IT201600097162A1 - "pannello e sistema di protezione multistrato per pareti controterra" - Google Patents

"pannello e sistema di protezione multistrato per pareti controterra"

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IT201600097162A1
IT201600097162A1 IT102016000097162A IT201600097162A IT201600097162A1 IT 201600097162 A1 IT201600097162 A1 IT 201600097162A1 IT 102016000097162 A IT102016000097162 A IT 102016000097162A IT 201600097162 A IT201600097162 A IT 201600097162A IT 201600097162 A1 IT201600097162 A1 IT 201600097162A1
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Luciano Mazzer
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Iwis Insulation Waterproofing Ind Systems S R L
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    • EFIXED CONSTRUCTIONS
    • E02HYDRAULIC ENGINEERING; FOUNDATIONS; SOIL SHIFTING
    • E02DFOUNDATIONS; EXCAVATIONS; EMBANKMENTS; UNDERGROUND OR UNDERWATER STRUCTURES
    • E02D31/00Protective arrangements for foundations or foundation structures; Ground foundation measures for protecting the soil or the subsoil water, e.g. preventing or counteracting oil pollution
    • E02D31/02Protective arrangements for foundations or foundation structures; Ground foundation measures for protecting the soil or the subsoil water, e.g. preventing or counteracting oil pollution against ground humidity or ground water
    • EFIXED CONSTRUCTIONS
    • E04BUILDING
    • E04BGENERAL BUILDING CONSTRUCTIONS; WALLS, e.g. PARTITIONS; ROOFS; FLOORS; CEILINGS; INSULATION OR OTHER PROTECTION OF BUILDINGS
    • E04B1/00Constructions in general; Structures which are not restricted either to walls, e.g. partitions, or floors or ceilings or roofs
    • E04B1/0007Base structures; Cellars

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Description

PANNELLO E SISTEMA DI PROTEZIONE MULTISTRATO PER
PARETI CONTROTERRA
[0001] Il presente trovato ha per oggetto un pannello ed un sistema di protezione multistrato per pareti controterra. Più nel dettaglio, il detto pannello di protezione è del tipo composito ed integra funzioni diverse, essendo atto ad isolare termicamente, drenare, proteggere dall’acqua ed aerare all’estradosso le pareti a contatto con il terreno, con anche una tasca drenante per alloggiare il tubo di drenaggio longitudinale posto inferiormente; ulteriormente, il trovato descrive un sistema di protezione per pareti controterra che prevede l’utilizzo di detto pannello.
[0002] L'innovazione, trova specifica destinazione nell’industria delle costruzioni ed in particolar modo nel settore dei componenti semilavorati per l’edilizia quali, a titolo di esempio non esclusivo, i pannelli isolanti e le membrane drenanti per le opere murarie interrate.
[0003] Nel campo dei prodotti per l’edilizia sono ampiamente noti e diffusi i pannelli per l’isolamento termico, altrimenti detti coibenti o isolanti, realizzati in un materiale rigido ed economico, di peso estremamente limitato ma di elevata efficacia coibente, quale il polistirene espanso o EPS con acronimo inglese oppure il polistirene estruso altrimenti detto XPS. Generalmente, i detti pannelli in EPS o XPS sono monostrato, di spessore compreso tra 2 cm e 20 cm, e presentano superfici lisce e bordi laterali battentati ovvero dotati di scalini a profilo complementare, per allinearsi automaticamente durante la posa ed agevolare l’istallazione in continuità di pannelli affiancati. Tali pannelli sono ampiamente utilizzati all’estradosso delle pareti verticali ed anche nelle intercapedini tra setti murati, nei solai e nelle falde di copertura; in particolare, i pannelli in XPS presentano celle perfettamente chiuse e uniformi e sono maggiormente adatti ove sono richieste, oltre al potere termo-isolante, anche resistenza alla compressione e/o idrorepellenza, come ad esempio avviene nel caso dei vani interrati o nelle coperture a tetto rovescio.
[0004] Inoltre, nel settore delle costruzioni sono oggigiorno utilizzate diverse tipologie di membrane, con svariate finalità: a titolo di esempio, si ricordano le membrane al vapore, le membrane bituminose impermeabilizzanti, le membrane drenanti, le geomembrane od anche i fogli di separazione in tessuto non tessuto. Più nel dettaglio, sono molto diffuse le membrane impermeabili di tipo sottile a guisa di lamina liscia e monostrato, realizzate in un materiale plastico quale il polietilene o il polipropilene, di modo tale da essere agevolmente applicate sui massetti e sui solai per garantire la tenuta all’acqua o con funzione desolidarizzante, al di sotto dei rivestimenti fragili quali le lastre di marmo, evitando le fessurazioni e i distacchi. In particolare, sono note e diffuse le membrane di tipo bugnato ovvero lamine sottili sagomate con cavità e protrusioni, ad esempio cilindriche, troncoconiche o troncopiramidali, in modo tale da agire a guisa di distanziale tra gli strati e/o compensare eventuali schiacciamenti; spesso, quindi, tali membrane bugnate sono usate nelle costruzioni interrate come elemento di impermeabilizzazione e protezione esterna, essendo posate verticalmente all’estradosso dei vani controterra e talvolta orizzontalmente sui massetti.
[0005] Nella moderna pratica edilizia è anche nota e vantaggiosa l’applicazione di uno strato filtrante all’esterno di dette membrane bugnate, in aderenza sulla testa delle dette protrusioni, di modo tale da realizzare un’intercapedine drenante particolarmente adatta nel caso di pareti verticali controterra. Recentemente, a tal fine, talune società operanti nel settore edilizio hanno reso disponibili sul mercato soluzioni integrate di membrane sottili e bugnate che sono efficacemente pre-accoppiate ad uno strato filtrante ai fini del drenaggio, ad esempio in un geotessile o geotessuto permeabile all’acqua, quale un tessuto non tessuto in polipropilene del tipo denominato spunbonded o spunlace in lingua inglese, essendo forniti in un unico rotolo a guisa di una membrana drenante e impermeabilizzante di tipo multistrato. A titolo di esempio, si veda il prodotto denominato TMD e della società italiana TeMa Technologies and Materials S.r.l., 31029 Vittorio Veneto – TV, www.temacorporation.com. Ulteriormente, si ricordano anche i geocompositi drenanti o geostuoie, formati da un’anima spaziatrice in fili di polipropilene a guisa di materassino oppure in una georete tridimensionale in polietilene, con lo strato filtrante accoppiato su di una o su entrambe le facce; a tal proposito, in particolare, si veda il prodotto denominato Qdrain della detta società italiana TeMa Technologies and Materials S.r.l., che anche può essere fornito con un foglio poliolefinico di tipo impermeabile accoppiato sulla faccia opposta allo strato filtrante.
[0006] Tra i materiali maggiormente adatti per realizzare le dette membrane impermeabili e bugnate vi sono le resine del tipo denominato olefine, ed in particolare il detto polietilene, il quale può essere a bassa densità, a media densità o anche ad alta densità, essendo rispettivamente denominati LDPE, MDPE e HDPE con l’acronimo inglese; in alternativa è adatto il detto polipropilene, anche noto con l’acronimo PP, oppure le poliolefine termoplastiche, note con l’acronimo TPO. In alcuni casi, è anche utilizzato il polistirene, noto con l’acronimo PS. Tali materie prime possono essere vergini o rigenerate, essendo queste ultime derivate dal recupero dei prodotti nella fase post-produzione o post-consumo.
[0007] E’ anche ampiamente noto agli operatori del settore edilizio che realizzare un’adeguata protezione dei vani interrati, isolando termicamente e drenando l’acqua all’estradosso, costituisce un’operazione estremamente delicata che influisce anche sul confort abitativo, sui costi delle manutenzioni e sulla durata dell’edificio. Infatti, pur essendo diffusi i materiali e le tecnologie per impermeabilizzare e drenare, non è ad oggi risolto adeguatamente il noto problema di consentire la traspirazione dei vani interrati ed ottenere un’efficace aerazione all’estradosso, in modo naturale, agevolmente e a costi limitati, di modo tale da garantire contestualmente una protezione adeguata della parete ed anche risolvere i noti problemi di umidità, muffa e scarsa salubrità nei vani interrati. Sostanzialmente, non è nota ed è ampiamente desiderabile una soluzione maggiormente integrata rispetto alle soluzioni ad oggi disponibili, a guisa di elemento prefabbricato modulare e multifunzione, che consenta contestualmente di isolare termicamente, drenare, proteggre dall’acqua ed anche aerare la detta parete controterra, essendo agevole da trasportare e posare, economico, sicuro, duraturo nel tempo, ed anche atto a limitare il consumo di materiale da costruzione.
Stato dell’arte
[0008] Al fine di determinare lo stato dell'arte relativo alla soluzione proposta è stata effettuata una verifica convenzionale, interrogando archivi pubblici, che ha portato all'individuazione di alcune anteriorità, tra cui: D1: DE3113807 (Hacker);
D2: EP0799939 (Graf et al.);
D3: DE19593489 (Kolossow);
D4: EP0874089 (Diehl)
D5: Viadrain, della società italiana Geosintex S.r.l., via L. Da Vinci 12, I-36066 Sandrigo VI (www.geosintex.com);
D6: Jackodur KF300 Jackodrain, della società tedesca Jackon Insulation GmbH, Carl-Benz-Strasse 8, D-33803 Steinhagen (www.jackoninsulation.com);
D7: Gemadrain, della società italiana Sirap Insulation S.r.l. - Soprema Group, via Kennedy 54, I-25028 Verolanuova BS (www.sirapinsulation.com).
[0009] L’anteriorità D1 descrive un pannello isolante in materiale schiumato per vani interrati il quale presenta una faccia dotata di scanalature verticali ai fini del drenaggio. D2 propone invece una soluzione migliorata di pannello isolante e drenante ove la faccia liscia è posizionata in aderenza ad un muro precedentemente impermeabilizzato con guaina bituminosa mentre la faccia opposta, e cioè all’estradosso, è dotata di scanalature verticali di drenaggio ed anche è accoppiata frontalmente ad uno strato filtrante e permeabile all’acqua di modo tale da agevolarne lo scorrimento al di sotto del pannello, ove è posizionato longitudinalmente un tubo forato di drenaggio in un letto di ghiaia.
[0010] D3 descrive un pannello multistrato, per isolare e drenare le pareti controterra, il quale è del tipo composito essendo costituito da una lastra isolante in Polistirene schiumato, lateralmente battentata ai fini dell’affiancamento, la quale è accoppiata esternamente ad un elemento drenante rigido formato da uno strato sottile e tridimensionalmente sagomato, ad esempio un tessuto conformato a bugne od onde, il quale è riempito sul retro con malta di cemento, sabbia e materiale di scarto di modo tale da irrigidirsi e aderire alla detta lastra isolante; ulteriormente, vi è uno strato filtrante unito frontalmente, sulla testa delle protrusioni, al fine di garantire il drenaggio senza ostruzioni.
[0011] D4 propone invece una lastra rigida in polistirene del tipo a drenaggio posteriore essendo dotata di scanalature di drenaggio dell’acqua sulla faccia rivolta contromuro, ove detto muro è stato precedentemente impermeabilizzato; la faccia opposta rivolta controterra, ovvero all’estradosso, è accoppiata ad uno strato filtrante di dimensioni maggiori di modo tale da sbordare a guisa di cimosa su due bordi contigui, ovvero tra loro confinanti, per consentire una parziale sovrapposizione di detto strato filtrante durante la posa di lastre affiancate. Le dette scanalature di drenaggio sono previste in molteplici configurazioni realizzative quali, ad esempio, a griglia ortogonale o diagonale; in alternativa ad esse, sempre ai fini del drenaggio contromuro, sono previsti elementi cilindrici che protrudono a guisa di distanziali. Una tale soluzione inverte quindi la logica del drenaggio rispetto ai pannelli sopra descritti, essendo le lastre affiancate sostanzialmente ad una barriera protettiva controterra, mentre è prevista sul retro una convenzionale impermeabilizzazione della parete ed anche è prevista inferiormente l’installazione del convenzionale tubo forato di drenaggio nel letto di ghiaia.
[0012] D5 è una particolare soluzione di drenaggio longitudinale in trincea, costituita da un’anima drenante in georete tridimensionale a maglia romboidale, in fili di polietilene ad alta densità, contenuta tra due strati filtranti in un materiale del tipo geotessile non-tessuto, saldati tra loro di modo tale da formare una tasca atta ad alloggiare un tubo fessurato di drenaggio.
[0013] Infine D6 e D7 sono due soluzioni simili di pannello multistrato per pareti controterra, del tipo isolante e drenante, composto da una lastra isolante in polistirene estruso che presenta una superficie liscia contromuro ed invece è accoppiata, sulla faccia rivolta all’esterno, ad un elemento drenante costituito da una membrana bugnata in HDPE la quale è a sua volta accoppiata all’estradosso ad uno strato filtrante in un materiale del tipo geotessile, essendo controterra. La detta lastra in polistirene è lateralmente battentata a scalino ai fini della continuità di posa, di modo tale da posarsi allineata ed in aderenza agli elementi circostanti; il detto strato filtrante è sbordante su di un lato a guisa di cimosa al fine di consentire parziale sovrapposizione e proteggere il detto elemento drenante da ostruzioni.
[0014] E’ pertanto ragionevole ritenere note le soluzioni di pannelli o membrane per isolare e/o drenare e/o impermeabilizzare esternamente le costruzioni poste sottoterra, le quali prevedono:
− un pannello rigido monostrato e liscio, in un materiale isolante quale ad esempio XPS, che è anche battentato lateralmente per agevolare l’affiancamento in continuità;
− una lamina impermeabile sottile e liscia, in un materiale plastico; − una lamina del tipo bugnato, con protrusioni di forma cilindrica, troncopiramidale o troncoconica;
− strati filtranti associati frontalmente a detta lamina bugnata, di modo tale che i fluidi permeati fluiscano nell’interspazio creato dalle dette bugne, a guisa di membrana impermeabile e drenante;
− elementi drenanti e filtranti per strutture interrate, ove un geomaterassino in fili o una georete a sviluppo tridimesionale funge da elemento spaziatore interposto tra strati sintetici filtranti, non tessuti, formando strati permeabili che eventualmente sono associati posteriormente a strati impermeabili;
− una barriera impermeabile di tipo bituminoso applicata a caldo direttamente all’estradosso di pareti interrate o fondazioni;
− un pannello isolante che comprende scanalature per il drenaggio verticale dell’acqua, le quali sono alternativamente integrate sulla superficie anteriore e cioè controterra, oppure sulla superficie posteriore ovvero a contatto con la parete impermeabilizzata per un drenaggio di tipo inverso, e dove è anche previsto uno strato filtrante a contatto con il terreno;
− un pannello protettivo e multistrato, ove lo strato isolante è schiumato e liscio e presenta la faccia controterra accoppiata ad un corpo drenante in tessuto conformato tridimensionalmente, riempito sul retro con malta rigida e frontalmente accoppiato ad uno strato filtrante controterra;
− un pannello multistrato isolante e drenante ove una lastra in XPS liscia è esternamente accoppiata ad un elemento drenante costituito da una membrana bugnata in HDPE con strato filtrante frontale in geotessile sbordante da un lato, rispetto alla detta lastra e detto strato impermeabile bugnato, a guisa di cimosa;
− un elemento composito a guisa di tasca filtrante e drenante, per alloggiare un tubo di drenaggio all’interno di trincee nel terreno.
Inconvenienti
[0015] In definitiva, si è notato che le descritte soluzioni presentano degli inconvenienti o comunque delle limitazioni.
[0016] In linea generale, i pannelli ora menzionati offrono protezione meccanica e consentono di isolare termicamente i vani interrati ma, tuttavia, non risolvono adeguatamente ed in modo integrato, ovvero contestualmente, anche le funzioni di drenaggio, impermeabilizzazione e aerazione della parete controterra. Inoltre, si è riscontrato che le soluzioni attualmente disponibili sul mercato non sono agevoli nella posa, essendo migliorabili nella logica d’accoppiamento e nella tenuta degli elementi affiancati.
[0017] E’ infatti noto che le scanalature verticali di drenaggio in un pannello isolante in polistirene espanso possono otturarsi se posizionate controterra e prive di uno strato filtrante, ed anche possono schiacciarsi facilmente essendo il materiale schiumato sottoposto alla spinta laterale del terreno, di cui ad esempio in D1 e D2; tali problemi limitano localmente il drenaggio e talvolta sono causa di infiltrazioni e umidità nei vani interrati. Tra le soluzioni di pannelli isolanti che integrano frontalmente un efficace strato drenante con protrusioni e strato filtrante, ove il retro delle dette protrusioni è anche riempito di malta cementizia come ad esempio in D3, si è riscontrato che il detto riempimento incrementa inutilmente il peso ed il costo del pannello, e che anche il tessuto tridimensionalmente sagomato è di difficile lavorazione e non assicura impermeabilità all’acqua. Oggigiorno, una tale soluzione è ritenuta obsoleta e inadeguata essendo un tale strato drenante sostituibile agevolmente con una moderna membrana bugnata, in materiale plastico di spessore sottile e di resistenza adeguata all’applicazione, migliorandone il comportamento, la funzione e la durata nel tempo.
[0018] Attualmente, tra le soluzioni più efficaci di pannelli isolanti presenti sul mercato, quali i pannelli multistrato con membrana plastica bugnata di cui in D6 e D7, si è riscontrato che essi agevolano la posa controterra essendo leggeri, lateralmente battentati, esternamente impermeabili ed anche con lo strato filtrante esterno che sborda per assicurare continuità all’estradosso; tuttavia, tali pannelli non assicurano sufficiente protezione dall’acqua della parete interrata, essendovi comunque interruzioni in senso verticale dello strato impermeabile, ovvero nella porzione interrata di parete corrispondente alla larghezza del pannello dal livello del terreno e fino al tubo di drenaggio inferiore. La nastratura esterna tra le lastre, infatti, non impedisce all’acqua di drenaggio che scende verticalmente di penetrare dai bordi del pannello e bagnare la corrispettiva porzione di parete, per cui è comunque necessario impermeabilizzare preventivamente l’intera parete interrata, ad esempio mediante convenzionale applicazione d’uno strato d’imprimitura e strato bituminoso, con tempi e costi elevati.
[0019] Ulteriormente, è noto agli operatori del settore che il tubo fessurato, posato longitudinalmente al di sotto del detto strato drenante, deve trovarsi in un letto di ghiaia al fine di garantire efficacia di funzionamento e per non otturarsi; si è anche riscontrato che i moderni dispositivi prefabbricati di drenaggio per trincee, del tipo a tasca filtrante, ove il detto tubo fessurato è alloggiato al di sotto di un’anima drenante contenuta tra due strati filtranti di cui ad esempio in D5, potrebbero contribuire a limitare i costi legati alla fornitura e posa del detto letto in ghiaia ma, tuttavia, sono onerosi nell’acquisto ed anche risultano ridondanti nelle dimensioni e nella funzione se parzialmente sovrapposti ad altri elementi drenanti e/o filtranti, come può accadere in combinazione ai pannelli sopra descritti.
[0020] Ancora in merito alle soluzioni convenzionali e disponibili sul mercato, si è riscontrato che non sono noti pannelli isolanti e drenanti che anche consentono di aerare efficacemente la detta parete controterra, per una salubre traspirazione verso l’esterno, come invece accade per le murature fuoriterra; in particolare, si è riscontrato che la necessità di impermeabilizzare preventivamente la superficie esterna della parete rende inefficace qualsivoglia soluzione di aerazione dall’esterno, come ad esempio avverrebbe se nel detto pannello isolante fossero integrate cavità aperte verso la superficie da aerare. Si ricorda a tal proposito, il pannello isolante a drenaggio inverso di cui ad esempio in D4, e cioè dotato di scanalature sulla superficie posteriore che si posizionano a ridosso della parete per drenare verso il basso l’acqua che eventualmente trafila dalla faccia opposta, direttamente controterra, che funge sostanzialmente da barriera protettiva; in tale caso, infatti, le dette scanalature non agiscono in alcun modo da aerazione ma solo da drenaggio, essendo l’acqua a contatto diretto con la superficie esterna della parete la quale, quindi, deve essere precedentemente impermeabilizzata. Ulteriormente, con una tale soluzione di drenaggio vi è maggiore rischio di infiltrazioni.
[0021] Vi è dunque la necessità da parte delle imprese del settore d’individuare delle soluzioni ottimali per conseguire i successivi scopi prefissati.
Riassunto del trovato
[0022] Questi ed altri scopi vengono raggiunti con la presente innovazione secondo le caratteristiche di cui alle annesse rivendicazioni, risolvendo i problemi esposti mediante un pannello di protezione (10) multistrato per pareti controterra (20), composto da tre strati (101-3) accoppiati di modo tale da isolare termicamente, drenare, proteggere dall’acqua ed anche aerare all’estradosso la parete; esso è composto d’un primo strato (101) isolante in XPS con canaline di aerazione (104) verticali sulla faccia posteriore, un secondo strato (102) drenante formato d’una membrana plastica bugnata, ed un terzo strato (103) filtrante formato da un geotessuto. Detti secondo e terzo strato, essendo flessibili, sbordano frontalmente al di sopra e al di sotto dello strato isolante a guisa di cimosa superiore (107) e inferiore (108), ai fini protettivi e per la traspirazione; sulla faccia anteriore, in combinazione alla detta cimosa inferiore, è frontalmente integrata una tasca filtrante (105) aperta da sotto, per l’alloggiamento del tubo forato (40) di drenaggio longitudinale. Ulteriormente, si descrive un sistema di protezione per pareti controterra che prevede l’utilizzo di tale pannello (10).
Scopi
[0023] Attraverso il notevole apporto creativo il cui effetto costituisce un immediato progresso tecnico vengono conseguiti diversi scopi.
[0024] In primo luogo, il pannello di protezione proposto dal trovato consente contestualmente e agevolmente di:
− isolare termicamente i locali interrati;
− drenare l’acqua meteorica evitando che questa possa arrivare a contatto con la parete controterra, e quindi realizzando una sostanziale ed efficace impermeabilizzazione esterna, ove tutta l’acqua drenata è convogliata in continuità verticale verso il basso e fino al tubo forato di drenaggio longitudinale;
− creare aerazione sulla superficie esterna della detta parete controterra, consentendole di traspirare, con maggiore salubrità per gli abitanti dei vani interrati, maggior confort abitativo, maggiore durata delle strutture, minori problemi di manutenzione, meno umidità e/o muffe. La configurazione realizzativa del trovato, in particolare, supera la convenzionale necessità di applicare preventivamente sulla detta parete gli strati impermeabilizzanti, quali i noti e diffusi strati di tipo bituminoso che sigillando la superficie impediscono la traspirazione verso l’esterno.
[0025] In secondo luogo, la soluzione proposta è sensibilmente più agevole nella posa e maggiormente economica, rispetto alle soluzioni note e convenzionali, per ottenere efficace protezione meccanica, isolamento termico, drenaggio, protezione dall’acqua e aerazione delle pareti controterra.
[0026] In terzo luogo, lo strato isolante rigido è maggiormente protetto dall’alto nei confronti di trafilamenti e/o ostruzioni del terreno, essendo gli strati drenanti e filtranti frontali maggiorati dimensionalmente rispetto allo strato isolante rigido, per sbordare in alto e raccordarsi ad un profilato di testa atto a fissarli; contestualmente, con tale soluzione si consente all’aria umida di risalire posteriormente al pannello e fuoriuscire dall’alto, per una salubre e naturale aerazione.
[0027] In quarto luogo si è eliminato, o sensibilmente ridotto, il convenzionale letto drenante in ghiaia che è previsto alla base della parete, o all’esterno del cordolo di fondazione, per alloggiare il tubo forato di drenaggio longitudinale; a tal fine, nel trovato gli strati drenanti e filtranti frontali sono maggiorati per sbordare al di sotto della lastra isolante rigida e fino al di sotto del detto tubo forato, formando ststanzialmente una tasca drenante che è atta ad alloggiarlo, mantenendolo nella posizione corretta e proteggendolo da eventuali trafilamenti e/o ostruzioni.
[0028] Questi, ed altri vantaggi appariranno dalla successiva particolareggiata descrizione d’alcune soluzioni preferenziali di realizzazione con l'aiuto dei disegni schematici allegati i cui particolari di esecuzione non sono da intendersi limitativi ma solo esemplificativi.
Contenuto dei disegni
Figura 1 è una vista assonometrica del pannello di protezione oggetto del trovato, ove gli strati frontali sono parzialmente rappresentati al fine di agevolare la comprensione.
Figura 2 è una vista assonometrica del pannello di protezione oggetto del trovato, rappresentato con la cimosa superiore ed inferiore nella configurazione d’uso ed affiancato in continuità ad un secondo pannello uguale ad esso ma sezionato orizzontalmente per agevolare la comprensione.
Figura 3 è una vista assonometrica del pannello di protezione oggetto del trovato nella configurazione d’uso, con anche il profilato di fissaggio, di testa, ed il tubo forato di drenaggio longitudinale nella tasca filtrante, inferiormente.
Figure 4a e 4b sono sezioni trasversali, ovvero orizzontali, del pannello di protezione oggetto del trovato, secondo la linea di sezione X1-X1 di Fig. 5, ove in 4a gli strati sono uniti a guisa di prodotto prefabbricato mentre in 4b detti strati sono separati ovvero prima dell’assemblaggio.
Figura 5 è una sezione longitudinale, ovvero verticale, del pannello di protezione oggetto del trovato rappresentato al di sotto del terreno, posato a ridosso del vano interrato secondo un sistema di protezione che prevede l’utilizzo di pannelli affiancati, con il detto profilato di fissaggio e il detto il tubo forato di drenaggio nella tasca filtrante, di cui alla Fig. 3; riquadri tratteggiati, denominati rispettivamente VI e VII, si riferiscono ai dettagli ingranditi di cui alle Figg.6a-b e 7a-b.
Figure 6a e 6b sono dettagli ingranditi, di cui al riquadro VI di Fig.5, ove 6a è una sezione mentre 6b è una vista assonometrica.
Figure 7a e 7b sono dettagli ingranditi, di cui al riquadro VII di Fig. 5, ove 7a è una sezione mentre 7b è una vista assonometrica.
Pratica realizzazione del trovato
[0029] Con riferimento anche alle figure (Figg. 1-7) l’oggetto del presente trovato riguarda un innovativo pannello di protezione (10) multistrato per pareti controterra (20), ovvero strutture edilizie sostanzialmente verticali e a contatto del terreno, ed il sistema di protezione che prevede l’utilizzo di tale pannello (10). La soluzione proposta consente, in modo agevole ed economico, di isolare termicamente, drenare, proteggere dall’acqua e dalle sollecitazioni esterne, ed anche aerare all’estradosso la parete esterna d’un vano interrato (201-2) (Fig. 5). Il detto pannello (10) è del tipo composito, comprendendo molteplici strati tra loro pre-accoppiati a guisa di elemento prefabbricato; particolarmente, esso è composto d’un primo strato (101) isolante, formato da una lastra rigida in XPS con particolari canaline di aerazione (104) sulla faccia posteriore, un secondo strato (102) di tipo drenante formato da una membrana plastica bugnata, ed un terzo strato (103) filtrante formato da un geotessuto; i detti secondo e terzo strato, essendo flessibili, sbordano frontalmente al di sopra e al di sotto della lastra isolante formando rispettivamente una cimosa superiore (107) e una inferiore (108), ai fini protettivi e per la traspirazione. Sulla faccia anteriore, in combinazione alla detta cimosa inferiore, è integrata una tasca filtrante (105) aperta da sotto, per l’alloggiamento del tubo forato (40) di drenaggio longitudinale, in luogo del convenzionale letto di ghiaia (Figg.1, 3).
[0030] Si rileva che con la soluzione proposta non si ottiene una vera e propria ventilazione, non essendovi ingresso d’aria, ma si realizza un’efficace aerazione della parete in quanto nelle canaline vi è un movimento di pressione che tende ad equalizzare la pressione interna ai locali interrati (202) con la pressione esterna, al livello del terreno (301) o ad una profondità (302) prossima ad esso ove detta pressione è sostanzialmente pari all’esterno. Ai fini del trovato, quindi, il fissaggio di testa del pannello non deve necessariamente essere al di sopra del livello del terreno ma può essere di poco al di sotto di esso, ad esempio ad una profondità di qualche centimetro, di modo tale da nascondere il pannello alla vista ed anche impedire all’acqua di entrare (Fig.6a).
[0031] Si rileva, inoltre, che il detto pannello di protezione (10) prevede una lunghezza tale da coprire in altezza la parete da drenare, eliminando le giunzioni orizzontali che posso provocare nel tempo delle infiltrazioni; lateralmente, invece, ciascun pannello è comunque giuntato essendo di tipo modulare. Il sistema di protezione proposto, quindi, non può essere definito impermeabile; tuttavia, il trovato garantisce frontalmente un’elevata protezione dall’acqua in continuità verticale e fino al tubo di drenaggio posto al di sotto della parete, seguendo senza interruzioni il naturale flusso del liquido, ed anche realizza posteriormente la detta aerazione. A tal fine, il trovato prevede di non sigillare all’estradosso la parete interrata, evitando ad esempio la posa dei convenzionali strati bituminosi impermeabili, e consente la traspirazione.
[0032] In particolare, il detto primo strato (101) isolante è in corrispondenza della faccia posteriore (116) del pannello, per essere posato a ridosso della parete (20), ed è formato da una lastra rigida in XPS ove la faccia posteriore (116) è dotata di molteplici canaline di aerazione (104) tra loro parallele e disposte verticalmente a tutt’altezza, ovvero dal bordo inferiore (114) al bordo superiore (113), di modo tale da posizionarsi a diretto contatto con la superficie esterna (201) di detta parete creando spazio per la traspirazione; si rileva che tale sistema di aerazione avviene per il tramite di variazione pressoria all’interno di dette canaline (104) e fino all’estremità superiore del pannello (101-3) (Figg. 1, 4a-b). Questo primo strato isolante (101) presenta una battentatura (109) continua del tipo maschio-femmina nei due lati opposti verticali (115), per un’elevata tenuta laterale all’acqua nel caso di pannelli (10) affiancati (Figg.1-2).
[0033] Il detto secondo strato (102) è formato da una membrana bugnata a spessore sottile in HDPE, che è unita sul fronte liscio di detto primo strato (101) di modo tale da lasciare le protrusioni o bugne (106) rivolte verso il terreno (117, 30). Il detto terzo strato (103) è invece di tipo filtrante essendo formato da un geotessile, anche denominato geotessuto ovvero un tessuto permeabile all’acqua di materiale artificiale che è resistente a trazione ed è utilizzato per migliorare le caratteristiche geotecniche dei terreni; esso è unito frontalmente sulla testa delle dette bugne (106) per formare un’intercapedine drenante in corrispondenza della faccia anteriore (117), e cioè rivolto verso il terreno (30) (Figg. 1, 4a-b).
[0034] Più nel dettaglio del trovato (10), il secondo strato (102) e il terzo strato (103) sono uniti tra loro a guisa di membrana drenante e flessibile, sono di larghezza (L) pari al detto primo strato (101) e cioè allineati lateralmente, e sono invece di altezza (H) maggiore ad esso (101) sbordando al di sopra (113) e al di sotto (114) per formare rispettivamente una cimosa superiore (107) e una cimosa inferiore (108) di modo tale da convogliare l’acqua verso il basso in continuità verticale di drenaggio, da un’altezza prossima al livello del terreno (301-2) e fino alla base della parete (20) e cioè dove è previsto l’alloggiamento d’un tubo forato (40) di drenaggio longitudinale. A tal fine, la detta cimosa superiore (102-3, 107) eccede di almeno 15 cm dal bordo superiore (113) del primo strato (101) di modo tale da adattarsi alla parete e al detto primo strato isolante e tale da raccordarsi mediante un profilato di fissaggio (50) del tipo a scalino, atto ad essere posato ad una profondità prossima al livello del terreno, per protezione dal reinterro e dall’acqua ed anche per consentire a ridosso della parete (20, 201) la detta variazione pressoria (Figg.1-3).
[0035] La detta cimosa inferiore (108), invece, si prolunga verso il basso per almeno 20 cm dal bordo inferiore (114) del primo strato (101) e fino alla profondità di drenaggio prevista ovvero in corrispondenza del tubo forato (40) di drenaggio longitudinale che convenzionalmente è posato alla base delle strutture interrate, spesso attorno al cordolo di fondazione (203) (Figg.
5, 7a-b); in particolare, si rileva che il detto drenaggio è a tutt’altezza, in continuità verticale ovvero dal detto profilato (50) e fino al detto tubo forato (40), ove tale cimosa inferiore (108) consente un parziale avvolgimento da dietro del detto tubo (40) per convogliare direttamente ad esso tutta l’acqua drenata dal pannello (10) con flusso verticale dall’alto verso il basso, a guisa di grondaia (Figg.1-3, 5).
[0036] Ulteriormente, il detto pannello (10) integra frontalmente una tasca filtrante (105) per il detto tubo forato (40), aperta da sotto, in un geotessuto che è parzialmente sovrapposto al detto terzo strato (103) in corrispondenza della detta cimosa inferiore (108) e saldato ad esso solo sul bordo superiore (110) di modo tale da sporgere dal basso per consentire parziale avvolgimento fronte del detto tubo forato (40) che è posato tra di esse (105, 108), le quali agiscono in combinazione rispettivamente dal fronte e dal retro, drenando il terreno sovrastante (112) in luogo d’un alloggiamento su ghiaia (Figg.2-3, 5, 7a-b).
[0037] Più nel dettaglio della preferenziale configurazione realizzativa del trovato, i detti primo, secondo e terzo strato (101-3) sono di larghezza (L) pari a 60 cm, al netto della detta battentatura (109), con spessore complessivo (S3) pari a 60 mm ove il detto primo strato (101, S1) è pari a 50 mm e gli strati frontali drenanti (102-3, S2) sono complessivamente pari a 10 mm. Lo strato in geotessile o geotessuto che forma la detta tasca (105), presenta dimensioni in piano pari a 65 cm di larghezza e 50 cm di altezza, essendo la tasca più larga di 5 cm rispetto agli strati sottostanti (101-3) per sporgere da un lato a guisa di cimosa laterale (111) e sovrapporsi in continuità di filtrazione alla tasca d’un pannello (10) affiancato. Le dette canaline di aerazione (104) presentano, singolarmente, dimensioni in sezione trasversale pari a 5 mm x 5 mm, con un interasse tra canaline pari a 40 mm.
[0038] Test effettuati hanno dimostrato che i valori preferenziali sopra indicati, intesi con tolleranza pari a /- 20%, sono particolarmente vantaggiosi dal punto di vista delle prestazioni tecniche, della produzione industriale, del trasporto e della posa; tuttavia, risulta evidente ad un tecnico del settore che la soluzione proposta dal trovato si adatta a diverse configurazioni realizzative, anche con dimensioni diverse da quelle indicate. In merito allo spessore del pannello (10), infatti, è adatto al trovato uno strato isolante (101) di spessore (S1) compreso tra 20 mm e 200 mm; si ricorda a titolo di esempio che oggigiorno, per usi simili, sono usati pannelli in XPS di spessore standardizzato pari a 30 mm, 40 mm, 50 mm, 60 mm, 80 mm, 100 mm o 120 mm. Similmente, i detti strati drenanti e filtranti (102-3) possono presentare spessori (S2) diversi da quelli preferenziali sopra indicati, essendo ad esempio maggiori o minori per adattarsi a particolari condizioni ambientali. Ai fini del trovato, l’altezza totale del pannello, comprensiva della parte rigida (H), delle cimose (107-8) flessibili e della tasca filtrante (105), è sostanzialmente pari alla profondità di drenaggio prevista e tale da coprire la parete interrata (20, 201-2) a tutt’altezza, ovvero dal profilato (50) di fissaggio fino al tubo forato (40) di drenaggio longitudinale. A titolo di esempio (Figg. 1, 3, 5), l’altezza (H) dello strato rigido (101) può essere compresa tra 140 cm e 320 cm ove generalmente si prevedono valori pari a circa 160 cm per i vani (202) interrati parzialmente (Fig. 5) oppure circa 280 cm per quelli interrati completamente, a cui si sommano l’altezza delle dette cimose (107-8) che è pari rispettivamente ad almeno 15 cm e 20 cm, e l’altezza della parte sbordante della tasca (105) che è pari a circa 30 cm al fine di consentire un agevole avvolgimento del detto tubo (40) in combinazione alla cimosa inferiore (108).
[0039] Dal punto di vista della produzione industriale, l’unione tra i detti secondo e terzo strato (102-3) può vantaggiosamente essere realizzata mediante accoppiamento a caldo; l’unione tra i detti primo e secondo strato (102-3) può invece avvenire mediante applicazione di adesivo. Infine, la della detta tasca può essere saldata mediante deposizione a caldo d’una fascia rettilinea di bitume (110) (Figg.1, 4a-b).
[0040] Nella presente descrizione del trovato il detto secondo strato (102) è una membrana bugnata in HDPE che funge contestualmente da elemento spaziatore e da membrana impermeabile, ai fini del drenaggio; inoltre, essa protegge dalle sollecitazioni meccaniche esterne ed agevola l’accoppiamento agli altri strati, sia sul fronte che sul retro, presentando su entrambe le facce piani d’appoggio regolari. Si è quindi rilevato che una tale soluzione è particolarmente efficace, economica e di agevole produzione industriale. In alternativa alla detta membrana bugnata, ove richiesto da particolari esigenze produttive, si prevede un’equivalente soluzione di tipo composito, quale un’anima spaziatrice pre-accoppiata ad una lamina impermeabile; a titolo di esempio, sono adatti al trovato i geocompositi drenanti in monofili di PP oppure le georeti tridimensionali in HDPE, che frontalmente sono accoppiati al detto terzo strato (103) filtrante in geotessuto e posteriormente sono uniti ad un foglio poliolefinico, il quale è a sua volta accoppiato sul retro al detto primo strato (101) isolante in XPS.
[0041] Si descrive, quindi, un vantaggioso sistema di protezione per pareti controterra (20) che prevede l’utilizzo del pannello di protezione (10) multistrato sopra descritto, per isolare termicamente, drenare, proteggere dall’acqua ed anche aerare all’estradosso un vano interrato (202) (Figg 1-3, 5-7). Tale sistema prevede, in particolare:
a) la posa di molteplici pannelli di protezione (10) (Figg. 1-2), uguali tra loro, aventi i detti tre strati (101-3) isolanti – drenanti - filtranti, le dette canaline di aerazione (104), le dette cimose superiore e inferiore (102-3, 107-8) tali da proteggere all’estradosso l’intera superficie di parete (20, 201) interrata e convogliare l’acqua drenata verso il basso, in continuità verticale e senza giunzioni, direttamente fino al tubo forato (40);
b) una tasca filtrante (105) aperta da sotto, in geotessuto, che è unita e parzialmente sovrapposta al detto terzo strato (103) di ciascun pannello (10) per drenare il detto tubo forato (40), consentendone l’avvolgimento in combinazione alla detta cimosa inferiore (102-3, 108); detta tasca (105), sporgendo da un lato a guisa di cimosa laterale (111) per sovrapporsi in continuità di filtrazione alla detta tasca (105) d’un pannello (10) affiancato;
c) una battentatura laterale (109) continua, del tipo maschio-femmina, nei due lati verticali (115) tra loro opposti del primo strato (101) di ciascun pannello (10), di modo tale da ottenere un’elevata tenuta all’acqua tra pannelli (10) affiancati;
d) un profilato (50) del tipo a scalino (Figg. 3, 5, 6a-b) che raccorda e fissa di testa alla detta parete (20, 201), in continuità orizzontale, le cimose superiori (107) dei pannelli affiancati (10, 109), essendo montato ad una profondità (302) prossima al livello del terreno (301); e dove detto profilato (50) e dette cimose (102-3, 107) proteggono frontalmente (117) e dall’alto dall’acqua e dal reinterro, ed anche consentono la detta variazione pressoria sulla faccia posteriore (116) e cioè a ridosso della parete interrata (20, 201); e) un avvolgimento parziale del detto tubo forato (40) con la cimosa inferiore (108), dal retro e verso il fronte, per raccogliere longitudinalmente l’acqua drenata (Figg.3, 5, 7a-b);
f) un avvolgimento parziale del detto tubo forato (40) con la detta tasca filtrante (105), dal fronte e verso il retro, di modo tale da filtrare il terreno e ricavare spazio interno (112) al di sopra del tubo (40), agevolando il drenaggio; e dove la detta tasca filtrante (105) agisce in combinazione alla detta cimosa inferiore (108), sovrapponendosi parzialmente ad essa al di sotto del tubo (40) (Fig.7a);
g) una nastratura (60) verticale dall’esterno in corrispondenza della detta battentatura (109, 115), a tutt’altezza (Fig.2).
[0042] Legenda:
(10) pannello di protezione per pareti controterra;
(101) primo strato, di tipo isolante in XPS;
(102) secondo strato, di tipo drenante;
(103) terzo strato, di tipo filtrante;
(104) canalina di aerazione;
(105) tasca filtrante aperta da sotto, in geotessuto;
(106) protrusione o bugna;
(107) cimosa superiore;
(108) cimosa inferiore;
(109) battentatura continua ad incastro maschio-femmina;
(110) saldatura di fissaggio tasca;
(111) cimosa laterale della tasca filtrante;
(112) spazio interno alla tasca, per drenaggio;
(113) bordo superiore del primo strato;
(114) bordo inferiore del primo strato;
(115) bordo laterale;
(116) faccia posteriore, rivolta verso la parte;
(117) faccia anteriore, rivolta verso il terreno;
(20) parete controterra;
(201) estradosso della parete, superficie rivolta verso il terreno;
(202) vano interrato;
(203) cordolo di fondazione;
(30) terreno;
(301) livello del terreno;
(302) profondità di posa del profilato di fissaggio;
(40) tubo forato di drenaggio longitudinale;
(50) profilato di fissaggio;
(60) nastro adesivo;
(L) larghezza pannello, al netto della battentatura;
(H) altezza lastra isolante o primo strato;
(S1, S2, S3) spessore, rispettivamente: del primo strato (S1), del secondo e terzo strato (S2) assieme, dei tre strati (S3) assieme.

Claims (5)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Un pannello di protezione (10) multistrato per pareti controterra (20), il quale è del tipo composito, integra funzioni diverse come isolare termicamente e drenare dall’esterno, e comprende i seguenti strati tra loro pre-accoppiati a guisa di elemento prefabbricato: − un primo strato (101) di tipo isolante, in corrispondenza della faccia posteriore (116) e cioè rivolto verso la detta parete (20), che è formato da una lastra rigida in XPS di spessore compreso tra 20 mm e 200 mm, con battentatura laterale per l’allineamento tra pannelli (10) affiancati; − un secondo strato (102) di tipo drenante, formato da una membrana bugnata in HDPE a spessore sottile, impermeabile all’acqua, la quale è unita al detto primo strato (101) con le protrusioni o bugne (106) rivolte verso il terreno (117, 30); − un terzo strato (103) di tipo filtrante, formato da un geotessile permeabile all’acqua o geotessuto, che è unito frontalmente ovvero sulla testa di dette bugne (106) per formare un’intercapedine drenante in corrispondenza della faccia anteriore (117), e cioè rivolto verso la il terreno (30); detto terzo strato (103), sbordante a guisa di cimosa rispetto allo strato isolante rigido (101) per sovrapporsi parzialmente in continuità di filtrazione; e dove il detto pannello di protezione (10) è caratterizzato dal fatto che il detto primo strato (101) in materiale XPS presenta la faccia posteriore (116) dotata di molteplici canaline di aerazione (104) tra loro parallele e disposte verticalmente a tutt’altezza, ovvero dal bordo inferiore (114) al bordo superiore (113), di modo tale da posizionarsi a diretto contatto con la superficie esterna (201) della detta parete (20) ovvero all’estradosso, creando lo spazio per la traspirazione; e dove i detti secondo e terzo strato (102-3), uniti tra loro con le medesime dimensioni a guisa di membrana drenante e flessibile, sono di larghezza (L) pari al detto primo strato (101) e cioè allineati lateralmente, e sono invece di lunghezza maggiore ad esso (101) sbordando al di sopra (113) e al di sotto (114) per formare rispettivamente una cimosa superiore (107) e una cimosa inferiore (108) di modo tale da convogliare l’acqua verso il basso in continuità verticale di drenaggio, a tutt’altezza, ovvero da un’altezza prossima al livello del terreno (301-2) e fino alla base della parete (20) ove è previsto l’alloggiamento d’un tubo forato (40) di drenaggio longitudinale; e dove, a tal fine, la detta cimosa superiore (102-3, 107) eccede di almeno 15 cm dal bordo superiore (113) del primo strato (101) ) e fino al livello previsto del terreno (301-2), per raccordo e protezione frontale dal reinterro e dall’acqua; e dove, la detta cimosa inferiore (108) si prolunga verso il basso per almeno 20 cm dal bordo inferiore (114) del primo strato (101) e fino alla profondità di drenaggio prevista, per consentire parziale avvolgimento da dietro di detto tubo forato (40), convogliando direttamente al tubo forato (40) tutta l’acqua drenata verticalmente dal pannello (10); e dove è anche frontalmente integrata una tasca filtrante (105) in geotessuto per il detto tubo forato (40), aperta da sotto e parzialmente sovrapposta al detto terzo strato (103) in corrispondenza della detta cimosa inferiore (108), essendo saldata sul bordo superiore (110) e sporgente dal basso per consentire parziale avvolgimento dal fronte di detto tubo forato (40) e raccordarsi da sotto in combinazione con la detta cimosa inferiore (108), drenando il terreno sovrastante (112) in luogo d’un alloggiamento su ghiaia; e dove il detto primo strato isolante (101) in XPS presenta battentatura (109) continua del tipo maschio-femmina nei due lati opposti verticali (115), per un’elevata tenuta laterale all’acqua tra pannelli (10) affiancati; detto pannello di protezione (10), essendo tale che contestualmente: isola, drena, protegge dall’acqua e dalle sollecitazioni meccaniche ed anche consente l’aerazione della detta parete (20, 201) all’estradosso.
  2. 2. Un pannello di protezione (10) multistrato per pareti controterra (20) secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che le dette canaline di aerazione (104) presentano, singolarmente, dimensioni in sezione pari a 5 mm x 5 mm, con un interasse tra loro pari a 40 mm; e dove i valori indicati s’intendono con tolleranza pari a /- 20%; e dove la detta aerazione avviene per il tramite di variazione pressoria all’interno di dette canaline (104); e dove la detta aerazione avviene anche posteriormente a detta cimosa superiore (107) essendo posata a ridosso della parete interrata (20, 201).
  3. 3. Un pannello di protezione (10) multistrato per pareti controterra (20) secondo le rivendicazioni 1 e 2, caratterizzato dal fatto che la detta tasca (105) è più larga di 5 cm, con tolleranza pari a /- 20%, rispetto agli strati sottostanti (101-3) per sporgere da un lato a guisa di cimosa laterale (111) e sovrapporsi in continuità di filtrazione alla detta tasca (105) d’un pannello (10) affiancato.
  4. 4. Un pannello di protezione (10) multistrato per pareti controterra (20) secondo almeno le rivendicazioni 1 e 2, caratterizzato dal fatto che detti primo, secondo e terzo strato (101-3) sono di larghezza pari a 60 cm, al netto della detta battentatura (109), con spessore complessivo (S3) pari a 60 mm ove il detto primo strato (101, S1) è pari a 50 mm e gli strati frontali drenanti e filtranti (102-3, S2) sono complessivamente pari a 10 mm.
  5. 5. Un sistema di protezione per pareti controterra (20), atto ad isolare termicamente, drenare, proteggere dall’acqua e dalle sollecitazioni meccaniche ed anche per aerare all’estradosso un vano interrato (20, 201-2); detto sistema, prevedendo molteplici pannelli di protezione (10) multistrato, tra loro uguali e affiancati, ciascuno dei quali essendo comprensivo dei seguenti strati pre-accoppiati a guisa di elemento prefabbricato: − un primo strato (101) di tipo isolante, rivolto verso la detta parete (20), formato da una lastra rigida in XPS con battentatura laterale; − un secondo strato (102) di tipo drenante, formato da una membrana spaziatrice del tipo in HDPE a spessore sottile, bugnata e impermeabile all’acqua, che è unita frontalmente al detto primo strato (101) con le bugne (106) rivolte verso il terreno (30); − un terzo strato (103) di tipo filtrante, in un geotessile permeabile all’acqua che è unito frontalmente sulla testa di dette bugne (106) per formare un’intercapedine drenante in corrispondenza della faccia anteriore (117); e dove alla base della detta parete vi è un tubo forato (40) di drenaggio posato longitudinalmente all’estremità inferiore dei detti pannelli, in un alloggiamento di tipo drenante; e dove il detto sistema di protezione è caratterizzato dal fatto di prevedere: a) la posa di pannelli (10) aventi il detto primo strato (101) in XPS con la faccia posteriore (116) dotata di canaline di aerazione (104) tra loro parallele e disposte verticalmente a tutt’altezza per posizionarsi a ridosso della superficie esterna (201) della parete interrata e creare spazio per la traspirazione, che avviene per il tramite di naturale variazione pressoria all’interno di dette canaline (104); e dove detti secondo e terzo strato (102-3), uniti tra loro con le medesime dimensioni a guisa di membrana drenante e flessibile, sono di larghezza (L) pari al detto primo strato (101) ovvero allineati lateralmente (115), e sono invece di altezza maggiore ad esso (101, H) per formare una cimosa superiore (107) e una inferiore (108), di modo tale da proteggere l’intera superficie di parete interrata (20, 201) convogliando l’acqua drenata verso il basso, in continuità verticale senza giunzioni, ovvero direttamente fino al detto tubo forato (40); b) una tasca filtrante (105) aperta da sotto, in geotessuto, che è unita e parzialmente sovrapposta al detto terzo strato (103) di ciascun pannello (10) per drenare il detto tubo forato (40), consentendone l’avvolgimento in combinazione alla detta cimosa inferiore (102-3, 108); detta tasca (105), sporgendo da un lato a guisa di cimosa laterale (111) per sovrapporsi in continuità di filtrazione alla detta tasca (105) d’un pannello (10) affiancato; c) una battentatura laterale (109) continua del tipo maschiofemmina, nei due lati verticali (115) tra loro opposti del primo strato (101) di ciascun pannello (10), di modo tale da ottenere un’elevata tenuta all’acqua tra pannelli (10) affiancati; d) un profilato (50) del tipo a scalino che raccorda e fissa di testa alla detta parete (20, 201), in continuità orizzontale, le cimose superiori (107) dei pannelli affiancati (10, 109), essendo montato ad una profondità (302) prossima al livello del terreno (301); e dove detto profilato (50) e dette cimose (102-3, 107) proteggono frontalmente (117) e dall’alto dall’acqua e dal reinterro, ed anche consentono la detta variazione pressoria sulla faccia posteriore (116) e cioè a ridosso della parete interrata (20, 201); e) un avvolgimento parziale del detto tubo forato (40) con la detta cimosa inferiore (108), dal retro e verso il fronte, per raccogliere longitudinalmente l’acqua drenata; f) un avvolgimento parziale del detto tubo forato (40) con la detta tasca filtrante (105), dal fronte e verso il retro, di modo tale da filtrare il terreno e ricavare spazio interno (112) al di sopra del tubo (40), agevolando il drenaggio; e dove la detta tasca filtrante (105) agisce in combinazione alla detta cimosa inferiore (108), sovrapponendosi parzialmente ad essa al di sotto del tubo (40); g) una nastratura (60) verticale dall’esterno in corrispondenza della detta battentatura (109, 115), a tutt’altezza.
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