ITVR20120081A1 - Ortesi per l¿ausilio del polso con funzioni riabilitative - Google Patents

Description

TITOLO: “ORTESI PER L’AUSILIO DEL POLSO CON FUNZIONI RIABILITATIVE†.

CAMPO DI APPLICAZIONE

La presente invenzione riguarda un’ortesi per l’ausilio del polso avente come caratteristica sia la tradizionale funzione di limitazione e controllo del movimento ma anche la funzione riabilitativa del polso.

Più particolarmente, la presente invenzione si riferisce ad un’ortesi la quale presenta il vantaggio di poter sfruttare una doppia funzionalità, ossia da un lato la classica funzione di tutore con l’utilizzo di mezzi per la limitazione funzionale dell’articolazione del polso, e dall’altro una funzione riabilitativa dell’articolazione, per consentirne ed agevolarne il recupero del movimento.

L’ortesi secondo l’invenzione à ̈ dunque rappresentata da un bracciale che avvolge il polso il quale bracciale risulta vincolato al polso tramite dei particolari cuscinetti che ne consentono la rotazione assiale controllata.

Il bracciale secondo l’invenzione presenta la caratteristica di prevedere un movimento rotatorio rispetto al proprio asse come unico vincolo libero, mentre al suo esterno può scorrere in un canale di un bracciale fisso collegato all’ortesi tramite un perno ed una slitta che può scorrere assialmente su delle particolari aste per la regolazione in lunghezza adattandosi alle dimensioni dell’avambraccio.

La presente invenzione trova applicazione nel campo della produzione di ortesi in genere ma anche di protesi e di tutori principalmente utilizzabili nella terapia conservativa, post-traumatica, rieducativa e nel postoperatorio.

STATO DELLA TECNICA

È noto che in presenza di alcune patologie o nel caso di alcuni problemi sia di tipo traumatico che degenerativo delle articolazioni del corpo e nello specifico esempio nel caso del polso, si possono verificare alcune difficoltà principalmente riguardanti la riabilitazione dei movimenti dell’articolazione colpita.

In particolare, soprattutto quando si verificano traumi o fratture o lesioni, al primo periodo d’immobilità post-operatoria, segue un periodo di riabilitazione durante il quale il paziente deve effettuare opportuni esercizi combinandoli con esercizi di rotazione del polso per esercitare e riabilitare la muscolatura dell’avambraccio.

Attualmente la rieducazione tramite movimenti riabilitatori del polso operato, viene effettuata in centri di rieducazione, in quanto non à ̈ attualmente previsto che la riabilitazione di questa articolazione possa essere risolta con ausili meccanici posti all’interno di ortesi, ed il compito di realizzare questa operazione viene effettuato pressoché esclusivamente da personale fisioterapista qualificato e da eventuali macchine indipendenti, quindi non utilizzabili dal paziente come ortesi.

DESCRIZIONE DELL’INVENZIONE

La presente invenzione si propone di mettere a disposizione un’ortesi per l’ausilio riabilitativo del polso, che sia in grado di eliminare gli inconvenienti relativi alla mancanza di specifici strumenti riabilitativi polifunzionali di tipo ortesico atti a svolgere diverse funzioni anche rieducative sull’arto da rieducare.

L’invenzione si propone inoltre di fornire un’ortesi per l’ausilio riabilitativo del polso che sia di tipo polifunzionale e quindi in grado di effettuare sia il blocco totale o parziale, quindi limitare il movimento dell’arto, sia la riabilitazione completa, dunque si tratta di uno strumento assai efficiente dal punto di vista della versatilità.

Ciò à ̈ ottenuto mediante un’ortesi per l’ausilio riabilitativo del polso, presentante le caratteristiche descritte nella rivendicazione principale.

Le rivendicazioni dipendenti delineano forme di realizzazione vantaggiose dell’invenzione.

Secondo l’invenzione à ̈ dunque previsto l’utilizzo di un’ortesi per l’ausilio riabilitativo del polso, la quale può far parte di un tutore multifunzione avente una pluralità di meccanismi tutti adibiti a specifiche funzioni, detto tutore essendo applicato a soli due punti dell’arto: il primo collocato nella parte alta al braccio, in corrispondenza del bicipite brachiale, il secondo nella parte bassa all’avambraccio, in corrispondenza del polso, con funzione di bracciale.

Il polso à ̈ quindi fulcrato al bracciale e collegato al tutore tramite un meccanismo che consente la variazione dell’angolo per potersi adattare alla naturale variazione angolare tra l’avambraccio ed il braccio (valgismo).

Il bracciale secondo l’invenzione à ̈ essenzialmente costituito da due anelli concentrici per lasciare la possibilità al polso, solidale all’anello interno, di ruotare attorno al proprio asse in modo libero. L’anello esterno à ̈ solidale all’ortesi.

Il bracciale comprende mezzi elastici precaricabili che determinano un azionamento attivo dell’anello interno del bracciale, in quanto lo stesso, ruotando in modo concentrico tra la parte interna ed esterna, può attivarsi divenendo strumento riabilitativo grazie ad un sistema dotato di una molla che, in modo prestabilito, applica un momento torcente al polso stesso, in modo tale da facilitare la riacquisizione del movimento naturale dell’articolazione del polso.

ILLUSTRAZIONE DEI DISEGNI

Altre caratteristiche e vantaggi dell’invenzione risulteranno evidenti, alla lettura della descrizione seguente di una forma di realizzazione dell’invenzione, fornita a titolo esemplificativo, non limitativo, con l'ausilio dei disegni illustrati nelle tavole allegate, in cui:

- le figure da 1 a 3 illustrano viste schematiche evidenzianti un tutore nel suo complesso nel quale à ̈ inserito il gruppo secondo l’invenzione per il controllo riabilitativo del polso;

- le figure 4 e 5 mostrano viste schematiche del gruppo di vincolo coassiale o bracciale rispettivamente in posizione chiusa ed aperta;

- la figura 6 Ã ̈ la vista schematica del gruppo di vincolo coassiale o bracciale in posizione aperta; - le figure da 7 a 10 rappresentano viste schematiche evidenzianti la configurazione del sistema di regolazione rom a settori angolari;

- Le figure da 11 a 15 illustrano viste schematiche del sistema attivo coassiale che prevede l’utilizzo di elementi elastici (molle) che, dopo essere state precedentemente caricate di energia meccanica, rilasciano tale energia sull’arto posto all’interno del bracciale coassiale.

DESCRIZIONE DI UNA FORMA DI REALIZZAZIONE DELL’INVENZIONE Il bracciale secondo l’invenzione, principalmente se non esclusivamente impiegato nel settore ortopedico per l’ausilio riabilitativo del polso viene indicato complessivamente con il numero 20 ed inizialmente viene descritto facendo riferimento alle figure da 1 a 3.

Considerando che ciò che di seguito verrà descritto à ̈ riferito ad un tutore predisposto per l’utilizzo su un braccio e che il bracciale potrebbe far parte di questo come di altri tutori, l’ortesi 20 fa parte di detto tutore sostanzialmente costituito da un telaio realizzato in due settori 21 e 22 applicabili in corrispondenza della parte esterna del braccio, collegati da uno snodo centrale 23 e fissabili in soli due settori di vincolo: al braccio ed al polso.

Il tutore si fissa al braccio mediante fasce di congiunzione e cinghiaggi agganciati ad una sagoma anatomica 24 fissata su una piastra di supporto, mentre in corrispondenza del secondo punto di aggancio sull’avambraccio, ossia in prossimità del polso, il tutore si fissa mediante il gruppo 25, costituito dal vero e proprio bracciale oggetto dell’invenzione, che può essere fisso, ad angolazione regolabile o soggetta a rotazione vincolata.

L’ortesi a bracciale 25 à ̈ dotata di un sistema di vincolo coassiale o bracciale e di un sistema attivo coassiale.

Il sistema di vincolo coassiale o bracciale, Ã ̈ dunque costituito da un bracciale 25 che avvolge il polso, e che risulta vincolato al polso tramite dei cuscinetti 26 indicati in figura 6.

Il bracciale 25 presenta la caratteristica di avere il movimento rotatorio rispetto al proprio asse come unico vincolo libero.

Questa funzionalità à ̈ data dal fatto che il bracciale à ̈ composto da due semi-anelli apribili 27 e 28 in modo da potervi inserire il polso, ciascuno dei quali semi-anelli apribili comprende coppie di gusci mobili 29 posti all’interno rispetto a gusci fissi esterni. I gusci mobili 29, quando il bracciale à ̈ in posizione chiusa, scorrono in rispettivi canali dei gusci fissi esterni 27 e 28, disposti all’esterno.

Il settore fisso esterno, composto dai gusci 27 e 28, delle due semi-parti apribili del bracciale 25, à ̈ collegato all’ortesi tramite il perno 31 di una slitta 32 che può scorrere assialmente su delle aste 33 che consentono il collegamento all’ortesi e la sua regolazione in lunghezza per conformarsi alle dimensioni dell’avambraccio. L’estremità opposta delle aste 33 à ̈ applicata allo snodo centrale 23, facente parte di altra applicazione.

Il guscio interno 29 à ̈ incernierato da una parte in modo permanente tramite una spina 34 di fig. 6 e bloccato a scatto dalla parte opposta grazie ad un’altra spina 35 che sporge di pochi decimi di millimetro andando prima ad interferire e poi a penetrare nei due fori 36 (fig. 5) presenti sulla parte opposta del semi-guscio.

Il guscio esterno, costituito dai gusci 27 e 28, anch’esso costituito da due metà unite da una spina 37 (fig. 6) si chiude grazie ad un tassello a pressione indicato con 46, e rappresentato nelle figure 5 e 6.

Il bracciale 25 comprende inoltre un sistema di regolazione ROM a settori angolari che consente di limitare il movimento angolare del bracciale stesso.

Tale sistema di regolazione a settori angolari del bracciale à ̈ costituito da blocchetti 38 e 41 (fig. 9) agganciati radialmente da elementi di fissaggio 40. Nell’esempio illustrato in fig. 10A gli elementi di fissaggio sono costituiti da viti 40 fissate radialmente con step di 15°.

Questi blocchetti 38 e 41 impediscono la rotazione dei due bracciali interni 29 andando in collisione con detto elemento sporgente 46 o tassello (figg. da 5 a 8).

Questo elemento ha la duplice funzione di unire i due semi-gusci esterni 27 e 28 e di fare da battura d’arresto per i blocchetti sopra-descritti 38 e 41.

Il sistema à ̈ studiato in modo da poter creare un bloccaggio statico dei due anelli coassiali in varie posizioni angolari, ed in questo modo à ̈ possibile limitare il movimento angolare tra 90° e -90° (180° di escursione) a passo angolare di 15° ed impostare un bloccaggio statico od immobilizzazione all’interno di questa escursione angolare.

Infine il bracciale comprende il cosiddetto “sistema attivo coassiale†visibile nelle figure da 11 a 15, che consente di facilitare il recupero della torsione del polso.

Questa soluzione prevede l’utilizzo di un elemento elastico 42 o molla visibile in figura 12, che, dopo essere stato precedentemente caricato di energia meccanica, rilascia tale energia sull’arto al proprio interno.

Nell’esempio illustrato si può vedere il sistema attivo coassiale applicato al polso per facilitare il recupero della torsione.

La molla 42 si scarica sul carrello 43 e, tramite il dente guida 44 vincolato al semi-bracciale interno 29, imprime un momento torcente che tende a far ruotare il bracciale interno 29 rispetto quello esterno 27 e 28.

Quando si desidera attivare il sistema di spinta, viene rimosso il vincolo di unione tra dente guida 44 e bracciale interno 29, che in questo caso à ̈ costituito da due viti 45, e si carica la molla 42 comprimendola. Poi viene ripristinato il bloccaggio del “dente guida†tramite le due viti 45.

Ora le molle caricate, che sono due per far funzionare il sistema nei due sensi di rotazione, imprimono una spinta tra il bracciale interno 29 ed il bracciale esterno. Essendo quest’ultimo fermo (solidale con l’ortesi), si deduce che la spinta della molla applica un momento torcente al polso inserito nel bracciale interno e reso solidale tramite l’imbottitura anatomica 26 sopra menzionata.

Dalla configurazione dell’applicazione in figura 12 la spinta attiva à ̈ di circa 30° orari oppure 30° antiorari.

L’invenzione à ̈ stata precedentemente descritta con riferimento ad una sua forma di realizzazione preferenziale. Tuttavia à ̈ chiaro che l’invenzione à ̈ suscettibile di numerose varianti che rientrano nel proprio ambito, nel quadro delle equivalenze tecniche.

Claims (10)

1. RIVENDICAZIONI 1. Ortesi per l’ausilio del polso con funzione di limitazione e controllo del movimento e con funzione riabilitativa del polso, detta ortesi facendo parte di un tutore per la gestione e la riabilitazione di arti, caratterizzata dal fatto che detta ortesi à ̈ costituita da un bracciale (25) dotato di un sistema di vincolo coassiale e di un sistema attivo riabilitativo, detto sistema di vincolo coassiale o bracciale risultando vincolato al polso tramite dei cuscinetti (26) e presentando la caratteristica di avere il movimento rotatorio rispetto al proprio asse come unico vincolo libero, detto bracciale essendo composto da due semianelli apribili (27, 28) in modo da potervi inserire il polso, ciascuno dei quali semi-anelli apribili comprende coppie di gusci mobili (29) posti all’interno rispetto a gusci fissi esterni (27, 28), detti gusci mobili (29), quando il bracciale à ̈ in posizione chiusa, scorrono in rispettivi canali dei gusci fissi esterni (27, 28), disposti all’esterno.
2. 2. Ortesi per l’ausilio del polso secondo la rivendicazione principale, caratterizzata dal fatto che i settori fissi esterni (27, 28) delle due semiparti apribili del bracciale (25) sono collegati all’ortesi tramite il perno (31) di una slitta (32) che può scorrere assialmente su delle aste (33) che consentono il collegamento all’ortesi e la sua regolazione in lunghezza per conformarsi alle dimensioni dell’avambraccio, l’estremità opposta delle aste (33) essendo applicata allo snodo centrale (23), facente parte di altra applicazione.
3. 3. Ortesi per l’ausilio del polso secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detto guscio interno (29) à ̈ incernierato da una parte in modo permanente tramite una spina (34) e bloccato a scatto dalla parte opposta grazie ad un’altra spina (35) che sporge di pochi decimi di millimetro andando prima ad interferire e poi a penetrare in due fori (36) presenti sulla parte opposta del semi-guscio.
4. 4. Ortesi per l’ausilio del polso secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che il guscio esterno (27 e 28), anch’esso costituito da due metà unite da una spina (37) si chiude grazie ad un tassello a pressione (46).
5. 5. Ortesi per l’ausilio del polso secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che il bracciale (25) comprende inoltre un sistema di regolazione ROM a settori angolari, che consente di limitare il movimento angolare del bracciale stesso, costituito da blocchetti (38, 41) avvitati radialmente da elementi di fissaggio, quali viti (40).
6. 6. Ortesi per l’ausilio del polso secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detti blocchetti (38, 41) impediscono la rotazione dei due bracciali interni (29) andando in collisione con un elemento sporgente o tassello (46) avente la duplice funzione di unire i due semi-gusci esterni (27, 28) e di fare da battura d’arresto per i blocchetti (38, 41).
7. 7. Ortesi per l’ausilio del polso secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che il sistema di bloccaggio ad angolazioni stabilite del settore interno (29) rispetto a quello fisso esterno (27, 28) determina la limitazione del movimento angolare tra 90° e -90° (180° di escursione) a passo angolare di 15°, consentendo di impostare un bloccaggio statico all’interno di questa escursione angolare.
8. 8. Ortesi per l’ausilio del polso secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto di comprendere un sistema attivo coassiale, che aiuta il recupero della torsione del polso; detto sistema prevedendo l’utilizzo di un elemento elastico (42) o molla, che, dopo essere stato precedentemente caricato di energia meccanica, rilascia tale energia sull’arto al proprio interno.
9. 9. Ortesi per l’ausilio del polso secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detta molla (42) si scarica sul carrello (43) e, tramite il dente guida (44) vincolato al semibracciale interno (29), imprime un momento torcente che tende a far ruotare il bracciale interno (29) rispetto al settore esterno fisso (27, 28); per attivare detto sistema di spinta, essendo rimosso il vincolo di unione tra dente guida (44) e bracciale interno (29) costituito da elementi di fissaggio (nell’esempio sono illustrate due viti 45), e si carica la molla (42) comprimendola.
10. 10. Ortesi per l’ausilio del polso secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che, con la molla (42) compressa, si riposiziona il vincolo di unione tra dente guida (44) e bracciale interno (29) utilizzando gli stessi elementi di fissaggio precedentemente rimossi.