ITMO20130228A1

ITMO20130228A1 - Sistema e metodo per aliquotare grasso da liposuzione ai fini dell'uso e della crioconservazione

Info

Publication number: ITMO20130228A1
Application number: IT000228A
Authority: IT
Inventors: Marco Bertoni
Original assignee: Biomed Device Srl
Priority date: 2013-08-02
Filing date: 2013-08-02
Publication date: 2015-02-03
Also published as: EP3027238B1; DK3027238T3; JP2016527026A; JP6473954B2; US20190183113A1; HUE050860T2; WO2015015470A2; US20160192640A1; PL3027238T3; EP3027238A2; WO2015015470A3; ES2817005T3; US11273248B2

Description

Descrizione di Breveto per Invenzione Industriale avente per titolo:

“SISTEMA E METODO PER ALIQUOTARE GRASSO DA LIPOSUZIONE AI FINI DELL’USO E DELLA CRIOCONSERVAZIONE”.

A nome: BIOMED DEVICE S.R.L., una società costituita ed esistente secondo la legge italiana, avente sede in 50066 REGGELLO (FI).

Inventore designato: BERTONI Marco

DESCRIZIONE

La presente invenzione si riferisce ad un sistema e ad un metodo per l’ali quotazione di grasso da liposuzione ai fini dell’uso e della crioconservazione.

E noto che il grasso asportato mediante liposuzione può essere impiegato nell’ambito di interventi chirurgici, ad esempio per fini estetici e/o rigenerativi.

Attualmente, in tali interventi, viene impiegato il grasso appena asportato mediante l’operazione di liposuzione, perché non v’è modo di stoccare efficacemente il grasso al fine di impiegarlo alla bisogna, in tempi successivi.

Ciò implica che solo una parte del grasso asportato sarà impiegato per gli interventi estetici / rigenerativi citati, mentre il resto resta inutilizzato, e viene sovente smaltito, laddove gli interventi rigenerativi risultano particolarmente efficaci se ripetuti nel tempo, a distanza anche di anni.

Ne consegue che, finora, questi interventi estetici / rigenerativi possono essere ripetuti nel tempo solo al prezzo di eseguire altrettanti interventi di liposuzione, il che non solo è estremamente inefficiente, ma è in qualche modo anche traumatico ed invasivo per la persona che vi si sottoponga. Il compito principale della presente invenzione è quello di escogitare un sistema ed un metodo che consentano di aliquotare grasso da liposuzione, in modo da poterlo crioconservare, al fine di impiegarlo a distanza di tempo per interventi di tipo estetico e rigenerativo.

All’ interno di questo compito, scopo del trovato è escogitare un sistema ed un metodo per aliquotare il grasso da liposuzione, che processino il grasso in modo batteriologicamente isolato.

Altro scopo del presente trovato è quello di escogitare un sistema ed un metodo per aliquotare il grasso da liposuzione che consentano di superare i menzionati inconvenienti della tecnica nota nell’ambito di una soluzione semplice, razionale, di facile ed efficace impiego e dal costo contenuto. Gli scopi sopra esposti sono raggiunti dal presente sistema per aliquotare grasso da liposuzione ai fini dell’uso e della crioconservazione realizzato in accordo con la rivendicazione 1.

Gli scopi sopra esposti sono raggiunti altresì dal presente metodo per aliquotare grasso da liposuzione ai fini dell’uso e della crioconservazione attuato in accordo con la rivendicazione 8,

Altre caratteristiche e vantaggi della presente invenzione risulteranno maggiormente evidenti dalla descrizione di una forma di esecuzione preferita, ma non esclusiva, di un sistema e di un metodo per aliquotare grasso da liposuzione, illustrata a titolo indicativo, ma non limitativo, nelle unita tavole di disegno, in cui la figura 1 è una rappresentazione schematica del sistema secondo il trovato.

Con particolare riferimento a tali figure, si è indicato globalmente con 1 il sistema dell ’ invenzione .

Il materiale adiposo, contenente grasso sottocutaneo, che residua al termine di un’operazione di liposuzione, è reso disponibile in appositi contenitori, che di seguito saranno chiamati contenitori di prelievo 12.

Nel caso di impiego del metodo di liposuzione cosiddetto “a getto d’acqua”, tale materiale comprende anche un fluido acquoso che è sostanzialmente costituito dall’acqua impiegata in questo metodo, sotto forma di getto a pressione, per distaccare il grasso dai tessuti circostanti, predisponendolo all’aspirazione.

Il sistema 1 proposto comprende almeno un circuito 4, 10, 11 di trasferimento atto al trasferimento a tenuta del materiale adiposo, e comprende altresì mezzi di pompaggio a siringa 2, 3, connessi a detto circuito 4, 10, 11 di trasferimento, ed atti alternatamente a prelevare e contenere a tenuta detto materiale adiposo dal contenitore di prelievo 12 ed a trasferire a tenuta detto grasso o detto fluido acquoso entro detto circuito 4, 10, 11.

I mezzi di pompaggio 2, 3 sono disponibili in modo tale da consentire di separare tra loro, per gravità, il grasso ed i fluidi acquosi componenti il materiale adiposo in essi contenuto.

II sistema 1 prevede altresì uno o più recipienti di rigetto 5 connessi a tenuta al circuito 4, 10, 11, a valle dei mezzi di pompaggio 2, 3, ed atti a ricevere il fluido acquoso, che costituisce uno scarto ai fini del presente sistema 1 (come sarà meglio chiarito in seguito, in sede di spiegazione del suo funzionamento).

Inoltre, l’invenzione prevede almeno un contenitore di crioconservazione 6 (ma di preferenza una pluralità) per ricevere a tenuta il grasso, il quale contenitore 6 di crioconservazione è connesso al circuito 4, 10, 11 del sistema 1 proposto, a valle dei mezzi di pompaggio 2, 3.

Questo contenitore di crioconservazione 6 può essere realizzato in un materiale resistente ad una sostanza crioprotetiva (quale in particolare il dimetilsolfossido), per ragioni che saranno chiarite nel prosieguo..

Di preferenza, la connessione tra contenitore 6 di crioconservazione e circuito è di tipo rilasciabile.

Il circuito comprende altresì primi mezzi valvolari 4 atti a consentire alternatamente la comunicazione tra i mezzi di pompaggio 2, 3 ed il recipiente di rigetto 5 o tra i mezzi di pompaggio ed il contenitore 6 (o contenitori) di crioconservazione.

Il sistema 1 proposto può comprendere inoltre almeno un accesso 7, 8 per l’iniezione della sostanza crioprotettiva, il quale accesso è atto ad essere messo in comunicazione con Γ interno del contenitore di crioconservazione 6.

Si noti che il sistema 1 sopra descritto è batteriologicamente isolato, in quanto è atto a trattenere e processare il materiale adiposo (o suoi componenti), senza che questo venga a contatto con l’ambiente esterno, garantendo pertanto il massimo livello di sterilità in particolare al grasso che deve essere impiegato nuovamente per gli interventi estetici e/o ricostruttivi di cui sopra.

Nel seguito, si illustra nel dettaglio il funzionamento dell’invenzione, assieme a suoi preferiti e non limitativi aspetti costruttivi.

Come mostrato in figura 1, i mezzi di pompaggio suddetti comprendono dì preferenza: una siringa di pompaggio 2 e secondi mezzi valvolari 3 (ad esempio comprendenti uno o più rubinetti a due o tre vie) atti a mettere in comunicazione a tenuta, alternatamente, la siringa 2 ed il contenitore di prelievo 12 o la siringa 2 ed i primi mezzi valvolari 4.

In particolare, i secondi mezzi valvolari 3 possono essere connessi a tenuta ad un canale di ingresso 9 avente all’ estremità libera un ago per P introduzione di detto materiale adiposo.

Come detto, il materiale adiposo è reso disponibile nei contenitori di prelievo ed è, di preferenza, è “arricchito” con cellule mesenchimali, soprattutto se le aliquote di grasso ottenute con il sistema 1 proposto sono da impiegarsi in interventi di tipo rigenerativo.

La presenza di cellule mesenchimali è la ragione per cui l’invenzione può prevedere l’impiego della sostanza crioprotettiva e, di conseguenza, di componenti realizzati in materiale resistente a tale sostanza.

Infatti, la sostanza crioprotettiva serve ad evitare che, quando le aliquote di grasso sono sottoposte ad un significativo abbassamento della temperatura, le cellule mesenchimali vengano danneggiate dalla formazione di cristalli entro il grasso stesso.

I secondi mezzi valvolari 3 sono azionati in modo da disporsi nella configurazione in cui consentono la comunicazione tra la siringa 2 ed il contenitore di materiale adiposo (con la possibile interposizione del canale di ingresso 9).

A questo punto, la siringa 2 viene azionata per aspirare al suo interno il materiale adiposo.

Dopodiché, il materiale adiposo viene lasciato entro la siringa 2, la quale è di preferenza disposta in verticale in modo tale che, in virtù della differenza si peso specifico tra grasso ed acqua, quest’ultima si depositi in corrispondenza sul fondo del suo barilotto di contenimento, in corrispondenza del cosiddetto “becco”.

Affinché si concluda tale operazione, possono essere necessari dai quindici ai trenta minuti.

Come mostrato in figura 1, i succitati primi mezzi valvolari 4 comprendono di preferenza una rampa di rubinetti a tre vie, ciascuno singolarmente connesso o al recipiente di rigetto 5 o ad almeno un rispettivo contenitore di crioconservazione 6 (nel caso esemplificativo raffigurato i rubinetti sono cinque).

A questo punto, i primi ed i secondi mezzi valvolari 3, 4 vengono disposti in una rispettiva configurazione in cui consentono la comunicazione solo tra la siringa 2 ed il recipiente di rigetto 5, ove l’acqua separata dal grasso viene trasferita, a seguito deU’opportuno azionamento della siringa 2 medesima.

Si noti che il recipiente di rigetto 5 può essere connesso a tenuta ai secondi mezzi valvolari tramite un canale di rigetto 1 1, incluso nel circuito.

Una volta riempito con l’acqua da scartare, il recipiente di rigetto 5, che può anche essere una usuale sacca da fleboclisi, viene rimosso e sostituito. Dopodiché, i secondi mezzi valvolari 3 cambiano nuovamente configurazione perché sia consentita la comunicazione tra la siringa 2 e la rampa 4 di rubinetti a tre vie, questi ultimi essendo a loro volta in una configurazione che permette la comunicazione tra il rubinetto dei secondi mezzi valvolari 3 ed i contenitori di crioconservazione 6, mentre impedisce la comunicazione con il recipiente di rigetto 5.

A questo punto, il grasso contenuto nella siringa 2, e separato dall’acqua, viene trasferito entro i contenitori di crioconservazione 6, a definire altrettante aliquote di grasso, utilizzabili per i più volte citati interventi. Per spiegare la fase di funzionamento successiva, conviene prima descrivere due accorgimenti dell’invenzione non necessariamente alternativi tra di loro.

Secondo una prima versione, il suddetto accesso per l’iniezione della sostanza crioprotettiva può essere ricavato in corrispondenza della periferia esterna di ciascun contenitore di crioconservazione 6, nel qual caso esso è sostanzialmente un ingresso 8 perforabile dall’ago di una siringa per l’iniezione della sostanza crioprotettiva, la quale di preferenza comprende, o è costituita da, dimetilsolfossido (DMSO).

Nella presente descrizione, con l’espressione ‘contenitore di crioconservazione’ si intende il contenitore nella sua interezza, e non solo le pareti che definiscono il volume interno di contenimento (e quindi sono compresi codoli di accesso, ports, ecc..).

In aggiunta od in alternativa a questa versione, un ingresso 7 perforabile per l’iniezione del dimetilsolfossido (o altra sostanza) può essere disposto in corrispondenza di una ulteriore estremità libera del suddetto canale di ingresso 9, che quindi ha una configurazione biforcuta come nella rappresentazione di figura 1, col che in pratica i primi mezzi valvolari 3 risultano connessi ad un accesso 7 (che può essere o non essere unico) e sono configurati in modo tale da consentire anche la comunicazione a tenuta tra l’accesso 7 ed i secondi mezzi valvolari 4.

In quest’ultimo caso, non solo il canale 9, ma anche l’intero circuito 4, 10, 11 ed i mezzi di pompaggio 2, 3 sono realizzati in un materiale resistente al dimetilsolfossido.

Quindi, in pratica, nella prima versione, il DMSO è iniettato in ciascun contenitore 6, così da entrare in contatto con la relativa aliquota di grasso, al fine di proteggerla quando il contenitore medesimo verrà stoccato in un refrigeratore (ed è per questa ragione che, come detto in un paragrafo precedente, ciascun contenitore 6 è realizzato in un materiale DMSO resistente).

Se invece è presente un ingresso 7 unico, o comunque è previsto detto ingresso 7 all’ estremità del canale di ingresso 9, allora l’utilizzatore inietterà in tale ingresso 7 il DMSO, il quale, attraverso il circuito 4, 10, 11 realizzato nel materiale DMSO resistente, raggiungerà ogni singolo contenitore 6, al fine di individuare la rispettiva aliquota di grasso, atta ad essere refrigerata senza subire danni.

In questa maniera, invece, ogni contenitore 6 per la crioconservazione reca internamente, completamente protetta, un’aliquota di grasso che può essere stoccata nel refrigeratore, a definire una sorta di banca del grasso da liposuzione, dalla quale ciascuna aliquota può essere prelevata ed impiegata alla bisogna, superando pertanto tutti gli inconvenienti cui la tecnica nota è affetta.

Di preferenza, ciascuno di tali contenitori 6 è connesso al rispettivo rubinetto della rampa 4 tramite un relativo canale di uscita 10, incluso nel circuito dell’ invenzione.

Al fine dell’ isolamento dell’aliquota di grasso contenuta nel rispettivo contenitore 6 e della separazione di quest’ultimo dal resto del sistema 1, tale canale di uscita 10 viene saldato dall’utilizzatore in corrispondenza di un dato punto della sua lunghezza e lì tagliato, secondo modalità ampiamente note alla persona esperta del ramo.

In questo modo, ogni contenitore 6 è singolarizzato e può essere portato nel refrigeratore.

Secondo un possibile aspetto realizzativo, ciascun contenitore per la crioconservazione 6 è dotato, in corrispondenza di una sua parete periferica, di un pori frangibile, in comunicazione con il suo interno, il quale può essere sostanzialmente un codolo chiuso che, a seguito della sua lacerazione, permette la fuoriuscita dell’aliquota di grasso per l’esecuzione dell’intervento.

In una forma di realizzazione alternativa, non rappresentata nelle figure, il contenitore 6 può essere del tipo di un dispositivo a siringa collegato in modo rilasciabile ai secondi mezzi valvolari 4 ed atto, alternatamente, a contenere a tenuta o ad iniettare il grasso per le infiltrazioni. Più particolarmente, tale dispositivo a siringa comprende un recipiente (quale una sacca per fleboclisi) connesso a tenuta con una siringa di infiltrazione (ad esempio tramite un canale ed un valvola unidirezionale incorporata nella siringa stessa), a definire, a seguito del loro riempimento con il grasso, un’unità portatile per contenere (isolatamente), e per iniettare, una aliquota di grasso.

Dopo che il contenitore di prelievo 12 è stato svuotato, esso è separato dal suddetto canale di ingresso 9, in corrispondenza del ramo della biforcazione succitata, ad esempio tramite l’usuale pratica della saldatura e recisione.

Il sistema 1 proposto è congegnato per attuare il metodo dell’ invenzione, il quale prevede le fasi di seguito elencate:

- rendere disponibile un contenitore di prelievo 12 che contiene materiale adiposo asportato tramite liposuzione (ed a cui, di preferenza, è aggiunta una predefìnita quantità di cellule mesenchimali);

- prelevare una quantità di materiale dal contenitore, tenendo tale materiale isolato dall’ ambiente esterno;

- separare tra loro il grasso ed i fluidi acquosi (che come detto sono sostanzialmente acqua) che compongono il materiale adiposo della quantità prelevata; e

- trasferire a tenuta il grasso separato in uno o più contenitori per la crioconservazione 6, a definire altrettante aliquote di grasso ed isolate. In una particolare forma di attuazione, il metodo prevede la fase di aggiungere una sostanza crioprotettrice a ciascuna aliquota di grasso, soprattutto nel caso in cui, al materiale adiposo, sono aggiunte le cellule mesenchimali, per le ragioni già spiegate in sede di descrizione del sistema 1.

In questo caso, i contenitori per la crioconservazione 6 sono realizzati in un materiale resistente ad una sostanza crioprotettrice (di preferenza il citato DMSO).

In un’ulteriore fase del metodo, ciascuno di detti contenitori di crioconservazione 6, che in sostanza individuano rispettive aliquote di grasso portatile, viene inserito in un refrigeratore, ove il grasso viene conservato anche per anni senza che si deteriori.

Si è in pratica constatato come Γ invenzione descritta raggiunga gli scopi proposti rendendo disponibili aliquote di grasso da liposuzione, crioconservabili ed ottenute tramite l’impiego di un sistema batteriologicamente isolato.

Claims

RIVENDICAZIONI I) Sistema (1) per aliquotare grasso da liposuzione ai fini dell’uso e della crioconservazione, caratterizzato dal fatto di comprendere: almeno un circuito (4, 10, 11) di trasferimento atto al trasferimento a tenuta di un materiale adiposo rimosso tramite liposuzione e comprendente del grasso e un fluido acquoso; almeno un contenitore di prelievo (12) che contiene a tenuta detto materiale adiposo; mezzi di pompaggio a siringa (2, 3), connessi a detto circuito (4, 10, 11) di trasferimento e a detto contenitore di prelievo (12), atti alternatamente a prelevare e contenere a tenuta detto materiale adiposo da detto contenitore di prelievo (12) ed a trasferire a tenuta detto grasso o detto fluido acquoso entro detto circuito (4, 10, 11); detti mezzi di pompaggio (2, 3) essendo disponibili in modo tale da consentire di separare tra loro, per gravità, il grasso ed i fluidi acquosi componenti il materiale adiposo in essi contenuto; almeno un recipiente di rigetto (5) connesso a tenuta a detto circuito (4, 10, II), a valle di detti mezzi di pompaggio (2, 3), ed atto a ricevere detto fluido acquoso; e almeno un contenitore di crioconservazione (6) per ricevere a tenuta detto grasso, connesso a detto circuito (4, 10, 11), a valle di detti mezzi di pompaggio (2, 3); in cui detto circuito (4, 10, 11) comprende primi mezzi valvolari (4) atti a consentire alternatamente la comunicazione tra detti mezzi di pompaggio (2, 3) e detto recipiente di rigetto (5) e tra detti mezzi di pompaggio e detto contenitore di crioconservazione (6).
2) Sistema (1) secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di comprendere almeno un accesso (7, 8) per l’iniezione di una sostanza crioprotettiva atto ad essere messo in comunicazione con Γ interno di detto contenitore di crioconservazione (6), quest’ultimo essendo realizzato in un materiale resistente ad una sostanza crioprotettiva.
3) Sistema (1) secondo la rivendicazione 1 o la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di pompaggio comprendono una siringa di pompaggio (2) e secondi mezzi valvolari (3) atti a mettere in comunicazione a tenuta alternatamente detta siringa (2) e detto contenitore di prelievo (12) o detta siringa (2) e detti primi mezzi valvolari (4).
4) Sistema (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere una pluralità di contenitori di crioconservazione (6) e dal fatto che detti primi mezzi valvolari comprendono una rampa (4) di rubinetti a tre vie ciascuno singolarmente connesso o a un recipiente di rigetto (5) o a un contenitore di crioconservazione (6).
5) Sistema (1) secondo una o più delle rivendicazioni dalla 2 alla 4, caratterizzato dal fatto che detto circuito (4, 10, 11) e detti mezzi di pompaggio (2, 3) sono realizzati in detto materiale resistente ad una sostanza crioprotettiva e dal fatto che detti primi mezzi valvolari (4) sono connessi a detto accesso (7) e sono configurati in modo tale da consentire anche la comunicazione a tenuta tra detto accesso (7) e detto contenitore di crioconservazione (6).
6) Sistema (1) secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che detta sostanza crioprotettiva comprende dimetilsolfossido e detto materiale è resistente al dimetilsolfossido.
7) Sistema (1) secondo una o più delle rivendicazioni dalla 2 alla 6, caratterizzato dal fatto che detto accesso (8) è ricavato in corrispondenza della periferia esterna di detto contenitore di crioconservazione (6).
8) Metodo per aliquotare grasso da lipo suzione ai fini dell’uso e della crioconservazione, caratterizzato dal fatto di comprendere le seguenti fasi: rendere disponibile un contenitore di prelievo (12) che contiene materiale adiposo asportato tramite liposuzione; prelevare una quantità di detto materiale da detto contenitore di prelievo (12), tenendola isolata dalPambiente esterno; separare tra loro grasso e fluidi acquosi componenti il materiale adiposo di detta quantità prelevata; e trasferire a tenuta detto grasso separato in uno o più contenitori per la crioconservazione (6), a definire altrettante aliquote di grasso isolate.
9) Metodo secondo la rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che a detto materiale adiposo viene aggiunta una predefinita quantità di cellule mesenchimali.
10) Metodo secondo la rivendicazione 8 o la rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che detto o detti contenitore/i per la crioconservazione (6) è/sono realizzato/i in un materiale resistente ad una sostanza crioprotettrice, e dal fatto di comprendere la fase di aggiungere, a ciascuna di dette aliquote di grasso, detta sostanza crioprotettrice.
11) Metodo secondo la rivendicazione 10, caratterizzato dal fatto che detta sostanza crioprotettrice comprende dimetilsolfossido, e che detto materiale è resistente al dimetilsolfossido.
12) Metodo secondo una o più delle rivendicazioni dalla 8 alla 11, caratterizzato dal fatto che ciascun contenitore per la crioconservazione (6) è disposto in un refrigeratore in modo che la rispettiva aliquota di grasso vi venga conservata. Modena, 02 agosto 2013 Per incarico Ing. Filippo Zoli