ITMO20140039U1 - Sistema di portaggio per autoveicoli - Google Patents

Sistema di portaggio per autoveicoli

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ITMO20140039U1
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IT
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rotating element
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DESCRIZIONE
Annessa a domanda di BREVETTO PER MODELLO DI UTILITÀ avente per titolo
“Sistema di portaggio per autoveicoli”
Il presente trovato si riferisce ai sistemi di portaggio per autoveicoli quali ad esempio barre portatutto, bauli da tetto, portasci, porta-bicilette, basi di trasporto, bagaglieri, ecc…
Attualmente, il mercato offre una molteplicità di sistemi per il trasporto di oggetti e bagagli su autoveicoli,
Il successo di questi dispositivi è dovuto alla loro notevole utilità, in quanto consentono di portare gli oggetti più disparati, dalle valigie alle canoe, agganciate saldamente al telaio o alla carrozzeria dell’autoveicolo.
Un limite dei sistemi noti è la scarsa praticità e comodità delle modalità di bloccaggio tra diversi dispositivi o accessori che compongono il sistema. Per comprendere la portata di tale limite, si descriverà di seguito un tipo di mezzi di bloccaggio noti, attualmente impiegato per collegare barre portatutto a portasci di tipo fisso.
Come noto, le barre portatutto si montano sopra al tetto di un autoveicolo. Le barre sono provviste superiormente di rispettive scanalature longitudinali sagomate, in ciascuna delle quali l’utilizzatore inserisce le teste di una coppia di viti, in modo che il relativo codolo filettato sporga superiormente dalla barra, sul quale codolo è infilato un distanziale a forma di rondella.
A questo punto l’utilizzatore fa passare i codoli in relativi fori passanti praticati nei portasci, avvitandovi poi rispettivi dadi.
Questo sistema noto implica, da parte dell’utilizzatore, una serie di manovre scomode e tediose, che debbono essere eseguite sporgendosi sopra il tetto dell’autoveicolo.
Il fatto poi di prevedere una molteplicità di componenti diverse da unire manualmente, non solo causa un certo disagio durante il montaggio e lo smontaggio, ma implica anche una certa probabilità che uno o più di tali componenti venga perso o venga malriposto, come sovente capita con viti, rondelle, dadi, ecc..
Inoltre, questo tipo di mezzi di bloccaggio può richiedere l’uso di cacciaviti, chiavi inglesi o brugole e richiede una certa manualità da parte dell’utilizzatore.
Sono noti mezzi di fissaggio rapido che consentono di collegare due oggetti tramite un unico semplice movimento.
Mezzi di questo tipo sono mostrati nella domanda di brevetto n. WO8901746, in cui si divulga un dispositivo per agganciare l’estremità di una cinghia tramite un aggancio ad elemento rotante.
Tali mezzi di aggancio ad elemento rotante, sebbene noti da molto tempo per fissare elementi flessibili come cinghie o simili, non sono mai stati impiegati nel settore dei sistemi di portaggio per autoveicoli.
Il compito tecnico alla base della presente innovazione è pertanto quello di rendere disponibile un sistema di portaggio per autoveicolo il cui assemblaggio sia reso più efficace e comodo dall’impiego di una particolare modalità di aggancio ad elemento rotante.
Tale compito è svolto dal sistema di portaggio realizzato in accordo con la rivendicazione 1.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi della presente innovazione appariranno maggiormente chiari dalla descrizione indicativa, e pertanto non limitativa, di una forma di realizzazione preferita ma non esclusiva di un sistema di portaggio per autoveicoli, come illustrata negli uniti disegni, in cui:
- la figura 1 è una vista assonometrica in esploso del sistema dell’innovazione;
- la figura 2 è una sezione trasversale del sistema di figura 1, una volta assemblato; e
- la figura 3 è una vista schematica in sezione trasversale dei mezzi di bloccaggio dell’innovazione.
Con riferimento alle figure citate, si è indicato con 1 il sistema di portaggio dell’innovazione.
Il sistema 1 proposto è del tipo montabile su un autoveicolo, al fine del trasporto di bagagli o di oggetti in genere.
Il sistema 1 include un apparato di attacco 2, atto ad essere associato al telaio o alla carrozzeria di un autoveicolo ed un accessorio di trasporto 3, atto a supportare gli oggetti da trasportare.
In una prima forma di realizzazione, l’apparato di attacco 2 è del tipo fissabile al telaio o alla carrozzeria dell’autoveicolo.
In particolare, nell'esempio mostrato nelle figure, l’apparato di attacco 2 include cosiddette barre portatutto, che si montano sul tetto di un veicolo, mentre l’accessorio di trasporto 3 comprende portasci di tipo fisso.
Tuttavia, l’innovazione può prevedere apparati di attacco 2 diversi dalle barre portatutto, atti ad esempio a fissarsi posteriormente al veicolo, in corrispondenza del telaio, della carrozzeria o del gancio da traino.
Parimenti, l’accessorio di trasporto 3 del sistema 1 può essere un baule da tetto, un porta-bicilette, una base di trasporto posteriore o altro accessorio. In una alternativa forma di realizzazione, l’apparato di attacco è incorporato alla carrozzeria o al telaio dell’autoveicolo.
In via esemplificativa, l’apparato di attacco può essere ricavato in sedi di aggancio previste nel tetto dell’autoveicolo.
In questo caso, l’accessorio di trasporto può comprendere, ad esempio, le barre portatutto stesse.
Inoltre, l’apparato di attacco può essere anche incorporato alla carrozzeria o al telaio in corrispondenza del retro del veicolo, per l’accoppiamento con apparati di attacco destinati ad essere montati posteriormente al veicolo stesso.
Di seguito, per ragioni di comodità illustrativa e senza perdita di generalità, si farà riferimento al caso esemplificativo in cui l’apparato di attacco include una o più barre portatutto 2 e l’accessorio comprenda dei portasci 3 di tipo fisso.
Vantaggiosamente, l’innovazione comprende mezzi di bloccaggio rapido 4, 5, 43, 48 atti ad accoppiare saldamente le barre 2 portatutto ai portasci 3.
I mezzi di bloccaggio del sistema 1 proposto comprendono innanzitutto uno o più corpi di base 4, ciascuno dei quali è provvisto di una superficie di rotolamento 41.
La superficie di rotolamento 41 può essere inclusa in una cavità 40 di cui ogni corpo di base 4 è preferibilmente dotato.
La superficie di rotolamento 41 è predisposta per guidare il rotolamento di un elemento rotante 43, la cui funzione sarà chiarita nel prosieguo.
Il corpo di base 4 dell’innovazione ha di preferenza una conformazione sostanzialmente scatolare ed, è dotato di una imboccatura 42 di accesso alla cavità 40, quest’ultima potendo essere a sezione variabile.
Di preferenza, il corpo di base 4 è incorporato, solidalmente accoppiato o fissabile ad una barra portatutto 2.
Ogni barra portatutto 2, anche di tipo noto, comprende usualmente una coppia di scanalature 47 longitudinali superiori.
Secondo un aspetto opzionale della presente innovazione, in ogni scanalatura 47 può essere alloggiato almeno un corpo di base 4; di preferenza, sono previsti due corpi di base 4 bloccati internamente in ciascuna scanalatura 47, in corrispondenza di punti diversi della lunghezza della relativa barra 2.
I mezzi di bloccaggio comprendono anche uno o più membri traslabili 5, previsti per contattare il succitato elemento rotante.
Il membro traslabile 5 è atto ad essere inserito nella suddetta cavità 40 di un corpo di base 4, in posizione frontale rispetto alla superficie di rotolamento 41.
In dettaglio, il membro 5 del sistema 1 proposto può essere piastriforme, o perlomeno essere dotato di una o più porzioni 51 a forma di piastrina, atte ad essere introdotte per traslazione entro la cavità 40 del corpo di base 4, tramite la sua imboccatura 42.
Preferibilmente, il membro traslabile 5 è incorporato, solidalmente accoppiato o fissabile al portasci 3.
Tuttavia, non si esclude la possibilità che il corpo di base 4 del sistema proposto sia associato al portasci 3 ed il membro 5 sia associato alla barra 2.
Il membro traslabile 5 può conformare due porzioni 51 piastriformi parallele unite da una parete trasversale 52, a definire una sezione a C. Una coppia di membri 5 può essere montata sul fondo di ciascun portasci 3, fissandovi la citata parete trasversale 52, in modo che le relative porzioni 51 piastriformi sporgano verso il basso.
Le porzioni 51 piastriformi possono essere collocate ad una distanza reciproca tale da potersi inserire contestualmente in diverse scanalature 47 di una barra portatutto 2, a consentire la loro introduzione in rispettivi corpi di base 4.
Di preferenza, la cavità 40 del corpo di base 4 comprende una superficie di riscontro 44, opposta alla superficie di rotolamento 41 ed atta a contattare il membro 5 traslabile 5 che si inserisce nella cavità 40 medesima.
In pratica, la cavità 40 può avere una larghezza o sezione trasversale che si estende tra la superficie di rotolamento 41 e quella di riscontro 44, mentre ha una lunghezza o profondità che si estende dalla parete 46 che include l’imboccatura 42 ed una opposta parete di fondo 45.
Nell’esempio preferenziale mostrato nelle figure, la sezione della cavità 40 cresce verso il fondo 45, per il fatto che la superficie di rotolamento 41 è obliqua rispetto a una direzione di introduzione D ed estrazione del membro 5.
In dettaglio, come mostrato chiaramente nelle figure 2 e 3, la superficie di rotolamento 41 diverge dalla citata direzione di introduzione D, in allontanamento dall’imboccatura 42.
In questo caso, le dimensioni della cavità 40 crescono verso l’interno, cioè a in direzione della sua parete di fondo.
Nell’esempio raffigurato, la superficie di rotolamento 41 è piana, ma non si escludono versioni alternative in cui essa può essere curvilinea, ad esempio concava.
Per ogni corpo di base 4, i mezzi di bloccaggio includono un elemento rotante 43, racchiuso nella cavità 40 e mobile lungo detta superficie di rotolamento 41.
Preferibilmente, l’elemento rotante 43 ha una superficie circonferenziale, come una sfera o un cilindro; tuttavia, è possibile anche il caso di un elemento rotante 43 di forma prismatica, purché atto a rotolare su detta superficie di rotolamento 41.
Nel prosieguo, si farà riferimento al caso esemplificativo in cui l’elemento rotante è un rullino cilindrico 43.
In termini generali, il rullino 43 dell’innovazione è atto essere spostato dal membro 5, mentre questo trasla nella cavità 40.
Per la precisione, la succitata porzione piastriforme 51 del membro 5 include una superficie di presa 510 destinata a contattare la superficie esterna del rullino 43, durante l’inserimento o l’estrazione nella/dalla cavità 40, in modo da far rotolare il rullino 43 lungo la superficie di rotolamento 41.
Dalla parte opposta della superficie di presa 510, il membro traslabile 5, o la sua citata porzione 51 a forma di piastra, contatta la suddetta superficie di riscontro 44 della cavità 40, che funge da vincolo contro gli spostamenti del membro 5 in una direzione trasversale rispetto a quella di inserzione. Il rullino 43 dell’innovazione è vantaggiosamente atto ad essere spostato dal membro traslabile 5 tra una o più di posizioni di sgancio, nelle quali esso può rotolare, ed almeno una posizione di aggancio, in cui il rullino 43 è bloccato tra detta superficie di rotolamento 41 ed il membro 5 stesso.
In pratica, come meglio spiegato in sede di funzionamento dell’innovazione, quando il rullino 43 è nella posizione di aggancio, esso è incastrato tra la superficie di rotolamento 41 ed il membro 5 di traslazione, la quale superficie 41 ed il quale membro 5 definiscono un vincolo di antirotazione sul rullino 43.
Dato che in tale posizione di aggancio il rullino 43 non può rotolare, allora esso definisce, in corrispondenza della superficie di presa 510 del membro traslabile 5, un vincolo di attrito che ne blocca la traslazione lungo la citata direzione di introduzione D.
Si noti che, in tale situazione, il membro 5 è anche vincolato contro le traslazioni trasversali alla direzione di introduzione D, in quanto frapposto tra il rullino 43 e la superficie di riscontro 44 della cavità 40.
Prima di descrivere ulteriori opzionali aspetti costruttivi dell’invenzione, se ne illustra il funzionamento.
Il sistema 1 dell’innovazione è dotato di almeno due configurazioni operative: una configurazione di separazione, in cui le barre 2 ed i portasci 3 sono staccati l’uno dall’altro (figura 1), ed una configurazione di attacco, in cui i portasci 3 sono montati sulle barre 2 e sono ad esse saldamente ancorati (figura 2).
Nella configurazione di separazione, il membro traslabile 5 ed il corpo di base 4 sono divisi.
In dettaglio, il rullino 43 è in una posizione iniziale discosta dalla parete di fondo 45 della sua cavità 40.
Quanto l’utilizzatore vuole montare un portasci 3 su una barra 2, inserisce il membro traslabile 5 nella cavità 40 di un rispettivo corpo di base 4.
Così facendo, la superficie di presa 510 del membro 5 contatta il rullino 43 e lo fa rotolare lungo la superficie di rotolamento 41, verso la parete di fondo 45.
In questa situazione, il rullino 43 si trova in una delle sue posizioni di sgancio, ove gli è consentito rotolare, dato che lo spazio tra il membro 5 e la superficie di rotolamento 41 aumenta in direzione della parete di fondo 45.
Muovendo poi il membro 5 in direzione opposta a quella di inserimento, la sua superficie di presa 510 pone nuovamente in rotazione il rullino 43, facendolo rotolare in direzione dell’imboccatura 42 fino alla suddetta posizione di aggancio, ove il rullino 43 non può più rotolare e quindi esercita il suddetto vincolo di attrito sulla superficie di presa 510, a bloccare le traslazioni del membro 5 stesso.
In questa configurazione del sistema 1, la barra 2 ed il relativo portasci 3 sono saldamente ancorati l’uno all’altro.
Il sistema 1 proposto consente quindi un aggancio immediato tra barre 2 e portasci 3, attuato dall’utilizzatore con un unico movimento.
L’utilizzatore dell’innovazione non deve impiegare viti, dadi, cacciaviti o brugole per bloccare saldamente il portasci 3, o altra attrezzatura, alle barre 2, a tutto vantaggio della comodità e della rapidità di installazione. Dato che per il montaggio del sistema 1 non sono necessarie articolate e lunghe manovre in posizioni disagevoli e dato che tale montaggio è alla portata anche di chi sia privo di manualità, è chiaro che l’innovazione è in grado di ovviare ai limiti della tecnica nota.
Opzionalmente, possono essere previsti mezzi elastici di contrasto 48, racchiusi in detta cavità 40, ed atti a sollecitare il rullino 43 in direzione dell’imboccatura 42.
Questo accorgimento consente, a seguito della separazione della barra 2 dal portasci 3, e quindi del membro 5 dal corpo di base 4, a riportare il rullino 43 nella posizione iniziale suddetta, a consentire la ripetitività dell’operazione di aggancio.
Tali mezzi elastici possono comprendere una molla a spirale 48, come mostrato nelle figure.
Inoltre, è possibile una versione dell’innovazione in cui i mezzi elastici 48 cooperano funzionalmente con un cursore di spinta, indicato con 49 nella figura 3.
Ad esempio, il cursore può essere infilato assialmente nella molla a spirale 48 e può essere dotato di una estremità a sezione allargata, avente una concavità atta a contattare direttamente la superficie esterna del rullino 43.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Sistema (1) di portaggio per autoveicoli, comprendente: almeno un apparato di attacco (2) atto ad essere associato al telaio e/o alla carrozzeria di un autoveicolo; almeno un accessorio di trasporto (3) atto a supportare gli oggetti da trasportare; caratterizzato dal fatto di comprendere mezzi di bloccaggio rapido (4, 5, 43, 48) atti ad accoppiare saldamente detto apparato (2) a detto accessorio (3), detti mezzi di bloccaggio includendo: almeno un corpo di base (4), dotato di una superficie di rotolamento (41); almeno un elemento rotante (43), mobile lungo detta superficie di rotolamento (41); ed almeno un membro traslabile (5), atto a contattare detto elemento rotante (43); in cui l’elemento rotante (43) è atto ad essere spostato da detto membro (5) tra posizioni di sgancio, in cui l’elemento rotante (43) può rotolare, ed una posizione di aggancio, in cui l’elemento è bloccato tra detta superficie di rotolamento (41) e detto membro (5), a vincolare quest’ultimo per attrito.
  2. 2. Sistema (1) secondo la rivendicazione precedente, in cui detto corpo di base (4) è dotato di una cavità (40), provvista di detta superficie di rotolamento (41) ed al cui interno è racchiuso l’elemento rotante (43), detto membro traslabile (5) essendo inseribile nella cavità (40) del corpo di base (4).
  3. 3. Sistema (1) secondo la rivendicazione precedente, in cui detta cavità (40) comprende una superficie di riscontro (44), opposta a detta superficie di rotolamento (41) ed atta a contattare il membro traslabile (5) inserito nella cavità (40).
  4. 4. Sistema (1), secondo la rivendicazione 2 o la rivendicazione 3, in cui il corpo di base (4) comprende un’imboccatura (42) di accesso alla cavità (40) ed in cui la superficie di rotolamento (41) è obliqua rispetto a una direzione di introduzione (D) di detto membro (5), la superfice di rotolamento (41) divergendo da detta direzione (D), in allontanamento da detta imboccatura (42).
  5. 5. Sistema (1) secondo almeno una delle rivendicazioni dalla 2 alla 4, comprendente mezzi elastici di contrasto (48), racchiusi in detta cavità (40), ed atti a sollecitare detto elemento rotante (43) in direzione dell’imboccatura (42).
  6. 6. Sistema (1) secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, in cui detto membro (5) comprende almeno una porzione piastriforme (51) dotata di una superficie di presa (510), prevista per contattare l’elemento rotante (43).
  7. 7. Sistema (1) secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, in cui detto elemento rotante (43) ha una periferia circonferenziale.
  8. 8. Sistema (1) secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, in cui almeno un corpo di base (4) è compreso in detto apparato (2) ed in cui almeno un membro traslabile (5) è compreso in detto accessorio (3).
  9. 9. Sistema (1) secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, in cui detto apparato (2) comprende una o più barre portatutto.
  10. 10. Sistema (1) secondo la rivendicazione precedente, in cui dette barre (2) comprendono ciascuna almeno una scanalatura longitudinale (47) superiore in cui è alloggiato almeno un corpo di base (4).
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