ITRM940170A1 - Sistema singolo di gestione da impianto di riscaldamento condominiale. - Google Patents

Sistema singolo di gestione da impianto di riscaldamento condominiale.

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Publication number
ITRM940170A1
ITRM940170A1 IT94RM000170A ITRM940170A ITRM940170A1 IT RM940170 A1 ITRM940170 A1 IT RM940170A1 IT 94RM000170 A IT94RM000170 A IT 94RM000170A IT RM940170 A ITRM940170 A IT RM940170A IT RM940170 A1 ITRM940170 A1 IT RM940170A1
Authority
IT
Italy
Prior art keywords
flow
boiler
temperature
detector
working temperature
Prior art date
Application number
IT94RM000170A
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English (en)
Inventor
Gatto Enrico Del
Original Assignee
Gatto Enrico Del
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Publication date
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  • Steam Or Hot-Water Central Heating Systems (AREA)
  • Control Of Resistance Heating (AREA)

Description

Descrizione dell'invenzione industriale dal titolo:
SISTEMA SINGOLO DI GESTIONE DA IMPIANTO DI RISCALDAMENTO CONDOMINIALE.
TESTO DELLA DESCRIZIONE
Il brevetto tende ad ottenere da un ìmpìnato dì riscaldamento centralizzato un impianto a gestione autonoma. In particolare il singolo utente può accendere, spegnere, regolare la temperatura in un determinato ambiente (o appartamento) e corrispondere il consumo effettuato più una determinata quota connessa alle dispersioni termiche. La quantificazione del consumo avviene con metodi indiretti.
Sono più che noti gli impianti di riscaldamento centralizzati sìa con diffusione orlzzonatale che verticale ( a colonne montanti). Altrettanto conosciuti sono gli impianti di riscaldamento con caldaia autonoma. Le differenze fondamentali tra questi due sistemi sono chiaramente connesse agli orari di utilizzo ed alla quantificazione delle spese. Il sistema esposto tende ad essere una intermedia tra i due, cioè a realizzare un impianto che possa essere avviato e disattivato singolarmente,partendo da un impianto centralizzato, con quantificazione delle spese in base all'effettigv-singolo utilizzo.
XI problema viene trattato in due blocchi principali: Il primo sono i locali riscaldato, l'altro la fonte di riscaldamento (centrale termica). I locali riscaldati, nel caso di un appartamento, rappresentano una utenza che sarà provvista di una centralina. Tutti i corpi radianti collegati all'impianto di riscaldamento centralizzato e facenti parte dell'utenza saranno dotati di valvole elettriche che operano l'apertura e la chiusura automatica dei radiatori stessi ed i cavi elettrici di comando di queste elettrovalvole faranno capo alla centralina sopra menzionata. Essa è composta da un orologio di accenzione e spegnimento dotato di contatti elettrici, da un termostato ambiente, da un temporizzatore e da altri due o più termostati di esercizio e da due o più contaore, il tutto è alimentato dalla tensione di rete. Tutti i componenti succitati sono normalmente reperibili in commercio.
All'atto dell'accensione, le elettrovalvole dei radiatori vengono alimentate operando cosi l'apertura ciod lasciando circolare acqua all'interno dei corpi radianti, entra in funzione contemporaneamente il temporizzatore. Se dopo un tempo prestabilito i radiatori non raggiungono una determinata temperatura (stabilita del termostato di esercizio la cui sonda termica è a diretto contatto
le elettrovalvole automaticamente chiudono l'afflusso ai radiatori. Se invece la temperatura impostata viene raggiunta nel tempo prestabilito l'afflusso di acqua calda permane permettendo ai radiatori di riscaldare gli ambienti.All'atto dell'accensione viene fatto partire un contaore che quantificherà il tempo di apertura e si fermerà all'atto della chiusura delle elettrovalvole. Avendo stabilito in precedenza la capacità termica dei radiatori facenti parti della intera utenza e sapendo la termperatur di esercizio (quella impostata in caldaia) dei corpi radianti, sapremo quante Kilocaiorie Bono state erogate e per quanto tempo. Se le temperature di afflusso dell'acqua dovessero essere più di una il termostato della centralina è in grado di rilevarle e di connettere automaticamente un altro contaore, cambiando il consumo di calorie con il variare della temperatura di lavoro dei radiatori; ci sarà perciò un contaore per ogni temperatura di lavoro della caldaia, per cui il prodotto delle ore per ogni temperatura e la somma dei prodotti, ci darà il consumo in calorie per quella determinata utenza. In effetti le temperatur di lavoro della caldaia possono essere duo o tre, non è conveniente operare coninui cambiament. In maniera analoga funziona il termostato ambiente che (durante l'orario programmato) opera l'apertura e la chiusura delle elettrovalvole in funzione della temperatura presente nei locali della utenza, attivando o disattivando contemporaneamente il contaore realtivo alla temperatura di esercizio dei radiatori. Essendo ogni centralina cmpletamente autonoma e svincolata da connessioni esterne non vi sono limitazio ni dì carattere numerico alle utenze derivate dallo stesso impianto centralizzato, che possono essere gestite con il suddetto sistema.
Per quanto riguarda la centrale termica si agirà nels segunete modo: il termostato caldaia sarà portato alla massima temperatura di lavoro e rimarrà bloccato in tale posizione, la temperatura di lavoro effettiva verrà regolata da uno, due o più termostati applicati sulla tubazione di mandata di acqua calda alla distanza di due metri circa dall'uscita caldaia, ogni termostato è prefissato su una singola temperatura dì lavoro, la commutazione dall'uno all'atro può essere effettuata manualmente tramite un interruttore a più posizioni oppure automaticamente da un ulteriore termostato posto esternamente al locale che opera la commutazione in funizone della temperatura esterna. L'afflusso dell'acqua calda verso le utenze sarà regolato sulla tubazione di mandata da una valvola miscelatrioe a tre vie già presente nella stragrande maggioranzda degli impianti e da un rilevatore di portata installato sulla tubazione di ritorno prima della giunzione di raccordo della valvola miscelatrice. Le pompe di circolazione andranno posizionate tra il corpo caldaia e la valvola miscelatrice. Lo scopo del rilevatore di portata è quello di stabilire, anche se in modo approssimativo, quante sono le utenze attive cioè la richiesta di acqua calda presente in un determinato momento.
Il rilevatore di portata è costituito da un collettore di entrata ed uno di uscita collegati tra loro con più tubazioni di diametro diverso (a seconda del numero di portate che si vogliono rilevare) provviste ognuna di una valvola manuale per la regolazione del flusso e di un flussostato. Ognuno di questi flussostati posizionerà la valvola miscelatrice in base alla portata rilevata, per esempio il flussostato tarato per la portata del 20% del flusso totale,posizionerà la valvola miscelatrice in modo che il 20% dell'acqua in uscita dalla caldaia vada verso l'impianto mentre il restante 80% venga ricircol lato nella caldaia stessa, lo stesso dicasi per il flussostato tarato al 50% della portata, mentre il flussostato tarato al 100% posizionerà la valvola miscelatrice in modo che l'intera portata delle pompe venga inviata all'mpianto. Nel caso di impianti molto grandi (più di 50 utenti) è opportuno che i flussostati siano collegati in maniera tale che oltre ad agire sulla valvola miscelatrice mettano anche in movimento pompe di portata diversa in base alle necessità contingenti. Le diverse posieioni della valvola miscelatrice saranno ottenute ponendo sulla piatra dei contatti elettrici, di cui è provvisto il motorino di azionamento della valvola idraulica, un microswitch che blocchi la valvola nella posizione volutaper ogni portata rilevata dal corrispettivo flussostato.
I vantaggi del sistema sono numerosi ed evidenti:
1) provvedere alla trasformazione di un impianto da centralizzato in autonomo con caldaia singola, significa porre in opera nuove tubazioni che oltre ad i costi intrinsechi nella posa stessa, comporta opere murarie di rilevante entità mentre il sistema porposto necessita della posa di soli cavetti elettrici facilmente occultabili con costi sensibilmente inferiori,
2) Le opere murarie oltre a rappresentare un costo considerevole sottopongono l'utente ai notevoli disagi dovuti alle lavorazioni stesse quali polvere, calcinacci, spostamento dei mobili e suppellettili ecc.
3) Il tempo di installazione previsto per l'impianto proposto si riduce a poche ore mentre l'impianto autonomo convenzionale richiede diversi giorni di lavorazione, con chiaro aumento del disagio.
4) Ad opere terminate i locali vanno ritinteggiati o ritapezzati con ulteriori costi e disagi aggiuntivi.
5) L'installazione di un numero di caldaie autonome pari al numero delle utenze, da luogo ad una dispersione termica notevolmente superiore a quelle di un impianto centralizzato, quindi maggior dispendio energetico.
6) La caldaia autonoma è vincolata all'uso di un solo combustibile, il metano. La caldaia centralizzata a seconda del tipo di bruciatore installato, può usare indifferentemente sia metano che gasolio, vi sono anche caldaie policombustibili che possono essere alimentate (in caso di necessità) appunto con combustibili diversi, quindi eliminazione di vincoli da possibili egemonie di mercato

Claims (5)

  1. RIVENDICAZIONI Sistema di gestione autonoma dì riscaldamento basato su: 1) centralina per singola utenza dotata dì apparecchi di accensione e spegnimento a tempo, regolazione temperatura ambiente, sonda termica per rilevamento temperatura di lavoro radiatori, circuito temporizzatore per rilevamento caladaìa centrale non attiva, contaore abbinati al rilevamento temperatura per la quantificazione indiretta dell'energia termica emessa.
  2. 2) Centralina locale aaldaia con termostati pretarati per singola temperatura di lavoro, sistema a tempo per accensione e spegnimento, termostati esterni per la variazione automatica della temperatura di lavoro caldaia in funzione della temperatura esterna.
  3. 3) Rilevatore di portata composto da collettore di entrata e collettore di uscita collegati tra loro da tubi di diverso diametro, il flusso attraverso i quali è determinato da una valvola manuale di taratura,muniti ciascuno di un flussostato per il rilevamento della portata desiderata. Abbinamento ai flussostati del rilevatore di valvola miscelatrice a tre o più vie o valvole di zona parzlalizzatrici ed a pompe di circolazione di portata diversa azionabili mediante i flussostati del rilevatore.
  4. 4) Assenza di connessioni di qualsiasi genere tra i locali delle utenze e la centrale di riscaldamento.
  5. 5) Piastra portacontatti del motorino di movimentazione della valvola idraulica a tre o più vie con interruttori dì fine-corsa posizionati per attuare le portate corrispondenti al rilvamento del corrispettivo flussostato.
IT94RM000170A 1994-03-25 1994-03-25 Sistema singolo di gestione da impianto di riscaldamento condominiale. ITRM940170A1 (it)

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ITRM940170A0 ITRM940170A0 (it) 1994-03-25
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