CH624042A5 - Blade-holding razor which can be reduced to a compact form when not in use - Google Patents
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Description
La presente invenzione riguarda una macchinetta secondo il preambolo della rivendicazione 1.
Scopo della invenzione è la realizzazione di una macchinetta economica, di facile uso e capace di raggiungere un assetto di conservazione particolarmente ridotto di ingombro e sicuro nei confronti della lama.
Una macchinetta secondo l'invenzione è definita dalla parte caratteristica della rivendicazione 1.
Il disegno mostra una esemplificazione non limitativa dell'oggetto dell'invenzione.
Fig. 1 mostra un elemento laminare per formare una macchinetta, nello sviluppo;
figg. 2 a 8 mostrano fasi successive per predisporre l'elemento laminare con lametta per l'impiego;
figg. 9, 10 e 11 mostrano la macchinetta portalamette nell'assetto raggiunto per l'uso;
fig. 12 mostra una vista dall'alto della macchinetta nell'assetto di uso;
figg. 13, 14 e 15 mostrano in vista laterale e parziale sezione fasi del sistema di montaggio della lametta;
fig. 16 mostra un particolare ingrandito della fig. 15;
fig. 17 mostra il complesso in un assetto ripiegato per la conservazione;
figg. 18 e 19 mostrano fasi per raggiungere l'assetto di cui alla fig. 17;
fig. 20 mostra il detto assetto della fig. 17 in una vista prospettica;
figg. 21, 22, 23 e 24 mostrano varianti di attuazione rispetto all'esempio delle figure precedenti.
Nel disegno, con 1 è indicato un elemento di sviluppo laminare che presenta zone rigide e linee di piegatura multiple. Questo elemento può essere realizzato in materiale sintetico stampato ad iniezione, od a spessore sostanzialmente uniforme deformato sotto vuoto od in altro modo, ed esso può avere le zone rigide ottenute per spessore o per forma, e le zone o linee di piegatura ottenute per riduzione di spessore e per caratteristiche del materiale sintetico impiegato.
L'elemento laminare presenta una coppia di zone rettangolari 3 di estremità inferiore, separate fra loro da una doppia linea di piegatura 5 che è simmetrica longitudinalmente rispetto al complesso dell'elemento 1. Le due zone rettangolari 3 sono delimitate da una linea di piegatura trasversale 7, alla quale si trova ravvicinata una seconda linea di piegatura trasversale 9, le due linee 7 e 9 essendo separate da brevi zone trasversali 10 la cui larghezza sostanzialmente corrisponde al doppio dello spessore delle parti rigide dell'elemento 1. Oltre alla linea di piegatura trasversale 9 vengono formate due zone rigide triangolari 12, che sono separate dal prolungamento delle dette linee di piegatura longitudinali 5 e che sono delimitate ulteriormente da una coppia di linee inclinate indicate con 14 in disegno. Le linee 14 proseguono ciascuna con una deviazione centrale in corrispondenza del termine delle linee di piegatura 5, con rispettivi prolungamenti 16 che definiscono due zone triangolari esterne 18 simmetriche, delimitate dalle linee 14, dalla linea 16 e dai bordi esterni dell'elemento 1. Fra le linee 16 si trova una zona triangolare 20 rigida come le zone 18, 12 e 3. La zona triangolare 20 è delimitata da una linea di piegatura trasversale 22, che interseca le linee di piegatura inclinate 16. Queste linee di piegatura inclinate 16 terminano lungo i bordi longitudinali dell'elemento 1 in corrispondenza di una ulteriore linea di piegatura trasversale 24, la quale insieme alla linea trasversale 22 ed all'estremità delle linee di piegatura inclinate 16 definisce una zona trasversale rigida 26 e due piccole zone rigide triangolari 28 esterne che terminano lungo i bordi longitudinali dell'elemento 1.0 ltre la linea di piegatura 24 è prevista una zona rigida 30 circa rettangolare, seguita da una ulteriore zona rigida 32 che è raccordata alla zona 30 mediante due ponticelli flessibili esterni 34 le due parti 30 e 32 formando la custodia aperta della lametta. Fra i ponticelli 34 una sfinestratura longitudinale 36 serve per far sporgere il filo tagliente di una lametta 37 che può essere appoggiata sulla zona 30 ed ivi centrata mediante due pioli 38, ai quali corrispondono due fori 40 nella zona 32 per l'impegno a scatto della lama tagliente 37 con l'abbattimento della zona 32 contro la zona 30 per piegatura lungo i ponticelli 34. La zona 32 presenta una serie di sfinestrature 42, che servono per scarico della peluria tagliata dalla lama nel modo appressa chiarito. La zona 32 presenta appendici a dente di incastro 44 per gli scopi appresso indicati, a cui corrispondono aperture di incastro 46 nella striscia rigida trasversale 26. Le aperture 46 possono essere passanti o non passanti, ma comunque sagomate per l'aggancio dei denti 44. Nelle zone 3 sono previsti da una parte un piolo 48 e dall'altra una sede 50, e ugualmente nelle due zone 10 sono previsti da una parte un piolo 52 e dall'altra un'apertura 54.
Per il montaggio della lametta 37 si presenta la lametta sui
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pioli 38 in modo che il filo tagliente vada a sporgere in corrispondenza dell'apertura trasversale allungata 36; si piegano quindi i ponticelli 34 e si abbatte la zona 32 contro la zona 30 impegnando fra queste due zone la lametta 37 e bloccando in modo più o meno stabile la zona 32 sui pioli 38, che possono essere fatti penetrare a scatto nei fori 40 (la lametta d'altra parte potrebbe anche essere prevista smontabile per la sostituzione, con svincolo dei pioli 38 dai fori 40). Per una produzione di forte serie, con utilizzazione del complesso soltanto per la durata della lametta 37, il montaggio di quest'ultima è attuato nello stabilimento di produzione. Le operazioni suddette si effettuano come è mostrato dal confronto fra le figg. 1,2, 3 e 4.
Dopo effettuato l'alloggio in sede o montaggio della lametta e quindi dopo che è stato raggiunto l'assetto della fig. 4, il complesso delle due zone rigide 30, 32 accoppiate viene piegato lungo la linea di piegatura 24 come mostrato nella fig. 5 fino a portare detto complesso in assetto circa perpendicolare alla giacitura originaria di partenza dell'elemento I, e questa posizione viene stabilizzata per incastro dei denti 44 con le sagomature delle aperture 46 ricavate nella zona 26, fino a raggiungere l'assetto mostrato nella fig. 6 passando attraverso l'assetto mostrato in fig. 5. Le fasi descritte sono anche visibili nelle figg. 13, 14 e 15, la fig. 16 mostrando le condizioni di impegno del complesso 30,32 con la zona 26.
Nell'assetto delle figg. 6, 15 e 16 la macchinetta è pronta per l'impiego ed a questo scopo l'elemento laminare viene irrigidito per formare una impugnatura attraverso la piegatura lungo le linee di piegatura longitudinali 5 e lungo le linee di piegatura inclinate 16 e 14. Con la piegatura lungo le linee 5 per accoppiare fra loro le due parti 3 e le due parti 10 nonché le due parti 12 fino all'accoppiamento dei pioli 48 e 52 nelle sedi 50 e 54 rispettivamente, si determinano le piegature lungo le linee 14 e lungo le linee 16; la piegatura lungo le linee 16 impone un irrigidimento della zona 26 rispetto alla zona 20 triangolare intermedia, per cui queste due zone mantengono la complanarità reciproca; si irrigidiscono fra loro anche le zone 28 e le zone 18 corrispondenti definendo zone triangolari complessive laterali. Con la piegatura delle linee 5 e delle linee 14 e con l'irrigidimento sopra indicato delle zone 26,20 e 28, 18 si raggiunge attraverso l'assetto delle figg. 7 e 8 l'assetto finale di impiego mostrato chiaramente nelle figg. 9, 10, 11 e 12, in cui le zone 3 e 12 formano una impugnatura di spessore doppio rispetto a quello dell'elemento laminare 1 e le zone irrigidite 18,28 formano pareti inclinate e divergenti che si raccordano alla parete triangolare intermedia formata dalle zone 20 e 26, irrigidite fra loro e inclinate rispetto alla impugnatura; perpendicolarmente alla zona formata dalle parti 20 e 26 si sviluppa il complesso di custodia della lametta, costituito dalle parti 30 e 32. Pertanto il piano della lametta 37 risulta inclinato - come chiaramente mostrato nelle figg. 9, 10 ed 11 - rispetto allo sviluppo dell'impugnatura costituita dalle parti 3 e 12. In questo modo è possibile utilizzare la macchinetta per radersi. Si noti che con la piegatura delle parti 32 e 30 si ottiene la presentazione del filo tagliente della lametta nelle condizioni chiaramente visibili nella fig. 16 e cioè in corrispondenza della apertura 36 e delle sfinestrature 42.
Dopo l'impiego, la macchinetta può essere riposta per essere usata nuovamente, a meno che non si preveda l'impiego unico della lametta.
In ogni caso sia prima dell'unico impiego sia eventualmente tra un impiego e l'altro - nel caso di impiego multiplo della stessa lametta o in caso di sostituibilità della lametta - la macchinetta può raggiungere un assetto di conservazione con piccolo ingombro e con sicura protezione della lametta e contro i pericoli di una lametta. Per questo scopo, quando il complesso si trova nell'assetto mostrato nelle figg. 6 e 15, si può procedere al raggiungimento dell'assetto di conservazione abbattendo il complesso a custodia formato dalle parti 32,30 e 26 attorno alla linea di piegatura trasversale 22 contro le zone 20 e 18, 18 come è mostrato nella fig. 18. Con ciò si irrigidiscono e si rendono complanari le zone 20 e 18. Si ripiega quindi il complesso delle parti 32, 30, 26, 20, 18, 18 attorno alla linea di piegatura 9 e si effettua un'ulteriore piegatura lungo la linea di piegatura 7, in modo da raggiungere - attraverso l'assetto della fig. 19 - l'assetto delle figg. 17 e 20, in cui si arriva a far abbattere la superficie dorsale della zona 32 contro le due zone 3, rese complanari rigidamente dalla piegatura lungo la linea 7. Si ottiene cosi un assetto a pacchetto come chiaramente visibile nelle figg. 17 e 20, in cui la lama è completamente protetta ed il complesso della macchinetta raggiunge un ingombro estremamente ridotto ed appiattito, tanto addirittura da poter essere accolto in una tasca di un abito; ciò costituisce un notevole vantaggio della realizzazione descritta rispetto alle tradizionali macchinette per barba attualmente note anche per usi singoli, le quali sono molto più ingombranti di quanto non sia l'ingombro raggiunto come mostrato nelle figg. 17 e 20. D'altra parte il passaggio dall'assetto delle figg. 17 e 20 all'assetto di impiego delle figg. 9, 10 ed 11 è molto facile attraverso l'assetto della fig. 20 e l'assetto delle figg. 19,18,6,7 ed 8, per raggiungere l'assetto di impiego delle figg. 9 ad 11. Questo assetto è stabilizzato dall'impegno operabile con i pioli 48 e 52 che si impegnano nelle sedi 50 e 54.
Nelle figg. 21 a 23 sono mostrate soluzioni secondo le quali è previsto uno stampaggio già irrigidito nelle condizioni di montaggio avvenuto della lametta, fra le parti che nell'esempio precedente sono indicate con 30 e 26. In queste esempi, le parti 130 e 126 - corrispondenti appunto alle zone 30 e 26 -sono stampate rigidamente orientate l'una rispetto all'altra o a 90° come mostrato nelle figg. 21 e 22 o con una leggera apertura come mostrato nella fig. 23 per esigenze di stampaggio.
Nella fig. 24 è mostrata una sezione dell'impugnatura, in cui le linee di piegatura 5 sono distanziate da una striscia 205, per cui la sezione trasversale dell'impugnatura è triangolare. Pioli laminari 207 inclinati di una delle zone laterali si impegnano in fessure corrispondenti dell'altra zona laterale.
Altre soluzioni possono essere previste per raggiungere l'assetto di impiego con piegature lungo certe linee di piegatura longitudinali. Si può prevedere ad esempio una realizzazione in cui le linee di piegatura longitudinali come quelle 5 po-sono raccordarsi con una curvatura sostanzialmente continua con le linee di piegatura 16, venendo allora eliminate le linee di piegatura 14 e venendo realizzate le zone 12 e 18 simmetriche rispetto ad un piano di simmetria longitudinale, ciascuna zona 12 essendo sviluppata senza soluzione di continuità con la zona 18 contigua; in questo caso manca lo spigolo definito dalle linee di piegatura 14 e si ha una leggera curvatura della zona sostituente le zone 12 e 18, questa zona essendo realizzata in modo da poter ottenere una leggera curvatura anziché essere tipicamente rigide come nella soluzione precedente.
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6 fogli disegni
Claims (6)
1. Macchinetta portalamette per radere la barba, atta ad assumere un assetto di uso ed un assetto di conservazione, caratterizzata dal fatto di essere costituita da un elemento laminare, con zone rigide e linee di piegatura una parte di detto elemento formando una custodia aperta o chiusa per la lametta (30,32); la disposizione delle parti dell'elemento e delle linee di piegatura essendo tale per cui piegando in un certo modo l'elemento si crea una impugnatura da cui si estende la custodia in una posizione irrigidita per effetto della piegatura, mentre parte di detto elemento spianato è atto ad essere ripiegato attorno a detta custodia.
2. Macchinetta come da rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto di comprendere - adiacentemente alla custodia per la lametta - una zona sostanzialmente triangolare centrale (20), seguita da due zone (18-10-3) simmetriche rispetto ad una linea di piegatura (5) longitudinale centrale semplice o multipla, per costituire la impugnatura; ortogonalmente ad un lato della zona triangolare (20) venendo ripiegata la parte a custodia.
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RIVENDICAZIONI
3. Macchinetta come da rivendicazioni 1 e 2, caratterizzata dal fatto che l'elemento laminare presenta zone trasversali (30,32) abbattibili l'una contro l'altra per impegnare la lametta e formare custodia ed una sottile striscia trasversale (26) di ancoraggio, parallelamente alla quale si estendono le dette due prime zone (30,32) abbattute l'una sull'altra; a detta striscia (26) facendo seguito la zona sostanzialmente triangolare (20) centrale e le zone simmetriche rispetto alla linea di piegatura longitudinale centrale.
4. Macchinetta come da rivendicazioni 1, 2 e 3, caratterizzata dal fatto che la striscia trasversale (26) viene attraversata da linee di piegatura ( 16) inclinate e simmetriche, che definiscono la detta zona sostanzialmente triangolare (20) centrale; la piegatura lungo le dette linee (16) determinando un irrigidimento di detta striscia con la zona triangolare (20) in assetto di complanarità.
5. Macchinetta come da rivendicazioni 1 e 2, caratterizzata dal fatto che l'elemento laminare forma coppie di zone triangolari simmetriche (18-18; 12-12) che consentono la formazione di una impugnatura leggermente inclinata, mentre linee di piegatura trasversali (7, 9) consentono, insieme a quelle (22) della striscia trasversale, la ripiegatura dell'impugnatura attorno alla custodia della lama.
6. Macchinetta come dalle rivendicazioni da 1 a 3, caratterizzata dal fatto che la striscia trasversale (126) è rigidamente collegata e forma un angolo rispetto al complesso della custodia (130) per la lama.
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