ITMO20090212A1

ITMO20090212A1 - Sistema antiattrito, protetto, a microrimbalzo

Info

Publication number: ITMO20090212A1
Application number: IT000212A
Authority: IT
Inventors: Mauro Comastri
Original assignee: Mauro Comastri
Priority date: 2009-08-13
Filing date: 2009-08-13
Publication date: 2011-02-14

Description

Descrizione

Il presente trovato è un sistema atto a ridurre il problema dell’attrito statico nei macchinari in cui per vari motivi non è possibile applicare sistemi ad attrito volvente, nei sistemi di trasporto su nastro ed in modo particolare in sistemi di pressatura o laminazione di materiali come polveri, miscele di polveri, semi agglomerati, agglomerati di varie materie, nel settore ceramico, cementizio, resine, legno ed altro. Il problema dell’ attrito è strettamente legato al dispendio energetico.

Questa analisi viene particolarmente considerata nel caso di due corpi, uno dei quali è un nastro, senza escludere altrimenti altre situazioni.

Commercialmente esistono varie soluzioni al problema dell'attrito , nei casi sopraccitati, alcuni riguardano l’attrito volvente ed altri quello statico.

La soluzione all’ attrito volvente è caratterizzato da trovati con movimentazioni su ruote, sfere, cilindri, coni, ovaloidi, ecc.

Per Γ attrito statico invece la soluzione consiste in trovati di nuove composizioni di materiali come leghe e conglomerati a basso coefficiente di attrito ed eventuale ausilio di materiali lubrificanti come oli, graffite, ecc.

Esiste anche un trovato che annulla totalmente l’attrito tra due superfici per mezzo di aria, acqua o fluido, che inserito a pressione tra due corpi crea un film a passaggio continuo mantenendoli separati (effetto over-graft).

Ognuno di questi sistemi pone vincoli e limiti a seconda dei casi e sono quindi adatti a situazioni corrispondenti.

I trovati ad attrito statico sono relegati alla presenza di superfìci piane o in ogni caso rettilinee, su cui parallelamente il corpo trasportato si muove sia che questo sia rigido 0 flessibile, altro fattore di limitazione è che le due superfìci a contatto devono essere rispettivamente lisce e compatibili allo scivolamento relativamente ai propri limiti di resistenza e di supporto al peso, tale da non compromettere eccessivamente la loro integrità nel tempo.

Le possibili parti integranti lubrificanti, hanno l’inconveniente di funzionare per imbrattamento delle superfìci a contatto, che possono raggiungere zone non desiderate come ad esempio, quelle di traino ad attrito statico, ove la presenza di materiali scivolosi, lubrificanti provocherebbero scivolamenti compromettendone il funzionamento.

1 trovati ad attrito volvente funzionano sistematicamente grazie all’ausilio di ruote, cilindri, sfere, coni, ovaloidi ed altro, questi necessitano di piani di contrasto o di appoggio, su cui scorrere, lisci e rigidi e non possono interagire con superfìci plastiche o elastiche in cui la loro rotazione corretta sarebbe impedita dalla deformazione nei punti di contatto in cui viene concentrato lo scarico del peso.

Nel ritrovato denominato “Sistema anti-attrito, protetto, a microrimbalzo” che per comodità chiameremo PAMU permette al sistema di entrare in una nuova zona di appartenenza, dissociata dall’attrito volvente, in piccola parte relegata all’attrito statico e la restante parte all’assenza di attrito.

Infatti il nostro trovato PAMU rappresentato nella figura 1 , si basa sul concetto di un corpo planare o sinusoide, detto corpo vibrante ( 1 ) rivestito di materiale anti-attrito (2) come ad esempio un agglomerato di bronzo e grafite, su cui scorre un nastro in materiale acciaioso o altresì compatibile, che ne permetta lo scorrimento, detto nastro protettivo (3) , il nastro protettivo (3) imbrattandosi di materiale lubrificante , diminuisce l'attrito e contemporaneamente protegge dall'imbrattamento il nastro a lui sovrastante detto trainante (4) che scorre in parallelo e che avendo la funzione di traino, se imbrattato di materiale lubrificante scivolerebbe sul suo organo di trasmissione del traino.

Il nostro corpo vibrante (1) poggia su di un corpo elastico (5) con caratteristiche di memoria e resistenza al calore, avente uno spessore di pochi decimi di millimetro a seconda della grandezza e della potenza del PAMU, la funzione di questo corpo elastico è di permettere e facilitare nelle situazioni di diversa forza di carico la continua oscillazione del corpo vibrante (1).

Il corpo vibrante (1) è collegato ad un sistema in grado di creare un moto vibratorio come ad esempio delle testate ad ultrasuoni , che sollecitate dal passaggio di corrente, trasmettono al corpo (1) vibrazioni ad alta frequenza , in questo movimento vibratorio il corpo vibrante (l)colpisce sequenzialmente e regolarmente i nastri sovrastanti, creando una situazione di attrito statico nel momento in cui vengono colpiti dal movimento direzionale e di movimento senza attrito nel movimento direzionale di ritorno-.

Tale situazione crea una specie di levitazione dei nastri e o in ogni caso una forte riduzione della spinta dei nastri (3) e (4) facilitandone così lo scorrimento e la portata.

Il corpo vibrante potrebbe avere diverse forme a seconda dell’uso e della sua posizione, potrebbe essere ad esempio planare, curvo o a forma di barra, posizionata nei punti di massima pressatura nel caso di utilizzo in macchine per compattare o pressare.

Non ultimo scopo del presente trovato è di ottenere una macchina di dimensioni e costi contenuti.

Claims

Sistema anti-attrito, protetto, a microrimbalzo Rivendicazioni 1. Che detto corpo vibrante può essere rivestito di materiale anti-attrito autolubrificante e o antiusura (2), nella sua parte a contatto dei nastri o corpi a scorrere, tale da creare diminuzione di attrito e la maggior tutela all’usura nel momento del contatto con il nastro, piano, o tappeto di protezione a scorrere (3)· 2. Che detto corpo vibrante (1) poggia su di un materiale elastico (6) con caratteristiche di memoria e di resistenza al calore. 3. Che detto corpo vibrante (1) può essere sollecitato da vari tipi di sistemi, idraulico, meccanico o elettrico come ad esempio in questo ultimo caso gli ultrasuoni, nella misura e nella potenza necessaria a permettere la levitazione a rimbalzo dei nastri a movimentazione detti (3) e (4), proporzionalmente all’entità delle forze di contrasto. 4. Che detto nastro protettivo (3) sia frapposto tra il materiale autolubrificante (2) poggiate a sua volta sul corpo vibrante (1) e il nastro detto di traino o di trasporto (4). 5. Che detto corpo vibrante può essere di varie misure e forme e materiali, tra cui principalmente una barra. 6. che detto nastro protettivo (3) è a circolo chiuso e ruota ad anello continuo, distribuendo così il materiale patinante omogeneamente su tutta la superficie a contatto con il corpo vibrante (1).