ITPD20070271A1 - Dispositivo elettronico di miscelazione e di regolazione della portata d' acqua - Google Patents

Dispositivo elettronico di miscelazione e di regolazione della portata d' acqua Download PDF

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ITPD20070271A1
ITPD20070271A1 ITPD20070271A ITPD20070271A1 IT PD20070271 A1 ITPD20070271 A1 IT PD20070271A1 IT PD20070271 A ITPD20070271 A IT PD20070271A IT PD20070271 A1 ITPD20070271 A1 IT PD20070271A1
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Paolo Andreotti
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Paolo Andreotti
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    • E03WATER SUPPLY; SEWERAGE
    • E03CDOMESTIC PLUMBING INSTALLATIONS FOR FRESH WATER OR WASTE WATER; SINKS
    • E03C1/00Domestic plumbing installations for fresh water or waste water; Sinks
    • E03C1/02Plumbing installations for fresh water
    • E03C1/05Arrangements of devices on wash-basins, baths, sinks, or the like for remote control of taps
    • E03C1/055Electrical control devices, e.g. with push buttons, control panels or the like
    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
    • F16ENGINEERING ELEMENTS AND UNITS; GENERAL MEASURES FOR PRODUCING AND MAINTAINING EFFECTIVE FUNCTIONING OF MACHINES OR INSTALLATIONS; THERMAL INSULATION IN GENERAL
    • F16KVALVES; TAPS; COCKS; ACTUATING-FLOATS; DEVICES FOR VENTING OR AERATING
    • F16K19/00Arrangements of valves and flow lines specially adapted for mixing fluids
    • F16K19/006Specially adapted for faucets

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  • Domestic Plumbing Installations (AREA)
  • Multiple-Way Valves (AREA)
  • Electrical Discharge Machining, Electrochemical Machining, And Combined Machining (AREA)

Description

TITOLO
DISPOSITIVO ELETTRONICO DI MISCELAZIONE E DI
REGOLAZIONE DELLA PORTATA D’ACQUA
DESCRIZIONE
Il presente brevetto è attinente ai dispositivi di miscelazione e regolazione della portata d’acqua ed in particolare concerne un nuovo dispositivo elettronico di miscelazione, regolazione della portata d’acqua per sistemi idraulici sanitari del tipo monotubo.
Sono noti gli impianti idraulici di acqua sanitaria, comunemente installati in ambito domestico, commerciale, industriale, eccetera, ovvero ovunque ci siano delle utenze civili ed industriali da servire.
Sono noti e diffusi gli impianti idraulici di acqua sanitaria comprendenti due linee di tubazioni distinte, una per acqua fredda e l’altra per acqua calda, che conducono l’acqua fino ad ogni accessorio sanitario, come lavandino, doccia, eccetera, dove, in corrispondenza dell’erogatore e del miscelatore, avviene la miscelazione e la regolazione della portata del flusso in uscita. Sono noti i dispositivi erogatori per servizi sanitari quali lavandini, docce, eccetera, comprendenti un erogatore con una o più manopole o leve di regolazione della portata d’acqua e di miscelazione.
Dette manopole o leve hanno la funzione di aprire o chiudere in diversa misura le valvole idrauliche, o saracinesche, poste alTinterno delle tubazioni in arrivo al sanitario.
Sono noti dispositivi erogatori e miscelatori con leva atta ad essere ruotata sul piano orizzontale, cioè verso destra o verso sinistra, per regolare il rapporto fra le portate dei flussi di acqua calda e fredda, ossia per regolare la temperatura dell’acqua, e atta ad essere sollevata o abbassata, ossia ruotata sul piano verticale, per regolare la portata d’acqua in uscita dal miscelatore. Il funzionamento di detti erogatori noti è dunque meccanico e prevede l’impiego di appositi dispositivi, comunemente chiamati cartucce, inseriti entro gli erogatori stessi in modo da poter essere manovrati per mezzo di detta leva di regolazione.
Dette cartucce sono dispositivi comprendenti un corpo esterno di forma sostanzialmente cilindrica, con base comprendente due o più fori, e dove, all’interno di detto corpo cilindrico, sono contenuti appositi elementi mobili, di forma solitamente piana e circolare.
Le cartucce note sono inserite entro il dispositivo erogatore e comprendono superiormente una levetta, collegata alla leva di regolazione di detto erogatore.
Quando l’utente ruota lateralmente detta leva di regolazione, verso destra o verso sinistra, detto movimento rotatorio viene trasmesso ai dischi contenuti entro il corpo cilindrico, che aprono o occludono parzialmente o completamente la luce dei fori ricavati su detta base del corpo cilindrico stesso.
In questo modo vengono regolate le portate dei flussi di acqua calda e fredda che attraversano detti fori e quindi, in sostanza, viene regolata la temperatura dell’acqua erogata.
Qualora l’utente agisca invece sulla leva di regolazione alzandola o abbassandola, la levetta della cartuccia si inclina determinando l’apertura o chiusura, totale o parziale, del foro attraverso cui l’acqua può raggiungere l’erogatore e quindi uscire.
La maggiore o minore apertura di detto foro, determinata dalla maggiore o minore inclinazione della leva di regolazione, controlla la portata di acqua erogata.
II sistema idraulico a due tubazioni d’acqua distinte presenta d’altra parte numerosi inconvenienti, primo tra tutti l’elevato costo di manodopera per l’installazione e per la manutenzione.
E’ noto inoltre come detti impianti idraulici a doppia tubazione necessitano di opere di demolizione muraria per una loro eventuale sostituzione o riparazione, e/o per modificare la posizione dei sanitari, con la conseguenza che dovrà successivamente essere ricostruito anche il tratto di muratura interessato dal lavoro, con i relativi costi aggiuntivi, sia di manodopera che di materiali.
Sono d’altra parte noti gli impianti idraulici sanitari monotubo, ovvero impianti comprendenti una sola tubazione che conduce l’acqua già miscelata fino al sanitario.
In questo caso la miscelazione avviene a monte della distribuzione, in un collettore miscelatore, dove giungono le due tubazioni dell’acqua calda e dell’acqua fredda e da cui si diparte un unico condotto di adduzione per ogni sanitario, fino all’utenza da servire.
L’acqua, opportunamente miscelata in modo da avere la temperatura e la portata desiderata, raggiunge l’utenza attraverso detto singolo condotto di adduzione, realizzato in materiale plastico flessibile.
In questo modo si evita l’uso di due tubazioni, con notevole risparmio di tempo e costi di materiali e di installazione.
Detto condotto di adduzione dell’acqua miscelata è alloggiato entro guaine, canaline, tubi flessibili o altro, cosicché, nel caso dovesse essere sostituito, viene semplicemente sfilato dalla sua sede, senza necessitare di alcuna operazione di demolizione muraria.
La miscelazione dell’acqua calda e dell’acqua fredda avviene quindi in detto collettore miscelatore, posto a monte della distribuzione di acqua, tipicamente in prossimità della caldaia.
Detto collettore miscelatore comprende, a tale scopo, almeno un’elettrovalvola a tre vie, collegata al/i condotto/i dell’acqua fredda e calda e al condotto di adduzione.
Ciascun condotto di adduzione conduce dunque l’acqua al sanitario da servire, dove la miscelazione e la portata dell’acqua erogata è regolata da detta elettrovalvola, una per ogni condotto di adduzione.
In particolare la miscelazione è regolata dall’utente mediante azione su una manopola di regolazione, posta di preferenza in prossimità del sanitario, e che, attraverso cavi elettrici collegati all’elettrovalvola o al relativo circuito di controllo, comanda il funzionamento del collettore miscelatore.
Modificando la posizione della manopola di regolazione si regola la posizione dell’elettrovalvola, ovvero la miscelazione tra acqua calda e fredda e la portata del flusso in uscita.
Ai collettori miscelatori noti dei sistemi idraulici sanitari monotubo arrivano dunque le due tubazioni di acqua calda e fredda, dove dette tubazioni comprendono tante biforcazioni quante sono le elettrovalvole.
In questo modo, però, il sistema di condotti e di raccordi può risultare ingombrante ed eccessivamente complesso e macchinoso da realizzare, soprattutto in presenza di numerose elettrovalvole.
Dette manopole e dette elettrovalvole per la miscelazione e regolazione di portata di acqua sono inoltre poco compatte e di difficile installazione e, inoltre, qualora una di dette elettrovalvole dovesse necessitare di essere sostituita, l’operazione risulterebbe eccessivamente laboriosa e comporterebbe addirittura una temporanea interruzione dell’erogazione d’acqua di tutto rimpianto.
L’utilizzo di dispositivi di regolazioni diversi dai noti rubinetti presenta però qualche inconveniente.
Innanzitutto, l’installazione di un nuovo sistema idraulico sanitario monotubo comporterebbe la sostituzione delle rubinetterie di cui sono dotati gli accessori sanitari e che sono, com’è noto, estremamente costosi.
Inoltre, occorre tener conto che l’abitudine di usare le rubinetterie tradizionali, a manopole di regolazione o con leva, è estremamente radicata, rendendo detti dispositivi noti di regolazione quasi indispensabili.
Oltre a ciò è indubbio il notevole valore estetico della tradizionale rubinetteria, che funge spesso anche da vero e proprio elemento d’arredo, per cui una rinuncia a detti dispositivi noti potrebbe non essere accettabile. Per ovviare ai suddetti inconvenienti si è studiato e realizzato un nuovo dispositivo elettronico di regolazione, miscelazione della portata dell’acqua in uscita dall’erogatore di sistemi idraulici sanitari, particolarmente del tipo monotubo, dove detto nuovo dispositivo è collegato ad una o più elettrovalvole e/o ad una o più unità elettriche di controllo.
Compito principale del presente trovato è di provvedere alla miscelazione dell’acqua calda e dell’acqua fredda a monte della distribuzione di acqua, in modo che l’acqua arrivi all’utenza da servire già miscelata e alla temperatura e portata richiesta dall’utente.
Altro scopo del presente trovato è di provvedere alla regolazione della portata d’acqua in arrivo all’utenza da servire, in funzione della richiesta dell’utente.
Altro scopo del presente trovato è di essere compatto e di facile installazione.
Altro scopo del presente trovato è non richiedere la sostituzione dei comuni rubinetti erogatori miscelatori con leva di regolazione, poiché il nuovo dispositivo è installabile in erogatori miscelatori del tipo noto.
Altro scopo del presente trovato è di poter agevolmente trasformare ogni dispositivo erogatore miscelatore tradizionale preesistente, con leve di regolazione a funzionamento manuale, in un dispositivo erogatore o erogatore miscelatore con manopole/leve di regolazione a funzionamento elettronico, mantenendone inalterato l’aspetto estetico e funzionale.
Altro scopo del presente trovato è poter installare manopole e/o leve e/o pulsantiere di regolazione della portata e della temperatura dell’acqua erogata anche non in prossimità degli erogatori.
Questi ed altri scopi, diretti e complementari, sono raggiunti dal nuovo dispositivo elettronico di regolazione, miscelazione della portata dell’acqua in uscita dall’erogatore di sistemi idraulici sanitari, particolarmente del tipo monotubo, dove detto nuovo dispositivo è collegato ad una o più elettrovalvole e/o ad una o più unità elettriche di controllo.
Il nuovo dispositivo elettronico di regolazione e miscelazione della portata d’acqua erogata comprende almeno una scheda o circuito elettronico, collegato, direttamente o indirettamente, ad almeno una leva di regolazione di un erogatore miscelatore, ad esempio di sistemi idraulici sanitari del tipo monotubo, e/o a pulsantiere e/o a display di interfaccia.
Detto nuovo dispositivo elettronico trova particolare applicazione in sistemi idraulici sanitari comprendenti almeno un’unità elettrica di controllo e alimentazione, almeno un collettore miscelatore con una o più elettrovalvole, uno o più condotti di adduzione dell’acqua a utenze o sanitari di vario genere e uno o più erogatori con leve e/o pulsantiere e/o display e/o altri dispositivi sui quali l’utente può agire per regolare la portata e la miscelazione dell’acqua in uscita dall’erogatore stesso.
Detto collettore miscelatore è installato preferibilmente a monte della distribuzione di acqua ad uso sanitario, tipicamente in prossimità della caldaia.
Il collettore miscelatore comprende una o più elettrovalvole, ciascuna delle quali è collegata alle due tubazioni di acqua calda e fredda e ad almeno un condotto di adduzione all’utenza.
Detto condotto di adduzione è realizzato in tubo flessibile in materiale plastico resistente alle sollecitazioni termiche e meccaniche dovute al passaggio dell’acqua inviata alle utenze da servire.
Ciascuna elettrovalvola comprende due fori passanti, in cui sono inserite e collegate le tubazioni di acqua calda e fredda, dotate di adeguati fori e raccordi per consentire all’acqua di essere veicolata all’interno del condotto di adduzione.
Detta elettrovalvola comprende due motori per valvole idrauliche che regolano l’apertura e la chiusura di detti fori ed è elettricamente collegata, mediante due o più cavi elettrici, ad almeno uno di detti dispositivi elettronici di regolazione, ciascuno a sua volta direttamente o indirettamente collegato ad una o più leve e/o pulsantiere di regolazione e/o a detta unità elettrica di controllo ed alimentazione.
Agendo su detto dispositivo elettronico di regolazione, l’utente può modificare la posizione di dette valvole idrauliche, regolando così le portate dei flussi di acqua calda e fredda, ovvero la miscelazione e conseguentemente la temperatura dell’acqua erogata, nonché la sua portata. Nella configurazione preferita, detto condotto di adduzione con almeno un’elettrovalvola è collegato ad uno o più accessori sanitari o utenze, e dove ciascuna elettrovalvola è comandata da detto dispositivo elettronico di regolazione, a sua volta collegato ad esempio ad una o più leve di regolazione per ogni servizio sanitario.
Ciascuna elettrovalvola comprende inoltre un’unità elettrica di controllo ed alimentazione che provvede a decodificare ed elaborare i dati provenienti da detto dispositivo elettronico di regolazione e ad alimentare l’elettrovalvola che regola la miscelazione e la portata dell’acqua da inviare all’utenza. In particolare, detto dispositivo elettronico invia i dati relativi alla portata di acqua calda e di acqua fredda a detta unità elettrica di controllo e di alimentazione, che aziona i motori delle valvole idrauliche della relativa elettrovalvola, cosicché i flussi di acqua calda e fredda si possano miscelare adeguatamente secondo le richieste dell’utente.
Nella soluzione preferita, detto dispositivo elettronico comprende un corpo esterno di contenimento di forma sostanzialmente cilindrica, ad esempio similare in forma e dimensioni alle cartucce del tipo noto, quindi atto ad essere inserito entro gli erogatori miscelatori a leva di regolazione attualmente in uso.
Il nuovo dispositivo elettronico comprende una levetta superiore, fuoriuscente da detto corpo di contenimento e collegata alla leva di regolazione dell’erogatore miscelatore, detta levetta essendo inoltre incernierata ad un blocco interno a detto corpo di contenimento e comprendente un guscio superiore e un guscio inferiore, tra loro solidali, di contenimento di almeno un ulteriore elemento traslante, di seguito chiamato slitta.
Detta slitta è direttamente o indirettamente collegata a detta levetta, in modo tale che la rotazione della levetta sul piano verticale, ossia la sua variazione di inclinazione, provochi lo spostamento della slitta stessa.
A detta slitta è solidale almeno un primo elemento magnetico o magnete traslante che, conseguentemente alla traslazione di detta slitta, si avvicina/allontana da un sensore magnetico di tipo lineare contrapposto, a sua volta facente parte di una scheda o circuito elettronico posto in posizione inferiore a detta slitta e a detto guscio inferiore del blocco interno. Detta scheda o circuito elettronico comprende, oltre ai contatti elettrici con i cavi di collegamento all’elettrovalvola, almeno un ulteriore sensore magnetico di tipo rotazionale.
In posizione corrispondente e contrapposta a detto sensore magnetico di rotazione, è vincolato, solidalmente ad una base inferiore fissa, almeno un secondo elemento magnetico o magnete fisso.
Detta levetta e detto blocco, solidalmente a detto circuito elettronico, possono anche ruotare intorno da un asse verticale rispetto a detta base inferiore fissa e a detto corpo di contenimento, cosicché il detto secondo magnete fisso ruota rispetto a detto sensore magnetico di rotazione.
Il funzionamento del nuovo dispositivo elettronico prevede che lo spostamento relativo di ciascun magnete rispetto al relativo sensore magnetico, lineare o di rotazione, induca una differenza di potenziale (effetto hall) nel sensore stesso, che viene trasmessa, attraverso detti cavi elettrici, all’ elettrovalvola del collettore miscelatore.
Quando la levetta viene ruotata sul piano orizzontale, si provoca la contemporanea rotazione di detto blocco rispetto alla base inferiore fissa e al magnete fisso, creando così una differenza di potenziale che trasmessa a detta elettrovalvola, regola la portata dei singoli flussi di acqua calda e fredda, ossia la miscelazione e quindi la temperatura dell’acqua erogata. Detto magnete fisso crea infatti un campo alternato tra positivo e negativo, permettendo a detto sensore di rotazione di decodificare una misura di portata estremamente precisa.
Il segnale elettrico viene trasmesso, mediante due o più cavi elettrici, alla relativa elettrovalvola di detto collettore miscelatore, in cui viene regolata la miscelazione tra acqua calda e acqua fredda, e/o a detta unità elettrica di controllo e alimentazione.
Quando detta levetta viene invece sollevata/abbassata, si provoca l’arretramento/avanzamento della slitta e del magnete traslante verso il sensore magnetico lineare, provocando una differenza di potenziale che viene trasmessa all’elettrovalvola per regolare la portata del flusso d’acqua erogato, attraverso la regolazione della luce del foro di passaggio dell’elettrovalvola.
In particolare, il segnale elettrico viene inviato, tramite due o più cavi elettrici, a detta unità elettrica di controllo e alimentazione e/o all’ elettrovalvola di detto collettore miscelatore in cui la posizione di detta elettrovalvola regola la portata di acqua erogata.
Detto sollevamento/abbassamento della levetta viene provocato dall’utente che agisce sollevando/abbassando la leva dell’erogatore miscelatore, mentre detta rotazione della levetta viene provocata dall’utente che agisce su detta leva dell’erogatore miscelatore ruotando la leva verso destra o verso sinistra, come un normale miscelatore.
In sostanza, per non dover rinunciare agli indubbi vantaggi derivanti dall’installazione del sistema sanitario idraulico monotubo e per un suo comodo utilizzo, grazie all’installazione di detto nuovo dispositivo elettronico, gli erogatori miscelatori possono perciò essere del tutto simili ai dispositivi noti, ovvero erogatori miscelatori con leva di regolazione.
Secondo un’ulteriore possibile soluzione realizzativa, addirittura più semplice ed economica delle precedenti soluzioni, si prevede che detto dispositivo elettronico di comando delle elettrovalvole sia regolabile mediante comuni manopole o joystick e contenuti in un semplice involucro che può essere reso solidale al sanitario o posizionato su una parete, anche non in prossimità del sanitario stesso.
Si prevede anche che il sistema comprenda uno o più sensori (di allagamento, di temperatura, di pressione, eccetera) che perfezionano il funzionamento e l’utilizzo del sistema idraulico sanitario.
Ad esempio, mediante l’installazione di sonde di allagamento all’interno o in prossimità del collettore miscelatore, detta unità elettrica di alimentazione e controllo può determinare Γ interruzione di erogazione in caso di fuoriuscite incontrollate d’acqua.
Installando un sensore di temperatura, collegato ad un dispositivo di regolazione, l’utente può inoltre leggere e conseguentemente programmare la temperatura dell’acqua in uscita dall’erogatore dell’accessorio sanitario prima del suo utilizzo.
Le caratteristiche del nuovo trovato saranno meglio chiarite dalla seguente descrizione con riferimento alle tavole di disegno, allegate a titolo di esempio non limitativo.
In figura 1 è rappresentato un esploso del nuovo dispositivo elettronico (G), mentre nelle figure 2a-i sono rappresentati nel dettaglio, in vista laterale, i singoli componenti del dispositivo (G).
In figura 3 è rappresentata in vista tridimensionale il blocco interno (10), sovrastante la base inferiore fissa (8), assemblato senza il guscio superiore (2), mentre in figura 3a è rappresentata la sola scheda o circuito elettronico (6) del dispositivo elettronico (G).
In figura 4 è rappresentato un esempio applicativo del dispositivo elettronico (G) installato in un erogatore (Ri) con leva di regolazione (L), detto erogatore (Ri) essendo collegato, mediante tubo di adduzione (Ti), ad una elettrovalvola (Ei) di un sistema sanitario monotubo.
Detta elettrovalvola (Ei) è rappresentata rispettivamente in sezione e in vista tridimensionale nelle figure 5 e 5a, mentre in figura 6 è rappresentato un collettore miscelatore (C) di un sistema sanitario monotubo, in cui è schematizzata una possibile disposizione di dette elettrovalvole (Ei).
In figura 7 è schematizzata un’utenza (Ui) collegata al condotto di adduzione (Ti), mentre in figura 8 è rappresentato un display (D) di comando.
Il collettore miscelatore (C) comprende una o più elettrovalvole (Ei), ad esempio una per ogni servizio sanitario o utenza (Ui) da servire, e dove ciascuna di dette elettrovalvole (Ei) comprende due fori passanti (Fc) e (Ff), rispettivamente per l’inserimento della tubazione (Tc) dell’acqua calda e della tubazione (Tf) dell’acqua fredda.
Dette elettrovalvole (Ei), essendo dotate di detti fori passanti (Fc) e (Ff), possono essere tutte collegate alle medesime due tubazioni di acqua calda (Tc) e fredda (Tf), e possono essere disposte in posizione affiancata o sovrapposta, come mostrato in figura 6.
L’elettrovalvola (Ei) comprende un ulteriore foro (F3) per l’innesto del condotto di adduzione (Ti) che porta l’acqua da detta elettrovalvola (Ei) all’utenza (Ui).
Ciascuna elettrovalvola (Ei) comprende inoltre due motori (MI) e (M2) che comandano le valvole idrauliche (Wl) e (W2) responsabili della regolazione delle portate di acqua calda e di acqua fredda provenienti dalle tubazioni (Tc) e (Tf).
Ciascuna di dette elettrovalvole (Ei) del collettore miscelatore (C) è inoltre collegata mediante due o più cavi elettrici (B) ad almeno un dispositivo di regolazione posto preferibilmente in prossimità dell’utenza (Ui).
Nella soluzione preferita, rappresentata nelle figure 1, 2 a-i, 4, detto dispositivo elettronico (G) è regolato mediante azione su una o più leve (L) di regolazione di un erogatore miscelatore (Ri) dell’utenza (Ui) da servire oppure su un’unità elettrica di controllo e di alimentazione (Zi).
Detta unità elettrica di controllo e di alimentazione (Zi) ha la funzione di ricevere, decodificare ed elaborare i dati inviati da detto dispositivo elettronico (G) e/o da altri eventuali sensori utilizzati, come sensori di allagamento, sensori di temperatura, o altro.
II nuovo trovato può inoltre comprendere un display (D), collegato a detto sensore di temperatura, che indichi, oltre al valore della portata, anche il valore di temperatura dell’acqua presente nel condotto di adduzione (Ti) e pronta all’erogazione.
In questo modo l’utente può leggere la temperatura e la portata in uscita dagli erogatori (Ri) ed eventualmente decidere se intervenire sulla tastiera e/o sulle leve (L) di regolazione, allo scopo di modificare la miscelazione e la portata dell’acqua erogata prima del suo utilizzo.
Questa configurazione è particolarmente utile per la doccia o altri sanitari, in modo che l’utente entri a contatto con l’acqua solo al raggiungimento della temperatura desiderata, evitando così spiacevoli sensazioni di freddo e caldo eccessivo.
Dopo aver ricevuto ed elaborato i dati, la posizione dell’elettrovalvola (Ei) viene regolata attraverso detti motori (MI) e (M2) i quali, determinando l’apertura/chiusura di dette valvole idrauliche (Wl, W2), determinano di conseguenza la portata e la miscelazione dell’acqua inviata alle utenze (Ui) attraverso il condotto di adduzione (Ti), ossia la sua temperatura.
Ciascuno di detti erogatori (Ri) del tipo miscelatore, con leva (L), è collegato al relativo condotto di adduzione (Ti), a sua volta collegato a detto collettore miscelatore (C) nel quale la posizione dell’elettrovalvola (Ei) determina la miscelazione e la portata dell’acqua erogata.
Detta elettrovalvola (Ei) è collegata, mediante due o più cavi elettrici (B), a detto dispositivo elettronico (G), a sua volta inserito e vincolato entro il dispositivo erogatore (Ri), come da figura 4, e collegata alla leva di regolazione (L) dell’erogatore (Ri) stesso. A tale scopo, detto dispositivo elettronico (G) comprende un corpo esterno (9) di contenimento atto ad essere inserito entro gli erogatori miscelatori (Ri) a leva (L) attualmente in uso.
Il nuovo dispositivo elettronico (G) comprende una levetta superiore (1), fuoriuscente da detto corpo di contenimento (9) e incernierata ad un blocco (10), a sua volta comprendente un guscio superiore (2) e un guscio inferiore (5) solidali, di contenimento di una slitta traslante (3).
Detta slitta (3) è direttamente o indirettamente collegata alla parte inferiore (11) di detta levetta (1), in modo tale che la rotazione della levetta (1) sul piano verticale provochi lo spostamento della slitta (3).
A detta slitta (3) è solidale magnete traslante (4) che, conseguentemente alla traslazione di detta slitta (3), si avvicina/allontana da un sensore magnetico lineare (61) contrapposto, a sua volta facente parte di una scheda o circuito elettronico (6) posto in posizione inferiore a detta slitta (3) e a detto guscio inferiore (5).
Detta scheda o circuito elettronico (6) comprende, oltre ai contatti elettrici (63) con i cavi (B) di collegamento all’elettrovalvola (Ei), almeno un ulteriore sensore magnetico di tipo rotazionale (62).
In posizione corrispondente e contrapposta a detto sensore magnetico di rotazione (62), è vincolato, solidalmente ad una base inferiore fissa (8), un magnete fisso (7).
Detta levetta (1) e detto blocco (10), solidalmente a detto circuito elettronico (6), possono ruotare intorno da un asse verticale rispetto a detta base inferiore fissa (8), cosicché il detto secondo magnete fisso (7) ruota rispetto a detto sensore magnetico di rotazione (62).
L’utente, per regolare la miscelazione dell’acqua erogata, deve agire sulla leva di regolazione (L) ruotandola lateralmente, mentre, per regolare la portata, deve agire su detta leva di regolazione (L) sollevandola o abbassandola. In sostanza, dunque, l’utente usa l’erogatore con leva di regolazione (L) come se si trattasse di un normale erogatore con cartuccia idraulica.
Il nuovo dispositivo elettronico (G) comprende inoltre una o più guarnizioni (101, 102, 103) ad esempio O-Ring, atti ad isolare il dispositivo stesso evitando l’introduzione di acqua e umidità al suo interno.
In particolare, si prevede che almeno una guarnizione (101) sia posta tra detta base (8) fissa e detto corpo di contenimento (9), almeno un’ulteriore guarnizione (102) è posta tra detta slitta (3) e detto guscio superiore (2) e infine almeno un’ulteriore guarnizione (103) tra detto guscio superiore (2) e detto corpo di contenimento (9).
Si può prevedere l’impiego di un rivelatore di presenza che interviene sul flusso dell’acqua adottando valori preimpostati.
Si prevede inoltre un dispositivo di comando vocale per la regolazione della portata complessiva e della miscelazione del flusso in uscita.
Queste sono le modalità schematiche sufficienti alla persona esperta per realizzare il trovato, di conseguenza, in concreta applicazione potranno esservi delle varianti senza pregiudizio alla sostanza del concetto innovativo.
Pertanto con riferimento alla descrizione che precede e alle tavole accluse si esprimono le seguenti rivendicazioni.

Claims (8)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo di miscelazione e regolazione (G) della portata di acqua erogata in impianti idraulici sanitari, caratterizzato dal fatto di comprendere almeno una scheda o circuito elettronico (6), elettricamente collegato, direttamente o indirettamente, ad una o più elettrovalvole (Ei) di regolazione delle portate di acqua calda e fredda convogliate, mediante condotto/i di adduzione (Ti), ad almeno un erogatore (Ri), e dove lo spostamento relativo di uno o più magneti (4, 7) rispetto ad uno o più sensori magnetici (61, 62) di detto circuito elettronico (6) genera una differenza di potenziale che, trasmessa a detta/e elettrovalvola/e (Ei), ne provoca la totale/parziale apertura.
  2. 2. Dispositivo di miscelazione e regolazione (G) della portata di acqua, come da rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta scheda o circuito elettronico (6) comprende almeno un sensore magnetico lineare (61) e dove lo spostamento lineare relativo di almeno un magnete (4) rispetto a detto sensore magnetico lineare (61) genera una differenza di potenziale trasmessa a detta/e elettrovalvola/e (Ei).
  3. 3. Dispositivo di miscelazione e regolazione (G) della portata di acqua, come da rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta scheda o circuito elettronico (6) comprende almeno un sensore magnetico di rotazione (62), e dove la rotazione relativa di almeno un magnete (7) rispetto a detto sensore magnetico di rotazione (62) genera una differenza di potenziale trasmessa a detta/e elettrovalvola/e (Ei).
  4. 4. Dispositivo di miscelazione e regolazione (G) della portata di acqua, come da rivendicazioni 1, 2, 3, caratterizzato dal fatto che lo spostamento relativo lineare e/o rotatorio di uno o più di detti magneti (4, 7) rispetto a detti sensori magnetici (61, 62) è provocato dallo spostamento, lineare e/o rotatorio, di una o più leve, manopole o altro dispositivo direttamente o indirettamente collegato a uno o più di detti magneti (4, 7) e/o a uno o più di detti sensori (61, 62).
  5. 5. Dispositivo di miscelazione e regolazione (G) della portata di acqua, come da rivendicazioni 1, 2, 3, 4, caratterizzato dal fatto di comprendere: almeno una levetta (1) collegata ad una leva (L) di regolazione dell’ erogatore (Ri); almeno una scheda o circuito elettronico (6) con almeno due sensori magnetici (61, 62), di cui almeno un sensore magnetico lineare (61) e almeno un sensore magnetico di rotazione (62); e dove: la rotazione sul piano orizzontale di detta levetta (1), determinata dalla corrispondente rotazione della leva (L) dell’erogatore (Ri), provoca, direttamente o indirettamente, la rotazione relativa di almeno un magnete (7) rispetto a detto sensore magnetico di rotazione (62), generando una differenza di potenziale trasmessa a detta elettrovalvola (Ei); la rotazione sul piano verticale di detta levetta (1), determinata dalla corrispondente rotazione della leva (L) dell’erogatore (Ri), provoca, direttamente o indirettamente, lo spostamento lineare relativo di almeno un magnete (4) rispetto a detto sensore magnetico lineare (61), generando una differenza di potenziale trasmessa a detta elettrovalvola (Ei).
  6. 6. Dispositivo di miscelazione e regolazione (G) della portata di acqua della portata di acqua, come da rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto di comprendere: almeno una base inferiore (8) fissa, comprendente un magnete (7) fìsso ad essa solidale; almeno un blocco interno (10) di contenimento di almeno una slitta (3) alla quale è solidale almeno un magnete (4) e sulla quale insiste, direttamente o indirettamente, detta levetta (1), e dove detta slitta (3) è traslante rispetto a detto sensore magnetico lineare (61) del circuito elettronico (6), posto in posizione prossima a detta slitta (3) e a detta base fissa (8) e solidale al blocco (10) stesso; almeno un corpo esterno di contenimento (9), vincolato a detta base inferiore (8); e dove la rotazione sul piano verticale di detta levetta (1), fuoriuscente da detto corpo di contenimento (9), provoca lo spostamento di detta slitta (3) e, conseguentemente, di detto magnete (4) traslante rispetto al relativo sensore magnetico lineare (61) contrapposto di detto circuito elettronico (6), mentre la rotazione sul piano orizzontale di detta levetta (1) provoca la rotazione di detto blocco interno (10) rispetto a detta base inferiore (8) e, conseguentemente, di detto sensore magnetico di rotazione (62) rispetto al relativo magnete (7) fìsso contrapposto.
  7. 7. Dispositivo di miscelazione e regolazione (G) della portata di acqua, come da rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto corpo esterno di contenimento (9) ha complessivamente dimensioni tali da poter essere inserito entro gli erogatori miscelatori noti.
  8. 8. Dispositivo di miscelazione e regolazione (G) della portata di acqua, come da rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che ciascuna di dette elettrovalvole (Ei) collegata a detta scheda o circuito elettronico (6) comprende: - due o più fori passanti (Fc) e (Ff) per il collegamento con le tubazioni dell’acqua calda (Tc) e dell’acqua fredda (Tf) in entrata dell’impianto idraulico sanitario; almeno un ulteriore foro (F3) per l’innesto di almeno un condotto di adduzione (Ti) dell’acqua all’erogatore (Ri) dell’utenza (Ui) da servire; - uno o più motori (MI) e (M2) di valvole idrauliche (Wl) e (W2) di apertura/chiusura di detti fori (Fc, Ff); almeno un’unità elettrica (Zi) di controllo e di alimentazione per la ricezione e l’elaborazione degli impulsi provenienti da detto circuito elettronico (6) e per l’alimentazione di detta elettrovalvola (Ei) in funzione di detti impulsi ricevuti, per comandare il funzionamento di detti motori (MI, M2) e la posizione di dette valvole idrauliche (Wl, W2), allo scopo di consentire l’erogazione di acqua già miscelata e regolata alla temperatura e alla portata voluta. e dove dette elettrovalvole (Ei) possono essere collegate fra loro e/o alle medesime due tubazioni dell’acqua calda (Tc) e dell’acqua fredda (Tf) in posizione affiancata o sovrapposta l’uno all’altra.
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