ITPN20130013A1 - Dispositivo dosatore di agenti di lavaggio per macchine lavastoviglie o lavabiancheria - Google Patents

Dispositivo dosatore di agenti di lavaggio per macchine lavastoviglie o lavabiancheria

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ITPN20130013A1
ITPN20130013A1 IT000013A ITPN20130013A ITPN20130013A1 IT PN20130013 A1 ITPN20130013 A1 IT PN20130013A1 IT 000013 A IT000013 A IT 000013A IT PN20130013 A ITPN20130013 A IT PN20130013A IT PN20130013 A1 ITPN20130013 A1 IT PN20130013A1
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cylinder
piston
washing
cavity
metering device
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Fulvio Scodellaro
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Fulvio Scodellaro
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    • D06TREATMENT OF TEXTILES OR THE LIKE; LAUNDERING; FLEXIBLE MATERIALS NOT OTHERWISE PROVIDED FOR
    • D06FLAUNDERING, DRYING, IRONING, PRESSING OR FOLDING TEXTILE ARTICLES
    • D06F39/00Details of washing machines not specific to a single type of machines covered by groups D06F9/00 - D06F27/00 
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    • D06F39/022Devices for adding soap or other washing agents in a liquid state
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Description

“DISPOSITIVO DOSATORE DI AGENTI DI LAVAGGIO PER MACCHINE
LAVASTOVIGLIE O LAVABIANCHERIAâ€
DESCRIZIONE
SETTORE TECNICO DELL’INVENZIONE
[0001]. La presente invenzione si riferisce ad un dispositivo dosatore di agenti di lavaggio liquidi per macchine di lavaggio quali lavastoviglie o lavabiancheria, in particolare, ma non esclusivamente, di tipo professionale.
STATO DELLA TECNICA
[0002]. Le macchine lavabiancheria o lavastoviglie di tipo noto sono normalmente provviste di un contenitore, generalmente formato da un cassetto estraibile accessibile dall'utente, e dotato di uno o più scomparti atti a contenere agenti di lavaggio, come detergenti, ammorbidenti, brillantanti, additivi vari e simili. In genere, detti agenti di lavaggio sono in forma liquida/viscosa o granulare/polverulenta.
[0003]. La vasca di lavaggio della macchina, nella quale vengono collocati gli oggetti da trattare, à ̈ idraulicamente connessa a tale contenitore per ricevere una quantità di agente di lavaggio; gli agenti di lavaggio, dosati dall’utente e disposti negli scomparti del contenitore, vengono generalmente introdotti nella vasca di lavaggio facendo fluire all’interno di essi l’acqua di rete, con la quale si mescolano prima di raggiungere la vasca stessa.
[0004]. Tuttavia, uno svantaggio presentato da questa tipologia di erogatore, che lo rende inadatto per l’utilizzo in macchine professionali, consiste nel fatto che il dosaggio dell’agente di lavaggio viene fatto “ad occhio†dall’utilizzatore, e l’operazione di caricamento dell’agente di lavaggio, nel cassetto viene condotta manualmente dallo stesso prima di ogni ciclo di lavaggio.
[0005]. Nelle macchine di lavaggio professionali, che generalmente operano in continuo, la tipologia e la dose di detergente sono valutate in modo automatico in base di una serie di parametri quali ad esempio il tipo e la quantità di oggetti da lavare, la qualità dell’acqua e la temperatura di lavaggio.
[0006]. Tali macchine professionali sono pertanto generalmente dotate di un dispositivo che per ogni ciclo di lavaggio preleva in modo automatico una prestabilita dose di agente di lavaggio da un relativo contenitore di stoccaggio e lo introduce nella vasca di lavaggio per mezzo di condotti flessibili.
[0007]. Generalmente, detto dispositivo comprende di una pompa peristaltica che consente di imprimere una prevalenza ad un agente di lavaggio fluido mediante una strozzatura che scorre lungo un condotto flessibile. Tale “strozzatura†mobile viene generalmente ottenuta grazie all’azione combinata di due rulli che, ruotando, comprimono il condotto flessibile, preferibilmente realizzato in gomma o silicone, PVC ed altri polimeri, producendo una depressione che aspira l’agente liquido di lavaggio dal contenitore. Il movimento dei rulli provoca quindi l’avanzamento dell’agente di lavaggio nel condotto ed il suo rilascio all’interno della vasca.
[0008]. Componente fondamentale della pompa à ̈ dunque il condotto flessibile che deve possedere idonee caratteristiche meccaniche e chimiche per resistere allo schiacciamento continuo da parte dei rulli e al contatto prolungato con gli agenti di lavaggio. Inoltre, il condotto deve deformarsi in maniera elastica, riacquisendo, ad ogni passaggio del rullo, le dimensioni originali anche dopo molti cicli.
[0009]. Il condotto à ̈ inoltre soggetto a incrostazioni formate dal flusso continuato degli agenti di lavaggio e pertanto richiede una manutenzione periodica, in cui deve essere ripulito o addirittura sostituito. Nella pratica, a causa di incrostazioni e perdita di elasticità del materiale costituente il condotto, si osserva fin dai primi mesi di funzionamento del dispositivo una diminuzione costante della portata di agente di lavaggio, che compromette notevolmente la qualità del lavaggio.
[0010]. Infine, un ulteriore inconveniente à ̈ costituito dal fatto che le operazioni di smontaggio dei condotti flessibili per la loro rimozione e sostituzione sono piuttosto complicate poiché essi si sviluppano all’interno del mobile della macchina, in zone non facilmente accessibili.
[0011]. La domanda di brevetto europea EP2405052 mostra una macchina lavabiancheria dotata di un dispositivo erogatore/dosatore di agente di lavaggio a pistone. In particolare, il dispositivo comprende un cilindro avente un predeterminato volume e collegato, con una estremità, ad un condotto d’ingresso comunicante con il contenitore di agente di lavaggio, e un condotto di uscita comunicante con la vasca di lavaggio, entrambi provvisti di una rispettiva valvola di non ritorno.
[0012]. Un’unità di regolazione, alimentata da un motore, à ̈ operativamente associata ad un pistone mobile all’interno del cilindro. Grazie al movimento del pistone in una prima direzione, si crea una depressione nel cilindro che aspira l’agente di lavaggio proveniente dal contenitore, facendolo fluire attraverso il condotto d’ingresso; successivamente, invertendo il senso di scorrimento del pistone, si genera una pressione che forza l’agente di lavaggio precedentemente aspirato nel cilindro verso la vasca di lavaggio attraverso il condotto di uscita.
[0013]. Mediante tale dispositivo, à ̈ possibile caricare in modo automatico un agente di lavaggio, il cui dosaggio può essere regolato in base al numero di giri/minuto del motore.
[0014]. Tuttavia, à ̈ necessario produrre e tenere a magazzino tanti modelli di dispositivo a pistone come sopra descritto quanti sono i range di portate che si desiderano erogare, a loro volta dipendenti dalla pluralità di taglie esistenti di macchine di lavaggio, per poter installare su ciascuna il dispositivo più adeguato, con conseguente incremento delle componenti a magazzino e quindi di immobilizzo di capitale
[0015]. Inoltre, ovviamente, ciascun dosatore può essere collegato ad un unico contenitore di agente di lavaggio: à ̈ pertanto necessario predisporre un numero di dosatori pari al numero di agenti di lavaggio che si intendono utilizzare nella macchina, ad esempio detersivo e brillantante per un macchina lavastoviglie e detersivo e ammorbidente per una macchina lavabiancheria, con evidente aumento degli ingombri.
RIASSUNTO DELL’INVENZIONE
[0016]. Compito principale di quanto forma oggetto della presente invenzione à ̈ quello di superare gli inconvenienti della tecnica nota escogitando un dispositivo dosatore di agenti di lavaggio estremamente versatile, che consenta di produrre e tenere a magazzino un unico modello di dosatore facilmente e rapidamente adattabile, sia in sede di costruzione, sia anche in opera, in base alle esigenze dell’utente.
[0017]. Nell’ambito del compito sopra esposto, un importante scopo à ̈ quello di fornire un dispositivo dosatore che permetta di dosare in modo preciso, senza sprechi, almeno un agente di lavaggio.
[0018]. Un altro scopo dell’invenzione à ̈ quello di fornire un dispositivo che garantisca massima precisione nel dosaggio anche dopo un numero elevato di cicli di lavaggio.
[0019]. Ulteriore scopo della presente invenzione à ̈ quello di fornire un dispositivo dosatore che sia scarsamente soggetto ad usura o danneggiamenti.
[0020]. Non ultimo scopo à ̈ quello di escogitare un dispositivo di dosaggio che consegua il compito e gli scopi sopra indicati sfruttando gli usuali e noti impianti, macchinari ed attrezzature.
[0021]. Il compito e gli scopi sopra indicati, ed altri che meglio appariranno in seguito, vengono raggiunti da un dispositivo di dosaggio per agenti di lavaggio liquidi o viscosi come definito alla rivendicazione 1. Ulteriori caratteristiche del sistema sono definite nelle successive rivendicazioni dipendenti.
BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI
[0022]. Vantaggi e caratteristiche dell’invenzione risulteranno maggiormente evidenti dalla descrizione che segue, a titolo esemplificativo e non limitativo, con riferimento alle figure allegate, in cui:
- la figura 1 Ã ̈ una vista in sezione di una prima forma realizzativa di un dispositivo dosatore secondo la presente invenzione;
- la figura 2 Ã ̈ una vista prospettica di due elementi del dispositivo di figura 1;
- le figure 3A e 3B mostrano, secondo viste in sezione, due fasi di una prima modalità operativa del dispositivo dosatore di cui alla figura 1;
- le figure 4A e 4B mostrano, secondo viste in sezione, due fasi di una seconda modalità operativa del dispositivo dosatore di cui alla figura 1;
- le figure 5A e 5B mostrano il funzionamento di mezzi selettori per passare da una prima modalità operativa ad una seconda modalità operativa in un dispositivo secondo una prima forma realizzativa dell’invenzione;
- la figura 6 mostra un dettaglio realizzativo dei mezzi selettori di cui alla precedente figura;
- le figure 7A, 7B, 7C mostrano una successione di fasi per il passaggio dalla prima modalità operativa del dispositivo alla seconda modalità operativa del dispositivo stesso, ottenute mediante un dispositivo attuatore lineare;
- le figure 8A e 8B illustrano la disposizione dei mezzi di movimentazione e dei mezzi di regolazione della cilindrata per un dispositivo secondo una prima forma realizzativa dell’invenzione;
- la figura 9 Ã ̈ una vista in sezione di una seconda forma realizzativa di un dispositivo dosatore secondo la presente invenzione;
- le figure 10A e 10B mostrano, secondo una vista prospettica ed una vista frontale, i mezzi di movimentazione del dispositivo di cui alla figura 9;
- le figure 11A, 11B, 11C e 11D mostrano una successione di fasi operative del dispositivo di cui alla figura 9;
- la figura 12 à ̈ una vista prospettica di una seconda forma realizzativa di un dispositivo dosatore secondo l’invenzione, provvisto di mezzi per la regolazione della cilindrata.
DESCRIZIONE DETTAGLIATA DELL’INVENZIONE
[0023]. Con riferimento alle figure precedentemente citate, saranno descritte due forme realizzative di un dispositivo dosatore 1, 1’ di agenti di lavaggio secondo la presente invenzione, preferibilmente per macchine di lavaggio quali ad esempio lavastoviglie e lavabiancheria, provviste di una vasca di lavaggio per l’alloggiamento degli oggetti da lavare.
[0024]. In particolare, detto dispositivo 1, 1’ à ̈ atto ad essere impiegato per il dosaggio e l’erogazione di agenti di lavaggio in forma liquida, o comunque aventi una viscosità tale da poter essere aspirati, quali ad esempio detergenti/detersivi, ammorbidenti, brillantanti, additivi vari e simili.
[0025]. Nel seguito della descrizione potranno essere utilizzati termini quali “sopra†, “sotto†, “superiore†, “inferiore†, “alto†, “basso†o simili; l’esperto del settore non avrà alcuna difficoltà nel comprendere che tali termini si riferiscono all’orientamento del dispositivo nel suo normale assetto di lavoro, come rappresentato nelle figure allegate.
[0026]. Una prima forma realizzativa di detto dispositivo dosatore 1 secondo la presente invenzione à ̈ rappresentato in figura 1: esso comprende un primo cilindro 3, preferibilmente formato da un corpo cilindrico cavo aperto alle estremità, definente una prima cavità interna 3A entro cui à ̈ scorrevole un primo pistone 2, coassiale a detto primo cilindro 3 e preferibilmente anch’esso formato da un corpo cilindrico (figura 2).
[0027]. Un condotto di aspirazione 4 à ̈ atto a mettere in comunicazione fluida un contenitore di agente di lavaggio con il dispositivo di dosaggio 1: detto condotto di aspirazione 4 à ̈ infatti associato con una prima estremità a detta prima cavità 3A, mentre l’estremità opposta à ̈ collegabile a detto contenitore. Inoltre, detto condotto di aspirazione 4 à ̈ associato a primi mezzi di controllo del flusso 5, comprendenti ad esempio una valvola unidirezionale disposta in modo tale da consentire il passaggio dell’agente di lavaggio proveniente dal contenitore verso la cavità interna 3A, impedendone il transito in senso contrario.
[0028]. Un condotto di espulsione 6 mette in comunicazione fluida il dispositivo di dosaggio 1 con la vasca di lavaggio di detta macchina di lavaggio: detto condotto di espulsione 6 à ̈ infatti associato con una prima estremità alla prima cavità interna 3A, mentre l’estremità opposta à ̈ collegabile a detta vasca. Inoltre, detto condotto di espulsione 6 à ̈ associato a secondi mezzi di controllo del flusso 7, comprendenti ad esempio una valvola unidirezionale disposta in modo tale da consentire il passaggio dell’agente di lavaggio dalla cavità interna 3A verso la vasca, impedendone il transito in senso contrario.
[0029]. Il dispositivo 1 dell’invenzione comprende inoltre mezzi di azionamento 100, quali un motore elettrico, il cui funzionamento à ̈ gestito da convenzionali e noti mezzi di comando e controllo (non mostrati). Mezzi di movimentazione 20 sono inoltre previsti per trasferire il moto impresso dal motore 100 a detto primo pistone 2, al quale sono operativamente associati.
[0030]. In particolare, detti mezzi di movimentazione 20 comprendono un albero di trasmissione 10 sul quale à ̈ montata almeno una camma 10A atta a cooperare girevolmente alternativamente con una prima parete di riscontro 21 ed una seconda parete di riscontro 22, entrambe solidali a detto primo pistone 2. Preferibilmente, detta prima parete di riscontro 21 forma la parete di chiusura sommitale di una prima camera di movimentazione 25 entro cui opera detta almeno una camma 10A, e detta seconda parete di riscontro 22 ne forma la parete di fondo.
[0031]. Detta prima camera di movimentazione 25 comprende inoltre un corpo cilindrico cavo 24 che collega detta prima e detta seconda parete di riscontro 21, 22, detta seconda parete di riscontro 22 essendo vantaggiosamente unita a detto primo pistone 2. In questo modo, primo pistone 2, seconda parete di riscontro 22, corpo cilindrico cavo 24 e prima parete di riscontro 21 formando un unico assemblato mobile solidalmente.
[0032]. Detta almeno una camma 10A, movimentata da detti mezzi di azionamento 100, ruota all’interno di detta prima camera di movimentazione 25. Detta prima e detta seconda parete di battuta 21, 22 sono disposte in modo tale da interferire con la traiettoria delineata da detta camma 10A; in particolare, quando detta camma 10A entra in contatto con una tra detta prima e detta seconda parete di battuta 21, 22 ne impone uno spostamento che si traduce in una traslazione concorde dell’intero assemblato comprendente detto primo pistone 2.
[0033]. In questo modo, detto primo pistone 2 à ̈ mobile in moto alternativo entro detta prima cavità 3A in una prima direzione di aspirazione, in cui l’agente di lavaggio viene aspirato da detto contenitore per riempire almeno una porzione di detta prima cavità 3A, ed una seconda direzione di espulsione in cui l’agente di lavaggio precedentemente aspirato viene introdotto nella vasca di lavaggio.
[0034]. Secondo una caratteristica particolarmente vantaggiosa dell’invenzione, detto primo cilindro 3 à ̈ a sua volta alloggiato in modo scorrevole all’interno di una coniugata seconda cavità 30A, coassiale a detta prima cavità 3A. Detta seconda cavità 30A à ̈ preferibilmente formata da una sede avente sezione sostanzialmente a U definita dalle pareti formanti l’involucro esterno 40 del dispositivo 1; in sostanza, detta sede realizza un secondo cilindro 30, concentrico rispetto a detto primo cilindro 2. In particolare, detta seconda cavità 30A comprende, in corrispondenza della parete di fondo 31, un primo ed un secondo foro passante, ai quali sono collegabili rispettivamente detto condotto di aspirazione e detto condotto di espulsione 4, 6.
[0035]. Il dispositivo sopra descritto costituisce un’unità base modificabile per ottenere in modo semplice e rapido dispositivi dosatori idonei a risolvere problematiche diverse in base alle esigenze dell’utente.
[0036]. Infatti, in una prima forma di realizzazione secondo la presente invenzione, il dispositivo può essere adattato per far fronte al problema della variabilità delle portate di agente di lavaggio richieste in macchine di lavaggio di taglia diversa.
[0037]. Vantaggiosamente, il dispositivo 1 comprende mezzi selettori 50 mediante i quali il dispositivo può passare da una prima modalità operativa, in cui à ̈ possibile erogare dosi di agente di lavaggio comprese all’interno di un determinato primo intervallo di portate, ad una seconda modalità operativa, in cui à ̈ possibile erogare dosi di agente di lavaggio comprese all’interno di un secondo intervallo di portate maggiore di detto primo intervallo. In pratica, il dispositivo di dosaggio 1 à ̈ in grado di erogare complessivamente dosi di agente di lavaggio comprese in un intervallo di portate pari alla somma tra detto primo e detto secondo intervallo. Vantaggiosamente, ad esempio, grazie ad un dispositivo 1 à ̈ possibile dosare ed erogare portate di agente di lavaggio variabili tra 0,6 g/litro/ora fino a 12000 g/litro/ora.
[0038]. Detti mezzi selettori 50 sono operativamente associati a mezzi di impegno 60 che attuano la variazione di modalità operativa del dispositivo 1. Nell’esempio mostrato in figura 6, detti mezzi selettori 50 comprendono un perno 51 sporgente radialmente dalla superficie esterna di detto primo cilindro 3 a cui à ̈ solidale, e passante attraverso un’apertura guida 52, vantaggiosamente sagomata a L, realizzata su detto secondo cilindro 30.
[0039]. Detti mezzi di impegno 60 sono invece preferibilmente formati da una porzione sagomata 61, sporgente radialmente dalla superficie esterna di detto primo pistone 2 e una corrispondente scanalatura di impegno 62 prevista sulla superficie interna di detto primo cilindro 3.
[0040]. In particolare, detto cilindro 3 à ̈ previsto girevole attorno a detto primo pistone 2 da una prima posizione, in cui detti mezzi di impegno 60 sono disimpegnati ed il dispositivo 1 opera secondo una prima modalità operativa, ad una seconda posizione, in cui detti mezzi di impegno 60 sono in impegno ed il dispositivo 1 opera secondo una seconda modalità operativa.
[0041]. Per operare l’impegno/disimpegno di detti mezzi di impegno 60 à ̈ necessario agire su detto perno 51 che, azionato esternamente al secondo cilindro 30 e guidato da detta apertura a L 52, trascina in rotazione il cilindro 3 spostandolo da detta prima a detta seconda posizione e viceversa.
[0042]. Quando detto primo cilindro 3 à ̈ in detta prima posizione, la porzione sagomata 61 e la scanalatura di impegno 62 sono disimpegnati e pertanto il primo pistone 2 à ̈ folle rispetto al primo cilindro 3 (figura 5A). In questa condizione, come spiegato di seguito, il dispositivo 1 funziona secondo una prima modalità operativa.
[0043]. Agendo su detto perno 51 si impone una rotazione del primo cilindro 3 dalla prima posizione ad una seconda posizione, e detta porzione sagomata 61 si impegna con la corrispondente scanalatura di impegno 62 (figura 5B), rendendo in questo modo solidali detto primo pistone 2 e detto primo cilindro 3 per formare un secondo cilindro 23.
[0044]. In questa condizione, il dispositivo 1 opera secondo una seconda modalità operativa in quanto il movimento del motore 100 viene trasmesso mediante detti mezzi di movimentazione 20 al pistone 2 che, essendo solidale al primo cilindro 3, forma sostanzialmente un secondo pistone 23 mobile all’interno della seconda cavità 30A definita dal secondo cilindro 30.
[0045]. Ovviamente, poiché il diametro di detta seconda cavità 30A à ̈ maggiore rispetto al diametro di detta prima cavità 3A, anche la portata di agente di lavaggio che può essere aspirata ed introdotta nella macchina di lavaggio à ̈ maggiore in questa seconda modalità operativa rispetto a quello della prima modalità operativa.
[0046]. Il passaggio dalla prima modalità operativa alla seconda modalità operativa à ̈ ottenuta spostando il perno 51 dalla prima alla seconda posizione: quest’operazione può essere condotta manualmente o in modo automatico grazie ad un dispositivo attuatore lineare 53 associato ad un motoriduttore 54, come mostrato nelle figure 7A, 7B. In particolare, in quest’ultimo caso, la testa di detto perno 51 coopera con una porzione asolata 53A solidale al dispositivo attuatore lineare 53 che ne guida il movimento tra le due posizioni, impedendone l’involontario spostamento durante il funzionamento (figura 7C).
[0047]. Come detto, il funzionamento del dispositivo 1 secondo la presente invenzione comprende due modalità operative. Nella prima modalità operativa, il perno 51 à ̈ disposto nella prima posizione e pertanto i mezzi di impegno 60 sono mutuamente svincolati. Pertanto, quando il motore 100 viene azionato, il movimento viene trasferito da detti mezzi di movimentazione 20 al detto pistone 2 che si muove pertanto in modo alternato nella prima cavità 3A.
[0048]. Come mostrato in figura 3A, il movimento del primo pistone 2 nel primo cilindro 3 in una prima direzione di aspirazione, che corrisponde all’interferenza della camma 10A con detta prima parete di riscontro 21, crea una depressione nella cavità 3A che richiama l’agente di lavaggio dal contenitore. Ciò avviene, in particolare, grazie a detta prima valvola di controllo 5, che à ̈ disposta in modo tale da consentire il flusso dell’agente di lavaggio attraverso il primo condotto 4, fungendo anche da valvola di non ritorno per impedirne il transito in direzione opposta. Viceversa, detta seconda valvola di controllo 7, che regola l’accesso al secondo condotto 6 à ̈ disposta in modo tale da chiuderne l’accesso, impedendo il propagarsi della depressione all’interno della vasca.
[0049]. L’agente di lavaggio aspirato riempie la porzione di cavità 3A lasciata libera dal primo pistone 2, che determina la dose preimpostata da introdurre nella vasca. La successiva inversione del senso di scorrimento del pistone 2 in una seconda direzione di espulsione, che corrisponde all’interferenza della camma 10A con detta seconda parete di riscontro 22, crea una pressione nella porzione di cavità 3A precedentemente riempita di agente di lavaggio che forza quest’ultimo verso la vasca di lavaggio, come mostrato in figura 3B. Ciò avviene grazie alla seconda valvola di controllo 7, disposta in modo tale da consentire il flusso di agente di lavaggio attraverso il secondo condotto 6 fungendo anche da valvola di non ritorno.
[0050]. Viceversa, la prima valvola 5 à ̈ disposta in modo tale da impedire l’accesso al primo condotto 4, evitando quindi che l’agente di lavaggio ritorni al contenitore.
[0051]. In questa prima modalità operativa, il dispositivo dosatore 1 à ̈ particolarmente adatto per il dosaggio di agente di lavaggio quale brillantante: infatti, grazie alle ridotte dimensioni della prima cavità 3A, à ̈ possibile una regolazione assai precisa del dosaggio, consentendo l’erogazione di piccole quantità di agente di lavaggio ma perfettamente calibrate.
[0052]. Se la portata di agente di lavaggio ottenibile in detta prima modalità operativa non fosse sufficiente, à ̈ possibile passare alla seconda modalità operativa del dispositivo per incrementare la portata erogabile. Azionando detti mezzi selettori 50 come sopra spiegato, i mezzi di impegno 60 si impegnano reciprocamente, rendendo il primo pistone 2 solidale al primo cilindro 3, e formando detto secondo pistone 23, mobile all’interno della seconda cavità 30A (figure 4A e 4B). Il funzionamento del dispositivo nella seconda modalità d’uso à ̈ sostanzialmente identico a quello nella prima modalità di funzionamento; la differenza risiede nel fatto che l’agente di lavaggio aspirato dal movimento del secondo pistone 23 riempie la porzione lasciata libera da quest’ultimo nella della seconda cavità 30A, che ha un volume maggiore rispetto al volume della prima cavità 3A. Pertanto, la dose di agente di lavaggio che può essere aspirata e successivamente introdotta in vasca à ̈ maggiore rispetto a quella della prima modalità di utilizzo.
[0053]. Mezzi di tenuta idraulica, quali una pluralità di O-ring, sono opportunamente disposti sulle superfici esterne di detto primo pistone 2 e detto primo cilindro 3 per garantire il corretto funzionamento del dispositivo 1. Preferibilmente, poiché detti O-ring sono realizzati in gomma, vengono disposti in modo tale da non entrare mai in contatto con l’agente di lavaggio per non essere da questo chimicamente danneggiati.
[0054]. Secondo un’ulteriore caratteristica vantaggiosa dell’invenzione, detto dispositivo 1 comprende primi mezzi di regolazione 80 della cilindrata, grazie ai quali à ̈ possibile regolare la corsa di detto primo pistone 2, e conseguentemente di detto secondo pistone 23 nella seconda modalità operativa del dispositivo 1, determinando pertanto con estrema precisione la dose di agente di lavaggio da introdurre in vasca.
[0055]. In particolare, come si osserva in figura 8A, detti primi mezzi di regolazione 80 comprendono un elemento di chiusura 81, associato a detta prima parete di riscontro 21. Grazie a detto elemento di chiusura 81, la posizione di detta prima parete di riscontro 21 Ã ̈ regolabile rispetto alla posizione di detta camma 10A.
[0056]. Ad esempio, detto elemento di chiusura 81 può essere provvisto di una filettatura atta a cooperare con una contro-filettatura realizzata in corrispondenza di una porzione di bordo sommitale di detto corpo cilindrico 24: ruotando detto elemento di chiusura 81 à ̈ quindi possibile regolare la profondità di avvitamento dello stesso sul corpo cilindrico, determinando di conseguenza la posizione di detta prima parete di riscontro 21 ed il volume della prima camera di movimentazione 25. Quanto più l’elemento di chiusura 81 à ̈ avvitato in profondità sul corpo cilindrico 24, tanto più la corsa del pistone 2 à ̈ ampia.
[0057]. Eventualmente, detto elemento di chiusura 81 può essere associato ad un mezzo di regolazione 82, comprendente uno stelo 82A ed una testa 82B formante una manopola di regolazione. Detta testa di regolazione 82B à ̈ vincolata in modo girevole all’involucro esterno del dispositivo 1, mentre detto stelo filettato 82A à ̈ unito a detto elemento di chiusura 81. In questo modo, poiché detta testa 82B à ̈ vincolata all’involucro 40 del dispositivo 1, rotazioni della stessa indotte manualmente dall’utilizzatore o ottenute mediante mezzi di azionamento automatico impongono l’avvitamento /svitamento dell’elemento di chiusura 81 sul corpo cilindrico per regolare la corsa del pistone 2.
[0058]. Nel caso in cui detti mezzi selettori 50 siano disposti nella seconda posizione, e quindi il dispositivo 1 operi nella seconda modalità operativa, il movimento della camma 10A sarà trasferito a detto secondo pistone 23, formato dall’unione di detto primo pistone 2 e detto primo cilindro 3, all’interno della seconda cavità 30A.
[0059]. Vantaggiosamente, può essere prevista una scala graduata 83 che consente di regolare in modo agevole la posizione della prima parete di riscontro 21 e determinare quindi la corsa del primo pistone 2 o del secondo pistone 23.
[0060]. Vantaggiosamente, detto dispositivo 1 può essere provvisto di un temporizzatore, comprendente una scheda elettronica ed un trimmer, che consente di fissare l’istante di introduzione e il tempo di rilascio della dose di agente di lavaggio. In alternativa, il dispositivo può essere collegato direttamente all’elettrovalvola o alla pompa di lavaggio della macchina di lavaggio, in modo tale da poter essere comandato direttamente da essa.
[0061]. In figura 9 à ̈ rappresentato un dispositivo dosatore 1’ in accordo con una seconda forma realizzativa dell’invenzione. Come sarà spiegato con maggior dettaglio, il dispositivo 1’ consente di dosare due diversi liquidi di lavaggio, ad esempio detersivo e brillantante, o detersivo ed ammorbidente.
[0062]. Come nella precedente forma realizzativa, il dispositivo 1’ comprende un primo pistone 2, scorrevolmente inserito all’interno di un primo cilindro 3 definente una prima cavità 3A. A sua volta, detto primo cilindro 3 à ̈ scorrevolmente inserito all’interno di una seconda cavità 30A definita da un secondo cilindro 30, coassiale a detto primo cilindro 3.
[0063]. Un primo condotto di aspirazione 4 mette in comunicazione un contenitore di un primo agente di lavaggio con il dispositivo di dosaggio 1: detto primo condotto 4 à ̈ infatti associato con una prima estremità a detta prima cavità 3A, mentre l’estremità opposta à ̈ collegabile a detto contenitore. Inoltre, detto primo condotto 4 à ̈ associato a primi mezzi di controllo del flusso 5, comprendenti ad esempio una valvola unidirezionale disposta in modo tale da consentire il passaggio dell’agente di lavaggio proveniente dal contenitore verso la cavità interna 3A, impedendone il transito in senso contrario.
[0064]. Un primo condotto di espulsione 6 mette in comunicazione il dispositivo di dosaggio 1 con la vasca di lavaggio di detta macchina di lavaggio: detto secondo condotto 6 à ̈ infatti associato con una prima estremità alla prima cavità interna 3A, mentre l’estremità opposta à ̈ collegabile a detta vasca. Inoltre, detto secondo condotto 6 à ̈ associato a secondi mezzi di controllo del flusso 5, comprendenti ad esempio una valvola unidirezionale disposta in modo tale da consentire il passaggio dell’agente di lavaggio dalla cavità interna 3A verso la vasca, impedendone il transito in senso contrario.
[0065]. Il dispositivo 1’ comprende inoltre un mezzo di azionamento 100, quali un motore elettrico, il cui funzionamento à ̈ gestito da convenzionali e noti mezzi di comando e controllo (non mostrati). Mezzi di movimentazione 20’ sono previsti associati a detto primo pistone 2 e a detto primo cilindro 3. Come per la forma realizzativa precedente, detti mezzi di movimentazione 20’ comprendono un albero di trasmissione 10 su cui sono girevolmente montate una pluralità di camme.
[0066]. Secondo una caratteristica vantaggiosa dell’invenzione, detto dispositivo 1’ comprende un setto divisorio 70, preferibilmente anulare, disposto tra la superficie esterna di detto primo pistone 2 e la superficie interna di detto primo cilindro 3, in modo tale da separare detta prima cavità 3A, entro cui scorre detto primo pistone 2, da detta seconda cavità 30A, entro cui à ̈ scorrevolmente alloggiato detto primo cilindro 3. Inoltre, in questa seconda forma realizzativa, detto primo pistone 2 e detto primo cilindro 3 sono mobili indipendentemente all’interno rispettivamente di detta prima cavità 3A e di detta seconda cavità 30A.
[0067]. Sono inoltre previsti un secondo condotto di aspirazione 4’, atto a mettere in comunicazione fluida un secondo contenitore per un secondo agente di lavaggio e detta seconda cavità 30A, ed un secondo condotto di espulsione 6’, atto a mettere in comunicazione fluida detta seconda cavità 30A e detta vasca di lavaggio.
[0068]. Detto secondo condotto di aspirazione 4’ e detto secondo condotto di espulsione 6’ sono rispettivamente associati ad un terzo ed un quarto mezzo di regolazione del flusso 5’, 7’.
[0069]. In questa seconda forma realizzativa, detti mezzi di movimentazione 20’ comprendono una prima camma 10A, operativamente collegata a detto primo pistone 2, ed una coppia di seconde camme 10B, operativamente collegate a detto primo cilindro 3. Vantaggiosamente, detta prima camma 10A à ̈ montata sull’albero di trasmissione 10 tra la coppia di camme 10B; inoltre, detta camma 10A à ̈ disposta sfasata rispetto a detta coppia di seconde camme 10B di un angolo α, preferibilmente sostanzialmente pari a 90°, come si osserva nelle figure 10A e 10B.
[0070]. Come per la forma realizzativa precedente, detta prima camma 10A opera girevolmente all’interno di una prima camera di movimentazione 25, delimitata superiormente da una prima parete di riscontro 21 ed inferiormente da una seconda parete di riscontro 22, entrambe solidali a detto primo pistone 2, con le quali coopera per muovere detto primo pistone 2 all’interno di detta prima cavità 3A.
[0071]. Invece, la coppia di seconde camme 10B à ̈ alloggiata in una seconda camera di movimentazione 25’ (non mostrata), concentrica ed esterna rispetto a detta prima camera di movimentazione 25, delimitata superiormente da una terza parete di riscontro 21’ ed inferiormente da una quarta parete di riscontro 22’, entrambe solidali a detto primo cilindro e preferibilmente collegate da un secondo corpo cilindrico cavo, coassiale a detto primo corpo cilindrico cavo 24.
[0072]. Le figure 11A, 11B, 11C e 11D mostrano una successione di fasi di funzionamento di detto dispositivo 1’.
[0073]. In figura 11A à ̈ mostrata una prima fase di funzionamento del dispositivo 1’: in questa prima fase, l’attivazione del motore 100 comporta una prima rotazione dell’albero di trasmissione 10. Grazie alla particolare disposizione sfalsata di detta prima camma 10A rispetto a detta coppia di seconde camme 10B, il moto sarà inizialmente trasmesso solo al primo pistone 2; infatti, la traiettoria di rotazione di detta prima camma 10A interferisce con detta prima parete di riscontro 21 prima che le traiettorie di detta coppia di seconde camme 10B interferiscano con detta terza parete di riscontro 21’.
[0074]. Detto primo pistone 2, traslando verticalmente nella direzione di aspirazione, produce una depressione all’interno della prima cavità 3A che richiama un primo agente di lavaggio da un primo contenitore. Detto primo agente di lavaggio transita quindi nel primo condotto di aspirazione 4, controllato da detta valvola unidirezionale 5, e riempie della dose desiderata detta prima cavità 3A, definita da detto setto divisorio 70 e da esso separata rispetto a detta seconda cavità 30A.
[0075]. Come mostrato in figura 11B, una successiva rotazione dell’albero di trasmissione 10 comporta l’interferenza di detta coppia di seconde camme 10B con detta terza parete di riscontro 21’. Ciò si traduce, conseguentemente, in un movimento, nella direzione di aspirazione, di detto primo cilindro 3 che funge pertanto da secondo pistone, di sezione anulare.
[0076]. Il movimento del secondo pistone 3 crea una depressione all’interno della seconda cavità 30A, che richiama al suo interno una dose prestabilita di secondo agente di lavaggio da un secondo contenitore. Il secondo agente di lavaggio transita attraverso detto secondo condotto di aspirazione 4’.
[0077]. In figura 11C à ̈ mostrata la terza fase operativa del dispositivo 1’. Una ulteriore rotazione dell’albero di trasmissione 10 imposta dal motore 100 induce detta prima camma 10A ad interferire con detta seconda parete di riscontro 22, spingendola verso il basso e imponendo quindi una traslazione del primo pistone 2 nella direzione di espulsione. Ciò provoca una sovra-pressione all’interno della prima cavità 3A che ha l’effetto di forzare la dose di primo agente di lavaggio in essa contenuto all’interno del primo condotto di espulsione 6, che lo introduce all’interno della vasca.
[0078]. Infine, come illustrato in figura 11D, la rotazione finale dell’albero di trasmissione 10 provoca l’interferenza di detta coppia di seconde camme 10B con detta quarta parete di riscontro 22’, che impone un movimento in direzione di espulsione anche di detto primo cilindro 3. Ciò crea una sovra-pressione nella seconda cavità 30A che ha l’effetto di forzare la dose di secondo agente di lavaggio in essa contenuto nel secondo condotto di espulsione 6’ che lo introduce nella vasca.
[0079]. Secondo una caratteristica vantaggiosa dell’invenzione, anche per questa seconda forma realizzativa possono essere previsti primi e secondi mezzi di regolazione della cilindrata 80, 80’, ossia mezzi che consentono di regolare la corsa di detto primo pistone 2 e di detto secondo pistone 3.
[0080]. In particolare, detti primi mezzi di regolazione della cilindrata 80 sono indipendenti rispetto a detti secondi mezzi di regolazione della cilindrata 80’ poiché in questa seconda forma realizzativa il primo pistone 2 à ̈ completamente indipendente rispetto a detto secondo pistone 3.
[0081]. Per quanto riguarda la regolazione della corsa del primo pistone 2, detti primi mezzi di regolazione 80 comprendono un primo elemento di chiusura 81 associato a detta prima parete di riscontro 21, grazie al quale à ̈ possibile regolare la posizione di quest’ultima rispetto a detta prima camma 10A. La regolazione avviene in modo sostanzialmente identico a quanto spiegato per il dispositivo 1 della prima forma realizzativa.
[0082]. Invece, per la regolazione della corsa di detto primo cilindro 3, che come detto funge da secondo pistone, i secondi mezzi di regolazione 80’ comprendono un secondo elemento di chiusura 81’ associato a detta terza parete di riscontro 21’, grazie al quale à ̈ possibile regolare la posizione di quest’ultima rispetto a detta coppia di seconde camme 10B. Preferibilmente, come mostrato in figura 9, detto secondo elemento di chiusura 81’ à ̈ coassiale a detto primo elemento di chiusura 81.
[0083]. Primi e secondi mezzi di regolazione 82, 82’ possono essere rispettivamente associabili a detti primi e secondo elemento di chiusura 81, 81’ per regolare la posizione di dette prima e terza parete di riscontro 21, 21’ nel caso in cui gli elementi di chiusura 81, 81’ non fossero direttamente accessibili perché, ad esempio protetti dall’involucro 40 del dispositivo 1’.
[0084]. Detti primo e secondo mezzo di regolazione 82, 82’ comprendono rispettivamente un primo ed un secondo stelo filettato 82A, 82A’ accoppiabile al corrispondente elemento di chiusura, ed una prima ed una seconda testa 82B, 82B’ formante corrispondenti manopole di regolazione. Come mostrato in figura 12, dette teste di regolazione 82B, 82B’ sono vincolate in modo girevole all’involucro esterno 40 del dispositivo 1’; rotazioni delle stesse indotte manualmente dall’utilizzatore o ottenute mediante mezzi di azionamento automatico impongono l’avvitamento / svitamento del corrispondente elemento di chiusura 81, 81’ sul proprio corpo cilindrico 24, 24’, regolando conseguentemente la corsa rispettivamente di detto primo pistone 2 e di detto primo cilindro 3, formante il secondo pistone.
[0085]. Mezzi di tenuta idraulica, quali una pluralità di O-ring, sono opportunamente disposti sulle superfici esterne di detto primo cilindro 2 e detto primo cilindro 3 per garantire il corretto funzionamento del dispositivo 1’. Preferibilmente, poiché detti oring sono realizzati in gomma, vengono disposti in modo tale da non entrare mai in contatto con l’agente di lavaggio per non essere da questo chimicamente danneggiati [0086]. Inoltre, anche per questa seconda forma realizzativa, può essere previsto un temporizzatore, comprendente una scheda elettronica ed un trimmer, che consente di fissare l’istante di introduzione e il tempo di rilascio delle dosi di agente di lavaggio. In alternativa, il dispositivo può essere collegato direttamente all’elettrovalvola o alla pompa di lavaggio della macchina di lavaggio, in modo tale da poter essere comandato direttamente da essa.
[0087]. In conclusione, da quanto precede, appare evidente come la presente invenzione consegua gli scopi ed i vantaggi inizialmente previsti. Si à ̈ infatti ottenuto un dispositivo dosatore di agenti di lavaggio estremamente versatile, ossia facilmente e rapidamente adattabile, sia in sede di costruzione, sia anche in opera, in base alle esigenze dell’utente. In questo modo, tenendo a magazzino un unico modello di dispositivo e limitate componenti aggiuntive da montare in base alle richieste, à ̈ possibile soddisfare esigenze anche molto diverse.
[0088]. Infatti, adattando il dispositivo secondo una prima forma realizzativa, à ̈ possibile ottenere un dispositivo dosatore 1 che consente di dosare un agente di lavaggio in un intervallo vastissimo di possibili dosaggi; adattandolo invece secondo una seconda forma realizzativa, si ottiene un dispositivo 1’ in grado di dosare due diversi agenti di dosaggio.
[0089]. Un dispositivo 1, 1’ secondo l’invenzione risulta inoltre assai preciso, anche dopo un numero elevato di cicli di lavaggio, non comprendendo elementi componenti deteriorabili o soggetti a usura.
[0090]. Naturalmente, la presente invenzione à ̈ suscettibile di numerose applicazioni, modifiche o varianti senza con ciò uscire dall’ambito di protezione, come definito dalle rivendicazioni allegate.
[0091]. Inoltre i materiali e le attrezzature utilizzati nella presente invenzione, nonché le forme e le dimensioni dei singoli componenti, potranno essere i più idonei a seconda delle specifiche esigenze.

Claims (10)

  1. “DISPOSITIVO DOSATORE DI AGENTI DI LAVAGGIO PER MACCHINE LAVASTOVIGLIE O LAVABIANCHERIA†RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo dosatore (1, 1’) di agenti di lavaggio liquidi o viscosi, in particolare per macchine di lavaggio comprendenti una vasca di lavaggio, detto dispositivo (1, 1’) comprendendo: - un primo cilindro (3) definente una prima cavità interna (3A) entro cui à ̈ scorrevole un primo pistone (2), - mezzi di azionamento (100) associati almeno a detto primo pistone (2) mediante mezzi di movimentazione (20, 20’), - un primo condotto di aspirazione (4) associato a primi mezzi di controllo del flusso (5), collegabile con un’estremità a detta prima cavità interna (3A) e con l’estremità opposta ad un contenitore di un agente di lavaggio, - un primo condotto di espulsione (6), associato a secondi mezzi di controllo del flusso (7), collegabile con un’estremità a detta prima cavità interna (3A) e con l’estremità opposta ad una vasca di una macchina di lavaggio, detto primo pistone (2) essendo mobile in moto alternativo entro detta prima cavità (3A) tra una direzione di aspirazione, in cui l’agente di lavaggio viene aspirato da detto contenitore per riempire almeno una porzione di detta prima cavità (3A), ed una direzione di espulsione in cui l’agente di lavaggio precedentemente aspirato viene introdotto nella vasca, caratterizzato dal fatto che detto primo cilindro (3) à ̈ a sua volta alloggiato all’interno di una seconda cavità (30A) definita da un secondo cilindro (30) coassiale a detto primo cilindro (3), detto primo cilindro (3) essendo scorrevole all’interno di detta seconda cavità (30A).
  2. 2. Dispositivo dosatore (1, 1’) secondo la rivendicazione 1, in cui detti mezzi di movimentazione (20, 20’) comprendono almeno una prima camma (10A) atta a cooperare girevolmente alternativamente con una prima parete di riscontro (21) ed una seconda parete di riscontro (22), entrambe solidali a detto primo pistone (2) e formanti rispettivamente la parete di chiusura sommitale e la parete di fondo di una prima camera di movimentazione (25), per conferire il movimento alternativo a detto primo pistone (2).
  3. 3. Dispositivo dosatore (1, 1’) secondo la rivendicazione 2, detto dispositivo (1, 1’) essendo inoltre provvisto di primi mezzi di regolazione della cilindrata (80) comprendenti un primo elemento di chiusura (81) associabile a detta prima parete di riscontro (21) per regolare la posizione di detta prima parete di riscontro (21) rispetto a detta almeno una prima camma (10A) e determinare la corsa di detto primo pistone (2).
  4. 4. Dispositivo dosatore (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente mezzi selettori (50) operativamente collegati a mezzi di impegno (60) previsti su detto primo pistone (2) e su detto primo cilindro (3), detti mezzi selettori (50) essendo mobili tra una prima posizione, in cui detti mezzi di impegno (60) sono disimpegnati e detto pistone (2) si muove in moto alternativo all’interno di detta prima cavità (3A), e una seconda posizione, in cui detti mezzi di impegno (60) sono reciprocamente in impegno e detto primo pistone (2) à ̈ solidale a detto primo cilindro (3) per formare un secondo cilindro (23) mobile all’interno di detta seconda cavità (30A).
  5. 5. Dispositivo dosatore (1) secondo la rivendicazione 4, in cui detti mezzi di impegno (60) comprendono un porzione sagomata (61) sporgente radialmente dalla superficie esterna di detto primo pistone (2) ed una corrispondente scanalatura di impegno (62) prevista sulla superficie interna di detto primo cilindro (3), detti mezzi selettori (50) comprendendo un perno (51) solidale a detto primo cilindro (3), mobile tra detta prima e detta seconda posizione entro un’apertura guida (52) realizzata su detto secondo cilindro (30) per trascinare in rotazione detto primo cilindro (3) e portare in impegno/disimpegno detta porzione sagomata (61) e detta scanalatura d’impegno (62).
  6. 6. Dispositivo dosatore (1) secondo la rivendicazione 5, in cui detto perno (51) Ã ̈ mobile entro detta apertura guida (52) in modo automatico grazie ad un dispositivo attuatore lineare (53).
  7. 7. Dispositivo dosatore (1’) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 3, in cui un setto divisorio (70) à ̈ disposto tra la superficie esterna di detto primo pistone (2) e la superficie interna di detto primo cilindro (3) in modo tale da separare detta prima cavità (3A) da detta seconda cavità (30A).
  8. 8. Dispositivo dosatore (1’) secondo la rivendicazione 7, comprendente un secondo condotto di aspirazione (4’) associato a terzi mezzi di controllo del flusso (5’), collegabile con un’estremità a detta seconda cavità interna (30A) e con l’estremità opposta ad un secondo contenitore di un secondo agente di lavaggio, e un secondo condotto di espulsione (6’), associato a quarti mezzi di controllo del flusso (7’), collegabile con una prima estremità a detta seconda cavità interna (30A) e con l’estremità opposta ad una vasca di una macchina di lavaggio.
  9. 9. Dispositivo dosatore (1’) secondo la rivendicazione 7 o 8, in cui detti mezzi di movimentazione (20, 20’) comprendono inoltre una coppia di seconde camme (10B), atte a cooperare girevolmente alternativamente con una terza parete di riscontro (21’) ed una quarta parete di riscontro (22’), entrambe solidali a detto primo cilindro (3) e formanti rispettivamente la parete di chiusura sommitale e la parete di fondo di una seconda camera di movimentazione (25’) concentrica ed esterna a detta prima camera di movimentazione (25), per conferire il movimento alternativo a detto primo cilindro (3) entro detta seconda cavità (30A).
  10. 10. Dispositivo dosatore (1’) secondo la rivendicazione 9, detto dispositivo (1’) essendo provvisto di secondi mezzi di regolazione della cilindrata (80’) comprendenti un secondo elemento di chiusura (81’) associabile a detta terza parete di riscontro (21’) per regolare la posizione di detta terza parete di riscontro (21’) rispetto a detta coppia di seconde camme (10B) e determinare la corsa di detto primo cilindro (3).
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