ITRM20130178A1 - Dispositivo di chiusura silenziosa per serrature di portoni, cancelli o simili. - Google Patents

Dispositivo di chiusura silenziosa per serrature di portoni, cancelli o simili.

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ITRM20130178A1
ITRM20130178A1 IT000178A ITRM20130178A ITRM20130178A1 IT RM20130178 A1 ITRM20130178 A1 IT RM20130178A1 IT 000178 A IT000178 A IT 000178A IT RM20130178 A ITRM20130178 A IT RM20130178A IT RM20130178 A1 ITRM20130178 A1 IT RM20130178A1
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IT
Italy
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lock
latch
door
silent
closing device
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IT000178A
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Giuliana Corvo
Luciano Corvo
Mario Corvo
Orlando Corvo
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Iron 2000 Service Di Corvo Simone
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    • E05BLOCKS; ACCESSORIES THEREFOR; HANDCUFFS
    • E05B15/00Other details of locks; Parts for engagement by bolts of fastening devices
    • E05B15/02Striking-plates; Keepers; Bolt staples; Escutcheons
    • E05B15/0205Striking-plates, keepers, staples
    • E05B15/024Striking-plates, keepers, staples adjustable
    • E05B15/0245Movable elements held by friction, cooperating teeth, or the like
    • EFIXED CONSTRUCTIONS
    • E05LOCKS; KEYS; WINDOW OR DOOR FITTINGS; SAFES
    • E05BLOCKS; ACCESSORIES THEREFOR; HANDCUFFS
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    • EFIXED CONSTRUCTIONS
    • E05LOCKS; KEYS; WINDOW OR DOOR FITTINGS; SAFES
    • E05BLOCKS; ACCESSORIES THEREFOR; HANDCUFFS
    • E05B17/00Accessories in connection with locks
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    • EFIXED CONSTRUCTIONS
    • E05LOCKS; KEYS; WINDOW OR DOOR FITTINGS; SAFES
    • E05BLOCKS; ACCESSORIES THEREFOR; HANDCUFFS
    • E05B15/00Other details of locks; Parts for engagement by bolts of fastening devices
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    • EFIXED CONSTRUCTIONS
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    • E05B47/02Movement of the bolt by electromagnetic means; Adaptation of locks, latches, or parts thereof, for movement of the bolt by electromagnetic means
    • E05B47/026Movement of the bolt by electromagnetic means; Adaptation of locks, latches, or parts thereof, for movement of the bolt by electromagnetic means the bolt moving rectilinearly

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Description

“DISPOSITIVO DI CHIUSURA SILENZIOSA PER SERRATURE DI PORTONI, CANCELLI O SIMILIâ€
DESCRIZIONE
Settore della tecnica
La presente invenzione si riferisce agli accessori per portoni, cancelli o simili, e in particolare ad un accessorio per le serrature di portoni, cancelli o simili.
Tecnica nota
Nella tecnica anteriore le serrature di portoni, cancelli o simili sono dotate di una contropiastra convenzionale nel cui foro si inserisce lo scrocco al termine della rotazione dell’anta su ci agisce la molla chiudiporta.
Ad esempio, in un modello molto diffuso di serratura elettrica prodotto dalla Società CISA, la contropiastra presenta una rotellina in plastica che, agendo su un riscontro della serratura elettrica, fa rientrare il riscontro nel blocco della serratura elettrica mentre lo scrocco entra nel relativo foro della contropiastra. Tuttavia questa sistema di serratura ha l’inconveniente di non essere né silenzioso né sicuro, in quanto l’utilizzatore deve spesso dare un colpo finale per chiudere definitivamente il portone o simili, facendo così entrare lo scrocco all’interno del foro della contropiastra.
Inoltre, assai spesso, a causa dei cambiamenti climatici, quando la temperatura scende, la densità dell’olio della molla chiudiporta aumenta e pertanto il portone si chiude più lentamente o può semplicemente accostarsi e rimanere aperto, non essendovi (nella fase finale di movimento dell’anta) una forza sufficiente a fare entrare lo scrocco nel suo foro e fare anche rientrare il riscontro nella serratura elettrica. Come à ̈ noto, il riscontro (in condizione premuta dentro la serratura) serve ad abilitare l’apertura del portone o simili tramite il pulsante di comando del citofono, in maniera che un elettromagnete residente all’interno della serratura elettrica provochi l’arretramento dello scrocco a seguito del comando. Ricapitolando, le serrature elettriche tradizionali a contropiastra, spesso non facilitano affatto una corretta chiusura del portone o simili.
Un altro fattore che può impedire la corretta chiusura del portone o simili, anche nei mesi non invernali, à ̈ il vento. Infatti, à ̈ risaputo che non facendo caso ad un’eventuale folata di vento mentre si entra o si esce da un portone condominiale, la forza esercitata dalla molla chiudiporta - essendo contrastata dal vento nella fase finale di rotazione dell’anta - potrebbe non bastare per chiudere definitivamente il portone e quindi anche la sua serratura. Sovente l’utilizzatore non ha la pazienza o l’accortezza di dare il classico colpo finale al portone, che sarebbe assolutamente indispensabile in queste situazioni. Ne consegue che il portone resta aperto a tutto svantaggio della sicurezza del condominio. Ciò à ̈ inammissibile specialmente nelle ore notturne.
Quindi, esiste la necessità di mettere a disposizione un sistema che permette di eliminare gli svantaggi della tecnica nota.
Inoltre, un tale sistema deve essere preferibilmente di tipo universale ossia applicabile su - o quantomeno adattabile a - tutti i portoni e a quasi tutte le serrature esistenti oggigiorno, siano esse di tipo meccanico, elettrico, o elettronico (funzionanti cioà ̈ con tessere e/o con orari di entrata e uscita programmabili), ma aventi gli inconvenienti suddetti.
Inoltre, un altro scopo della presente invenzione à ̈ mettere a disposizione un dispositivo di chiusura sicura e di tipo passivo, ossia che non richiede energia elettrica per il suo funzionamento.
I portoni possono anche subire nel tempo modifiche tali (dilatazioni dei materiali, disallineamenti, consumo dei cardini del portone, ecc.) da ostacolare o addirittura impedire l’ingresso dello scrocco nel foro della contropiastra tradizionale. Quindi, un altro scopo, oltre alla garanzia di silenziosità e sicurezza, à ̈ quello di assicurare una facile registrazione del dispositivo di chiusura silenziosa secondo la presente invenzione. Così, il dispositivo dell’invenzione potrà semplicemente essere registrato ogni volta per garantire sempre la chiusura del portone (o simili), anche nei casi in cui quest’ultimo abbia subìto modifiche nel tempo. Pertanto, l’utilizzatore (ad esempio un privato, o un condominio) non sarà costretto ad acquistare un nuovo dispositivo di chiusura silenziosa secondo la presente invenzione, essendo sufficiente operare una semplice nuova registrazione.
Nel complesso, la presente invenzione risolve sia un problema di sicurezza, quando il portone non si chiude, che il problema di rendere silenziosa la chiusura del portone.
Chi esce da un portone equipaggiato con una serratura ad esempio di tipo elettrico, e con il dispositivo secondo la presente invenzione, non dovrà più preoccuparsi di verificare che la chiusura corretta del portone abbia effettivamente avuto luogo.
Infine, il dispositivo dell’invenzione ha la proprietà di essere direttamente adattabile anche alle serrature preesistenti. Infatti sarà sufficiente sostituire la contropiastra della serratura tradizionale con il dispositivo dell’invenzione. Quindi, non à ̈ necessario sostituire tutta la serratura.
L’introduzione nella tecnica di materiali innovativi (in particolare di plastiche) a bassissimo coefficiente di attrito statico e cinetico consente altresì di ottimizzare il funzionamento (la sicurezza) del dispositivo della presente invenzione, ricorrendo proprio a tali materiali per la fabbricazione del dispositivo.
Breve descrizione dei disegni
La presente invenzione verrà ora illustrata a titolo puramente esemplificativo e non limitativo con riferimento ai disegni e ad un particolare tipo, assai diffuso, di serratura elettrica, in cui:
FIGURA 1 mostra la vista frontale del sistema tradizionale di chiusura per portoni a serratura elettrica;
FIGURA 2 à ̈ una vista dall’alto relativa alla serratura tradizionale di Figura 1, in cui però la contropiastra tradizionale (di figura 1) à ̈ sostituita dal dispositivo di chiusura silenziosa secondo l’invenzione;
FIGURE 3 sino a 5 mostrano il funzionamento del dispositivo dell’invenzione; FIGURA 6 mostra la sezione A-A di Figura 8;
FIGURA 7 illustra, in prospettiva, un possibile sistema di montaggio e regolazione del dispositivo dell’invenzione;
FIGURA 8 à ̈ una vista del dispositivo dell’invenzione osservando dal lato dell’asola di inserimento dello scrocco, in cui la figura presenta uno strappo che permette di vedere un dado scorrevole (uno degli elementi di regolazione).
Descrizione di una realizzazione preferita dell’invenzione
La realizzazione preferita del dispositivo dell’invenzione à ̈ rappresentata nelle Figg. 2 sino a 8, mentre la tecnica nota à ̈ illustrata in Fig. 1. Partendo da quest’ultima figura (considerata come materia di confronto con le altre figure per poter meglio illustrare il concetto inventivo), il numero di riferimento 1 indica la vera e propria serratura elettrica, il riferimento 2 la contropiastra classica, 3 la maniglia della serratura elettrica, 4 l’anta mobile del portone, 5 l’anta fissa, 6 il pulsante di apertura che aziona il solenoide interno di rientro dello scrocco 7 (mostrato in trasparenza) all’interno del blocco 8 della serratura, il riferimento 9 indica il cosiddetto riscontro menzionato in precedenza, e infine il riferimento 10 indica il cilindro della chiave di sicurezza che impedisce il funzionamento del pulsante 6; tuttavia, normalmente la funzione di apertura del portone tramite il pulsante 6 (o il citofono) non viene disabilitata per consentire comunque, a chiunque si trovi all’interno dello stabile, una rapida fuga verso l’esterno in caso di pericolo (incendio, ecc.). Si nota in Fig. 1 che mentre lo scrocco 7 entra nella rispettiva asola della contropiastra 2 (nella posizione di chiusura mostrata del portone (4, 5)), il riscontro 9 rimane premuto in questa posizione di chiusura, abilitando così la funzione del pulsante di apertura 6 del portone, nonché l’apertura a distanza tramite il citofono.
In questo sistema di chiusura tradizionale del portone (4, 5), durante la chiusura del portone la contropiastra 2 deve agire sullo scrocco 7 - in un tempo assai breve - con una forza maggiore di quella esercitata dalla sua molla antagonista, per farlo prima rientrare nel blocco 8 della serratura elettrica 1 e subito dopo uscire, onde consentirne l’inserimento nell’asola della contropiastra 2. Tuttavia, tale forza potrebbe non essere sufficiente, come già detto sopra.
L’invenzione consiste semplicemente nella sostituzione della contropiastra 2 di Fig. 1 con un particolare dispositivo di chiusura silenziosa, indicato complessivamente dal riferimento numerico 100 in Fig. 2 e nelle successive figure. La Fig. 2 corrisponde esattamente alla vista dall’alto (direzione di osservazione F in Fig. 1) sulla serratura del portone (quest’ultimo essendo mostrato in sezione).
In breve, il dispositivo di chiusura silenziosa 100 secondo la presente invenzione comprende un blocco principale 101 e una piastrina di fissaggio 102 per fissare il blocco principale 101 all’anta fissa 5 del portone. I dettagli di tale fissaggio verranno illustrati in seguito. Il lato 103 del blocco principale 101 del dispositivo 100 dell’invenzione, ossia il lato rivolto verso la serratura elettrica 1, presenta una superficie liscia 105 avente un’asola 104 (Fig. 8) di introduzione dello scrocco 7. Le dimensioni dell’asola 104 corrispondono (più o meno) a quelle dell’omologa asola prevista sulla contropiastra classica 2.
La differenza fondamentale rispetto alla tecnica nota sta nel fatto che il dispositivo 100, pur avendo dimensioni maggiori della contropiastra classica 2 nella direzione “X†(direzione ortogonale alla superficie del portone), ha il vantaggio di permettere un sicuro rientro/arretramento graduale dello scrocco 7 nel blocco 8 della serratura, e il suo successivo inserimento a scatto nell’asola 104. Specificatamente, come mostrato nelle figure 5-4-3, considerate in questo ordine, lo scrocco 7 scivola lungo la superficie bombata e regolare 105 del lato 103 del blocco principale 101, per cui il lavoro meccanico compiuto per comprimere la molla antagonista dello scrocco 7 si estende per un arco di tempo maggiore (la forza di schiacciamento della molla non ha carattere impulsivo) e quindi richiede una forza minore. Oltretutto la superficie à ̈ levigata à ̈ ha un coefficiente di attrito minimo. Il portone si chiude in modo silenzioso e sicuro, in ogni situazione, anche in caso di raffiche di vento o di una molla chiudiporta non in perfette condizioni (vedi sopra). Utilizzando particolari fusioni di materiali plastici à ̈ possibile attualmente ridurre a valori minimi l’attrito tra lo scrocco 7 (normalmente metallico) e la superficie bombata 105 (qui una fusione di materiali plastici). Tuttavia, anche la superficie bombata 105 potrebbe essere di metallo (ottone o altro).
Ai fini della presente invenzione, date le dimensioni notevoli (in direzione “X†) del dispositivo 100 di chiusura silenziosa, l’interno del dispositivo 100 sarà cavo o sostanzialmente cavo. Difatti un blocco in materiale pieno sarebbe troppo pesante e poco pratico da gestire e da montare.
Con riferimento alle restanti Figure 6, 7 e 8 verrà ora illustrato il sistema di montaggio (all’anta fissa 5) e regolazione (delle dimensioni dell’asola 104) del dispositivo 100 della presente invenzione. Il sistema di montaggio e regolazione del dispositivo 100 si basa in primo luogo sul fatto di aver concepito il dispositivo 100 in due componenti: la piastrina di fissaggio 102 e il blocco principale 101. Ciò permette anzitutto di fissare la piastrina di fissaggio 102 all’anta fissa 5, fissando successivamente (in una seconda fase di montaggio e regolazione) il blocco principale 101 sulla piastrina di fissaggio 102 stessa. In quest’ultima fase à ̈ possibile anche regolare adeguatamente le dimensioni dell’asola 104 dello scrocco 7, onde consentire la chiusura del portone all’atto del montaggio iniziale del complesso della serratura (si deve sempre tenere conto delle tolleranze di fabbricazione o di altri effetti non prevedibili). Inoltre, un’ulteriore, nuova regolazione, potrebbe rendersi necessaria in caso di disallineamenti del portone, deformazioni/dilatazioni dei materiali, ecc., come effetti dovuti al tempo trascorso.
Se il portone à ̈ di ferro, la piastrina di fissaggio 102 metallica, potrebbe essere saldata (tramite saldatura elettrica) all’anta fissa 5. Nel caso di un portone in legno o alluminio, la piastrina di fissaggio 102 può essere collegata rigidamente all’anta fissa 5 inserendo delle viti di tenuta (non mostrate) attraverso i fori di fissaggio 106 della piastrina e quindi nel legno o alluminio dell’anta 5.
I mezzi che permettono la regolazione delle dimensioni trasversali dell’asola 104 per lo scrocco 7 (Fig. 8) potrebbero essere i seguenti (esempio illustrativo e non vincolante di un possibile sistema di regolazione):
- una pluralità di alette asolate 107 di montaggio e regolazione, recanti rispettive asole 108, e solidali alla piastrina di fissaggio 102;
- una pluralità di dadi scorrevoli 109 a gabbia di inserimento, inseribili in varie posizioni (nella direzione definita dall’asola 108) su ciascuna rispettiva aletta asolata 107 (per semplicità in Fig. 7 viene mostrato un unico dado scorrevole 109);
- viti di fissaggio e regolazione 110, che vengono prima inserite in rispettivi fori (non numerati nelle figure) del blocco principale 101, poi attraverso le asole di registrazione 108 delle alette 107, e che infine vengono avvitate nella parte filettata 109a (foro filettato 109a) del dado scorrevole 109.
La prima regolazione (durante il montaggio iniziale del dispositivo 100 sul portone) avviene nel modo seguente: si inseriscono tutti i dadi scorrevoli 109 (elastici e a forma di U) sulle rispettive alette asolate 107, in maniera che la forza elastica di ritorno dei bracci della U dei dadi scorrevoli mantenga ciascun dado scorrevole nella posizione desiderata (che deve essere la stessa lungo l’asola 108 per tutti i dadi scorrevoli). Poi si applica il blocco principale 101 sulla piastrina di fissaggio 102, allineando i fori per le viti 110 con i fori dei dadi scorrevoli, dopodiché si stringono le viti 110 nei fori filettati 109a. Le 110 viti passano attraverso due fori opposti sui bracci della U dei dadi scorrevoli 109, uno solo dei quali (109a), quello del vero e proprio dado 111, à ̈ filettato (cfr. Fig. 6, sezione A-A di Fig. 8).
Il blocco principale 101 à ̈ internamente cavo e forma una sorta di cappa. Almeno il materiale della sua superficie curva di scivolo 105 che interagisce con lo scrocco 7 durante la chiusura (Figg. 5-4-3) dovrà essere un materiale a bassissimo coefficiente di attrito statico e cinetico. Questo materiale potrebbe essere una particolare fusione di plastiche.
Le dimensioni nella direzione verticale (ossia l’altezza) del dispositivo 100 non debbono necessariamente coincidere con la dimensione della serratura, ma potrebbero anche essere più piccole.
Si noti che anche il riscontro 9 della serratura elettrica tradizionale 1 può scivolare gradualmente lungo la superficie 105 a bassissimo coefficiente di attrito, esattamente come lo scrocco 7, sebbene ciò non risulti, ovviamente, dalle Figg. 5-4-3. Tale riscontro rimarrà però premuto quando il portone à ̈ chiuso. La presente invenzione non ricorre pertanto alla classica rotellina in plastica (non mostrata per semplicità in Fig. 1), e ciò costituisce un ulteriore vantaggio dell’invenzione in termini di semplificazione del processo produttivo.
Anche se nella precedente descrizione dettagliata di una forma di esecuzione preferita dell’invenzione ci si à ̈ sempre riferiti ad un portone, ovviamente potrebbe trattarsi di un cancello, di una porta a vetri, oppure di una portafinestra, ecc. La presente invenzione à ̈ quindi applicabile in generale in tutti quei casi in cui vi à ̈ un’anta girevole 4 e un’anta fissa 5, su cui poter montare rispettivamente una serratura (meccanica, elettrica, o elettronica) e il dispositivo della presente invenzione.
Si osservi che col sistema di regolazione descritto può formarsi una piccola intercapedine tra il bordo del piano 112 (Fig. 7) della piastrina di fissaggio 102 e il bordo di base 113 (Fig. 8) del blocco principale 101. Ciò non disturba affatto, data la dimensione minima di questa intercapedine, e comunque essa potrebbe essere coperta con mezzi opportuni, ad esempio da una guarnizione (ma non in corrispondenza dell’asola 104!).
Nella forma di esecuzione preferita, il dispositivo 100 dell’invenzione ha la forma di una cappa 101 sostanzialmente ad U o a V, con pareti sottili 114 per alleggerirne il peso; inoltre, la dimensione totale (profondità) della cappa 101 nella direzione X (ortogonale al portone, cfr. Fig. 5) à ̈ almeno 2-3 volte maggiore di quella (nella stessa direzione X) del blocco 8 della serratura 1. In questo modo si ottengono i seguenti effetti:
- massimo alleggerimento del peso del dispositivo 100 e massimo risparmio di materiale;
- gradualità completa del movimento di rientro dello scrocco (Figg. 5-4-3) con conseguente massima sicurezza e silenziosità.
Preferibilmente tutta la cappa 101 (e non solo la porzione 105 interagente con lo scrocco 7 e con l’eventuale riscontro 9) à ̈ ottenuta mediante stampaggio di una fusione particolare di materie plastiche a bassissimo coefficiente di attrito. Ciò serve ad alleggerire ulteriormente il peso totale del dispositivo 100 rispetto all’utilizzo di metalli; inoltre il processo di stampaggio di materie plastiche à ̈ rapido da eseguire e si ottiene un pezzo unico 101 che semplifica la produzione e velocizza il montaggio dell’intero dispositivo 100 dell’invenzione.
Le serrature elettriche sono realizzate per porte con ante fissa 5 a destra (come in Fig. 1), ma anche per porte con anta fissa 5 a sinistra e anta apribile 4 a destra. Ovviamente l’invenzione à ̈ applicabile ad entrambi i casi.
Nella maggioranza dei casi, su un portone à ̈ già presente una serratura sovrapposta tipo “CISA†o “YALE†, la quale può anche essere sprovvista del pulsante di apertura 6 (ciò ovviamente non incide sul funzionamento del dispositivo dell’invenzione).
Inoltre, il termine “anta fissa (5)†utilizzato nelle rivendicazioni comprende qualsiasi struttura fissa (montante, telaio o colonna) dove à ̈ montata la serratura 1. Quindi, non à ̈ necessario che il portone sia formato effettivamente da un’anta mobile e da un’anta fissata da un chiavistello o simili in modo permanente.
Dai disegni si vede che la superficie 105 à ̈ bombata, con una “lieve pancia†nella parte finale.
Una volta che il dispositivo 100 dell’invenzione à ̈ stato installato, non si riuscirà a tenere accostata o socchiusa l’anta apribile 4 come avviene con tutte le attuali serrature.
Infine, si ricorda ancora una volta che con il freddo l’olio dell’interno della molla chiudiporta (non mostrata nelle figure) diventa più denso e la velocità dell’anta 4 diminuisce, pertanto essa non si chiude. Al contrario in estate l’olio à ̈ più fluido, pertanto i portoni sbattono.
Dopo l’installazione del dispositivo (100) non sarà più necessaria una regolazione estate/inverno della molla chiudiporta, in quanto la chiusura sarà sempre garantita; la spinta derivata dalla molla interna del chiudiporta dell’anta mobile 4 à ̈ sempre sufficiente poiché per la chiusura dell’anta 4 il sistema dell’invenzione non si avvale mai della velocità (momento cinetico) dell’anta 4.

Claims (6)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo (100) di chiusura silenziosa per serrature di portoni, cancelli o simili, utilizzabile in combinazione con una serratura di tipo qualsiasi del portone, cancello o simili, in particolare con una serratura elettrica (1), caratterizzato dal fatto di comprendere un blocco principale (101) avente un lato (103) a superficie bombata e liscia, a basso coefficiente di attrito, una porzione (105) della quale può interagire con lo scrocco (7) della serratura, il dispositivo (100) comprendendo anche una base o piastrina di fissaggio (102) fissabile su un suo primo lato ad un’anta fissa (5) e sul lato opposto a detto blocco principale (101); in cui, inoltre, nella condizione di montaggio del dispositivo (100) sull’anta fissa (5), detta porzione (105) che può interagire con lo scrocco (7) si estende oltre il blocco (8) della serratura (1) rispetto alla direzione (X) ortogonale all’anta fissa (5), provocando prima un rientro graduale dello scrocco (7) nella serratura (1) mentre esso scivola lungo la porzione (105), e solo nell’ultima fase del movimento dello scrocco (7), un inserimento a scatto di quest’ultimo in un’asola (104) di detto lato (103) a superficie bombata e liscia, con basso coefficiente di attrito.
  2. 2. Dispositivo (100) di chiusura silenziosa, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta porzione (105) che può interagire con lo scrocco (7) può sporgere oltre il blocco (8) della serratura (1), rispetto alla direzione (X) ortogonale all’anta fissa (5), in maniera da almeno raddoppiare sino a triplicare la dimensione del dispositivo (100) rispetto a quella del blocco (8) della serratura (1), ottimizzando così un effetto di rientro graduale dello scrocco (7) nella serratura (1) e il sicuro successivo inserimento a scatto dello scrocco (7) nell’asola (104).
  3. 3. Dispositivo (100) di chiusura silenziosa, secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto che alla piastrina di fissaggio (102) à ̈ associato un sistema di regolazione e bloccaggio (107, 108, 109, 109a, 110, 111) per regolare e fissare in diverse posizioni la piastrina di fissaggio (102) sul blocco principale (101) del dispositivo (100), aumentando o riducendo così le dimensioni dell’asola (104) di inserimento dello scrocco (7).
  4. 4. Dispositivo (100) di chiusura silenziosa, secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che il blocco principale (101) à ̈ a forma di cappa a V o ad U, ed internamente esso à ̈ cavo, essendo esso formato solamente da una parete sottile (114) per alleggerirne il peso.
  5. 5. Dispositivo (100) di chiusura silenziosa, secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni e in particolare secondo la rivendicazione 4, in cui il suo blocco principale (101) Ã ̈ formato mediante stampaggio di una fusione di materie plastiche a bassissimo coefficiente di attrito.
  6. 6. Dispositivo (100) di chiusura silenziosa, secondo la rivendicazione 3, in cui il sistema di regolazione e bloccaggio (107, 108, 109, 109a, 110, 111) comprende alette asolate (107) solidali alla piastrina di fissaggio (102), inserite in uno spazio interno libero del blocco principale (101), le quali ricevono rispettivi dadi scorrevoli (109), i quali sono bloccabili sia sul corpo principale (101) che, in varie posizioni regolabili, sulle alette asolate (107).
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