ITPD20130127A1 - Impianto per la formazione elettrochimica di accumulatori e dispositivo di adduzione di una soluzione elettrolitica ad una cella di un accumulatore per detto impianto - Google Patents

Impianto per la formazione elettrochimica di accumulatori e dispositivo di adduzione di una soluzione elettrolitica ad una cella di un accumulatore per detto impianto

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ITPD20130127A1
ITPD20130127A1 IT000127A ITPD20130127A ITPD20130127A1 IT PD20130127 A1 ITPD20130127 A1 IT PD20130127A1 IT 000127 A IT000127 A IT 000127A IT PD20130127 A ITPD20130127 A IT PD20130127A IT PD20130127 A1 ITPD20130127 A1 IT PD20130127A1
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IT
Italy
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tubular body
accumulators
end portion
electrolytic solution
plant
Prior art date
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IT000127A
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English (en)
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Pietro Farina
Paolo Iasevoli
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Sovema Spa
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    • H01M10/06Lead-acid accumulators
    • H01M10/12Construction or manufacture
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    • HELECTRICITY
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Description

IMPIANTO PER LA FORMAZIONE ELETTROCHIMICA DI ACCUMULATORI E DISPOSITIVO DI ADDUZIONE DI UNA SOLUZIONE ELETTROLITICA AD UNA CELLA DI UN ACCUMULATORE PER DETTO IMPIANTO
DESCRIZIONE
Campo di applicazione
La presente invenzione concerne un impianto per la formazione elettrochimica di accumulatori ed un dispositivo di adduzione di una soluzione elettrolitica ad una cella di un accumulatore per tale impianto, secondo il preambolo delle rispettive rivendicazioni indipendenti.
L’impianto ed il dispositivo di cui trattasi sono stati in particolare progettati per la produzione di accumulatori al piombo-acido preferibilmente per veicoli industriali, quali ad esempio camion. Più in dettaglio, l’impianto ed il dispositivo in accordo con l’invenzione sono atti ad essere impiegati per la formazione elettrochimica a ricircolo di tali accumulatori.
L’impianto ed il dispositivo secondo la presente invenzione si inseriscono pertanto nel settore industriale della produzione di accumulatori e, in particolare, di accumulatori al piombo-acido.
Stato della tecnica
Come à ̈ noto, gli accumulatori al piombo comprendono generalmente un contenitore in materiale plastico provvisto di un coperchio ed una pluralità di piastre o griglie in piombo, supportanti la materia attiva che partecipa alle reazioni elettrochimiche (piombo, solfato di piombo ecc.), disposte all’interno del contenitore, organizzate in una pluralità di celle, ed immerse in una soluzione elettrolitica, solitamente costituita da una soluzione acquosa concentrata di acido, quale in particolare acido solforico (elettrolito). Le piastre positive e negative sono collegate elettricamente tra loro per realizzare gli elettrodi e sono elettricamente divise da separatori atti ad isolare tra di loro gli elettrodi, consentendo la libera circolazione dell’elettrolito. Il coperchio del contenitore in plastica dell’accumulatore à ̈ provvisto di una pluralità di aperture, ciascuna delle quali comunica con l’interno di una corrispondente cella, per consentire l’introduzione della soluzione elettrolitica in quest’ultima ed il suo prelevamento da quest’ultima.
Il numero di celle predisposte in ciascun accumulatore e, di conseguenza, il numero di aperture previste sul coperchio dell’accumulatore dipendono dalla quantità di energia che l’accumulatore dovrà erogare, ovvero dalla destinazione d’uso dell’accumulatore. Gli accumulatori per veicoli, quali in particolare gli accumulatori per camion, comprendono generalmente sei celle.
Al momento della loro produzione le piastre sono inerti o inattive e vengono trasformate in attive mediante un processo di formazione elettrochimica che richiede di alimentare con corrente continua gli elettrodi delle celle che compongono gli accumulatori, determinandone la carica fino a previsti valori di tensione e di intensità di corrente così da renderli pronti per la commercializzazione e l’utilizzo.
Durante tale processo di formazione elettrochimica delle piastre ha luogo un innalzamento della temperatura degli elettrodi e della soluzione elettrolitica sia per le reazioni chimiche esotermiche che hanno luogo durante la carica sia per l’effetto ohmico dovuto al passaggio della corrente continua.
L’innalzamento della temperatura durante il processo di formazione elettrochimica delle piastre può provocare il danneggiamento del materiale attivo riposto sulle piastre stesse e viene generalmente controllato mediante l’impiego di correnti di minore intensità. Ciò comporta tuttavia il rallentamento del processo di formazione degli accumulatori.
Sono noti a tale proposito procedimenti ed impianti che consentono di controllare la temperatura all’interno degli accumulatori durante la loro formazione elettrochimica per evitare che gli stessi si surriscaldino, mantenendola preferibilmente al di sotto dei 60° C. Tali procedimenti ed impianti rendono possibile l’impiego di correnti elevate, in almeno alcuni intervalli, e di conseguenza riducono i tempi di carica richiesti.
In particolare, un noto impianto per la formazione elettrochimica di accumulatori al piombo-acido prevede che la soluzione elettrolitica contenuta nelle celle degli accumulatori venga fatta circolare in un circuito esterno, in cui viene controllata nelle sue caratteristiche di temperatura con uno scambiatore di calore e preferibilmente anche nelle sue caratteristiche di concentrazione di elettrolito.
Più in dettaglio, il circuito esterno per la circolazione della soluzione elettrolitica comprende mezzi di alimentazione delle celle degli accumulatori con un flusso di soluzione elettrolitica ad una pressione piezometrica controllata, e mezzi di ritorno per prelevare il suddetto flusso di soluzione elettrolitica dalle celle così da generare una circolazione continua di soluzione al loro interno.
Allo scopo, l’impianto comprende una pluralità di dispositivi di adduzione della soluzione elettrolitica a rispettive celle degli accumulatori, ciascuno dei quali à ̈ atto ad essere inserito amovibilmente a tenuta in una delle aperture del coperchio dell’accumulatore per consentire l’introduzione della soluzione elettrolitica nella corrispondente cella, nonché il prelevamento della soluzione stessa dalla cella.
Ciascun dispositivo di adduzione à ̈ provvisto di un condotto di entrata, attraverso il quale viene introdotta nella cella la soluzione elettrolitica, e di un condotto di uscita, attraverso il quale viene estratta dalla cella la soluzione elettrolitica. I condotti di entrata e di uscita del dispositivo di adduzione sono collegati mediante prime e seconde tubazioni di raccordo rispettivamente al collettore di distribuzione della soluzione elettrolitica che riceve la soluzione da una condotta di mandata, ed al collettore di raccolta della soluzione elettrolitica che la invia ad una condotta di ritorno. Durante il procedimento di carica degli accumulatori sono previsti intervalli di tempo in cui l’alimentazione elettrica à ̈ effettuata con correnti elevate e quindi la soluzione elettrolitica à ̈ fatta fluire nelle celle riscaldandosi e nel circuito esterno raffreddandosi.
Il processo di formazione elettrochimica di ciascun accumulatore richiede pertanto che un numero di dispositivi di adduzione della soluzione elettrolitica equivalente al numero di celle comprese nell’accumulatore venga inserito a tenuta nelle rispettive aperture sul coperchio dell’accumulatore. Al termine della carica dell’accumulatore, i dispositivi di adduzione devono essere rimossi e sostituiti con tappi destinati a permanere sull’accumulatore a chiusura delle suddette aperture.
In particolare, le pareti che delimitano ciascuna apertura sui coperchi degli accumulatori per camion sono generalmente provviste di una filettatura ed i tappi destinati ad essere impiegati a chiusura di tali aperture sono controfilettati per essere avvitati nelle rispettive aperture.
I dispositivi di adduzione tradizionalmente impiegati negli impianti per la formazione elettrochimica di accumulatori per camion comprendono ciascuno una ghiera esternamente filettata, atta ad essere avvitata in una delle aperture sul coperchio di un accumulatore e provvista di un foro centrale passante nel quale à ̈ circonferenzialmente alloggiata una guarnizione. Il dispositivo di adduzione comprende inoltre un corpo tubolare, provvisto di un condotto di entrata e di un condotto di uscita per il passaggio della soluzione elettrolitica e suscettibile di essere inserito a tenuta nel foro passante della ghiera.
Al termine della fase di carica dell’accumulatore, ciascuno dei corpi tubolari à ̈ estratto dalla corrispondente ghiera, quest’ultima à ̈ svitata e rimossa dall’apertura sul coperchio dell’accumulatore ed un tappo à ̈ avvitato in tale apertura a chiusura di quest’ultima.
I dispositivi di adduzione tradizionalmente impiegati per la formazione elettrochimica di accumulatori di camion sopra brevemente descritti, nonché gli impianti che fanno uso dei suddetti dispositivi, si sono dimostrati tuttavia nella pratica non scevri di inconvenienti.
Innanzitutto il posizionamento di tali dispositivi nelle corrispondenti aperture risulta particolarmente laborioso e richiede lunghi tempi di manodopera, dal momento che à ̈ dapprima necessario avvitare la ghiera e quindi inserire il corpo tubolare in impegno nel foro passante della ghiera. Ciascuna di tali operazioni deve essere eseguita per un numero di volte pari al numero di aperture previste sul coperchio dell’accumulatore, ovvero ad esempio per sei volte nel caso in cui il procedimento di formazione elettrochimica interessi accumulatori per camion. Anche la successiva rimozione dei dispositivi, al termine della carica, risulta altrettanto lunga e laboriosa essendo richiesto di sfilare il corpo tubolare dalla ghiera e di svitare e rimuovere quest’ultima dal coperchio dell’accumulatore per poter quindi posizionare per avvitamento il tappo di chiusura nella corrispondente apertura.
Inoltre, stante che le dimensioni ed in particolare la profondità della filettatura ricavata in corrispondenza delle aperture sul coperchio degli accumulatori per camion possono variare in funzione del modello di accumulatore, i dispositivi di adduzione sopra descritti non si prestano ad essere impiegati per la formazione elettrochimica di differenti modelli di accumulatore, dal momento che necessitano di ghiere aventi caratteristiche di forma e di dimensioni, nonché filettature, dedicate, ovvero adatte ad essere impegnate per avvitamento in aperture aventi dimensioni e controfilettatura specifiche.
Al fine di ridurre i tempi di manodopera richiesti per il suo posizionamento nell’apertura di un accumulatore e per la sua rimozione dalla stessa apertura, à ̈ stato messo a punto un dispositivo di adduzione in cui la ghiera porta già montato, inserito nel suo foro passante, il corpo tubolare. La ghiera à ̈ libera di ruotare rispetto al corpo tubolare.
I dispositivi di adduzione così realizzati sono più rapidamente posizionabili nelle corrispondenti aperture sul coperchio di un accumulatore non essendo richiesta l’operazione di inserimento del corpo tubolare nel foro passante della ghiera. Anche la rimozione dei dispositivi di adduzione, al termine della carica, risulta più rapida, essendo richiesto solamente di svitare la ghiera e di rimuovere l’assieme costituito dalla ghiera e dal corpo tubolare dalla corrispondente apertura.
Tuttavia, l’avvitamento e lo svitamento della ghiera risultano piuttosto laboriosi a causa della presenza del corpo tubolare inserito nel suo foro passante.
Inoltre anche quest’ultimo dispositivo noto non si presta ad essere utilizzato per la formazione elettrochimica di qualsiasi modello di accumulatore per camion per le stesse ragioni sopra riportate per il precedente dispositivo di tipo noto descritto.
Un diverso dispositivo di adduzione messo a punto allo scopo di ridurre i tempi di manodopera richiesti in particolare per la rimozione del dispositivo stesso dal coperchio dell’accumulatore e per il posizionamento sull’apertura di un tappo destinato a permanere sull’accumulatore a chiusura della stessa, comprende una ghiera esternamente filettata e provvista di un foro passante ed un corpo tubolare, distinto dalla ghiera, e suscettibile di essere inserito a tenuta nel foro passante della ghiera. Diversamente dai dispositivi noti sopra descritti, la ghiera del presente dispositivo di adduzione à ̈ destinata a permanere sul coperchio dell’accumulatore al termine della carica e ad accogliere nel suo foro passante un elemento cieco. Quest’ultimo à ̈ inserito a pressione nel foro passante della ghiera ed à ̈ provvisto di una guarnizione atta ad assicurare la tenuta congiuntamente alla guarnizione predisposta sulla ghiera. L’elemento cieco e la ghiera sono quindi atti a definire congiuntamente il tappo destinato a permanere sul coperchio dell’accumulatore a chiusura di una delle aperture.
Tale dispositivo consente pertanto di ridurre i tempi di manodopera richiesti per la rimozione del dispositivo stesso dal coperchio dell’accumulatore e per il posizionamento del tappo di chiusura, dal momento che non richiede che la ghiera venga svitata e rimossa dalla corrispondente apertura né che il tappo venga avvitato nell’apertura da cui à ̈ stata rimossa la ghiera, essendo sufficiente inserire a pressione nel foro passante della ghiera un elemento cieco.
Anche quest’ultimo noto dispositivo di adduzione e l’impianto impiegante tale dispositivo hanno tuttavia dimostrato nella pratica alcuni inconvenienti.
Innanzitutto anche quest’ultimo dispositivo, come già i precedenti, non si presta ad essere utilizzato per la formazione elettrochimica di qualsiasi modello di accumulatore per camion per le stesse ragioni sopra riportate per i precedenti dispositivi di tipo noto descritti.
Inoltre, l’impiego di tale dispositivo à ̈ economicamente poco conveniente dal momento che ciascuna delle ghiere impiegate permane sul coperchio dell’accumulatore al termine della carica.
Presentazione dell’invenzione
Il problema alla base della presente invenzione à ̈ pertanto quello di ovviare agli inconvenienti manifestati dagli impianti di tipo noto, mettendo a disposizione un impianto per la formazione elettrochimica di accumulatori, il quale consenta di ridurre i tempi di manodopera richiesti per il posizionamento e la rimozione dei dispositivi di adduzione per la formazione elettrochimica delle celle di tali accumulatori.
Un altro scopo della presente invenzione à ̈ quello di mettere a disposizione un impianto per la formazione elettrochimica di accumulatori, il quale consenta di realizzare la formazione elettrochimica delle celle degli accumulatori in modo sostanzialmente sicuro.
Ulteriore scopo della presente invenzione à ̈ quello di mettere a disposizione un dispositivo di adduzione di una soluzione elettrolitica ad una cella di un accumulatore per un impianto per la formazione elettrochimica di accumulatori, il quale sia costruttivamente economico da realizzare ed operativamente del tutto affidabile.
Un altro scopo della presente invenzione à ̈ di mettere a disposizione un dispositivo di adduzione di una soluzione elettrolitica ad una cella di un accumulatore, il quale possa essere impiegato per la formazione elettrochimica di differenti modelli di accumulatore e, in particolare,di differenti modelli di accumulatore per camion, assicurando comunque una ottimale tenuta.
Un altro scopo della presente invenzione à ̈ di mettere a disposizione un dispositivo di adduzione di una soluzione elettrolitica ad una cella di un accumulatore, il quale sia di facile e rapido inserimento nell’apertura del coperchio di un accumulatore e di facile e rapida rimozione da tale apertura.
Un altro scopo della presente invenzione à ̈ di mettere a disposizione un dispositivo di adduzione di una soluzione elettrolitica ad una cella di un accumulatore, il quale sia di facile manutenzione.
Questi scopi ed altri ancora, vengono tutti raggiunti dall’impianto e dal dispositivo di adduzione secondo la presente invenzione.
Breve descrizione dei disegni
Le caratteristiche tecniche del trovato, secondo i suddetti scopi, sono chiaramente riscontrabili dal contenuto delle rivendicazioni sottoriportate ed i vantaggi dello stesso risulteranno maggiormente evidenti nella descrizione dettagliata che segue, fatta con riferimento ai disegni allegati, che ne rappresentano una forma di realizzazione puramente esemplificativa e non limitativa, in cui:
la Fig. 1 mostra uno schema dell’impianto per la formazione elettrochimica di accumulatori oggetto della presente invenzione in una sua possibile forma realizzativa;
le Figg. 2 e 2A mostrano rispettivamente un esempio di un coperchio di un accumulatore per camion provvisto di una pluralità di aperture ed un particolare ingrandito di tale coperchio, relativo ad una delle suddette aperture;
la Fig.3 mostra una vista prospettica di un particolare dell’impianto di Figura 1, relativo ad un dispositivo di adduzione di una soluzione elettrolitica ad una cella di un accumulatore secondo la presente invenzione;
la Fig.4 mostra una vista laterale del dispositivo di adduzione di Figura 3; la Fig.5 mostra una vista in esploso del dispositivo di adduzione di Figura 3; la Fig. 6 mostra una vista in sezione di un primo particolare del dispositivo di adduzione di Figura 3, relativo ad un suo previsto corpo tubolare, effettuata lungo la traccia VI-VI della Figura 4;
la Fig.7 mostra una vista prospettica di un secondo particolare del dispositivo di adduzione di Figura 3, relativo ad un previsto elemento pressorio;
le Figg. 8A, 8B e 8C mostrano rispettivamente una vista prospettica, una vista laterale ed una vista in sezione effettuata lungo la traccia VIII-VIII della Figura 8B di un terzo particolare del dispositivo di adduzione di Figura 3, relativo ad un elemento di tenuta;
le Figg. 9A, 9B e 9C mostrano rispettivamente una vista prospettica, una vista laterale ed una vista in sezione effettuata lungo la traccia IX-IX della Figura 9B di un quarto particolare del dispositivo di adduzione di Figura 3, relativo ad un elemento di riscontro;
le Figg.10A, 10B e 10C mostrano rispettivamente una vista prospettica, una vista laterale ed una vista in sezione, effettuata lungo la traccia X-X della Figura 10B,di un quinto particolare del dispositivo di adduzione di Figura 3, relativo ad un filtro.
Descrizione dettagliata di un esempio di realizzazione preferita Con riferimento agli uniti disegni à ̈ stato indicato nel suo complesso con 1 un esempio di impianto per la formazione elettrochimica di accumulatori, oggetto della presente invenzione.
In accordo con le figure allegate, una pluralità di accumulatori 2, in particolare di accumulatori per veicoli industriale quali accumulatori per camion, à ̈ posizionata sopra ad un bancale od ad un pallet per un agevole trasporto. Ciascun accumulatore 2 comprende in modo del tutto tradizionale un contenitore rigido, in materiale plastico di forma scatolare, il quale à ̈ chiuso superiormente da un coperchio 3 che porta fissati esternamente in sporgenza, un elettrodo positivo ed un elettrodo negativo. Ciascuno di tali elettrodi si estende anche all’interno del contenitore per collegarsi alle piastre della sua relativa polarità. Gli elettrodi vengono collegati per il processo di formatura elettrochimica a rispettive barre di conduzione di opposta polarità, a loro volta collegate ad una sorgente di energia elettrica che le alimenta con corrente continua secondo programmi di carica prestabiliti.
Il coperchio 3 di ciascuno degli accumulatori 2 comprende una o più aperture 4, ciascuna delle quali à ̈ in comunicazione con l’interno di una corrispondente cella dell’accumulatore 2, per consentire l’introduzione della soluzione elettrolitica in quest’ultima ed il suo prelevamento da quest’ultima. Gli accumulatori per veicoli, quali in particolare gli accumulatori per camion, comprendono generalmente sei celle ed i coperchi 3 dei loro contenitori comprendono pertanto altrettante aperture 4, come illustrato nella Figura 2. Come in particolare illustrato nella Figura 2A, le pareti che delimitano internamente ciascuna delle aperture 4 sui coperchi 3 degli accumulatori 2 per camion sono solitamente provviste di una filettatura 5, la quale presenta dimensioni e profondità variabile in funzione del modello di accumulatore 2.
L’impianto 1 secondo l’invenzione comprende un circuito 6, in cui circola una soluzione elettrolitica, che in accordo con la tecnica nota potrà essere ottenuta, in modo del tutto tradizionale, principalmente con acido solforico (elettrolito) in soluzione acquosa. Il circuito 6 à ̈ configurato per raggiungere tutti gli accumulatori 2 che sono sottoposti al processo di formazione elettrochimica dell’impianto 1, facendo circolare attraverso di essi una soluzione elettrolitica che à ̈ opportunamente raffreddata e controllata nella sua concentrazione di elettrolito.
Il circuito 6 per la circolazione della soluzione elettrolitica comprende mezzi di alimentazione 7 per alimentare le celle degli accumulatori 2 con un primo flusso di soluzione elettrolitica ad una pressione piezometrica controllata.
L’impianto 1 secondo la presente invenzione comprende inoltre, come illustrato nella Figura 1, mezzi di ritorno 8 per prelevare in depressione il suddetto primo flusso di soluzione elettrolitica dagli accumulatori 2 così da generare una circolazione continua di soluzione al loro interno.
Più in dettaglio, i mezzi di alimentazione 7 comprendono un tubo di mandata 14 collegato ad almeno un collettore di distribuzione 15 per convogliare il primo flusso di soluzione elettrolitica negli elementi 2 degli accumulatori.
A loro volta i mezzi di ritorno 8 comprendono un tubo di raccolta 16 collegato ad almeno un collettore di aspirazione 17, il quale à ̈ in depressione per aspirare dagli elementi 2 il primo flusso di soluzione elettrolitica che à ̈ stato introdotto negli elementi 2 dal collettore di distribuzione 15.
Al fine di consentire l’agevole introduzione e rimozione della soluzione elettrolita nelle e dalle celle, l’impianto 1 comprende inoltre una pluralità di dispositivi di adduzione 9 della soluzione elettrolitica alle celle degli accumulatori 2. Ciascuno dei dispositivi di adduzione 9 à ̈ suscettibile di essere amovibilmente montato a tenuta sul coperchio 3 di uno degli accumulatori 2, in corrispondenza di una delle aperture 4, e collegato ai mezzi di alimentazione 7, per ricevere da questi ultimi un flusso della soluzione elettrolitica e convogliarlo nella corrispondente cella, ed ai mezzi di ritorno 8, per estrarre il flusso di soluzione elettrolitica dalla corrispondente cella.
In particolare per la formatura elettrochimica di un accumulatore per camion, sei dispositivi di adduzione 9 saranno montati a tenuta sul coperchio 3 del suddetto accumulatore, uno in ciascuna delle sei aperture 4 ricavate sul coperchio 3 stesso.
In accordo con l’idea alla base della presente invenzione, ciascuno dei dispositivi di adduzione 9 à ̈ provvisto di un corpo tubolare 10, il quale ha sviluppo preferenziale lungo una direzione longitudinale X e comprendente una porzione di estremità 11 atta ad essere almeno parzialmente inserita amovibilmente in una delle aperture 4 del coperchio 3 di un accumulatore 2. Più in dettaglio, il corpo tubolare 10 comprende vantaggiosamente, oltre alla porzione di estremità 11, una porzione di impugnatura 29, atta ad essere maneggiata da un operatore per inserire e rimuovere la porzione di estremità 11 nelle e dalle aperture 4 sui coperchi 3 degli accumulatori 2. Secondo la forma di realizzazione illustrata nelle allegate figure, la porzione di estremità 11 del corpo tubolare 10 si sviluppa dalla porzione di impugnatura 29, in corpo unico con essa.
Preferibilmente, la porzione di impugnatura 29 e la porzione di estremità 11 del corpo tubolare 10 presentano una forma sostanzialmente cilindrica, come illustrato nelle allegate figure, così da risultare rispettivamente più facilmente maneggevole e più agevolmente inseribile in una corrispondente apertura 4 del coperchio 3 di un accumulatore 2. In particolare, la porzione di estremità 11 ha una sezione trasversale minore rispetto alla sezione trasversale della porzione di impugnatura 29 e definisce con quest’ultima uno spallamento 30.
Il corpo tubolare 10 comprende inoltre, come illustrato nella Figura 6, almeno un condotto di entrata 12 collegato ai mezzi di alimentazione 7, per ricevere da questi ultimi il flusso di soluzione elettrolitica e convogliarlo nella corrispondente cella, ed un condotto di uscita 13 collegato ai mezzi di ritorno 8, per l’estrazione del flusso di soluzione elettrolitica dalla cella.
Più in dettaglio, il condotto di entrata 12 ed il condotto di uscita 13 di ciascun dispositivo di adduzione 9 vengono collegati al circuito di distribuzione della soluzione elettrolitica prima di avviare l’impianto 1 come qui di seguito specificato.
Il condotto di entrata 12 del dispositivo 9 di ciascun elemento 2 viene collegato mediante un primo raccordo 18 al collettore di distribuzione 15 per alimentare con il primo flusso di soluzione elettrolitica i corrispondenti elementi 2, mentre il condotto di uscita 13 viene collegato con un secondo raccordo 19 al collettore di aspirazione 17, per estrarre il primo flusso di soluzione elettrolitica dagli elementi 2 medesimi, ovvero quel flusso che à ̈ entrato nei contenitori degli elementi 2 attraverso il condotto di entrata 12.
Sempre in accordo con l’idea alla base della presente invenzione, ciascuno dei dispositivi di adduzione 9 comprende inoltre, montati sulla sua porzione di estremità 11, un elemento di riscontro 20, un elemento pressorio 21 ed uno o più elementi di tenuta 22, nonché una leva 23 preferibilmente montata sulla sua porzione di impugnatura 29, come meglio descritto qui nel seguito.
L’elemento di riscontro 20 à ̈ fissato alla porzione di estremità 11 del corpo tubolare 10, preferibilmente in corrispondenza dell’estremità libera 31 di quest’ultima opposta allo spallamento 30, ed ha una faccia di riscontro anulare 24, la quale si sviluppa attorno alla porzione di estremità 11, con almeno una sua componente sostanzialmente perpendicolare alla direzione longitudinale X. In particolare la faccia di riscontro anulare 24 si sviluppa sostanzialmente in direzione radiale attorno alla porzione di estremità 11 del corpo tubolare 10.
Vantaggiosamente, in corrispondenza della propria estremità libera 31, la porzione di estremità 11 del corpo tubolare 10 à ̈ provvista di un tratto terminale filettato 32 e l’elemento di riscontro 20 à ̈ definito da una ghiera suscettibile di essere avvitata su tale tratto terminale filettato 32.
L’elemento pressorio 21 à ̈ montato sulla porzione di estremità 11 del corpo tubolare 10 ed ha una faccia di pressione anulare 25, la quale à ̈ contraffacciata alla faccia di riscontro 24 dell’elemento di riscontro 20 e si sviluppa attorno alla porzione di estremità 11, anch’essa con almeno una sua componente sostanzialmente perpendicolare alla direzione longitudinale X di sviluppo preferenziale del corpo tubolare 10. Più in dettaglio, l’elemento pressorio 21 à ̈ montato circonferenzialmente sulla porzione di estremità 11, in particolare in appoggio sullo spallamento 30 almeno in una sua posizione, e la sua faccia di pressione anulare 25 si sviluppa radialmente attorno alla porzione di estremità 11 del corpo tubolare 10.
Ciascuno degli elementi di tenuta 22 elasticamente deformabili sono montati perimetralmente sulla porzione di estremità 11 del corpo tubolare 10, interposti tra la faccia di riscontro anulare 24 e la faccia di pressione anulare 25.
L’elemento pressorio 21 à ̈ movimentabile rispetto al corpo tubolare 10 lungo la direzione longitudinale X tra una posizione di compressione, in cui à ̈ ravvicinato all’elemento di riscontro 20 e provoca la compressione dell’elemento di tenuta 22 lungo la direzione longitudinale X e la sua espansione perimetrale per deformazione elastica, ed una posizione di riposo, illustrata nelle Figure 3 e 4, in cui à ̈ distanziato dall’elemento di riscontro 20 e, vantaggiosamente, à ̈ in appoggio contro lo spallamento 30 del corpo tubolare 10. L’elemento pressorio 21 à ̈ spostato tra la posizione di riposo e la posizione di compressione mediante la leva 23, la quale à ̈ vincolata al corpo tubolare 10 ed à ̈ azionabile in particolare manualmente.
L’elemento di tenuta 22, deformato elasticamente per azione dell’elemento pressorio 21 disposto nella posizione di compressione, à ̈ suscettibile di realizzare una tenuta tra il corpo tubolare 10 ed il coperchio 3 di uno degli accumulatori quando la porzione di estremità 11 del corpo tubolare 10 à ̈ inserita nell’apertura 4 del coperchio 3.
Più in dettaglio, l’elemento di tenuta 22 montato sul corpo tubolare 10, si estende per un tratto I della porzione di estremità 11 di quest’ultimo lungo la direzione longitudinale di sviluppo X, quando l’elemento pressorio 21 si trova nella posizione di riposo.
Operativamente, quando la leva 23 à ̈ azionata per spostare l’elemento pressorio 21 dalla posizione di riposo alla posizione di compressione, l’avvicinamento dell’elemento pressorio 21 all’elemento di riscontro 20, ovvero il suo allontanamento dallo spallamento 30, riduce il tratto della porzione di estremità 11 occupato dall’elemento di tenuta 22, provocando la compressione di quest’ultimo e la sua deformazione elastica. In particolare, l’elemento di tenuta 22 à ̈ forzato ad espandersi perimetralmente. Quando la porzione di estremità 11 del dispositivo di adduzione 9 à ̈ inserita in una apertura 4 del coperchio 3 di un accumulatore 2, l’espansione perimetrale dell’elemento di tenuta 22 fa sì che quest’ultimo aderisca alle pareti che delimitano internamente l’apertura 4 stessa assicurando una ottimale tenuta tra il dispositivo di adduzione 9 ed il coperchio 3.
Il dispositivo di adduzione 9 per l’impianto secondo la presente invenzione si presta pertanto ad essere impiegato per la formazione elettrochimica di diversi modelli di accumulatori e, in particolare, diversi modelli di accumulatori per camion i quali, come precedentemente specificato, possono presentare dimensioni ed in particolare profondità della filettatura 5 ricavata in corrispondenza delle aperture 4 sul loro coperchio 3 differenti. L’elemento di tenuta 22 predisposto sul dispositivo di adduzione 9, infatti, à ̈ in grado di realizzare una tenuta sul coperchio 3 qualsiasi siano le dimensioni e la profondità della filettatura prevista sulle pareti che delimitano internamente le aperture 4 del coperchio 3.
In accordo con una sua forma di realizzazione preferenziale illustrata nelle allegate figure, il dispositivo di adduzione 9 per impianti secondo la presente invenzione comprende due elementi di tenuta 22’, 22’’ montati sulla porzione di estremità 11 del corpo tubolare 10 e comprende inoltre un elemento distanziatore 26 montato sulla porzione di estremità 11 del corpo tubolare 10 interposto tra i due elementi di tenuta 22’, 22’’ e movimentabile rispetto al corpo tubolare 10 lungo la direzione longitudinale X.
Grazie al fatto che l’elemento distanziatore 26 interposto tra gli elementi di tenuta à ̈ movimentabile lungo la direzione longitudinale X, lo spostamento dell’elemento pressorio 21 dalla posizione di riposo alla posizione di compressione comporta la compressione di entrambi gli elementi di tenuta 22’, 22’’.
La presenza di più elementi di tenuta 22 assicura una maggiore versatilità del dispositivo di adduzione 9, per essere utilizzato per la formazione elettrochimica di accumulatori 2 di diversi modelli.
Ovviamente, in funzione delle specifiche necessità, ovvero in particolare in funzione della profondità delle aperture 4 sul coperchio 3 degli accumulatori 2 che devono essere formati nell’impianto 1, ciascun dispositivo di adduzione 9 potrà comprendere anche un numero superiore di elementi di tenuta, tra loro separati da elementi distanziatori.
Al fine di favorire l’espansione perimetrale degli elementi di tenuta 22 quando deformati elasticamente per azione dell’elemento pressorio 21 disposto nella posizione di spinta, a partire dalla superficie interna 27 di contatto con la porzione di estremità 11 del corpo tubolare 10 di ciascuno degli elementi di tenuta 22 à ̈ ricavato un incavo perimetrale 28, il quale definisce sostanzialmente una linea di indebolimento dell’elemento di tenuta 22 in corrispondenza della quale l’elemento di tenuta 22 à ̈ più facilmente deformabile.
La presenza di tale incavo perimetrale 28 in ciascuno degli elementi di tenuta 22 evita che questi ultimi, quando compressi per azione dell’elemento pressorio 21, possano, anziché espandersi perimetralmente, deformarsi in maniera differente, ad esempio sormontando con un proprio lembo una porzione dell’elemento pressorio 21, dell’elemento di riscontro 20 oppure dell’elemento distanziatore 26, inficiando in tal caso il corretto funzionamento del dispositivo 9 ovvero in particolare riducendo la sua capacità di fare tenuta sul coperchio 3 dell’accumulatore 2.
Vantaggiosamente, ciascuno degli elementi di tenuta 22 à ̈ realizzato in un materiale polimerico, e preferibilmente elastomerico, capace di resistere a sostanze acide, quale ad esempio una gomma EPDM, dal momento che può facilmente venire a contatto con la soluzione elettrolitica fatta circolare nella cella dell’accumulatore 3.
In accordo con la forma di realizzazione preferenziale illustrata nelle allegate figure, la leva 23 à ̈ girevolmente impegnata al corpo tubolare 10, e in particolare alla porzione di impugnatura 29 di quest’ultima, mediante uno o più perni 33 (preferibilmente due perni contrapposti) ed à ̈ provvista di una porzione operativa 34, atta ad agire sull’elemento pressorio 21 per trattenerlo nella posizione di compressione, e di una porzione non operativa 35, atta a consentire all’elemento pressorio 21 di permanere nella posizione di riposo. La porzione operativa 34 e la porzione non operativa 35 sono raccordate da una porzione a camma 36 della leva 23. La leva 23 à ̈ movimentabile in rotazione attorno ai perni 33 tra una posizione operativa (non illustrata) ed una posizione non operativa (illustrata nelle Figure 3 e 4) superando la porzione a camma 36.
In particolare, nella posizione operativa la porzione operativa 34 della leva 23 à ̈ interposta tra il perno 33 e l’elemento pressorio 21 ed agisce su quest’ultimo per mantenerlo nella posizione di compressione. Nella posizione non operativa la porzione non operativa 35 della leva 23 à ̈ interposta tra i perni 33 e l’elemento pressorio 21 e consente a quest’ultimo di permanere nella posizione di riposo.
Preferibilmente, la leva 23 comprende due parti gemelle 37 contraffacciate e raccordate da porzioni di raccordo 38, le quali parti gemelle 37 sono vincolate al corpo tubolare 10 in posizioni contrapposte, ciascuna mediante uno corrispondente dei perni 33. Ciascuna delle parti gemelle 37 comprende un’ala operativa ed un’ala non operativa. Le ali operative delle due parti gemelle 37 definiscono congiuntamente la porzione operativa 34 della leva 23 e le ali non operative delle due parti gemelle 37 definiscono congiuntamente la porzione non operativa 35 della leva 23.
L’elemento pressorio 21 à ̈ vantaggiosamente provvisto di una flangia 39 su due porzioni contrapposte della quale sono atte ad agire le due parti gemelle 37 della leva 23.
Operativamente, per portare gli elementi di tenuta 22 ad espandersi perimetralmente, la leva 23 à ̈ movimentata manualmente in rotazione attorno ai perni 33 dalla posizione non operativa alla posizione operativa, superando la porzione di camma 36. Durante la rotazione della leva 23 l’elemento pressorio 21 à ̈ spinto dalla porzione di camma 36 di quest’ultima in allontanamento dai perni 33 e dallo spallamento 30 del corpo tubolare 10 ed in avvicinamento all’elemento di riscontro 20, provocando di conseguenza la compressione degli elementi di tenuta 22 e la loro espansione perimetrale. La leva 23, una volta raggiunta la posizione operativa, con la sua porzione operativa 34 che mantiene l’elemento pressorio 21 in spinta sugli elementi di tenuta 22, à ̈ trattenuta nella suddetta posizione dalla porzione di camma 36 che ne impedisce il ritorno nella posizione non operativa.
La leva 23 à ̈ vantaggiosamente provvista di una o più sedi 40, ciascuna delle quali à ̈ atta ad accogliere uno corrispondente dei perni 33 per essere vincolata al corpo tubolare 10. Ciascuna sede 40 à ̈ superiormente aperta mediante una apertura 41 delimitata da appendici di impegno 42 contrapposte della leva 23. Ciascuno dei perni 33 à ̈ inseribile a scatto nella corrispondente sede 40 della leva 23 attraverso l’apertura 41 per deformazione elastica delle appendici di impegno 42.
Quando i perni 33 sono inseriti nelle corrispondenti sedi 40, le appendici di impegno 42 impediscono agli stessi di fuoriuscire dalle sedi 40 per azione della sola forza peso che agisce sulla leva 23. E’ tuttavia sufficiente esercitare una sollecitazione di trazione sulla leva 23 per provocare una deformazione elastica delle appendici di impegno 42 e svincolare in maniera semplice e rapida la leva 23 dal corpo tubolare 10.
Pertanto, il fatto che le sedi 40 siano superiormente aperte consente di vincolare e svincolare in maniera rapida ed agevole la leva 23 al e dal corpo tubolare 10.
Il corpo tubolare 10 comprende preferibilmente un primo condotto di innesto 43, il quale à ̈ in comunicazione idraulica con il condotto di entrata 12 del corpo tubolare 10 ed à ̈ suscettibile di essere collegato ai mezzi di alimentazione 7 per ricevere da questi ultimi il flusso di soluzione elettrolitica, ed un secondo condotto di innesto 44, il quale à ̈ in comunicazione idraulica con il condotto di uscita 13 del corpo tubolare 10 ed à ̈ suscettibile di essere collegato ai mezzi di ritorno 8 per cedere a questi ultimi il flusso di soluzione elettrolitica in uscita dalla cella. Il primo condotto di innesto 43 ed il secondo condotto di innesto 44 si sviluppano lungo direzioni sostanzialmente parallele, Z’ e Z’’, aventi almeno una componente ortogonale alla direzione longitudinale X di sviluppo preferenziale del corpo tubolare 10. La leva 23 à ̈ vincolata al corpo tubolare 10 in modo da risultare movimentabile in rotazione su un piano sostanzialmente ortogonale alle componenti Y’ ed Y’’ delle direzioni Z e Z’ ortogonali alla direzione longitudinale X.
In tal modo la presenza del primo e del secondo condotto di innesto sul corpo tubolare 10 non ostacolano la rotazione della leva 23 né intralciano la mano di un operatore che movimenta in rotazione la leva 23.
Il dispositivo di adduzione 9 comprende preferibilmente un beccuccio di dosaggio 45, il quale à ̈ attraversato dal condotto di uscita 13, ed un filtro 46 montato sul beccuccio di dosaggio 45, atto a filtrare eventuali impurità che siano state raccolte dai flussi di soluzione elettrolitica all’interno delle celle 2 durante la fase di carica. La soluzione elettrolitica à ̈ aspirata nel condotto di uscita 13 attraverso una imboccatura 49 del condotto di uscita 13 prevista sul beccuccio di dosaggio 45, il quale pertanto definisce il livello di soluzione elettrolitica contenuto nella corrispondente cella.
In particolare, il filtro 46 à ̈ suscettibile di essere infilato sul beccuccio di dosaggio 45 e comprende allo scopo un alloggiamento 47, atto a ricevere il beccuccio di dosaggio 45 con l’imboccatura 49 del condotto di uscita 13 posta nell’alloggiamento 47, ed almeno due bocche di passaggio 48 della soluzione elettrolitica comunicanti con l’alloggiamento 47. Preferibilmente, il filtro 46 comprende quattro bocche di passaggio 48 della soluzione elettrolitica.
La presenza del filtro 46 assicura una continua aspirazione della soluzione elettrolitica nel condotto di uscita 13, anche qualora una impurità presente nella soluzione elettrolitica si disponga frontalmente ad una delle bocche di passaggio 48 impedendo l’aspirazione di soluzione elettrolitica attraverso quest’ultima.
Inoltre, il filtro 46 rende più agevole la manutenzione del dispositivo di adduzione 9 dal momento che le impurità che dovessero disporsi frontalmente ad una o più delle bocche di passaggio 48 durante il procedimento di carica possono essere facilmente individuate e rimosse al termine del procedimento stesso.
Inoltre le bocche di passaggio 48 sono vantaggiosamente dimensionate per assicurare una sezione totale di ingresso della soluzione elettrolitica (determinata dalla somma delle sezioni delle bocche di passaggio 48) maggiore rispetto alla sezione di deflusso (determinata dalla sezione del condotto di uscita 13), cosicché la velocità della soluzione elettrolitica in ingresso attraverso le bocche di passaggio 48 à ̈ ridotta rispetto alla velocità che si avrebbe senza la presenza del filtro 46. Data la bassa velocità della soluzione elettrolitica in ingresso nel filtro 46, la probabilità che una impurità venga aspirata con forza all’interno di una delle bocche di passaggio 48 otturandola risulta notevolmente ridotta.
Vantaggiosamente, il filtro 46 Ã ̈ infilato a pressione sul beccuccio di dosaggio 45. Forma oggetto della presente invenzione anche un dispositivo di adduzione di una soluzione elettrolitica ad una cella di un accumulatore per un impianto per la formazione elettrochimica di accumulatori in particolare del tipo sopra descritto, di cui si manterranno nel seguito i medesimi riferimenti.
Il dispositivo di adduzione 9, come precedentemente precisato, à ̈ suscettibile di essere amovibilmente montato a tenuta sul coperchio 3 di un accumulatore 2 in corrispondenza di una prevista apertura 4 del coperchio 3 e di essere collegato ai mezzi di alimentazione 7 ed a mezzi di ritorno 8 dell’impianto 1 per la formazione elettrochimica di accumulatori. Il dispositivo di adduzione 9 à ̈ atto a ricevere dai mezzi di alimentazione 7 un flusso della soluzione elettrolitica e convogliarlo in una corrispondente cella dell’accumulatore ed à ̈ atto a cedere ai mezzi di ritorno 8 il flusso di soluzione elettrolitica prelevato dalla cella.
Come precedentemente descritto, il dispositivo di adduzione comprende un corpo tubolare 10, avente sviluppo preferenziale lungo una direzione longitudinale X e comprendente una porzione di estremità 11 atta ad essere almeno parzialmente inserita amovibilmente in una apertura 4 del coperchio 3 di un accumulatore 2. Il corpo tubolare 10 comprende inoltre un condotto di entrata 12, suscettibile di essere collegato ai mezzi di alimentazione 7 per ricevere da questi ultimi il suddetto flusso di soluzione elettrolitica e convogliarlo nella corrispondente cella ed un condotto di uscita 13 collegato ai mezzi di ritorno 8 per l’estrazione del flusso di soluzione elettrolitica dalla cella.
Il dispositivo 9 comprende inoltre un elemento di riscontro 20, un elemento pressorio 21, uno o più elementi di tenuta 22 ed una leva 23 montati sulla sua porzione di estremità 11.
L’elemento di riscontro 20 à ̈ fissato alla porzione di estremità 11 del corpo tubolare 10 ed avente una faccia di riscontro anulare 24, la quale si sviluppa attorno alla porzione di estremità 11 con almeno una sua componente sostanzialmente perpendicolare alla direzione longitudinale X.
L’elemento pressorio 21 à ̈ montato sulla porzione di estremità 11 del corpo di tubolare 10 ed ha una faccia di pressione anulare 25, la quale à ̈ contraffacciata alla faccia di riscontro 24 dell’elemento di riscontro 20 e si sviluppa attorno alla porzione di estremità 11 con almeno una sua componente sostanzialmente perpendicolare alla direzione longitudinale X.
L’elemento di tenuta 22 elasticamente deformabile à ̈ montato perimetralmente sulla porzione di estremità 11 del corpo tubolare 10, interposto tra la faccia di riscontro anulare 24 e la faccia di pressione anulare 25.
L’elemento pressorio 21 à ̈ movimentabile rispetto al corpo tubolare 10 lungo la direzione longitudinale X tra una posizione di compressione, in cui à ̈ ravvicinato all’elemento di riscontro 20 e provoca la compressione dell’elemento di tenuta 22, o degli elementi di tenuta 22, lungo la direzione longitudinale X e la sua espansione perimetrale per deformazione elastica, ed una posizione di riposo in cui à ̈ distanziato dall’elemento di riscontro 20.
La leva 23 à ̈ vincolata al corpo tubolare 10 ed à ̈ azionabile ad agire sull’elemento pressorio 21 per spostarlo tra la posizione di riposo e la posizione di compressione.
L’elemento di tenuta 22, deformato elasticamente per azione dell’elemento pressorio 21 disposto nella posizione di compressione, à ̈ suscettibile di realizzare una tenuta tra il corpo tubolare 10 ed il coperchio 3 di uno degli accumulatori quando la porzione di estremità 11 del corpo tubolare 10 à ̈ inserita in una apertura 4 del coperchio 3.
Il trovato così concepito raggiunge pertanto gli scopi prefissi.
Ovviamente esso potrà assumere, nella sua realizzazione pratica, anche forme e configurazioni diverse da quella sopra illustrata senza che, per questo, si esca dal presente ambito di protezione. Inoltre tutti i particolari potranno essere sostituiti da elementi tecnicamente equivalenti e le forme, le dimensioni ed i materiali impiegati potranno essere qualsiasi a seconda delle esigenze.

Claims (11)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Impianto per la formazione elettrochimica di accumulatori, del tipo provvisti ciascuno di un contenitore rigido contenente almeno una cella e chiuso superiormente da un coperchio (3) dotato di almeno una apertura (4) in comunicazione con detta cella, detto impianto (1) comprendendo: - mezzi di alimentazione (7) di una soluzione elettrolitica a celle di accumulatori (2); - mezzi di ritorno (8) per estrarre detta soluzione elettrolitica da dette celle; - una pluralità di dispositivi di adduzione (9) di detta soluzione elettrolitica alle celle di detti accumulatori (2) ciascuno suscettibile di essere amovibilmente montato a tenuta sul coperchio (3) di uno di detti accumulatori (2) in corrispondenza di una di dette aperture (4) e collegato a detti mezzi di alimentazione (7), per ricevere da questi ultimi un flusso di soluzione elettrolitica e convogliarlo in una corrispondente cella, ed a detti mezzi di ritorno (8) per estrarre detto flusso da detta cella; caratterizzato dal fatto che ciascuno di detti dispositivi di adduzione (9) à ̈ provvisto di: - un corpo tubolare (10), avente sviluppo preferenziale lungo una direzione longitudinale (X) e comprendente una porzione di estremità (11) atta ad essere almeno parzialmente inserita amovibilmente in una apertura (4) del coperchio (3) di uno di detti accumulatori (2), detto corpo tubolare (10) comprendendo inoltre almeno un condotto di entrata (12), collegato a detti mezzi di alimentazione (7) per ricevere da questi ultimi detto flusso di soluzione elettrolitica e convogliarlo nella corrispondente cella, ed un condotto di uscita (13) collegato a detti mezzi di ritorno (8) per l’estrazione di detto flusso di soluzione elettrolitica da detta cella; - un elemento di riscontro (20) fissato alla porzione di estremità (11) di detto corpo tubolare (10) ed avente una faccia di riscontro anulare (24) sviluppantesi esternamente attorno a detta porzione di estremità (11); - un elemento pressorio (21) montato sulla porzione di estremità (11) di detto corpo tubolare (10), ed avente una faccia di pressione anulare (25) contraffacciata alla faccia di riscontro (24) di detto elemento di riscontro (20) e sviluppantesi esternamente attorno a detta porzione di estremità (11); - almeno un elemento di tenuta (22) elasticamente deformabile, il quale à ̈ montato perimetralmente sulla porzione di estremità (11) di detto corpo tubolare (10), interposto tra detta faccia di riscontro anulare (24) e detta faccia di pressione anulare (25); detto elemento pressorio (21) essendo movimentabile rispetto a detto corpo tubolare (10) lungo detta direzione longitudinale (X) tra una posizione di compressione, in cui à ̈ ravvicinato a detto elemento di riscontro (20) e provoca la compressione di detto almeno un elemento di tenuta (22) lungo detta direzione longitudinale (X) e la sua espansione perimetrale per deformazione elastica, ed una posizione di riposo in cui à ̈ distanziato da detto elemento di riscontro (20); - una leva (23) meccanicamente vincolata a detto corpo tubolare (10) ed azionabile ad agire su detto elemento pressorio (21) per spostarlo tra detta posizione di riposo e detta posizione di compressione; detto almeno un elemento di tenuta (22) deformandosi elasticamente per azione di detto elemento pressorio (21) in detta posizione di compressione ed essendo suscettibile di realizzare una tenuta tra detto corpo tubolare (10) ed il coperchio (3) di uno di detti accumulatori (2) quando la porzione di estremità (11) di detto corpo tubolare (10) à ̈ inserita in una apertura (4) di detto coperchio (3).
  2. 2. Impianto per la formazione elettrochimica di accumulatori secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto almeno un elemento di tenuta (22) à ̈ provvisto di una superficie interna (27) di contatto con la porzione di estremità (11) di detto corpo tubolare (10) e di un incavo perimetrale (28) ricavato a partire da detta superficie interna (27) ed atto a favorire l’espansione perimetrale di detto almeno un elemento di tenuta (22) quando deformato elasticamente per azione di detto elemento pressorio (21) disposto in detta posizione di spinta.
  3. 3. Impianto per la formazione elettrochimica di accumulatori secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che ciascuno di detti dispositivi di adduzione (9) comprende almeno due elementi di tenuta (22) elasticamente deformabili montati sulla porzione di estremità (11) di detto corpo tubolare (10) e comprende inoltre almeno un elemento distanziatore (26) montato sulla porzione di estremità (11) di detto corpo tubolare (10) interposto tra detti almeno due elementi di tenuta (22) e movimentabile rispetto a detto corpo tubolare (10) lungo detta direzione longitudinale (X).
  4. 4. Impianto per la formazione elettrochimica di accumulatori secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto almeno un elemento di tenuta (22) Ã ̈ realizzato in un materiale polimerico resistente a sostanze acide.
  5. 5. Impianto per la formazione elettrochimica di accumulatori secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta leva (23) à ̈ girevolmente impegnata a detto corpo tubolare (10) mediante almeno un perno (33) ed à ̈ provvista di una porzione operativa (34), atta ad agire su detto elemento pressorio (21) per trattenerlo in detta posizione di compressione, di una porzione non operativa (35), atta a consentire a detto elemento pressorio (21) di permanere in detta posizione di riposo, e di una porzione a camma (36) che separa tra loro detta porzione operativa (34) e detta porzione non operativa (35), detta leva (23) essendo movimentabile in rotazione attorno a detto almeno un perno (33), superando detta porzione a camma (36), tra: - una posizione operativa, in cui detta porzione operativa (34) à ̈ interposta tra detto perno (33) e detto elemento pressorio (21) ed agisce su quest’ultimo per mantenerlo in detta posizione di compressione; ed - una posizione non operativa, in cui detta porzione non operativa (35) à ̈ interposta tra detto perno (33) e detto elemento pressorio (21) e consente a quest’ultimo di permanere in detta posizione di riposo.
  6. 6. Impianto per la formazione elettrochimica di accumulatori secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che detta leva (23) à ̈ provvista di almeno una sede (40), la quale à ̈ atta ad accogliere detto almeno un perno (33) ed à ̈ superiormente aperta mediante una apertura (41) delimitata da appendici di impegno (42) contrapposte di detta leva (23), detto almeno un perno (33) essendo inseribile a scatto nella almeno una sede (40) di detta leva (23) attraverso detta apertura (41) per deformazione elastica di dette appendici di impegno (42).
  7. 7. Impianto per la formazione elettrochimica di accumulatori secondo a qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto elemento di riscontro (20) à ̈ definito da una ghiera suscettibile di essere avvitata ad un tratto terminale filettato (32) della porzione di estremità (11) di detto corpo tubolare (10).
  8. 8. Impianto per la formazione elettrochimica di accumulatori secondo a qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto corpo tubolare (10) comprende almeno un primo condotto di innesto (43), il quale à ̈ in comunicazione idraulica con detto almeno un condotto di entrata (12) ed à ̈ suscettibile di essere collegato a detti mezzi di alimentazione (7) per ricevere da questi ultimi detto flusso di soluzione elettrolitica, ed almeno un secondo condotto di innesto (44), il quale à ̈ in comunicazione idraulica con detto condotto di uscita (13) ed à ̈ suscettibile di essere collegato a detti mezzi di ritorno (8) per cedere a questi ultimi detto flusso di soluzione elettrolitica in uscita da detta cella, detto primo condotto di innesto (43) e detto secondo condotto di innesto (44) sviluppandosi lungo direzioni sostanzialmente parallele (Z’ e Z’’) aventi almeno una componente ortogonale alla direzione longitudinale (X) di sviluppo preferenziale di detto corpo tubolare (10) e detta leva (23) essendo vincolata a detto corpo tubolare (10) in modo da essere movimentabile in rotazione su un piano sostanzialmente ortogonale alle componenti (Y’,Y’’) delle direzioni (Z’, Z’’) ortogonali a detta direzione longitudinale (X).
  9. 9. Impianto per la formazione elettrochimica di accumulatori secondo a qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto dispositivo di adduzione (9) comprende un beccuccio di dosaggio (45) ed un filtro (46) montato su detto beccuccio di dosaggio (45).
  10. 10. Impianto per la formazione elettrochimica di accumulatori secondo la rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che detto filtro (46) Ã ̈ suscettibile di essere infilato su detto beccuccio di dosaggio (45) e comprende allo scopo un alloggiamento (47), atto a ricevere detto beccuccio di dosaggio (45), ed almeno due bocche di ingresso (48) di detta soluzione elettrolitica comunicanti con detto alloggiamento (47).
  11. 11. Dispositivo di adduzione di una soluzione elettrolitica ad una cella di un accumulatore per un impianto per la formazione elettrochimica di accumulatori in accordo con una qualunque delle rivendicazioni precedenti, detto dispositivo di adduzione (9) essendo suscettibile di essere amovibilmente montato a tenuta sul coperchio (3) di un accumulatore (2) in corrispondenza di una prevista apertura (4) di detto coperchio (3) e collegato a mezzi di alimentazione (7) ed a mezzi di ritorno (8) di detto impianto (1) per la formazione elettrochimica, caratterizzato dal fatto di comprendere: - un corpo tubolare (10), avente sviluppo preferenziale lungo una direzione longitudinale (X) e comprendente una porzione di estremità (11) atta ad essere almeno parzialmente inserita amovibilmente in detta apertura (4) del coperchio (3) di uno di detti accumulatori (2), detto corpo tubolare (10) comprendendo inoltre almeno un condotto di entrata (12) suscettibile di essere collegato a detti mezzi di alimentazione (7) per ricevere da questi ultimi un flusso di soluzione elettrolitica e convogliarlo in una corrispondente cella di detto accumulatore (2), ed un condotto di uscita (13) suscettibile di essere collegato a detti mezzi di ritorno (8) per l’estrazione di detto flusso di soluzione elettrolitica da detta cella; - un elemento di riscontro (20) fissato alla porzione di estremità (11) di detto corpo tubolare (10) ed avente una faccia di riscontro anulare (24) sviluppantesi attorno a detta porzione di estremità (11) con almeno una sua componente sostanzialmente perpendicolare a detta direzione longitudinale (X); - un elemento pressorio (21) montato sulla porzione di estremità (11) di detto corpo tubolare (10), ed avente una faccia di pressione anulare (25) contraffacciata alla faccia di riscontro (24) di detto elemento di riscontro (20) e sviluppantesi attorno a detta porzione di estremità (11) con almeno una sua componente sostanzialmente perpendicolare a detta direzione longitudinale (X); - almeno un elemento di tenuta (22) elasticamente deformabile, il quale à ̈ montato perimetralmente sulla porzione di estremità (11) di detto corpo tubolare (10), interposto tra detta faccia di riscontro anulare (24) e detta faccia di pressione anulare (25); detto elemento pressorio (21) essendo movimentabile rispetto a detto corpo tubolare (10) lungo detta direzione longitudinale (X) tra una posizione di compressione, in cui à ̈ ravvicinato a detto elemento di riscontro (20) e provoca la compressione di detto almeno un elemento di tenuta (22) lungo detta direzione longitudinale (X) e la sua espansione perimetrale per deformazione elastica, ed una posizione di riposo in cui à ̈ distanziato da detto elemento di riscontro (20); - una leva (23) vincolata a detto corpo tubolare (10) ed azionabile ad agire su detto elemento pressorio (21) per spostarlo tra detta posizione di riposo e detta posizione di compressione; detto almeno un elemento di tenuta (22) deformato elasticamente per azione di detto elemento pressorio (21) disposto in detta posizione di compressione essendo suscettibile di realizzare una tenuta tra detto corpo tubolare (10) ed il coperchio (3) di uno di detti accumulatori quando la porzione di estremità (11) di detto corpo tubolare (10) à ̈ inserita in una apertura (4) di detto coperchio (3).
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