ITMN20130004A1 - Impianto e processo per il recupero del poli vinil alcool dal bagno di lavaggio nel settore tessile. - Google Patents

Impianto e processo per il recupero del poli vinil alcool dal bagno di lavaggio nel settore tessile. Download PDF

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Description

DESCRIZIONE
annessa a domanda di brevetto per INVENZIONE INDUSTRIALE dal titolo:
“IMPIANTO E PROCESSO PER IL RECUPERO DEL POLI VINIL ALCOOL DAL BAGNO DI LAVAGGIO NEL SETTORE TESSILE”.
DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce ad un impianto e processo per il recupero del Poli Vinil Alcool dal bagno di lavaggio nel settore tessile particolarmente indicato per separare il Poli Vinil Alcool (PVA) dall’acqua di risulta nel bagno di lavaggio del filo.
Come è noto, il PVA nell 'industria tessile è una sostanza utilizzata per rendere più compatto il filo facendo in modo che i diversi filamenti che lo costituiscono rimangano raggruppati fra loro così da rendere più resistente e più scorrevole il filo stesso nei processi di filatura.
Quando il filo viene poi lavato nel processo successivo, detto anche di sbianca, il PVA viene scaricato insieme agli altri reflui nelle acque che vengono convogliate al trattamento di depurazione.
Come in precedenza accennato, il bagno di lavaggio contenente il PVA viene generalmente scaricato negli impianti di trattamento delle acque reflue e la presenza di tale sostanza peggiora sensibilmente le caratteristiche chimico-fisiche e spesso rende l’acqua difficilmente trattabile o addirittura non trattabile dato che il PVA è difficilmente biodegradabile e non è compatibile con gli impianti di depurazione che generalmente sono di tipo biologico.
Infatti, il PVA presenta una car ica COD (domanda chimica di ossigeno) molto alta per cui è considerato un grande inquinante e la sua presenza negli scarichi di lavorazione ha sempre creato grossi problemi di gestione dell’impianto in quanto provoca, per esempio negli impianti biologici, la nascita di batteri filamentosi difficilmente separabili con la conseguenza di incrementare considerevolmente i costi operativi di tali impianti per la loro gestione.
Come in precedenza accennato, il PVA mette in crisi gli impianti di trattamento e depurazione dal momento che i reflui devono essere trattati mediante prodotti chimici prima dello scarico nell’ambiente ma tali trattamenti non danno i risultati attesi oltre a creare molte difficoltà.
Infatti, con i sistemi utilizzati è molto difficile trattare le acque reflue e quel poco che si ottiene è a costi molto elevati.
Al giorno d’oggi è molto sentita l’esigenza di poter separare il PVA dagli scarichi del processo di sbianca dato che la maggior parte della concentrazione di PVA è contenuta nel bagno di lavaggio del filo prima della tintura così da permetterne il loro riutilizzo ed eliminare quegli scarichi più concentrati che vengono poi trattati separatamente a monte dell’impianto di depurazione nel quale sono convogliati tutti i reflui di tintoria.
In particolare, al giorno d’oggi , non esistono impianti che siano in grado di separare e recuperare il PVA presente nei bagni di lavaggio del filo a monte degli impianti di trattamento dei reflui .
Negli ultimi anni la crescente razionalizzazione dei pr ocessi industriali, l 'utilizzo di impianti sempre più efficienti e il recupero e il riutilizzo delle acque reflue, ha portato una consistente riduzione del consumo idrico specifico (consumi per unità di prodotto) ma, in molti casi, ha anche causato un peggioramento delle acque reflue a causa dell 'alta concentrazione di sostanze inquinanti.
In concomitanza con il peggioramento delle caratteristiche di quest o tipo di reflui, le normative di legge, sempre più restrittive in campo ambientale, richiedono impianti di trattamento e recupero delle acque sempre più performanti, fino ai cosiddetti sistemi a “scarico zero”. Le tecnologie prevalentemente impiegate operano sul recupero delle acque reflue di tintoria a valle del trattamento biologico a fanghi attivi dove però il fattore più limitante per l 'utilizzo di queste tecnologie è la concentrazione di PVA che rende gli impianti biologici di difficile gestione anche per gli alti costi operativi dato che vi è un considerevole consumo di energia elettrica impiegata .
Inoltre, la presenza del PVA rende i processi che impiegano membrane di filtrazione a valle dei biologici difficilmente utilizzabil i.
Scopo della presente invenzione è sostanzialmente quello di risolvere i problemi della tecnica nota superando le sopra de scritte difficoltà mediante un impianto e processo per il recupero del Poli Vinil Alcool dal bagno di lavaggio nel settore tessile, in grado di permettere il recupero di acqua così da ottenere acqua pu lita e calda ad una temperatura di 70-80° C.
Un secondo scopo della presente invenzione è quello di avere un impianto e processo per il recupero del Poli Vinil Alcool dal bagno di lavaggio nel settore tessile in grado di permettere di separare il PVA dall’acqua e gelificarlo per portarlo ad uno stato solido così da poterlo riutilizzare in altri processi industriali.
Un altro scopo della presente invenzione è quello di avere un impianto e processo per il recupero del Poli Vinil Alcool dal bagno di lavaggio nel settore tessile che permettano di inviare a ll’imp ianto di depurazione centralizzato un refluo considerevolmente meno carico di sostanze inquinanti con contenimento dei costi di impianto e di gestione.
Un ulteriore scopo della presente invenzione è quello di avere un impianto e processo per il recupero de l Poli Vinil Alcool dal bagno di lavaggio nel settore tessile che permettano di recuperare, a monte dell’impianto di depurazione centralizzato, acqua calda che permette un sostanziale recupero energetico comportando minori costi di impianto e di esercizio .
Non ultimo scopo della presente invenzione è quello di realizzare un impianto e processo per il recupero del Poli Vinil Alcool dal bagno di lavaggio nel settore tessile di semplice realizzazione e di buona funzionalità.
Questi scopi ed altri ancora, che meglio appariranno nel corso della presente descrizione, vengono sostanzialmente raggiunti da un impianto e processo per il recupero del Poli Vinil Alcool dal bagno di lavaggio nel settore tessile , come di seguito rivendicato.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi appariranno maggiormente dalla descrizione dettagliata di un impianto e processo per il recupero del Poli Vinil Alcool dal bagno di lavaggio nel settore tessile , secondo il presente trovato, fatta qui di seguito con riferimento a ll’unito disegno, fornito a solo scopo indicativo e pertanto non limitativo, in cui:
- la figura 1 mostra uno schema di un impianto per il recupero del PVA dal bagno di lavaggio nel settore tessile oggetto della presente invenzione per la realizzazione del processo di recupero del PVA.
Con riferimento alla figura citata, con 1 è stato complessivamente indicato lo schema di un impianto per il recupero del Poli Vinil Alcool dal bagno di lavaggio nel settore tessile , secondo la presente invenzione.
L’impianto 1 è sostanzialmente composto da una pluralità di stazioni in cui la prima stazione 2 comprende una sezione di grigliatura ed accumulo, la seconda stazione 3 una sezione di filtrazione e la terza stazione 4 una sezione di gelificazione.
Come appena accennato, l’impianto 1, nella prima stazione 2 costituita dalla sezione di grigliatura ed accumulo, comprende una serie di griglie 20 previste per eseguire una prima fase di filtrazione ed impedire a solidi sospesi, quali, ad esempio, fili di introdursi e passare nelle successive stazioni dell’impianto e creare problemi meccanici all’impianto stesso ed una vasca di accumulo 21 deputata a raccogliere i liquidi provenienti dal bagno di lavaggio del filo .
Maggiormente in dettaglio, la vasca 21 è realizzata in calcestruzzo e presenta una protezione plastica o epossidica oppure in vetroresina o materiale plastico, o acciaio inossidabile ed ha il compito di permettere di mantenere costante il flusso di acqua alla stazione di filtrazione successiva.
In particolare, il materiale raccolto dalle griglie 20 viene convogliato verso i rifiuti e smaltito.
La seconda stazione 3 è una sezione di filtrazione e comprende una prima stazione di pompaggio 30 prevista per mandare i liquidi da trattare ad un primo gruppo di filtrazione 31, del tipo a microfiltrazione, il quale svolge il compito di rimuovere le eventuali fibre ed altri eventuali solidi sospesi presenti nel liquido con un’azione di filtrazione più precisa rispetto alle griglie 20 ed ad un secondo gruppo di filtrazione 32 del tipo ad ul trafiltrazione.
Maggiormente in dettaglio, il secondo gruppo di filtrazione 32 è costituito da almeno un modulo composto da un apparato di ultrafiltrazione 32 e da una seconda stazione di pompaggio 33 prevista per svolgere un’azione di ricircolo del liquid o. In particolare, l’apparato di ultrafiltrazione 32 è composto da elementi a membrana ceramica tubolare che svolgono il compito di rimuovere il PVA separandolo dall’acqua mediante diversi passaggi fino a quando si ottiene un permeato composto da acqua pulita.
In particolare, l’azione di ricircolo viene effettuata per mantenere un’elevata velocità tangenziale del liquido sulle membrane e quindi ottenere una costante pulizia delle stesse e della superficie filtrante per preservarle da un repentino sporcamen to.
I diversi ricircoli sono stabiliti in funzione delle caratteristiche delle membrane impiegate.
Come accennato, col passaggio negli elementi a membrana ceramica si genera da un lato un flusso di acqua pulita (permeato) che viene inviata ad un serbatoio 26 per un suo riutilizzo e dall’altro lato un flusso (concentrato) che viene inviato alla stazione successiva di gelificazione 4.
Secondo la presente forma di realizzazione, la prima stazione di pompaggio 30 è realizzata in acciaio inossidabile o bronzo marino per l’alimentazione della sezione di filtrazione. Inoltre, il primo gruppo di filtrazione 31 è in materiale plastico o acciaio inossidabile con un grado di filtrazione 250 µ .
Inoltre, la seconda stazione di pompaggio 33 è in acciaio inossidabile o bronzo marino per la circolazione del liquido sugli elementi a membrana.
Maggiormente in dettaglio , gli apparati di ultrafiltrazione 32 sono allocati in contenitori in acciaio inossidabile e comprendono elementi a membrana ceramica tubolare che garantiscono la separazione del PVA dall’acqua filtrando ad alta temperatura.
Come in precedenza accennato, i moduli di ultrafiltrazione 32 lavorano ad alta temperatura ed il permeato viene inviato ad una temperatura di 70-80° al serbatoio di stoccaggio 26 che è coibentato per evitare dispersione di calore.
In particolare, l’ impianto in oggetto 1, come già anticipato, presenta il gruppo di filtrazione 32 composto da una serie di moduli di ultrafiltrazione 32, mostrat i in figura 1, ciascuno dei quali presenta una sua stazione di pompaggio 33.
Tale pluralità di moduli e i diversi passaggi del liquido negli elementi a membrana ceramica servono per separare ulteriormente il PVA dall’acqua concentrandolo in una quantità di liquido sempre minore. Il numero di moduli è var iabile in funzione della quantità di acqua pulita che si vuole ottenere , di PVA separato dall’acqua e dalle dimensioni e portata che l’impianto deve avere .
Maggiormente in dettaglio dai vari stadi e passaggi si scarica acqua pulita che viene inviata al se rbatoio 26 mentre l’acqua rimanente è sempre più carica di PVA.
In particolare, la seconda stazione di pompaggio 33 è prevista per svolgere un’azione di ricircolo e pressurizzazione del liquido in modo da favorire un’alta velocità tangenziale del liquido in modo similare a quanto avviene con la stazione di pompaggio 30.
In aggiunta a quanto sinora illustrato e come già in precedenza accennato, l’impianto presenta la terza stazione 4 che comprende una sezione di gelificazione del PVA che è costituita da un dispositivo di controllo pH 40 costituito da una o più pompe dosatrici e da un serbatoio per acido in materiale plastico .
La regolazione del PH nel concentrato ottenuto dopo i passaggi nella stazione di ultrafiltrazione avviene mediante una pompa dedicata la quale è del tipo ad azione proporzionale e provvede a regolare il pH mediante dosaggio di acido solforico per portare allo stato neutro il concentrato.
Inoltre, la sezione di gelificazione comprende un serbatoio di raccolta 41 del concentrato in calcestruzzo con protezione plastica o epossidica oppure in vetroresina o materiale plastico, o acciaio inossidabile, una stazione di pompaggio 42 per l’alimentazione ad un dispositivo di gelificazione 43 che comprende cilindri gelificatori in cui il PVA si raffredda e passa dallo stato liquido allo stato solido.
In accordo con la presente invenzione, l’impianto comprende una quarta stazione che è una sezione di lavaggio membrane la quale è costituita da un serbatoio di lavaggio che altri non è che il serbatoio 26 in materiale plastico o acciaio inossidabile previsto per il lavaggio delle membrane in cui si utilizzano delle pompe dedicate o le pompe di alimentazione delle rispettive sezioni.
Maggiormente in dettaglio, il lavaggio delle membrane avviene mediante sostanze chimiche opportunamente diluite nell’apposito serbatoio e flussate secondo una procedura particolare attraverso le membrane per ottenere una completa pulizia con l’eliminazione per rimozione delle sostanze su di esse depositate.
Inoltre, l’impianto 1 è dotato di una serie di strumenti quali misuratori di portata del permeato e del concentrato, in opzione anche dell’alimentazione posti sulle linee sia nella prima stazione che nella seconda, misuratori di pressione in ingresso ed uscita delle mem brane, misuratori di temperatura in ogni serbatoio ed un misuratore di pH del concentrato.
Un’ulteriore caratteristica dell’impianto secondo la presente invenzione è quella di presentare un particolare sistema che permette il completo svuotamento dell’impianto in caso di improvvisa mancanza di energia elettrica per evitare che il PVA raffreddandosi vada ad ostruire gli elementi a membrana ceramica e le stazioni di pompaggio ed i sistemi di filtrazione in generale.
Secondo la presente invenzione, l’impianto 1 è deputato alla separazione dal l’acqua del PVA presente nei bagni di lavaggio del filo così da recuperare acqua pulita ed energia e recuperare il PVA per altri utilizzi in svariati altri processi produttivi, come, ad esempio, la produzione di carta, la produzione di asfalto, ecc. e/o per altri scopi . Inoltre, l’impianto permette di non sovraccaricare e mettere in crisi gli impianti di depurazione degli scarichi dato che viene inviato all’impianto di depurazione centralizzato un refluo considerevolmente meno carico di sostanze altamente inquinanti .
L’impianto ed il processo realizzato con l’impianto secondo la presente invenzione permettono di contenere i costi dell’impianto di depurazione centralizzato ma, soprattutto, di ridurre i costi di esercizio oltre ad un altro considerevole risparmio sul consumo di acqua da impiegare nei vari processi di lavorazione.
L’impianto secondo la presente invenzione permette di eseguire il seguente processo di recupero delle molecole di PVA dai bagni di lavaggio del filo come schematicamente mostrato in figura 1.
Il processo di recupero del PVA comprende le seguenti fasi operative:
- passaggio del liquido attraverso una serie di griglie 20 per eseguire una prima fase di filtrazione ,
- rimozione del materiale raccolto dalle gri glie che viene smaltito nei rifiuti ,
- raccolta del liquido del bagno di lavaggio nel serbatoio 21, - movimentazione del liquido mediante la prima stazione di pompaggio 30,
- passaggio del liquido in un primo gruppo di filtrazione 31 del tipo a microfiltrazione 31 per rimuovere le eventuali fibre ed altri eventuali solidi sospesi presenti nel liquido con un’azione di filtrazione più precisa rispetto alle griglie ,
- passaggio del liquido nei moduli di ultrafiltrazione 32 che permettono la separazione delle molecole di PVA,
- ricircolazione del liquido concentrato mediante una seconda stazione di pompaggio 33 attraverso le membrane ceramiche ad una portata 10 - 12 volte superiore a quella di alimentazione con lo scopo di mantenere un’elevata velocità ottenendo una costante pulizia della superficie filtrante ,
- invio del permeato (acqua pura) ad alta temperatura ad un serbatoio di stoccaggio 26 coibentato per evitare dispersione di calore.
In particolare, la portata del permeato è garantita , gestita e regolata dalla contropressione generata dalla pompa 30 e da una valvola installata sulla linea di ricircolo del concentrato.
Una parte del permeato (acqua pura) è spillato in continuo ed inviato al serbatoio 26 mentre il concentrato prosegue nel gruppo di ultrafiltrazione.
Secondo la presente invenzione , il processo di separazione e recupero prosegue con le seguenti fasi:
- regolazione del PH del liquido mediante dosaggio di acido solforico,
- invio del concentrato in un serbatoio di stoccaggio 41,
- pompaggio del concentrato verso un sistema di raffreddamento e gelificazione del concentrato in cui il PVA passa dallo stato liquido allo stato di gel mediante una riduzione di temperatura
- recupero e riutilizzo del PVA.
Dopo quanto descritto in senso prevalentemente strutturale, il funzionamento del trovato in oggetto risulta il seguente.
Quando sono terminate le operazioni di lavaggio dei fili per tessuti e viene eseguito lo scarico del bagno, esso deve essere trattato per eliminare e recuperare il PVA in esso contenuto così da poter riutilizzare l’acqua in fasi successive ed il PVA in altri processi industriali .
Una volta eseguite le fasi in precedenza descritte si ottiene acqua purificata ad alta temperatura che viene riutilizzata nei processi successivi di lavorazione ed una quantità di concentrato composto da un gel di PVA che viene stoccato per essere poi successivamente utilizzato in altri settori come, ad esempio, la produzione della carta, la produzione di asfalto, ecc.
In particolare, dopo le fasi del processo in oggetto viene inviato all’impianto centralizzato di depurazione un refluo considerevolmente meno carico di sostanze inquinanti .
Il presente trovato raggiunge così gli scopi proposti.
L’impianto per la separazione ed il recupero del PVA nel processo di sbianca del filo in oggetto permette un recupero di oltre il 90% di acqua perfettamente priva di PVA, decolorata e con basso contenuto salino ed ancora ad alta temperatura (70-80°C) che può essere riutilizzata nel processo produttivo.
In aggiunta, l’impianto offre la possibilità di inviare all’impianto di depurazione centralizzato un refluo considerevolmente meno carico di sostanze inquinanti, con minori costi di impianto e di esercizio .
Inoltre, l’impianto secondo la presente invenzione è in grado di permettere di poter recuperare , a valle dell’impianto di depurazione centralizzato, una maggiore quantità d’acqua a costi inferiori .
Vantaggiosamente, l’impianto ed il processo permettono di separare e recuperare il Poli Vinil Alcool sotto forma di gel a monte degli impianti di trattamento che non era possibile in precedenza. In aggiunta, il fattore di recupero complessivo di PVA è compreso tra 90 - 100% e quanto recuperato è riutilizzabile in svariati processi produttivi in altri settori.
Infatti, date le caratteristiche peculiari delle membrane semipermeabili impiegate nella micro-filtrazione e ultra-filtrazione, si ottiene un refluo residuo con altissima concentrazione di PVA che non può essere scaricato negli impianti di depurazione o smaltito ma viene recuperato ed addirittura venduto a costi sostenibili .
Un altro vantaggio dell’impianto deriva dal fatto che l’impianto in oggetto permette di operare ad alta temperatura per cui si evita il rischio di gelificazione del PVA che occluderebbe ogni tipo di membrana rendendola inutilizzabile e separare le molecole di PVA a caldo rendendole disponibili in uno stato concentrato e poi ottenere un prodotto solido in grado di essere riutilizzato sia nel settore tessile che in altri processi industriali.
Vantaggiosamente, l’impianto ed il processo in oggetto permettono di evitare i problemi agli impianti di trattamento degli scarichi delle acque reflue che si avevano in precedenza in cui quando veniva scaricato il PVA si notava immediatamente un repentino aumento di COD difficilmente gestibile che obbligava gli operatori a chiudere gli impianti per bonificarli.
In aggiunta, l’impianto ed il processo consentono un maggiore recupero e riciclo delle acque per utilizzi di processo e a costi inferiori .
Un ulteriore vantaggio dell’impianto è che permette di rispondere ad una crescente esigenza ovvero la richiesta sempre maggiore di recupero di sostanze mediante processi efficienti e affidabili. Inoltre, l’impianto permette nel corso del tempo un risparmio sui costi di gestione del processo di sbianca in quanto il recupero del PVA dai reflui che aveva dei costi esorbitanti è drasticamente ridotto.
In particolare, il processo rende molto più semplice il sistema di gestione degli scarichi negli impianti tessili .
L’impianto ed il processo in oggetto portano ad ottenere un r isparmio energetico ed un risparmio sia nei costi di impianto che di esercizio. Non ultimo vantaggio della presente invenzione è che risulta di notevole facilità d’impiego, di semplice realizzazione e buona funzionalità.
Naturalmente, alla presente invenzione possono essere apportate numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell’ambito del concetto inventivo che la caratterizza.

Claims (11)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Impianto per il recupero del Poli Vinil Alcool (PVA) dal bagno di lavaggio nel settore tessile caratterizzato dal fatto di comprendere una pluralità di stazioni in cui la prima stazione (2) comprende una sezione di grigliatura ed accumulo, la seconda stazione (3) una sezione di filtrazione che genera da un lato un flusso di acqua pulita (permeato) che viene inviata ad un serbatoio coibentato (26) e dall’altro lato un flusso (concentrato) che viene invi ato ad una terza stazione (4) che è una sezione di gelificazione del PVA.
  2. 2. Impianto per il recupero del Poli Vinil Alcool dal bagno di lavaggio nel settore tessile caratterizzato dal fatto di comprendere una quarta stazione che è una sezione di lavaggio membrane.
  3. 3. Impianto secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta prima stazione (2) costituita dalla sezione di grigliatura ed accumulo comprende una serie di griglie (20) previste per eseguire una prima fase di filtrazione ed impedire a solidi sospesi, quali fili di introdursi e passare nelle successive stazioni dell’impianto e creare problemi meccanici all’impianto stesso ed una vasca di accumulo (21) deputata a raccogliere i liquidi provenienti dal bagno di lavaggio del filo ed a permettere di mantenere costante il flusso di acqua alla stazione di filtrazione successiva.
  4. 4. Impianto secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta seconda stazione (3) costituita dalla sezione di filtrazione comprende una prima stazione di pompaggio (30) prevista per mandare i liquidi da trattare ad un primo gruppo di filtrazione (31), del tipo a microfiltrazione, il quale svolge il compito di rimuovere le eventuali fibre ed altri eventuali solidi sospesi presenti nel liquido con un’azione di filtrazione più precisa rispetto alle griglie (20) ed ad un secondo gruppo di filtrazione del tipo ad ultrafiltrazione.
  5. 5. Impianto secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che detto secondo gruppo di filtrazione è costituito da almeno un modulo composto da un apparato di ultrafiltrazione (32) è costituito da elementi a membrana ceramica tubolare che svolgono il compito di rimuovere il PVA separandolo dall’acqua mediante diversi passaggi fino a quando si ottiene un permeato composto da acqua pulita e da una seconda stazione di pompaggio (33) prevista per svolgere un’azione di ricircolo del liquido che viene effettuata per mantenere un’elevata velocità tangenziale del liquido sulle membrane e quindi ottenere una costante pulizia delle stesse e della superficie filtrante.
  6. 6. Impianto secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta terza stazione costituita dalla sezione di gelificazione del PVA comprende: - un dispositivo di controllo PH (40) costituito da una o più pompe dosatrici e da un serbatoio per acido in materiale plastico e la regolazione del PH nel concentrato avviene mediante una pompa dedicata la quale è del tipo ad azione proporzionale e provvede a regolare il PH mediante dosaggio di acido solforico per portare allo stato neutro il concentrato, - un serbatoio di raccolta (41) del concentrato in calcestruzzo con protezione plastica o epossidica oppure in vetroresina o materiale plastico, o acciaio inossidabile, - una stazione di pompaggio (42) per l’alimentazione ad un dispositivo di gelificazione (43) che comprende cilindri gelificatori in cui il PVA si raffredda e passa dallo stato liquido allo stato solido.
  7. 7. Impianto secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che detto secondo gruppo di filtrazione è composto da una serie di apparati di ultrafiltrazione (32) ciascuno dei quali presenta una sua stazione di pompaggio (33) e tale pluralità di apparati i è variabile in funzione della quantità di acqua pulita che si vuole ottenere, di PVA separato dall’acqua e dall e dimensioni e portata che l’impianto deve avere .
  8. 8. Impianto secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detta quarta stazione costituita dalla sezione di lavaggio membrane presenta un serbatoio di lavaggio in materiale plastico o acciaio inossidabile previsto per il lavaggio delle membrane in cui si utilizzano delle pompe dedicate o le pompe di alimentazione delle rispettive sezioni e detto lavaggio avviene mediante sostanze chimiche opportunamente diluite nell’apposito serbatoio e flussate secondo una procedura particolare attraverso le membrane per ottenere una completa pulizia con l’eliminazione per rimozione delle sostanze su di esse depositate.
  9. 9. Impianto secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che in detta sezione di grigliatura ed accumulo la vasca (21) è realizzata in calcestruzzo e presenta una protezione plastica o epossidica oppure in vetroresina o materiale plastico, o acciaio inossidabile, la prima stazione di pompaggio ( 30) è realizzata in acciaio inossidabile o bronzo marino per l’alimentazione della sezione di filtrazione, il primo gruppo di filtrazione (31) è in materiale plastico o acciaio inossidabile con un grado di filtrazione 250 µ , la seconda stazione di pompaggio (33) è in acciaio inossidabile o bronzo marino per la circolazione del liquido sugli elementi a membrana, gli apparati di ultrafiltrazione (32) sono allocati in contenitori in acciaio inossidabile e comprendono elementi a membrana ceramica tubolare che garantiscono la separazione del PVA dall’acqua fi ltrando ad alta temperatura.
  10. 10. Impianto secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che comprende una serie di strumenti quali misuratori di portata del permeato e del concentrato, in opzione anche dell’alimentazione posti sulle linee sia nella pr ima stazione che nella seconda, misuratori di pressione in ingresso ed uscita delle membrane, misuratori di temperatura in ogni serbatoio ed un misuratore di pH del concentrato.
  11. 11. Processo per il recupero del PVA dal bagno di lavaggio nel settore tessile eseguito con l’impianto secondo le rivendicazioni da 1 a 10, caratterizzato dal fatto di comprendere una pluralità di fasi operative dove: nella prima stazione (2) vengono effettuate le fasi di: - passaggio del liquido attraverso una serie di griglie (20) pe r eseguire una prima fase di filtrazione, - rimozione del materiale raccolto dalle griglie che viene smaltito nei rifiuti, - raccolta del liquido del bagno di lavaggio in un serbatoio (21), nella seconda stazione (3) vengono effettuate le fasi di: - movimentazione del liquido mediante la prima stazione di pompaggio (30), - passaggio del liquido in un primo gruppo di filtrazione (31) del tipo a microfiltrazione per rimuovere le eventuali fibre ed altri eventuali solidi sospesi presenti nel liquido con un’azione d i filtrazione più precisa rispetto alle griglie, - passaggio del liquido in moduli di ultrafiltrazione (32) che permettono la separazione delle molecole di PVA, - ricircolazione del liquido concentrato mediante una seconda stazione di pompaggio (33) attraverso membrane ceramiche ad una portata 10 - 12 volte superiore a quella di alimentazione con lo scopo di mantenere un’elevata velocità ottenendo una costante pulizia della superficie filtrante , - spillamento in continuo di una parte di permeato (acqua pura) ad alta temperatura ed invio ad un serbatoio di stoccaggio coibentato (26) per evitare dispersione di calore, nella terza stazione (4) vengono effettuate le fasi di: - regolazione del PH del liquido mediante dosaggio di acido solforico, - invio del concentrato in un serbatoio di stoccaggio (41), - pompaggio del concentrato verso un sistema di raffreddamento e gelificazione del concentrato in cui il PVA passa dallo stato liquido allo stato di gel mediante una riduzione di temperatura - recupero e riutilizzo del PVA e nella quarta stazione viene effettuato il lavaggio membrane mediante sostanze chimiche opportunamente diluite e flussate attraverso gli elementi a membrana ceramica per rimuovere le sostanze su di essi depositate.
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