CH636079A5 - Procedimento per l'ottenimento di diesterediammidi e loro utilizzazione. - Google Patents

Procedimento per l'ottenimento di diesterediammidi e loro utilizzazione. Download PDF

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CH636079A5
CH636079A5 CH873777A CH873777A CH636079A5 CH 636079 A5 CH636079 A5 CH 636079A5 CH 873777 A CH873777 A CH 873777A CH 873777 A CH873777 A CH 873777A CH 636079 A5 CH636079 A5 CH 636079A5
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CH873777A
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Giorgio Della Fortuna
Luciano Zotteri
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Anic Spa
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Description

20 La presente invenzione si riferisce ad un procedimento per l'ottenimento di diesterediammidi ed alla loro utilizzazione in elastomeri di copoliesterammide ordinata termoplastica con elevata resistenza ai solventi, ai carburanti e agli oli e con proprietà elastiche costanti fino a temperature 25 elevate.
Sono noti molti copolimeri ottenuti per policondensa-zione di un diestere con un glicole a basso peso moleoclare ed un poliglicole, generalmente poliossialchilenglicole, di peso molecolare compreso fra 1 000 e 3 000.
30
Questi materiali hanno una morfologia particolare essendo formati da zone cristalline rigide (segmenti «hard») immerse in domini di zone amorfe con caratteristiche elasto-meriche (segmenti «soft»). Tali strutture «hard-soft» fanno 35 rientrare questi copolimeri tra i materiali elastoplastici, materiali che possono essere trasformati in prodotti finiti aventi proprietà elastiche migliorate rispetto alle materie plastiche tradizionali, impiegando processi di trasformazione veloci ed economici, tipici per questa classe di polimeri, 40 quali: la iniezione, l'estrusione, la compressione, lo stampaggio rotazionale, il soffiaggio, ecc.
L'invenzione è il processo per l'ottenimento di una diesterediammide di formula (I)
zone «soft»
r :-t°
- PAG - 0 - C - R
45 R'o - C - R" O
R" ' - NH - C - R" - C - OR' (I)
O O
Detto processo è caratterizzato nella rivendicazione 1, 50 dove sono anche dati le definizioni di R', R" e R'".
L'utilizzazione di dette diesterediammide per produrre un elastomero termoplastico di policondensazione con zone «hard» e zone «soft» è caratterizzata nelle rivendicazioni 4 a 9.
55 In formula (I) R' è un radicale idrocarburico alchilico contenente da 1 a 8 atomi di carbonio, un radicale arilico con da 6 a 10 atomi di carbonio o cicloalifatico con da 4 a 10 atomi di carbonio, R" e R'" sono radicali idrocarburici bivalenti con da 2 a 30 atomi di carbonio come ad esempio: 60 a) un radicale alchilico del tipo:
(Ila) e ch.
zone
«hard» —^0 -A-O-g-R- jj^J—
fi5 _(ch2)_ -(CH^-Ç-tcV;
(IIb)
cil
3
636079
il"
-ch-(ch )-Z- -(ch )-ch-ch (ch )-
I l ove m rappresenta un numero intero compreso fra 2 e 20;
b) un radicale arilico come il para o meta-fenilene, il p-o meta-xilene;
c) un radicale cicloalifatico come ad esempio 1' 1,4-ci-cloesile, ri,3 cicloesile, il 2-metil-l,4-cicoesile, il 2-metil-l,3-cicloesile, il dicicloarilmetano ecc.
Le menzionate diesterediammidi sono sintetizzate secondo la reazione generale seguente:
2 lì'O - C - E" - C - 0?.' + H H - y~"' ~ NH- ^
U'C — ™ — lì" — C — KM - 2'" - Ht» - C - - C - 0?.' +
+ 2 2'CH
rivendicata dalla richiedente nei brevetti italiani n. 908 843 e 908 844.
L'impiego di diesterediammidi negli elastomeri termoplastici permette di conseguire la formazione di fasi «hard» altamente cristalline con alto punto di fusione ed elevate velocità di cristallizzazione; inoltre il punto di fusione è poco sensibile alla variazione di composizione in seguito alla migliorata separazione di fase ed all'alta variazione di entalpie di fusione che sono caratteristiche dei polimeri aventi fasi cristalline con legami d'idrogeno.
È importante che le unità di tipo b), chiamate precedentemente segmenti «hard», siano contenute nel polimero in una percentuale compresa fra il 2 e l'80% in peso.
Esse sono formate da unità ripetitive con peso molecolare di 500 circa e si ottengono per reazione della diesterediammide con un dolo a basso peso molecolare (inferiore a 250).
Le unità di tipo a) sono ottenute dalla reazione della diestere diammide con poliossialchilenglicoli di peso molecolare superiore a 250 e preferibilmente comprese fra 400 e 3 500.
Esempi rappresentativi di tali poliossialchilenglicoli sono:
— il poli(l,2 propilenossi)glicole
— il poliO,3 propilenossi)glicole
— il poli(terametilenossi)glicole
— copolimeri diossidril terminati statistici o a blocchi di ossido di etilene e di 1.2 propilene e copoliglicoli del te-
traidrofurano e metil-tetraidrofurano.
Fra i dioli a basso peso molecolare, che reagendo con la diesterediammide formano i tratti di macromolecole corti, sono inclusi i glicoli lineari aliciclici ed aromatici.
I dioli preferiti derivano da radicali idrocarburici bivalenti contenenti da 2 a 14 atomi di carbonio come l'etilene, il propilene, il tetrametilene, I'esametilene, il dodecameti-lene, il cicloesile, il 2,2 dimetiltrimetilene, il cicloesandimeti-lene.
Particolarmente indicato allo scopo, oggetto della presente invenzione, è l'I,6 esandiolo.
Prodotti con buone caratteristiche tecnologiche si ottengono anche facendo reagire contemporaneamente con il po-
liossialchilenglicole due tipi differenti di diesterediammidi con due glicoli a basso peso molecolare.
La copoliesterammide più adatta allo scopo della presente invenzione è quella ottenuta da N,N' dicarbometossi-benzoilesametilendiammina (6NT), 1,6-esandiolo e polite-trametilentereglicole di peso moleoclare compreso fra 600 e 2 000.
I polimeri descritti nella presente invenzione si preparano convenientemente secondo il noto processo di transesterificazione e policondensazione. Tale processo si realizza riscaldando la miscela costituita dalla diesterediammide e dal poliossialchilenglicole con un eccesso di 1,6 esandiolo in presenza di catalizzatore alla temperatura di 220-240°C; in questa fase si ha distillazione del metanolo formatosi nella transesterificazione. L'operazione viene condotta in atmosfera inerte, sotto energica agitazione e protratta nel tempo sino a raccogliere la quantità teorica di metanolo. Tale tempo dipende dalla temperatura, dal tipo di catalizzatore impiegato e dall'eccesso di glicole adottato.
Questa fase del processo conduce ad un prepolimero a basso peso molecolare che viene convertito in polimero di peso molecolare opportuno per distillazione ad elevata temperatura (250-270°C), sotto agitazione e con pressione residua inferiore ad 1 Torr, dell'eccesso di glicole a basso peso molecolare e di quello formatosi durante la policondensazione, che è accompagnata da un riarrangiamento delle unità copoliestere che determina una loro distribuzione statistica nell'ambito delle macromolecole.
La durata della policondensazione, funzione delle condizioni operative adottate, è in generale compresa fra 1 o 4 ore.
Sebbene si possano impiegare una grande varietà di tipi di catalizzatori, si sono dimostrati particolarmente adatti gli alcolati di titanio, ed in modo precipuo il titanio tetraisopro-pilato che viene aggiunto, per comodità di dosaggio, diluito in alcole isopropilico.
Entrambe le fasi del processo, transesterificazione e policondensazione, vengono generalmente condotte in assenza di solventi; i materiali sono allo stato fuso.
Sebbene i copolimeri siano in generale stabili, tuttavia è consigliabile incorporare, specialmente per alcune composizioni, stabilizzanti al calore ed alla radiazione ultravioletta.
Le proprietà meccaniche di queste copoliesterammidi possono essere modificate aggiungendo vari additivi inorganici come il nerofumo, gel di silice, allumina e fibre di vetro, allo scopo di aumentare il modulo elastico del materiale.
Le copoliesterammidi contenendo nella loro molecola gruppi ammidici preformati che danno luogo a legami di idrogeno, presentano proprietà meccaniche migliorate rispetto a prodotti termoelastomerici noti similari a matrice unicamente poliesterea, in quanto la presenza di tale tipo di legame tra le catene favorisce di fatto la separazione fra le fasi cristalline ed amorfa la cui esistenza, come detto in precedenza, è la caratteristica peculiare dei termoelastomeri.
Negli esempi che seguono le percentuali indicate si intendono in peso; la viscosità intrinseca (V.l.), espressa in dl/g, è stata misurata in soluzione di fenolo-tetracloroetano (50:50 in peso) a 25°C (conc. 0,5%).
II punto di fusione è stato determinato con l'analisi termica differenziale assumendo la temperatura corrispondente al minimo della curva endotermica ottenuta con una velocità di riscaldamento di 10°C/min.
Per la determinazione delle proprietà tecnologiche dei campioni di polimero riportati nei vari esempi sono stati impiegati i metodi seguenti:
5
io
15
20
25
30
35
40
45
50
55
60
65
I provini sono stati preparati per stampaggio a compressione a temperature di 20-30°C superiori al punto di fusione del polimero in esame che è stato preventivamente essiccato a 100°C per 5 ore sotto vuoto.
5
Esempi 1-3
In un pallone a tre colli della capacità di 500 mi fornito di agitatore, tubo per l'alimentazione del gas inerte e allunga io per la distillazione del metanolo e dell'esandiolo, si caricano g 100 di monomero 6 NT, 56,8 g di 1,6 esandiolo m.moli 0,05 di titanio tetraisopropilato e quantità differenti di poli-ossietilenglicole (PM medio 1 500) tali da realizzare una miscela iniziale di reazione al 5, 10, 15 % molare (riferito al 15 monomero 6 NT) di poliossietilenglicole.
II pallone viene evacuato ripetutamente ed ogni volta riempito con azoto.
Quindi si pone in un bagno di sabbia a letto fluidizzato preriscaldato alla temperatura di 240°C e, non appena 20 la massa è fusa, si avvia l'agitazione.
La reazione inizia immediatamente con sviluppo di metanolo e viene condotta in atmosfera inerte. In 40 min. la transesterificazione si può ritenere completata ed ha inizio la policondensazione che viene condotta alla tempera-25 tura di 270O!C ed alla pressione residua di circa 0,5 Torr. Quando la massa polimerica ha raggiunto la viscosità desiderata, si porta il pallone a pressione ambiente con inerte e si trasferisce rapidamente in un bagno di raffreddamento contenente acqua.
30 II polimero, dopo raffreddamento, si presenta come una massa bianca che viene frantumata in un mulino a lame rotanti.
Le caratteristiche tecnologiche e chimico-fisiche dei vari campioni vengono riportati nella tabella n. 1.
TABELLA 1
Esempio
% molare (PEG)
Tempo di policondensazione min.
Viscosità relativa 1% 25°C
P.f. °C DSC
Carico di snerva-memento MPa
Carico di rottura MPa
Allung. % a rottura
Compression set 25°C
Compression set 100°C
1
5
70
2,81
259
30
42
400
31,2
51,5
2
10
77
3,01
253
28,5
38
530
28
49,5
3
15
110
3,03
250
21,5
29
600
35,1
56,9
Esempio 4
50 Operando come descritto negli esempi precedenti, 100 g di 6 NT vengono posti a reagire con 56,8 g di 1,6 esandiolo e 45,4 g di poliossi-etilenglicole a PM medio 1 000.
Si aggiungono m.moli 0,05 di titanio tetraisopropilato e 187 mg di N,N'-bis(beta-naftil)p-fenilendiammina come sta-55 bilizzante termico.
In 135 min di reazione si ottiene un polimero con V.l. = 1,35 e punto di fusione 248°C. Le sue proprietà tecnologiche sono risultate:
60 — Durezza Shore D 59
— Carico di snervamento (MPa) 26
— Carico di rottura (MPa) 31 55 — Allungamento a rottura (%) 300
— Compression set (25°C) % 36
— Carico di snervamento
— Carico di rottura
— Deformazione permanente a trazione al 100%
— Modulo torsionale al Clash-Berg
— Deformazione permanente a compressione % (compression set)
— Urto Izod
— Durezza Shore
— Rigonfiamento in olio tipo ASTM N. 3
— Rigonfiamento in carburante B
— Rigonfiamento in carburante C
DIN 53504/53
ASTM D 418/DIN III
ASTM D 395/Met. B ASTM D 256/56 ASTM D 2240
ASTM D 471
Sono state effettuate le seguenti variazioni alle norme succitate:
i) nella determinazione di compression set il recupero del campione, dopo deformazione, vene condotto alla temperatura cui si effettua la misura e non a temperatura ambiente,
ii) le misure di rigonfiamento sono effettuate su provini 1 X4X12 mm,
iii) le prove di tensione sono state eseguite con una velocità di trazione di 50 mm/min.
— Compression set (100°C) %
58
5
636079
Esempi 5 e 6 Operando come descritto negli esempi 1-3, 100 g di 6 NT vengono posti a reagire con 36 g di 1,6 esandiolo e quantità variabili di politetrametilenetereglicole di PM medio 2 000. 5
Si aggiungono m.moli 0,05 di Ti(Oisop.)4 come catalizzatore e 184 mg di 4,4'-bis(alfa,alfa-dimetilbenzil)difenil-ammina come stabilizzante termico del polimero.
Le caratteristiche chimico-fisiche e tecnologiche sono riportate nella tabella 2, ove si indica anche la composizione io del copolimero come % in peso in segmenti macromolecolari contenenti il diolo a basso peso molecolare PH (fase «hard»),
TABELLA 2
Esempio Tempo di V. I. P.f. °C % FH Carico di Carico di Allungamen-
policonden- (DSC) snervamento rottura to %
sazione min. MPa MPa a rottura
5 58 1,19 260 61,8 27,0 33 400
6 95 1,48 255 38,5 15,0 45 700
Esempi 7-10
Con l'apparecchiatura descritta in precedenza e con le stesse modalità operative, si preparano copoliesterammidi di composizione differente per reazione di 6 NT, 1,6 esandiolo (rapporto molare 6 NT/1,6 esandiolo 1/2,1) con quantità variabili di poliossitetrametilenglicole di PM medio 1000.
Come catalizzatore si è impiegato Ti(Oisop)4 in quantità pari allo 0,022% molare rispetto al 6 NT e quale stabilizzante termico il 4,4'-bis(alfa,alfa-dimetilbenzil)difenil-ammina in quantità pari allo 0,14% rispetto al polimero finale.
Nella tabella 3 si riportano le caratteristiche tecnologiche e chimico-fisiche dei campioni.
30
35
TABELLA 3
o "E. B
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Ui o a o
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u
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32 m o es
<N KJ T) O
O
T3 O N
7
63
1,30
256
77
76
47,8
38,4
53
12,5
46
55
3
4
4
578
8
75
1,48
251
64,7
70
31,6
34
750
7
71
34
50
6
10
12
195
9
81
1,55
246
51,2
65
23,5
38,8
530
5
57
35
50
8
12
14
87
NR.
NR.
10
85
1,70
238
35,8
56
18
45,4
660
4
46
35
50
12
17
19
63
NR.
NR.
NOTA: N.R. = non rompe
Esempio 11
La valutazione tecnologica dei campioni di copoliesterammidi è stata condotta su provini stampati a compressione e raffreddati in pressa con acqua corrente.
Come è noto, le proprietà dei materiali semicristallini dipendono dalla quantità di fase cristallina. Il livello di cri-stallinità di un provino dipende dalla velocità di raffreddamento e da quella di cristallizzazione alle varie temperature. Allo scopo di evidenziare l'elevata velocità di cristallizzazione dei copolimeri, oggetto della presente invenzione, 65 che rende possibile per questi prodotti l'applicazione di procedure standard di stampaggio, sono state misurate le cri-stallinità su provini appena stampati e dopo ricottura a temperature inferiori di 40°C al punto di fusione (Tempera
63f.(}79
6
tura di massima velocità di cristallizzazione), per tempi compresi fra 10 e 30 min. La percentuale di cristallinità è stata valutata con misure di calorimetria differenziale.
Nella tabella 4 si riportano i risultati.
TABELLA 4
Es.
V.l.
% FH
P.f.
%
% cristallinità
% segmento «hard» cristallizzato
7
1,30
77
256
40
50
8
1,48
64,7
251
37
55
9
1,55
51,2
246
33
59
10
1,70
35,8
238
24
59
Qualsiasi tipo di ricottura non ha sostanzialmente modificato la percentuale di cristallinità, come si vede dalla tabella 4 con questi copolimeri è possibile, con tecniche semplici, senza particolari processi di raffreddamento o ricottura, ottenere una elevata % di fase «hard» cristallizzata.
Esempio 12
Come è noto, per i materiali elastoplastici due elementi chiave delle loro prestazioni sono l'uniformità del modulo alle varie temperature e l'estensione dell'intervallo di temperatura nel quale il modulo stesso conserva valori interessanti per le applicazioni pratiche.
Su copoliesterammidi di differenti composizioni sono stati valutati i moduli E a varie temperature e confrontati con quelli di un copoliestere (quindi senza legami di idrogeno) di composizione analoga in segmenti hard e soft.
I valori dei moduli riportati nella tabella 5 sono stati misurati con il viscoelastometro dinamico Rheovibron su provini anulari adottando opportuni morsetti modificati e scalza apportare la correzione per la lunghezza dei provini.
TABELLA 5
Campione
% FH
E (25°C) MPa - IO2
E (100°C) MPa-IO2
E(150°C) MPa-IO2
E (200°C) MPa-IO2
1
77
8
3,6
2,5
1,8
Controllo A
80,5
5
1,4
0,85
non misurabile
2
51,2
3,6
2,2
1,6
1,0
Controllo B
61,4
7,5
2,6
1,6
0,7
Dai dati si vede che la variazione del modulo con la temperatura è più contenuta per i copolimeri contenenti gruppi ammidici che hanno la possibilità di formare legami di idrogeno.
Esempio 13 (A-B-C)
In un pallone a tre colli della capacità di 500 cc, fornito di agitatore, tubo per l'alimentazione del gas inerte e allunga per la distillazione del metanolo e dell'esandiolo, si caricano 100 g di monomero 6NT, 56,8 g di esandiolo, m.moli 0,05 di titanio tetraisopropilato, 45,4 g di poliossieti-lenglicole (PEG) di peso molecolare medio 1000 pari al 20% molare rispetto al 6NT e mg 1135 di Vangard 445. 5 II pallone viene evacuato ripetutamente ed ogni volta riempito con azoto. Quindi si pone in un bagno di' sabbia a letto fluidizzato preriscaldato alla temperatura di 240°C e, non appena la massa è fusa, si avvia l'agitazione. La reazione inizia immediatamente con sviluppo di metanolo e io viene condotta a pressione ambiente in atmosfera inerte.
In 40 minuti la transesterificazione si può ritenere completata ed ha inizio' la policondensazione che viene condotta alla temperatura di 270°C ed alla pressione residua di circa 0,5 Torr.
15 Quando la massa polimerica ha raggiunto la viscosità desiderata, si porta il pallone a pressione ambiente con gas inerte e si trasferisce rapidamente in un bagno di raffreddamento contenente acqua.
Il polimero, dopo raffreddamento, si presenta come una 20 massa bianca che viene frantumata in un mulino a lame rotanti.
Operando nello stesso modo e variando le quantità dei reagenti, è stata preparata una serie di copolimeri con differenti composizioni le cui caratteristiche tecnologiche e 25 chimico-fisiche sono riportate nella tabella 6.
Esempio 14 (D-E-F)
Con le modalità operative descritte negli esempi precedenti, quantità differenti di 6NT, poliossietilen-glicole di 30 peso molecolare medio 1500, esandiolo (ED) (rapporto ED
medio = 2,1) sono stati fatti reagire ottenendo copo-
6NT
limeri di composizione e caratteristiche variabili come ripor-35 tato nella tabella 7.
In tutte le prove è stato impiegato come antiossidante il prodotto commerciale Vangard 445 in quantità pari al 2,5 % peso rispetto al poliossietilenglicole posto a reagire.
40 Esempio 15 (G-H-I)
Con l'apparecchiatura descritta in precedenza e con le stesse modalità operative, sono state preparate copoliesterammidi a contenuto basso e variabile di fase «hard» per reazione di 6NT, 1,6 esandiolo (rapporto molare 1,6 esan-45 diolo/6NT = 2,1) con quantità differenti di poliossitetrametilenglicole (PTMEG) di peso molecolare medio 1000.
Come catalizzatore si è impiegato Ti(Oisopropile)4 in quantità pari allo 0,022% molare rispetto al 6NT e quale stabilizzante termico il 4,4' bis(alfa,alfa dimetilbenzil)difenil-50 ammina (Vangard 445) quantità pari allo 0,95% in peso (prove G-H) e al 3,3 % in peso, rispetto al PTMEG, (prova I). Nella tabella 8 si riportano le caratteristiche tecnologiche e chimico-fisiche dei componenti.
TABELLA 6
Esempio
% molare (PEG)
Tempo di policon.
min.
M (25°C) dl/g
P.F. °C (DSC)
% peso seg. «hard»
Carico di snervamento MPA
Carico di rottura
MPA
Allungamento % a rottura
Durezza D
Tension set al 25% di allungamento
Tension set al 100% di allungamento
A
20
210
1,36
242
58,9
24,4
42,6
445
66
10
60
B
30
295
1,25
227
45,5
18,8
35,6
550
59
8
52
C
50
275
1,21
207
26,4
11,0
22,9
525
50
8
44
TABELLA 7
Esempio
% molare PEG
Tempo di policon.
min.
[-0] (25°C) dl/g
P.F. °C
DSC
% peso seg. «hard»
Carico di snervamento (MPA)
Carico di rottura
(MPA)
Allungamento % a rottura
Tension set al 25% di allungamento
Tension set al 100% di allungamento
Durezza Shore D
D
21,7
195
1,43
243
50,4
18,7
32,3
525
9
51
57
E
32,6
300
1,39
219
36,7
11,3
27,4
635
8
38
49
F
43,4
290
1,32
210
26,9
8,3
23,4
735
7
34
44
TABELLA 8
Esempio
% molare PTMEG
Tempo di policon.
min.
[T]] (25°C) dl/g
P.F. °C (DSC)
% peso seg. «hard»
Durezza Shore D
Carico di snervamento (MPA)
Carico di rottura
(MPA)
Allung. % a rottura
Tension set al 25% di allungamento
Tension set al 100% di allungamento
G
60
120
1,79
210
19,3
48
13,0
41,0
820
6
39
H
80
145
1,53
189
8,3
45
11,1
22,7
690
4
42
I
90
240
1,62
177
3,8
44
11,2
25,4
865
8
46

Claims (7)

  1. 636079
  2. 2 m 2 m I l m ch2-ch3
    2. Processo secondo la rivendicazione 1, nel quale sono ottenuti i composti con a) un radicale alchilico del tipo:
    ch„
    (ck0}- -(ch ) -c-(ch )-
    + 2 R'OH.
    2 R'O - C - R" - C - OR' + H2N - R"" - NH2 )
    è o
    2
    RIVENDICAZIONI 1. Processo per l'ottenimento di una diesterediammide di formula (I)
    R'O - C - R" - C - NH - B"' li U
    O 0
    - NH - C - R" - C - OR' (I) N H V '
    0 0
    dove R' è un radicale idrocarburico alchilico contenente da 1 a 8 atomi di carbonio, un radicale arilico con da 6 a 10 atomi di carbonio o cicloalifatico con da 4 a 10 atomi di carbonio, R" et R'", uguali o differenti, sono a) radicali idrocarburici bivalenti con da 2 a 30 atomi di carbonio,
    b) radicali arilici o c) radicali cicloalifatici,
    caratterizzato in chè prosegue secondo la reazione generale seguente:
    dove PAG è un radicale bivalente derivante da poliossial-chilenglicoli avente peso molecolare da 400 a 3 500;
    A è un radicale bivalente di alfa-omega diidrossialcano con peso molecolare inferiore a 250 e s R è il radicale bivalente di una diesterediammide di formula (I), con le sequenze (IIb) contenute nel polimero in una percentuale compresa fra il 2 e l'80% in peso.
    8. Utilizzazione secondo la rivendicazione 5, caratterizzata in che il polimero ottenuto è formato da unità ripetitive io di formula (IIb) con peso molecolare di 500 circa, ed a unità di tipo (Ila).
    9. Utilizzazione secondo la rivendicazione 6, nella quale i poliossialchilenglicoli hanno un peso molecolare compreso fra 400 e 3 500.
    15
  3. 3. Diesterdiammide di formula (I), ottenute mediante il procedimento secondo la rivendicazione 1.
    ^3^3
    -ch-(ch-)-c-
    i / ITli
    (ch_)-ch-ch-2 m
    (CH?^
    £. m ch-
    ch_
    ove m rappresenta un numero intero compreso fra 2 e 20,
    b) un radicale arilico del tipo para o meta-fenilene o p- o meta-xilene,
    c) un radicale cicloalifatico del tipo 1,4-cicloesile, 1,3 ciclo-esile, 2-metil-l,4-cicloesile, 2-metil-l,3 cicloesile ed di-cicloarilmetano.
  4. 4. Utilizzazione dei diesterdiammide secondo la rivendicazione 3 per fabbricare un elastomero termoplastico di poli-condensazione.
  5. 5. Utilizzazione secondo la rivendicazione 4, caratterizzata dal fatto che detto elastomero è formato da zone cristalline rigide («hard») e domini di zone amorfe («soft»).
  6. 6. Utilizzazione secondo la rivendicazione 4, caratterizzata dal fatto che dette zone sono distribuite statisticamente e legate fra loro con legami esterei.
  7. 7. Utilizzazione secondo la rivendicazione 4 nella quale i due tipi di sequenze macromolecolari sono rappresentati dalle formule seguenti:
CH873777A 1976-07-21 1977-07-14 Procedimento per l'ottenimento di diesterediammidi e loro utilizzazione. CH636079A5 (it)

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