ITRM20080210A1 - Apparecchio elettrico modulare comprendente mezzi di protezione anti-arco elettrico. - Google Patents

Apparecchio elettrico modulare comprendente mezzi di protezione anti-arco elettrico. Download PDF

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ITRM20080210A1
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Inventor
Flavio Purgato
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Bticino Spa
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Description

DESCRIZIONE
Forma oggetto della presente invenzione un apparecchio elettrico e più particolarmente un apparecchio elettrico modulare come definito nel preambolo della rivendicazione 1.
La presente invenzione si riferisce in generale al settore tecnico degli apparecchi elettrici modulari, quali ad esempio interruttori elettrici, adatti ad essere installati in un quadro elettrico o centralino di distribuzione e protezione di un impianto elettrico.
Come è ben noto, sia in ambienti civili che industriali, gli impianti di distribuzione elettrica fanno capo ad apparecchi elettrici ed a centralini del tipo suddetto.
Normalmente tali apparecchi elettrici comprendono almeno un terminale di connessione elettrica d’ingresso o morsetto d’ingresso che è adatto a cooperare con cavi conduttori elettrici d’ingresso per collegare gli apparecchi ad una linea elettrica d’alimentazione. Normalmente i succitati apparecchi elettrici comprendono anche almeno un terminale di connessione elettrica d’uscita o morsetto d’uscita adatto a cooperare con cavi conduttori elettrici d’uscita per collegare gli apparecchi elettrici ad un circuito di carico.
Gli apparecchi elettrici del tipo sopra menzionato sono costruiti nel rispetto di norme di sicurezza che, tra le altre cose, impongono distanze minime tra morsetti adiacenti di uno stesso apparecchio elettrico e/o tra morsetti di apparecchi elettrici adiacenti installati nel quadro elettrico, sia nel caso di terminali di ingresso sia nel caso di terminali di uscita.
Tale prescrizione serve ad evitare la formazione di archi o scariche elettriche tra cavi conduttori elettrici e/o terminali di connessione elettrica adiacenti.
Gli archi elettrici sopra menzionati possono essere causati per esempio dal collegamento degli apparecchi elettrici con cavi elettrici nei quali il conduttore elettrico del cavo risulti scoperto per una certa lunghezza in prossimità dei terminali di connessione. Ciò può accadere, ad esempio, in cavi conduttori elettrici nei quali si sia ecceduto con l’asportazione della guaina isolante o nei quali la guaina si sia ritratta a causa di prolungati e ripetuti surriscaldamenti del cavo conduttore stesso.
Scariche elettriche tra conduttori affiancati possono inoltre avere luogo, anche nel caso in cui il collegamento degli apparecchi elettrici venga realizzato in modo accurato, qualora un singolo filo conduttore elettrico del fascio di fili costituente il cavo elettrico, fuoriesca dal fascio avvicinandosi pericolosamente al terminale di connessione elettrica e/o al cavo elettrico affiancato.
La soluzione tradizionale per ovviare agli inconvenienti sopra discussi, consiste nell’applicare agli apparecchi elettrici dei setti di protezione realizzati in materiale isolante. Tali setti di protezione sono in particolare destinati ad essere fissati sulla parte esterna dei suddetti apparecchi elettrici, sfruttando fessure o mezzi di incastro predisposti a tale scopo o comunque preesistenti sugli involucri degli apparecchi stessi.
I setti di protezione del tipo sopra menzionato sono solitamente venduti separatamente dagli apparecchi elettrici in apposite confezioni contenenti ciascuna un certo numero di setti e vengono usualmente collegati a tali apparecchi dopo che questi ultimi sono stati installati, per esempio all’interno di un quadro elettrico.
I setti di protezione della tecnica nota presentano tuttavia alcuni inconvenienti.
In primo luogo vi sono degli inconvenienti legati al fatto che il collegamento dei setti di protezione agli apparecchi elettrici risulta generalmente difficoltoso. Solitamente occorre infatti innestare delle appendici di piccole dimensioni che sono realizzate sui setti di protezione, all’interno di piccole fessure complementari predisposte sugli involucri esterni degli apparecchi elettrici. Ciò costringe ad effettuare nella fase di installazione dei setti almeno un’operazione di allineamento tra le appendici dei setti e le fessure predisposte sugli apparecchi elettrici ed un’operazione di innesto delle appendici all’interno delle fessure stesse. Tali operazioni sono inoltre rese difficoltose dalle piccole dimensioni delle appendici sopra menzionate. Occorre osservare, inoltre, che la modalità di collegamento sopra discussa risulta tra l’altro particolarmente scomoda e complicata quando l’illuminazione a disposizione è scarsa.
E’ opportuno sottolineare che inconvenienti legati all’installazione dei setti di protezione della tecnica nota, si verificano sia nel caso in cui i cavi conduttori elettrici vengano collegati agli apparecchi elettrici prima di installare i setti sia nel caso in cui tali cavi vengano collegati successivamente all’installazione dei setti. Infatti nel primo caso i cavi elettrici costituiscono un intralcio per l’installazione dei setti mentre nel secondo caso i setti costituiscono un ostacolo per il collegamento dei cavi agli apparecchi elettrici. In quest’ultimo caso, in particolare, durante il collegamento dei cavi elettrici le mani dell’operatore potrebbero urtare accidentalmente contro i setti di protezione determinandone per esempio lo sgancio dall’apparecchio elettrico.
Ulteriori inconvenienti dei setti di protezione della tecnica nota sono legati al fatto che durante il collegamento dei setti agli apparecchi elettrici è possibile che le piccole appendici sopra menzionate si rompano accidentalmente, rendendo necessario l’utilizzo di nuovi setti di protezione.
Inoltre, i setti separatori possono danneggiarsi in modo tale da lasciare delle rispettive porzioni incastrate all’interno delle fessure di aggancio presenti sugli apparecchi elettrici. Ciò impedisce l’inserimento dei setti di protezione sostitutivi ed obbliga, pertanto, ad effettuare anche la temporanea rimozione o addirittura la sostituzione dell’apparecchio elettrico, determinando una conseguente dilatazione dei tempi di installazione dei setti oltre che dei costi connessi a tale installazione.
Lo scopo della presente invenzione è quello di mettere a disposizione un apparecchio elettrico modulare che permetta di evitare la formazione di archi o scariche elettriche tra terminali di connessione elettrica e/o cavi conduttori elettrici affiancati e che sia tale da risolvere gli inconvenienti sopra descritti con riferimento alla tecnica nota.
Tale scopo viene raggiunto mediante un apparecchio elettrico come definito e caratterizzato nell’annessa rivendicazione 1 nella sua forma più generale e nelle rivendicazioni dipendenti in alcune forme di esecuzione particolari.
Formano oggetto della presente invenzione anche un gruppo di parti ed un interruttore elettrico modulare come definiti rispettivamente nella rivendicazione 15 e nella rivendicazione 16.
L’invenzione sarà meglio compresa dalla seguente descrizione dettagliata di una sua forma di esecuzione, fatta a titolo esemplificativo e pertanto in nessun modo limitativo in relazione agli uniti disegni, in cui:
- la figura 1 è una vista in prospettiva di un apparecchio elettrico modulare secondo una forma di realizzazione della presente invenzione, nella quale l’apparecchio elettrico è rappresentato in una prima configurazione operativa;
- la figura 2 è una vista in prospettiva dell’apparecchio elettrico di figura 1 rappresentato in una seconda configurazione operativa;
- la figura 3 è una vista in prospettiva dell’apparecchio elettrico di figura 1, in cui è visibile una faccia laterale dell’apparecchio elettrico opposta a quella visibile nelle figure 1 e 2;
- la figura 4 è una vista in prospettiva di una parte dell’apparecchio elettrico di figura 1 rappresentata in maggior dettaglio;
- la figura 5 è una vista in prospettiva di un gruppo di parti includente tre apparecchi elettrici in accordo con la presente invenzione, rappresentati nella configurazione operativa di figura 2;
- la figura 6 è una vista in prospettiva di una forma di realizzazione attualmente preferita di un apparecchio elettrico modulare secondo la presente invenzione rappresentato in un prima configurazione operativa;
- la figura 7 è una vista in prospettiva dell’apparecchio elettrico di figura 6 rappresentato in una seconda configurazione operativa; e
- la figura 8 è una vista in prospettiva dell’apparecchio elettrico di figura 6 con alcune parti rappresentate staccate.
Nella descrizione che segue elementi uguali o simili verranno indicati con gli stessi riferimenti numerici.
Facendo riferimento alla figura 1 con 10 è stato complessivamente indicato un apparecchio elettrico modulare in accordo con una forma di realizzazione della presente invenzione.
Nella forma di realizzazione in esempio, l’apparecchio 10 è in particolare, e senza per questo introdurre alcuna limitazione, un interruttore elettrico modulare del tipo adatto ad essere installato in un quadro elettrico di distribuzione e protezione di un impianto elettrico.
L’interruttore 10 comprende un corpo principale scatolare 12 presentante una parte interna rivolta verso gli organi elettro-meccanici interni per il funzionamento dell’interruttore, ed una opposta parte esterna.
Più in dettaglio, il corpo principale 12 include una parete posteriore 14 ed una opposta parete anteriore 16. In particolare la parete posteriore 14 è adatta a cooperare con mezzi di supporto per installare l’interruttore 10 ad esempio all’interno di un quadro elettrico. Tali mezzi di supporto dell’interruttore possono comprendere una rotaia di supporto 20 (figura 5), quale una rotaia DIN, di tipo ben noto ad un esperto del settore. Sulla parete anteriore 16 è invece predisposta una leva di manovra 18 per commutare l’interruttore 10 tra uno stato di chiusura ed uno stato di apertura.
Oltre alle suddette pareti anteriore e posteriore, il corpo principale scatolare 12 comprende una parete superiore 22, un’opposta parete inferiore 24 ed una coppia di pareti laterali opposte 26, 28 (figure 1, 3).
Nella forma di realizzazione rappresentata in figura 1, l’interruttore 10 comprende un terminale di connessione elettrica superiore 30 associato alla parete superiore 22, ed un terminale di connessione elettrica inferiore, non visibile nelle figure, associato alla parete inferiore 24.
I terminali di connessione elettrica superiore 30 ed inferiore sono adatti a ricevere ciascuno un rispettivo cavo conduttore elettrico 32, 34 (figura 5), o a ricevere mezzi di connessione simili o equivalenti, per collegare l’interruttore elettrico rispettivamente ad una linea elettrica d’alimentazione e ad un circuito di carico.
L’interruttore 10 comprende mezzi di protezione o isolamento 36, 38 associabili ai terminali di connessione elettrica superiore 30 ed inferiore per inibire o limitare la formazione di archi o scariche elettriche. Più in dettaglio tali mezzi di protezione anti-arco elettrico sono nel caso in esempio un setto di protezione superiore 36 ed un setto di protezione inferiore 38, associati rispettivamente ai terminali di connessione elettrica superiore 30 ed inferiore. Tali setti di protezione 36, 38 sono in particolare due elementi sostanzialmente piastriformi.
Come si può osservare in figura 1, i setti di protezione 36, 38 sono vincolati in modo mobile al corpo principale scatolare 12 dell’interruttore 10 mediante mezzi di accoppiamento meccanico.
I setti di protezione 36, 38 sono vincolati in modo da risultare indipendentemente mobili tra una prima ed una seconda posizione di fine corsa tra loro distinte e corrispondenti rispettivamente ad una configurazione operativa di non protezione (figura 1) e ad una configurazione operativa di protezione (figura 2) dei setti di protezione 36, 38.
Nella forma di realizzazione in esempio, i mezzi di accoppiamento meccanico consentono di vincolare in modo girevole i setti di protezione 36, 38 al corpo principale scatolare 12. Più in particolare i setti di protezione sono incernierati su una delle pareti laterali opposte 26, 28 del corpo principale scatolare 12, rispettivamente in corrispondenza di due porzioni di estremità opposte di tale corpo principale. Per incernierare ciascun setto di protezione al corpo principale scatolare possono essere utilizzati mezzi di accoppiamento meccanico quali ad esempio un ribattino, una vite, un perno e simili. Preferibilmente i mezzi di accoppiamento meccanico consentono di vincolare i setti di protezione in modo sostanzialmente inamovibile. In accordo con una forma di realizzazione dell’invenzione i setti possono tuttavia essere vincolati anche in modo amovibile al corpo principale scatolare.
In accordo con una forma di realizzazione della presente invenzione, i setti di protezione 36, 38 potrebbero per esempio essere vincolati in modo scorrevole anziché in modo girevole al corpo principale scatolare.
Vantaggiosamente i setti di protezione 36, 38 comprendono ciascuno un’appendice sporgente di presa 36A, 38A predisposta su una porzione di bordo del rispettivo setto di protezione. Su tali appendici sporgenti 36A, 38A è possibile agire, per esempio manualmente, per spostare ciascun setto di protezione a partire dalla prima posizione di fine corsa (figure 1 e 6).
Vantaggiosamente le appendici sporgenti di presa 36A, 38A sono inclinate rispetto ad una parte di un bordo perimetrale 36B, 38B del rispettivo setto di protezione per formare un angolo acuto con tale parte di bordo. In tal modo ciascuna appendice sporgente di presa 36A, 38A risulta inclinata verso la parete posteriore 14 del corpo principale scatolare 12, quando il corrispondente setto di protezione 36, 38 si trova nella prima posizione di fine corsa.
Nella particolare forma di realizzazione illustrata nelle figure da 1 a 5, i setti di protezione 36, 38 includono ciascuno un dente sporgente 36C, 38C (figura 2). Nell’esempio ciascun dente 36C, 38C è collegato ad una porzione del setto di protezione 36, 38 comprendente una rispettiva porzione a spessore ridotto 36D, 38D.
Nelle forme di realizzazione in esempio l’interruttore 10 include due sedi di alloggiamento 44, 46 all’interno delle quali sono rispettivamente mobili i setti di protezione 36, 38.
In particolare i setti di protezione 36, 38 nella prima posizione di fine corsa sono ricevuti pressoché completamente nelle rispettive sedi di alloggiamento 44, 46 ad eccezione essenzialmente delle porzioni di bordo includenti le appendici sporgenti di presa 36A, 38A. Al contrario, nella seconda posizione di fine corsa i setti di protezione 36, 38 sono disposti almeno parzialmente all’esterno delle sedi di alloggiamento, sporgendo in modo significativo dal corpo principale scatolare 12 per espletare la rispettiva funzione di protezione. Più particolarmente nella seconda posizione di fine corsa le parti dei setti di protezione 36, 38 che sporgono dal corpo scatolare 12 dell’interruttore 10 risultano affiancate rispettivamente ai terminali di connessione elettrica superiore 30 e inferiore.
Vantaggiosamente ciascuna sede di alloggiamento 44, 46 è una rientranza della parte esterna del corpo principale scatolare 12 e più in particolare della parete laterale 28 a cui sono vincolati i setti di protezione 36, 38.
Le sedi alloggiamento 44, 46 presentano ciascuna una parete di fondo 48, 50 raccordata ad una parete perimetrale 52, 54. Le pareti perimetrali 52, 54 sono affacciate almeno parzialmente ai bordi perimetrali 36B, 38B dei setti di protezione 36, 38 e presentano ciascuna almeno un’interruzione adatta ad essere attraversata dal rispettivo setto di protezione 36, 38 per consentire a tale setto di passare dalla prima alla seconda posizione di fine corsa e viceversa.
Nelle forme di realizzazione rappresentate nelle figure, i setti di protezione 36, 38 sono realizzati in modo tale da presentare uno spessore inferiore o uguale all’altezza delle pareti perimetrali 52, 54 delle sedi di alloggiamento 44, 46, in modo tale che tali setti sostanzialmente non si aggettino lateralmente dalla parete laterale 28 del corpo principale 12 su cui tali setti sono vincolati.
In accordo con le forme di realizzazione illustrate nelle figure, l’interruttore 10 comprende dei mezzi di arresto per arrestare i setti di protezione almeno in corrispondenza della seconda posizione di fine corsa.
Nella forma di realizzazione dell’invenzione illustrata nelle figure da 1 a 5 i mezzi di arresto includono delle porzioni di attestamento 56, 58 contro le quali sono adatti ad andare in battuta i denti sporgenti 36C, 38C (figura 2) dei setti di protezione 36, 38, quando tali setti di protezione si trovano nella seconda posizione di fine corsa.
Nelle forme di realizzazione illustrate nelle figure, l’interruttore 10 comprende mezzi di accostamento 60, 62, anch’essi sostanzialmente piastriformi, che sono adatti a cooperare con le porzioni a spessore ridotto 36D, 38D dei setti di protezione 36, 38. In particolare i mezzi di accostamento 60, 62 sono adatti a definire ciascuno un canale fra le pareti di fondo 48, 50 delle rispettive sedi di alloggiamento 44, 46 ed i mezzi di accostamento stessi. Tale canale è adatto a ricevere almeno parzialmente la porzione a spessore ridotto 36D, 38D del relativo setto di protezione quando tale setto si trova in corrispondenza o in prossimità della prima posizione di fine corsa (figure 1 e 6).
Più particolarmente i mezzi di accostamento 60, 62 cooperano con le porzioni a spessore ridotto 36D, 38D per mantenere a contatto i setti di protezione 36, 38 con le pareti di fondo 48, 50 delle sedi di alloggiamento 44, 46, quando i setti di protezione 36, 38 si trovano in corrispondenza od in prossimità della prima posizione di fine corsa.
In accordo con le forme di realizzazione illustrate nelle figure, gli elementi di accostamento 60, 62 presentano in particolare uno spessore sostanzialmente complementare alla profondità delle porzioni a spessore ridotto 36D, 38D, in modo tale da sostanzialmente non aggettare lateralmente dalla parete laterale 28 del corpo principale scatolare 12.
L’installazione dell’interruttore 10 all’interno del quadro elettrico, viene preferibilmente effettuata nel modo di seguito descritto.
La parete posteriore 14 dell’interruttore viene accostata alla rotaia 20 (figura 5) porta apparecchi elettrici per agganciare l’interruttore alla rotaia stessa. In tale condizione i setti di protezione 36, 38 sono in particolare disposti nella prima posizione di fine corsa.
Una volta agganciato l’interruttore alla rotaia, i terminali di connessione elettrica superiore 30 ed inferiore, vengono collegati ai rispettivi cavi conduttori elettrici 32, 34.
Successivamente i setti di protezione 36, 38 vengono fatti passare dalla prima alla seconda posizione di fine corsa agendo manualmente sulle appendici sporgenti di presa 36A, 38A, ad esempio tirando con un dito di una mano tali appendici sporgenti verso la parete anteriore 16 dell’interruttore.
E’ evidente che le operazioni d’installazione sopra descritte possono essere effettuate in modo analogo nel caso di un gruppo di parti includente due o più interruttori modulari in accordo con la presente invenzione.
In base a quanto sopra descritto, è possibile dunque comprendere come un apparecchio elettrico modulare secondo la presente invenzione sia tale da risolvere gli inconvenienti sopra citati con riferimento alla tecnica nota.
Il fatto di prevedere vantaggiosamente dei setti di protezione vincolati in modo mobile al corpo principale scatolare dell’apparecchio elettrico, consente una considerevole riduzione dei tempi necessari per disporre i setti di protezione nella configurazione di protezione, in modo particolare quando l’illuminazione a disposizione è scarsa. Infatti i setti di protezione sono preferibilmente parte integrante dell’apparecchio elettrico e possono essere disposti nella configurazione di protezione per mezzo di una semplice rotazione, senza richiedere le operazioni d’aggancio complicate e difficoltose richieste dai setti di protezione della tecnica nota.
Inoltre, non essendovi parti dei setti di protezione da inserire all’interno di fessure presenti sugli involucri degli apparecchi elettrici, viene sostanzialmente eliminata la possibilità di rotture o danni accidentali sia dei setti di protezione che degli apparecchi elettrici.
La vantaggiosa predisposizione sui setti di protezione di un’appendice sporgente di presa, permette di spostare facilmente i setti dalla prima alla seconda posizione di fine corsa. Ciò si rivela particolarmente utile quando gli apparecchi elettrici sono installati in modo tale da risultare tra loro affiancati con rispettive pareti laterali affacciate e sostanzialmente a contatto (figura 5). In tale condizione, e in particolare quando i setti di protezione si trovano nella prima posizione di fine corsa (figure 1 e 6), le appendici sporgenti di presa rappresentano infatti sostanzialmente l’unico appiglio per la movimentazione dei setti di protezione.
Inoltre il fatto che le appendici di movimentazione siano inclinate verso la parete posteriore dell’apparecchio elettrico quando i setti di protezione si trovano nella prima posizione di fine corsa, consente di rendere ancora più agevole la movimentazione dei setti di protezione quando si trovano in tale posizione e gli apparecchi elettrici sono collegati ai rispettivi cavi conduttori elettrici. La movimentazione dei setti di protezione può essere infatti comodamente effettuata per esempio inserendo un’unghia nell’angolo acuto definito tra l’appendice sporgente di presa ed il bordo perimetrale del setto di protezione.
Il fatto di prevedere delle sedi di alloggiamento per i setti di protezione definite da rientranze della parete laterale a cui sono vincolati i setti di protezione ed aventi una profondità sostanzialmente corrispondente allo spessore dei setti di protezione, permette vantaggiosamente di affiancare i singoli apparecchi elettrici lungo rispettive pareti laterali per realizzare gruppi modulari compatti.
E’ evidente che possono essere apportate modifiche e/o varianti a quanto sopra descritto ed illustrato a puro titolo di esempio.
Nelle figure 6, 7 e 8 è illustrata una forma di realizzazione attualmente preferita di un apparecchio elettrico modulare secondo la presente invenzione.
Facendo riferimento alla figura 8, i mezzi di accostamento 60, 62 comprendono in particolare due orecchie o alette di accostamento adatte a cooperare rispettivamente con le porzioni a spessore ridotto 36D, 38D dei setti di protezione 36, 38. Nell’esempio le orecchie 60, 62 sono adatte a cooperare con i mezzi di accoppiamento meccanico per vincolare i setti di protezione al corpo principale scatolare 12 dell’interruttore 10. Nell’esempio illustrato in figura 8, i mezzi di accoppiamento meccanico includono due rivetti 64, 66, ciascuno dei quali è adatto ad attraversare un foro 68, 70 previsto sulle orecchie 60, 62 ed un foro contrapposto 72, 74 previsto sui setti di protezione 36, 38, per vincolare i setti di protezione e gli elementi di accostamento 60, 62 al corpo principale scatolare 12.
In accordo con la forma di realizzazione particolarmente preferita rappresentata nelle figure 6, 7 e 8, le orecchie 60, 62 includono mezzi di bloccaggio per mantenere sostanzialmente ferme tali orecchie quando i setti di protezione passano dalla prima alla seconda posizione di fine corsa e viceversa.
I mezzi di bloccaggio includono nell’esempio un intaglio 76, 78 previsto su ciascuna orecchia 60, 62 ed una protuberanza complementare 80, 82 predisposta sul corpo principale scatolare 12 dell’interruttore. Gli intagli 76, 78 sono adatti a ricevere rispettivamente le protuberanze complementari 80, 82 per impedire la rotazione delle orecchie attorno agli assi di rotazione dei rispettivi setti di protezione 36, 38.
In accordo con la forma di realizzazione attualmente preferita di figura 8, i mezzi di arresto per arrestare i setti di protezione 36, 38 almeno nella seconda posizione di fine corsa, includono dei mezzi di arresto a scatto.
Nell’esempio illustrato nelle figure 6, 7 e 8 i mezzi di arresto a scatto includono in particolare un dente elastico 84, 86 predisposto su ciascun setto di protezione e una prima 88, 90 (figura 7) ed una seconda 92, 94 (figura 6) cavità d’aggancio previste in ciascuna sede d’alloggiamento 44, 46. Quando i setti di protezione 36, 38 sono disposti nella prima posizione di fine corsa, i denti elastici 84, 86 sono ricevuti rispettivamente nelle prime cavità d’aggancio 88, 90. Agendo sulle appendici sporgenti di presa 36A, 38A per spostare i setti di protezione dalla prima posizione di fine corsa, i denti elastici 84, 86 si caricano elasticamente arretrando nel verso di allontanamento dalle pareti di fondo 48, 50 delle rispettive sedi di alloggiamento 44, 46. I denti elastici rimangono carichi elasticamente fino a quando i setti di protezione 36, 38 raggiungono la seconda posizione di fine corsa. In corrispondenza di tale posizione di fine corsa i denti elastici scattano nelle seconde cavità d’aggancio 92, 94 liberando l’energia elastica precedentemente accumulata e bloccando i setti nella configurazione operativa di protezione.
A partire dalla seconda posizione di fine corsa, per riportare i setti di protezione 36, 38 nella configurazione di non protezione, è sufficiente agire sui denti elestici 84, 86 per sganciarli dalle seconde cavità d’aggancio 92, 94 e successivamente esercitare una pressione sui setti di protezione fino a riportali nella prima posizione di fine corsa. Preferibilmente i denti elastici possono essere sganciati dalle seconde cavità d’aggancio inserendo in tali cavità un utensile, quale un cacciavite, ed agendo con l’utensile sui denti elastici per sganciarli dalle rispettive cavità.
Fermo restando il principio dell’invenzione, le forme di attuazione ed i particolari di realizzazione potranno essere ampiamente variati rispetto a quanto è stato descritto ed illustrato a puro titolo di esempio non limitativo, senza per questo uscire dall’ambito dell’invenzione come definito nelle annesse rivendicazioni.

Claims (16)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Apparecchio elettrico (10) modulare adatto ad essere installato all’interno di un quadro elettrico, comprendente: - un corpo principale scatolare (12); - almeno un terminale di connessione elettrica (30) adatto a ricevere un cavo conduttore elettrico (32) per collegare l’apparecchio elettrico (10) a detto cavo conduttore; - mezzi di protezione (36, 38) anti-arco elettrico associabili al terminale di connessione elettrica (30); e - mezzi di accoppiamento meccanico per accoppiare i mezzi di protezione (36, 38) al corpo principale scatolare (12); caratterizzato dal fatto che i mezzi di accoppiamento meccanico consentono di vincolare in modo mobile i mezzi di protezione (36, 38) al corpo principale scatolare (12).
  2. 2. Apparecchio elettrico (10) secondo la rivendicazione 1, in cui i mezzi di protezione (36, 38) comprendono almeno un elemento piastriforme di protezione (36, 38) mobile tra una prima ed una seconda posizione di fine corsa tra loro distinte, la prima e la seconda posizione di fine corsa corrispondendo rispettivamente ad una configurazione operativa di non protezione e ad una configurazione operativa di protezione di detto elemento piastriforme (36, 38).
  3. 3. Apparecchio elettrico (10) secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui i mezzi di protezione (36, 38) sono vincolati in modo scorrevole al corpo principale scatolare (12).
  4. 4. Apparecchio elettrico (10) secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui i mezzi di protezione (36, 38) sono vincolati in modo girevole al corpo principale scatolare.
  5. 5. Apparecchio elettrico (10) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 4, in cui il corpo principale scatolare (12) comprende una parete posteriore (14) adatta a cooperare con mezzi di supporto (20) per l’installazione dell’apparecchio elettrico (10), una opposta parete frontale (16), una parete superiore (22) ed un’opposta parete inferiore (24) delle quali almeno una è associabile al terminale di connessione elettrica (30) ed una coppia di pareti laterali opposte (26, 28); l’elemento piastriforme di protezione (36, 38) essendo vincolato ad una di dette pareti laterali opposte (28) del corpo principale scatolare (12).
  6. 6. Apparecchio elettrico (10) secondo la rivendicazione 5, in cui il corpo principale scatolare (12) comprende almeno una sede di alloggiamento (44, 46) all’interno della quale è mobile l’elemento piastriforme di protezione (36, 38), la sede di alloggiamento essendo una rientranza della parete laterale (28) a cui è vincolato detto elemento piastriforme di protezione.
  7. 7. Apparecchio elettrico (10) secondo la rivendicazione 6, in cui l’elemento piastriforme di protezione (36, 38) comprende su una rispettiva porzione di bordo un’appendice sporgente di presa (36A, 38A) per spostare l’elemento piastriforme fra la prima e la seconda posizione di fine corsa, e in cui l’elemento piastriforme (36, 38) nella prima posizione di fine corsa è ricevuto pressoché completamente nella sede di alloggiamento (44, 46) ad eccezione di detta porzione bordo, e nella seconda posizione di fine corsa è disposto almeno parzialmente all’esterno della sede di alloggiamento (44, 46), sporgendo in modo significativo dal corpo principale scatolare (12) per espletare la rispettiva funzione di protezione.
  8. 8. Apparecchio elettrico (10) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 7, includente mezzi di arresto (56, 58, 84, 86, 88, 90, 92, 94) per arrestare l’elemento piastriforme di protezione (36, 38) almeno nella seconda posizione di fine corsa.
  9. 9. Apparecchio elettrico (10) secondo la rivendicazione 8, in cui i mezzi di arresto (56, 58, 84, 86, 88, 90, 92, 94) comprendono mezzi di arresto a scatto (84, 86, 88, 90, 92, 94) per arrestare l’elemento piastriforme (36, 38) rispettivamente nella prima e nella seconda posizione di fine corsa.
  10. 10. Apparecchio elettrico (10) secondo la rivendicazione 5, in cui l’elemento piastriforme di protezione (36, 38) sostanzialmente non aggetta lateralmente dalla parete laterale (28) del corpo principale scatolare (12) a cui è vincolato.
  11. 11. Apparecchio elettrico (10) secondo la rivendicazione 6, in cui l’elemento piastriforme di protezione include una rispettiva porzione a spessore ridotto (36D, 38D) e in cui l’apparecchio elettrico (10) comprende mezzi di accostamento (60, 62) adatti a definire un canale fra tali mezzi di accostamento (60, 62) e la sede di alloggiamento (44, 46) dell’elemento piastriforme di protezione; il canale essendo in particolare adatto a ricevere la porzione a spessore ridotto (36D, 38D) quando elemento piastriforme di protezione si trova in corrispondenza o in prossimità della prima posizione di fine corsa ed i mezzi di accostamento (60, 62) essendo adatti a cooperare con l’elemento piastriforme di protezione (36, 38) per mantenere tale elemento di protezione (36, 38) a contatto con una porzione della sede d’alloggiamento (44, 46).
  12. 12. Apparecchio elettrico (10) secondo le rivendicazioni 5 e 11, in cui i mezzi di accostamento (60, 62) sostanzialmente non aggettano lateralmente dalla parete laterale (28) su cui è vincolato l’elemento piastriforme (36, 38).
  13. 13. Apparecchio elettrico (10) secondo la rivendicazione 11 o 12, includente mezzi di bloccaggio (76, 78, 80, 82) per mantenere sostanzialmente fermi i mezzi di accostamento (60, 62) quando l’elemento piastriforme di protezione (36, 38) passa dalla prima alla seconda posizione di fine corsa e viceversa.
  14. 14. Apparecchio elettrico (10) secondo la rivendicazione 5, comprendente almeno due elementi piastriformi di protezione (36, 38), detti elementi piastriformi di protezione (36, 38) essendo vincolati ad una stessa parete laterale (28) del corpo principale scatolare (12).
  15. 15. Gruppo di parti includente una pluralità di apparecchi elettrici (10) modulari fra loro affiancati e come definiti in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti.
  16. 16. Interruttore elettrico modulare (10), comprendente almeno un apparecchio elettrico (10) modulare come definito in una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 14.
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