ITMI20110297A1

ITMI20110297A1 - Sistema di sollevamento per ante di un mobile oscillanti attorno ad un asse orizzontale

Info

Publication number: ITMI20110297A1
Application number: IT000297A
Authority: IT
Inventors: Luciano Salice
Original assignee: Salice Arturo Spa
Priority date: 2011-02-28
Filing date: 2011-02-28
Publication date: 2012-08-29
Also published as: CN103109029A; EP2558667A1; KR20130137163A; TWI560358B; TW201237252A; WO2012116866A1; JP2014510207A

Description

Descrizione di una domanda di brevetto per invenzione industriale

DESCRIZIONE

L’invenzione concerne un sistema di sollevamento per ante di mobili, oscillanti secondo un asse orizzontale, in particolare per il sollevamento di ante di cappe.

Nel settore dell'arredamento, è noto l'impiego di sistemi di sollevamento per supportare e muovere verticalmente ante di cappe, ciascuno dei quali sistemi comprende una o più leve di supporto collegate in modo articolato fra il corpo del mobile e l’anta da sollevare, nonché comprende un dispositivo elastico, ad esempio una molla a gas, operativamente collegato alla leva per esercitare la forza necessaria per il sollevamento dell’anta.

Convenzionalmente, il collegamento operativo fra la leva e il dispositivo elastico può essere realizzato indirettamente attraverso un organo oscillante intermedio, a cui è collegato il dispositivo elastico, il quale organo presenta un rullo che agisce su una camma della leva di supporto per trasmettere la forza del dispositivo elastico alla leva stessa.

In alternativa, il collegamento operativo fra la leva e il dispositivo elastico può essere realizzato direttamente prevedendo un perno di articolazione sulla leva di supporto per collegare l’asta del pistone del dispositivo elastico stesso, il perno essendo disposto a distanza dall’asse di oscillazione della leva di supporto, soluzione questa che risulta preferibile per la maggiore semplicità costruttiva.

Nell’ambito di tali sistemi di sollevamento, esiste la necessità di poter controllare il movimento di sollevamento durante il proprio svolgimento, in particolare in corrispondenza della zona in cui il momento generato dal peso dell’anta raggiunge il proprio picco, nonché la necessità di poter mantenere l’anta ferma in qualsiasi posizione durante Γ apertura, una volta raggiunta la posizione desiderata. Infatti, poiché la molla a gas fornisce una forza che varia in modo limitato durante la sua estensione, in tali sistemi di sollevamento, soprattutto se la molla a gas è direttamente collegata alla leva, può accadere che la coppia esercitata dalla molla durante un primo arco di apertura della cappa sia preponderante rispetto alla coppia opposta dalla forza peso della o delle ante, mentre in un altro arco di apertura, corrispondente alla massima estensione della cappa verso l’esterno del mobile, nella quale la coppia dovuta al peso dell’anta assume il valore maggiore, la coppia della molla risulti inferiore ad essa, non permettendo di sostenere la cappa nella posizione desiderata né tantomeno di spingerla verso la posizione massimamente aperta.

Inoltre, ai fini di un efficace sollevamento dell’anta, esiste l’esigenza di conseguire una forza di sollevamento adattabile alle caratteristiche dell’anta, quali ad esempio il peso, il materiale o lo spessore dell’anta.

Infine, dall’uso di tali sistemi si è potuto rilevare il problema tecnico consistente nel fatto che la molla a gas tende col tempo a perdere efficienza, fino al punto che può risultare inidonea a fornire la forza necessaria al sollevamento dell’anta o al mantenimento dell’anta in posizione sollevata, con il rischio che l’anta stessa possa ricadere.

Scopo principale dell'invenzione è quindi di fornire un sistema di sollevamento in grado di sopperire alle esigenze dell’ utilizzatore e di risolvere i problemi sopra menzionati.

Nell’ambito di questo compito tecnico uno scopo dell’invenzione è quello di realizzare un sistema di sollevamento per ante di un mobile oscillanti attorno ad un asse orizzontale che fornisca un controllo preciso del sollevamento dell’anta e permetta di mantenere inalterata nel tempo l’efficacia di tale controllo.

Il compito tecnico, nonché questi ed altri scopi, secondo la presente invenzione vengono raggiunti realizzando un sistema di sollevamento per anta di mobile oscillante attorno ad un asse orizzontale avente un primo dispositivo elastico operativamente collegato ad una leva di supporto dell’anta per fornire un momento nel senso di chiusura dell’anta in corrispondenza della posizione chiusa dell’anta, ed un momento primario nel senso di apertura dell’anta a partire da una posizione di parziale apertura dell’anta, caratterizzato dal fatto di comprendere un secondo dispositivo elastico operativamente collegato alla leva di supporto per fornire una forza atta a generare un momento ausiliario nel senso di apertura dell’ anta e/o un momento di contrasto per attrito contro la leva di supporto, detto momento ausiliario e/o detto momento di contrasto operando nel senso di apertura dell’anta, rispettivamente in senso contrario al movimento dell’anta, lungo un suo arco di oscillazione a partire da una posizione di parziale apertura.

Mentre il momento ausiliario di apertura si somma al momento di apertura generato dal primo dispositivo elastico, il momento di attrito è atto ad opporsi al movimento della cappa, compensando le eventuali differenze fra i momenti generati dal primo dispositivo elastico e dalla forza peso, così da tenere la cappa in equilibrio. Preferibilmente l’arco di oscillazione dell’anta in cui interviene detto secondo dispositivo elastico è nell' intomo della posizione di massima estensione dell’anta verso l’esterno del mobile.

Il secondo dispositivo elastico è configurato in modo tale da fornire, in corrispondenza di detto arco di oscillazione dell’anta, un momento ausiliario nel senso di apertura dell’anta che, sommato al momento primario nel senso di apertura dell’anta, sostanzialmente equivale o prevale sul momento nel senso di chiusura dell’anta dovuto alla forza peso dell’anta e delle altre parti solidali ad essa. Preferibilmente il secondo dispositivo elastico presenta mezzi per la regolazione della propria forza generante detto momento ausiliario e/o detto momento di contrasto.

Mediante tali mezzi di regolazione è possibile intervenire sul dispositivo in modo da modificarne il funzionamento, a seconda che si voglia un movimento dell’ anta che rimanga in equilibrio nelle varie posizioni di parziale apertura oppure che si preferisca un funzionamento di apertura continuo dell’ anta con movimento più o meno veloce.

Inoltre tali mezzi di regolazione risultano particolarmente vantaggiosi per adattare il funzionamento del dispositivo a differenti pesi di ante di diverso materiale o spessore.

Preferibilmente il secondo dispositivo elastico presenta una superficie di atrito scorrevole lungo una camma prevista su detta leva di supporto.

Preferibilmente il secondo dispositivo elastico comprende una molla a lamina presentante deta superficie di atrito.

Preferibilmente deta molla a lamina ha una configurazione angolare definente un primo braccio di molla su cui è presente deta superficie di atrito ed un secondo braccio di molla.

Preferibilmente deti mezzi di regolazione comprendono un elemento di regolazione della precompressione di deta molla a lamina.

Preferibilmente deto elemento di regolazione comprende un eccentrico impegnato operativamente con deto secondo braccio di deta molla a lamina.

In una ulteriore forma di realizzazione il secondo dispositivo elastico comprende, in alternativa o in combinazione con deto elemento di regolazione, elementi che si appoggiano su zone di deta camma ad atrito differenziato, realizzate in particolare in materiale differente. Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell’ invenzione risulteranno maggiormente evidenti dalla descrizione di una forma di esecuzione preferita ma non esclusiva del sistema di sollevamento per ante di un mobile oscillanti atorno ad un asse orizzontale secondo il trovato, illustrata a titolo indicativo e non limitativo nei disegni allegati, in cui:

la figura 1 mostra una vista in alzato laterale di una cappa a doppia anta presentante un sistema di sollevamento della doppia anta conforme all’ invenzione, nella posizione chiusa della doppia anta; la figura 2 mostra una vista in alzato laterale della cappa di figura 1 in una posizione parzialmente aperta della doppia anta;

la figura 3 mostra una vista in alzato laterale della cappa di figura 1 nella posizione completamente aperta della doppia anta;

la figura 4 mostra un dettaglio ingrandito della cappa di figura 1 nella posizione chiusa della doppia anta, con reccentrico in una prima posizione di regolazione della compressione della molla a lamina;

la figura 5 mostra un dettaglio ingrandito della cappa di figura 3 nella posizione aperta della doppia anta, con reccentrico nella prima posizione di regolazione della compressione della molla a lamina;

la figura 6 mostra un dettaglio ingrandito della cappa di figura 3 nella posizione aperta della doppia anta, con reccentrico in una seconda posizione di regolazione che corrisponde ad una maggiore compressione della molla a lamina rispetto alla prima posizione di regolazione;

la figura 7 mostra una vista in alzato laterale di una cappa ad anta singola presentante un sistema di sollevamento dell’anta conforme all’ invenzione, nella posizione chiusa dell’anta;

la figura 8 mostra una vista in alzato laterale della cappa di figura 7 nella posizione aperta dell’anta;

la figura 9 mostra graficamente l’andamento dei momenti a cui è assoggettata la doppia anta in funzione dell’angolo di apertura dell’anta superiore, al variare anche della regolazione tramite Γ eccentrico;

la figura 10 mostra graficamente l’andamento dei momenti a cui è assoggettata la doppia anta in funzione dell’angolo di apertura dell’anta superiore, al variare anche della prestazione della molla a gas.

Parti equivalenti del sistema di sollevamento delle due versioni di cappa illustrate verranno indicate con lo stesso riferimento numerico.

Con riferimento alle figure citate, viene mostrato un sistema di sollevamento per ante di mobili, quali cappe, che prevedono un asse di oscillazione attorno ad un asse orizzontale.

Con riferimento alla realizzazione illustrata in figure 1 - 6, la cappa 2 presenta una anta superiore 3 vincolata tramite una o più cerniere 4 di tipo noto al lato interno del cappello 5 della cappa 2, e tramite una o più cerniere 6 di tipo noto ad una anta inferiore 7 a sua volta vincolata ad almeno una leva di supporto 9 tramite una cerniera decelerata 8 di tipo noto posizionata airintemo dell’anta inferiore 7.

La leva di supporto 9, in corrispondenza della estremità opposta a quella articolata con la cerniera 8, è vincolata tramite un perno di oscillazione 10 ad una piastra 11 applicata al lato interno di una spalla 12 della cappa 2.

Gli assi di oscillazione definiti dal perno di oscillazione 10 e dalle cerniere 4, 6, 8 sono tutti orientati parallelamente ed orizzontalmente nella direzione della larghezza della cappa 2.

Con riferimento alla realizzazione illustrata in figure 7 e 8, la cappa 23 presenta una sola anta 13 vincolata tramite una o più cerniere decelerate 14 di tipo noto al lato interno del cappello 15 della cappa 23 e, tramite almeno una catena cinematica comprendente una biella 17 ed una leva di supporto 19, ad una piastra 21 applicata al lato interno di una spalla 22 della cappa 23 .

Il particolare l’anta 13 è vincolata, tramite almeno una cerniera 16 di tipo noto, ad una estremità della biella 17, la cui estremità opposta è a sua volta vincolata, tramite un perno di oscillazione 18, alla leva di supporto 19 a sua volta vincolata, tramite un perno di oscillazione 20, alla piastra 21 .

Gli assi di oscillazione fomiti dai perni di oscillazione 18 e 20 e dalle cerniere 14 e 16 sono tutti orientati parallelamente e orizzontalmente nella direzione della larghezza della cappa 23 .

La cappa 2 e rispettivamente la cappa 23 presentano un rispettivo sistema di movimentazione delle ante 3 e 7 e rispettivamente dell’anta 13 comprendente un primo dispositivo elastico operativamente collegato alla leva di supporto 9 e rispettivamente alla leva di supporto 19 per fornire un momento nel senso di chiusura delle ante 3 e 7 e rispettivamente dell’anta 13 in corrispondenza della posizione chiusa delle ante 3 e 7 e rispettivamente dell’anta 13, ed un momento primario nel senso di apertura delle ante 3 e 7 e rispettivamente dell’anta 13 a partire da una posizione di parziale apertura delle ante 3 e 7 e rispettivamente dell’anta 13.

Il dispositivo elastico della cappa 2 e rispettivamente della cappa 23 comprende una molla a gas 24 avente il cilindro 25 fulcrato con perno di oscillazione 26 alla piastra 11 e rispettivamente alla piastra 21, e asta del pistone 27 fulcrata con perno di oscillazione 28 alla leva di supporto 9 e rispettivamente alla leva di supporto 19.

I perni di oscillazione 26 e 28 del dispositivo elastico della cappa 2 e rispettivamente della cappa 23 sono paralleli al perno 10 e rispettivamente al perno 20.

II sistema di movimentazione delle ante 3 e 7 e rispettivamente dell’anta 13 comprendente inoltre un secondo dispositivo elastico operativamente collegato alla leva di supporto 9 e rispettivamente alla leva di supporto 19 per fornire un momento ausiliario di una forza elastica e/o di una forza di attrito agente contro la leva di supporto 9 e rispettivamente contro la leva di supporto 19 nel senso di apertura delle ante 3 e 7 e rispettivamente dell’anta 13, a partire da una loro posizione di parziale apertura, lungo un loro arco di oscillazione.

Vantaggiosamente l’arco di oscillazione delle ante 3 e 7 e rispettivamente dell’anta 13 in cui interviene il secondo dispositivo elastico è neH’intomo della posizione di loro massima estensione verso l’esterno del mobile, dove il momento di chiusura esercitato dalla forza peso delle ante 3 e 7 e rispettivamente dell’anta 13 e delle altre parti ad esse solidali assume il valore massimo.

Il secondo dispositivo elastico può essere configurato in modo tale da erogare, in corrispondenza di deto arco di oscillazione delle ante 3 e 7 e rispetivamente dell’anta 13, un momento ausiliario nel senso di apertura che, sommato al momento primario nel senso di apertura e tenendo in debito conto gli atriti in gioco, prevale sul momento nel senso di chiusura delle ante 3 e 7 e rispetivamente dell’anta 13 dovuto alla forza peso delle ante e delle altre parti ad esse solidali.

In tal caso il secondo dispositivo elastico assicura un movimento di apertura continuo delle ante 3 e 7 e rispetivamente dell’anta 13. Ma il secondo dispositivo elastico può anche in alternativa essere configurato in modo tale da erogare, in corrispondenza di deto arco di oscillazione delle ante 3 e 7 e rispetivamente dell’anta 13, un momento ausiliario nel senso di apertura che, sommato al momento primario nel senso di apertura e tenendo in debito conto gli atriti in gioco, sostanzialmente equilibra il momento nel senso di chiusura delle ante 3 e 7 e rispetivamente dell’anta 13 dovuto alla forza peso delle e delle altre parti ad esse solidali.

In tal caso il secondo dispositivo elastico assicura una pluralità di posizioni stabili di apertura parziale delle ante 3 e 7 e rispettivamente dell’anta 13 in cui, se l’utente rilascia la presa, le ante restano ferme nella posizione conseguita.

Il secondo dispositivo elastico in particolare è munito di appositi mezzi di regolazione tramite i quali, come vedremo, può essere modulato il valore del momento ausiliario erogato.

Il secondo dispositivo elastico nelle forme di realizzazione illustrate comprende una molla a lamina 29 presentante una superficie di attrito 30 scorrevole lungo una camma 31 prevista sulla leva di supporto 9 e rispettivamente sulla leva di supporto 19. La camma 31 è definita da una apposita sagomatura superficiale della estremità della leva di supporto 9 e rispettivamente della leva di supporto 19, eventualmente ricoperta di materiale diverso, che presenta il perno di oscillazione 10 e rispettivamente il perno di oscillazione 20.

La camma 31 presenta un tratto neutro descrivente un arco di circonferenza centrato sul perno di oscillazione 10 e rispettivamente sul perno di oscillazione 20, lungo cui la forza elastica trasmessa dalla molla a lamina 29 è diretta radialmente rispetto al perno di oscillazione 10 e rispettivamente al perno di oscillazione 20 della leva di supporto 9 e rispettivamente della leva di supporto 19, ed un tratto attivo presentante un raggio di curvatura differente, lungo cui la forza elastica trasmessa dalla molla a lamina 29 presenta un braccio di forza rispetto al perno di oscillazione 10 e rispettivamente al perno di oscillazione 20 della leva di supporto 9 e rispettivamente della leva di supporto 19.

La molla a lamina 29 ha una configurazione angolare definente un primo braccio di molla 32 su cui è presente la superficie di attrito 30 ed un secondo braccio di molla 33.

La molla a lamina 29 presenta un tratto centrale 34 arcuato da cui si prolunga il primo braccio di molla 32 e da parte opposta il secondo braccio di molla 33 che presentano entrambi sviluppo rettilineo. Il tratto centrale arcuato 34 è bloccato tra un blocchetto 35 fissato alla piastra Il e rispettivamente alla piastra 21, disposto dal lato concavo del tratto centrale arcuato 34, ed una aletta ortogonale 36 della piastra Il e rispettivamente della piastra 21, disposta dal lato convesso del tratto centrale arcuato 34.

I mezzi di regolazione del momento ausiliario erogato dal secondo dispositivo elastico possono assumere forme differenti.

I mezzi di regolazione possono comprendere infatti un elemento di regolazione della precompressione a cui è assoggettata la molla a lamina 29 in corrispondenza della posizione chiusa delle ante 3 e 7 e rispettivamente dell’anta 13.

L’elemento di regolazione comprende in particolare un eccentrico 37 impegnato operativamente contro il secondo braccio di molla 33.

L’eccentrico 37 è fulcrato alla piastra Il e rispettivamente alla piastra 21 tramite perno di oscillazione 38 parallelo al perno di oscillazione 10 e rispettivamente al perno di oscillazione 20 ed è idoneo ad eseguire una oscillazione eccentrica di circa 180°, limitata da un apposito fermo 39, tra una prima posizione di regolazione (fig. 4) a cui corrisponde una minore precompressione del secondo braccio di molla 33 ed una seconda posizione di regolazione (fig. 6) a cui corrisponde una maggiore precompressione del secondo braccio di molla 33.

I mezzi di regolazione possono comprendere, in alternativa o in combinazione all’ eccentrico 37, zone della camma 31 ad attrito differenziato, ed in particolare zone della camma 31 realizzate tra di loro in materiale differente.

Facciamo ora riferimento alla figura 9 che mostra graficamente l’andamento dei momenti a cui è assoggettata la doppia anta 3, 7 della cappa di figure 1- 6 in funzione dell’angolo di apertura dell’anta superiore 3, in cui al indica l’angolo di apertura in cui interviene il secondo dispositivo elastico.

L’andamento del momento generato dal primo dispositivo elastico è rappresentato, per angoli di apertura inferiori a al, dalla linea continua sottile, mentre per angoli di apertura superiori a al è rappresentato dalla linea tratteggiata.

L’andamento del momento nel senso di chiusura delle ante 3, 7 dovuto al peso delle ante 3, 7 e delle parti che con esse si sollevano (ad esempio le cerniere 6 e 8) è rappresentato dalla linea in grassetto.

L’andamento del momento nel senso di apertura delle ante 3, 7 generato dalla combinazione del primo dispositivo elastico con l’eccentrico 38 nella prima posizione di regolazione e del secondo dispositivo elastico per angoli di apertura superiori a al è rappresentato dalla linea continua sottile.

L’andamento del momento nel senso di apertura delle ante 3, 7 generato dalla combinazione del primo dispositivo elastico con l’eccentrico 38 nella seconda posizione di regolazione e del secondo dispositivo elastico per angoli di apertura superiori a al è rappresentato dalla linea a tratto punto.

Il grafico mostra che in corrispondenza dell’angolo di chiusura (punto di origine del grafico) il momento generato dal primo dispositivo elastico è negativo, vale a dire opera nel senso della chiusura delle ante 3, 7.

Il momento generato dal primo dispositivo elastico, una volta conseguito un certo angolo a2 si annulla (la retta d’azione del pistone 27 della molla a gas contro la leva di supporto 9 è diretta radialmente al perno di oscillazione 10 della leva di supporto 9) e superato l’angolo a2 diventa positivo, vale a dire opera nel senso della apertura delle ante 3, 7 (la retta d’azione del pistone 27 della molla a gas contro la leva di supporto 9 passa da un lato al lato diametralmente opposto del perno di oscillazione 10 della leva di supporto 9).

Fino all’angolo di apertura a3 il momento nel senso della chiusura dovuto alla forza peso prevale sul momento nel senso di apertura esercitato dal primo dispositivo elastico, e l’apertura delle ante 3, 7 deve pertanto essere assistita dall’utilizzatore.

Una volta superato l’angolo di apertura a3 il momento nel senso della chiusura dovuto alla forza peso è superato dal momento nel senso di apertura esercitato dal primo dispositivo elastico e Fapertura procede senza necessità di intervento dell’utilizzatore. Una volta superato anche l’angolo di apertura al, al momento nel senso della apertura esercitato dal primo dispositivo elastico si aggiunge un momento concorde esercitato dal secondo dispositivo elastico.

Il secondo dispositivo elastico opera vantaggiosamente neH’intomo della posizione di massima estensione dell’anta verso l’esterno del mobile, vale a dire quando il momento nel senso della chiusura generato dalla forza peso assume il valore massimo.

Se il secondo dispositivo elastico non fosse presente, il momento nel senso di apertura delle ante 3, 7 dovuto al solo primo dispositivo elastico sarebbe insufficiente a vincere il momento nel senso di chiusura dovuto alla forza peso. Ciò è illustrato graficamente dal fatto che per angoli di apertura superiori ad a4 la curva rappresentativa del primo resta al di sotto della curva rappresentativa del secondo.

Il grafico illustra, per angoli di apertura maggiori a al, un tratto di sovrapposizione tra la curva del momento in senso di apertura generato dalla combinazione del primo dispositivo elastico e del secondo dispositivo elastico con Γ eccentrico 38 nella prima posizione di regolazione, e la curva del momento in senso di chiusura generato dalla forza peso.

In corrispondenza di questo tratto di sovrapposizione le ante 3, 7 presentano una posizione stabile di apertura parziale mantenuta in assenza di un intervento dell’ utilizzatore.

Se l’utilizzatore regola l’eccentrico 38 sulla seconda posizione di regolazione, che corrisponde ad una maggiore precompressione della molla a lamina 29 e conseguentemente ad una maggiore forza elastica da questa trasmessa alla camma 31, il momento in senso di apertura generato dalla combinazione del primo dispositivo elastico e del secondo dispositivo elastico diventa preponderante rispetto al momento in senso di chiusura generato dalla forza peso, e le ante 3, 7 si aprono completamente in modo automatico senza necessità di intervento da parte dell’ utilizzatore.

Facciamo ora riferimento alla figura 10 che mostra graficamente l’andamento dei momenti a cui è assoggettata la doppia anta 3, 7 della cappa di figure 1- 6 in funzione dell’angolo di apertura dell’anta superiore 3, al variare delle prestazioni del primo dispositivo elastico, essendo in particolare noto che la molla a gas può subire nel tempo un progressivo peggioramento delle prestazioni in particolare a causa di piccole perdite di gas.

L’andamento del momento generato dal primo dispositivo elastico a piena efficienza è rappresentato dalla linea continua, mentre l’andamento del momento generato dal primo dispositivo elastico con perdita prestazionale è rappresentato dalla linea tratteggiata. L’andamento del momento nel senso di chiusura delle ante 3, 7 dovuto al peso delle ante 3, 7 e delle parti ad esse solidali è rappresentato dalla linea in grassetto.

L’andamento del momento nel senso di apertura delle ante 3, 7 generato dalla combinazione del primo dispositivo elastico e del secondo dispositivo elastico per angoli di apertura superiori a al, che è l’angolo di primo intervento del secondo dispositivo elastico, è rappresentato dalla linea a tratto punto.

Il grafico mostra che senza l’ausilio del secondo dispositivo elastico, nel caso di perdita prestazionale il primo dispositivo elastico non potrebbe ottenere l’apertura automatica completa delle ante 3, 7 in quanto, superato l’angolo di apertura a4, il momento nel senso della chiusura dovuto alla forza peso prevarrebbe sul momento nel senso di apertura esercitato dal primo dispositivo elastico.

Deve essere notato che la calibrazione del secondo dispositivo elastico può essere fatta a seconda delle preferenze in modo tale da causare una movimentazione continua delle ante 3, 7 verso la posizione di completa apertura senza l’intervento dell’ utilizzatore (la curva del momento nel senso di apertura generato dalla combinazione del primo e secondo dispositivo elastico resta permanentemente al di sopra della curva del momento in senso di chiusura generato dalla forza peso, come mostrato nel grafico di figura 10) oppure una movimentazione attraverso posizione stabili di apertura parziale (la curva del momento nel senso di apertura generato dalla combinazione del primo e secondo dispositivo elastico si sovrappone per un tratto alla curva del momento in senso di chiusura generato dalla forza peso, come mostrato nel grafico di figura 9).

Si è in pratica constatato come il sistema di sollevamento per anta di mobile secondo rinvenzione sia idoneo ad assicurare il completo controllo dell’ apertura dell’anta.

Il sistema di sollevamento per anta di mobile così concepito è suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell’ ambito del concetto inventivo; inoltre tutti i dettagli sono sostituibili da elementi tecnicamente equivalenti.

In pratica i materiali utilizzati, nonché le dimensioni, potranno essere qualsiasi a secondo delle esigenze e dello stato della tecnica.

Claims

RIVENDICAZIONI 1. Sistema di sollevamento per anta di mobile oscillante attorno ad un asse orizzontale avente un primo dispositivo elastico (24) operativamente collegato ad una leva di supporto (9, 79) dell’anta (3, 7, 13) per fornire un momento nel senso di chiusura dell’anta (3, 7, 13) in corrispondenza della posizione chiusa dell’anta (3, 7, 13), ed un momento primario nel senso di apertura dell’anta (3, 7, 13) a partire da una posizione di parziale apertura dell’anta (3, 7, 13), caratterizzato dal fatto di comprendere un secondo dispositivo elastico operativamente collegato alla leva di supporto (9, 19) per fornire una forza atta a generare un momento ausiliario nel senso di apertura dell’anta e/o un momento di contrasto per attrito contro la leva di supporto (9, 19), detto momento ausiliario e/o detto momento di contrasto operando nel senso di apertura dell’anta (3, 7, 13), rispettivamente in senso contrario al movimento dell’ anta, lungo un suo arco di oscillazione a partire da una posizione di parziale apertura.
2. Sistema di sollevamento per anta di mobile oscillante attorno ad un asse orizzontale secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che detto arco di oscillazione dell’anta (3, 7, 13) in cui interviene detto secondo dispositivo elastico è nell’intorno della posizione di massima estensione dell’anta (3, 7, 13) verso l’esterno del mobile.
3. Sistema di sollevamento per anta di mobile oscillante attorno ad un asse orizzontale secondo una qualunque rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che detto secondo dispositivo elastico è configurato in modo tale da fornire, in corrispondenza di detto arco di oscillazione dell’anta (3, 7, 13), un momento ausiliario nel senso di apertura dell’anta (3, 7, 13) che sommato al momento primario nel senso di apertura dell’anta (3, 7, 13) prevale sul momento nel senso di chiusura dell’anta (3, 7, 13) dovuto alla forza peso dell’anta (3, 7, 13) e delle altre parti ad essa solidali.
4. Sistema di sollevamento per anta di mobile oscillante attorno ad un asse orizzontale secondo qualunque rivendicazione 1 e 2, caratterizzato dal fatto che detto secondo dispositivo elastico è configurato in modo tale da fornire, in corrispondenza di detto arco di oscillazione dell’anta (3, 7, 13), un momento ausiliario nel senso di apertura dell’anta (3, 7, 13) che sommato al momento primario nel senso di apertura dell’anta (3, 7, 13) sostanzialmente equilibra il momento nel senso di chiusura dell’anta (3, 7, 13) dovuto alla forza peso dell’anta (3, 7, 13) e delle altre parti ad esse solidali per il conseguimento di una pluralità di posizioni stabili di apertura parziale dell’anta (3, 7, 13).
5. Sistema di sollevamento per anta di mobile oscillante attorno ad un asse orizzontale secondo una qualunque rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che detto secondo dispositivo elastico presenta mezzi di regolazione della propria forza generante detto momento ausiliario e/o detto momento di contrasto.
6. Sistema di sollevamento per anta di mobile oscillante attorno ad un asse orizzontale secondo una qualunque rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che detto secondo dispositivo elastico presenta una superficie di attrito (30) scorrevole lungo una camma (31) prevista su detta leva di supporto (9, 19).
7. Sistema di sollevamento per anta di mobile oscillante attorno ad un asse orizzontale secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che detto secondo dispositivo elastico comprende una molla a lamina (29) presentante detta superficie di attrito (30).
8. Sistema di sollevamento per anta di mobile oscillante attorno ad un asse orizzontale secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che detta molla a lamina (29) ha una configurazione angolare definente un primo braccio di molla (32) su cui è presente detta superficie di attrito (30) ed un secondo braccio di molla (33).
9. Sistema di sollevamento per anta di mobile oscillante attorno ad un asse orizzontale secondo una qualunque rivendicazione da 6 a 8, caratterizzato dal fatto che il secondo dispositivo elastico comprende elementi che si appoggiano su zone di detta camma (31) ad attrito differenziato.
10. Sistema di sollevamento per anta di mobile oscillante attorno ad un asse orizzontale secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che dette zone di detta camma (31) ad attrito differenziato sono realizzate in materiale differente.
11. Sistema di sollevamento per anta di mobile oscillante attorno ad un asse orizzontale secondo una qualunque rivendicazione da 7 a 10, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di regolazione comprendono un elemento di regolazione della compressione di detta molla a lamina (29).
12. Sistema di sollevamento per anta di mobile oscillante attorno ad un asse orizzontale secondo le rivendicazioni 8 e 11, caratterizzato dal fatto che detto elemento di regolazione comprende un eccentrico (37) impegnato operativamente con detto secondo braccio (33) di detta molla a lamina (29).
13. Sistema di sollevamento per anta di mobile oscillante attorno ad un asse orizzontale secondo una qualunque rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che detto primo dispositivo elastico comprende una molla a gas (24).
14. Mobile presentante una più ante oscillanti secondo un asse orizzontale, caratterizzato dal fatto di presentare un sistema di sollevamento conforme ad una o più rivendicazioni precedenti.