ITTO20130251A1 - Dispositivo di fissaggio per collegare l'estremita' di un endoscopio ad un tubo - Google Patents

Dispositivo di fissaggio per collegare l'estremita' di un endoscopio ad un tubo

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ITTO20130251A1
ITTO20130251A1 IT000251A ITTO20130251A ITTO20130251A1 IT TO20130251 A1 ITTO20130251 A1 IT TO20130251A1 IT 000251 A IT000251 A IT 000251A IT TO20130251 A ITTO20130251 A IT TO20130251A IT TO20130251 A1 ITTO20130251 A1 IT TO20130251A1
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Description

DESCRIZIONE
“DISPOSITIVO DI FISSAGGIO PER COLLEGARE L'ESTREMITA' DI UN ENDOSCOPIO AD UN TUBOâ€
La presente invenzione à ̈ relativa ad un dispositivo di fissaggio per collegare l’estremità di un endoscopio ad un tubo.
La domanda di brevetto tedesca DE102011120730A1 corrisponde al preambolo della rivendicazione 1 e descrive un dispositivo di fissaggio che à ̈ realizzato in materiale plastico e ha un manicotto impegnato dall’estremità anteriore dell’endoscopio. Il manicotto à ̈ collegato ad un puntale tramite un braccio radiale. Il puntale, a sua volta, à ̈ collegato ad un tubo avente due canali, utilizzati per il passaggio di strumenti (pinze per biopsia, cateteri, ecc…) e, rispettivamente, per il passaggio di un liquido di lavaggio utilizzato per risciacquare una lente disposta all’estremità dell’endoscopio.
È sentita l’esigenza di facilitare le operazioni manuali con cui si accoppia l’estremità anteriore dell’endoscopio al manicotto.
A tale scopo, à ̈ possibile realizzare il manicotto come pezzo separato dal puntale, come anche suggerito dalla domanda DE102011120730A1, in modo da inserire dapprima l’endoscopio nel manicotto e poi fissare quest’ultimo al puntale.
In quest’ambito, à ̈ sentita l’esigenza di prevedere una soluzione che sia semplice, ma garantisca un accoppiamento stabile ed affidabile del manicotto e dell’endoscopio al puntale.
Scopo della presente invenzione à ̈ quello di realizzare un dispositivo di fissaggio per collegare l’estremità di un endoscopio ad un tubo, il quale consenta di assolvere in maniera semplice ed economica alle esigenze sopra esposte.
Secondo la presente invenzione viene realizzato un dispositivo di fissaggio per collegare l’estremità di un endoscopio ad un tubo, come definito nella rivendicazione 1.
L'invenzione verrà ora descritta con riferimento ai disegni annessi, che ne illustrano un esempio di attuazione non limitativo, in cui:
- la figura 1 à ̈ una vista laterale semplificata di una preferita forma di attuazione del dispositivo di fissaggio per collegare l’estremità di un endoscopio ad un tubo, secondo la presente invenzione, e mostra due componenti che, per questioni di chiarezza, sono disaccoppiati;
- la figura 2 Ã ̈ una prospettiva, in scala ingrandita, dei due componenti del dispositivo di fissaggio di figura 1;
- le figure 3 e 4 sono viste posteriori dei due componenti di figura 2; e
- la figura 5 Ã ̈ una vista laterale del dispositivo di fissaggio di figura 1, in scala ingrandita e con i suoi due componenti accoppiati.
Nella figura 1, con 1 à ̈ indicato un dispositivo di fissaggio, per collegare l’estremità anteriore di un endoscopio 3 a due tubi 4 e 5, aventi sezione trasversale circolare in modo da definire rispettivi canali, l’uno per il passaggio di strumenti preposti ad eseguire una biopsia o di cateteri (non illustrati) e l’altro per il passaggio di un liquido per lavare una lente dell’endoscopio 3.
I tubi 4 e 5 sono realizzati in materiali plastici flessibili di tipo noto e sono di tipo monouso, così come à ̈ di tipo monouso il dispositivo 1.
Con riferimento alle figure 1 e 4, il dispositivo 1 à ̈ realizzato in materiale plastico ed à ̈ costituito da due componenti distinti (indicati dai numeri di riferimento 7 e 14 nelle figure allegate), ciascuno dei quali à ̈ realizzato in un sol pezzo.
Uno di tali componenti à ̈ definito da un cappuccio 7 comprendente un manicotto 8, che si estende lungo un asse 9; ed una parete 10 trasversale, disposta ad una estremità assiale del manicotto 8. Il cappuccio 7 definisce un alloggiamento 11, che ospita l’estremità dell’endoscopio 3 e, preferibilmente, à ̈ chiuso assialmente dalla parete 10. Nel contempo, il cappuccio 7 à ̈ realizzato in materiale trasparente, per cui l’endoscopio 3 può rilevare immagini attraverso la parete 10. In alternativa, la parete 10 può essere assente oppure essere sostituita da uno spallamento assiale disposto lungo il bordo circolare del manicotto 8 in modo da definire un fine corsa per l’inserimento assiale dell’endoscopio 3 nell’alloggiamento 11.
Preferibilmente, all’estremità opposta della parete 10, il cappuccio 7 à ̈ fissato ad una guaina 12 che ha sezione trasversale circolare, definisce un prolungamento del manicotto 8 ed à ̈ attraversata dall’endoscopio 3. Ad esempio, la guaina 12 à ̈ calzata ed incollata su un raccordo terminale 13 del cappuccio 7. In alternativa, il cappuccio 7 à ̈ sovrastampato oppure saldato a laser sull’estremità della guaina 12.
Preferibilmente, per una parte della loro lunghezza i tubi 4,5 e la guaina 12 sono accostati lungo rispettive generatrici e sono fissi l’uno rispetto all’altro. In particolare, in fase di produzione la guaina 12 viene estrusa insieme al tubo 4 in modo da unirsi a caldo al tubo 4 in modo spontaneo all’uscita dalle matrici di estrusione. La guaina 12 viene poi separata dal tubo 4 alle sue estremità, tramite incisione ad esempio. Il tubo 5, invece, à ̈ fissato tramite una serie di punti di adesivo.
Con riferimento alle figure 1 e 3, l’altro dei due componenti del dispositivo 1 à ̈ definito da un puntale 14, disposto di fianco al cappuccio 7 e collegato ai tubi 4 e 5. Ad esempio, il puntale 14 ha due raccordi 15,16, i quali sono paralleli all’asse 9, sono innestati rispettivamente nelle estremità dei tubi 4,5 e, in particolare, sono incollati a questi ultimi. In alternativa, il puntale 14 à ̈ sovra-stampato o saldato a laser su almeno una delle estremità dei tubi 4,5, in modo da renderlo integrale a tale estremità.
Il puntale 14 termina assialmente in posizione più avanzata rispetto alla parete 10 e ha un foro 17, il quale à ̈ parallelo all’asse 9, à ̈ coassiale con il canale del tubo 4 e definisce la continuazione di tale canale. Analogamente, il puntale 14 ha un passaggio 18 comprendente una porzione 19 che à ̈ parallela al foro 17, à ̈ coassiale con il canale del tubo 5 e definisce la continuazione di questo canale. Il passaggio 18 à ̈ conformato ad L e comprende una porzione 20 (indicata in linea tratteggiata in figura 3) che si estende in direzione sostanzialmente radiale a partire da una estremità assiale cieca della porzione 19.
La porzione 20 ha una uscita su una faccia laterale 21 del puntale 14, in corrispondenza di una zona disposta vicino e davanti alla parete 10 in modo da dirigere il liquido di lavaggio verso la parete 10 stessa e la lente dell’endoscopio 3.
Con particolare riferimento alla figura 2, il cappuccio 7 à ̈ collegato in posizione fissa al puntale 14 tramite un dispositivo a guida e slitta 22 comprendente una guida 23 facente parte del puntale 14 ed una slitta 24, che fa parte del cappuccio 7 ed à ̈ accoppiata in modo scorrevole alla guida 23 in direzione parallela all’asse 9. Secondo una variante non illustrata, la guida 23 fa parte del cappuccio 7, e la slitta 24 fa parte del puntale 14.
La guida 23 definisce una sede di guida 25, che à ̈ delimitata lateralmente dalla faccia 21 e frontalmente da uno spallamento 26, definente un arresto per l’avanzamento assiale della slitta 24 nella sede di guida 25.
In particolare, la sede di guida ha una sezione trasversale con forma a T o a coda di rondine. In altre parole, la guida 23 comprende due porzioni 27,28 laterali, le quali sono affacciate l’una all’altra e hanno sezione trasversale a C in modo da definire rispettive scanalature 29 parallele all’asse 9. La slitta 24 ha, in sezione trasversale, una forma complementare a quella della sede di guida 25, per cui comprende due appendici 30 contrapposte, le quali sporgono tangenzialmente rispetto alla superficie laterale esterna del manicotto 8, sono allungate parallelamente all’asse 9 ed impegnano, rispettivamente, le scanalature 29.
Lo spallamento 26 costituisce parte di un dispositivo di ritenzione 31, il quale blocca assialmente la slitta 24 nella sede di guida 25. Il dispositivo 31 comprende una sede di ritenzione 32 realizzata nella slitta 24; ed un dente anti-sfilamento 33, il quale sporge nella sede di guida 25 in modo da impegnare la sede 32. In particolare, il dente 33 sporge dalla porzione 27 nella corrispondente scanalatura 29, e la sede 32 à ̈ realizzata nella corrispondente appendice 30. Nel caso in cui la parete 10 e il raccordo 13 fossero assenti, potrebbe essere prevista una sede di ritenzione aggiuntiva nell’altra appendice 30, per potere inserire in modo indifferente l’una o l’altra delle due estremità del cappuccio 7 nella sede di guida 25.
Il dente 33 ha uno spallamento 34 frontale, che impedisce l’arretramento della slitta 24 e blocca quest’ultima assialmente contro lo spallamento 26, dopo che il dente 33 à ̈ scattato nella sede 32. In particolare, gli spallamenti 34 e 26 sono disposti su un medesimo lato del puntale. Preferibilmente, il dente 33 ha anche un piano inclinato 35 posteriore, il quale fa progressivamente flettere il dente 33 e lo fa allontanare dalla corrispondente scanalatura 29 durante lo scorrimento della appendice 30, fino a quando poi il dente 33 scatta nella sede 32 ritornando elasticamente nella sua posizione di riposo originaria.
In particolare, il dente 33 à ̈ portato da un dito 38, il quale si estende a sbalzo dalla porzione 27 ed à ̈ mobile rispetto a quest’ultima da una posizione di riposo verso una posizione di rilascio. Nella posizione di riposo, il dito 38 non à ̈ deformato e mantiene il dente 33 nella sede 32. Nella posizione di rilascio, il dito 38 à ̈ deformato ed à ̈ divaricato lateralmente verso l’esterno rispetto alla sede 25, in modo da disimpegnare il dente 33 dalla sede 32 e, quindi, consentire al cappuccio 7 di essere sfilato dal puntale 14, se necessario.
In particolare, quando à ̈ disposto nella posizione di riposo, il dito 38 à ̈ sostanzialmente parallelo all’asse 9, à ̈ comunque staccato dallo spallamento 26 e dalla faccia 21, e ha una lunghezza tale da sporgere assialmente oltre la sede di guida 25, in modo da poter essere divaricato manualmente agendo sulla sua punta 39 in modo relativamente semplice.
Ancora con riferimento alla figura 2, il manicotto 8 comprende una porzione di bloccaggio 40, la quale à ̈ portata dalla slitta 24 ed à ̈ deformabile radialmente verso l’interno dell’alloggiamento 11 per ridurre localmente il diametro dell’alloggiamento 11 e quindi serrare l’estremità dell’endoscopio 3 al fine di mantenerla in posizione fissa dopo l’accoppiamento del cappuccio 7 al puntale 14.
In particolare, la porzione di bloccaggio 40 comprende un tassello 41, il quale frontalmente, ossia verso la parete 10, ha un piano inclinato 43 definente un invito. Lungo i due lati e posteriormente, invece, il tassello 41 à ̈ staccato dalla slitta 24, oppure la porzione 40 comprende una zona indebolita 44 che unisce il tassello 41 alla slitta 24 ed à ̈ definita da una riduzione di spessore rispetto alla slitta 24. In questo modo, il tassello 41 può flettersi attorno ad una cerniera virtuale 45 disposta in corrispondenza del bordo frontale del piano inclinato 43.
Nel contempo, il puntale 14 comprende una appendice 46, la quale à ̈ rigida rispetto alla porzione 40, à ̈ sovrapposta alla porzione 40 in direzione radiale quando la slitta 24 à ̈ bloccata nella sede di guida 25 e preferibilmente sporge verso l’esterno rispetto alla faccia 21. L’altezza radiale dell’appendice 46 à ̈ tale da generare una interferenza con la porzione 40, se quest’ultima non fosse deformabile, per cui l’appendice 46 va a premere il tassello 41 verso l’asse 9 quando si sovrappone al tassello 41 durante l’accoppiamento del cappuccio 7 al puntale 14.
In particolare, posteriormente l’appendice 46 ha un piano inclinato 48 definente un cuneo che progressivamente provoca la flessione del tassello 41, agendo sul piano inclinato 43, durante l’inserimento assiale della slitta 24 nella sede di guida 25. L’accoppiamento del cappuccio 7 alla sede di guida 25 viene effettuata dopo avere inserito l’estremità dell’endoscopio 3 nell’alloggiamento 11. In particolare, dopo un iniziale inserimento della slitta 24 nella sede di guida 25 à ̈ possibile continuare tale inserimento spingendo l’endoscopio 3, il quale va a spingere sulla parete 10 per trascinare l’intero cappuccio 7 verso la fine della sede di guida 25. La progressiva deformazione radiale della porzione 40 provocata dall’appendice 46 tende a ridurre localmente il diametro dell’alloggiamento 11. Tale riduzione di diametro à ̈ calibrata in fase di progetto in modo da bloccare l’estremità dell’endoscopio 3 nel cappuccio 7 quando l’appendice 46 à ̈ completamente sovrapposta al tassello 41 al termine dell’accoppiamento della slitta 24 nella sede di guida 25. Come accennato sopra, tale accoppiamento termina quando il dente 33 scatta nella sede 32. In tali condizioni, il cappuccio 7 rimane bloccato al puntale 14 in maniera stabile (almeno fino a quando la punta 39 del dito 38 non viene divaricata).
Con riferimento alle figure 1 e 4, preferibilmente una molla elicoidale 50 à ̈ associata al tubo 4 per evitare che il suo canale si ostruisca nelle zone in cui il tubo 4 stesso deve piegarsi. La molla 50 à ̈ coassiale a tale canale e, preferibilmente, à ̈ alloggiata nel tubo 4. La figura 5 mostra le spire della molla 50 in modo semplificato: preferibilmente tali spire sono accostate l’una all’altra e potrebbero avere una sezione trasversale diversa da quella circolare. Inoltre, la molla 50 potrebbe circondare il tubo 4, invece di essere disposta al suo interno.
Come mostrato in figura 1, all’estremità opposta rispetto al puntale 14, i tubi 4 e 5 sono bloccati in modo irreversibile in una porzione 51 di un fermaglio 52 realizzato in materiale plastico. Il fermaglio 52 preferibilmente comprende anche una appendice laterale 53 per il fissaggio della guaina 12 (o direttamente dell’endoscopio 3, in assenza della guaina 12). L’appendice 53 comprende due semigusci 54,55 accoppiati tramite una cerniera virtuale 56 e definenti, insieme, una sede cilindrica 57 impegnata dalla guaina 12: il semiguscio 54 si estende a partire dalla porzione 51, mentre il semiguscio 55 può essere ruotato attorno alla cerniera 56 verso una posizione di chiusura (non illustrata) in modo da serrare la guaina 12 contro il semiguscio 54 nella sede 57. In particolare, per mantenere chiuso il semiguscio 55 l’appendice 52 ha una apposita linguetta o gancio 60.
Da quanto precede appare evidente come l’endoscopio 3 sia fissato in modo stabile ai tubi 4 e 5, e come le operazioni di accoppiamento del cappuccio 7 al puntale 14 siano estremamente semplici e veloci, grazie al dispositivo 22. Nel contempo, à ̈ possibile infilare l’estremità dell’endoscopio 3 nell’alloggiamento 11 in modo agevole prima dell’utilizzo, quando il cappuccio 7 à ̈ inserito solo parzialmente nel puntale 14.
Inoltre, la porzione di bloccaggio 40 consente di bloccare l’estremità dell’endoscopio 3 nonostante sia previsto un leggero gioco radiale nell’alloggiamento 11: tale gioco agevola l’inserimento dell’estremità dell’endoscopio 3 nel cappuccio 7, ma viene poi eliminata grazie alla deformazione radiale della porzione di bloccaggio 40. Tale deformazione si ottiene in modo automatico durante l’inserimento della slitta 24 nella sede di guida 25, per cui non à ̈ necessario alcun intervento manuale aggiuntivo.
Inoltre, gli elementi dei dispositivo 22 sono relativamente semplici e poco ingombranti, per cui incidono relativamente poco sulle dimensioni complessive del dispositivo 1.
Vantaggi di semplicità del dispositivo 1 sono poi evidenti per un tecnico del ramo dalle caratteristiche sopra descritte.
Da quanto precede appare, infine, evidente che al dispositivo 1 descritto possono essere apportate modifiche e varianti che non esulano dal campo di protezione della presente invenzione, come definito nelle rivendicazioni allegate.
In particolare, il dito 38 potrebbe essere assente; e/o la sede di guida 25 e la slitta 24 potrebbero avere una sezione trasversale diversa da quella preferita indicata a titolo di esempio; e/o la pozione 40 potrebbe essere configurata in modo diverso per ottenere lo stesso effetto di serraggio sull’estremità dell’endoscopio 3.
Inoltre, la guaina 12 ed il raccordo 13 potrebbero essere assenti. Al limite, la slitta 24 potrebbe essere sovrastampata sull’estremità dell’endoscopio 3 e/o costituire parte dell’estremità dell’endoscopio 3, per evitare anche l’operazione di inserimento di tale estremità nell’alloggiamento 11.
Infine, i tubi 4 e 5 potrebbero essere utilizzati per scopi differenti da quelli descritti sopra, ad esempio per una iniezione di medicinali.

Claims (1)

  1. R I V E N D I C A Z I O N I 1.- Dispositivo di fissaggio (1) per collegare l’estremità di un endoscopio (3) ad un tubo (4), il dispositivo di fissaggio essendo realizzato in materiale plastico e comprendendo: - un puntale (14) atto ad essere fissato a detto tubo (4) ed avente almeno un foro (17) che, in uso, à ̈ coassiale e comunica con un canale di detto tubo (4); - un manicotto (8), il quale si estende lungo un asse (9) sostanzialmente parallelo a detto foro (17) ed à ̈ atto ad essere accoppiato, in uso, all’estremità del detto endoscopio (3); - mezzi di fissaggio per fissare detto manicotto (8) a detto puntale (14); caratterizzato dal fatto che detti mezzi di fissaggio comprendono: - mezzi a guida e slitta (22) per accoppiare detto manicotto (8) a detto puntale (14) in modo assialmente scorrevole; - mezzi di ritenzione (31) per fermare assialmente detto manicotto (8) in posizione fissa rispetto a detto puntale (14). 2.- Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto manicotto (8) definisce un alloggiamento (11) atto ad essere impegnato, in uso, dall’estremità dell’endoscopio (3) e comprende una porzione di bloccaggio (40), la quale à ̈ disposta in corrispondenza di detti mezzi a guida e slitta (22) ed à ̈ deformabile radialmente verso l’interno per ridurre localmente il diametro di detto alloggiamento (11); detto puntale (14) comprendendo una porzione di forzamento (46), la quale à ̈ sovrapposta radialmente a detta porzione di bloccaggio (40) in modo da deformare radialmente detta porzione di bloccaggio (40) quando detto manicotto (8) à ̈ accoppiato a detto puntale (14). 3.- Dispositivo secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che almeno una di dette porzioni di bloccaggio e di forzamento (40,46) à ̈ sporgente radialmente verso l’esterno. 4.- Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi a guida e slitta (22) comprendono: - una guida (23) facente parte di uno di detti puntale e manicotto e definente una sede di guida (25), ed - una slitta (24) facente parte dell’altro di detti puntale e manicotto ed impegnante detta sede di guida (25) in modo assialmente scorrevole; detti mezzi di ritenzione (31) comprendendo una sede di ritenzione (32) realizzata in detta slitta (24), ed un dente (33), che sporge in detta sede di guida (25) in modo da impegnare detta sede di ritenzione (32). 5.- Dispositivo secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che detta guida (23) comprende una porzione fissa (27) ed un dito (38), il quale sporge da detta porzione fissa (27) supporta detto dente (33) ed à ̈ mobile rispetto a detta porzione fissa (27) da una posizione di riposo, in cui detto dente (33) impegna detta sede di ritenzione (32), verso una posizione di rilascio, in cui detto dente (33) à ̈ disimpegnato da detta sede di ritenzione (32). 6.- Dispositivo secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che detta guida (23) comprende due porzioni laterali (27,28) definenti rispettive scanalature (29) parallele a detto asse (9), in modo da definire complessivamente una sede di guida (25) a T o a coda di rondine; detto dito (38) definendo un prolungamento di una di dette porzioni laterali (27). 7.- Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 4 a 6, caratterizzato dal fatto che detta guida (23) fa parte di detto puntale, e detta slitta (24) fa parte di detto manicotto. 8.- Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto manicotto (8) costituisce parte di un cappuccio (7), il quale à ̈ trasparente e definisce un alloggiamento (11) assialmente cieco. 9.- Gruppo per endoscopia comprendente: - almeno un tubo (4,5); - un dispositivo di fissaggio (1) per collegare l’estremità di un endoscopio (3) a detto tubo (4), realizzato secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti; - un elemento di aggancio atto a fermare detto tubo (4) a detto endoscopio (3) all’estremità opposta rispetto al detto dispositivo di fissaggio (1). 10.- Gruppo secondo la rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto di comprendere una molla elicoidale, che à ̈ accoppiata a detto tubo, à ̈ coassiale ad un canale di detto tubo (4) e si estende per almeno parte della lunghezza di detto canale.
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