ITTO931001A1 - Impianto telefonico interno a due o piu' linee con terminali telefonici periferici intercomunicanti - Google Patents

Impianto telefonico interno a due o piu' linee con terminali telefonici periferici intercomunicanti Download PDF

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Massimo Mondardini
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Descrizione dell'Invenzione Industriale dal titolo:
"Impianto telefonico interno a due o pi? linee con terminali telefonici periferici intercomunicanti"
La presente invenzione si riferisce ad un impianto telefonico interno a due o pi? linee con terminali telefonici periferici intercomunicanti .
Sono gi? noti impianti telefonici per interni dotati di centralino e di terminali telefonici periferici i quali possono accedere alla linea telefonica e intercomunicare tra loro; intendendosi per centralino un generico terminale periferico opportunamente predisposto alla funzione di apparecchio principale.
Tipicamente gli impianti di questo tipo sono dotati di una prima presa, o presa principale, nella quale termina la linea telefonica, e di una pluralit? di prese secondarie collegate in serie o in parallelo su un doppino di circuito interno derivato dalla presa principale.
Il centralino ? collegato alla presa principale che pertanto deve essere riconosciuta in fase di installazione dell'impianto, mentre i terminali periferici sono collegati alle prese secondarle e svolgono la funzione intercomunicante per mezzo di un segnale in frequenza ultrafonica, nel seguito brevemente denominato segnale over-voice, che transita sul doppino del circuito interno. I terminali, identici tra loro, includono pertanto la circuiteria standard di un normale telefono ed una circuiteria di codifica/decodifica del segnale over-voice atta a svolgere la funzione intercomunicante .
Questi tipici impianti noti presentano molteplici inconvenienti derivanti dalla loro configurazione circuitale rigida che permette solo, ed entro certi limiti, raggiunta di uno o pi? terminali periferici.
Per contro, nel caso in cui si richieda una seconda linea telefonica, ? necessario duplicare il circuito interno. Infatti ciascun terminale telefonico, per poter avere accesso alle due linee telefoniche, deve essere fisicamente allacciato ad entrambe cos? che rimpianto richiede, per ciascun terminale, due prese telefoniche disposte adiacenti. Inoltre la duplicazione del circuito interno ? necessaria per svolgere la funzione interomunicante tra tutti ? terminali installati perch? in assenza di tale doppio circuito interno i terminali installati solo su una linea non potrebbero intercomun?care con quelli installati solo sull'altra linea.
La realizzazione del circuito duplicato richiede anche ed ovviamente il riconoscimento della presa principale relativa alla linea gi? installata in corrispondenza della quale deve essere installata la presa principale della nuova linea.
- L'installazione di una seconda linea telefonica in ambienti nei quali ? gi? installato un impianto del tipo noto suddetto, previsto per una sola linea, richiede pertanto costosi e complicati interventi da eseguirsi a carico dell'utente.
La presente invenzione ? essenzialmente diretta ad ovviare a questi ed altri inconvenienti degli impianti di tipo noto e, nell'ambito d? questa finalit? generale, ha i seguenti importanti scopi particolari:
- realizzare un impianto telefonico facilmente convertibile da una a due, o piu, linee telefoniche,
- realizzare un impianto telefonico con una pluralit? di terminali periferici in grado di comunicare tutti fra loro qualunque sia il numero di linee telefoniche installate,
- realizzare un impianto telefonico con una pluralit? di apparecchi periferici tutti installati su un unico doppino di circuito interno e tuttavia atti a collegarsi selettivamente ed indifferentemente con l?una o con l'altra linea telefonica esterna,
- realizzare un impianto telefonico autoinstallante intendendosi per tale un impianto che non richieda speciali procedure di Installazione, in particolare che prescinda totalmente dall'identificazione della prima presa di impianto,
- realizzare un impianto che non richieda, in caso di conversione da una a due o pi? linee, l'installazione di prese aggiuntive essendo sufficienti le sole prese gi? installate,
- realizzare un impianto telefonico in grado di consentire anche l'installazione di terminali telefonici classici e non telefonici, quali in particolare, terminali di segreteria telefonica e terminali fac-simile .
Secondo l?invenzione si conseguono questi ed altri importanti scopi con un impianto telefonico a due o pi? l?nee e terminali telefonici intercomunicanti avente le caratteristiche specifiche di cui alle rivendicazioni che seguono.
Sostanzialmente l?invenzione si basa sul concetto di convertire in over-voice (brevemente O.V. ), mediante un apparecchio principale, brevemente denominato master, i segnali in bassa frequenza presenti sulle due l?nee telefoniche e di immetterli entrambi, per mezzo di rispettivi canali di frequenza, sull'impianto interno comprendente la pluralit? di apparecchi periferici, brevemente denominati slave, i quali sono in grado di sintonizzarsi sulla frequenza dei diversi canali per ricevere dal e trasmettere al master segnali entranti e rispettivamente uscenti. L?apparecchio master classifica in due categorie i segnali presenti sulle due linee telefoniche discriminandoli in segnali fonici (fonia, DTMF e simili) ed in segnali dati (chiamata entrante, selezione uscente, impegno, disimpegno e simili) .
I segnali fonici vengono convertiti in segnali over-voice in modulazione di frequenza e trasmessi su due coppie di canali portanti, una per ogni linea telefonica; essendo ciascuna coppia formata da un canale di trasmissione dal master verso gli slave e da un canale di ricezione dagli slave verso il master.
I segnali dati entranti/uscenti vengono rilevati dal master, convertiti in over- voice e trasmessi su un apposito canale "datimaster" attivato dallo stesso master e servente a comunicare tutte le informazioni dal master verso gli slave. A loro volta gli slave comunicano i dati verso il master su un corrispondente apposito canale over-voice "dati-slave" che viene attivato solo quando ? necessaria una comunicazione al master o ad altri slave . La chiamata intercomunicante avviene sui canali dati con l?interposizione del master e s? compone di una prima parte di comunicazione tra slave chiamante e master sul canale "dati- slave" e di una seconda parte tra master e slave chiamato sul canale "dati master". I segnali fonici della comunicazione interna o intercomunicazione vengono anch?essi convertiti in segnali overvoice e trasmessi su una corrispondente coppia di canali di trasmissione e ricezione.
I diversi canali over-voice, che possono essere attivi contemporaneamente, sono selezionati da corrispondenti frequenze portanti. I canali fonici sono modulati in FM a banda stretta, i canali dati sono modulati in FSK sempre a banda stretta. Le frequenze portanti sono preferibilmente comprese tra 100 e 400 KHz.
Stante la necessit? di selezionare con precisione ogni singolo canale, agli effetti della sintonizzazione, secondo una forma preferita di attuazione dell'invenzione, ogni canale, in ricezione. viene trasposto intorno ad una frequenza fissa, tipicamente 450 KHz mediante battimento (eterodina) con una opportuna frequenza generata localmente e successivamente demodulato.
La stabilit? delle portanti si ottiene vantaggiosamente per i canali di fonia impiegando dei PLL agganciati ad un riferimento quarzato e modulati dal segnale fonico/ per i canali dati div?dendo, a seconda del dato trasmesso, un clock (orologio) primario an eh 'esso quarzato.
Le caratteristiche, le finalit? ed i vantaggi dell'impianto secondo la presente invenzione risulteranno chiaramente dalla descrizione dettagliata che segue e con riferimento agli annessi disegni, fomiti a titolo di esempio non limitativo, nei quali:
- la fig. 1 mostra rimpianto secondo l'invenzione con l'apparecchio master e la pluralit? di apparecchi slave,
- la fig. 2 ? uno schema diagrammatico dell'impianto di fig. 1 mostrante il collegamento degli apparecchi master e slave e la distribuzione dei segnali in alta frequenza,
- la fig 2a ? un diagramma di distribuzione delle frequenze dei diversi canali fonia e dati,
- la fig. 3 ? lo schema a blocchi dell?apparecchio master,
- la fig. 4 ? lo schema a blocchi della sezione modulazione/demodulazione alta frequenza dell?apparecchio master di fig.
3,
- la fig. 5 ? lo schema a blcochi di un apparecchio slave, - la fig. 6 ? lo schema a blocchi della sezione alta frequenza dell'apparecchio slave di fig. 5.
? In fig. 1, LI e L2 indicano delle linee telefoniche una delle quali ? disponibile solo nel punto A mentre la seconda ? disponibile nei vari locali B, C, D, E dell?utente tramite l?impianto interno I.
Secondo l?invenzione rimpianto 1 comprende un apparecchio principale, o master, M, che riceve entrambe le line LI, L2 ed una pluralit? di apparecchi telefonici periferici, o slave S tutti collegati in derivazione (o in serie) sul doppino dell'impianto interno I. In figura ? anche mostrato un apparecchio telefonico tradizionale T fisicamente collegato al doppino dell?impianto interno I con l'interposizione di un filtro F ad alta impedenza del quale si dir? nel seguito.
L'apparecchio master M ? dotato dei normali circuiti telefonici CT a bassa frequenza, e di una sezione di modulazione e demodulazione MDM in alta frequenza, controllata da un microprocessore ?Pm ed atta a convertire in over-voice i segnali in bassa frequenza presenti sulle due linee L1-L2 e ad immetterli sul doppino dell?impianto interno I per mezzo di rispettivi canali di frequenza indicati a tratteggio in figura.
Tra la linea LI a bassa frequenza ed il doppino dell?impianto interno I ? interposto un filtro FL di blocco dell'alta frequenza il quale, da un lato assicura la continuit? galvanica tra la linea LI ed il doppino dell'impianto interno I, da un altro lato impedisce l?ingresso sulla linea LI della frequenza over-voice confinando tutti i segnali in alta frequenza nell'impianto interno I.
Il master M discrimina ? segnali a bassa frequenza presenti sulle linee LI ed L2 in segnali fonici e segnali dati. I primi, costituiti dai segnali di fonia, toni e DTMF, vengono convertiti in segnali over- voice modulati in FM a banda stretta ed immessi sul doppino dell'impianto interno per mezzo di primi canali O.V. di fonia uno per ogni linea L1-L2, costituiti da una coppia di canali d? trasmissione TXL1, rispettivamente TXL2, dal master M verso gli slave S. Ciascun canale TXL1-TXL2 ? caratterizzato da una corrispondente frequenza O.V. rispettivamente indicata con fl-f2. I segnali dati presenti sulle linee telefoniche L1-L2 vengono a loro volta convertiti dal master M in segnali over- voice modulati in FSK a banda stretta e trasmessi su un primo canale O.V dati-mster TXDm attivato dallo stesso master e servente a comunicare tutte le informazioni del master verso gli slave. Il canale TXDm ? caratterizzato da una propria frequenza f5.
Corrispondentemente, i terminali slave S includono ciascuno una sezione di modulazione- demodulazione "mdm" controllata da un micorprocessore ??? atta a convertire in over-voice i segnali dati e fonia prodotti localmente e ad immettere i primi, previa modulazione in FSK, su un corrispondente secondo canale O.V. dati-slave RXDs, caratterizzato da una propria frequenza f6, il quale viene attivato solo quando ? necessaria una comunicazione al master o ad altri slave. I segnali di fonia, previa modulazione in FM, vengono immessi su secondi canali O.V. RXL1, RXL2 caratterizzati da rispettive frequenze f3-f4 per la comunicazione via master M, con le linee telefoniche LI o L2 oppure su una terza coppia di canali O.V. fonia rispettivamente TXin-RXin, atti a svolgere la funzione intercomunicante; i canali TXin-RXin essendo a loro volta caratterizzati da corrispondenti frequenze f 7-f 8.
Complessivamente, come mostrato in fig. 2a, per il collegamento con due linee esterne e per la funzione intercomunicante, sono utilizzate otto frequenze over-voice fi a f8 comprese preferibilmente nella gamma 100-400 KHz, delimitanti corrispondenti canali O.V. che possono essere attivi contemporaneamente. Una situazione in cui sono impegnati tutti i canali del sistema ? rappresentata nello schema di fig. 2 in cui:
- lo slave in B comunica con la linea LI impegnando la coppia di canali di fonia TXL1-RXL1, nonch? i canali dati TXDm-RXDs ad esempio per informare il master che vuole chiudere la comunicazione,
- lo slave in E comunica con la linea L2 impegnando la coppia di canali di fonia TXL2-RXL2,
- lo slave in C comunica con lo slave in D impegnando la coppia di canali di fonia interna TXin-RXin.
La chiamata intermunicante avviene sui canali dati con l'interposizione dell'apparecchio master M. Essa si compone di una prima parte di comunicazione tra slave chiamante e master sul canale dati salve RXDs e di una seconda parte tra master e slave chiamato sul canale dati master TXDm attivato dallo stesso m?ster.
Dopo la chiamata lo slave chiamante e quello chiamato comunicano direttamente attraverso la coppia di canali di fonia TXin-RXin escludendo il master M.
Nelle figure 3 e 4 ? mostrata la disposizione circuitale a blocchi del master M atto a svolgere le diverse funzioni sopra specificate. Nei disegni con 10 e 11 sono indicati due circuiti di forchetta telefonica, o speech, relativi alle linee telefoniche Ll-L2, con 12 e 13 rispettivi rivelatori di chiamata (ring detectors) con associato generatore di emergenza 13a , con 14 e 15 i circuiti (alternativi) di selezione rispettivamente a impulsi (dialer pulse) e DTMF, con 16 il gruppo tastiera- visualizzatore, con 17 il microtelefono , con 18 un trasduttore a viva voce; il microtelefono ed il dispositivo a viva voce essendo operativamente collegati a rispettivi amplificatori 19-20; e con TS un'eventuale segreteria telefonica.
Il microprocessore ?Pm controlla in modo noto i circuiti telefonici suddetti bidirezionalmente collegati ad un distributore 21 di segnali in bassa frequenza a sua volta bidirezionalmente collegato ad una unit? ad alta frequenza 22; il distributore 21 e l'unit? 22 costituendo nel loro complesso la sezione di modulazione/demodulazione MDM. L'unit? 22 da un lato riceve da e trasmette al distributore 21 i segnali in bassa frequenza, da un altro lato ? collegata al circuito interno I sul quale immette e dal quale riceve i segnali (fonia e dati) in alta frequenza (overvoice) via trasformatore-accoppiatore 23 (fig. 4) e da un terzo lato ? bidirezionalmente collegata al microprocessore ?? dal quale riceve ed al quale trasmette i segnali dati.
Le funzioni dell'unit? ad alta frequenza 22 sono le seguenti : - modulare il primo canale dati master TXDm,
- rivelare e demodulare il secondo canale dati, slave RXDs, - modulare il canale over-voice trasmissione fon?a TXL1,
- rivelare e demodulare il canale over-voice ricezione fonia RXL1,
- modulare il canale over-voice trasmissione fonia TXL2, rivelare e demodulare il canale over-voice ricezione fonia RXL2,
- modulare il canale over-voice trasmissione fonia intercomunicante TXin ,
- rivelare e demodulare il canale over-voice ricezione fonia intercomunicante RX?n.
Agli effetti della selezione di ogni singolo canale , anzich? ricorrere a filtri costosi e critici, accordati alle diverse frequenze di ciascun canale, l'invenzione prevede, vantaggiosamente, di effettuare la trasposizione in ricezione di ogni singolo canale su una frequenza fissa, tipicamente 450 KHz, mediante battimento eterodina con una opportuna frequenza generata in loco e variabile per ciascun canale. Il canale trasposto viene poi filtrato per mezzo di un filtro standard a 450 KHz, del tipo normalmente usato nei ricevitori AM, e successivamente demodulato.
Conseguentemente l'unit? 22 comprende (fig. 4) :
- un modulatore 24 per la modulazione in FSK a banda stretta del canale dati master in seguito da un filtro passa basso 25 la cui uscita, tramite un sommatore 26 ed un amplificatore 27 ? applicata al primario del trasformatore di accoppiamento 23,
- un rivelatore 28 canale dati slave RXDs, seguito da un demodulatore dati 29 cui ? associato un rivelatore di portante 30; il rivelatore 28 comprendendo un generatore locale 31 per la frequenza di battimento ed un filtro 32 a 450KHz,
- un modulatore 33 in FM per il canale fonia TXL1 relativo alla linea LI seguito da un filtro passa basso 34 accoppiato tramite il sommatore 26 e l'amplificatore 27 al primario del trasformatore 23,
- un rivelatore 35 del canale fonia RXL1 ed un demodulatore 36 d? segnali di fonia; il rivelatore essendo dotato di un generatore locale 37 per la frequenza di battimento e di un filtro 38 a 450KHz,
- un modulatore 39 in FM per il canale fonia TXL2 accoppiato tramite un rispettivo filtro passa basso 40, il sommatore 26 e ? amplificatore 27, al trasformatore 23,
- un rivelatore 41, con demodulatore 42, del canale di fonia RXL2; il rivelatore 41 comprendendo un generatore locale 43 per la frequenza in battimento ed un filtro 44 a 450KHz.
In modo del tutto analogo ? strutturato il modulatore/demodulatore del canale di fonia interna TXin-RXin il quale comprende un modulatore 45 con filtro passa basso 46, accoppiato via sommatore 26 e amplificatore 27 al trasformatore 23, un rivelatore 47 con generatore di frequenza locale 49 e filtro 50 a 450 KHz ed un demodulatore fonia 48.
La generazione delle portanti over-voice relative ai diversi canali modulati dall'unit? in alta frequenza 22 si ottiene per la fonia usando dei PLL agganciati ad un riferimento quarzato e modulati dal segnale fonico, per i dati dividendo opportunamente, a seconda del livello del dato trasmesso, un clock primario anch?esso quarzato.
Nelle figure 5 e 6 ? mostrata la disposizione circuitale a blocchi di ciascuno slave S anch'esso comprendente una sezione telefonica 51 e la sezione di modulazione/demodulazione alta frequenza mdm. La sezione telefonica 51 include una tastiera 52, un circuito 53 di gancio passante per s? noto, una sonda 54 di impegno linea, un altoparlante 55, un microtelefono 56, amplificatori 55a-57-58 per le funzioni microtelefono e altoparlante, un compressore 59 associato all'amplificatore di microfono 58. 1 circuiti ed i mezzi suddetti sono gestiti in modo noto dal microprocessore ??? che provvede inoltre a gestire memorie E2, segnalatori ottici LED 60, noch? un filtro FL, la generazione di chiamata "br" (beep-ring) e quella dei toni ??t".
La sezione mdm in alta frequenza, pi? dettagliatamente illustrata in figura 6, comprende:
- un modulatore 62 canale dati slave in FSK a banda stretta seguito da un filtro passa basso 63 la cui uscita ? collegata al doppino dell'impianto interno I tramite un sommatore 64, un amplificatore 65, un accoppiamento capacitivo 66,
- un rivelatore 67 canale- dati master seguito da un demodulatore dati 68; il rivelatore 67 includendo un generatore 69 per la frequenza locale di battimento ed un filtro 70 a 450KHz,
- un modulatore multifunzione 71 dei secondi canali fonia (uscenti) RXL1, RXL2 ed RXin seguito da un filtro passa basso 72 accoppiato al doppino dell'impianto I via sommatore 64, amplificatore 65 e capacit? 66 (i canali RX sono canali di trasmissione per gli slave),
- un rivelatore multif unzione 73 di fonia dei primi canali (entranti) TXL1, TXL2, TXin seguito da un demodulatore 74 ed includente un generatore 75 di frequenze locali di battimento ed un filtro 76 a 450 KHz (i canali TX sono canali di ricezione per gli slave) .
Il modulatore 71 ed il rivelatore 73 riuniscono ciascuno tre funzioni. Infatti, tramite una selezione di canale effettuata dal microprocessore ???, vengono fatti funzionare in modo da modulare selettivamente uno dei tre canali di fon?a in uscita RX e rispettivamente da rivelare e demodulare selettivamente uno dei tre canali di fonia in entrata TX. Il filtro FL viene inserito dal microprocessore ??m sulla linea telefonica quando l?apparecchio S ? il primo d? linea.
Il telefono T schematizzato in figura 1, o in sostituzione di esso, un generico terminale telefonico quale un fac-simile od una segreteria telefonica, pu? impegnare la linea Li, se libera, grazie al collegamento galvanico con detta linea attuato dall'impianto interno I funzionando sulla frequenza ff (fig.2a) fonica. Il filtro F interposto tra l'apparecchio T e la linea evita che la capacit? rappresentata dall'apparecchio T possa attenuare i segnali overvoice.
Naturalmente, fermo restando il principio del trovato, i particolari di esecuzione e le forme di realizzazione potranno essere ampiamente variati rispetto a quanto descritto ed illustrato a titolo di esempio non limitativo, senza per questo uscire dall'ambito dell'invenzione definito dalle seguenti rivendicazioni.

Claims (1)

  1. RIVENDICAZIONI 1) - Impianto telefonico interno a due o pi? linee con terminali telefonici periferici intercomunicanti, caratterizzato dal fatto che comprende un apparecchio principale, o master (M) al quale pervengono le linee telefoniche (L1-L2) ed il doppino deirimpianto interno (I) recante ? terminali telefonici periferici, o slave (S) e dal fatto che il master (M) e gli slave (S) comunicano bidirezionalmente per compiere sia la funzione telefonica che quella intercomunicante, per mezzo di canali in frequenza overvoice (frequenza ultrafonica) modulati dai segnali in bassa frequenza di fonia e dati. 2) - Impianto telefonico secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che l'apparecchio principale o master (M) al quale pervengono le linee telefoniche (L1-L2) ed il doppino dell'impianto interno (I), include mezzi (MDM) per convertire in overvoice (frequenza ultrafonica) segnali di fonia e dati presenti sulle linee (L1-L2), codificare, modulare ed immettere detti segnali convertiti sul doppino dell?impianto interno (I) via primi canali di fonia (TXL1-TXL2) e dati (TXDm) in frequenza overvo?ce, mezzi (MDM) per ricevere dal doppino dell'impianto interno, previa sintonia, segnali di fonia e dati provenienti dai terminali periferici o slave (S) via secondi canali over-voice di fonia (RXL1-RXL2) e dati (RXDs) e mezzi per demodulare e decodificare i segnali over-voice di detti, secondi canali, e da fatto che i terminali periferici o slave (S) includono mezzi d sintonia dei primi canali over- voice, mezzi (mdm) per decodificare e demodulare i segnali di detti primi canali, mezzi (mdm) per codificare, modulare ed immettere sul doppino dell?impianto interno i segnali in over-voice di fonia e dati relativi a detti secondi canali e tramite una terza coppia di canali over-voice (TXin-RXin) ulteriori segnali di fonia relativi alla funzione intercomunicante . 3) - Impianto telefonico secondo le rivendicazione 1 e 2, caratterizzato dal fatto che la chiamata intercomunicante ? attuata con segnali dati su rispettivi canali dati over-voice (TXDm-RXDs) attraverso l'apparecchio principale o master (M) il quale riceve detti segnali dall'apparecchio periferico o slave (S) chiamante e li ritrasmette all'apparecchio periferico o slave (S) chiamato e viceversa. 4) - Impianto telefonico secondo le rivendicazioni 1 a 3, caratterizzato dal fatto che il collegamento tra un qualsiasi apparecchio periferico o slave (S) e le linee telefoniche (L1-L2) avviene tramite detti primi e secondi canali over-voice fonia e dati, via apparecchio principale o master (M) il quale demodula i segnali in fonia e decodifica i segnali dati provenienti dall?apparecchio slave (S) per inviarli sulla linea telefonica impegnata e rispettivamente converte in over-voice i segnali di fonia e dati della linea telefonica impegnata per inviarli a detto apparecchio slave (S) . 5 ) - Impianto telefonico secondo le rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che i canali over-voice dei segnali fonici (TXLl-TXL2-TXin-RXLl-RXL2-RXin) sono modulati in FM a banda stretta ed i canali over-voice dei segnali dati (TXDm-RXDs) sono modulati in FSK a banda stretta. 6) - Impianto telefonico secondo le rivendicazioni 1 e 5, caratterizzato dal fatto che le frequenze portanti dei canali over-voice di fonia e dati sono comprese tra 100 e 400 KHz. 7) - Impianto telefonico secondo le rivendicazioni 1 e 2 ed una qualunque delle rivendicazioni 3 a 6, caratterizzato dal fatto che l'apparecchio master (M) comprende un circuito telefonico (CT) ed una sezione di modulazione-demodulazione (MDM) includente un?unit? ad alta frequenza (22) e dal fatto che l'unit? ad alta frequenza ? collegata da un lato ad un distributore (21) dal quale riceve ed al quale trasmette segnali fonici in bassa frequenza, da un altro lato al circuito interno (I) sul quale immette e dal quale riceve, via trasformatore di accoppiamento (23) , i segnali fonia e dati in over-voice e da un terzo lato ad un microprocessore (pPm) dell'apparecchio master dal quale riceve ed al quale trasmette i segnali dati in bassa frequenza. 8) - Impianto telefonico secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che l'unit? ad alta frequenza (22) comprende: - un modulatore (24) del canale (TXDm) dati-master in FSK - un rivelatore (28) canale (RXDs) dati-slave, seguito dal demodulatore (29) di canale. - modulatori in FM (33-39-45) dei primi canali di fonia (TXL1TXL2-TXin) rivelatori (35-41-47) e demodulatori (36-42-48) dei secondi canali di fonia (RXLl-RXL2-RXin) . 9) - Impianto secondo la rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che i rivelatori dei canali di fonia e dati includono rispettivi generatori (31-37-43-49) di frequenze locali differenziate atti ad effettuare, in ricezione, la trasposizione dei singoli canali overvoice su una frequenza fissa mediante battimento eterodina con dette frequenze locali; i canali trasposti essendo filtrati per mezzo di filtri standard accordati su detta frequenza fissa. 10) - Impianto secondo la rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che la frequenza fissa di trasposizione ? scelta sostanzialmente pari a 450 KHz e che i filtri standard sono del tipo utilizzato nei ricevitori AM. 11) - Impianto secondo le rivendicazioni 1 e 2, ed una qualunque delle rivendicazioni 3 a 10, caratterizzato dal fatto che ciascun apparecchio periferico slave (S) comprende una sezione telefonica (51) ed una sezione ad alta frequenza (mdm) controllate da un microprocessore locale (pPs) e dal fatto che la sezione ad alta frequenza include: - un modulatore (62) in FSK del canale dati- slave (RXDs) - un rivelatore (67) con demodulatore (68) del canale datimaster (TDXm) - un modulatore multif unzione (71) dei secondi canali fonia (RXLl-RXL2-RXin) - un rivelatore multif unzione (73) seguito da un demodulatore (74) ed includente un generatore (75) di frequenze locali per la trasposizione in ricezione su una frequenza fissa, tipicamente 450 KHz, dei diversi canali over- voice. 12) - Impianto secondo la rivendicazione 11, caratterizzato dal fatto che il modulatore ed il rivelatore multifunzione (71-73) solezionano i canali da modulare, rispettivamente trasporre su frequenze fisse, su comando del microprocessore (pPs) . 13) - Impianto telefonico secondo la rivendicazione 1 ed una qualunque delle rivendicazioni 2 a 12, caratterizzato dal fatto che i canali di fonia e dati in over-voice sono confinati sul doppino dell'impianto interno (I) da un filtro (FL) che blocca l'alta frequenza verso le linee telefoniche (LI) ma assicura il collegamento galvanico in bassa frequenza tra una linea (LI) e detto doppino dell'impianto interno.
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