ITVI20070242A1 - Serbatoio di accumulo per fluidi perfezionato - Google Patents

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ITVI20070242A1
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Description

Descrizione del brevetto per invenzione industriale avente titolo: "SERBATO IO DI ACCUMULO PER FLUIDI PERFEZIONATO".
DESCRIZIONE
La presente invenzione riguarda un serbatoio di accumulo per fluidi, particolarmente adatto ad essere impiegato in impianti di riscaldamento.
Com'è noto, per riscaldare gli ambienti di edifici si utilizzano impianti di riscaldamento nei quali circola un fluido termovettore che viene riscaldato da un gruppo termico e convogliato verso una pluralità di utenze come, ad esempio, termosifoni, ventilconvettori, serpentine a pavimento, e quant’altro.
In molti impianti di riscaldamento è anche presente un serbatoio di accumulo per il fluido termovettore, interposto tra le utenze ed il gruppo termico, in grado di immagazzinare una certa quantità di fluido caldo così da ridurre la frequenza degli avvìi del gruppo termico, aumentando l’efficienza complessiva dell'impianto.
All'interno del serbatoio, il fluido tende a stratificare con temperature decrescenti dall’alto verso il basso e può, pertanto, venire prelevato a diverse altezze, alla temperatura più adatta a ciascuna utenza.
Di conseguenza, la stratificazione consente un miglior utilizzo del calore accumulato nel serbatoio, a vantaggio dell'efficienza energetica complessiva deirimpianto, che risulta più elevata.
Inoltre, il fatto che il fluido venga inviato alle utenze ad una temperatura pressoché costante consente di ottenere ottimali condizioni termodinamiche e di comfort per l’utente. Il serbatoio permette, anche, di limitare la frequenza degli avviamenti del gruppo termico, in quanto quest’ultimo ha la sola funzione di mantenere costante la temperatura del fluido nel serbatoio, le cui variazioni sono relativamente lente a causa dell'effetto di accumulo del serbatoio stesso. Un ulteriore aumento dell'efficienza energetica complessiva dell’impianto di riscaldamento si ottiene collegando il serbatoio di accumulo ad una o più fonti di calore ausiliarie quali, ad esempio, pannelli solari, termocamini, resistenze elettriche e quant'altro.
Anche in questo caso, ciascuna fonte di calore può venire connessa al serbatoio in posizione più opportuna, tanto più in alto quanto maggiore è la temperatura del fluido fornito dalla fonte di calore stessa, ad ulteriore vantaggio dell'efficienza.
Quanto fin qui detto è ben noto dal brevetto italiano nr.
0001336165, a nome del depositante la presente invenzione, in cui si descrive un serbatoio di accumulo comprendente, tra l’altro, un setto divisorio disposto in posizione intermedia.
Il setto separa parzialmente la parte superiore del serbatoio da quella inferiore, limitando il rimescolamento del fluido ivi contenuto, così da accentuare il fenomeno della stratificazione termica.
Una delle varianti esecutive descritte nel suddetto brevetto prevede uno scambiatore di calore disposto all’interno dei serbatoio, sviluppantesi sostanzialmente per l'Intera altezza del serbatoio stesso, in cui scorre un fluido ausiliario che può essere, ad esempio, acqua sanitaria.
Lo scambiatore comprende un serpentino che ha la forma di un’elica cilindrica ed è costituito, in una prima variante, da quattro tubi metallici rigidi affiancati e, in un'altra variante, da un unico tubo flessibile sostenuto da un'intelaiatura, generalmente realizzata in carpenteria metallica.
Il fluido ausiliario che scorre nello scambiatore riceve calore dal fluido contenuto nel serbatoio, riscaldandosi in modo pressoché immediato e senza necessità di avvio del gruppo termico, aumentando pertanto ulteriormente l’efficacia complessiva dell’impianto di riscaldamento.
Per quanto efficace, il serbatoio di accumulo appena descritto presenta, tuttavia, alcuni inconvenienti.
Un primo inconveniente è il fatto che lo scambiatore di calore, sviluppandosi per l'intera altezza del serbatoio, interferisce con il setto divisorio il quale, dovendo venire disposto all'interno dell’elica cilindrica definita dal serpentino, non può quindi eccedere la dimensione trasversale di quest'ultimo.
In tal modo il setto divisorio presenta una dimensione ridotta, che penalizza pesantemente la stratificazione del fluido all'interno del serbatoio di accumulo, riducendo l’efficienza del serbatoio stesso.
Inoltre, nel suo fluire lungo lo scambiatore, il fluido ausiliario transita in zone a temperature molto differenti e, pertanto, la temperatura media a cui avviene lo scambio termico è relativamente bassa, a discapito dell’efficienza di scambio. Inoltre, nel caso in cui lo scambiatore sia realizzato con un tubo flessibile, il serbatoio descritto presenta una superficie di scambio ridotta, che ne limita l’efficacia rispetto a quella dello scambiatore a più tubi rigidi.
Un ulteriore inconveniente di entrambe le varianti del serbatoio noto sopra descritto è la difficoltà di manutenzione, in particolare quando lo scambiatore dev’essere sfilato dal serbatoio, in quanto esso può interferire con il setto divisorio, causando possibili danni. La presente invenzione intende superare tutti gli inconvenienti sopra citati.
In particolare, è scopo dell'invenzione realizzare un serbatoio di accumulo per fluidi perfezionato, che consenta di ottenere, per il fluido ivi contenuto, una stratificazione più efficace rispetto ai serbatoi di tipo noto.
E’ altresì scopo dell'invenzione realizzare un serbatoio di accumulo che consenta di riscaldare un fluido ausiliario più efficacemente rispetto ai serbatoi di tipo noto.
Non ultimo scopo dell'invenzione è quello di facilitare la manutenzione del serbatoio.
Gli scopi detti sono raggiunti da un serbatoio di accumulo per fluidi secondo la rivendicazione principale,
Le rivendicazioni dipendenti contengono ulteriori varianti e dettagli del serbatoio dell'invenzione.
Vantaggiosamente, la miglior stratificazione del fluido ottenuta con il serbatoio dell'invenzione consente un utilizzo più efficiente del calore accumulato alle differenti temperature, aumentando il rendimento complessivo dell'impianto di riscaldamento rispetto ad un impianto di tipo noto con potenzialità equivalente.
Gli scopi ed i vantaggi detti saranno meglio compresi durante la descrizione di una preferita forma esecutiva dell'invenzione, che viene data a titolo indicativo ma non limitativo con riferimento alle tavole di disegno allegate, in cui:
- la fig. 1 rappresenta lo schema di un impianto di riscaldamento comprendente il serbatoio di accumulo dell’invenzione:
- la fig. 2 rappresenta il serbatoio di accumulo dell'invenzione, in vista sezionata;
- la fig. 3 rappresenta un particolare del serbatoio di fig. 2, in vista assonometrica;
- le figg. 4 e 5 rappresentano due diverse varianti del serbatoio di fig. 2, in vista sezionata;
- la fig. 6 rappresenta una seconda forma esecutiva del serbatoio dell’invenzione, in vista sezionata;
- le figg. 7 e 8 rappresentano due diverse varianti del serbatoio di fig. 6, in vista sezionata.
Il serbatoio di accumulo dell'invenzione, che nella vista sezionata di fig. 2 è complessivamente indicato con 1 , comprendente un recipiente 2 di contenimento.
Il suddetto recipiente 2 può, evidentemente, avere forma e dimensioni qualsivoglia ed è provvisto internamente di un setto divisorio 3 disposto in posizione intermedia e che, preferibilmente, è un diaframma 3a.
Il setto divisorio 3 definisce nel recipiente 2 una camera superiore 4 ed una camera inferiore 5, tra loro comunicanti in corrispondenza del perimetro esterno del setto divisorio 3 stesso, il quale presenta una dimensione trasversale inferiore alla sezione interna del recipiente 2.
Evidentemente, in varianti esecutive dell'invenzione, il setto divisorio 3 può interessare tutta la sezione trasversale del recipiente 2 e comprendere uno o più fori passanti per la comunicazione tra le due camere 4, 5.
Il recipiente 2 presenta, inoltre, una via di ingresso 6 comunicante con la camera superiore 4 ed una via di uscita 7 comunicante con la camera inferiore 5, nonché una pluralità di vie di mandata 8 e di vie di ritorno 9, disposte a diverse altezze sul recipiente 2.
Come si osserva in fig. 1 , che rappresenta, a titolo puramente indicativo, lo schema generico di un impianto di riscaldamento, le vie di ingresso e di uscita 6, 7 sono collegate, rispettivamente, ad una via di mandata 6a ed a una via di ritorno 7a di un gruppo termico T, che riscalda il fluido F contenuto all'interno del recipiente 2.
Ciascuna via di mandata 8 convoglia invece il fluido ad una rispettiva via di ingresso 8a di mezzi di scambio termico S esterni, le cui vie di uscita 9a sono connesse alle vie di ritorno 9 del recipiente 2.
È evidente che le suddette vie di mandata 8 e di ritorno 9 possono essere in numero qualsivoglia, una o più, a seconda della complessità dell'impianto.
Analogamente, può essere presente più di una via di ingresso 6 e più di una via di uscita 7, comunicanti con uno o più gruppi termici T.
Infine, se è necessario generare una stratificazione più spinta, possono essere presenti più setti divisori 3 sovrapposti, al fine di individuare più di due camere 4, 5 all'interno del recipiente 2.
All’interno del recipiente 2 è presente anche un primo scambiatore di calore 11 disposto a contatto con il fluido F, nel quale si individuano una via di ingresso 11a ed una via di uscita 11 b per la circolazione di un primo fluido ausiliario Fa, che riceve calore dal fluido F contenuto nel recipiente 2. Il suddetto primo fluido ausiliario Fa può essere, per esempio, acqua sanitaria.
Secondo l'invenzione, il primo scambiatore di calore 11 è contenuto nella camera superiore 4 del recipiente 2.
La suddetta disposizione del primo scambiatore 11 consente di migliorare la stratificazione del fluido F rispetto ai serbatoi di tipo noto, raggiungendo un primo scopo dell'invenzione.
Infatti, essendo il primo scambiatore di calore 11 contenuto interamente nella camera superiore 4, esso non interferisce con il setto divisorio 3 e non ne limita la dimensione, che può pertanto essere qualsivoglia, preferibilmente la massima possibile, così da realizzare una separazione ottimale tra la camera superiore 4 e la camera inferiore 5.
Tale suddetta separazione ottimale tra le due camere 4, 5 riduce il rimescolamento del fluido F più caldo, contenuto nella camera superiore 4, con quello più freddo, contenuto nella camera inferiore 5, così da migliorare la stratificazione del fluido F rispetto a quanto consentito da analoghi serbatoi di tipo noto.
Inoltre, poiché il primo scambiatore 11 è disposto nella camera superiore 4, dove il fluido F presenta la maggior temperatura disponibile nel serbatoio 1 , esso consente di riscaldare più efficacemente il fluido ausiliario Fa, raggiungendo un altro scopo dell’invenzione.
La temperatura nella camera superiore 4 è particolarmente elevata in virtù della maggior dimensione del setto divisorio 3, che quindi migliora ulteriormente le condizioni operative del primo scambiatore 11 e l’efficacia del serbatoio 1 dell’invenzione.
A causa dell'elevata temperatura del fluido F nel quale è immerso il primo scambiatore di calore 11 , questo si presta particolarmente bene all’erogazione di acqua calda sanitaria, per la quale, notoriamente, è richiesta una temperatura elevata.
Vantaggiosamente, la maggior temperatura di esercizio che così si ottiene per il primo scambiatore di calore 11 rispetto ai serbatoi di tipo noto migliora le condizioni di igiene dell’acqua calda erogata e previene la proliferazione di microrganismi patogeni quali, ad esempio, la legionella.
E’ anche raggiunto lo scopo di facilitare la manutenzione del primo scambiatore di calore 11 , il quale, non interferendo con il setto divisorio 3, può essere rimosso dal recipiente 2 senza particolari difficoltà, ad esempio sfilandolo dall’alto.
Preferibilmente, il primo scambiatore di calore 11 è un serpentino 12, avvolto secondo un'elica cilindrica e provvisto di vie di ingresso 12a e di vie di uscita 12b per il primo fluido ausiliario Fa, disposte sul coperchio del recipiente 2. II serpentino 12 è costituito da quattro tubi metallici rigidi tra loro affiancati che, vantaggiosamente, offrono una superficie di scambio complessiva molto elevata per favorire l'ottenimento di alti coefficienti di scambio termico, senza penalizzare eccessivamente la complessità di realizzazione, È tuttavia evidente che, in differenti esecuzioni, il serpentino 12 può prevedere un numero di tubi metallici superiore a quattro.
Un’ulteriore variante esecutiva del serbatoio dell’invenzione, indicata in fig. 5 complessivamente con 30, prevede anche due secondi scambiatori di calore 31 , 32, rispettivamente disposti in ciascuna camera 4, 5 del recipiente 2 a contatto con il fluido F.
Ciascuno dei secondi scambiatori di calore 31 , 32 individua una via di ingresso 31a, 32a ed una via di uscita 31 b, 32b per la circolazione di un secondo fluido ausiliario Fb, Fc. Vantaggiosamente, i secondi scambiatori di calore 31 , 32 possono venire connessi a fonti termiche ausiliarie quali, ad esempio, batterie di pannelli solari, indicate con P in fig. 1 , oppure qualsivoglia altre fonti di calore, per riscaldare il fluido F.
Vantaggiosamente, i suddetti secondi scambiatori 31 , 32 consentono di recuperare il calore proveniente da fonti termiche ausiliarie, immagazzinandolo nel fluido F presente nel serbatoio 1 e riducendo ulteriormente la frequenza degli avvìi del gruppo termico principale T.
In particolare, il secondo scambiatore di calore inferiore 32 è preferenzialmente connesso ad una batteria di pannelli solari P che, normalmente, fornisce calore a bassa temperatura, mentre il secondo scambiatore di calore superiore 31 è connesso ad una fonte di calore a temperatura più elevata, come ad esempio un termocamino.
È tuttavia evidente che, in varianti esecutive dell'invenzione, i due secondi scambiatori di calore 31 , 32 possono essere connessi a fonti di calore qualsivoglia, oppure anche essere entrambi collegati, in serie o in parallelo, ad una stessa fonte di calore.
Evidentemente, la scelta dei collegamenti da effettuare spetta al progettista o all'installatore, in base alle fonti di calore disponibili ed alle esigenze deirimpianto.
È altresì evidente che, in ulteriori varianti esecutive dell'invenzione, di cui la fig. 4 illustra un esempio, il serbatoio 40 può essere provvisto di un unico secondo scambiatore di calore 32, disposto di preferenza nella camera inferiore 5 del recipiente 2.
Preferibilmente ma non necessariamente, ciascun secondo scambiatore di calore 31 , 32 è costituito da un tubo metallico rigido avvolto a serpentino 33, 34.
In particolare, come si osserva in fig. 5, il secondo scambiatore di calore superiore 31 è disposto esternamente al primo scambiatore di calore 11 ivi presente.
Secondo una differente forma esecutiva dell’invenzione, rappresentata in fig. 6 ed indicata complessivamente con 20, il serpentino 22 del primo scambiatore 21 è costituito da una coppia di tubi metallici flessibili, tra loro affiancati ed avvolti assieme a formare una prima elica 23 ed una seconda elica 24, preferibilmente cilindriche, dove la seconda elica 24 è disposta internamente alla prima elica 23.
Il primo fluido ausiliario Fa percorre le due eliche 23, 24 in direzioni opposte, ovvero scende lungo un'elica e sale lungo l’altra.
La presenza di due tubi metallici flessibili e di una doppia elica consente, anche in questo caso, l'ottenimento di elevate superfici di scambio, conferendo elevata efficacia al primo scambiatore di calore 21.
Inoltre, vantaggiosamente, il tubo flessibile è più agevole da pulire, in particolare per rimuovere le incrostazioni calcaree. È tuttavia evidente che, in differenti esecuzioni, il serpentino 22 può comprendere un unico tubo metallico flessibile, anche avvolto a singola elica.
I tubi flessibili sono supportati da un'intelaiatura 25 disposta all'interno del recipiente 2, preferibilmente realizzata in carpenteria metallica e comprendente un nucleo centrale contenuto in una gabbia esterna, uniti tra loro da elementi a crociera per delimitare un'intercapedine che accoglie i tubi flessibili.
Anche nella forma esecutiva appena descritta, con il primo scambiatore di calore 21 costituito da tubi metallici flessibili, il serbatoio può essere provvisto di uno o due secondi scambiatori 31 , 32, secondo quanto illustrato rispettivamente nelle figg. 7 e 8, ove i serbatoi vengono indicati complessivamente con 50 e 60.
Evidentemente, le caratteristiche dei secondi scambiatori 31 , 32, descritte in precedenza in relazione ai serbatoi 20 e 40, sono estendibili anche ai serbatoi 50 e 60.
Preferibilmente ma non necessariamente, tutte le suddette varianti di serbatoio 1 , 20, 30, 40, 50, 60 comprendono anche mezzi anti-turbolenza 10, disposti all'interno del recipiente 2 ed immersi nel fluido F, per evitarne eccessivi rimescolamenti all'interno del recipiente 2 stesso così da preservarne, vantaggiosamente, la stratificazione.
Come si osserva particolarmente in fig. 2, i mezzi antiturbolenza 10 comprendono, preferibilmente, una camera collettrice 13 disposta in corrispondenza a ciascuna via di mandata 8 e alle vie di ingresso 6 e di uscita 7, che riduce le turbolenze generate dal fluido F durante il deflusso attraverso di esse.
Preferibilmente e come si osserva in fig. 3, ciascuna camera collettrice 13 è costituita da un contenitore scatolare 13a, applicato alla parete interna del recipiente 2 e provvisto di aperture 13b comunicanti con l’interno del recipiente 2 stesso.
Preferibilmente, le suddette aperture sono adiacenti alla parete interna del recipiente 2 e sono disposte secondo piani sostanzialmente verticali.
Vantaggiosamente, le aperture 13b orientate come sopra descritto determinano un prelievo di fluido F secondo una direzione sostanzialmente orizzontale, così da favorire il mantenimento della stratificazione del fluido F all'interno del recipiente 2.
Preferibilmente, i mezzi anti-turbolenza 10 comprendono anche un corpo collettore 14, collegato alla via di ingresso 9 del recipiente 2 tramite una tubazione di raccordo 15.
Il corpo collettore 14 presenta fori passanti per il passaggio del fluido F, preferenzialmente disposti in modo uniforme sul corpo collettore 14 ed allineati secondo direzioni verticali tra loro parallele.
Vantaggiosamente, il suddetto corpo collettore 14 migliora la distribuzione del flusso in ingresso nel recipiente 2, contribuendo a mantenere una buona stratificazione nella camera inferiore 5, ivi accentuando la differenza di temperatura tra la zona alta e la zona bassa.
Vantaggiosamente, la suddetta differenza di temperatura migliora l'efficienza di scambio termico e la tempestività di intervento delle fonti di calore connesse alla camera inferiore 5, soprattutto quando queste operano in un intervallo di temperatura ristretto, come avviene ad esempio con i pannelli solari.
Per quanto riguarda il setto divisorio 3, esso è sostenuto dal corpo collettore 14, al quale è meccanicamente connesso, È evidente che, in varianti esecutive dell'invenzione, il setto divisorio 3 può essere saldato alle pareti interne del recipiente 2, oppure essere sostenuto da un'intelaiatura o da mezzi di supporto analoghi, atti a collegare meccanicamente il setto 3 al recipiente 2.
Preferibilmente, il serbatoio 1 prevede anche una flangia 17, applicata esternamente al recipiente 2, che supporta un riscaldatore elettrico ad immersione, non rappresentato.
Infine, preferibilmente ma non necessariamente, sono presenti mezzi di sfiato 18, disposti sulla parte superiore del recipiente 2 per consentire la fuoriuscita dei gas accumulatisi al suo interno durante l'esercizio.
Operativamente, il serbatoio dell’invenzione viene impiegato in un impianto di riscaldamento, di cui la fig. 1 rappresenta schematicamente un esempio utilizzante il serbatoio in precedenza indicato con 30.
Evidentemente, differenti soluzioni di impianto possono prevedere l’impiego di un serbatoio di accumulo diverso, secondo una qualsiasi delle forme esecutive 1 , 20, 30, 40, 50, 60 o loro varianti.
In ogni caso, il fluido F contenuto all'interno del recipiente 2 viene mantenuto ad una temperatura pressoché costante mediante il gruppo termico T ad esso collegato.
Preferibilmente, l'avviamento e l’arresto del gruppo termico T sono controllati mediante una o più sonde 16, una delle quali è riportata in fig. 2 a titolo di esempio, che sono disposte a differenti altezze nel recipiente 2 per rilevare la temperatura del fluido F.
Il fluido F viene prelevato dal recipiente 2 a varie altezze e convogliato a mezzi di scambio termico S esterni, alcuni dei quali appartenenti ad utenze U come, ad esempio, termosifoni, ventilconvettori, serpentine a pavimento e simili, a cui il fluido F cede calore.
Preferibilmente, il fluido F inviato alle utenze U viene prelevato dalla zona superiore del recipiente 2, dove è disponibile ad una temperatura superiore, e rientra nella sua zona inferiore.
Uno o più dei suddetti mezzi di scambio termico S può anche appartenere ad una fonte di calore ausiliaria Ta come, ad esempio, un termocamino o un qualsivoglia altro generatore di calore di tipo noto, consentendo di riscaldare il fluido F per ottenere, vantaggiosamente, un consistente recupero energetico.
Il fluido F viene altresì riscaldato mediante il secondo fluido ausiliario Fc che scorre nel secondo scambiatore di calore 32 contenuto nel recipiente 2, connesso in circuito chiuso ad una batteria di pannelli solari P.
Evidentemente, nel caso in cui il serbatoio di accumulo non comprenda il suddetto secondo scambiatore di calore 32, la batteria di pannelli solari P può essere connessa direttamente alla camera inferiore del recipiente 2.
Il primo fluido ausiliario Fa scorre nel primo scambiatore di calore 11 , indipendentemente dal fluido F, attraversando la zona più calda del serbatoio 30 e riscaldandosi così da poter venire impiegato, ad esempio, come acqua calda sanitaria. Per quanto fin qui detto, si comprende che l'invenzione raggiunge tutti gli scopi prefissati.
In particolare, poiché il primo scambiatore di calore è disposto all'interno della camera superiore del recipiente, esso non interferisce con il setto divisorio, che può quindi avere una dimensione superiore rispetto ad analoghi setti divisori presenti nei serbatoi di tipo noto, consentendo una migliore stratificazione del fluido.
Per lo stesso motivo, il setto divisorio non è di intralcio durante le operazioni di manutenzione del serbatoio, soprattutto quando si rendesse necessario rimuovere dal serbatoio il primo scambiatore di calore.
Infine, poiché il primo scambiatore di calore è contenuto nella camera superiore, dove è presente il fluido alla temperatura media più alta, è possibile ottenere una maggior efficacia di scambio termico rispetto a serbatoi noti di potenzialità equivalente.
In fase esecutiva, il serbatoio dell'invenzione può essere realizzato secondo varianti differenti da quelle descritte e rappresentate.
Le suddette varianti possono prevedere, ad esempio, differenti combinazioni degli elementi che compongono le varianti già descritte.
In aggiunta, il serbatoio può essere provvisto di modifiche costruttive atte a migliorarne il funzionamento.
È inteso che le suddette varianti e modifiche, qualora dovessero rientrare neH'ambito delle rivendicazioni che seguono, si dovranno tutte ritenere protette dal presente brevetto.

Claims (14)

  1. RIVENDICAZIONI 1 ) Serbatoio di accumulo (1 ; 20; 30; 40; 50; 60) per fluidi (F), del tipo comprendente un recipiente (2) nel quale si individuano: - almeno un setto divisorio (3) disposto in posizione intermedia in detto recipiente (2) per definire una camera superiore (4) ed una camera inferiore (5) tra loro comunicanti, essendo la temperatura media del fluido (F) contenuto in detta camera superiore (4) maggiore rispetto a quella del fluido contenuto in detta camera inferiore (5); - almeno una via di ingresso (6) comunicante con detta camera superiore (4) e collegata alla corrispondente via di mandata (6a) di un gruppo termico (T) per il riscaldamento di detto fluido (F); - almeno una via di uscita (7) comunicante con detta camera inferiore (5) e collegata alla corrispondente via di ritorno (7a) di detto gruppo termico (T); - una o più vie di mandata (8) posizionate a diverse altezze in detto recipiente (2), ciascuna delle quali convoglia detto fluido (F) ad una rispettiva via di ingresso (8a) di mezzi di scambio termico (S) esterni; - una o più vie di ritorno (9) posizionate a diverse altezze lungo detto recipiente (2) e collegate ad una o più vie di uscita (9a) di detti mezzi di scambio termico (S) esterni; - almeno un primo scambiatore di calore (1 1 ; 21 ) disposto all’interno di detto recipiente (2) a contatto con detto fluido (F) nel quale si individuano una via di ingresso ( 1 1 a ; 21 a) ed una via di uscita ( 11 b ; 21 b) per la circolazione di un primo fluido ausiliario (Fa) che riceve calore da detto fluido (F) contenuto in detto recipiente (2); caratterizzato dal fatto che detto primo scambiatore di calore (11 ; 21 ) è contenuto in detta camera superiore (4).
  2. 2) Serbatoio (1 ; 20; 30; 40; 50; 60) secondo la rivendicazione 1 ) caratterizzato dai fatto che detto primo scambiatore di calore (11 ; 21 ) è un serpentino (12; 22) che presenta vie di ingresso (12a; 22a) e vie di uscita (12b; 22b) disposte sul coperchio di detto recipiente (2).
  3. 3) Serbatoio (20; 50; 60) secondo la rivendicazione 2) caratterizzato dal fatto che detto serpentino (22) è avvolto secondo una prima elica (23) ed almeno una seconda elica (24) disposta internamente a detta prima elica (23).
  4. 4) Serbatoio (1 ; 30; 40) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 2) o 3) caratterizzato dal fatto che detto serpentino (12) è costituito da almeno quattro tubi metallici rigidi tra loro affiancati.
  5. 5) Serbatoio (20; 50; 60) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 2) o 3) caratterizzato dal fatto che detto serpentino (22) è costituito da almeno un tubo metallico flessibile.
  6. 6) Serbatoio (20; 50; 60) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 2) o 3) caratterizzato dal fatto che detto serpentino (22) è costituito da almeno due tubi metallici flessibili tra loro affiancati.
  7. 7) Serbatoio (20; 50; 60) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 5) o 6) caratterizzato dal fatto che detti tubi flessibili (22) sono supportati da un’intelaiatura (25) disposta all’interno di detto recipiente (2).
  8. 8) Serbatoio (20; 50; 60) secondo la rivendicazione 7) caratterizzato dal fatto che detta intelaiatura (25) comprende un nucleo centrale (26) contenuto in una gabbia esterna (27), tra i quali viene definita un’intercapedine che contiene detti tubi flessibili (22).
  9. 9) Serbatoio (30; 40; 50; 60) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto di comprendere almeno un secondo scambiatore di calore (31 , 32), disposto internamente a detto recipiente (2) ed a contatto con detto fluido (F), nel quale si individuano una via di ingresso (31 a, 32a) ed una via di uscita ( 31 b , 32b) per la circolazione di un secondo fluido ausiliario (Fb, Fc) che cede calore a detto fluido (F) contenuto in detto recipiente (2).
  10. 10) Serbatoio (40; 50) secondo la rivendicazione 9) caratterizzato dal fatto di comprendere un unico secondo scambiatore di calore (31 , 32) disposto in una di dette camere (4, 5).
  11. 11 ) Serbatoio (30; 60) secondo la rivendicazione 9) caratterizzato dal fatto di comprendere una coppia di secondi scambiatori di calore (31 , 32), ciascuno disposto in una di dette camere (4, 5).
  12. 12) Serbatoio (30; 60) secondo la rivendicazione 11 ) caratterizzato dal fatto che detti secondi scambiatori di calore (31 , 32) sono collegati in serie.
  13. 13) Serbatoio (30; 40; 50; 60) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 9) a 12) caratterizzato dal fatto che ciascuno di detti secondi scambiatori di calore (31 , 32) è costituito da un tubo metallico rigido (33, 34) avvolto a serpentino.
  14. 14) Serbatoio (1 ; 20; 30; 40; 50; 60) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto di comprendere anche mezzi anti-turbolenza (10) immersi in detto fluido (F), comprendenti: - una camera collettrice (13) associata alla parete interna di detto recipiente (2) almeno in corrispondenza di ciascuna di dette vie di mandata (8); - un corpo collettore (14) provvisto di fori passanti per il passaggio di detto fluido (F) e collegato tramite almeno una tubazione di raccordo (15) a detta almeno una via di ingresso (9) di detto recipiente (2); 15) Serbatoio (1 ; 20; 30; 40; 50; 60) secondo la rivendicazione 14) caratterizzato dal fatto che ognuna di dette camere collettrici (13) è costituita da un contenitore scatolare applicato a detta parete interna di detto recipiente (2) e che presenta almeno un’apertura comunicante con l’interno di detto recipiente (2). 16) Serbatoio (1 ; 20; 30; 40; 50; 60) secondo la rivendicazione 15) caratterizzato dal fatto che detta apertura è adiacente detta parete interna di detto recipiente (2) ed è disposta secondo un piano sostanzialmente verticale. 17) Serbatoio (1 ; 20; 30; 40; 50; 60) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 14) a 16) caratterizzato dal fatto che detto corpo collettore (14) è un corpo cilindrico internamente cavo, provvisto di fori passanti. 18) Serbatoio (1 ; 20; 30; 40; 50; 60) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che detto setto divisorio (3) è un diaframma (3a). 19) Serbatoio (1 ; 20; 30; 40; 50; 60) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto di comprendere sonde di rilevamento (16) della temperatura di detto fluido (F). 20) Serbatoio (1 ; 20; 30; 40; 50; 60) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto di comprendere una flangia (17) applicata esternamente a detto recipiente (2), atta a ricevere un riscaldatore elettrico ad immersione. 21 ) Serbatoio (1 ; 20; 30; 40; 50; 60) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto di comprendere mezzi di sfiato (18) disposti sulla parte più alta di detto recipiente (2).
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