IT201600095896A1 - Macchina di controllo automatica. - Google Patents

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IT201600095896A1
IT201600095896A1 IT102016000095896A IT201600095896A IT201600095896A1 IT 201600095896 A1 IT201600095896 A1 IT 201600095896A1 IT 102016000095896 A IT102016000095896 A IT 102016000095896A IT 201600095896 A IT201600095896 A IT 201600095896A IT 201600095896 A1 IT201600095896 A1 IT 201600095896A1
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Paola Ferrari
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Paola Ferrari
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    • G01MEASURING; TESTING
    • G01NINVESTIGATING OR ANALYSING MATERIALS BY DETERMINING THEIR CHEMICAL OR PHYSICAL PROPERTIES
    • G01N21/00Investigating or analysing materials by the use of optical means, i.e. using sub-millimetre waves, infrared, visible or ultraviolet light
    • G01N21/84Systems specially adapted for particular applications
    • G01N21/88Investigating the presence of flaws or contamination
    • G01N21/8806Specially adapted optical and illumination features

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  • Control Of Positive-Displacement Air Blowers (AREA)

Description

“Macchina di controllo automatica”
La presente invenzione ha per oggetto una macchina di controllo automatica, specialmente destinata all’ambito ceramico.
In dettaglio, l’invenzione concerne una macchina di controllo specialmente, ma non esclusivamente, destinata ad operare la cosiddetta “scelta” di articoli ceramici piani, quali piastrelle o lastre ceramiche.
Sono note macchine predisposte per eseguire la funzione di scelta, al fine di realizzare lo smistamento o lo scarto di piastrelle o lastre ceramiche. In dettaglio, le macchine di scelta possono essere poste a monte di stazioni finali in cui gli articoli esaminati vengono separati a formare gruppi tra loro omogenei o, come si suole dire, appartenenti alla stessa “scelta”. Sono inoltre note macchine di scelta in grado di effettuare controlli geometrici e controlli di tipo estetico, nel senso di eseguire verifiche sui difetti.
Le macchine di scelta note comprendono una cabina, entro cui sono collocati i dispositivi ottici di controllo ed un trasportatore piano orizzontale che passa attraverso la cabina, il quale può essere costituito da più cinghie, da un nastro o da altri mezzi che scorrono orizzontali.
I citati dispositivi ottici sono collegati a un’unità di elaborazione che, sulla scorta delle rilevazioni dei primi, riconosce la presenza e il tipo di difetti che affliggono le piastrelle controllate e, di conseguenza, può effettuare una classificazione.
Attualmente, i difetti rilevati dalle macchine di scelta sono di tipo strutturale e di tipo cromatico.
I difetti di struttura possono essere ad esempio rilievi o avvallamenti indesiderati presenti sulla superficie a vista della piastrella.
I difetti cromatici possono essere errori nella decorazione della piastrella o errori nella scelta della tonalità del colore desiderato, ecc…
Una macchina di scelta di tipo noto comprende, all’interno della citata cabina, una fonte di illuminazione superiore che proietta luce, in senso verticale dall’alto verso il basso, sulla superficie superiore delle piastrelle che attraversano la cabina e una pluralità di telecamere per rilevare difetti di struttura e difetti cromatici.
In dettaglio, le telecamere sono puntate direttamente verso il trasportatore, in una posizione tale da riprendere la zona illuminata della superficie delle piastrelle.
Almeno una di queste telecamere acquisisce le immagini lungo una direzione obliqua che va dalla superficie della piastrella all’obiettivo; questa telecamera è preposta alla verifica di eventuali difetti strutturali e può anche riprendere in bianco e nero.
Almeno un’altra telecamera è invece preposta all’acquisizione di immagini per il controllo di difetti cromatici e, quindi, riprende a colori.
È stato dimostrato nella pratica che la macchina nota è in grado di rilevare solo una gamma limitata di difetti e può essere soggetta a falsi positivi e negativi.
In questo contesto, il compito tecnico alla base della presente invenzione è proporre una macchina di controllo che superi i limiti della tecnica nota sopra menzionati.
Il compito tecnico precisato è raggiunto dalla macchina di controllo realizzata in accordo con la rivendicazione 1.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi della presente invenzione appariranno maggiormente chiari dalla descrizione indicativa, e pertanto non limitativa, di una forma di realizzazione preferita ma non esclusiva della macchina di controllo illustrata negli uniti disegni in cui:
- la figura 1 è una vista laterale, in sezione verticale, della macchina secondo l’invenzione;
- la figura 2 è un ingrandimento del particolare K della figura 1; e - la figura 3 è una rappresentazione stilizzata della modalità di acquisizione di un’immagine di un’area limitata della superficie di una piastrella esaminata dalla macchina; e
- la figura 4 è uno schema che rappresenta un’unità di elaborazione della macchina.
Con riferimento alle figure allegate, con 1 si è indicata una macchina di controllo per articoli piani 2 secondo l’invenzione.
La macchina 1 proposta è specialmente congegnata per l’impiego nell’industria ceramica, soprattutto per il controllo su piastrelle o lastre ceramiche.
Nel prosieguo, per ragioni di semplicità descrittiva e senza perdita di generalità, si farà riferimento al caso esemplificativo in cui gli articoli piani esaminati siano piastrelle 2.
La macchina 1 proposta è stata particolarmente predisposta per eseguire la cosiddetta “scelta”.
Nella forma di realizzazione preferita, illustrata nelle tavole di disegno allegate e descritta nel prosieguo, l’invenzione concerne una macchina 1 predisposta per effettuare, in via automatica, perlomeno il controllo dei difetti superficiali delle piastrelle 2.
In dettaglio, la macchina 1 dell’invenzione include una sezione di controllo 10 associata a mezzi di controllo 6, 7, 81, 82, 83, 84, 85, 12 predisposti per eseguire una verifica dei difetti superficiali sulle piastrelle 2.
Preferibilmente, tali mezzi di controllo comprendono anche mezzi atti a eseguite misure di tipo geometrico (“misurazione lineare”) e di planarità.
In corrispondenza della sezione di controllo della macchina 1, può essere montata una cabina 11, che alloggia internamente tutti o parte dei citati mezzi di controllo.
Pertanto, dentro la cabina 11 della machina 1, si svolgono le operazioni di controllo sulle piastrelle 2.
In questo caso, la cabina è atta a mantenere una condizione di buio o comunque è configurata in modo da schermare la luce ambientale esterna alla macchina.
In particolare, la cabina 11 comprende, sui diversi lati, pareti chiuse di schermatura e solo sottili aperture opposte per il passaggio delle piastrelle nella sezione di controllo.
In dettaglio, la cabina 11 può anche alloggiare un’unità di elaborazione 6 elettronica che gestisce i mezzi di controllo ed è configurata per elaborare le immagini acquisite al fine delle operazioni di scelta.
L’unità di elaborazione 6 può anche essere collocata fuori dalla cabina 11 e, al limite, operare da una centrale remota collegata alla macchina tramite mezzi di comunicazione a distanza, ad esempio una rete fisica o a radiofrequenza, sfruttando un protocollo TCP/IP o altro.
All’esterno della cabina 11, può essere disposto un pannello di controllo che comprende l’interfaccia di comando per gli operatori, sotto forma di display, tastiere, schermi a sfioramento (o “touchscreen”), o simili dispositivi.
La macchina 1 include mezzi di trasporto 3, 4, 5 per convogliare le piastrelle 2 da esaminare nella sezione di controllo 10 (quindi dentro la cabina 11) e, successivamente, in uscita U alla macchina 1.
In dettaglio, i mezzi di trasporto muovono le piastrelle 2 lungo una direzione di trasporto D preferibilmente orizzontale.
Tali mezzi di trasporto comprendono di preferenza un nastro convogliatore 3, idoneo a movimentare, preferibilmente in continuo, le piastrelle 2, che sono ricevute sulla sua superficie superiore.
Non si esclude tuttavia di principio un’applicazione in cui sia impiegata una pluralità di cinghioli paralleli al posto del nastro.
Il nastro 3, se presente, è preferibilmente flessibile e può essere realizzato in qualunque materiale adatto allo scopo, come polimeri, tessuti sintetici o naturali, ecc..
In particolare, la macchina 1 proposta può comprendere un unico nastro 3 che definisce un tappeto di trasporto continuo, a tutta larghezza, su cui vengono poggiate, una dopo l’altra, le piastrelle 2 da esaminare.
Tuttavia, sono possibili anche forme di realizzazione in cui sono previsti più nastri disposti in successione oppure affiancati.
In pratica, come mostrato in figura 1, il nastro 3 trascina in avanzamento le piastrelle 2 lungo una direzione di trasporto D, preferibilmente parallela a quella dello sviluppo longitudinale della macchina 1.
Il nastro 3 attraversa la sezione di controllo 10 in modo che le piastrelle 2 possano essere esaminate.
Si noti che la macchina 1 dell’invenzione può comprendere le caratteristiche delle varie forme di realizzazione descritte nelle domande di brevetto europeo EP16156986 e EP16156999, qui incorporate per riferimento.
Secondo un aspetto importante dell’invenzione, i citati mezzi per il controllo comprendono un dispositivo ottico 7 atto ad acquisire immagini da un’area di ripresa A, lungo almeno una prima direzione di ripresa P. Il dispositivo ottico 7 può essere incluso nella cabina 11.
L’area di ripresa A è una porzione della sezione di controllo 10, attraversata dal nastro 3.
In pratica, l’area di ripresa A è una zona di estensione limitata, inclusa nella cabina 11, se presente, e attraversata dalle piastrelle 2 trascinate dal nastro 3, o altri mezzi adatti allo scopo.
L’area di ripresa A è predisposta per consentire al dispositivo ottico 7 di inquadrare almeno una porzione della superficie superiore di ciascuna piastrella 2 che attraversa la sezione di controllo.
Ad esempio, nel caso raffigurato, l’area di ripresa A è una zona che si estende trasversalmente alla direzione di trasporto D suddetta, in modo da ricomprendere completamente una banda o “striscia” trasversale della superficie della piastrella 2, da un lato all’altro.
In questo caso, l’area di ripresa A avrà una lunghezza almeno pari (ma preferibilmente maggiore) alla larghezza della piastrella 2 (o meglio, alla sua estensione trasversale alla direzione di trasporto) e una larghezza predefinita, ad esempio correlata al tipo di dispositivo ottico 7.
Di preferenza, il dispositivo ottico comprende o è costituito da un’unica fotocamera digitale 7 con un sensore a matrice bidimensionale, cioè formata da righe e colonne di sensori.
In questo caso, le dimensioni dell’area di ripresa A sono funzione delle dimensioni del sensore dell’unica fotocamera 7.
Di preferenza, la prima direzione di ripresa P è perpendicolare alla direzione di trasporto D.
In generale, la prima direzione di ripresa P può essere verticale come nell’esempio raffigurato oppure obliqua rispetto alla direzione verticale. Ovviamente, man mano che la piastrella attraversa l’area di ripresa A l’immagine acquisita dal dispositivo ottico 7 corrisponderà a una porzione variabile della superficie superiore da esaminare, in modo che l’unità di elaborazione 6 vada a registrare e controllare tutta la superficie.
Al fine di limitare le dimensioni in altezza della cabina 11 e in generale della macchina 1 dell’invenzione, può essere previsto un dispositivo di riflessione 12, comprendente ad esempio uno specchio 12, disposto nella sezione ci controllo 10.
Il dispositivo di riflessione 12 può essere incluso nella cabina 11, come mostrato nelle figure.
In questo caso, il dispositivo ottico 7 è puntato verso il dispositivo di riflessione 12 e non direttamente verso l’area di ripresa A.
Nel caso in cui sia presente lo specchio 12, questo è opportunamente angolato per definire un percorso di ripresa P, S tra l’area di ripresa A e l’obiettivo della fotocamera 7 (o altro dispositivo ottico).
In generale, se l’invenzione include il dispositivo di riflessione 12, la prima direzione di ripresa P non costituisce tutto il percorso di ripresa tra area di ripresa A e dispositivo ottico 7, ma solo la porzione definita tra il dispositivo di riflessione 12 e l’area di ripresa A.
È quindi prevista seconda direzione di ripresa S è definita tra il dispositivo ottico 7 e il dispositivo di riflessione 12.
In generale, la prima e la seconda direzione di ripresa P, S formano tra loro un angolo inferiore ai centottanta gradi ma, preferibilmente, esse formano un interno, rivolto verso il basso, pari o inferiore ai novanta gradi e, ancora più preferibilmente, pari o inferiore ai quarantacinque gradi.
Secondo un ulteriore aspetto importante dell’invenzione, i mezzi di controllo comprendono una pluralità di dispositivi di illuminazione 81, 82, 83, 84, 85, preferibilmente contenuti nella cabina 11e atti a illuminare l’area di ripresa A tramite la proiezione di rispettivi fasci luminosi (si vedano le figure 1 e 2).
I dispositivi di illuminazione 81, 82, 83, 84, 85 sono collocati in diverse posizioni rispetto l’area di ripresa A, a consentire una sua illuminazione da angolazioni diverse.
Per la precisione, pendendo come riferimento un punto disposto nell’area di ripresa A, i dispositivi di illuminazione 81, 82, 83, 84, 85 sono preferibilmente collocati in posizioni angolari distinte l’uno dall’altro.
In questo modo, i diversi dispositivi di illuminazione 81, 82, 83, 84, 85 risultano puntati verso l’area di ripresa A da direzioni diverse, angolate l’una all’altra, a definire rispettive modalità di illuminazione dell’area.
In pratica, i dispositivi di illuminazione 81, 82, 83, 84, 85 sono disposti e orientati, nella sezione di controllo 10 della macchina 1, in modo tale da proiettare più fasci luminosi che giungono sulla superficie della piastrella 2 con angolazioni distinte.
Preferibilmente, i dispositivi di illuminazione 81, 82, 83, 84, 85 comprendono ciascuno una serie di diodi ad emissione luminosa o “LED”. Ad esempio, ciascun dispositivo 81, 82, 83, 84, 85 può includere una serie rettilinea di LED, eventualmente montata su una barra posta parallela al nastro 3, che di preferenza scorre in orizzontale.
In pratica, le barre che supportano i LED possono essere collocate trasversali alla direzione di trasporto delle piastrelle 1 e avere una lunghezza sufficiente a illuminare tutta la larghezza del nastro 3 e, perlomeno, tutta la larghezza delle piastrelle 2 da esaminare.
Le diverse angolazioni dei vari fasci luminosi sono determinate dall’orientamento angolare delle barre rispetto al proprio asse longitudinale, così da puntare i LED nella direzione desiderata.
Nell’esempio raffigurato, sono rappresentati quattro dispositivi di illuminazione 81, 82, 83, 84 collocati sopra il nastro 3, cioè sopra il percorso di avanzamento delle piastrelle 2.
Tuttavia, possono essere previste forme di realizzazione in cui i dispositivi di illuminazione sono in numero diverso e/o sono collocati parzialmente o del tutto a lato del nastro 3 e/o sono disposti obliqui rispetto alla direzione di trasporto D delle piastrelle 2.
Sebbene la configurazione raffigurata sia la preferenziale, non sono posti limiti alla posizione, orientamento e numero dei dispositivi di illuminazione 81, 82, 83, 84, 85.
Poiché l’esempio rappresentato nelle figure 1 e 2 concerne il caso di impiego di un nastro 3 trasparente o traslucido, è anche presente un dispositivo di illuminazione 85 posto sotto il nastro 3, in posizione allineata rispetto alla prima direzione di ripresa P; questo dispositivo di illuminazione 85 può essere posto parallelo alla superficie del nastro 3 che illumina da sotto, e perpendicolare alla direzione di trasporto D.
Come nella forma di realizzazione preferenziale, mostrata nelle figure allegate, i dispositivi di illuminazione 81, 82, 83, 84, 85 possono essere disposti simmetricamente rispetto a un piano che passa per la prima direzione di ripresa P.
In pratica, possono essere previsti quattro dispositivi di illuminazione 81, 82, 83, 84 collocati sopra il nastro 3, di cui due superiori più interni 82, 83, cioè più vicini tra loro, e due inferiori più esterni 81, 85, più distanti, collocati simmetricamente rispetto a un piano verticale ideale che attraversa trasversalmente il nastro 3 o altro mezzo di trasporto.
Tra i due dispositivi superiori interni 82, 83 è lasciata una distanza che permette l’acquisizione delle immagini dell’area di ripresa A da parte di dispositivo ottico 7.
In generale, prendendo come riferimento un punto nell’area di ripresa A, uno o più dei dispositivi di illuminazione possono essere posti a una distanza angolare dalla prima direzione di ripresa P o dalla verticale, inferiore a quarantacinque gradi; è il caso dei due dispositivi superiori più interni 82, 83 dell’esempio raffigurato.
Inoltre, uno o più dei dispositivi di illuminazione possono essere posti a una distanza angolare dalla prima direzione di ripresa P o dalla verticale, pari o superiore a quarantacinque gradi; è il caso dei due dispositivi inferiori più esterni 81, 84 che sono posti a circa quarantacinque gradi rispetto alla verticale.
L’unità di elaborazione 6 comprende di preferenza un modulo di comando 61 configurato per azionare singolarmente ciascun dispositivo di illuminazione 81, 82, 83, 84, 85, in modo indipendente l’uno dall’altro, in accordo con un programma di controllo.
Il programma di controllo può essere registrato in un modulo di memoria dell’unità di elaborazione 6 e selezionato dall’utilizzatore mediante un’interfaccia utente oppure, di principio, può essere inserito dall’utente medesimo, sempre tramite l’interfaccia.
In generale, va notato che, nella presente descrizione, l’unità di elaborazione 6 viene presentata come suddivisa in moduli funzionali distinti al solo scopo di descriverne in maniera chiara e completa le funzionalità.
In pratica, tale unità di elaborazione 6 può essere costituita da un singolo dispositivo elettronico, opportunamente programmato per svolgere le funzionalità descritte; i diversi moduli possono corrispondere a entità hardware e/o a routine software facenti parte del dispositivo programmato. In alternativa o in aggiunta, tali funzionalità possono essere svolte da una pluralità di dispositivi elettronici su cui i suddetti moduli funzionali possono essere distribuiti.
In particolare, l’unità di elaborazione 6 comprende un modulo di valutazione 62 configurato per elaborare le immagini acquisite dal dispositivo ottico 7, in accordo con parametri di valutazione, con ciò rilevando la presenza di difetti sulla superficie delle piastrelle 2.
Ancora più in dettaglio, il modulo di valutazione 62 è configurato per rilevare la presenza di difetti strutturali, quali rilievi o avvallamenti e/o la presenza di difetti di decorazione, ad esempio tonalità erronee.
I citati parametri di valutazione sono valori di confronto, preregistrati nell’unità di elaborazione 6, o a essa forniti tramite un’interfaccia utente, che consentono di determinare se una porzione circoscritta della superficie da ispezionare include dei difetti e quali difetti sono riscontrati. L’unità di elaborazione 6 comprende di preferenza un modulo di memoria 63 in cui vengono registrate le riprese del dispositivo ottico 7.
L’unità di elaborazione 6 può avvalersi di uno o più microprocessori per l’esecuzione delle istruzioni contenute nei moduli di memoria ed i suddetti moduli funzionali possono, inoltre, essere distribuiti su di una pluralità di calcolatori in locale o remoto in base all’architettura della rete in cui risiedono.
Il modulo di comando 61 determina la commutazione dei singoli dispositivi di illuminazione 81, 82, 83, 84, 85, e preferibilmente anche del dispositivo ottico 7, in base alle istruzioni del programma di comando.
Pertanto, non è detto che i dispositivi di illuminazione 81, 82, 83, 84, 85 siano “accesi” nello stesso momento.
Essi sono commutati in base alle esigenze di verifica dei difetti che sono definite dal programma di controllo.
La loro commutazione può essere sincronizzata, ad esempio secondo una periodicità.
La luce da loro emessa può essere continua o intermittente, in un determinato lasso di tempo.
In generale, la fotocamera 7 (o altro mezzo ottico) può essere comandata dall’unità di elaborazione 6 per acquisire le immagini corrispondenti a stessi punti della superficie della piastrella da esaminare, in istanti successivi corrispondenti a diverse configurazioni di commutazione dei dispositivi luminosi.
Questo aspetto sarà approfondito nel prosieguo.
La macchina 1 proposta può comprendere un dispositivo di rilevazione della velocità di detti mezzi di trasporto, collegato all’unità di elaborazione 6, quest’ultima comprendendo un modulo di sincronizzazione 64, collegato al modulo di comando 61 e configurato per consentire l’azionamento e lo spegnimento dei dispositivi di illuminazione 81, 82, 83, 84, 85 in funzione della velocità misurata dal dispositivo di rilevazione.
Il dispositivo per la rilevazione della velocità può essere un encoder associato ai mezzi di trasporto 3 o altri dispositivi adatti allo scopo.
In dettaglio, come mostrato schematicamente in figura 1, i mezzi di trasporto possono comprendere due rinvii opposti 4, 5, rispettivamente disposti in corrispondenza dell’ingresso I e dell’uscita U della macchina 1. Tali rinvii sono ad esempio costituiti da rispettivi rulli 4, 5 o simili elementi girevoli.
Il nastro convogliatore 3 è chiuso ad anello attorno ai due rinvii 4, 5 citati, a definire due rami 31, 32 di scorrimento paralleli e orizzontali.
Il ramo superiore 31 del nastro 3 è quello sopra e lungo il quale scorrono le piastrelle 2.
Tale ramo superiore 31 attraversa la suddetta sezione di controllo 10, entrando e uscendo dalla cabina 11 tramite apposite aperture.
Uno di rinvii sopra citati, ad esempio quello disposto in corrispondenza dell’uscita U, è posto in rotazione da un apposito motore, mentre l’altro è di preferenza folle.
Pertanto, il suddetto modulo di sincronizzazione 64 può ricevere dal motore e/o dall’encoder associato con uno dei rinvii 4, 5, un segnale di velocità funzione della velocità del nastro 3, in base al quale il modulo di comando 61 sincronizza l’azionamento dei dispositivi di illuminazione 81, 82, 83, 84, 85, in accordo con il programma di controllo succitato.
Si noti che anche il dispositivo ottico 7 può essere azionato dal modulo di comando 61 in sincronia con l’avanzamento del nastro (o altro mezzo di trasporto) secondo le modalità descritte in relazione ai dispositivi di illuminazione 81, 82, 83, 84, 85.
Preferibilmente, la larghezza del nastro 3 è almeno pari o, preferibilmente, superiore alla larghezza massima delle piastrelle 2 da ispezionare.
In generale, la larghezza del nastro convogliatore 3 definisce le dimensioni trasversali massime dei mezzi di trasporto, perlomeno nella porzione compresa tra i due rinvii 4, 5.
L’invenzione può anche includere un sensore associato ai mezzi di trasporto 3, come una fotocellula o altro sensore di posizione, atto a rilevare il passaggio di una piastrella 2, trascinata dai mezzi di trasporto 3. Tale sensore è anch’esso collegato al modulo di sincronizzazione 64, in modo da trasmettergli un segnale di presenza che avverte che la presenza di una piastrella 2 è stata rilevata in un certo punto del percorso di avanzamento, preferibilmente a monte della sezione di controllo.
In questo caso, il modulo di sincronizzazione 64 è configurato per consentire l’azionamento e lo spegnimento dei dispositivi di illuminazione 81, 82, 83, 84, 85, e preferibilmente del dispositivo ottico 7, in funzione delle rilevazioni del sensore di presenza, secondo le istruzioni del modulo di comando 61.
Preferibilmente, l’unità di elaborazione 6 include un modulo di caratterizzazione 65 configurato per associare a ciascun pixel 9 o gruppo di pixel costitutivo/i delle immagini della superficie da controllare, un vettore di parametri di immagine V1….Vn funzione di rispettivi segnali generati dalla fotocamera 7 (o altro dispositivo ottico) in momenti successivi, a seguito di relative commutazioni dei dispositivi di illuminazione 81, 82, 83, 84, 85, determinate in sequenza dal modulo di comando 61, in accordo con il programma di controllo.
In pratica, il medesimo punto della superficie superiore di ciascuna piastrella 2 esaminata è acquisito dalla fotocamera 7 più volte, in momenti diversi, in cui esso può ricevere una illuminazione diversa, poiché i dispositivi di illuminazione 81, 82, 83, 84, 85 accesi possono essere diversi e poiché essi mandano fasci luminosi sulla superficie con angolazioni e punti di origine diversi.
Nell’immagine digitale acquisita dall’unità di elaborazione 6, ciascuno di questi punti è rappresentato da un pixel 9 o da una pluralità di pixel.
Pertanto, ogni pixel 9 (o gruppo di pixel) di questa immagine risulta associato con una diversa acquisizione, funzione del segnale prodotto dalla fotocamera 7 durante le riprese, a definire un vettore di valori V1….Vn caratteristici (i suddetti parametri di immagine) di quel pixel 9 (o gruppo).
Questo aumenta grandemente le informazioni a disposizione del modulo di valutazione 62 ai fini della determinazione della presenza di difetti.
Infatti, un medesimo punto della piastrella 2 illuminato con modalità differenti può mostrare aspetti diversi, col che si possono fare valutazioni più accurate non solo sulla presenza e sul tipo di difetti rilevati ma anche determinare nuovi tipi di difetti o classificare meglio i difetti noti o essere più precisi nell’estensione fisica o qualitativa del difetto, in maniera tale da migliorare l’operazione di scelta.
Il modulo di caratterizzazione 65 può servirsi di un modulo di fusione 66, compreso nell’unità di elaborazione 6 e collegato al modulo di memoria 63, configurato per sovrapporre correttamente le diverse acquisizioni della superficie della piastrella che scorre nella macchina, eseguite dal dispositivo ottico 7 in momenti differenti.
In pratica, anche se la posizione relativa di un certo punto della superficie rispetto alla prima direzione di ripresa P varia mentre la piastrella 2 avanza lungo la direzione di trasporto, il modulo di fusione 66 compensa automaticamente lo scostamento andando ad associare alla rappresentazione digitale di quel punto sempre le medesime coordinate, rispetto a un predefinito sistema di riferimento.

Claims (15)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Macchina (1) di controllo per articoli piani (2), quali piastrelle o lastre ceramiche (2), comprendente: mezzi (3, 4, 5) per il trasporto di detti articoli (2) lungo una direzione di avanzamento (D); e una sezione di controllo (10), attraversata da detti mezzi di trasporto (3, 4, 5) e associata a mezzi (7, 6, 81, 82, 83, 84, 85, 12) per il controllo dei difetti di una superficie superiore degli articoli (2) trasportati; caratterizzata dal fatto che detti mezzi di controllo (7, 6, 81, 82, 83, 84, 85, 12) comprendono: un dispositivo ottico (7) atto ad acquisire immagini da un’area di ripresa (A), lungo almeno una prima direzione di ripresa (P); e una pluralità di dispositivi di illuminazione (81, 82, 83, 84, 85), atti a illuminare detta area di ripresa (A) tramite la proiezione di rispettivi fasci luminosi, detti dispositivi di illuminazione (81, 82, 83, 84, 85) essendo collocati in diverse posizioni rispetto a detta area di ripresa (A), così da illuminarla da angolazioni diverse.
  2. 2. Macchina secondo la rivendicazione precedente, in cui la prima direzione di ripresa (P) è perpendicolare a detta direzione di avanzamento (D).
  3. 3. Macchina secondo la rivendicazione 1 o la rivendicazione 2, in cui il dispositivo ottico comprende un’unica fotocamera (7) digitale con un sensore a matrice.
  4. 4. Macchina secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, in cui i dispositivi di illuminazione (81, 82, 83, 84, 85) comprendono ciascuno una serie di diodi ad emissione luminosa.
  5. 5. Macchina secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, in cui i dispositivi di illuminazione (81, 82, 83, 84, 85) sono disposti simmetricamente rispetto a un piano che passa per detta prima direzione di ripresa (P).
  6. 6. Macchina secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, in cui, rispetto a un punto compreso nell’area di ripresa (A), almeno uno dei dispositivi di illuminazione (82, 83) è posto a una distanza angolare dalla prima direzione di ripresa (P) inferiore a quarantacinque gradi.
  7. 7. Macchina secondo la rivendicazione precedente, in cui, rispetto a un punto compreso nell’area di ripresa (A), almeno uno dei dispositivi di illuminazione (81, 82, 83, 84, 85) è posto a una distanza angolare dalla prima direzione di ripresa (P) pari o superiore a quarantacinque gradi.
  8. 8. Macchina secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, in cui i mezzi di controllo comprendono almeno un’unità di elaborazione (6) che include un modulo di comando (61) configurato per azionare singolarmente ciascun dispositivo di illuminazione (81, 82, 83, 84, 85), in modo indipendente l’uno dall’altro, in accordo con un programma di controllo.
  9. 9. Macchina secondo la rivendicazione precedente, comprendente almeno un dispositivo di rilevazione della velocità di detti mezzi di trasporto (3, 4, 5), collegato a detta unità di elaborazione (6), quest’ultima comprendendo un modulo di sincronizzazione (64), collegato a detto modulo di comando (61) e configurato per consentire l’azionamento e lo spegnimento dei dispositivi di illuminazione (81, 82, 83, 84, 85) in funzione della velocità misurata da detto dispositivo di rilevazione.
  10. 10. Macchina secondo la rivendicazione precedente, comprendente almeno un sensore associato ai mezzi di trasporto (3, 4, 5), atto a rilevare il passaggio di un articolo e collegato a detto modulo di sincronizzazione (64), quest’ultimo essendo configurato per consentire l’azionamento e lo spegnimento dei dispositivi di illuminazione (81, 82, 83, 84, 85) in funzione delle rilevazioni di detto sensore.
  11. 11. Macchina secondo almeno una delle rivendicazioni dalla 8 alla 10, in cui l’unità di elaborazione (6) include un modulo di caratterizzazione (65) configurato per associare a ciascun pixel (9) o gruppo di pixel costitutivo/i delle immagini di detta superficie superiore degli articoli, un vettore di parametri (V1, …, Vn) di immagine funzione di rispettivi segnali generati da detto dispositivo ottico (7) in momenti successivi, a seguito di relative commutazioni dei dispositivi di illuminazione (81, 82, 83, 84, 85), determinate in sequenza dal modulo di comando (61), in accordo con il programma di controllo.
  12. 12. Macchina secondo almeno una delle rivendicazioni dalla 8 alla 11, in cui l’unità di elaborazione (6) comprende un modulo di valutazione (62) configurato per elaborare le immagini acquisite dal dispositivo ottico (7) in accordo con parametri di valutazione, con ciò rilevando la presenza di difetti in detta superficie superiore.
  13. 13. Macchina secondo la rivendicazione precedente, in cui detto modulo di valutazione (62) è configurato per rilevare la presenza di difetti strutturali, quali rilievi o avvallamenti e/o la presenza di difetti di decorazione, ad esempio tonalità erronee.
  14. 14. Macchina secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, comprendente un dispositivo di riflessione (12) disposto nella sezione di controllo e verso il quale il dispositivo ottico (7) è puntato, in cui la prima direzione di ripresa (P) è definita tra detto dispositivo di riflessione (12) e l’area di ripresa (A) mentre almeno una seconda direzione di ripresa (S) è definita tra il dispositivo ottico (7) e il dispositivo di riflessione, la prima e la seconda direzione di ripresa formando un angolo inferiore ai centottanta gradi.
  15. 15. Macchina secondo la rivendicazione precedente, in cui, la prima e la seconda direzione di ripresa (P, S) formando un angolo pari o inferiore ai novanta gradi.
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