IT201600083975A1 - Acido ialuronico funzionalizzato - Google Patents

Acido ialuronico funzionalizzato

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IT201600083975A1
IT201600083975A1 IT102016000083975A IT201600083975A IT201600083975A1 IT 201600083975 A1 IT201600083975 A1 IT 201600083975A1 IT 102016000083975 A IT102016000083975 A IT 102016000083975A IT 201600083975 A IT201600083975 A IT 201600083975A IT 201600083975 A1 IT201600083975 A1 IT 201600083975A1
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IT102016000083975A
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Cristina Nativi
Agnese Magnani
Gemma Leone
Stefania Lamponi
Marco Consumi
Marco Fragai
Veronica Baldoneschi
Barbara Richichi
Oscar Francesconi
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Consorzio Interuniversitario Naz Per La Scienza E Tecnologia Dei Materiali
Univ Degli Studi Di Firenze
Univ Degli Studi Di Siena
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Description

DOMANDA DI BREVETTO PER INVENZIONE INDUSTRIALE DAL TITOLO:
ACIDO IALURONICO FUNZIONALIZZATO
CAMPO DELL’INVENZIONE
La presente invenzione si riferisce al campo dei derivati dell’acido ialuronico (HA). In particolare si riferisce a molecole derivate dall’acido ialuronico per coniugazione con piccole molecole inibitori di metalloproteine di matrice (MMPs). I coniugati oggetto dell’invenzione sono utili a scopo medico e cosmetico.
STATO DELL’ARTE
L’acido ialuronico (HA) è un polisaccaride lineare costituito dalla ripetizione del disaccaride composto da acido D-glucuronico (GlcA) e N-acetil D-glucosammina (GIcNAc).
Fa parte insieme ad altri simili di un gruppo di polisaccaridi che prende il nome di polisaccaridi del tessuto connettivo, mucopolisaccaridi o glicosamminoglicani. L’HA è ubiquitario fra i vertebrati ed è abbondantemente espresso nella matrice extracellulare di tutti i tessuti, oltre che sulla superficie delle cellule e persino all’interno di esse. Le sue concentrazioni variano da 0.01-0.1 pg g<'1>nel sangue a 1400-3600 pg g<-1>nel liquido sinoviale. La quantità di HA nei tessuti connettivi morbidi varia da 8.5-18 pg g<1>nella linfa toracica a 140-338 pg g<1>nel corpo vitreo. Le sue peculiari proprietà fisiche e meccaniche contribuiscono al mantenimento dell’idratazione dei tessuti (come ad esempio nello stroma della cornea), alla loro lubrificazione (articolazioni ossee) e alla mediazione della diffusione dei soluti attraverso lo spazio extracellulare. Nonostante la sua semplice struttura chimica, ΙΉΑ assolve a numerose funzioni molecolari che contribuiscono non solo alla caratterizzazione strutturale e fisiologica dei tessuti, ma anche alla modulazione del comportamento cellulare durante la morfogenesi, il rimodellamento dei tessuti e l’infiammazione. Le svariate funzioni biologiche dell’HA si manifestano attraverso complesse interazioni con i componenti della matrice che contribuiscono all’organizzazione e al mantenimento della integrità strutturale della matrice extracellulare e pericellulare. Inoltre, l’interazione dell’HA con specifici recettori presenti sulla superfice delle cellule permette l’attivazione di numerose funzioni cellulari che concorrono allo sviluppo e riparazione dei tessuti, alla modulazione deN’infiammazione e alla progressione delle metastasi dei tumori. L’intrinseca biocompatibilità e biodegradabilità insieme alla suscettibilità alle modificazioni chimiche hanno reso ΙΉΑ particolarmente attraente per lo sviluppo di biomateriali con promettenti e ampie potenzialità cliniche. Il particolare ruolo di lubrificante naturale e le eccellenti proprietà di ritenere l’acqua fanno dell’HA un composto adatto per l’uso in prodotti oftalmici, osteoarticolari e come “filler” per la riduzione di piccole rughe causate dalla locale degradazione del collagene.
Nell’occhio ΙΉΑ può essere trovato nel cristallino, nelle ghiandole lacrimali, nell’epitelio della cornea, nel corpo vitreo e nella congiuntiva. L’HA ha la funzione di stimolare la migrazione delle cellule epiteliali ed ha perciò un ruolo nella guarigione delle ferite alla cornea. Infatti ΙΉΑ è stato sviluppato sia per il ripristino del cristallino che per la protezione dell’endotelio corneo da traumi meccanici durante interventi chirurgici alla cataratta. Inoltre è stato evidenziato come ΙΉΑ sia anche associato ad un effetto protettivo contro i danni ossidativi attraverso l’inibizione dei radicali liberi. Infine, ΙΉΑ aumenta la bagnabilità della cornea grazie alle sue proprietà igroscopiche, rendendosi perciò utile all’interno delle lacrime artificiali per il trattamento sintomatologico dell’occhio secco. Il trattamento della sindrome dell’occhio secco può essere associato anche all’uso di lenti a contatto curative. Queste, costituite prevalentemente da idrogel, possono essere preparate in modo tale da rendere possibile il rilascio controllato nel tempo di HA.
L’artrosi (o osteoartrosi), secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) colpisce il 25% degli adulti di età superiore ai 25 anni. Si tratta di una malattia cronica degenerativa e disabilitante che incide pesantemente sulla qualità della vita, sulle possibilità di relazione di chi ne soffre e sui costi assistenziali del Sistema Sanitario Nazionale. L’artrosi porta alla progressiva alterazione delle componenti anatomiche che formano le articolazioni, può interessare le vertebre (il rachide) e le articolazioni degli arti ed è caratterizzata dalla perdita della cartilagine articolare, che viene sostituita da nuovo tessuto osseo (non elastico); ciò provoca dolore e una limitazione nei movimenti. Oggi è ben accertato che nei pazienti affetti da artrosi esiste una marcata riduzione delle capacità viscoelastiche del liquido sinoviale. La terapia intra-articolare con HA ha avuto un grande successo nell’ultimo decennio e molti pazienti così trattati, dichiarano di sentire un sensibile giovamento ai loro problemi osteo-articolari. Il successo di questa terapia infiltrativa si fonda principalmente sulle spiccate proprietà viscoelastiche dell'acido ialuronico che sostituisce la lubrificazione e ammortizzazione del liquido sinoviale.
Per scopi cosmetici, l’impiego dell’HA è funzione della sua struttura chimica che ne permette una elevata solvatazione (formazione di legami a idrogeno con moltissime molecole di acqua). Grazie a questa sua caratteristica, se applicato sulla pelle, è in grado di mantenerne il giusto livello di idratazione anche in presenza di un tasso di umidità esterna molto basso. Quest’azione umidificante influisce positivamente sulle proprietà della cheratina che diventa più flessibile ed elastica.
L’HA lineare, applicato sulla pelle o iniettato (nel caso dei filler), o infiltrato intraarticolarmente, così come accade per quello naturalmente presente nel derma e nelle articolazioni, viene enzimaticamente degradato in tempi brevi (ore - giorni). In particolare, la degradazione dell’HA è causata daN’enzima ialuronidasi. Per rallentare tale processo fisiologico, spesso ΙΉΑ viene modificato chimicamente tramite reticolazione attraverso il trattamento con composti di varia natura (divinilsulfone, BDDE, epossidi, ecc.). In questi casi si parla di HA reticolato o anche di “cross-linked HA”. In questa forma, i legami glicosidici β-1 ,4, la cui scissione è mediata dalle ialuronidasi, sono meno raggiungibili, pertanto il processo di degradazione della catena polisaccaridica viene rallentato. I tempi di degradazione in questi casi arrivano a qualche settimana. Naturalmente maggiore è la reticolazione dell’HA e maggiore sarà il tempo per la sua degradazione completa. La stabilità alle ialuronidasi è stata ottenuta anche funzionalizzando precise posizioni dell’unità ripetitiva dell’HA con risultati anche soddisfacenti, ma spesso accompagnati dall’alterazione delle caratteristiche fisiche (es. reologiche) e di idratazione del prodotto funzionalizzato. [T. Segura et al. Biomaterials, 2005, 26, 359]
Tra le cause delle patologie sopra menzionate (oculari, osteo-articolari) e anche nell'invecchiamento cutaneo ci sono gli stati “infiammatori” che, nonostante possano avere eziologie tra le più diverse, sono tutti accompagnati dall’attivazione abnorme di specifici metallo-enzimi, le metalloproteine di matrice (MMPs). Le MMPs sono una famiglia di 25 Zn peptidasi, strutturalmente e funzionalmente molto simili che, se iper-espresse, portano alla degradazione non controllata di specifici substrati proteici. Tra queste MMPs, la MMP-1 , la MMP-9 e la MMP-13 attaccano e scindono i legami peptidici del collagene e della gelatina (MMP-9), presenti nel tessuto connettivo, a livello oculare e nelle ossa. Elevate concentrazioni di queste MMPs sono infatti evidenziate in soggetti affetti da artrite reumatoide, (M. Takeshita et al. Arthritis Res Ther 2016, 18, 112, doi: 10.1186/s13075-016-1013-2) osteoartrite (P. Li et al. Mol Med Rep, 2016, doi: 10.3892/mmr.2016.5419) e patologie oculari. (N.L. Lanza et al. Ocul Surf, 2016 14, 189, doi: 10.1016/j.jtos.2015.10.004; F. Bian et al. Invest Ophthalmol Vis Sci, 2015, 56, 4908, doi: 10.1167/iovs.15-16631). I processi “infiammatori”, i quali sono accompagnati da un’elevata e non controllata concentrazione di MMPs, causano la degradazione incontrollata di substrati proteici quali il collagene, ma provocano anche una maggiore degradazione dell’HA.
In questo contesto, negli ultimi trenta anni sono stati sintetizzati e saggiati inibitori delle MMPs con elevata affinità verso questi metallo-enzimi. Solo pochi di questi però sono arrivati ai test clinici e con scarso successo. I limiti grossi di questi inibitori sono infatti la loro scarsa solubilità in acqua (e quindi scarsa biodisponibilità) e la loro scarsa selettività. (J.M. Cathcart and J. Cao Front Biosci, 2015, 20, 116) Recentemente, sono stati sviluppati un gruppo di inibitori nanomolari per alcune MMPs, perfettamente solubili in acqua e quindi con una biodisponibilità assai migliore rispetto a quelle precedentemente note. (C. Nativi et al. in Carbohydrate in Drug Design and Descovery, 2015, pag. 242-252, Eds JJ Barber, F.J. Canada, S. Martin-Santamaria, Royal Society of Chemistry; B. Richichi et al. Chemistry Eur J 2016, 22, 1714; Bartoloni et al. Chem. Eur. J. 2013, 19, 1896 - 1902) Si tratta di piccole molecole con provata attività inibitoria vs MMPs coinvolte nella patologia dell’occhio secco (MMP-2, MMP-9), nei processi infiammatori a livello osteoarticolare (MMP-3, MMP-12, MMP-13) e nella formazione delle rughe (MMP-1)·
Risulta pertanto evidente la necessità di disporre di un HA che sia stabile alle ialuronidasi e mantenga la fluidità necessaria a garantirne l’iniettabilità.
SOMMARIO DELL’INVENZIONE
La presente invenzione risolve i problemi suddetti mediante un derivato dell’HA funzionalizzato con specifici inibitori delle MMPs, solubili in acqua.
Oggetto della presente invenzione è un composto derivato dell’HA di formula (I):
dove
n è compreso fra 450 e 2500;
R è:
in cui
Ri è H, O-Alk, OH, F, Ph, para-C6H4-F, OPh, CH2Ph;
R2è H, CH2OH, CH2SH, CH2CH2SMe, CH(CH3)2, C(CH3)OH;
quando R2≠H lo stereocentro è a configurazione assoluta (R);
X è una catena alchilica con un numero di atomi di C compreso fra 3 e 12 opzionalmente contenente un legame triplo CEC o uno o più eteroatomi scelti nel gruppo consistente di N, S, O.
Questo nuovo derivato dell’HA, pur mantenendo tutte le caratteristiche dell’HA non funzionalizzato (viscosità, iniettabilità, non tossicità), risulta più stabile alle ialuronidasi ed è capace di inibire le specifiche MMPs iper-espresse nelle patologie o inestetismi per i quali l’uso dell’HA è già ampiamente diffuso.
Controllare/ridurre gli stati infiammatori in cui specifiche MMPs risultano iperespresse nelle patologie o inestetismi per i quali l’uso dell’HA è già ampiamente diffuso presenta quindi un doppio vantaggio: 1 ) ridurre l’evento infiammatorio (causa della degradazione del collagene) e 2) rallentare la degradazione dell’HA sia naturale che somministrato attraverso infiltrazione. Dato che la scissione dell’HA produce frammenti dello stesso polisaccaride a più basso peso molecolare e a loro volta pro-infiammatori, la riduzione della degradazione dell’HA infiltrato, avrebbe a sua volta, l’effetto benefico di rimuovere un’ulteriore causa di infiammazione nel soggetto trattato.
Oggetto della presente invenzione è anche un composto come sopra descritto per l’uso come medicamento; in particolare per il trattamento della patologia dell’occhio secco e dei processi infiammatori a livello osteoarticolare.
Oggetto della presente invenzione è inoltre l’uso cosmetico di un composto come sopra descritto, detto uso in particolare per gli inestetismi cutanei da invecchiamento, quali ad esempio le rughe.
Oggetto della presente invenzione è anche una composizione farmaceutica o cosmetica iniettabile, detta composizione comprendente un composto come sopra descritto ed almeno un altro ingrediente farmaceuticamente o cosmeticamente accettabile.
Oggetto della presente invenzione è anche un metodo per la preparazione di un composto come sopra descritto, detto metodo comprendente il mettere a contatto l’acido ialuronico con un composto di formula (II)
in cui Ri, R2 e X sono come sopra descritti.
in presenza di opportuni reagenti di accoppiamento per la formazione di un legame ammidico.
DESCRIZIONE DETTAGLIATA DELL’INVENZIONE
Alk significa un residuo alchilico contenente da 1 a 4 atomi di C saturo lineare o ramificato ; preferibilmente Alk è Me, Et, Pr.
Ai fini della presente invenzione è preferibile usare un HA avente un Peso Molecolare Medio di 180-200 KDa oppure di 1000 KDa.
Un composto secondo l’invenzione può presentare un grado di funzionalizzazione compreso fra il 1% e il 100% del totale delle sue unità ripetitive.
La catena alchilica/eteroalchilica X può essere lineare o ramificata, satura o insatura; preferibilmente è lineare.
Preferibilmente secondo la presente invenzione X è -(CH2)n-; -(0CH2CH2)m-0-, -(NHCH2CH2)m-NH-; -(CH2)m-C≡C-(CH2)m- dove n è un numero intero compreso fra 3 e 12 ed m è un numero intero compreso fra 1 e 3. Più preferibilmente X è -(CH2)6-, -OCH2CH2O-, -NHCH2CH2NH-; -(CH2)^C≡C-(CH2)2-Preferibilmente Ri è OMe.
Preferibilmente R2 è H 0 CH2OH.
Preferibilmente secondo la presente invenzione R è
Preferibilmente il processo di preparazione di un composto secondo l’invenzione avviene in fase omogenea.
Preferibilmente nel processo di preparazione di un composto secondo l’invenzione il composto di formula (II) viene impiegato in rapporto molare 1 :1 rispetto alle unità ripetitive di HA (HAUr).
Preferibilmente nel processo di preparazione di un composto secondo l’invenzione i reagenti di accoppiamento vengono impiegati in rapporto molare 10:1 rispetto alle unità ripetitive di HA (HAUr).
Preferibilmente nel processo di preparazione di un composto secondo l’invenzione vengono impiegati, come reagenti di accoppiamento 1 -Etil-3-3(dimetilamminopropil)carbodiimmide cloridrato (EDC) e N-idrossi-succinimmide (NHS).
Preferibilmente i composti di formula (II) impiegati nel processo secondo l’invenzione sono:
La presente invenzione potrà essere meglio compresa alla luce dei seguenti esempi realizzativi.
BREVE DESCRIZIONE DELLE FIGURE FIG. 1 - Spettri IR di: A) HA (grigio); B) coniugato Inibitore MMP-HA (nero);
FIG. 2 - mostra la percentuale di fibroblasti NIH3T3 vitali dopo 24 ore di contatto con i campioni in esame. I risultati sono la media di tre esperimenti ripetuti in cinque replicati;
FIG. 3 - Valori di assorbanza misurati per Inibitore MMP-HA e HA per un tempo di digestione di 3 ore con l’enzima ialuronidasi;
FIG. 4 - Vitalità di cellule corneali primarie umane dopo contatto con i campioni in esame e sottoposte a flusso continuo di aria per 0 e 30 minuti. Ogni campione è stato testato in triplicato. Medium: cellule non sottoposte a flusso d’aria; PBS: cellule in contatto con PBS per 20 minuti e successivamente esposte a flusso d’aria per 0 e 30 minuti; OPTOyal®A: cellule in contatto con il sostituto lacrimale per 20 minuti e successivamente esposte a flusso d’aria per 0 e 30 minuti; Inibitore MMP-HA: cellule in contatto con acido ialuronico funzionalizzato con Inibitore MMP per 20 minuti e successivamente esposte a flusso d’aria per 0 e 30 minuti.
PARTE SPERIMENTALE ESEMPIO 1 - Preparazione dell’inibitore 2
Composto 3
A una soluzione di H-D-Ser(tBu)-OMe cloridrata (2 g, 9.45 mmol) in CH2CI2 (20.0 mL) è stata aggiunta trietilammina (3.95 mL, 28.35 mmol) a 0°C. Dopo 30’ a temperatura ambiente, la miscela è stata nuovamente raffreddata a 0°C e sono stati aggiunti DMAP (0.115 g, 0.94 mmol) e 4-metossibenzensolfonil cloruro (1.950 g, 9.45 mmol). Dopo 4 h a temperatura ambiente, la miscela di reazione è stata diluita con CH2CI2 (300 mL) e lavata con una soluzione satura di Na2S04 (3 x 30 mL) e con una soluzione satura di NaCI (2 x 30 mL). La fase organica è stata anidrificata su Na2S04, filtrata e concentrata per ottenere il composto 3 come solido giallo (3.210 g, 99%). P.f.: ESI-MS 344.14 [M-H]-;<1>H NMR (500 MHz, CDCI3): δ 7.79-7.76 (AA’ part of an AA’MM’ System, JAM= 4.7 Hz, 2H), 6.96-6.93 (MM’ part of an AA’MM’ System, JMA = 4.7 Hz, 2H), 5.39-5.38 (bs, 1 H), 4.08-4.05 (m, 1 H, CHCH20tBu), 3.85 (s, 3H, PhOCHs), 3.68 (A part of an ABX System, JAB = 8.9 Hz, JAX = 3.2 Hz, CHChhOtBu), 3.55 (s, 3H, COOCH3), 3.52 (B part of an ABX System, JBA = 8.9 Hz, JBX = 3.6 Hz, CHCH2OtBu), 1.07 (s, 9H, tBu).<13>C NMR (125 MHz, CDCI3): δ 170.3 (Cq), 162.9 (Cq), 131.9 (Cq), 129.3 (CH Ar), 114.1 (CH Ar), 73.6 (Cq), 63.0 (CHCH2OtBu), 56.3 (CHCH2OtBu), 55.6 (PhOCHs), 52.4 (COOCH3), 27.2 (tBu).
A una soluzione di 3 (0.700 g, 2.03 mmol), 6-(Boc-ammino)-1-esanolo (0.530 g, 2.44 mmol) e PPhi3 (0.640 g, 2.44 mmol) in THF anidro (36 mL) è stato aggiunto lentamente diisopropil azodicarbossilato (0.480 mL, 2.44 mmol). Dopo 18 h a temperatura ambiente la miscela di reazione è stata concentrata e il grezzo è stato disperso in una miscela etere di petrolio :acetato di etile 8:1. La dispersione è stata filtrata e il solido è stato purificato mediante cromatografia flash su gel di silice (CH2Cl2:Acetone 40:1) per ottenere 4 come solido bianco vetroso (0.922 g, 83%). .
[a]D<25>+15.17 (c 0.6, CHCIs); ESI-MS 567.20 [M+Na]<+>;<1>H NMR (500 MHz, CDCla): δ 7.81-7.78 (AA’ part of an AA’MM’ System, JAM= 9.0 Hz, 2H), 6.97-6.93 (MM’ part of an AA’MM’ System, JMA = 9.0 Hz, 2H), 4.67 (t, J2,i = 5.3 Hz, 1 H, H-2), 4.56-4.50 (bs, 1 H, NH), 3.88 (s, 3H, PhOCHs), 3.77 (d, Ji,2= 5.4 Hz, 2H, H-1), 3.61 (s, 3H, COOCHa), 3.30-3.19 (m, 2H, CH2N), 3.11-3.09 (m, 2H, CH2N), 1.73-1.56 (m, 2H, CH2CH2N), 1.46 (s, 11 H, tBu, CH2CH2N), 1.34-1.20 (m, 4H, H-5, H-6), 1.14 (s, 9H, Boc).<13>C NMR (125 MHz, CDCI3): δ 170.1 (Cq), 162.7 (Cq), 156.0 (Cq), 132.1 (Cq), 129.6 (CH Ar), 113.8 (CH Ar), 61.5 (C-1), 60.2 (C-2), 55.6 (PhOCHs), 52.0 (COOCH3), 46.8 (CH2N), 40.5 (CH2N), 30.5 (CH2CH2N), 30.0 (CH2CH2N), 28.4 (tBu), 27.3 (Boc), 26.6-26.5 (C-5, C-6).
A una soluzione di 4 (0.700 g, 1.29 mmol) in THF (15 mL) è stata aggiunta una soluzione acquosa di LiOH H20 1 M (3.87 mL). Dopo 2 h a temperatura ambiente la miscela di reazione è stata acidificata con acido acetico glaciale fino a pH 5 e concentrata. Il grezzo (0.676 g) è stato utilizzato nella reazione successiva. A una soluzione di grezzo in DMF anidra (1.5 mL) è stata aggiunta una soluzione di TBTU (0.405 g, 1.26 mmol) e NMM (0.153 mL, 1.39 mmol) in DMF anidra (1 mL). Dopo 15’ a temperatura ambiente è stata aggiunta una sospensione di BnONH2HCI (0.302 g, 1.89 mmol) e NMM (0.228 mL, 2.08 mmol) in DMF anidra (1 mL). Dopo 18 h a temperatura ambiente la miscela di reazione è stata concentrata e purificata mediante cromatografia flash su gel di silice (CH2CI2:acetone 38:1) per ottenere 5 come solido bianco vetroso (0.227 g, 58%). ESI-MS 658.23 [M+Na]<+>;<1>H NMR (500 MHz, CDCb): δ 7.82-7.79 (AA’ part of an AA’MM’ System, JAM= 8.9 Hz, 2H), 7.44-7.35 (m, 5H, Bn), 6.97-6.93 (MM’ part of an AA’MM’ System, JMA = 8.9 Hz, 2H), 4.94-4.89 (m, 2H, CH2Ph), 4.58-4.49 (bs, 1 H, NH), 4.35 (at, 1 H, H-2), 3.86 (s, 3H, PhOCH3), 3.68 (A part of an ABX System, JAB = 9.8 Hz, JAX= 6.4 Hz, 1 H, H-1), 3.57 (B part of an ABX System, JBA = 9.8 Hz, JBX = 7.7 Hz, 1 H, H-1), 3.22-3.12 (m, 2H, CH2N), 3.11 -3.04 (m, 2H, CH2N), 1.66-1.51 (m, 2H, CH2CH2N), 1.45-1.32 (m, 11 H, tBu, CH2CH2N), 1.32-1.21 (m, 4H, H-5, H-6), 1.02 (s, 9H, Boc).<13>C NMR (125 MHz, CDCla): δ 167.4 (Cq), 162.9 (Cq), 156.0 (Cq), 135.2 (Cq), 129.7 (CH Ar), 129.1 (CH Ar), 128.7 (CH Ar), 128.6 (CH Ar), 113.9 (CH Ar), 59.0 (C-1), 58.4 (C-2), 55.7 (PhOCHa), 45.5 (CH2N), 40.4 (CH2N), 30.0 (CH2CH2N), 29.9 (CH2CH2N), 28.5 (tBu), 27.4 (Boc), 26.5-26.2 (C-5, C-6).
Composto 6
A una soluzione di 5 (0.105 g, 0.165 mmol) in THF:H2070:1 (6 mL) è stato aggiunto Pd/C 10% al 50% in H2O (0.070 g, 0.03 mmol). Dopo 10 cicli di vuoto/H2 la miscela è stata lasciata a temperatura ambiente per 4 h. Dopo 4 h la miscela di reazione è stata filtrata su cotone per ottenere 6 come solido marrone vetroso (0.080 g, 94%). ESI-MS 544.27 [M-H]<'>;<1>H NMR (500 MHz, CD3OD): δ 7.81-7.80 (ΑΑ' part of an AA’MM’ System, JAM= 8.7 Hz, 2H), 7.08-7.06 (MM’ part of an AA’MM’ System, JMA = 8.7 Hz, 2H), 4.58-4.49 (bs, 1 H, NH), 4.33 (at, 1 H, H-2), 3.89 (s, 3H, PhOCHa), 3.69 (at, 1 H, H-1 ), 3.46-3.40 (m, 2H, H-1 , H-3), 3.26-3.20 (m, 1 H, H-3), 3.03 (t, J8j= 6.9 Hz, 2H, H-8), 1.73-1.58 (m, 2H, H-4), 1.45 (as, 11 H, tBu, H-7), 1.35-1.23 (m, 4H, H-5, H-6), 1.10 (s, 9H, Boc).<13>C NMR (125 MHz, CD3OD): δ 167.1 (Cq), 162.2 (Cq), 157.2 (Cq), 131.8 (Cq), 129.3 (CH Ar), 113.8 (CH Ar), 59.6 (C-1), 57.7 (C-2), 54.8 (PhOCHa), 45.2 (C-3), 39.8 (C-8), 30.2 (C-4), 29.5 (C-7), 27.4 (tBu), 26.2 (Boc), 26.2-26.1 (C-5, C-6).
Composto 2
A una soluzione di 6 (0.070 g, 0.13 mmol) in CH2CI2 (2 mL) è stato aggiunto TFA (0.392 mL, 5.12 mmol). Dopo 18 h a temperatura ambiente la miscela di reazione è stata concentrata per ottenere il sale trifluoroacetico di 2 come solido marrone vetroso (0.064 g, 99%). ESI-MS 390.83 [M+H]<+>;<1>H NMR (500 MHz, CDsOD): δ 7.82-7.80 (AA’ part of an AA’MM’ System, JAM= 8.9 Hz, 2H), 7.09-7.07 (MM’ part of an AA’MM’ System, JMA = 8.9 Hz, 2H), 4.30 (t, J2,i = 7.1 Hz, 1 H, H-2), 3.89 (s, 3H, PhOCHa), 3.88-3.83 (m, 1 H, H-1), 3.60-3.56 (m, 1 H, H-1), 3.48-3.42 (m, 1 H, H-3), 3.27-3.21 (m, 1 H, H-3), 2.93 (t, J8j= 7.6 Hz, 2H, H-8), 1.73-1.64 (m, 4H, H-4, H-7), 1.44-1.28 (m, 4H, H-5, H-6).<13>C NMR (125 MHz, CDaOD): δ 163.3 (Cq), 131.6 (Cq), 129.2 (CH Ar), 113.9 (CH Ar), 59.6 (C-1), 58.5 (C-2), 54.8 (PhOCHa), 44.9 (C-3), 39.2 (C-8), 29.9 (C-4), 26.9 (C-7), 25.7-25.3 (C-5, C-6).
ESEMPIO 2 - Funzionalizzazione dello ialuronato di sodio in fase omogenea con piccole molecole inibitori di MMP
0.1 g del sale sodico dell’acido ialuronico (MWUR= 401) è stato solubilizzato in 100 mL di acqua bidistillata, la soluzione è stata miscelata sotto agitazione. Dopo 3 minuti di energica agitazione sono stati aggiunti i seguenti reattivi: 1 -Etil-3-3(dimetilamminopropil)carbodiimmide cloridrato (EDC) (mg 478) e N-idrossisuccinimmide (NHS) (287 mg) e la molecola Inibitore MMP 2 (90mg).
In Tabella 1 sono riportati i rapporti molari tra i reagenti utilizzati.
La reazione è stata lasciata a 25 °C, sotto agitazione per 2 h; successivamente è stato aggiunto etanolo assoluto (400 mL) e la soluzione lasciata a 4°C O/N. Il precipitato è stato recuperato e disciolto in 100mL di acqua bidistillata; la soluzione ottenuta è stata dializzata per 48 h, quindi congelata e liofilizzata.
Tabella 1. Rapporti molari polisaccaride/reagenti utilizzati
Rapporto molare Rapporto molare Rapporto molare PolisaccarideuR/lnibitore Polisaccaride UR/EDC Polisaccaride UR/NHS MMP
1 :1 1 :10 1 :10
ESEMPIO 3 - Caratterizzazione chimica del coniugato Inibitore MMP-HA ottenuto dall’esempio 2
Analisi IR
Il composto ottenuto secondo l’esempio 2, purificato ed essiccato, è stato analizzato mediante spettroscopia infrarossa utilizzando uno spettrometro FT-IR (modello Thermo Nicolet 5700) equipaggiato con accessorio ATR (Attenuated Total Reflectance) con cristallo di germanio come elemento di riflessione interna.
Le condizioni sperimentali di acquisizione degli spettri IR sono state le seguenti: numero di scansioni: 256;
risoluzione: 4.0 cnr<1>;
energia del laser: 0.46 W;
apodizazione: Happ-Genzel;
correzione background: no.
Gli spettri infrarossi dellTHA (grigio) e dellTHA funzionalizzato: Inibitore MMP-HA (nero) sono riportati in Figura 1. I principali numeri d'onda osservati negli spettri sono riportati in Tabella 2 insieme alle relative attribuzioni.
Tabella 2. Principali numeri d'onda osservati negli spettri IR del polisaccaride HA nativo e funzionalizzato e loro relativa attribuzione.
Numero d’onda Attribuzione Composto
(cnr<1>)
3320 Stretching OFI (FI bonded) HA; Inibitore MMP-HA
2940-2850 Stretching CFH, CFI2 HA; Inibitore MMP-HA 1650 Stretching C=0 HA; Inibitore MMP-HA 1610 Stretching asimmetrico COO<'>HA
1550 Bending NFH amminico HA; Inibitore MMP-HA 1420 Bending OFI HA; Inibitore MMP-HA 1403 Stretching simmetrico COO<'>HA
1375 Bending CFH, CFI2 HA; Inibitore MMP-HA 1380-1415 Stretching S=0 Inibitore MMP-HA 1250, 1180-1153 Stretching S=0 Inibitore MMP-HA 1150,1075,1040 Assorbimenti caratteristici dei HA; Inibitore MMP-HA polisaccaridi
ESEMPIO 4 - Caratterizzazione biologica
Test di Citotossicità
Colture di fibroblasti
La citotossicità del derivato secondo l’invenzione Inibitore MMP-HA è stata valutata utilizzando fibroblasti di topo immortalizzati (NIH3T3) coltivati in fiasche di polistirene con DMEM (Dulbecco’s Modified Eagle’s Medium) addizionato con siero fetale bovino al 10% (v/v) (Sigma Chemicals Co., USA), L-glutammina 200mM (Sigma Chemicals Co., USA) e penicillina-streptomicina 5 mg/mL di (Sigma Chemicals Co., USA). I fibroblasti sono stati incubati a 37°C in atmosfera contenente il 5% di CO2 fino al raggiungimento dell’80% di confluenza cellulare. Le cellule sono state quindi distaccate dalla fiasca e separate le une dalle altre usando una soluzione allo 0.25% v/v di tripsina sterile in 0.05% EDTA (Sigma Chemicals Co. USA) e sospese nuovamente in medium completo.
Esecuzione del test
In ogni pozzetto di una piastra da 24 per colture cellulari è stato posto 1 mL di una sospensione contenente 8 x10<4>cellule/mL. La piastra è stata quindi incubata per 24 h a 37 °C in atmosfera arricchita al 5% di CO2.
Al termine dell’incubazione il medium di cultura è stato rimosso da ciascun pozzetto e sostituito con 1.0 mL di DMEM contenente una concentrazione 1.3x10<'7>M del composto da testare. Ciascuna soluzione è stata sterilizzata per filtrazione (filtri Corning 0.22 micron). Le piastre sono state lasciate in incubatore per 24 h. La superficie di polistirene delle piastre da coltura ha costituito il controllo negativo, mentre dischetti di PVC stabilizzati con stagno sono stati utilizzati come controllo positivo, come indicato dalle norme ISO (ISO-10993-5). Al termine dell’incubazione la vitalità cellulare è stata valutata mediante il test dell’incorporazione del rosso neutro, un colorante vitale che viene inglobato solo dalle cellule vive.
Il test consiste nell’aggiungere il colorante rosso neutro (C15H17CIN4, 3-ammino-7-dimetilammino-2-metilfenazina idrocloruro) al mezzo di coltura, che poi si accumula a livello dei lisosomi presenti nel citoplasma delle cellule vive. Dopo aver incubato i campioni con il colorante, si procede alla sua estrazione dalle cellule, ottenendo una soluzione la cui densità ottica corrisponde al numero di cellule vive presenti.
L’accumulo del colorante, essendo un processo attivo, avverrà in maniera preponderante nelle cellule sane o meno danneggiate.
Prima di eseguire il test, sono state preparate le seguenti soluzioni:
• medium con rosso neutro: 1.0 mL soluzione stock di rosso neutro 99.0 mL di terreno di coltura preriscaldato a 37 °C;
• soluzione stock di rosso neutro (NR): 0.33g di NR in 100 mL di H2O sterile; • soluzione di estrazione del rosso neutro: 1% (v/v) di acido acetico glaciale 49% (v/v) H2O 50% (v/v) etanolo.
Dopo 24 h di incubazione, il mezzo di coltura è stato allontanato e le cellule sono state lavate con PBS preriscaldato a 37 °C. Infine, 1.0 mL di medium contenente il rosso neutro è stato aggiunto in ciascun pozzetto ed il tutto è stato messo ad incubare per 3 h a 37 °C in atmosfera umida al 5% di CO2. Durante l’incubazione, le cellule sono state controllate al microscopio ottico per valutare l’eventuale presenza di cristalli di colorante, che avrebbero potuto alterare i risultati del test, poiché avrebbero impedito alle cellule di assorbire il colorante stesso. Al termine dell’incubazione, il terreno di coltura è stato rimosso dai pozzetti e le cellule sono state lavate due volte con PBS preriscaldato a 37 °C. Successivamente, in ogni pozzetto è stato aggiunto 1.0 mL di soluzione di estrazione del colorante ed i campioni sono stati incubati nuovamente a 37 °C in atmosfera priva di CO2 per 20-25 minuti. Infine, l’assorbanza delle soluzioni di estrazione è stata letta a 540 nm, mediante uno spettrofotometro UV-Vis (Ultrospec 2000, Pharmacia Biotech, Svezia).
I risultati del test di citotossicità sono mostrati in Figura 2. Per ogni campione sono state ripetute 5 repliche per tre diversi esperimenti. Come risulta evidente dai risultati riportati, il composto Inibitore MMP-HA non è citotossico nei confronti dei fibroblasti NIH3T3.
Degradazione enzimatica
La degradazione enzimatica è stata valutata basandosi sul metodo Ola M. Saad et al., apportando a quest’ultimo minime variazioni [Saad, O. M., et al. Analytical Biochemistry, 2005, 344, 232-239]. Brevemente, in tampone acetato di ammonio a pH fisiologico, è stata preparata una soluzione 1.3x10<'7>M dell’inibitore MMP coniugato all’acido ialuronico (Inibitore MMP-HA). La soluzione è stata quindi posta in un bagno termostatato a 37 °C. Successivamente, è stata aggiunta alla soluzione una quantità nota di ialuronidasi (Sigma) per digerire l'acido ialuronico ed ottenere l'acido uronico. Il sale sodico dell'acido ialuronico è stato utilizzato come controllo positivo, la soluzione del tampone acetato d’ammonio come controllo negativo. Per ogni campione è stato aggiunto un eccesso di enzima ialuronidasi e la quantità di acido uronico, prodotto in funzione del tempo di digestione, è stata determinata per via spettrofotometrica, attraverso l'esecuzione del saggio del carbazolo [Bitter, T, & Muir, H. M. Analytical Biochemistry, 1962, 4, 330-334 Hedberg, E. L, et al Journal of Controlled Release, 2004, 100, 257-266]. Brevemente, 100 μΙ_ della soluzione proveniente dalla degradazione sono stati aggiunti ad una soluzione contenente acido solforico concentrato e tetraborato di sodio decaidrato. La soluzione risultante è stata riscaldata a 100Ό per 10 minuti. Successivamente è stata aggiunta una soluzione di carbazolo al 0.125% w/v in etanolo assoluto e la miscela è stata scaldata per ulteriori 15 minuti a 100°C. L'assorbanza finale della soluzione a 530 nm è stata determinata tramite uno spettrofotometro UV-visibile (Perkin-Elmer modello Lambda 25).
Per ogni campione sono state effettuate 3 repliche.
In Figure 3 sono riportati i valori di assorbanza per il saggio al carbazolo per un tempo di contatto di tre h. La suscettibilità alla degradazione enzimatica del composto Inibitore MMP-HA è stata confrontata con lo ialuronato di sodio (controllo positivo) e con la soluzione del tampone acetato di ammonio (controllo negativo). Come si evidenzia nella Figura 3, l’Inibitore MMP-HA presenta una notevole resistenza all'idrolisi, in termini di produzione di acido uronico, da parte della ialuronidasi. Il controllo positivo, ovvero l'acido ialuronico non modificato (HA), risulta notevolmente degradato dopo 3 ore di digestione. Questo lascia presupporre che nelle prime ore la digestione sia pressoché completa, come confermato dalla letteratura e dalle specifiche tecniche fornite dalla casa produttrice deN'enzima.
ESEMPIO 5 - Valutazione della prevenzione in vitro della disidratazione di cellule corneali umane
Colture di cellule corneali umane e valutazione della loro vitalità in seguito al contatto con inibitore MMP-HA
Cellule corneali umane ottenute da donatori sottoposti ad intervento di correzione della miopia, sono state isolate e coltivate in vitro a 37 °C in atmosfera contenente il 5% di C02fino al raggiungimento della confluenza in DMEM (Dulbecco’s Modified Eagle’s Medium) addizionato con siero fetale bovino al 10% (v/v) (Sigma Chemicals Co., USA), L-glutammina 200mM (Sigma Chemicals Co., USA) e penicillinastreptomicina 5 mg/mL (Sigma Chemicals Co., USA). Una volta giunte all’80% di confluenza, dopo aver rimosso il medium di coltura, le cellule sono state lavate 3 volte con 100 μΙ_ di PBS (1x), e in ciascun pozzetto sono stati aggiunti 30 μΙ_ (concentrazione iniziale soluzione 0.150g/100 mL) di soluzione della molecola di inibitore delle MMP coniugata con acido ialuronico (Inibitore MMP-HA) in PBS tamponato a pH = 7.2 circa.
Come controllo negativo è stato utilizzato il PBS tamponato a pH = 7.2 e come controllo positivo il sostituto lacrimale commerciale OPTOyal®A (SOOFT Italia S.p.A., Fermo, Italia che consiste in una soluzione oftalmica con sodio ialuronato al 0.15% e aminoacidi). Le cellule in contatto con i campioni in esame sono state poi incubate per 20 minuti a 37 °C in atmosfera contenente il 5% di CO2. Al termine dell’incubazione, le soluzioni in esame sono state rimosse, le cellule sono state lavate con 100 pL di PBS (1 x) e sottoposte a flusso continuo di aria per 0 e 30 minuti a temperatura ambiente. Infine, le cellule sono state incubate per 3 ore a 37 °C in atmosfera contenente il 5% di CO2 in presenza di medium contenente il colorante vitale rosso neutro. Il test del rosso neutro è stato eseguito secondo la procedura precedentemente riportata (vedi paragrafo Test di citotossicità). Ogni campione è stato testato in triplicato.
Come mostrato nel grafico riportato in Fig. 4, si nota che il trattamento delle cellule con il sostituto lacrimale commerciale e la molecola Inibitore MMP-FIA riduce il numero di cellule vitali dopo esposizione del monostrato cellulare a 30 minuti di flusso continuo di aria rispetto alle cellule non trattate (Medium), ma in misura significativamente minore rispetto a quanto accade per quelle trattate con il PBS. Inoltre, la vitalità cellulare dopo 30 minuti di contatto con OPTOyal®A non è statisticamente differente rispetto a quella che si osserva dopo contatto con la molecola Inibitore MMP-FIA. Questo dato è particolarmente importante considerando che il prodotto commerciale che contiene, oltre all’acido ialuronico, anche amminoacidi che contribuiscono ad aumentare l’effetto lubrificante dell’acido ialuronico, dimostra di possedere la stessa efficacia della molecola Inibitore MMP-HA.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Un composto derivato dell’HA di formula (I): dove n è compreso fra 450 e 2500; R è in cui Ri è H, O-Alk, OH, F, Ph, para-C6H4-F, OPh, CH2Ph; R2è H, CH2OH, CH2SH, CH2CH2SMe, CH(CH3)2, C(CH3)OH; quando R2≠H lo stereocentro è a configurazione assoluta (R); X è una catena alchilica con un numero di atomi di C compreso fra 3 e 12 opzionalmente contenente un legame triplo C≡C o uno o più eteroatomi scelti nel gruppo consistente di N, S, O.
  2. 2. Il composto secondo la rivendicazione 1 in cui X è X è -(CH2)n-; -(0CH2CH2)m-0-, -(NHCH2CH2)m-NH-; -(CH2)m-C≡C-(CH2)m- dove n è un numero intero compreso fra 3 e 12 ed m è un numero intero compreso fra 1 e 3.
  3. 3. Il composto secondo la rivendicazione 1 o 2 in cui Ri è OMe.
  4. 4. Il composto secondo una qualunque delle rivendicazioni 1-3 in cui R2è H o CH2OH.
  5. 5. Il composto secondo una qualunque delle rivendicazioni 1-4 in cui R è
  6. 6. Un composto secondo una qualunque delle rivendicazioni 1-5 per l’uso come medicamento.
  7. 7. Un composto secondo una qualunque delle rivendicazioni 1-5 per l’uso nel trattamento della patologia dell’occhio secco e dei processi infiammatori a livello osteoarticolare.
  8. 8. Uso cosmetico di un composto secondo una qualunque delle rivendicazioni 1-5.
  9. 9. Una composizione farmaceutica o cosmetica, detta composizione iniettabile, detta composizione comprendente un composto secondo una qualunque delle rivendicazioni 1-5 ed almeno un altro ingrediente farmaceuticamente o cosmeticamente accettabile.
  10. 10. Un metodo per la preparazione di un composto secondo una qualunque delle rivendicazioni 1-5, detto metodo comprendente il mettere a contatto l’acido ialuronico con un composto di formula (II) in cui Ri, R2 e X sono come sopra descritti.
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