ITMI20121246A1 - Dispositivo di supporto per scovolino interdentale e simili utensili per igiene orale e relativo procedimento di fabbricazione. - Google Patents

Dispositivo di supporto per scovolino interdentale e simili utensili per igiene orale e relativo procedimento di fabbricazione. Download PDF

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ITMI20121246A1
ITMI20121246A1 IT001246A ITMI20121246A ITMI20121246A1 IT MI20121246 A1 ITMI20121246 A1 IT MI20121246A1 IT 001246 A IT001246 A IT 001246A IT MI20121246 A ITMI20121246 A IT MI20121246A IT MI20121246 A1 ITMI20121246 A1 IT MI20121246A1
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Italy
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Eligio Ponzini
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Ponzini Spa
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Description

DISPOSITIVO DI SUPPORTO PER SCOVOLINO INTERDENTALE E SIMILI U-TENSILI PER IGIENE ORALE E RELATIVO PROCEDIMENTO DI FABBRICA-ZIONE
DESCRIZIONE
CAMPO DELL'INVENZIONE
La presente invenzione si riferisce ad un dispositivo di supporto di uno scovolino per la pulizia interdentale e simili e relativo metodo di fabbricazione.
STATO DELLA TECNICA ANTERIORE
E’ noto che in commercio sono molto diffusi dispositivi a scovolino per la pulizia interdentale, i quali consistono in generale di un braccio opportunamente sagomato, denominato "impugnatura", alla cui estremità libera è montato un piccolo corpo a spazzola, denominato brevemente "scovolino".
Esistono in commercio essenzialmente due tipi di dispositivi a scovolino, e precisamente un tipo "standard", la cui impugnatura ha praticamente le dimensioni di uno spazzolino da denti e porta lo scovolino in modo intercambiabile, ed un tipo "tascabile”, la cui impugnatura è sensibilmente più piccola, in pratica manovrabile con la punta delle dita.
La parte di pulizia, ossia lo scovolino vero e proprio, comprende una porzione di stelo sottile da cui si dipartono una pluralità di setole adibite all'azione di pulizia. Lo stelo è normalmente in forma di un filo metallico ritorto, tra le cui spire rimangono bloccate le setole.
Per evidenti ragioni igieniche e funzionali, è opportuno che lo scovolino venga frequentemente sostituito. A tal fine, almeno nei dispositivi standard, è prevista normalmente una testa di innesto configurata in modo da consentire un facile montaggio e smontaggio dello scovolino, pur con la sicurezza del caso (per evitare che lo scovolino si distacchi accidentalmente e venga ingerito). Nei dispositivi tascabili, invece, per economie costruttive e per il basso impatto economico dell'impugnatura, spesso lo scovolino non è sostituibile.
Dispositivi tradizionali noti sono illustrati, per esempio, in US 4.319.377, nel quale è illustrato un dispositivo con uno scovolino orientato a 90° rispetto all'impugnatura; lo scovolino è bloccato su di una estremità della sua impugnatura per mezzo di una bussola filettata. Una disposizione analoga è prevista anche in US 4.222.143 ed EP 311.937. Ancora una disposizione del genere è proposta nel documento EP 537.663, a nome della stessa Richiedente.
In tutti questi dispositivi, il fissaggio dello scovolino all'impugnatura avviene per mezzo di una appendice dello stelo che è priva di setole, nel seguito indicata come "codolo". Tali dispositivi sfruttano l'ampia deformabilità di tale codolo, che viene inserito in un foro passante trasversale della impugnatura e poi ripiegato di circa 90° contro l'impugnatura ed ivi bloccato da un elemento di serraggio.
Questo approccio comporta alcuni inconvenienti che lo rendono inapplicabile al settore dei dispositivi tascabili. Infatti, da una parte l'ingombro trasversale di uno scovolino che si estende a 90° rispetto all'impugnatura, è incompatibile con le esigenze dei dispositivi tascabili. Dall'altra, il necessario ripiegamento a 90° del codolo metallico dello scovolino, induce una deformazione elevata del materiale che rende impercorribile la rimozione dello scovolino ogni volta che occorra riporre il dispositivo.
I dispositivi a scovolino da viaggio sono tipicamente di dimensioni effettivamente piccole, tanto da poter essere disposti per esempio in un taschino della giacca. Quando non sia prevista la sostituzione dello scovolino, devono essere anche abbastanza economici da poter essere interamente gettati dopo l'uso.
Per i motivi di ingombro accennati sopra, tradizionalmente lo scovolino è montato all'estremità di una bacchetta di supporto, con lo stelo in allineamento con la bacchetta stessa, e poi protetto da un cappuccio tubolare a fondo chiuso. Quando in uso, il cappuccio si innesta sulla estremità libera della bacchetta e svolge funzione di impugnatura; quando non usato, il cappuccio si innesta sulla estremità portante lo scovolino e lo ricopre, proteggendolo da agenti esterni.
Anche questo dispositivo tascabile non è esente da inconvenienti. Innanzitutto, quando lo scovolino debba essere gettato - perché consumato, danneggiato, invecchiato o comunque per ragioni igieniche - si deve gettare l'intero dispositivo comprensivo di scovolino, con problemi di riciclo visto il complesso di materiali plastici e metallici. Inoltre, lo scovolino che aggetta in allineamento all'impugnatura di manovra comporta delle difficoltà nelle manovre di pulitura degli spazi interdentali; ciò a sostanziale differenza con i dispositivi da bagno, in cui lo scovolino aggettante trasversalmente all'impugnatura consente di arrivare più facilmente e più efficacemente anche tra i denti più interni della cavità orale.
PROBLEMA E SOLUZIONE
Problema alla base della presente invenzione è di proporre un dispositivo di supporto per uno scovolino interdentale che elimini gli inconvenienti sopraesposti. In particolare si intende fornire un dispositivo a scovolino tascabile che possa sfruttare una configurazione rettilinea, quindi di basso ingombro trasversale, ma al contempo, consenta di disporre lo scovolino ortogonale all'asse longitudinale, in modo semplice ed esente da spostamenti/smontaggi involontari.
Questo scopo viene conseguito mediante un dispositivo a scovolino interdentale avente le caratteristiche menzionate nella rivendicazione 1. Le rivendicazioni subordinate descrivono caratteristiche preferenziali dell'invenzione.
BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell'invenzione risultano comunque meglio evidenti dalla seguente descrizione dettagliata di una forma di esecuzione preferita, data a puro titolo esemplificativo e non limitativo ed illustrata nei disegni allegati, nei quali:
fig. 1 è una vista in alzato laterale del dispositivo a scovolino secondo la presente invenzione;
fig. 2 è una vista in esploso dello stesso dispositivo di fig. 1;
fig. 3 è una vista in sezione longitudinale dello stesso dispositivo di fig. i;
fig. 4A è una vista in sezione longitudinale ingrandita della porzione di testa del dispositivo di fig. 1 e presa secondo un piano ortogonale a quello di fig. 3;
fig. 4B è una vista in alzato laterale, in esploso, secondo la forma d’esecuzione di fig. 1;
fig. 4C è una vista in sezione presa lungo la linea AA-AA di fig. 4B; fig. 4D è una vista in sezione presa lungo la linea BB-BB di fig. 4C; fig. 4E è una vista in sezione presa lungo la linea CC-CC di fig. 4D; fig. 5 è una vista simile a quella di fig. 1, ma con dispositivo a scovolino chiuso dal suo cappuccio e visibile solo in trasparenza;
fig. 6 è una vista in alzato laterale, parzialmente in trasparenza, simile a quella di fig. 1 ma con la testa ruotata di 90°;
figg. 7A e 7B sono viste in alzato laterale parzialmente in trasparenza, di una forma d'esecuzione alternativa, rispettivamente in assetto richiuso e in esploso; e
figg. 8A e 8B sono viste rispettivamente in pianta ed in alzato laterale, parzialmente in trasparenza, di una ulteriore forma d'esecuzione alternativa. DESCRIZIONE DETTAGLIATA DELLA PREFERITA FORMA DI ATTUAZIONE
Come mostrano i disegni, il dispositivo secondo l'invenzione comprende una impugnatura 1, che termina con una testa 2 di supporto di uno scovolino 3; è inoltre previsto un cappuccio tubolare 4 che può essere anche applicato (fig. 1) all’estremità distale dell'impugnatura (ossia l'estremità opposta a quella su cui è installato lo scovolino) per funge da prolungamento della impugnatura 1 stessa.
Nella fig. 2 è egualmente rappresentata l'impugnatura 1, la testa 2, lo scovolino 3 con un suo prolungamento 3a privo di setole, denominato nel seguito come codolo 3a, ed il cappuccio 4. In fig. 2 è inoltre rappresentata una bussola con cavità troncoconica 2a la cui utilità si illustrerà in dettaglio più avanti.
L'impugnatura 1 è preferibilmente in forma di un corpo cilindrico cavo, chiuso all'estremità distale da un tappino 5: l'impugnatura 1 funge quindi anche da serbatoio per una scorta di scovolini 3' di ricambio.
Il tappino 5, che va a chiudere il contenitore di scovolini 3' di riserva, si innesta facilmente sulla impugnatura 1, con una sua parte 5a di diametro ridotto; questa parte presenta infatti un diametro che si adatta di precisione nella camera tubolare della impugnatura. Questa funzione di serbatoio è resa anche possibile dal fatto che la impugnatura 1 è sufficientemente lunga da offrire la presa per le dita della mano.
Secondo una caratteristica fondamentale della presente invenzione, e come meglio rappresentato nelle viste di figg. 2 e 3, l'estremità prossimale dell'impugnatura 1 termina con un piano di riscontro la inclinato di un certo angolo (β) rispetto all'asse longitudinale X-X dell'impugnatura, dal quale aggetta un mezzo di accoppiamento a simmetria di rotazione, per esempio in forma di una testa sferoidale lb. Detto anche altrimenti, i mezzi di accoppiamento consentono una rotazione secondo un asse di rotazione inclinato dell'angolo β', complementare di β, rispetto all'asse longitudinale X-X dell'impugnatura.
L'angolo di inclinazione β del piano di riscontro è preferibilmente nell'intervallo 20°-60°, meglio di circa 45°. L'angolo complementare β' è dunque di 70°-30°, preferibilmente dell'ordine di 45°.
Concordemente, il corpo della testa 2 presenta una superficie di riscontro 2j disposta su un piano B2-B2anch'esso formante lo stesso angolo (β) rispetto all'asse longitudinale X-X. Nel corpo di testa 2 è ricavata una sede di accoppiamento complementare alla testa sferica lb, in modo che quando testa sferica lb e relativa sede nel corpo 2 sono reciprocamente accoppiate, sia consentita una rotazione reciproca della testa 2 rispetto all'impugnatura 1 intorno ad un asse Y-Y perpendicolare ai piani paralleli Bi-Bi e B2-B2. In questo stato accoppiato, la testa 2 ruota rispetto all'impugnatura 1 con le due superfici 2j e la in reciproco contatto strisciante.
Grazie a questo contatto su una superficie inclinata, per esempio di 45° rispetto all'asse X-X, nonché all'impegno della testa sferica lb nella sede sferica nella testa 2, è possibile far ruotare la testa 2 rispetto alla impugnatura 1 attorno ad un asse Y-Y e dunque portare la testa 2 nella posizione rappresentata in fig. 6, in cui lo scovolino aggetta trasversalmente all'asse X-X dell'impugnatura, secondo un angolo vantaggioso per la pulizia nel cavo orale.
Secondo una forma d'esecuzione preferita dell'invenzione, la testa 2 si prolunga in un'appendice troncoconica 2b, sulla quale è applicata una bussola troncoconica 2a (figg. 3 e 4) così da determinare mezzi di accoppiamento per uno scovolino rimuovibile.
Più precisamente, come visibile nelle figg. 4A-4E, l'appendice 2b pre senta una conformazione esterna genericamente troncoconica e comporta una perforazione longitudinale 2c, che si apre in un foro all'estremità distale, atta a fungere da alloggiamento per lo stelo di uno scovolino.
L'appendice è inoltre tagliata da parte a parte da una fessura 2d ad L, come ben visibile nelle figg. 4A, 4C e 4E. La fessura 2d presenta un ramo 2d' allineato all'asse longitudinale dell'appendice ed un ramo 2d" ad esso trasversale. La superficie interna del ramo longitudinale 2d' è preferibilmente provvisto di dentellature o altre rugosità che ne aumentano il coefficiente di attrito.
Con questo intaglio, il corpo dell'appendice assume una forma sostanzialmente ad uncino flessibile, adatto a cedere lievemente esercitando una pressione radiale dall'esterno. In altre parole, viene definita una linguetta 2f cedevole elasticamente, connessa a sbalzo alla parte di estremità dell'appendice; ossia la linguetta 2f dell'appendice 2b flette attorno ad un ponticello 2g di cerniera.
Il cedimento sotto pressione, provoca un restringimento del ramo longitudinale della fessura 2d’ che è idoneo a serrare il codolo di un scovolino ivi inserito. Infatti, mentre la perforazione 2c forma una sede di introduzione del codolo 3a, la linguetta 2f con la cerniera 2g rendono questa sede deformabile e quindi serrabile sul codolo 3a al fine di trattenere lo scovolino 3.
Dalla parte opposta alla linguetta 2f, dove il corpo di testa 2 è intatto e robusto, è ricavato un piolino di arresto 2e, la cui utilità si illustrerà più avanti.
La bussola 2a presenta corrispondentemente un'asola chiusa 2a' in cui trova posto il piolino di arresto 2e. L'asola 2a' è allungata in direzione longitudinale e presenta due allargamenti terminali che determinano due posizione di residenza del piolino di arresto 2e.
La bussola 2a presenta inoltre un foro interno conico, destinato ad accoppiarsi con la superficie conica dell'appendice 2b.
Nella fase di applicazione, la bussola 2a viene sospinta sull'appendice dall’estremità distale all’estremità prossimale, sino a farle superare parzialmente il piolino 2e che poi scatta all'interno dell'asola 2a'. In questo stato, la bussola può essere spostata tra due posizione estreme, determinate dalle due posizioni assunte dal piolino all'interno dell'asola 2a'. La bussola 2a può quindi assumere una posizione lasca o di apertura, quando è distanziata dall'appendice 2b, oppure una posizione innestata o chiusa, quando è accoppiata con interferenza con l'appendice 2b. In questo secondo assetto, la bussola va a sospingere elasticamente la linguetta 2f verso la perforazione 2c, in modo da strozzare la sede in cui è inserito il codolo di uno scovolino 3.
Per sostituire lo scovolino 3, quando usurato, si sospinge verso l'esterno la bussola 2a dall'appendice 2b, sino a che ha raggiunto il fondo corsa determinato dal piolino 2e, cosi da consentire il ritorno elastico della linguetta 2f che è libera di allontanarsi dal codolo 3a, lasciando libero lo scovolino 3, che può essere sfilato.
Una volta buttato lo scovolino 3 usurato, si introduce un nuovo scovolino e si fa scorrere all'indietro la bussola 2a fino a portarla nuovamente nella posizione di blocco mostrata nelle figg. 1 e 4, con l'asola 2a' nuovamente in battuta con il piolino 2e.
Si noti, inoltre, che il cappuccio 4 può essere indifferentemente utilizzato per chiudere la parte di testa del dispositivo (fig. 5), così da proteggere lo scovolino senza doverlo smontare ogni volta, o come prolungamento dell'impugnatura (fig. 1) così da renderne più comodo l'uso. A tal fine, preferibilmente il copro di impugnatura 1 presenta una stretta flangia o nervatura circonferenziale le che funge da superficie di arresto del cappuccio 4 in entrambe le due modalità di uso.
Con un dispositivo a scovolino così configurato è allora possibile effettuare la pulizia interdentale in modo altrettanto agevole che con i dispositivi a scovolino standard della tecnica nota.
Risultano così evidenti i vantaggi del dispositivo a scovolino secondo la presente invenzione che, da un lato, risulta basicamente di piccole dimensioni e quindi agevole da portare in viaggio, però senza perdere il vantaggio dell'uso di uno scovolino ad estensione trasversale come quello dei dispositivi standard della tecnica nota.
D'altro lato si eliminano gli inconvenienti esposti all'inizio, in particolare attraverso un mezzo di serraggio, cioè la bussola 2a, che realizza un ritegno sicuro dello scovolino, ma al contempo presenta una breve corsa di lavoro; il serraggio a "strozzo" dello scovolino, evita di applicare deformazioni snervanti del codolo, che quindi è teoricamente montabile/smontabile una pluralità di volte; non sono previsti ampi vani di annidamento della sporcizia; non risulta alcuna esposizione pericolosa, in nessuna condizione, dell'estremità appuntita della parte 3a dello scovolino; è sempre possibile mandare in discarica il solo scovolino 3, perché ogni altra parte del dispositivo a scovolino secondo l'invenzione è riutilizzabile.
Deve essere anche evidenziato il fatto che, secondo una ulteriore caratteristica preferita dell'invenzione, i mezzi di accoppiamento a snodo sono ottenuti mediante co-stampaggio di materiali plastici incompatibili. In altre parole, la testa 2 viene co-stampata su un'impugnatura 1 precedentemente fabbricata, con una scelta di materiali e temperature che non porta ad alcuna saldatura tra le parti, ma invece permette di realizzare un accoppiamento preciso (a vantaggio della regolarità del movimento di rotazione) e molto saldo (a vantaggio della sicurezza di impiego).
Il termine "incompatibile" viene qui utilizzato per indicare che un primo materiale non si accoppia o non si lega, per caratteristiche fisiche o chimiche, ad un secondo materiale. Ciò implica sia una non affinità tra i materiali, sia una sufficiente differenza di temperatura di fusione per evitare che l'uno deformi l'altro. Come appena accennato, si può così eseguire lo stampaggio in due fasi, di una primo materiale A in un suo proprio stampo e poi di un successivo materiale B che, almeno in parte, sfrutta come stampo il componente stampato col materiale A. Per esempio, in una prima fase si stampa l'impugnatura con un materiale tipo A, ed in una seconda fase si stampa -almeno parzialmente al di sopra del materiale A - la testa con un materiale tipo B, che non si lega al materiale tipo A. In altre parole, in questa seconda fase si fa uso di uno stampo per la testa 2 che è definito, almeno in parte, dal’altro componente, ossia dal piano la e dal perno sferico lb dell'impugnatura 1; avendo con ciò la certezza che, dopo lo stampaggio del materiale tipo B per formare la testa 2, questo materiale B abbraccia la testa sferica lb, sposandone perfettamente la forma ma senza legarsi a questa. Così rimane possibile la libera rotazione della testa 2 rispetto alla impugnatura 1.
Si ottiene dunque l'insieme di impugnatura 1 e testa 2 come complesso unitario, già assemblato nelle due fasi successive di stampaggio, senza ulteriori operazioni di montaggio. Oltre a ciò l'alloggiamento della testa sferica lb nella sua sede è ottenuto di precisione e consente dunque di mantenere nel tempo il reciproco legame di queste due parti.
Come materiale A si può impiegare un materiale plastico del gruppo poliesteri aromatici (ad esempio PC policarbonato, PET Polietiletereftalato, PBT Polietilentereftalato), poliammidi omopolimeri e copolimeri (ad esempio PA6, PA66, PA12), che hanno tutti punto di fusione relativamente elevato (per esempio superiore a 215-225°C), mentre per il materiale B si può far impiego di materiali plastici del gruppo poliolefine (per esempio PE-LD, PE-HD, PP omopolimero e copolimero), polimeri vinilici (per esempio polimeri dello stirolo omopolimero quali PS o MS; polistiroli copolimeri quali SAN o ABS; polimeri di cloruro di vinile quale PVC), polimeri poliacrilici e metacrilici (ad esempio PMMA, copolimero metacrilato-(acrilonitrile)-butadiene-stirene) che hanno punto di fusione relativamente basso (per esempio inferiore a 185-195°C). Per conseguenza, al momento dello stampaggio, il materiale B avrà una temperatura insufficiente a far fondere parte dell'impugnatura precedentemente formata col materiale A, assicurando che la connessione non si deformi.
Nelle figg. 7A e 7B è illustrata una ulteriore forma d'esecuzione, in cui lo scovolino è solidale alla testa dello scovolino. In questo caso lo scovolino non è rimovibile e l'appendice della testa è priva della boccola di serraggio.
Lo scovolino può essere ottenuto in modo tradizionale, fissando le setole ad un filo metallico ritorto, e poi accoppiato alla testa mediante sovrastampaggio del materiale plastico sul codolo dello scovolino.
Ancora, lo scovolino può essere ottenuto mediante iniezione di materiale plastico, per esempio fabbricando in un solo pezzo la parte di stelo e di testa e poi iniettandovi il materiale destinato a formare i filamenti o setole dello scovolino.
Nelle figg. 8A e 8B è illustrata una ulteriore forma di esecuzione, in cui entrambe le estremità dell'impugnatura presentano teste orientabili con rispettivi scovolini. In tal caso, i piani inclinati Y-Y e Y'-Y' delle due teste orientabili sono tra loro parallele o anche intersecanti, così da definire due diversi angoli di inclinazione dei due scovolini rispetto all'asse longitudinale X-X dell'impugnatura. Il corpo di impugnatura è provvisto corrispondentemente di due cappucci di protezione 4 e 4' per i due scovolini alle sue estremità.
S'intende comunque che l'invenzione non deve considerarsi limitata alla particolare disposizione illustrata sopra, che costituisce soltanto una forma di esecuzione esemplificativa di essa, ma che diverse varianti sono possibili, tutte alla portata di un tecnico del ramo, senza per questo uscire dall'ambito di protezione dell'invenzione, come definito dalle rivendicazioni che seguono.

Claims (14)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo a scovolino per la pulizia interdentale, comprendente un'impugnatura (1) ed almeno una testa (2) di supporto di uno scovolino (3), caratterizzato da ciò che detta impugnatura (1) e detta testa (2) si attestato una sull'altra mediante rispettive estremità e sono reciprocamente impegnate in modo girevole secondo un asse inclinato di un certo angolo (β') rispetto all'asse longitudinale (X-X) dell'impugnatura.
  2. 2. Dispositivo come in 1, in cui detta impugnatura (1) e detta testa (2) sono reciprocamente impegnate mediante mezzi di accoppiamento a simmetria di rotazione.
  3. 3. Dispositivo come in 2, in cui detti mezzi di accoppiamento a simmetria di rotazione comprendono una testa sferoidale o cilindrica (lb) impegnata libera in rotazione, con una corrispondente sede a cavità sferica o cilindrica.
  4. 4. Dispositivo come in 2 o 3, in cui detta impugnatura (1) e detta testa di supporto (2) si attestano una sull'altra su rispettivi piani (la, 2j) inclinati secondo un angolo complementare a detto angolo (β') rispetto all'asse longitudinale (X-X) dell'impugnatura.
  5. 5. Dispositivo come in una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui detto angolo (β') è nell'intervallo di circa 30° a circa 70°, preferibilmente nell'ordine di 45°.
  6. 6. Dispositivo come in una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui detto scovolino (3) è montato rimovibile e detta testa (2) comporta una bussola (2a) di serraggio e ritegno di un codolo (3a) di detto scovolino (3).
  7. 7. Dispositivo come in 6, in cui detta testa (2) si prolunga in un'appendice troncoconica (2b), nella quale è formata una sede deformabile (2d, 2f) di alloggiamento di detto codolo (3a) e sulla quale è accoppiata detta bussola (2a) di serraggio.
  8. 8. Dispositivo come in 7, in cui detta bussola (2a) è montata scorrevole tra almeno due posizioni di fondo corsa su detta appendice (2b), in una di dette posizioni di fondo corsa determinando la deformazione di detta sede deformabile (2d, 2f) così da serrare al suo interno detto codolo dello scovolino (3).
  9. 9. Dispositivo come in 7 o 8, in cui detta appendice (2b) presenta un piolino (2e) aggettante trasversalmente ed atto ad essere inserito in un'asola (2a') di detta bussola (2a) per determinarne posizioni di fondo corsa.
  10. 10. Dispositivo come in 7, 8 o 9, in cui detta appendice (2b) presenta una perforazione longitudinale (2c) di alloggiamento del codolo dello scovolino (3) e detta sede deformabile è in forma di una fenditura ad L (2d) che determina una forma ad uncino di detta appendice con una linguetta flessibile (2f).
  11. 11. Dispositivo a scovolino come in 10, caratterizzato da ciò che detta linguetta (2f) è flessibile attorno ad un ponticello elastico a cerniera (2g) disposto all'estremità distale di detta appendice (2b).
  12. 12. Dispositivo a scovolino come in una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui detta impugnatura (1) è cava e chiusa, all'estremità opposta a detta testa (2), da un tappino (5), tra impugnatura (1) e tappino (5) essendo formato un alloggiamento per scovolini (3) di ricambio.
  13. 13. Dispositivo a scovolino come in una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui a detta impugnatura (1) è associato un cappuccio tubolare (4), atto ad innestarsi sull'impugnatura (1) all'una od all'altra delle sue estremità, in una prima formando scatola di contenimento di detto scovolino (3) ed in una seconda formando prolungamento dell'impugnatura (1).
  14. 14. Procedimento di fabbricazione di un dispositivo a scovolino come in una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui l'impugnatura (1) e la testa di supporto (2) dello scovolino (3) vengono realizzate per costampaggio in due fasi di almeno parte di una sull'altra, con due materiali plastici tra loro incompatibili.
IT001246A 2012-07-18 2012-07-18 Dispositivo di supporto per scovolino interdentale e simili utensili per igiene orale e relativo procedimento di fabbricazione. ITMI20121246A1 (it)

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