ITNU20010001A1 - Idroespulsore ii - Google Patents
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Classifications
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- B—PERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
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Description
IDROESPULSORE
Descrizione dell’invenzione industriale e di ‘‘utilità" avente per titolo IDROESPULSORE II, innovazione ed evoluzione del parafango dei veicoli da trasporto stradali gommati e dell'IDROESPULSORE già depositato in data 05/05/1999 con il n° industriale 99A000001 e di utilità N° 99U000003 d
La presente invenzione, ideata soprattutto pensando alla sicurezza stradale dell’uomo e dei suoi mezzi di trasporto gommati in condizioni di strada bagnata, ha per oggetto l’evoluzione dei parafanghi o passaruota tradizionali. L’IDROESPULSORE si prefigge come scopo principale l’annullamento della nebulizzazione dell’acqua e dello spruzzo posteriore nei confronti del veicolo che segue, migliorando così la sicurezza stradale in entrambi i sensi di marcia.
L'IDROESPULSORE può essere montato sia su nuovi mezzi che sul parco veicoli circolante, in quanto mantiene esternamente la configurazione del parafango esistente. Le differenze sono così elencabli: 1) all'esterno viene inserita una presa d’aria nella parte alta anteriore, protetta da una griglia; 2) all’interno il sistema di espulsione di acqua e di aria è ottenuto tramite una intercapedine suddivisibile in due (2) settori (anteriore e posteriore) dotati di aperture e lamelle sagomate. La struttura lamellare è posizionata con asse orizzontale parallelo a quello della ruota. L’aspetto richiama quello di una persiana semiaperta vista dall’interno. La parte posteriore finale (aggiuntiva) del sistema IDROESPULSORE è la camera di scarico posteriore, questa è collegata con una serie di bulloni al settore lamellare, per facilitarne l’ispezione e la manutenzione.
STATO ATTUALE DEL PARAFANGO
Allo stato attuale il parafango e il passaruota si presentano come un foglio di lamiera metallica o materiale plastico di forma geometrica dipendente dalla dimensione e dal numero delle ruote. La funzione del parafango è riconducibile ad un effetto scudo che cerca di limitare la proiezione del fluido (più o meno fangoso) e di piccoli inerti depositati sulla sede stradale e proiettati sulle vetture che seguono il mezzo. Negli autocarri è usuale impiegare un solo parafango per rivestire due o tre pneumatici. Purtroppo il sistema attuale produce una eccessiva nebulizzazione dell’acqua ed una rilevante proiezione di clasti e fluido in quanto, soprattutto in caso di ruote gemellate e/o di camion a più assi, si ha un effetto di rilancio del materiale intercettato dagli pneumatici che limita o rende nulla la visibilità al veicolo che segue incolonnato o che tenta un sorpasso. Non vanno inoltre dimenticati i numerosi micro-danni alla carrozzeria ed ai cristalli delle vetture dovuti alla proiezione dei granelli di ghiaia che si trovano sulla sede viaria, anche per la sua usura.
DESCRIZIONE DEL SISTEMA
La presa d’aria n.° 2 alimenta tre ugelli: 2 (due) operanti sul Settore Lamellare Anteriore e 1 (uno) operante sul Settore Lamellare Posteriore. La funzione di questi ugelli è quella di realizzare depressioni che catturino il fluido nebulizzato o meno ed accelerino il suo movimento entro l'intercapedine o nello spazio tra ruota e IDROESPULSORE.
L’iniettore n.°06 opera all'interno del Settore Lamellare Posteriore. L'iniettore n.° 04 opera all’interno del Settore Lamellare Antenore. L’iniettore n.°05 proietta l’aria nello spazio interno tra il Settore Lamellare Anteriore e gli pneumatici.
Nel Settore Lamellare Anteriore l'acqua incamerata viene convogliata all’esterno (verso il centro del veicolo) con il tubo di scarico n.° 09 situato nella parte frontale bassa anteriore (vedi sezione B-B) per evitare che la stessa venga ripresa dallo pneumatico che quindi vedrà diminuire la possibilità di un effetto acqua planing.
Per meglio delimitare la porzione di fluido nebulizzato, impedendone la sua fuoriuscita, si realizza un bordo protettivo laterale esterno, il n°12 , che, essendo apribile, consente l’ispezione e la pulizia in modo rapido ed efficiente anche in caso di sostituzione dei pneumatici.
All'interno del bordo protettivo si ha il grondino interno n.° 13 con cui si provvede al deflusso dell'acqua condensata sulle pareti verso l'interno dei settori lamellari, evitando cosi il gocciolamento laterale.
DESCRIZIONE INTEGRALE
L'Invenzione dell'IDROESPULSORE II è rappresentata nel foglio PROSPETTO A dei moduli della domanda di brevetto per invenzione industriale e di “utilità'' nella tavola A1. Seguono la descrizione le tavole A2 - A3 - A4 con 33 denominazioni numeriche indicative.
INDICAZIONI NUMERICHE
N. 01 Fasciame esterno o “struttura di base"
N. 02 Presa d’aria aerodinamica
N. 03 Griglia di protezione presa d'aria
N. 04 Iniettore d'aria
N. 05 Iniettore d’aria
N. 06 Iniettore d'aria
N. 07 Camera di espulsione anteriore
N. 08 Tappi di ispezione delle camere di raccolta 08.1 Rondella elastica
N. 09 Scarico camera di espulsione anteriore
N. 10 Settore Lamellare Anteriore
N. 11 Settore Lamellare Posteriore
N. 12 Bordi protettivi
Ν.13 Grandini interni
N 14 Spoiler aerodinamico
N. 15 Cerniera bordo protettivo apribile
N. 16 Punti di aggancio del bordo protettivo apribile N. 17 Camera di espulsione posteriore
N. 18 Fori di raccolta acqua proiettata dagli pneumatici N. 19 Delimitatore laterale della camera di espulsione posteriore (aletta)
N. 20 Carter di scorrimento
N. 21 Asola di guida
N. 22 Tenuta in teflon
N. 23 Guida in teflon
N. 24 Perno di scorrimento con anello di scorrimento in teflon
N. 25 Soffietto per assorbimento urti verticali
N. 26 Bullonatura o saldatura
N. 27 Guide flusso idrico interno
N. 28 Bulloni di giunzione
N. 29 Foro di recupero delle acque non intercettate superiormente
N. 30 Aletta per la raccolta acqua e convogliamento in 29 N. 31 Fissaggi alla struttura del veicolo
N. 32 Pneumatici
N. 33 Acqua su sede stradale
N. 01. FASCIAME ESTERNO “STRUTTURA DI BASE’
È composto da una struttura esterna derivata dai parafanghi
attualmente in commercio o comunque montati,
N. 02. PRESA D’ARIA AERODINAMICA
Descritta nella tavola A1 e A2 è situata nella parte anteriore
dell’IDROESPULSORE. Ha il compito di convogliare l’aria nei due settori
lamellari e all’interno del vano passaruota. All’interno lo smistamento
dell’arìa è assicurato da 3 (tre) iniettori parzializzatori.
L’iniettore n.° 04, descritto all'interno della presa d’aria, è il primo in
ordine di progressione ed ha il compito di iniettare l'aria direttamente
all’interno del Settore Lamellare Anteriore. L’iniettore n. 05, posizionato
opportunamente in funzione della geometrìa originaria del parafango,
agisce nel vano passaruota, nel senso di marcia del veicolo (escluso
retro), costrìnge il flusso d’acqua nebulizzato ad introdursi nel Settore
Lamellare Anteriore da cui, di nuovo condensato, viene espulso dallo
scarico di raccolta del Settore Lamellare Anteriore L’iniettore n. 06 assicura i un flusso d'aria nel Settore Lamellare Posteriore aumentando la velocità
di scarico dell’acqua.
N.03. GRIGLIA DI PROTEZIONE PRESA D’ARIA
Serve ad evitare l’intrusione di corpi estranei che potrebbero intasare
il sistema e quindi renderlo inefficace.
N. 07. CAMERA DI ESPULSIONE ANTERIORE Alla base dei Settore Lamellare Anteriore è realizzata una vaschetta di contenimento dell’eccesso di acqua recuperata anteriormente. L’inclinazione della base della camera di espulsione anteriore verso l’interno del veicolo consente lo svuotamento totale della camera, onde evitare ristagni.
N.08. TAPPI D’ISPEZIONE DELLE CAMERE DI RACCOLTA L’ispezione delle camere di raccolta, nel caso di pulizia del sistema è costituito da tappi che sono situati nelle parti bassa e finale dei Settore Lamellare Posteriore e Settore Lamellare Anteriore. Nei Settore Lamellare Posteriore sono situati all'interno ed all’esterno, mentre nel Settore Lamellare Anteriore solamente all’esterno, in quanto all’interno è situato un tubo di scarico che rimane sempre aperto.
N.° 09 SCARICO CAMERA ESPULSIONE ANTERIORE
Come accennato al precedente numero la base interna del Settore Lamellare Anteriore è dotata di uno scarico sempre aperto atto a convogliare l’acqua verso il centro del veicolo evitando che la stessa venga di nuovo riciclata.
N.° 10. SETTORE LAMELLARE ANTERIORE
Visto all'interno si presenta con la posizione e la geometrìa delle alette direttamente legata alla dimensione della ruota. L’acqua, la polvere e il fango lanciati contro il Settore Lamellare Anteriore dovranno inserirsi sulle varie lamelle tangenti alle stésse a seconda della tipologia della ruota, della dimensione e del tipo di pneumatico e della velocità del veicolo (descritto nella tavola A5).
N.° 11 SETTORE LAMELLARE POSTERIORE
Anche il Settore Lamellare Posteriore si presenta con le alette orizzontali ma con angolatura ad apertura variabile da 0° a 180° di inclinazione. La diversità sostanziale nelle alette sta nel fatto che le stesse sono curvate orizzontalmente al centro in modo da risultare nella parte superiore convesse e nella parte inferiore concave per da poter incamerare l’acqua nella camera posteriore ed inviarla direttamente verso il basso, avvalendosi anche della portata del’aria proveniente dalla presa d’aria n.02 e direttamente dall’iniettore d'aria n. 05, inviandola nella camera di espulsione n. 17. Altra diversità tecnico-costruttiva tra il Settore Lamellare Anteriore e quello Posteriore sta nella dimensionatura dello spessore strutturale tra il fasciame esterno ed il settore lamellare interno. Per ragioni naturali di rotazione e di raccolta d’acqua da parte del battistrada dello pneumatico nel Settore Lamellare Posteriore viene in tutti ì casi riversato un flusso d’acqua e di granelli di sabbia, terra e quanto di piccole dimensioni la rotazione dello pneumatico riesce a sollevare verso l’alto. Quindi le ragioni tecniche per costruire un Settore Lamellare Posteriore di ampie dimensioni sono legate al maggior afflusso di fluido rispetto a quello anteriore. Le lamelle saranno adattate per dimensioni e posizioni anche in virtù del tipo di mezzo e di fondo stradale. L’orientazione potrebbe anche essere modificata a seconda delle necessità.
N.° 12 BORDI PROTETTIVI LATERALI
Su tutto l'arco perimetrale dell’IDROESPULSORE è previsto un bordo di protezione laterale, sia interno che esterno. Il bordo interno potrà avere dimensioni diversificate a seconda dei modelli. Quello esterno presenta gradazioni e sagomature diverse per tutto l’arco esterno. Nella parte interna i bordi protettivi sono dotati di un grondino gocciolatoio che consente all’acqua di scolo interno di reintegrarsi all’interno dei due settori lamellari, evitando il gocciolamento frontale laterale.
N.° 13. GRONDINI INTERNI
All’interno del vano passaruota, un grondino interno di dimensioni adeguate alla tipologia dell’IDROESPULSORE consente di convogliare l’acqua condensata sulle pareti evitando così il gocciolamento laterale. N°4. SPOILER AERODINAMICO
Lo spoiler aerodinamico è situato nella parte esterna dell’IDROESPULSORE e consente la deviazione del flusso dell’ana verso l’esterno del vano passaruota.
N.°15. CERNIERA DEL BORDO PROTETTIVO ESTERNO
La cerniera permette l’apertura a compasso e anche l'asportazione completa del bordo protettivo esterno, consentendo di avere tutto lo spazio necessario per un’eventuale sostituzione degli pneumatici. Questa operazione permette di visionare internamente tutto il sistema idroespulsivo, consentendo l’ispezione e la completa pulizia interna dell’ IDROESPULSORE .
N.° 16 PUNTI DI AGGANCIO DEL BORDO PROTETTIVO APRIBILE Il serraggio completo e sicuro del bordo laterale è consentito dai vari punti di aggancio al fasciame esterno.
N.° 17 CAMERA DI ESPULSIONE POSTERIORE
La parte finale ed aggiuntiva del sistema IDROESPULSORE è costituita dalla camera di scarico posteriore n.13, collegata ai Settore Lamellare Posteriore tramite una serie di bulloni, è quindi facilmente smontabile, controllabile e sostituibile. Trattasi della parte più esposta a colpi sia di detriti raccolti durante la marcia, sia di colpi da fondo stradale dissestato. E' progettata con un sistema retrattile che in caso di urti dal basso verso l'alto tende ad evitarne i possibili danni.
La realizzazione della camera di espulsione è prevista in materiale plastico riciclato su di una struttura in acciaio e teflon. E' progettata con un sistema di rientro verso se stessa in caso di urto posteriore dal basso verso l'atto (nel caso la ruota finisca in una buca stradale di dimensioni notevoli).
La parte finale del sistema idroespulsivo ha il compito di distribuire e anche di raccogliere l’acqua proiettata dagli pneumatici inviarla di nuovo verso terra distribuita in modo uniforme dalie guide di flusso idrico interno e direzionarla nel punto critico o di massima eiezione, formando così un'opposizione allo spruzzo posteriore.
N.° 18. FORI DI RACCOLTA ACQUA PROIETTATA DAGLI PNEUMATICI
I fori di raccolta acqua proiettata dalle ruote si trovano direttamente nella parte frontale della camera di espulsione posteriore , ad intercettare il primo impatto dell’acqua sul sistema.
N.°19. DELIMITATORI LATERALI DELLA CAMERA DI ESPULSIONE POSTERIORE (aletta)
Servono a contenere gli spruzzi laterali dell'acqua nell'impatto contro la camera di espulsione posteriore.
N.°20. CARTER DI SCORRIMENTO
Consente alla camera di espulsione di sollevarsi o ruotare a seconda dei casi e della scelta costruttiva. Può essere realizzato in configurazione fissa o mobile, a seconda delle esigenze operative. Il carter alloggia le guide in teflon o altro materiale equivalente.
N.°21. ASOLA DI GIUDA
Determina la lunghezza dell'escursione massima della camera di espulsione posteriore.
N.°22. TENUTA IN TEFLON
Impedisce che dei corpi estranei possano bloccare per attrito l'escursione della camera di espulsione posteriore.
N.°23. GUIDA IN TEFLON
Serve a migliorare io scorrimento della camera di espulsione posteriore.
N.°24. PERNO DI SCORRIMENTO CON ANELLO DI SCORRIMENTO IN TEFLON
Guida la camera di scorrimento durante il suo movimento.
N.°25. SOFFIETTO PER ASSORBIMENTO URTI VERTICALI Permette l’escursione della camera di espulsione, garantendo il contenimento del flusso idrico all’interno del sistema.
N.°26. BULLONATURA O SALDATURA
Le parti perimetrali della camera di espulsione possono essere assemblate tramite saldatura o bullonatura.
N.°27. GUIDE FLUSSO IDRICO INTERNO
Sono realizzate all'interno della camera di espulsione posteriore in rilievo e/o scavo e servono a regolarizzare e rendere uniforme il flusso d’acqua in uscita
N.°28. BULLONI DI GIUNZIONE
Servono da collegamento tra la camera di espulsione posteriore e la parte finale del settore lamellare posteriore o “struttura di base”.
N.°29. FORO DI RECUPERO DELLE ACQUE NON INTERCETTATE SUPERIORMENTE
E’ il foro per il recupero delle acque non intercettate nella zona tra il settore lamellare posteriore e la camera di scarico posteriore (come nella tavola A4, vista da B).
N.°30. ALETTA PER LA RACCOLTA ACQUA E CONVOGLIAMENTO VERSO IL FORO 29
Serve per la raccolta dell’acqua e permette il suo reintegro nel N.°31 . FISSAGGI ALLA STRUTTURA DEL VEICOLO
Sono i fissaggi che permetono il collegamento alla struttura del veicolo e dipendono dalle scelte del costruttore del veicolo.
N.°32. PNEUMATICI
Gli pneumatici del veicolo o qualunque elemento rotante che determini il lancio di una sostanza fluida o densa.
N.°33. ACQUA SU SEDE STRADALE
Indicazione del fluido “acqua” su fondo stradale
MIGLIORAMENTO INTRODOTTO DALL’ IDROESPULSORE (VANTAGGI)
Il miglioramento conseguente all'impiego dell’IDROESPULSORE è legato all’eliminazione quasi totale dell’effètto di nebulizzazione e di proiezione. La sua azione si può suddividere in tre distinte fasi:
1) intercettazione diretta del fluido proiettato dalla ruota; la sua conformazione consente un primo incameramento del flusso dell’acqua al suo interno e la formazione di una lama d’acqua in fase di scarico che blocca la proiezione dell’acqua anche nello spazio residuo tra IDROESPULSORE e sede stradale. Questa azione sarà tanto più efficace quanto maggiore sarà il volume di fluido presente sulla carreggiata e tanto maggiore sarà la velocità del veicolo;
2) intercettazione di una porzione di fluido non intercettata dalla camera di espulsione; l’acqua proiettata tangenzialmente dallo pneumatico viene incamerata ed indirizzata dalle lame, opportunamente sagomate, verso la camera di espulsione;
3) annullamento della nebulizzazione e completamento dell’intercettazione del fluido residuo; la presa d'aria posta superiormente, attraverso tre iniettori crea delle depressioni che consentono di aspirare la porzione di fluido, nebulizzata e no, in entrambi i settori lamellari ed aumenta anche la velocità di scarico nella camera di espulsione di cui al primo punto, aumentandone l'efficacia.
4) risulta da statistiche nazionali che il fondo stradale bagnato causa in Italia mediamente 21 mila incidenti, con circa 33mila feriti e 700 morti. Rapportando il numero dei feriti e dei morti a causa della nebbia il rapporto risulta essere di 13 a 1 nel primo caso e di 9 a 1 nel secondo. L'IDROESPULSORE si prefigge tra gli scopi quello di diminuire queste percentuali aumentando la sicurezza nelle strade e la tranquillità di chi è alla guida di qualsiasi tipo di veicolo.
Claims (1)
- RIVENDICAZIONI Il nome dell’Invenzione indica nella sua parte letterale la finalità per cui è stata sviluppata, ovvero l'eliminazione della nebulizzazione e della proiezione dell’acqua dagli pneumatici in senso opposto a quello di marcia, durante il loro rotolamento sull'asfalto bagnato, mentre il numero romano indica l’evoluzione del primo brevetto già depositato ( vedi introduzione dei presente documento). Rivendicazione 1. Il lavoro svolto dall’IDROESPULSORE II consiste nell'intercettazione totale dell'acqua sollevata dallo pneumatico durante il rotolamento. Un sistema tradizionale infatti intercetta solo una minima porzione del fluido proiettato. Il sistema IDROESPULSORE II inoltre consente di abbattere quasi integralmente il flusso nebulizzato incanalandolo nei sistemi lamellari anteriore e posteriore. È quindi indubitabile il miglioramento che questa invenzione introduce nel campo della sicurezza stradale. Rivendicazione 2. In un sistema tradizionale i pneumatici proiettano l’acqua sul parafango, che quindi ricade sugli stessi pneumatici; il volume d'acqua sollevato cresce con l’aumentare degli assi motrici o meno che il veicolo possiede; l’IDROESPULSORE II invece convoglia l’acqua lontano dallo pneumatico contribuendo così a migliorare la stabilità del veicolo e limitando l’insorgenza dei fenomeni di acqua-planing. Rivendicazione 3. Diminuzione della resistenza aerodinamica in quanto l'aria è deviata dallo spoiler laterale; si riduce in questo modo la rumorosità e vi potrebbe essere anche diminuzione dei consumi. Rivendicazione 4. Il sistema è utilizzabile nell’industria meccanica, mineraria, aeronautica, nautica, agricola e in tutti i settori in cui ci sia un effetto rotazionale che proietti acqua ad alta velocità. Si pensi per esempio ai sistemi taglianti a disco dove l’elevata velocità di rotazione determina una forte proiezione e nebulizzazione che limita la visibilità nell’area di taglio. In questo caso l’applicazione in scala del sistema IDROESPULSORE II risolve il problema e conseguentemente migliora il microclima e le condizioni di sicurezza nei posti di lavoro. Rivendicazione 5. L’applicazione nel settore sportivo apporterebbe sostanziali vantaggi qualora un’automobile o una motocicletta si trovino a correre su asfalto bagnato, garantendo massima sicurezza e migliore visibilità ai piloti e fornendo una visione delle corse spettacolare.
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