ITRM20000130A1 - Vaso a riserva d'acqua per la coltivazione di piante da appartamento. - Google Patents

Description

Descrizione dell’invenzione industriale dal titolo:

“Vaso a riserva d’acqua per la coltivazione di piante da appartamento.”

Oggetto dell'invenzione è un vaso per la coltivazione delle piante verdi da appartamento conformato in modo da creare una riserva d’acqua e dotato di accorgimenti e dispositivi atti a ; ottenere un inumidimento ottimale del terriccio di coltivandone; evitare le continue annaffiature; ottenere le condizioni più naturali atte alla crescita delle piante, con la giusta distribuzione dell ’umidità nel terreno; tenere lo strat o superficiale del terriccio sufficientemente secco e gli strati profondi mano a mano più umidi; assicurare una lunga riserva d’acqua; facilitare la manutenzione delle piante; segnalare il momento in cui occorre ricreare la riserva d’acqua; evitare il ristagno di acqua intorno alle radici delle piante; ovviare ai difetti e malfunzionamenti dei vasi a riserva d’acqua attualmente in vendita o proposti. Allo stato attuale il funzionamento dei vasi a riserva d’acqua per la coltivazione delle piante si basa principalmente su due sistemi, ciascuno con diverse varianti. Il primo, e più diffuso, adotta un serbatoio per l’acqua inferiore al contenitore del terriccio e da esso separato. A sua volta tale sistema viene proposto con due diverse versioni : la prima prevede un vaso stagno con intercapedine nel quale il contenitore del terriccio sia immerso in quello contente l’acqua. La seconda prevede un vaso contenente il terriccio che sovrasta un secondo vaso contenente acqua; fra il contenitore del terriccio e quello dell’acqua, che sono semplicemente sovrapposti senza che vi sia tenuta stagna all’aria, vi deve essere uno spazio poiché l’acqua non deve essere in contatto' con il terriccio. Nella prima versione l’acqua bagna il terriccio passando attraverso alcuni fori sul fondo o, in alternativa, attraverso un setto poroso, sempre posto sul fondo. Nella seconda versione la naturale evaporazione dell’acqua crea una certa umidità nel terrìccio stesso, maitre le piante tendono a sviluppare apparati radicali che poco a poco tendono, passando attraverso i fori sul fondo del contenitore del terrìccio, ad immergersi nel contenitore inferiore e quindi nell’acqua. Il limiti di detto sistema sono essenzialmente due: per la prima versione l’imperfetta distribuzione dell’umidità nel terreno, con ristagno di acqua intorno alle radici delle piante e conseguente marciume, distrugge le piante stesse; per la seconda versione l’acqua tende ad evaporare quindi va aggiunta, direttamente nel contenitore inferiore, con una certa frequenza e la sussistenza delle piante si raggiunge solo quando queste hanno sviluppato il necessario apparato radicale atto a raggiungere l’acqua sottostante.

Il secondo sistema consiste nello sfruttare la capillarità di un tubicino, di un materiale poroso o di una o più cordicelle per far risalire l’acqua contenuta in un serbatoio separato dai vaso contente il terrìccio, fino all’interno del terriccio stesso. Questo secondo sistema pur avendo il vantaggio rispetto al primo di fornire il giusto grado di umidità al terreno mano a mano che quest’ultimo si secca, ha anch’esso dei limiti: l’acqua del serbatoio evapora e quindi va aggiunta con frequenza, inoltre il terriccio, essendo umidificato solo nel punto in cui è immersa la parte finale dei condotti che permettono il passaggio dell’acqua, non è bagnato in modo sufficientemente uniforme.

Scopo della presente invenzione è ovviare agli inconvenienti dei sistemi oggi in uso, creando le condizioni ottimali e più naturali per l’umidificazione del terreno. Infatti essa si propone di ricreare (e condizioni di un perfetto innaffiamento manuale: favorire l’essiccamento dello strato superficiale del terrìccio, in modo da assicur arne una continua ossigenazione, e lasciare che se ne inumidiscano, in modo naturale, gli strati più profondi solo quando è necessario per la pianta.

Il disegno allegato rappresenta in sezione il vaso, con diverse viste, e ne suggerisce un eserapio di esecuzione.

Il vaso in se stesso, come è mostrato dal disegno in sezione figura B, è costituito da due pareti, una esterna 1 ed una interna 2; in pratica il vaso è costituito due vasi concentrici, uno dentro l’altro. Nell’intercapedine 6, che in tal modo si viene a costituire e che deve essere stagna all’ aria ed ai liquidi, viene immessa l’acqua od altro liquido nutriente e fertilizzante 4, attraverso la bocca di entrata 3, chiusa da un tappo a. chiusura ermetica 13, stagno all’aria ed ai liquidi. Nella parte più interna del vaso viene inserito il terriccio di coltivazione 10, nel quale viene posta a dimora la pianta ila coltivare. Tale parte interna 2 ha sul fondo delle aperture, costituite da fori od intagli 5 e può essere separata, come da figura C, dal fondo 11 del vaso stesso da un cono 7 che si immerge nell’acqua contenuta nell’ intercapedine 6; questo eventuale cono può essere vuoto oppure può contenere un opportuno materiale, che può essere materiale di drenaggio 9 - quale, ad esempio, argilla espansa - od altro materiile poroso od anche altro materiale dotato di canali per la risalita dell’acqua per capillarità che può innalzarsi, con diverse forme e proporzioni, all’interno del terriccio.

Questi accorgimenti sono indispensabili per permettere il passaggio dell’acqua dall’intercapedine 6 alla parte più interna del vaso, dove è contraiuto il terriccio 10, ed il passaggio dell'aria dal terriccio 10, contenuto nel vaso interno 2, alla camera d’aria 14, contenuta nell’intercapedine 6 e sovrastante l’acqua 4. Tuttavia la particolarità essenziale di questo sistema di vaso è che il livello inferiore del terreno è decisamente sopra il livello dell’acqua. In tale modo l’acqua non lambisce in alcun modo il terreno di coltivazione. Occorre pertanto disporre opportuni accorgimenti per assicurarsi che il terreno sia sempre ad un livello superiore rispetto all’acqua in modo tale che essa non possa lambirlo neanche quando raggiunge il suo massimo livello di riempimento, ad esempio prevedendo la bocca di carico dell’acqua ad un livello inferiore rispetto al fondo del vaso interno 2 contenente il terriccio 10.

La figura B1 e la figura B2 rappresentano lo stesso vaso in vista prospettica; in particolare nella figura B1 è rappresentato anche il terriccio 10.

La figura C rappresenta in sezione il vaso nella versione con cono 7 immerso nell’acqua 4. Le figure C1 e C2 rappresentano lo stesso vaso in vista prospettica; in particolare nella figura C1 sono illustrati sia il terreno di coltivazione 10 che l’eventuale materiale 9 di drenaggio o di risalita dell’acqua contenuto nel cono 7. Nelle figure B - B1 - B2 e nelle figure C — C1 — C2 si nota come il fondo del vaso interno 2, che contiene il terriccio 10, i separato dal livello massimo dell’acqua dallo spazio 12, condizione essenziale per il buon funzionamento del sistema Nel caso della versione illustrata nelle figure C - C1 - C2, con cono 7 immerso nell’acqua 4, se nel cono stesso viene immesso del materiale 9 di drenaggio o di risalita dell’acqua, detto materiale dovrà essere separato dal terreno di coltivazione da un filtro 8, che può essere costituito da qualsivoglia materiale poroso od a fibre; tale filtro ha lo scopo di evitare che il terreno si insinui nel materiale di drenaggio o di risalita dell’acqua e quindi venga imbibito direttamente dall’acqua presente nell ’initercapedine 6, e questo in sintonia con la condizione essenziale per il funzionamento del sistema e cioè che il terreno sia sollevato rispetto al livello dell’acqua, come indicato al punto 12 delle figure, e che non venga mai in contatto diretto con essa.

Il vaso può essere costruito in qualsiasi opportuno materiale che ne permetta il modellamento a pareti concentriche, come ad esempio materie plastiche termoformabili, e ne garantisca l’ermeticità sulla giunzione fra contenitore interno e contenitore esterno.

Il tappo di chiusura 13 della bocca di carico dell’acqua 3 può essere dotato di segnalatori per rilevare il livello dell’acqua contenuta nell' intercapedine. Oppure detti se gnalatori possono essere separati ed indipendenti da tappo.

Poiché l’intercapedine 6 è a tenuta stagna, sopra il livello dell’acqua in essa introdotta si crea una camera d’aria 14 che non è in comunicazione con l’esterno. L’acqua non può defluire attraverso i fori 5 del fondo del contenitore 2 verso il trariccio 10, né può risalire verso il terreno per capillarità od evaporazione poiché nella camera d’aria 14 si crea una depressione che ne impedisce il passaggio, in base al principio dei vasi comunicanti e grazie alla spinta della pressione atmosferica insistente sui terreno.

Solo quando un volume d’aria pari a quello dell’acqua che defluisce - per evaporazione, risalita o capillarità - attraverso i fori od i materiali del fondo riuscirà a penetrare nella camera d’aria 14, l’acqua, od altro liquido nutriente e fertilizzante, potrà andare ad imbibire gli strati inferiori del terriccio 10. Questo infatti potrà avvenire solo quando il terriccio sarà sufficientemente secco da permettere il passaggio dell’aria attraverso di esso, aria che passando per il fondo forato 5 del vaso in terno 2 - od attraverso i materiali porosi contraiuti nel cono 7 - risalirà fino alla camera d’aria 14 ristabilendo la normale pressione atmosferica

Si crea in tal modo un’alternanza del tutto naturale di periodi con terriccio secco e terriccio umido che ricalca, in modo spontaneo ed automatico, il sistema tradizionale e più corretto di innaffiament mantenendo, inoltre, lo strato superficiale del terriccio normalmente secco, cosi da permettere un’adeguata areazione dell’apparato radicale.

Una variante prevede, come mostrato dal disegno in sezione D, un condotto 15 formato da un cilindro formato da fibre concentriche, longitudinali o miste - o costruito con qualsivoglia materiale poroso o attraversato da sottili canali longitudinali - fissato alla parte inferiore del contenitore del terriccio 2, con l' estremità inferiore immersa nell’acqua 4 e quella superiore immersa nel terreno 10. Quando la parte del terriccio dove è immerso il terminale del cilindro 15 si secca, l’aria attraverso i fori 5 sul fondo del contenitore 2 fluirà nella camera d’aria 14 permettendo all’acqua di risalire di nuovo attraverso il cilindro 15 per capillarità imbibendo il terriccio 10.

Questo accorgimento consente, oltre ad una più mirata erogazione dell’acqua nelle zone dell' apparato radicale delle piante, regolando opportunamente l’altezza del cilindro 15, anche di adeguare il funzionamento del vaso a casi specifici di piante con particolari esigenze di coltura, predisponendo un cilindro 15 di opportuna lunghezza e diametro a seconda della pianta da coltivare e della quantità di terreno contenuta nel vaso 2, in modo da rilasciare la quantità di acqua più opportuna in un calcolato lasso di tempo.

Le figure D1 e D2 illustrano prospetticamente il vaso in sezione; nella figura DI è raffigurato anche il terreno di coltivazione 10.

Come si nota nella figura D1 e nella figura D2 il fondo del vaso interno 2, che contiene il terriccio 10, è separato dal livello massimo dell’acqua dallo spazio 12, condizione essenziale per il buon funzionamento del sistema.

Il vaso oggeto della presente invenzione può essere vantaggiosamente impiegato anche ell’aperto poiché, essendo l’evaporazione dell’acqua fortemente limitala dall’effetto tampone del terriccio sovrastante, le aggiunte di acqua sono ugualmente molto limitate nel tempo, come avviene nell’uso all’interno delle abitazioni; inoltre la camera che circonda il contenitore del terriccio forma una naturale barriera termica isolante contribuendo alla difesa dal freddo dell’apparato radicale, con migliore salute della pianta nel periodo invernale.

Tutti i materiali ed i componenti illustrati sono reperibili o facilmente costruibili alio stato attuale della tecnica.

Claims (7)

1. RIVENDICAZIONI 1. Vaso per ia coltura di piante caratterizzato dal fatto di essere costituito da una doppia parete che crea un’intercapedine interna stagna all’aria ed ai liquidi, atta a contenere l’acqua od il liquido di irrigazione, con il fondo della parete interna distanziato dal fondo della parete esterna in modo da creare uno spazio che possa essere occupato dall’acqua o dal liquido di irrigazione, qualsiasi siano le forme e le proporzioni del vaso, i materiali di costruzione ed il volume dell' intercapedine .
2. 2. Vaso per la coltura di piante secondo la rivendicazione precedente caratterizzato dal fatto di avere una parte del fondo della parete interna dell 'intercapedine attraversato da fori od intagli, qualsiasi sia il numero ed il diametro dei fori, la disposizione ed il numero degli intagli, l’estensione della parte forata, la loro forma e posizione.
3. 3. Vaso per la coltura di piante secondo le rivendicazioni precedenti caratterizzato dal l'atto di avere collegato sul fondo della parete interna dell’ intercapedine un insetto costituito da un cono, o comunque un contenitore, che è immerso nell’acqua, e che presenta sul suo fondo fori od intagli, qualsiasi siano i materiali con cui esso è costruito, la sua posizione, le sue forme e dimensioni.
4. 4. Vaso per la coltura di piante secondo le rivendicazioni precedenti caratterizzato dal latto di avere inserito sul fondo della parete interna dell’ intercapedine un inserto costituito da un filtro poroso che serve a dividere il terreno dal cono sottostante e dall’eventuale materiale di drenaggio, qualsiasi siano i materiali con cui esso è costruito, te sue forme e dimensioni.
5. 5. Vaso per la coltura di piante secondo le rivendicazioni precedenti caratterizzato dal f atto di avere una o più bocche di carico del liquido di irrigazione, chiuse con tappi a tenuta ermetica, qualsiasi sia il loro numero, disposizione, tipologia e dimensione.
6. 6. Vaso per la coltura di piante secondo le rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto di avere inserito sul fondo della parete interna un condotto verticale formato da materiali porosi, o materiali fibrosi, o comunque atti alla risalita dell’acqua, condotto la cui parte inferiore è immersa nell’acqua e la cui parte superiore è immersa nel terreno di coltivazione, qualsiasi siano le forme, le proporzioni, i materiali e la posizione del condotto.
7. 7. Vaso per la coltura di piante secondo le rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto di avere un indicatore del livello dell’acqua, qualsiasi sia la tipologia dell’ indicatore, la sua posizione sul vaso, le sue dimensioni.