ITUD20090195A1 - Dispositivo di segnalazione luminosa - Google Patents

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ITUD20090195A1
ITUD20090195A1 IT000195A ITUD20090195A ITUD20090195A1 IT UD20090195 A1 ITUD20090195 A1 IT UD20090195A1 IT 000195 A IT000195 A IT 000195A IT UD20090195 A ITUD20090195 A IT UD20090195A IT UD20090195 A1 ITUD20090195 A1 IT UD20090195A1
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Ambrogio Balzarotti
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Mizza Renato Di Balzarotti Ambrogio
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Description

Descrizione
"DISPOSITIVO DI SEGNALAZIONE LUMINOSA"
CAMPO DI APPLICAZIONE
II presente trovato si riferisce ad un dispositivo di segnalazione luminosa utilizzabile, preferibilmente ma non solo, per illuminare o segnalare ostruzioni o altro, di tipo definitivo od occasionale, nel campo dei mezzi di trasporto per cose o persone.
In particolare il dispositivo di segnalazione luminosa secondo il trovato à ̈ utilizzabile, ad esempio, in campo aereonautico per segnalare la presenza di ostacoli alla navigazione aerea, ad esempio sommità di grattacieli, antenne od altro, o in campo nautico o terrestre per la segnalazione di banchine, moli o ostacoli alla navigazione marittima, o nel campo dei trasporti terrestri per la segnalazione di ostacoli stradali, cancellate, transenne ecc...,o come ausilio per segnalare vie di accesso a cantieri, stabilimenti od altro.
STATO DELLA TECNICA
Sono noti i dispositivi di segnalazione luminosa utilizzati per indicare la presenza di ostacoli di altezza elevata per la navigazione aerea, come ad esempio edifici, grattacieli, ciminiere, torri di impianti di telecomunicazione, impianti di produzione di energia eolica, impianti "off-shore", piloni di ponti, o per segnalare a distanza piste di atterraggio di aereoporti, eliporti, o in campo nautico e terrestre per la segnalazione di ostacoli o di ausilio per l'accesso a cantieri di lavoro, stabilimenti od altro.
I dispositivi di segnalazione noti sono provvisti di una sorgente luminosa, la quale emette luce di colore idoneo al tipo di segnalazione voluta, ad esempio bianca o rossa. I dispositivi di segnalazione noti sono conformati secondo una geometria sostanzialmente radiale o cilindrica, in modo tale che la luce venga emessa lateralmente in maniera uniforme in ogni direzione angolare.
Un inconveniente di tali dispositivi noti à ̈ che, una volta installati, ad esempio ad altezze intermedie sulle pareti di un grattacielo, una frazione della luce complessivamente emessa dalla sorgente luminosa viene inutilmente irradiata verso l'edificio stesso, ciò determinando un utilizzo inefficiente del dispositivo stesso. Ciò, inoltre, può causare indesiderati fenomeni di inquinamento luminoso od abbagliamento, ad esempio nel caso in cui la luce emessa verso l'edificio sia diretta verso finestre.
Tali problemi possono presentarsi anche nel caso in cui i dispositivi noti siano utilizzati, ad esempio, per la segnalazione di ostruzioni stradali, ad esempio un cancello, o di cantieri di lavoro. In questo caso la luce viene emessa dal dispositivo sia nella direzione desiderata ad illuminare o indicare l'ostruzione stessa, ad esempio nel verso di percorrenza ostruito, sia in altre direzioni non desiderate, come ad esempio nel verso di percorrenza opposto, potendo risultare pericolosa per la normale circolazione.
Uno scopo del presente trovato à ̈ quello di realizzare un dispositivo di segnalazione luminosa che consenta, una volta installato, di emettere luce in maniera efficace in una o più direzioni, selezionate e/o selezionabili, evitando fenomeni di inquinamento luminoso e/o abbagliamento indesiderati.
Per ovviare agli inconvenienti della tecnica nota e per ottenere questi ed ulteriori scopi e vantaggi, la Richiedente ha studiato, sperimentato e realizzato il presente trovato.
ESPOSIZIONE DEL TROVATO
Il presente trovato à ̈ espresso e caratterizzato nella rivendicazione indipendente.
Le relative rivendicazioni dipendenti espongono altre caratteristiche del presente trovato, o varianti dell'idea di soluzione principale.
In accordo con il suddetto scopo, un dispositivo di segnalazione luminosa secondo il presente trovato comprende un corpo scatolare di contenimento, provvisto di una finestra di emissione sagomata e almeno una sorgente luminosa, contenuta nel corpo scatolare, e conformata per emettere luce attraverso la finestra di emissione, uniformemente in ogni direzione.
Secondo un aspetto del trovato, il dispositivo di segnalazione luminosa comprende mezzi parzializzatori, associati alla finestra di emissione per definire una o più direzioni di oscuramento in cui almeno parte della luce emessa verso dette direzioni di oscuramento viene intercettata e bloccata.
In una forma di realizzazione preferenziale i mezzi parzializzatori sono selettivamente mobili rispetto alla finestra di emissione.
In questo modo, durante l'installazione del dispositivo di segnalazione nella sede di posizionamento desiderata, ad esempio su una parete di un edificio ad altezza voluta, o durante il suo normale funzionamento, à ̈ possibile posizionare, o spostare, in maniera semplice e rapida i mezzi parzializzatori rispetto alla finestra di emissione. Ciò consente, quindi, di impedire efficacemente l'emissione della luce emessa dalla sorgente luminosa nella direzione di oscuramento voluta, ad esempio verso la parete dell'edificio stessa o verso una carreggiata di normale circolazione, evitando fenomeni di inquinamento luminoso e/o abbagliamento indesiderati.
Secondo una soluzione vantaggiosa, la sorgente luminosa comprende una pluralità di elementi luminosi a LED.
Secondo una variante del trovato, i mezzi parzializzatori sono conformati secondo una geometria ad arco di cerchio, esteso per una frazione della circonferenza del corpo di contenimento della sorgente luminosa. Tale forma geometrica permette ai mezzi parzializzatori di ruotare attorno al corpo scatolare di contenimento modificando, quindi, la porzione oscurata del dispositivo di segnalazione.
Secondo un'ulteriore variante il corpo scatolare di contenimento presenta mezzi di scorrimento a geometria circolare per lo scorrimento dei mezzi parzializzatori rispetto alla finestra di emissione.
Secondo un'ulteriore variante i mezzi di scorrimento comprendono contrapposte scanalature circolari aventi raggio coordinato al raggio di detta geometria ad arco di cerchio.
Rientra nel presente trovato anche la variante che prevede mezzi di bloccaggio, associati al corpo scatolare di contenimento per bloccare stabilmente i mezzi parzializzatori in una voluta posizione di oscuramento.
Secondo una variante del trovato, i mezzi parzializzatori comprendono una porzione riflettente atta al recupero, almeno parziale, della luce emessa nelle direzioni di oscuramento per rifletterla verso una effettiva direzione utile di emissione.
In questo modo, parte della luce intercettata dai mezzi parzializzatori, viene riflessa verso la o le direzioni di emissione volute, contribuendo ad aumentare l'efficienza di emissione luminosa del dispositivo di segnalazione, riducendone, pertanto, i relativi costi di utilizzo.
Secondo un'ulteriore variante del trovato, i mezzi parzializzatori comprendono, almeno su parte della loro superficie esterna, una porzione catarifrangente atta a riflettere, almeno parzialmente, la luce incidente dall'esterno sul dispositivo di segnalazione da una direzione coincidente con la direzione di oscuramento. Pertanto, in questo modo à ̈ anche possibile individuare il dispositivo di segnalazione, ad esempio nel caso in cui esso sia utilizzato quale segnalatore di ostruzioni in una carreggiata o di posizionamento in una banchina di un molo per individuare il corretto punto di attracco.
Rientra nello spirito del presente trovato il prevedere più mezzi parzializzatori selettivamente mobili indipendentemente gli uni dagli altri in modo da definire corrispondenti e distinte direzioni di oscuramento della stessa sorgente di emissione
Secondo una ulteriore variante i mezzi parzializzatori sono associati a differenti sorgenti luminose del dispositivo di segnalazione, indipendentemente attivabili l'una dall'altra, in modo da definire altrettante e differenti direzioni di oscuramento per ciascuna sorgente luminosa.
ILLUSTRAZIONE DEI DISEGNI
Queste ed altre caratteristiche del presente trovato appariranno chiare dalla seguente descrizione di una forma preferenziale di realizzazione, fornita a titolo esemplificativo, non limitativo, con riferimento agli annessi disegni in cui:
- la fig. 1A Ã ̈ una vista laterale schematica di un dispositivo di segnalazione luminosa secondo il presente trovato in una prima condizione operativa;
- la fig. 1B Ã ̈ una vista schematica dall'alto del dispositivo di fig. 1A;
- la fig. 2A Ã ̈ una vista laterale schematica del dispositivo di segnalazione secondo il presente trovato in una seconda condizione operativa;
- la fig. 2B Ã ̈ una vista schematica dall'alto di fig. 2A;
- la fig. 3A Ã ̈ una vista laterale schematica del dispositivo di segnalazione secondo il presente trovato in una terza condizione operativa;
- la fig. 3B Ã ̈ una vista schematica dall'alto di fig. 3B;
- la fig. 4 Ã ̈ una vista laterale schematica di una variante del dispositivo di figg. 1A-3A; e
- la fig. 5 Ã ̈ una vista schematica dall'alto di fig. 4.
Per facilitare la comprensione, numeri di riferimento identici sono stati utilizzati, ove possibile, per identificare elementi comuni identici nelle figure. Va inteso che elementi e caratteristiche di una forma di realizzazione possono essere convenientemente incorporati in altre forme di realizzazione senza ulteriori precisazioni.
DESCRIZIONE DI UNA FORMA PREFERENZIALE DI
REALIZZAZIONE
Con riferimento alle figure allegate, un dispositivo 10 di segnalazione luminosa secondo il presente trovato comprende un corpo scatolare di contenimento provvisto di una calotta superiore 12, una calotta inferiore 14 ed una frapposta porzione, o finestra, di emissione 20 disposte in modo da definire una sede di contenimento. Il dispositivo 10 comprende una sorgente di emissione luminosa, o bulbo 25, disposto internamente alla suddetta sede di contenimento e di un parzializzatore 30 di luce associato alla finestra di emissione 20.
La calotta superiore 12 ed inferiore 14 sono realizzate in materiale resistente sia ad elevate che a basse temperature, quale ad esempio il politetrafluoroetilene (PTFE) che garantisce ampi intervalli di temperature di esercizio e permette la realizzazione di superfici a basso coefficiente di attrito in maniera da evitare la permanenza e il deposito di polveri o agenti atmosferici, quali neve o altro.
Le calotte superiore 12 e inferiore 14 hanno una forma a geometria sostanzialmente circolare aventi lo stesso diametro di base. In particolare la calotta superiore 12 ha una forma conica regolare schiacciata e piena ed à ̈ provvista nella sua porzione inferiore di una sede 13 filettata che si sviluppa assialmente dalla sua superficie di base lungo parte della sua altezza. Tale sede 13 à ̈ predisposta all'inserimento di una coniugata porzione di bulbo 25 che ha inoltre funzione di bloccaggio per il parzializzatore 30, come verrà meglio descritto di seguito.
La calotta inferiore 14 ha una forma tronco/conica schiacciata, disposta con la superficie di base verso l'alto ed à ̈ provvista di un foro 15 assiale realizzato passante fra la sua superficie laterale e la superficie di base. Il foro 15 permette l'inserimento stabile di una seconda porzione, o base 26 del bulbo 25 stesso. Ciascuna calotta 12, 14, à ̈, inoltre, provvista di due scanalature circolari, rispettivamente prime scanalature 16a, 16b e seconde scanalature 17a, 17b che si sviluppano perifericamente sulle rispettive superfici di base. In particolare, la prima scanalatura 16a della calotta inferiore 14 à ̈ concentrica ed interna alla seconda scanalatura 17a della calotta 14 e la prima scanalatura 16b della calotta superiore 12 à ̈ concentrica ed interna alla seconda scanalatura 17b della calotta superiore 12. Le scanalature 16a, 16b inoltre hanno lo stesso diametro come pure le scanalature 17a, 17b. Le scanalature 16a, 16b, 17a e 17b hanno, inoltre, un profilo trasversale regolare e squadrato, coniugato rispettivamente alla forma della finestra di emissione 20 e del parzializzatore 30 di luce, per consentirne l'inserimento come verrà meglio descritto di seguito.
La porzione, o finestra, di emissione 20, di forma tubolare cilindrica, avente un diametro uguale al diametro delle prime scanalature 16a, 16b, à ̈ realizzata in materiale plastico trasparente, ad esempio in policarbonato o altro simile materiale, ed à ̈ predisposta a fungere da elemento di contenimento e di protezione per il bulbo 25 e da lente di diffusione per la luce emessa da esso.
La finestra di emissione 20 ha uno spessore trasversale leggermente inferiore rispetto alla larghezza delle prime scanalature 16a, 16b in modo da consentire l'inserimento delle sue estremità circolari inferiore e superiore nelle scanalature 16a e 16b. Vantaggiosamente nelle scanalature 16a, 16b può anche essere previsto l'inserimento di un elemento di tenuta, ad esempio una guarnizione in gomma, in modo da realizzare una sede di contenimento a tenuta stagna.
Il bulbo 25, o sorgente di emissione luminosa, comprende una pluralità di elementi luminosi a LED, 25a, disposti regolarmente ed in maniera uniforme in strisce lineari avvolte attorno ad un supporto cilindrico, coassiale alle calotte 12 e 14, non indicato nelle figure. Tale distribuzione, di per sé nota, consente una elevata efficienza di emissione luminosa, consentendo comunque di mantenere un adeguato livello di emissione anche nel caso di malfunzionamento di qualche singolo elemento a LED 25a.
Il bulbo 25 comprende una porzione superiore 27, associata al supporto cilindrico degli elementi a LED 25a come prima descritto, la quale à ̈ provvista di una porzione filettata atta ad essere avvitata nella sede 13 della calotta superiore 12. Il bulbo 25 à ̈ inoltre provvisto di una base 26, di forma tubolare, collegata al suddetto supporto cilindrico e predisposta ad alloggiare i collegamenti, i cablaggi elettrici per l'alimentazione del bulbo 25 o altri suoi circuiti ausiliari, come ad esempio circuiti di temporizzazione o di programmazione o una batteria tampone per garantire il corretto funzionamento del dispositivo 10 anche in condizioni di interruzioni temporanee della fornitura elettrica.
Il parzializzatore 30, realizzato in materiale plastico opaco atto a bloccare l'emissione di luce, ad esempio sempre in politetrafluoroetilene, ha una forma regolare, a geometria ad arco di cerchio, nel caso di specie di forma semicilindrica, tale da consentire la sua rotazione attorno alla finestra di emissione 20. Il parzializzatore 30, inoltre, ha altezza sostanzialmente identica a quella della finestra di emissione 20 e uno spessore trasversale leggermente inferiore della larghezza delle seconde scanalature 17a, 17b rispettivamente della calotta superiore 12 e della calotta inferiore 14, per consentirne l'inserimento delle sue estremità semicircolari inferiore e superiore.
Infatti, il parzializzatore 30 à ̈ mobile rispetto al corpo scatolare definito dalle calotte 12, 14 e dalla finestra di emissione 20, potendo scorrere, come indicato dalla freccia F (fig. 1B) nelle scanalature 17a, 17b e quindi ruotare rispetto al bulbo 25 stesso. Questo consente di definire una o più direzioni di oscuramento, come verrà meglio descritto di seguito, in cui la luce emessa dal bulbo 25 viene intercettata dalla superficie interna del parzializzatore 30 stesso.
Una superficie interna del parzializzatore 30, affacciata verso il bulbo 25, Ã ̈ provvista di una porzione riflettente 31 atta a riflettere la luce emessa dagli elementi a LED 25a e dirigerla sostanzialmente verso un'unica direzione di emissione, in maniera da recuperare, almeno parzialmente, la luce emessa nella direzione del parzializzatore 30.
Vantaggiosamente una superficie esterna del parzializzatore 30 Ã ̈ provvista di una porzione catarifrangente 32, come ad esempio una pellicola adesiva catarifrangente, tale da consentire l'individuazione del dispositivo 10' di segnalazione da una direzione sostanzialmente coincidente con la direzione di oscuramento.
Vantaggiosamente l'avvitamento della porzione superiore 27 nella sede 13 consente inoltre di serrare la finestra di emissione 20 ed il parzializzatore tra la calotta superiore 12 e la calotta inferiore 14, definendo una sua condizione di bloccaggio in una posizione di oscuramento voluta.
Secondo una variante illustrata nelle figg. 4 e 5, il dispositivo di segnalazione 10 comprende due parzializzatori 130, mobili in maniera indipendente l'uno dall'altro nelle corrispondenti scanalature 17a, 17b delle calotte 12, 14, in modo da definire altrettante direzioni di oscuramento in cui la luce emessa dal bulbo 25 viene sostanzialmente intercettata per essere assorbita e/o riflessa dalle corrispondenti superficie interne.
Il funzionamento del dispositivo 10 di segnalazione luminosa fin qui descritto à ̈ il seguente.
Quando il dispositivo 10 di segnalazione luminosa à ̈ stato installato, fissandone ad esempio la base 26 ad una staffa o ad altro elemento di montaggio su una parete di un edificio, il parzializzatore 30 viene ruotato, facendolo scorrere sulle scanalature 17a, 17b, in verso orario o antiorario come indicato dalla freccia "F" in una voluta e predeterminata posizione, come illustrato nelle figure da 1A a 3B, ad esempio posizionando il parzializzatore 30 con la sua superficie esterna affacciata alla parete dell'edificio. In questo modo, spostando il parzializzatore 30 nella posizione voluta, à ̈ possibile intercettare la luce emessa dagli elementi a LED 25a affacciati verso il parzializzatore 30 stesso, definendo, pertanto, una direzione di sostanziale oscuramento della luce emessa, cioà ̈ verso la parete, e una direzione di maggior emissione della luce, individuata da rispettive direzioni limite 33 generate da porzioni verticali del parzializzatore 30.
Secondo la variante illustrata nelle figg. 4 e 5 i parzializzatori 130 possono essere movimentati, scorrendo sulle seconde scanalature 17a, 17b in maniera indipendente l'uno dall'altro definendo altrettante direzioni d'oscuramento, nel caso di specie illustrato, sostanzialmente contrapposte. È chiaro che al dispositivo 10 di segnalazione luminosa fin qui descritto possono essere apportate modifiche e/o aggiunte di parti, senza per questo uscire dall'ambito del presente trovato.
Rientra nello spirito del trovato il prevedere che il dispositivo 10 sia provvisto di un organo motorizzato atto a movimentare il parzializzatore 30 di luce, ad esempio in base ad un controllo remoto o in base ad altre specifiche esigenze, o che il dispositivo 10 sia, inoltre, provvisto di una sorgente di alimentazione elettrica a pannelli solari .
Rientra anche nello spirito del trovato il prevedere che il parzializzatore 30 abbia una forma parzialmente cilindrica con porzioni laterali inclinate rispetto alle porzioni circolari di base, in maniera da ottenere un oscuramento graduale progressivo lungo la sua geometria circolare.
È anche chiaro che, sebbene il presente trovato sia stato descritto con riferimento ad alcuni esempi specifici, una persona esperta del ramo potrà senz'altro realizzare molte altre forme equivalenti di dispositivo 10 di segnalazione luminosa, aventi le caratteristiche espresse nelle rivendicazioni e quindi tutte rientranti nell'ambito di protezione da esse definito.

Claims (11)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo di segnalazione luminosa comprendente un corpo scatolare di contenimento, provvisto di una finestra di emissione (20) e almeno una sorgente luminosa (25), contenuta nel corpo scatolare, conformata per emettere luce, uniformemente in ogni direzione attraverso la finestra di emissione (20), caratterizzato dal fatto che comprende mezzi parzializzatori (30, 130), associati alla finestra di emissione (20), in modo da definire una o più direzioni di oscuramento, in cui almeno parte della luce emessa dalla sorgente luminosa (25) viene intercettata.
  2. 2. Dispositivo come nella rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che i mezzi parzializzatori (30, 130) sono selettivamente mobili rispetto alla finestra di emissione (20).
  3. 3. Dispositivo come nelle rivendicazioni 1 o 2, caratterizzato dal fatto che i mezzi parzializzatori (30, 130) sono conformati secondo una geometria ad arco di cerchio, esteso per una frazione della circonferenza del corpo scatolare di contenimento della sorgente luminosa (25).
  4. 4. Dispositivo come nella rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che il corpo scatolare di contenimento presenta mezzi di scorrimento a geometria circolare per lo scorrimento dei mezzi parzializzatori (30) rispetto alla finestra di emissione (20).
  5. 5. Dispositivo come nella rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che i mezzi di scorrimento comprendono contrapposte scanalature circolari (17a, 17b) aventi raggio coordinato al raggio di detta geometria ad arco di cerchio.
  6. 6. Dispositivo come nelle rivendicazioni da 2 a 5, caratterizzato dal fatto che comprende mezzi di bloccaggio (13, 27), associati al corpo scatolare di contenimento, per bloccare stabilmente i mezzi parzializzatori (30) in una voluta posizione di oscuramento.
  7. 7. Dispositivo come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 2 a 6, caratterizzato dal fatto che comprende più mezzi parzializzatori (130) selettivamente mobili indipendentemente gli uni dagli altri in modo da definire altrettante direzioni di oscuramento della stessa sorgente luminosa (25).
  8. 8. Dispositivo come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che i mezzi parzializzatori (30, 130) comprendono, almeno su parte della loro superficie esterna, una porzione riflettente (31) atta al recupero, almeno parziale, della luce emessa dalla sorgente luminosa (25) nella direzione di oscuramento per rifletterla verso una effettiva direzione di emissione.
  9. 9. Dispositivo come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che i mezzi parzializzatori (30, 130) comprendono una porzione catarifrangente (32) atta a riflettere, almeno parzialmente, la luce incidente dall'esterno da una direzione coincidente con la direzione di oscuramento.
  10. 10. Dispositivo come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che i mezzi parzializzatori (30, 130) sono associati a differenti sorgenti luminose (25), indipendentemente attivabili l'una dall'altra, per definire altrettante e differenti direzioni di oscuramento di ciascuna sorgente luminosa (25).
  11. 11. Dispositivo come come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che la sorgente luminosa (25) comprende una pluralità di elementi luminosi a LED (25a).
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