IT201600094508A1 - “sistema di montaggio d’una lente, per montatura di occhiale del tipo a cerchio chiuso ricavata almeno da materiale lapideo e relativo occhiale” - Google Patents

“sistema di montaggio d’una lente, per montatura di occhiale del tipo a cerchio chiuso ricavata almeno da materiale lapideo e relativo occhiale”

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IT201600094508A1
IT201600094508A1 IT102016000094508A IT201600094508A IT201600094508A1 IT 201600094508 A1 IT201600094508 A1 IT 201600094508A1 IT 102016000094508 A IT102016000094508 A IT 102016000094508A IT 201600094508 A IT201600094508 A IT 201600094508A IT 201600094508 A1 IT201600094508 A1 IT 201600094508A1
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Gianmarco Budri
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Budri S P A
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Description

SISTEMA DI MONTAGGIO D’UNA LENTE, PER MONTATURA DI
OCCHIALE DEL TIPO A CERCHIO CHIUSO RICAVATA
ALMENO DA MATERIALE LAPIDEO E RELATIVO OCCHIALE
[0001] Il presente trovato ha per oggetto un sistema di montaggio d’una lente per montatura di occhiale del tipo a cerchio chiuso composta almeno da materiale lapideo ed un occhiale, sia del tipo da sole che da vista, comprendente una montatura in materiale lapideo e composito i cui cerchi racchiudono e consentono il supporto e fissaggio delle lenti, resistente agli urti, alle sollecitazioni e d’inattesa leggerezza.
Campo di applicazione
[0002] L'oggetto del presente trovato ha una particolare se pur non esclusiva destinazione nel settore dell’occhialeria e dell’industria per i componenti l’occhialeria. Come noto, una montatura per occhiale, è essenzialmente composta da un frontale, di dimensioni adeguate e varia forma che racchiude i cerchi di supporto delle lenti collegati da un ponte, ed un paio di astine. Le astine, lato destro e sinistro, sono convenzionalmente unite al frontale per il tramite d’una cerniera ciascuna fulcrata a dei terminali del frontale, ove detta astina e cerniera è di vario tipo e configurazione. L’occhiale, diversamente dalla montatura d’occhiale comprende anche le lenti, che solitamente, sono unite in una fase successiva alla montatura secondo le varie tecniche di montaggio dipendendo dalle caratteristiche della montatura.
[0003] Convenzionalmente, la stragrande maggioranza delle montature d’occhiale utilizza l’acetato di cellulosa con l’aggiunta di plastificanti, stabilizzanti, coloranti, altri polimeri che come noto presenta ottime caratteristiche meccaniche, in particolare più o meno elastiche ed a ragione della sua "mano" che fa assomigliare il materiale assai poco ad un prodotto sintetico, quale ad esempio può essere un polistirolo od un policarbonato. Ad esempio, nella industria degli occhiali l'acetato è inizialmente servito a riprodurre, sotto il profilo estetico, alcuni prodotti naturali quali la tartaruga od il legno, finendo tuttavia per assumere strutture proprie non più imitanti i prodotti naturali precedentemente utilizzati. Le maggiori aziende di questo settore, sia per quanto riguarda la fabbricazione dei semilavorati nonché per la produzione degli occhiali sono italiane anche se negli ultimi anni, a causa dei notevoli costi di mano d'opera, parte di queste attività si sono spostate in altri Paesi.
Altre tipologie di materiale nel tempo utilizzate per la realizzazione o il completamento di montature di occhiale o parti delle stesse, hanno interessato ad esempio il legno, il corno, la fibra di carbonio, la resina epossidica, i poliammidi, sino al metallo quale ad esempio il titanio ed infine il materiale lapideo. Si tratta di materiali che consentono la realizzazione di manufatti di buona fattura, più o meno di pregio e aderenti ai mutevoli gusti e mode del momento, per contro si può ragionevolmente convenire come il materiale lapideo abbia trovato una ridotta o pressoché nulla applicazione.
[0004] Un esempio d’imposizione d’uno stile in funzione di tale ultimo materiale, è stato offerto dalla ditta Wolf Meister Optik, società di diritto austriaco, la quale nel proprio sito www.wolf-optik.at propone delle montature composite contraddistinte dal segno distintivo Skylark. Queste ultime in relazione ad un frontale di montatura combinano originalmente una parte della struttura di legno lamellare ed una parte di materiale lapideo, dove la parte di legno lamellare resta esposta sulla superficie rivolta verso l’interno della montatura ovvero dal lato che guarda l’utilizzatore, mentre la parte in materiale lapideo risulta esposta dal lato a vista o esterno.
[0005] In quest’ultimo caso, si è dunque consentito la realizzazione di geometrie, ad esempio di frontale di montatura, che permettono di contenere la fragilità del materiale lapideo di rivestimento della facciata a vista, nel caso di specie della montatura, combinando le caratteristiche di leggerezza ed elasticità tipiche del materiale ligneo in forma lamellare.
Stato dell’arte
[0006] In linea di principio, le montature che supportano e consentono il fissaggio delle lenti, possono essere delle seguenti macrocategorie.
A cerchio chiuso: si tratta di montature solitamente in materiale plastico in cui la lente viene inserita direttamente nel detto cerchio, a caldo o a freddo, esercitando una pressione delle dita della mano.
A cerchio aperto: sono delle montature generalmente in metallo il cui cerchio, in corrispondenza del perimetro è apribile svitando una vite.
Infine quelle a giorno, le aste ed il ponte vengono fissati alla lente, il bordo lente rimane libero, la molatura è piana. I più comuni:
− glasant (a giorno o rimless, senza il contorno), con lenti fissate a vite o a incastro;
− nylor (pronuncia nilor), con lente fissata mediante un filo di nylon (pronuncia nailon) passante lungo una scanalatura sul bordo della lente.
Più propriamente lo stato dell’arte che si è analizzato è stato individuato in riferimento ai sistemi di fissaggio delle lenti prevalentemente per montature del tipo a cerchio chiuso, senza tuttavia trascurare quelle a cerchio aperto. Nell’ambito di queste tipologie di montature, attualmente, soprattutto ad opera dei soggetti distributori si procede, con una serie di fasi che riguardano il montaggio della lente alla montatura per conseguire l’occhiale, tutte delle fasi tra le quali spicca per il rilievo la molatura. Si tratta dell’operazione conclusiva per la sagomatura delle lenti e tra quelle più note vi è quella definita a bisello, per le comuni montature in celluloide e metallo con canalino a sezione angolare. La molatura a bisello: per lenti sottili deve presentare uno spigolo centrale lievemente maggiore di 90°. I punti formati dal contatto dei piani del bisello con le facce della lente, devono trovarsi sullo stesso piano. I piani originati dalla molatura, devono essere, omogenei lisci, senza schegge sui bordi e di giusta inclinazione. Per il fissaggio della lente in una montatura di metallo è sufficiente svitare la vite del barilotto, inserire la lente ed avvitare di nuovo fino a completa chiusura. Le montature in materiale plastico, invece, vanno scaldate con l’apposita ventiletta. Quando l’aria calda avrà ammorbidito la montatura, si potrà inserire la lente. S’inserirà quindi la lente nella parte temporale della montatura e tenendola ben ferma, si dovrà tirare facendo presa sul ponte, consentendo alla lente di entrare nella sua sede.
[0007] Le predette tecniche di fissaggio delle lenti, utilizzate nelle montature convenzionali, vanno d’altra parte contemperate con le caratteristiche della montatura dell’occhiale in materiale lapideo e per il quale sono state individuate alcune antecedenze non rilevanti.
D1 US6398890 (Spoerle)
D2 WO2014122610 (Budri et al.)
D3 DE8415521 (Giovannini)
D4 ITMO2012A000050 (Gilioli)
D5 CH698924 (Traversi)
D6 IT2016000019900 (Budri)
[0008] Rileva più in particolare quanto descritto in D6 IT2016000019900 (Budri) che menziona un procedimento per ottenere una montatura o parte di detta montatura di occhiale, quale un frontale e/o almeno una asta composta almeno da materiale lapideo anche con anima coerente, e relativa montatura di occhiale in materiale lapideo e composito, laddove in un ciclo di lavorazione, per esempio del frontale, sono richieste almeno le seguenti fasi in logica sequenza:
a) Taglio di una sezione in materiale lapideo, avente la curvatura del frontale della montatura;
b) Taglio di due elementi a guisa di semifrontali grezzi, dei quali il primo elemento più spesso ed un secondo elemento più sottile che essendo costituente il tappo ha uno spessore costante lungo tutti i perimetri;
c) Incollaggio mediante colla a caldo rimovibile, del primo elemento più spesso, al di sopra di un mezzo di supporto del tipo avente una sede sagomata per accogliere il detto primo elemento;
d) Mediante un primo centro di lavoro multi fresa, si procede alla fresatura della facciata esterna del primo elemento, portandolo a misura;
e) Scollaggio, mediante processo a caldo, del primo elemento dal mezzo di supporto precedente e reincollaggio su altro mezzo di supporto, avente medesime caratteristiche meccaniche del precedente;
f) Fresatura mediante un secondo centro di lavoro multi fresa, della facciata interna del primo elemento, fino a realizzare una sede scatolata continua in materiale lapideo;
g) Inserimento, all’interno della detta sede scatolata del detto primo elemento d’una anima metallica o altro materiale atto allo scopo, detta anima metallica avente una forma pressoché simile ma di dimensioni minori rispetto all’interno dello scatolato e di modo tale da essere accolta al suo interno, immettendo all’interno dello scatolato del detto primo elemento una resina epossidica e tale da residuare una distanza idonea ad accogliere il secondo elemento ottenuto costituente il tappo;
h) Ottenendo così un sandwich, si effettua il pressaggio degli elementi primo e secondo e dell’anima metallica contenuta all’interno del detto primo elemento, fino a completa essicazione della resina epossidica;
i) Ad essicazione della resina epossidica avvenuta, procedendo successivamente alla fresatura in corrispondenza della parte interna eccedente, in corrispondenza del secondo elemento o tappo fino al raggiungimento dello spessore designato;
j) Scollaggio, mediante procedimento a caldo, del frontale della montatura così ottenuta, procedendo infine alle fasi di finissaggio, quali almeno la levigatura-lucidatura.
k) Eventuale esecuzione dello stesso procedimento nel ciclo di realizzazione delle astine e unione delle astine al detto frontale mediante mezzi a cerniera.
In tal modo si realizza una montatura costituita da componenti quali un frontale e/o delle astine, ciascuna parte delle quali è costituita da una camicia, ovvero un rivestimento in materiale lapideo ricavato dal massello ed un interno in materiale composito solidale con il detto rivestimento, dove il detto rivestimento essendo estetico è il materiale lapideo che interessa la facciata esterna ed interna del componente la montatura, mentre la matrice che coopera con il rinforzo costituito da una anima che unitamente alla resina epossidica ha il compito di assicurare rigidezza e resistenza meccanica, nonché collaborando tra i detti materiali, ha lo scopo di garantire un certo grado di elasticità, assumendo su di sé buona parte del carico.
Inconvenienti
[0009] In ragione di tutto quanto poc’anzi dedotto, è del tutto evidente che le soluzioni sino ad oggi attuate per il montaggio delle lenti, tenuto conto delle caratteristiche della montatura descritta in D6 IT2016000019900 (Budri), sono sostanzialmente inattuabili. In altre parole, oggi e con le tecniche convenzionali, è praticamente impossibile effettuare il montaggio con il fissaggio stabile delle lenti alla montatura in materiale lapideo. L’inconveniente lamentato è riscontrabile nella citata soluzione a causa del fatto che i cerchi sono del tipo chiusi. Ne consegue che per effetto della prevalente realizzazione in materiale lapideo dal pieno, di fatto i cerchi, pur dotati d’un minimo di elasticità complessiva, sono pressochè indeformabili localmente nella misura tale da consentire l’inserimento a pressione della lente nella relativa sede scanalata, sia che si utilizzino tecniche a caldo che a freddo.
[0010] Da ultimo, seppure in casi di montature estremamente artigianali che comunque prevedono l’impiego di materiale lapideo ma sostanzialmente diverse per natura e caratteristiche rispetto a D6 IT2016000019900 (Budri), è stato osservato qualche suggerimento di montaggio delle lenti del tipo molate a giorno. E’ ragionevole ritenere che detto sistema riguardi la domanda di brevetto, seppure ad oggi non pubblicata, di cui al numero 102016000020096 (Busoli et al.). Nel caso di specie, apparentemente, in corrispondenza della molatura a giorno ricavata lungo il bordo perimetrale della lente, si prevede la realizzazione di un canalino il quale parzialmente è complementare al profilo del cerchio della montatura che dispone almeno per una porzione del detto profilo un opposto dente maschio per essere accolto all’interno di detto canalino. Un mezzo di ritenuta della lente del tipo rimovibile viene ad essere inserito in parte di detta sede di modo tale da assicurarne il fissaggio stabile al profilo del cerchio.
Breve introduzione all’oggetto del presente trovato
[0011] Questo ed altri scopi vengono raggiunti con la presente innovazione secondo le caratteristiche di cui alle annesse rivendicazioni, risolvendo i problemi esposti mediante un sistema di fissaggio d’una lente per montatura d’occhiale, del tipo a cerchio chiuso, detta montatura composta da una camicia di rivestimento in materiale lapideo ricavato dal massello ed un interno in materiale composito solidale con il detto rivestimento, dove il detto rivestimento essendo estetico è il materiale lapideo che interessa la facciata esterna ed interna della montatura, detto rivestimento che racchiude una matrice polimerica che incorpora il rinforzo costituito da una anima, ed in cui ciascun cerchio della montatura, in corrispondenza del lato affacciato verso l’utilizzatore, lungo il profilo del perimetro interno, dispone d’una sede, detta sede comprendente primi mezzi di ritenuta della lente del tipo molata a bisello dal lato che guarda verso l’esterno della montatura, e un secondo mezzo di ritenuta a vista della lente del tipo molata a bisello dal lato che guarda verso l’interno, detto secondo mezzo consistendo in una ghiera chiusa ad anello che mediante viti collabora con i detti primi mezzi di ritenuta chiudendo a sandwich il bordo a bisello della lente.
Scopi
[0012] Attraverso il notevole apporto creativo il cui effetto costituisce un immediato progresso tecnico vengono conseguiti diversi scopi e vantaggi.
[0013] Un primo scopo, è sostanzialmente quello di permettere il montaggio di ciascuna lente al relativo cerchio della detta montatura in materiale lapideo e al tempo stesso consentirne, occorrendo, la rimozione.
[0014] Un secondo scopo e vantaggio, è quello di conseguire una buona stabilità della lente assicurata al corrispondente cerchio della montatura da un sistema di fissaggio del tipo a ‘sandwich’, di modo tale da impedire che essa possa essere assoggettata a dei giochi e soprattutto impedendone la rotazione.
[0015] Un ulteriore scopo e vantaggio, soprattutto in relazione alla tipologia di molatura da adottare in fase di montaggio di ciascuna lente a montature sempre del tipo anzidetto, è quello di non necessitare la lavorazione della lente con la molatura a giorno, limitandosi al taglio con la nervatura positiva piuttosto che negativa, molto più economica e particolarmente apprezzata dagli ottici.
[0016] Ancora uno scopo e vantaggio, che va al di la della particolare gradevolezza estetica della ghiera metallica anche del tipo fissata con viti dal lato interno della montatura permettendo pure un gioco nella scelta e combinazioni delle tonalità cromatiche, riguarda il fatto che la collaborazione della detta ghiera rende l’assieme occhiale con le lenti montate complessivamente più solido, compatto, formante un tutt’uno.
[0017] Questi, ed altri vantaggi appariranno dalla successiva particolareggiata descrizione d’alcune soluzioni preferenziali di realizzazione con l'aiuto dei disegni schematici allegati i cui particolari di esecuzione non sono da intendersi limitativi ma solo esemplificativi.
Contenuto dei disegni
[0018] Figura 1 è una vista schematica, in esploso ed in sezione d’una prima soluzione del sistema di montaggio lente del tipo con boccola filettata e fissabile mediante mezzi di ritenuta lungo il profilo interno di ciascun cerchio alla montatura;
Figura 2 è una vista schematica parzialmente in esploso, sempre del sistema di montaggio di cui in Figura 1 con boccola filettata fissata alla montatura; Figura 3 è una vista schematica d’assieme del sistema di montaggio lente del tipo con boccola filettata fissata alla montatura;
Figura 4 è una vista schematica d’una variante al sistema di montaggio lente di cui alle Figure precedenti, in cui si prevede il fissaggio lungo il profilo interno di ciascun cerchio della montatura d’un anello plastico che collabora con la ghiera di ritenuta;
Figura 5 è una vista schematica d’assieme del sistema di montaggio lente del tipo con anello plastico unito alla montatura e ghiera di ritenuta come in Figura 4;
Figura 6 è una vista schematica d’una variante al sistema di montaggio lente di cui alla Figura 4 e 5 del tipo con una diversa sezione dell’anello plastico e della ghiera di ritenuta;
Figura 7 è una vista schematica d’assieme del sistema di montaggio lente del tipo con anello plastico unito alla montatura e ghiera di ritenuta come da Figura 6;
Figura 8 è una vista schematica d’una variante al sistema di montaggio lente di cui alle Figure 5 e 7 del tipo con ancora una diversa sezione dell’anello plastico e della ghiera di ritenuta;
Figura 9 è una vista schematica d’assieme del sistema di montaggio lente del tipo con anello plastico unito alla montatura e ghiera di ritenuta come da Figura 8.
Figura 10 è una vista tridimensionale ed esplosa del sistema di fissaggio della lente nel cerchio della montatura come da Figure 1-3.
Figura 11 è una vista d’assieme tridimensionale del sistema di fissaggio di cui alla figura precedente.
Infine le Figure 12 e 13, rappresentano, secondo una vista tridimensionale, la variante al sistema di fissaggio di cui alle Figura 4-5.
Pratica realizzazione del trovato
[0019] Un frontale (10) di montatura per occhiale, realizzato in materiale lapideo, ad esempio di materiale di marmo, Figura 10, comprende i cerchi (11) destro e sinistro, di supporto e fissaggio delle relative lenti (50) Figura 3, ed il ponte di collegamento (13) tra i detti due cerchi (11). La sezione su piano trasversale (x-x’) di Figura 3 e 11 praticata in corrispondenza d’uno dei due cerchi (11), prevede una sede scatolata che sostanzialmente richiama una forma ad “U” definita dalle pareti (111, 112) un fondo (113) ricavate da un unico blocco di materiale lapideo con un distinto coperchio (114). All’interno della detta sede scatolata, vi è la composizione stratificata di materiale costituito dalla resina epossidica (140) nella quale risulta annegata l’anima metallica (130), anche del tipo reticolata e/o traforata che può essere ricavata pure in altri materiali, come ad esempio in carbonio, kevlar. Nel caso di specie il detto coperchio/tappo (114) anch’esso ricavato da un blocco di materiale lapideo è introdotto e contenuto all’interno della detta sede parallelo rispetto al fondo (113) di modo tale da risultare complanare ovvero raso rispetto al bordo superiore delle dette pareti (111, 112).
[0020] In una prima soluzione, lungo il bordo perimetrale interno di ciascun cerchio (11) della montatura (10), dal lato della facciata interna è ricavata una sede continua (20), Figura 10, avente una profondità ed una altezza sufficiente per accogliere la ghiera (30), Figura 11. La detta sede continua (20), in corrispondenza del fondo (21), realizza lungo il proprio sviluppo almeno un alloggiamento semicircolare (22) di modo tale da accogliere in una posizione centrale e perpendicolarmente rispetto al detto fondo (21) una boccola internamente filettata (40), Figura 1, che è incollata all’interno del corrispondente alloggiamento verticale (210) ricavato sul fondo (21).
[0021] Nella soluzione in esame, il fondo (21) prevede lungo il perimetro, ricavato in modo continuo, un piano inclinato (211), Figura 1, in modo tale da combaciare in supporto e appoggio con la superficie della faccia (510) del bisello (51) ricavato perifericamente rispetto alla lente (50).
[0022] La ghiera (30), Figura 10 e Figura 2, che nel caso di specie è ricavata in polimero non escludendo altre tipologie di materiali come del metallo o del materiale lapideo analogo a quello della montatura (10), è provvista di almeno un foro (310), nel caso di specie nel numero di tre sostanzialmente equidistanti l’uno dall’altro, ciascun foro (310) ricavato in corrispondenza d’una relativa penisola (31) che copia in positivo la sagoma dell’alloggiamento semicircolare (22). All’interno di ciascun foro (310) della ghiera (31) o chiudi-cerchio, Figure 2 e 3, una volta inserita la lente (50) nel cerchio (11) con la faccia (510) in appoggio sul corrispondente piano inclinato (211) ricavato lungo il perimetro del fondo (21) della detta sede (20), viene ad essere inserita una vite (60) che impegna la boccola (40) unita al cerchio (11) della detta montatura (10).
[0023] Nelle Figure 12 e 13 è rappresentata una soluzione alternativa alla precedente, prevedendo l’interposizione tra la sede (20) della detta montatura (10) e la ghiera chiudi-cerchio (30) d’un anello in materiale plastico (70) che, su piano trasversale presenta una sezione ad “L”. Più in particolare la lente (50) viene ad essere montata nel cerchio (11) della detta montatura (10) facendo in modo che il bisello (51), lungo il perimetro, insista perpendicolarmente contro la parete (71) del detto anello in materiale plastico (70).
[0024] Nelle Figure 4 e 5 vi è una vista in sezione della soluzione di cui alle Figure 12 e 13. In tal caso la sede (200), ricavata per fresatura lungo il perimetro e dal lato interno di ciascun cerchio (11), risulta essere più profonda che non quella rappresentata nelle Figure 1-3, e può anche essere priva di fori per alloggiare le bussole filettate (40). In tal caso, lungo la detta sede (200) viene ad essere introdotto perifericamente, l’anello in materiale plastico (70) contro il quale insiste in modo continuo il bisello (51) della lente (50), di modo tale da disporre in battuta della testa (720) della base (72) dell’anello (70) la faccia piana (52) della lente (50), avente funzione di appoggio esterno della detta lente (50). La ghiera (30) viene unita saldamente per il tramite di viti lungo il perimetro del cerchio (11) della montatura (10) in corrispondenza della facciata interna di questa, di modo tale da ritenere a sandwich la detta lente (50) facendo in modo che la ghiera stessa (30) vada da un lato a disporsi in battuta d’una seconda faccia piana (53) della lente (50), dall’altro del coperchio (114) e della testa della parete (71).
[0025] L’anello plastico (70) e (30) chiudi cerchio (11), possono anche essere del tipo semplificato, Figure 6 e 7, laddove nel caso di specie, l’anello plastico (701) presenta una sezione negativa rispetto a parte del detto bisello (51) di modo tale coniugarsi con il profilo positivo delle facce (52) e (510) del detto bisello (51). Nella stessa maniera la ghiera (301) che è sagomata in modo tale da avere la restante sezione negativa del detto bisello (51) di modo tale coniugarsi con il profilo positivo delle facce (53) e (520) del detto bisello (51). In tal caso l’unione tra l’anello plastico (701) e la ghiera (301) sempre a sandwich ed eventualmente anche senza il concorso di viti, assicura la ritenuta della lente (50) lavorando sulle spigolature del bisello centrale.
[0026] Ancora in una variante, quale quella rappresentata nelle Figure 8 e 9, l’anello plastico (702), lungo la parete (71) presenta una sede semicircolare (73), nella quale una volta inserita la lente (50) viene ad essere introdotto un O-ring (302) .
Legenda:
(10)
(11) cerchi
(13) ponte di collegamento
(111, 112) pareti
(114) fondo
(113) sede scatolata
(120) semifrontale
(115) tappo
(130) anima
(140) resina epossidica

Claims (8)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Un sistema di fissaggio d’una lente (50) per montatura d’occhiale (10), del tipo a cerchio chiuso (11), detta montatura composta da una camicia di rivestimento in materiale lapideo ricavato dal massello ed un interno in materiale composito solidale con il detto rivestimento, dove il detto rivestimento essendo estetico è il materiale lapideo che interessa la facciata esterna ed interna della montatura, detto rivestimento che racchiude una matrice polimerica che incorpora il rinforzo costituito da una anima, caratterizzato dal fatto che ciascun cerchio (11) della montatura (10), in corrispondenza del lato affacciato verso l’utilizzatore, lungo il profilo del perimetro interno, dispone d’una sede (20, 200), detta sede comprendente primi mezzi di ritenuta (40, 70) della lente (50) del tipo molata a bisello (51) dal lato che guarda verso l’esterno della montatura, e un secondo mezzo di ritenuta (30) a vista della detta lente (50) dal lato che guarda verso l’interno, detto secondo mezzo (30) consistendo in una ghiera chiusa ad anello che collabora con i detti primi mezzi di ritenuta (40, 70) chiudendo a sandwich il bordo a bisello (51) della lente (50).
  2. 2. Un sistema di fissaggio d’una lente per montatura d’occhiale, come dalla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che lungo il bordo perimetrale interno di ciascun cerchio (11) della montatura (10), dal lato della facciata interna è ricavata la sede continua (20), per accogliere la ghiera (30); detta sede continua (20), in corrispondenza del fondo (21) che realizza lungo il proprio sviluppo almeno un alloggiamento (22) di modo tale da accogliere in una posizione centrale e perpendicolarmente rispetto al detto fondo (21) una boccola internamente filettata (40) all’interno del corrispondente alloggiamento verticale (210) ricavato sul fondo (21), ed in cui il fondo (21) prevede lungo il perimetro, ricavato in modo continuo, un piano inclinato (211), in modo tale da combaciare in supporto e appoggio con la superficie della faccia (510) del bisello (51) ricavato perifericamente rispetto alla lente (50).
  3. 3. Un sistema di fissaggio d’una lente per montatura d’occhiale, come dalla rivendicazione 1 e 2, caratterizzato dal fatto che la ghiera (30) è provvista di almeno un foro (310), detto foro (310) ricavato in corrispondenza d’una relativa penisola (31) che si coniuga con la sagoma dell’alloggiamento semicircolare (22), in cui all’interno di ciascun foro (310) della ghiera (31), inserita la lente (50) nel cerchio (11) con la faccia (510) in appoggio sul corrispondente piano inclinato (211) ricavato lungo il perimetro del fondo (21) della detta sede (20), è inserita una vite (60) che impegna la boccola (40) unita al cerchio (11) della detta montatura (10).
  4. 4. Un sistema di fissaggio d’una lente per montatura d’occhiale, come dalla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che tra tra la sede (20) della detta montatura (10) e la ghiera chiudi-cerchio (30) è interposto un anello in materiale plastico (70) che, presenta una sezione ad “L”, di modo tale che la lente (50) viene ad essere montata nel cerchio (11) della detta montatura (10) facendo in modo che il bisello (51), lungo il perimetro, insista perpendicolarmente contro la parete (71) del detto anello in materiale plastico (70).
  5. 5. Un sistema di fissaggio d’una lente per montatura d’occhiale, come dalla rivendicazione 1 e 4, caratterizzato dal fatto che lungo il perimetro e dal lato interno di ciascun cerchio (11) è ricavata la sede (200), con introdotto perifericamente, l’anello in materiale plastico (70) contro il quale insiste in modo continuo il bisello (51) della lente (50), di modo tale da disporre in battuta della testa (720) della base (72) dell’anello (70) la faccia piana (52) della lente (50), avente funzione di appoggio esterno della detta lente (50), detta ghiera (30) unita per il tramite di viti lungo il perimetro del cerchio (11) della montatura (10) in corrispondenza della facciata interna di questa, di modo tale da ritenere a sandwich la detta lente (50) facendo in modo che la ghiera stessa (30) vada da un lato in battuta d’una seconda faccia piana (53) della lente (50), dall’altro del coperchio (114) e della testa della parete (71).
  6. 6. Un sistema di fissaggio d’una lente per montatura d’occhiale, come dalla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che l’anello plastico (701) presenta una sezione negativa rispetto a parte del detto bisello (51) di modo tale coniugarsi con il profilo positivo delle facce (52) e (510) del detto bisello (51); la ghiera (301) è sagomata in modo tale da avere la sezione negativa del detto bisello (51) di modo tale da coniugarsi con il profilo positivo delle facce (53) e (520) del detto bisello (51).
  7. 7. Un sistema di fissaggio d’una lente per montatura d’occhiale, come dalla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che l’anello plastico (702), lungo la parete (71) presenta una sede semicircolare (73), nella quale una volta inserita la lente (50) viene ad essere introdotto un O-ring (302) .
  8. 8. Un occhiale del tipo a cerchio chiuso (11), che comprende una montatura (10) alla quale sono unite le lenti (12), dove detta montatura (10) è composta da una camicia di rivestimento in materiale lapideo ricavato dal massello ed un interno in materiale composito solidale con il detto rivestimento, dove il detto rivestimento essendo estetico è il materiale lapideo che interessa la facciata esterna ed interna della montatura, detto rivestimento che racchiude una matrice polimerica che incorpora il rinforzo costituito da una anima, caratterizzato dal fatto che ciascun cerchio (11) della montatura (10), in corrispondenza del lato affacciato verso l’utilizzatore, lungo il profilo del perimetro interno, dispone d’una sede (20, 200), comprendente primi mezzi di ritenuta (40) della lente (50) del tipo molata a bisello (51) dal lato che guarda verso l’esterno della montatura, e un secondo mezzo di ritenuta (30) a vista della detta lente (50) dal lato che guarda verso l’interno, detto secondo mezzo (30) consistendo in una ghiera chiusa ad anello che collabora con i detti primi mezzi di ritenuta (40) chiudendo a sandwich il bordo a bisello (51) della lente (50).
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