ITUD950014A1 - Cristallizzatore a scambio termico aumentato per colata continua - Google Patents

Cristallizzatore a scambio termico aumentato per colata continua Download PDF

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ITUD950014A1
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Gianni Gensini
Alfredo Poloni
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Description

Descrizione del trovato avente per titolo :
" CRISTALLIZZATORE A SCAMBIO TERMICO AUMENTATO PER COLATA CONTINUA"
CAMPO DI APPLICAZIONE
Forma oggetto del presente trovato un cristallizzatore a scambio termico aumentato per colata continua come espresso nella rivendicazione principale.
Il trovato viene utilizzato in associazione ad una lingottiera impiegata in un impianto di colata continua per la produzione di billette o di blumi di qualsivoglia tipo e sezione.
STATO DELLA TECNICA
Nel campo della colata continua è ancora presente una pluralità di problemi non risolti legati alle elevate temperature a cui vengono sottoposte le pareti del cristallizzatore.
Più particolarmente, è noto da molto tempo che la temperatura della parete del cristallizzatore, nonostante la circolazione di fluido refrigerante, varia nel senso della direzione di colata con un valore massimo che viene raggiunto nell'intorno del menisco del metallo liquido.
La temperatura non uniforme lungo le pareti longitudinali del cristallizzatore provoca una deformazione non uniforme delle stesse dovuta alla dilatazione termica del materiale con conseguenti problemi legati ai difetti superficiali che questa deformazione non uniforme provoca sulle billette/blumi in formazione.
Inoltre, è noto che durante la discesa all'interno del cristallizzatore, la pelle delle billette/blumi solidificantisi tende a ritirarsi.
Questo provoca un distacco della pelle della billetta/blumo dalla parete del cristallizzatore riducendo enormemente lo scambio termico fra billetta/blumo e cristallizzatore a tal punto che il raffreddamento della billetta/blumo, e quindi la formazione della pelle, viene praticamente bloccato con conseguenze molto gravi per la billetta/blumo in formazione.
Nel tipo noto di lingottiere, lo scambio termico ha valori appena accettabili solo per il primo tratto del cristallizzatore, che si estende per circa un quarto della sua lunghezza, in cui la pelle della billetta/blumo è sostanzialmente a contatto I con la parete del cristallizzatore. i Per assicurare che la billetta/blumo in uscita dal cristallizzatore abbia uno spessore della pelle tale da evitare la sua rottura e la conseguente fuoriuscita del metallo liquido è quindi necessario adottare una velocità di colata ridotta.
Nel caso di bìllette/blumi a sezione quadrata, rettangolare o poligonale in generale, un altro problema è legato al fatto che gli spigoli della billetta/blumo sono soggetti ad un raffreddamento più intenso in quanto, in corrispondenza dei detti spigoli, il calore viene asportato su entrambi i lati dello spigolo.
Da ciò deriva che, in corrispondenza degli spigoli della billetta/blumo, la pelle si forma più rapidamente ed.il conseguente ritiro del materiale fa sì che la billetta/blumo si stacchi molto presto dalla parete del cristallizzatore, interrompendo così il processo di raffreddamento e solidificazione.
Per questo motivo, in corrispondenza degli spigoli, la pelle della billetta/blumo presenta uno spessore ridotto rispetto alle sue pareti laterali e si instaurano dei gradienti di temperatura fra gli spigoli e le pareti laterali della billetta/blumo. Questi gradienti di temperatura generano delle tensioni, sia nella parete del cristallizzatore che all'interno della billetta/blumo in raffreddamento, che portano alla formazione di cricche e di altri difetti superficiali che abbassano la qualità del prodotto in uscita.
Per ovviare agli inconvenienti della tecnica nota e per ottenere altri ed ulteriori vantaggi la proponente ha studiato, sperimentato e realizzato il presente trovato.
ESPOSIZIONE DEL TROVATO
Il presente trovato è espresso e caratterizzato nella rivendicazione principale.
Le rivendicazioni secondarie espongono varianti all'idea di soluzione principale.
Scopo del presente trovato è quello di ottenere un cristallizzatore per colata continua di billette o blumi il quale permetta di aumentare la velocità di estrazione grazie ad un aumentato scambio termico tra parete del cristallizzatore e fluido refrigerante.
Ulteriore scopo è quello di fornire un cristallizzatore in cui venga ridotta al minimo la deformazione termica dello stesso cristallizzatore.
Il cristallizzatore secondo il trovato presenta pareti con spessore ridotto, compreso tra 4 e 10 mm, vantaggiosamente tra 6 e 8 mm, che ne rendono "elastico" il comportamento.
Le pareti del cristallizzatore cooperano esternamente con camere di raffreddamento che presentano una parete intermedia specifica per ogni parete del cristallizzatore a definire con detta parete un canale di circolazione del fluido refrigerante.
Detto canale di circolazione presenta una sezione ortogonale all'asse del cristallizzatore che, come larghezza, presenta una larghezza inferiore alla parete del cristallizzatore e come spessore, o luce di transito del fluido refrigerante, un valore che è al massimo di tre millimetri.
E' nello spirito del trovato correlare la pressione del fluido refrigerante al valore del coefficiente di scambio termico che si vuole ottenere fra la parete del cristallizzatore ed il fluido refrigerante.
Il trovato prevede anche che, regolando la pressione del fluido di raffreddamento, è possibile deformare le pareti del cristallizzatore nelle zone volute e nel modo voluto.
Nel presente trovato, per fluido refrigerante si intende l'acqua per uso industriale e comunque quell'acqua che normalmente viene utilizzata nelle lingottiere per raffreddare il cristallizzatore.
Secondo il trovato, detta acqua può avere, all'ingresso in lingottiera, una temperatura compresa tra 10°C e 60°C.
Secondo una variante, il trovato prevede di adottare, come fluido refrigerante, acqua additivata con sostanze che ne permettono un utilizzo anche a temperature di ingresso nella lingottiera inferiori allo zero e fino a -25°C/-30°C.
E' pure una variante del trovato l'utilizzare, come fluido refrigerante, altre sostanze liquide, ad esempio glicole, con una temperatura di ingresso in lingottiera compresa tra -10°C/-15°C e -70°C/-80°C. E' una ulteriore variante del trovato l'utilizzare, come fluido refrigerante, gas liquefatti, puri o combinati con altri gas o liquidi, aventi una temperatura all'ingresso della lingottiera compresa tra -3°C e -270°C.
Nel seguito, i vari parametri indicati sono riferiti ad un fluido refrigerante costituito da una delle varie tipologìe di acqua, detta anche acqua normale , come normalmente utilizzata per raffreddare, in un processo industriale, lingottiere per colata continua e si fa riferimento ad una temperatura di detta compresa tra circa 20° e 50°C. Secondo il trovato, a seconda dei casi, il fluido refrigerante può fluire sia in equicorrente che in controcorrente con la direzione di avanzamento della billetta o blumo all'interno della camera di colata.
La combinazione delle pareti elastiche e della pressione differenziata del fluido refrigerante che agisce su dette, consente di ridurre notevolmente, fino ad eliminare, il distacco della pelle della billetta/blumo solidificantesi dalla parete del cristallizzatore, garantendo uno scambio termico sempre elevato.
Dato che lo spessore della pelle della billetta/blumo è proporzionale alla quantità di calore sottratta alla billetta/blumo, tanto maggiore sarà lo scambio termico tanto mciggiore sarà la velocità di colata.
A parità di altre condizioni, il cristallizzatore secondo il trovato consente quindi di aumentare la velocità di colata, con conseguente aumento della produttività dell’impianto stesso.
Secondo una prima formulazione del cristallizzatore secondo il trovato, detti canali di circolazione non interessano le zone d'angolo del ccistallizzatore per evitare dì provocare un raffreddamento eccessivo degli spigoli della billetta/blumo in formazione che cooperano con le dette zone d'angolo.
In corrispondenza degli spigoli, il cristallizzatore secondo il trovato presenta degli elementi di irrigidimento idonei a quantomeno controllare le deformazioni del cristallizzatore provocate dalla dilatazione termica conseguente al suo riscaldamento.
Detti elementi di irrigidimento sono ricavati direttamente nel cristallizzatore stesso, totalmente o parzialmente, o sono elementi ausiliari esterni che vengono fissati su, o fatti cooperare con, gli spigoli del cristallizzatore.
Secondo il trovato, per aumentare lo scambio termico fra fluido refrigerante e parete del cristallizzatore, almeno parte di almeno una faccia di ogni singolo canale di circolazione presenta mezzi perturbatori del flusso di fluido refrigerante, detti mezzi perturbatori essendo idonei a rompere i filetti fluidi mantenendo un regime di elevata turbolenza.
Secondo una formulazione del trovato, almeno parte della faccia esterna della parete del cristallizzatore a contatto con il fluido refrigerante coopera con propri mezzi perturbatori del flusso che, rompendo i filetti fluidi dello strato limite, portano il fluido refrigerante a scorrere in modo turbolento con conseguente aumento dello scambio termico e che, inoltre, aumentano la superficie di scambio.
Detti mezzi perturbatori possono essere realizzati mediante rugosità, cave o rigature ricavate sulla faccia esterna della parete del cristallizzatore, che aumentano anche la superficie di scambio.
Dette cave possono essere sostanzialmente orizzontali, sostanzialmente verticali, ovvero inclinate rispetto alla direzione del flusso del fluido refrigerante a seconda dell’effetto che si vuole ottenere.
Secondo il trovato, le cave possono avere un andamento parallelo, o non, fra loro.
Secondo una variante, almeno parte della faccia interna, rivolta verso il cristallizzatore, della parete intermedia della camera di raffreddamento definente il canale di circolazione, presenta un'alternanza di restringimenti ed allargamenti che, creando un effetto Venturi, costringono il fluido refrigerante ad un moto turbolento e vorticoso che' anch'esso concorre a rompere i filetti fluidi dello strato limite e migliora lo scambio termico con la parete del cristallizzatore.
In una particolare forma di realizzazione del cristallizzatore secondo il trovato, la parete intermedia del canale di circolazione è mobile ortogonalmente alla parete del cristallizzatore e coopera con mezzi di regolazione per avvicinarsi od allontanarsi dalla parete del cristallizzatore, allo scopo di variare lo spessore o luce, del canale di circolazione e quindi la sezione di passaggio del fluido refrigerante quando coopera direttamente con la faccia esterna della parete del cristallizzatore. Ciò permette di regolare la pressione e la velocità del detto fluido refrigerante all'interno del canale di circolazione.
Secondo il trovato la pressione del fluido refrigerante, nel caso di fluido refrigerante costituito da acqua normale, almeno all’ingresso del canale di circolazione relativo al tratto corrispondente alla zona inferiore del cristallizzatore, in cui la pelle in formazione si stacca dalla parete del cristallizzatore, è compresa tra 5 e 20 bar.
ILLUSTRAZIONE DEI DISEGNI
Le figure allegate sono fornite a titolo esemplificativo non limitativo ed illustrano alcune soluzioni preferenziali del trovato.
Nelle tavole abbiamo che:
- la fig. 1 illustra, con una sezione longitudinale, una lingottiera adottante un cristallizzatore secondo il trovato; - la fig. 2 illustra, in scala ingrandita, una sezione verticale parziale del cristallizzatore di fig. 1;
- la fig. 3 illustra, con una vista lungo la linea A-A, la faccia esterna del cristallizzatore di fig. 2;
- la fig. 4 illustra una variante della fig. 2;
- la fig. 5 illustra, con una vista lungo la linea B-B, la faccia esterna del cristallizzatore di fig. 4;
- la fig. 6a illustra la sezione trasversale parziale lungo la linea C-C del cristallizzatore di fig. 5;
- le figg. 6b e 6c illustrano due possibili varianti di fig. 6a;
- la fig. 7 illustra, in scala ingrandita, una sezione trasversale di un cristallizzatore secondo il trovato; - le figg. 8 illustrano, con una sezione trasversale parziale, sei delle possibili forme di realizzaz ione degli elementi di irrigidimento .
DESCRIZIONE DEI DISEGNI
Con riferimento alle figure allegate, il numero di riferimento 10 indica generalmente una lingottiera secondo il trovato con cui viene fatto cooperare uno scaricatore 25 di metallo liquido.
Nel caso di specie, la lingottiera 10 illustrata nelle figure ha una sezione trasversale quadrata, ma il trovato si riferisce sia a lingottiere a sezione rettangolare, sia a lingottiere a sezione poligonale che a lingottiere aventi una qualsivoglia sezione trasversale.
La lingottiera 10 secondo il trovato comprende un cristallizzatore 11 le cui pareti presentano uno spessore compreso tra 4 e 10 mm, vantaggiosamente tra 6 e 8 mm.
Un cristallizzatore 11 presenta sostanzialmente una zona superiore che corrisponde all'intorno desi menisco ed alla zona inferiore di detto fino a che la pelle in formazione del blumo/billetta 24 è sostanzialmente appoggiata sulla faccia interna del cristallizzatore 11.
Secondo il trovato, all'inizio della zona superiore il fluido refrigerante, nel caso di acqua normale, presenta una pressione compresa tra 1,5 e 15 bar.
Un cristallizzatore 11 presenta poi una zona inferiore che inizia sostanzialmente nell'intorno di dove la pelle in formazione della billetta/blumo 24 in estrazione inizia a staccarsi dalla faccia interna del cristallizzatore 11, fino alla fine del cristallizzatore 11 stesso.
La lingottiera 10 secondo il trovato comprende pareti di contenimento 13, disposte esternamente al cristallizzatore 11, e definenti con detto una o più camere di raffreddamento 14 in cui viene fatto scorrere il fluido refrigerante in pressione.
Secondo le esigenze di scambio termico fra fluido refrigerante e cristallizzatore 11, e quindi in relazione al processo di raffreddamento e solidificazione della billetta/blumo 24 in formazione, il fluido refrigerante può essere fatto scorrere in controcorrente, o nello stesso senso di avanzamento della billetta/blumo 24 in formazione. Nel caso di specie, detta camera di raffreddamento 14 presenta un condotto di alimentazione 22a, munito di mezzi a valvola di regolazione 23a, ed condotto di uscita 22b dotato anch’esso di mezzi valvola di regolazione 23b.
Nella lingottiera 10 secondo il trovato, dette camere di raffreddamento 14 presentano per ogni lato del cristallizzatore 11 specifiche pareti intermedie 20, che nel caso di fig. 1 sono previste mobili trasversalmente secondo le frecce 17.
Dette pareti intermedie 20 possono anche presentare fori.
Tra la parete intermedia 20 e la faccia esterna 12 del cristallizzatore 11 sono presenti canali di circolazione 21, almeno uno per ogni lato del cristallizzatore 11.
Posizionando in senso ortogonale all'asse del cristallizzatore 11 le pareti intermedie 20 è possibile variare lo spessore, o luce, del rispettivo canale di circolazione 21 e quindi le condizioni idrauliche del flusso di fluido refrigerante.
Secondo una formulazione del trovato, detti canali di circolazione 21 non cooperano direttamente con gli spigoli 15 del cristallizzatore 11, che non vengono raffreddati dal fluido refrigerante che scorre all’interno delle camere di raffreddamento Secondo il trovato, è presente un tratto a spessore maggiorato 32 in corrispondenza degli spigoli 15 del cristallizzatore 11 in modo da ridurre lo scambio termico con il fluido refrigerante.
Nelle figure 7 e 8f, il canale di circolazione 21 presenta, in corrispondenza delle estremità laterali, pareti 30 svasate con l'inclinazione che può variare a piacere in modo da modulare e graduare lo scambio termico in corrispondenza degli spigoli 15 del cristallizzatore 11.
Il cristallizzatore 11, riscaldandosi per effetto del metallo liquido che scorre all'interno della camera di colata 31, si deforma in maniera elastica e la pressione del fluido refrigerante agisce in modo da compensare detta deformazione.
Variando la pressione del fluido refrigerante che circola all'interno della camera di raffreddamento 14, e quindi all'interno del canale di circolazione 21, è possibile far sostanzialmente aderire le pareti del cristallizzatore 11 alla pelle della billetta/blumo 24 anche nella zona inferiore del cristallizzatore 11, assicurando così un alto coefficiente di scambio termico su tutta la sua lunghezza.
Variando la pressione del fluido refrigerante, è anche possibile variare lo scambio termico tra faccia esterna 12 del cristallizzatore 11 e fluido in pressione.
Nel caso di cristallizzatore 11 secondo il trovato a sezione rettangolare, almeno le sue pareti larghe presentano camere di raffreddamento 14 e canali di circolazione 21 autonomi e con pressioni del fluido di raffreddamento autonome.
Il tratto a spessore maggiorato 32 può essere ottenuto mediante elementi di irrigidimento 16 ottenuti interamente (16a, fig. 8c) o in parte (116a, figg. 8b, 8d) direttamente dalla parete del cristallizzatore 11, ovvero essere costituito da elementi di irrigidimento autonomi 16b (figg. 8a, 8e, 8f).
Gli elementi di irrigidimento 16 possono essere anche realizzati in più pezzi .
Gli elementi di irrigidimento angolare autonomi 16b possono essere associati , ovvero collegati rigidamente, ad esempio mediante brasatura, agli spigoli 15 del cristallizzatore 11 secondo i l trovato .
L'elemento di irrigidimento 16a. 116a ricavato dalla parete del cristallizzatore 11 può essere conformato a forma di poligono pieno, a forma di "T" od avere altra forma.
Nel caso di elementi di irrigidimento 16b autonomi, essi possono essere conformati a "T", ad "L" o ad omega o avere altre forme.
Nella forma realizzativa illustrata nelle figg. 8d e 8f, l'elemento di irrigidimento, che in fig. 8d è ricavato (116a) dalla parete del cristallizzatore 11 mentre in fig. 8f è un elemento autonomo (16b), è conformato a "T" ed è inserito all'interno di un vano 29 definito sul tratto a spessore maggiorato 32.
Il vano 29 può essere o meno percorso da fluido refrigerante.
L'elemento di irrigidimento 16 assolve ad una duplice funzione di irrigidimento e bloccaggio delle deformazioni del cristallizzatore 11 e di riduzione dello scambio termico in corrispondenza degli spigoli 15 del cristallizzatore 11.
Per aumentare lo scambio termico fra fluido refrigerante e cristallizzatore 11, la faccia esterna 12 del cristallizzatore 11 presenta vantaggiosamente degli elementi perturbatori 18 che, rompendo i filetti fluidi dello strato limite, portano il fluido refrigerante a scorrere con moto turbolento all'interno del canale di circolazione 21 con conseguente aumento dello scambio termico.
Detti elementi perturbatori 18 possono essere realizzati da rugosità o cave ricavate sulla faccia esterna 12 del cristallizzatore 11 e/o da rugosità o cave ricavate sulla faccia interna della parete intermedia 20.
Nel caso di specie, detti elementi perturbatori 18 comprendono una pluralità di cave 19 in cui il fluido refrigerante si insinua determinando la rottura dello strato limite che il fluido refrigerante crea sulla faccia esterna 12 del cristallizzatore 11.
Dette cave 19 possono avere un andamento sostanzialmente orizzontale, ovvero inclinato (fig.
3).
Secondo una variante (fig. 5), dette cave 19 hanno un andamento sostanzialmente verticale ed alcune forme possibili sono illustrate nelle figg. 6a, 6b e
Nel caso di specie, dette cave 19 sostanzialmente verticali sono realizzate mediante una pluralità di risalti 26 equidistanti.
Secondo un'altra variante ancora, anche la parete intermedia 20 presenta sulla sua faccia interna,' rivolta verso la parete del cristallizzatore 11, elementi perturbatori 18 comprendenti un'alternanza di allargamenti 27 e restringimenti 28 allo scopo di determinare sul fluido refrigerante circolante un effetto Venturi che rende vorticoso e turbolento il moto del fluido refrigerante, accentuando così lo scambio termico.

Claims (1)

  1. RIVENDICAZIONI 1 - Cristallizzatore per colata continua di billette o blumi (24) associato ad una lingottiera (10), detto cristallizzatore (11) comprendendo una struttura scatolare le cui pareti cooperano esternamente con camere di raffreddamento (14) in cui circola fluido refrigerante ed internamente con la pelle delle billette o dei blumi (24) in formazione, nella camera di raffreddamento (14) essendo presenti pareti intermedie (20) creanti con le facce esterne (12) del cristallizzatore (11) canali di circolazione (21), essendo presente almeno una zona superiore cooperante almeno con la parte sottostante al menisco di metallo liquido ed una zona inferiore iniziante nell'intorno della zona di distacco della pelle in formazione dalla faccia interna del cristallizzatore (11) e prolungantesi verso l'uscita del cristallizzatore (11) stesso, caratterizzato dal fatto che presenta le pareti aventi uno spessore compreso tra 4 e 10 mm, che la larghezza del canale di circolazione (21) è inferiore alla larghezza della relativa parete del cristallizzatore (11) e che almeno parte di almeno una parete del canale di circolazione (21) presenta elementi perturbatori (18) del flusso di fluido refrigerante. 2 - Cristallizzatore come alla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che presenta pareti aventi uno spessore compreso tra 6 e 8 mm. 3 - Cristallizzatore coma alla rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto che lo spessore, o luce di transito, del canale di circolazione (21) è al massimo di tre millimetri. 4 - Cristallizzatore come ad una o l'altra delle rivendicazioni da precedenti, caratterizzato dati fatto che è presente almeno un canale di circolazione (21) autonomo per ogni lato del cristallizzatore (11) e che gli spigoli (15) del cristallizzatore (11) non sono raffreddati da.1 fluido refrigerante circolante nei canali di circolazione (21). 5 - Cristallizzatore come ad una o l'altra delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che presenta elementi di irrigidimento (16) associati agli spigoli (15) del cristallizzatore (11)■ 6 - Cristallizzatore come ad una o l'altra delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che gli elementi di irrigidimento (16a, 116a) sono ricavati direttamente dalle pareti del cristallizzatore (11). 7 - Cristallizzatore come ad una o l'altra delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che gli elementi di irrigidimento (16b) sono elementi ausiliari esterni che cooperano con gli spigoli (15) del cristallizzatore (11). 8 - Cristallizzatore come ad una o l'altra delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che almeno parte della faccia esterna (12) delle pareti del cristallizzatore (11) a contatto con il fluido refrigerante coopera con elementi perturbatori (18) dello strato limite dei filetti fluidi. 9 - Cristallizzatore come alla rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che detti elementi perturbatori (18), presenti sulla faccia esterna (12) del cristallizzatore (11), comprendono una pluralità di cave (19) o risalti (26). 10 - Cristallizzatore come alla rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che le cave (19) o i risalti (26) presenti sulla faccia esterna (12) del cristallizzatore (11) sono posti sostanzialmente paralleli all'asse longitudinale de l cristallizzatore (11) ed aumentano la superficie di scambio termico. 11 - Cristallizzatore come ad una o l'altra delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che gli elementi perturbatori (18) sono presenti nella parete intermedia (20) affacciata al cristallizzatore (11) e comprendono un'alternanza di allargamenti (27) e restringimenti (28). 12 - Cristallizzatore come ad una o l'altra delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che il fluido refrigerante viene alimentato ad una pressione anche correlata al valore del coefficiente di scambio termico che si vuole ottenere tra la parete del cristallizzatore (11) ed il fluido refrigerante. 13 - Cristallizzatore come ad una o l'altra delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che il fluido refrigerante che lambisce le pareti del cristallizzatore (11) è acqua normale ad una temperatura compresa tra 10°C e 60°C. 14 - Cristallizzatore come ad una o l'altra delle rivendicazioni precedenti fino a 12, caratterizzato dal fatto che il fluido refrigerante che lambisce le pareti del cristallizzatore (11) è acqua additivata ad una temperatura fino a -25°C/-30°C. 15 Cristallizzatore come ad una o l'altra delle rivendi ca z ioni prec edent i f ino a 12 , caratterizzato dal fatto che il f luido refrigerante che lambisce le pareti del cristallizzatore ( 11) è glicole, od altra sostanza assimilabile, ad una temperatura compresa tra -10°C e -80°C . 16 - Cristallizzatore come ad una o l'altra delle rivendicazioni precedenti fino a 12, caratterizzato dal fatto che il fluido refrigerante che lambisce le pareti del cristallizzatore (11) è gas liquido puro od additivato con altro gas o liquido ad una temperatura compresa tra -3°C e -270°C. 17 - Cristallizzatore secondo una o l'altra delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che, nel caso di fluido refrigerante costituito da acqua normale, detto viene alimentato con una pressione, all’ingresso del canale di circolazione (21) relativo alla zona inferiore, compresa tra 5 e 20 bar. 18 - Cristallizzatore secondo una o l'altra delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che, nel caso di fluido refrigerante costituito da acqua normale, detto viene alimentato con una pressione, all'ingresso del canale di circolazione (21) relativo alla zona superiore, compresa tra 1,5 e 15 bar.
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ITUD950014A0 (it) 1995-02-06

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