da consentire la sostituzione in corso d'opera di un catetere C con un altro, es. diverso, catetere.
Passando ora al sistema per endoscopia comprendente una guida per cateteri secondo il trovato, esso comprende una guida endoscopica 1,10 del tipo appena descritto ed un manipolo magnetico 9 esterno, mostrato nelle allegate fig. 2-4.
Il manipolo magnetico 9 è "esterno" nel senso che è destinato ad essere posizionato all'esterno del corpo del paziente e, azionato da un operatore, azionare un dispositivo per endoscopia (es. una capsula, un endoscopio, un filo guida o simili) che si trova, durante l'analisi, nel corpo del paziente.
Il manipolo 9, nei suoi tratti generali, comprende una sorgente di campo magnetico 91, una porzione di impugnatura 92 ed una estremità operativa 90.
L'estremità operativa 90 è costituita da quella porzione di manipolo 9 che, nell'uso, risulta prossima -se non a contatto diretto- con il paziente, nella prossimità della zona in cui viene eseguita l'endoscopia (es. addome per colonscopia, torace per broncoscopia etc).
Secondo il trovato, la sorgente di campo magnetico 91 è mobile rispetto all’estremità operativa 90 del manipolo tra una posizione di lavoro ed una posizione di sicurezza o riposo, in cui :
nella posizione di lavoro la sorgente di campo magnetico 91 è ravvicinata all'estremità operativa 90
nella posizione di sicurezza o riposo la sorgente di campo magnetico 91 è remota dall'estremità operativa 90.
Poiché la sorgente 91 genera il campo magnetico e poiché quest'ultimo agisce con differente intensità in funzione della sua distanza da un cooperante agente magnetico dell 'endoscopio (o del filo guida dell<1>endoscopio), da ciò ne consegue che portando la sorgente 91 nella posizione di lavoro si ha un effetto apprezzabile del campo magnetico sull'agente magnetico, utile per muovere e/o
orientare 1' endoscopio (e/o le sue componenti) e/o il filo guida dell endoscopio.
Nella forma esecutiva preferita ed illustrata il manipolo 9 comprende una cassa di alloggiamento 96 terminante da un lato con o in corrispondenza con l'estremità operativa 90; sul lato opposto la cassa 96 risulta collegata alla porzione di impugnatura 92, così che l'operatore possa muovere la cassa 96 agendo sull'impugnatura 92.
Nella soluzione preferita il manipolo 9 non presenta strutture di sopporto articolate al manipolo 9 stesso, che viene impugnato e mosso liberamente nello spazio dall'operatore.
La cassa di alloggiamento 96 alloggia al suo interno la sorgente di campo magnetico 91 almeno in corrispondenza della posizione di lavoro, preferibilmente anche in corrispondenza della posizione di sicurezza o riposo, come nell'esempio delle figure allegate.
In una variante, invece, nella posizione di riposo la sorgente 91 è alloggiata in corrispondenza (o all'interno) della porzione di impugnatura 92; in questo modo si ha una più lunga corsa di movimento della sorgente 91 tra le due
posizioni limite, di riposo e di lavoro rispetto alla situazione mostrata in cui la sorgente si sposta tra due posizioni limite nella stessa cassa 96 corrispondenti alle posizioni di lavoro e riposo .
Ancora in un’altra variante non illustrata la sorgente 91 è alloggiata da un lato del manipolo 9 in condizione di lavoro e dal lato opposto in condizione di riposo: a tal fine è prevista una cassa di alloggiamento addizionale, posta da un lato dell’impugnatura 92 opposto a quello collegato con la cassa 96: la sorgente si sposta dalla posizione di lavoro (in cui è alloggiata nella cassa 96) a quella di sicurezza o riposo (in cui è alloggiata nella cassa addizionale) e viceversa, transitando preferibilmente all'interno della porzione di impugnatura 92.
La cassa 96 ed eventualmente la cassa addizionale (se prevista) possono anche essere realizzate di pezzo con la porzione di impugnatura 92 .
Per quanto attiene ai mezzi per determinare lo spostamento della sorgente 91, su di essi si tornerà tra poco, nel frattempo giova notare che nella forma esecutiva preferita la posizione di lavoro è una posizione di equilibrio instabile, ovvero una posizione in cui la sorgente di campo magnetico 91 permane solo sotto l'azione di una forza di comando.
Questo introduce un fattore di sicurezza intrinseca addizionale al manipolo 9 del trovato: quando infatti l'azione della forza di comando dovesse cessare, la sorgente non potrebbe più permanere nella posizione di lavoro, evitando così possibili inconvenienti.
Preferibilmente, a tal fine il manipolo 9 comprende mezzi di richiamo 95 destinati a portare la sorgente di campo magnetico 91 dalla posizione di lavoro a quella di sicurezza o riposo e/o un elemento spintore 94 agente con una forza di comando sulla sorgente di campo magnetico 91 per spostarla tra la posizione di riposo o sicurezza a quella di lavoro in modo antagonista ai mezzi di richiamo 95.
L'elemento spintore 94 è destinato ad essere azionato dall'operatore, ad esempio manualmente, con apposita estremità di comando, ad esempio in forma di pulsante che l'operatore aziona con il pollice quando impugna il manipolo.
Quando cessa l’azione della forza di comando sulla sorgente 91, essa ritorna nella posizione di sicurezza o riposo grazie ai mezzi 95 che nella forma preferita sono mezzi elastici di richiamo 95 e comprendono una molla di richiamo.
Si fa notare sin d'ora che sono possibili varianti a quando sino ad ora descritto, ad esempio i mezzi di richiamo 95 possono comprendere elastomeri o essere a loro volta mezzi magnetici di richiamo in cui la sorgente 91 viene richiamata nella posizione di riposo o sicurezza grazie ad un campo magnetico locale (la cui entità è sufficiente per esercitare una azione di richiamo della sorgente 91, ma non tale da influire negativamente sul campo magnetico generato da quest 'ultima e atto a comandare il sistema endoscopico o le sue parti).
Per quanto riguarda la sorgente di campo magnetico 91, essa è preferibilmente un magnete permanente, come nella forma esecutiva illustrata.
In altre varianti non mostrate invece la sorgente è costituita da -o comprende- un elettromagnete .
Nel primo caso (magnete permanente) il campo magnetico generato dalla sorgente 91 permane anche quando la stessa è in posizione di riposo o sicurezza; per migliorare la funzionalità del manipolo in questa condizione è preferibile predisporre degli elementi di schermatura del campo magnetico attivi quando la sorgente 91 si trova nella posizione di sicurezza o riposo.
Tali elementi di schermatura del campo magnetico possono essere realizzati in vari modi, a seconda delle esigenze.
In un primo esempio gli elementi di schermatura del campo magnetico comprendono elementi di schermo ferromagnetico, che deviano le linee di flusso del campo magnetico in modo tale per cui -quando la sorgente 91 si trova nella posizione di sicurezza- il campo magnetico da essa generato e diretto verso l'estremità operativa 90 è ininfluente o prossimo allo zero o zero.
In un altro esempio gli elementi di schermatura del campo magnetico comprendono schermi conduttori in cui vengono generate correnti che creano un campo magnetico locale che si somma a quello della sorgente 91 in modo da ottenere effetti analoghi a quelli precedentemente descritti .
In un altro esempio i due tipi di elementi schermanti sono combinati tra loro, essendo pertanto presenti sia elementi di schermo ferromagnetico che schermi conduttori.
Invece, nel caso in cui la sorgente 91 comprenda un elettromagnete alimentato elettricamente per la generazione del campo, è in linea di principio sufficiente che, quando la sorgente 91 si trova nella posizione di riposo o sicurezza, l'elettromagnete non sia alimentato o lo sia almeno con una corrente inferiore a quella di alimentazione nella posizione di lavoro.
Tornando ad altre caratteristiche opzionali del manipolo 9 del trovato, in corrispondenza della estremità operativa 90, la cassa di alloggiamento 96 è chiusa da una parete di estremità 97; ciò evita che la sorgente 91 entri a diretto contatto con la pelle del paziente e/o che si renda necessaria una sterilizzazione dell'interno della cassa 96 al termine di ogni utilizzo; a tal fine la parete 97 è accoppiata a tenuta (oppure realizzata di pezzo) con la cassa 96 ad esempio con la parete di mantello 93 di quest ultima .
Si è in pratica constatato come il trovato assolva il compito nonché gli scopi prefissati in quanto consente di avere a disposizione una guida endoscopica per cateteri che permette di effettuare almeno piccoli spostamenti della testa di ancoraggio (il contenitore) anche quando la stessa si trova in posizione di bloccaggio; al fine per l’operatore è sufficiente utilizzare il campo magnetico esterno per spostare la testa in una posizione consona.
Inoltre si ha a disposizione una guida endoscopica per cateteri per la quale risulta sufficiente anche l'appoggio ad un'area limitata del lume dell'organo in cui è introdotta per garantire un fissaggio stabile.
Non da ultimo si rileva che la guida endoscopica ed il sistema comprendente tale guida risultano relativamente rapidi da azionare, oltre che relativamente economici e semplici da realizzare .
Infine, anche in caso di malfunzionamenti, la guida ed il sistema sono relativamente sicuri anche in caso di malfunzionamenti durante l'espletamento dell'esame.
Un ulteriore vantaggio del trovato è legato alla possibilità di una più precisa localizzazione di una lesione, ad esempio nel caso della colonscopia: si riesce infatti a localizzare (topograficamente) sull'addome del paziente il punto in cui si trova una lesione del colon; nell 'utilizzo, infatti, il manipolo esterno si aggancia alla testa della guida nel punto della superficie addominale più vicino alla testa stessa, ciò può essere vantaggiosamente utilizzato per evidenziare dove si trova una lesione rispetto alla superficie addominale.
La guida ed il sistema così concepiti sono suscettibili di numerose modifiche e varianti tutte rientranti nell'ambito delle allegate rivendicazioni .
Inoltre, tutti i dettagli potranno essere sostituiti da altri elementi tecnicamente equivalenti .
In pratica, i materiali impiegati, purché compatibili con l'uso specifico, nonché le dimensioni e le forme contingenti potranno essere qualsiasi a seconda delle esigenze e dello stato della tecnica.

Claims (10)

  1. R IV E N D I C A Z I O N I 1. Guida endoscopica (1,10) per cateteri o endoscopi comprendente: un elemento tubolare di guida (2); una testa di ancoraggio (3); caratterizzata dal fatto che l'elemento tubolare di guida (2) comprende una cavità longitudinale (7), la testa di ancoraggio (3) essendo provvista almeno di un contenitore (4,8) per alloggiare un agente magnetico (5,6), il contenitore (4,8) essendo in comunicazione con detta cavità longitudinale (7), la guida endoscopica (1) comprendendo inoltre un agente magnetico (5,6) mobile nella detta cavità longitudinale (7) per riempire/svuotare il contenitore (4,8).
  2. 2. Guida endoscopica (1,10) secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che il contenitore (4,8) è espandibile e retraibile, essendo atto a passare da una condizione retratta -in cui è sostanzialmente aderente ad un corpo dell'elemento tubolare di guida (2)- ad una condizione espansa -in cui aggetta esternamente dal corpo dell'elemento tubolare di guida (2), e viceversa .
  3. 3. Guida endoscopica (1) secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che l'agente magnetico (5) comprende una pluralità di corpi magnetizzabili (51) tra loro collegati a definire un corpo allungato flessibile.
  4. 4. Guida endoscopica (1) secondo la rivendicazione 3, caratterizzata dal fatto che il corpo allungato flessibile definisce una catena.
  5. 5. Guida endoscopica (1) secondo la rivendicazione 3 o 4, caratterizzata dal fatto che i corpi magnetizzabili (51) presentano una dimensione lievemente inferiore alla dimensione della cavità longitudinale (7) del corpo tubolare (2), così da scorrere liberamente al suo interno per essere alloggiati o rimossi dal contenitore (4,8) e determinare il passaggio tra la condizione retratta a quella espansa e viceversa.
  6. 6. Guida endoscopica (1) secondo la rivendicazione 3, 4 o 5, caratterizzata dal fatto che il contenitore (4) è una sacca a rete.
  7. 7. Guida endoscopica (10) secondo una delle rivendicazioni 1 o 2, caratterizzata dal fatto che l'agente magnetico (6) comprende un liquido (61) ed una pluralità di corpi magnetizzabili (62) in dispersione in detto liquido (61).
  8. 8. Guida endoscopica (10) secondo la rivendicazione 7, caratterizzata dal fatto che il contenitore (8) è una sacca ermetica al passaggio di detto liquido (61).
  9. 9. Combinazione di guida endoscopica ed endoscopio in cui 1 ' endoscopio ha un canale operativo in cui scorre la guida e la guida presenta dimensioni inferiori a quelle del canale operativo in modo da scorrere liberamente al suo interno .
  10. 10. Sistema per endoscopia, preferibilmente colonscopia, comprendente una guida endoscopica (1,10) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti ed un manipolo magnetico (9) esterno per endoscopia, comprendente - una sorgente di campo magnetico (91) - una porzione di impugnatura (92) - una estremità operativa (90), in cui la sorgente di campo magnetico (91) è mobile rispetto all'estremità operativa (90) tra una posizione di lavoro ed una posizione di sicurezza o riposo, in cui: nella posizione di lavoro la sorgente di campo magnetico (91) è ravvicinata all'estremità operativa (90) nella posizione di sicurezza o riposo la sorgente di campo magnetico (91) è remota dall'estremità operativa (90).
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