ITMI20062127A1 - Ago cannula di sicurezza con elemento di protezione dell'ago attivantesi automaticamente con distacco di quest'ultimo dal catetere - Google Patents

Ago cannula di sicurezza con elemento di protezione dell'ago attivantesi automaticamente con distacco di quest'ultimo dal catetere Download PDF

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ITMI20062127A1
ITMI20062127A1 ITMI20062127A ITMI20062127A1 IT MI20062127 A1 ITMI20062127 A1 IT MI20062127A1 IT MI20062127 A ITMI20062127 A IT MI20062127A IT MI20062127 A1 ITMI20062127 A1 IT MI20062127A1
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cannula
cannula needle
protection element
needle according
cavity
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Zoli Dario De
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Artsana Spa
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    • A61M25/00Catheters; Hollow probes
    • A61M25/01Introducing, guiding, advancing, emplacing or holding catheters
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Description

Descri zione di un brevetto d ' invenzione a nome :
ARTSANA S.p.A. - Grandate (CO)
A27602
Dorma oggetto del presente trovato un ago cannula o ago catetere secondo il preambolo della rivendicazione principale.
ΙΛΙ2006 ΑΟ Ο 2 1 2 fd
Un ago cannula della tipologia sopra descritta comprende una prima ed una seconda porzione tra
loro separabili. La prima porzione comprende un catetere (usualmente in materiale plastico biocompatibile) atto ad essere introdotto in una
vena, ad esempio del braccio, di un paziente e vincolato ad un corpo atto ad essere fissato (in
modo noto) al paziente, ad esempio al suo braccio,
in prossimità di tale vena. La seconda porzione comprende una cannula metallica che serve per tagliare l'epidermide e la vena permettendo l'inserimento del tubo catetere all'interno della
vena medesima. La cannula è associata ad un proprio elemento di supporto.
Quando il catetere e la cannula sono stati introdotti nella vena, la cannula viene estratta
dal catetere e dalla vena stessa e la seconda porzione dell'ago cannula viene separata dalla
prima. A quest'ultima o meglio al corpo portante il
catetere può quindi essere associato un qualsiasi
organo, ad esempio un tubo, atto a trasferire un
prodotto medicale da un serbatoio (per esempio una
sacca contenente per esempio sangue o fluido
nutritivo) entro la vena.
L'ago cannula può essere ad una o due vie in
funzione del fatto che la prima porzione ha la
possibilità di connettersi ad uno o due dì detti
organi per il trasferimento in vena di un prodotto
medicale .
Nella fase sopradescritta di separazione
dell'ago della seconda porzione dal corpo della
prima porzione si può verificare che, casualmente,
l'operatore medico o infermiere che assiste il
paziente possa pungersi con 1 'ago estratto dal
catetere con la possibilità di contrarre gravi e
pericolose infezioni.
Sono note alla Richiedente aghi cannula
catetere provvisti di elementi di protezione cavi
atti a contenere la punta dell'ago dopo che esso è
stato separato dal catetere così da evitare che
1'operatore si possa pungere con 1'ago stesso. Tali
elementi sono di forma più o meno complessa e sono
generalmente cavi ed accoppiati alla prima porzione
dell'ago cannula quando ad essa è pure associata la
seconda porzione: in altre parole, tali elementi
sono disposti tra le due porzioni e sono
attraversati dalla cannula. Quando questa si stacca
dal catetere anche il corrispondente elemento di
protezione viene separato dalla prima porzione e si
dispone in corrispondenza della punta della
cannula, ricoprendola e proteggendo l'operatore dal
contatto con essa.
Gli elementi di protezione suddetti possono
comprendere mezzi elastici atti a consentire la
disposizione in corrispondenza della cannula,
oppure essere semplicemente associati al supporto
dell'ago in modo tale da raggiungere la punta di
quest'ultimo quando è separato dal catetere.
Le note soluzioni, tuttavia, non sempre offrono
una elevata affidabilità di impiego oppure sono
complesse e presentano costi non trascurabili.
Scopo del presente trovato è quello di offrire
un ago catetere o ago cannula perfezionato che
permetta di eliminare il suddetto rischio di
entrare in contatto con la cannula garantendo così
l'incolumità degli operatori che accudiscono il
paziente proteggendoli in modo adeguato.
Un altro scopo è quello di offrire un ago
cannula del tipo citato che sia di semplice realizzazione ed utilizzo, il cui ingombro sia
contenuto ed il cui impiego non incide negativamente sulla funzionalità dell'ago cannula.
Questi ed altri scopi che risulteranno evidenti all'esperto del ramo vengono raggiunti da un ago cannula o ago catetere secondo le unite rivendicazioni .
Per una miglior comprensione del presente trovato si allegano a titolo puramente esemplificativo, ma non limitativo, i seguenti disegni, in cui:
la figura 1 mostra una vista prospettica dell'ago catetere comprensivo del trovato;
la figura 2 mostra una vista prospettica dì un dettaglio dell'ago catetere secondo il trovato;
la figura 3 mostra una vista ingrandita, prospettica, in dettaglio dì una parte del trovato; la figura 4 mostra una sezione longitudinale parziale del dettaglio di figura 3;
la figura 5 mostra una vista prospettica parziale di una fase d'uso del trovato;
la figura 6 mostra una vista prospettica in sezione longitudinale del trovato durante la separazione dell’ago dal catetere;
la figura 7 mostra una vista laterale in
sezione longitudinale del trovato durante
un'ulteriore fase di utilizzo;
la figura 8 mostra una vista prospettica in sezione longitudinale del trovato in una fase in cui si ha la separazione tra le due sue parti;
la figura 9 mostra una sezione longitudinale di una ulteriore fase di utilizzo del trovato;
la figura 10 mostra una vista prospettica del trovato con le sue due parti separate;
la figura 11 mostra una vista prospettica in esploso di una parte del trovato;
la figura 12 mostra una vista prospettica della parte di figura 11 assiemata; e
la figura 13 mostra una vista prospettica di una parte della cannula del trovato.
Con riferimento alle citate figure, un ago cannula secondo il trovato è indicato genericamente con 1 e comprende due porzioni 2 e 3, la prima porzione 2 provvista di catetere 4 e la seconda porzione comprendendo una usuale cannula 5 atta ad essere inserita nel catetere 4 quando questa è introdotta in una vena di un paziente e ad essere estratta da detto catetere al termine di tale introduzione .
La prima porzione 2 comprende una nota parte 8
atta ad essere fissata al corpo del paziente in
prossimità della vena e comprendente un usuale organo 9 per il vìncolo ad un condotto (non mostrato) connesso ad un contenitore o serbatoio (come una sacca) contenente ad esempio sangue o altro fluido.
La seconda porzione 3 comprende invece un usuale supporto 10 della cannula 5.
Come è noto, la prima porzione 2 e la seconda porzione 3 sono accoppiate tra loro all'atto della introduzione del catetere 4 nella vena del paziente, mentre tali porzioni sono separabili dopo tale introduzione ed al fine di estrarre la cannula 5 dal catetere 4. Il movimento della seconda porzione 3 è facilitato dalla presenza di un organo di presa 3A associato a tale porzione.
Al fine di evitare che un operatore si punga con la punta 13 della cannula 5, è previsto un elemento di protezione 15 che si interpone tra le porzioni 2 e 3. Tale elemento di protezione 15 accoglie in sè la punta 13 della cannula 5 quando questa viene estratta dal catetere 4 ed allontanata dalla seconda porzione 2, detta punta essendo completamente ricoperta dall'elemento 15 così da impedirne il contatto con il suddetto operatore.
In modo più particolare, 1'elemento 15
comprende un corpo 16 cavo in 17 che viene attraversato della cannula 5 quando esso è inserito nel catetere A . La cavità 17 comprende una prima porzione 18 prossima alla seconda porzione 3 dell'ago cannula 1 ed una seconda porzione 19 prevista in una parte 16A del corpo 16 atta ad introdursi all'interno dell'usuale foro passante 20 della prima porzione dell'ago cannula 1 attraversato della cannula 5. La seconda porzione 19, aperta in 19K all’estremità della parte 16A del corpo 16 rivolta verso il catetere, è conformata sostanzialmente ad imbuto come visibile nelle figure e si rastrema verso la prima porzione 18 della cavità 17 da cui è separata da una sua estremità 19A a diametro ridotto.
Al fine di permettere 1<1>accoppiamento tra 1<1>elemento 15 e la prima porzione 2 dell'ago cannula 1, la parte 16A del corpo 16 di tale elemento 15 comprende un risalto anulare esterno 22 atto a cooperare mediante accoppiamento con una corrispondente sede anulare 23 prevista nella parete 20A del foro 20 della prima porzione 2 dell'ago cannula 1. In tal modo, all'atto dell'introduzione della suddetta parte 16Ά del
corpo 16 entro il foro 20, quando il risalto 22 si
accoppia con la sede 23 si ha l'aggancio tra l'elemento 15 e detta prima porzione 2.
Come visibile nelle figure 11 e 12, in una forma di realizzazione preferita l'elemento 15 comprende sostanzialmente due parti 15A, 15B accoppiate tra di loro mediante accoppiamento a scatto. Più in particolare, la parte 15B ha una forma sostanzialmente ad U rovesciata e comprende due bracci 30, 31 tra loro paralleli vincolati da una parte trasversale 32. Ognuno di tali bracci presenta una estremità 33 rivolta verso il braccio contrapposto ed atta a cooperare mediante accoppiamento a scatto con una corrispondente sede 35 prevista nella parte 15A all'estremità di una corrispondente scanalatura 36 realizzata entro un lato 37 di tale parte. In tale scanalatura 36 alloggia un corrispondente braccio 30, 31 della parte 15B. Preferibilmente ed al fine di avere 1'accoppiamento a scatto qui sopra citato, la distanza tra i bracci 30, 31 è inferiore alla distanza tra i lati 37 della parte 15A; in tal modo, i bracci 30, 31 si allontanano elasticamente tra loro all'atto dell'inserimento sulla parte 15A e si ravvicinano quando le estremità 33 entrano
all'interno delle sedi 35 bloccando in tal modo la
parte 15B su quella 15A.
La parte 15B può essere assemblata alla parte 15A con un differente accoppiamento meccanico rispetto a quello a scatto precedentemente descritto.
La parte 15B può essere costruita non solo con materiale plastico, ma anche con materiale metallico.
La parte 15A, presentante la cavità 17, ha una forma sostanzialmente a parallelepipedo e presenta, sporgente da una sua faccia 40, a cui sono ortogonali i lati 37, la parte 16A del corpo 16.
Su un lato superiore 41 ortogonale ai lati 37 e alla faccia 40, si posiziona la parte trasversale 32 della parte 15B. Da tale parte trasversale si aggetta un corpo 43 conformato sostanzialmente ad L e presentante, pertanto, porzioni angolate 44 e 45.
La porzione 45 essendo solidale alla parte 32 attraverso una cerniera 47 realizzata mediante indebolimento di materiale e in pezzo con la parte 32 e il corpo 43. Al di sopra di quest'ultimo infine, è presente un elemento deformato, elastico 50 avente una prima estremità 51 solidale alla parte 32 ed una seconda estremità 52 agente sulla
porzione 45 del corpo 43 e spingente quest'ultima
verso la parte 16A dell'elemento 15.
All'atto dell<1>accoppiamento tra l'elemento 15 e
la prima porzione 2 dell'ago cannula 1, la porzione
44 viene spìnta dall'elemento elastico 50 ad
appoggiare su detta prima porzione 2 e viene
mantenuta forzatamente in appoggio contro
quest'ultima. Al fine di migliorare tale appoggio,
l'estremità libera 44A della porzione 44 è
arrotondata o comunque è conformata per ottenere un
accoppiamento di forma con detta porzione 2.
La parte ISA dell'elemento 15 comprende inoltre
mezzi d'accoppiamento antitorsione con la porzione
2 dell'ago cannula 1. Tali mezzi antitoxsione sono
aggetti 55 distaccantesi dalla faccia 40 della
porzione 15A ed atti a cooperare con ribassamenti
60 realizzati in una flangia 61 presente in modo in
sè noto all'estremità della porzione 2 sopra
citata .
La cannula 5 comprende, in prossimità della sua
punta 13 e ad una distanza predefinita da
quest 'ultima, una deformazione 65 realizzata
sull'esterno della cannula stessa ed atte a
ampliare la sua dimensione trasversale. La distanza
di tale deformazione dalla punta 13 è inferiore
alla lunghezza della seconda porzione 19 della
cavità 17 dell’elemento 15 lungo l'asse longitudinale W di quest'ultima. Tale deformazione, all'atto della sfìlamento della cannula dal catetere 4 , è atto a cooperare per interferenza con l'estremità rastremata 19A di tale porzione 19, detta cooperazione non consentendo in ogni caso lo sfilamento dell'ago da detto elemento 15. Preferibilmente, tale estremità rastremata 19Ά è svasata in 70 sul suo lato rivolto verso la prima porzione 18 della cavità 17 così da consentire il passaggio della cannula verso il catetere 4 quando viene preparato l'ago catetere 1 per l'utilizzo, detta inclinazione essendo tale da ridurre l’apertura dell'estremità rastremata 19A passando dalla porzione 18 a quella 19 della cavità 17. In tal modo, la cannula può essere introdotto all'interno dell'elemento 15 e può fuoriuscire da esso muovendosi verso il catetere 4 , mentre non può percorrere in senso inverso la cavità 17 sino a sfilarsi completamente dell’elemento 15 in quanto la deformazione 65 della cannula 5 entra in contatto con l'estremità rastremata 19A della porzione 19 di tale cavità e si accoppia con essa.
Da notare inoltre che per poter inserire senza
problemi la cannula 5 dal catetere A ma per
consentire tale accoppiamento tra la deformazione 65 e l’estremità 19A sopra citata, l'apertura o diametro di quest'ultima è di pochi centesimi superiore al diametro della cannula 5; quest'ultimo diametro, invece, sarà superiore a quello di tale estremità in corrispondenza della deformazione 65 dove tale diametro (della cannula) è superiore a quello dell'apertura dell'estremità 19A suddetta.
Si supponga ora di utilizzare l’ago cannula secondo il trovato. Dopo avere introdotto il catetere 4 nella vena, si procede a estrarre la cannula 5 da esso. In una prima fase, visibile in figura 6, l'ago viene fatto scorrere secondo la freccia F di tale figura all'interno della parte 2 dell 'ago catetere 1 e all'interno della cavità 17 dell'elemento 15. Tale scorrimento avviene liberamente finché la deformazione 65 della cannula 5 entra in cooperazione con 1'estremità rastremata 19A (figura 7), cooperazione che blocca la cannula in corrispondenza di quest'ultima . In tale posizione la punta 13 della cannula 5 è completamente inserita all'interno della porzione 19 di tale cavità.
Proseguendo la trazione dell'ago, la forza
applicata nel senso della freccia G di figura 8
(parallela alla freccia F in figura 6) comporta il distacco del risalto anulare 22 dalla corrispondente sede 23 e la conseguente separazione dell'elemento 15 dalla prima porzione 2 dell'ago cannula 1. Tale elemento viene così staccato da tale porzione.
All'atto del distacco, l'elemento elastico 50 dell'elemento 15 spinge automaticamente la porzione 44 del corpo 43 al di sopra dell'apertura 19K della porzione 19 della cavità 17 dell'elemento 15, detta porzione 44 richiudendo tale apertura (e quindi la parte 16A del corpo 16 di tale elemento). Poiché la punta 13 della cannula 5 è inserita all'interno di tale porzione e poiché l'ago risulta essere stabilmente accoppiato all'elemento 15, la chiusura di detta apertura impedisce che un operatore possa toccare 1'ago ferendosi. Ciò in modo del tutto automatico e sicuro.
Per rendere più difficoltosa una indesiderata riapertura della cavità 17, è preferibile posizionare inclinate e non ortogonali fra loro le porzioni 44 e 45 del corpo 43. In questa maniera, le porzioni 44 e 45 formano un angolo acuto fra di loro e la porzione 44, a chiusura della cavità 17
avvenuta, si dispone strettamente in appoggio
sull'apertura 19K. Analogamente, 1 'apertura 19K può essere realizzata non su un piano ortogonale all'asse W, ma sarebbe inclinata rispetto a tale asse W di un angolo pari all'angolo compreso tra le parti 44 e 45 del corpo 43. Tale apertura, pertanto, segue l'inclinazione della porzione 44 per una sua miglior chiusura.
Per rendere ancora più sicuro il trovato, è possibile anche creare accoppiamenti meccanici tra la porzione 44 e la parte 16a del corpo 16 dell'elemento 15 al fine di ottenere una chiusura a scatto dell'apertura 19K.
Il trovato è così di semplice realizzazione ed utilizzo e presenta costi di realizzazione alquanto contenuti .
E<1>stata descritta una forma preferita del trovato; altre ancora, tuttavia, sono possibili alla luce di quanto precede: ad esempio, l'elemento 15 può essere torsionalmente bloccato sulla porzione 2 dell'ago cannula attraverso modalità diverse da quelle descritte (ad esempio per accoppiamento tramite inserimento di perni in sedi previsti sulle due componenti dell’ago cannula) oppure l'elemento 15 può accoppiarsi a tale
porzione 2 tramite aggancio a scatto esterno e non
prevedere il risalto 22 cooperante con la sede 23. In alternativa, l’elemento di protezione 15 può essere accoppiato alla porzione anteriore 2 dell'ago cannula 1 oppure il risalto 22 cooperante con la sede 23 può essere sostituito con altri accoppiamenti meccanici, già noti per chi opera nel settore. Anche queste varianti sono da ritenersi ricadere nell'ambito del presente documento come definito dalle unite rivendicazioni.

Claims (25)

RIVENDICAZIONI
1. Ago cannula o ago catetere (1) comprendente una prima porzione (2) provvista di catetere (4) atto ad essere introdotto in vena ed una seconda porzione (3) provvista di cannula (5) inserito nel catetere (4) all'atto della introduzione di quest'ultimo in vena, ma separabile per sfilamento da esso dopo che tale introduzione è avvenuta, la cannula (5) provvista di punta (13) essendo associata ad un proprio supporto (10) è atta a cooperare con un elemento di protezione (15) cavo (in 17) in cui tale cannula (5) inserita in modo passante ed in cui essa è bloccata quando detta cannula (5) viene separato dal catetere (4) detto ago cannulla (1) essendo caratterizzato dal fatto che l’elemento di protezione (15) è accoppiato alla prima porzione (2) ed è interposto alla seconda porzione (3), detto elemento di protezione (15) essendo separabile dalla prima porzione (2) durante lo sfilamento della cannula (5) dal catetere (4), detta cannula (5) comprendendo mezzi d'accoppiamento (65) atti a vincolarlo a detto elemento (15) atti a cooperare con una parte interna (19A) della cavità (17) di quest'ultimo in cui la cannula (5) si muove durante detto sfilamento e quando la punta (13) della cannula (5)
è inserita totalmente nella cavità (17) suddetta, tale cooperazione, unitamente al movimento della cannula (5) comportando il distacco dell’elemento di protezione (15) dalla prima porzione (2) suddetta dell'ago cannula (1), l'elemento di protezione (15) comprendendo un corpo di chiusura (44) della cavità (17) in cui la cannula (5) è disposta nella posizione di chiusura all'atto del distacco di tale elemento (15) dalla prima porzione (2) dell'ago cannula (1).
2 . Ago cannula di cui alla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che l'elemento di protezione (15) è accoppiato meccanicamente ad una parte della prima porzione (2) del suddetto ago cannula (1).
3. Ago cannula di cui alla rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che l'elemento di protezione (15) è accoppiato meccanicamente ad una parte interna (20) della suddetta prima porzione (2).
4. Ago cannula di cui alla rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che l'elemento di protezione comprende un corpo (16) con cavità (17) e presentante una parte (16A) inserita entro l'usuale foro passante (20) di detta prima porzione
(2) dell'ago cannula, detta parte (16A) comprendendo mezzi di aggancio (22) a contromezzi di vincolo (23) previsti in tale foro (20).
5. Ago cannula di cui alla rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che i mezzi di aggancio sono un risalto anulare (22) previsto esternamente sulla parte (16A) del corpo (16) dell'elemento di protezione (15), i contromezzi essendo una sede (23) realizzata entro la parete (20A) del suddetto foro passante (20).
6. Ago cannula di cui alla rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che la cavità (17) di detto corpo (16) comprende due porzioni (18, 19) tra loro consecutive, la prima porzione (18) essendo rivolta verso la seconda porzione (3) dell 'ago cannula, la seconda porzione (19) rastremandosi verso la prima e terminando con una estremità (19A) di diametro ridotto separante la seconda porzione (19) dalla prima (18), la seconda porzione avendo un<1>apertura (19K) all'estremità della parte (16A) del corpo (16) inserita nel foro passante (20) della seconda porzione (2) dell'ago cannula (1).
7. Ago cannula di cui alla rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che i mezzi di
accoppiamento atti a vincolare la cannula (5) all'elemento di protezione (15) cooperano con l'estremità rastremata di diametro ridotto (19A) della seconda porzione (19) della cavità (17) di tale elemento.
8. Ago cannula di cui alla rivendicazione 1 o 7, caratterizzato dal fatto che i mezzi di accoppiamento sono una deformazione (65) prevista sull'esterno della cannula (5).
9. Ago cannula di cui alla rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che la deformazione (65) è posta ad una distanza dalla punta (13) della cannula (5) inferiore alla lunghezza della seconda porzione (19) della cavità (17) dell’elemento di protezione (15) misurata lungo il suo asse longitudinale (W).
10. Ago cannula di cui alla rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che il diametro della cannula (5) in ogni sua parte diversa della deformazione (65) è inferiore a quello della estremità rastremata (19A) della seconda porzione (19) della cavità (17) dell'elemento di protezione (15), il diametro di tale estremità essendo inferiore a quello della deformazione (65) della cannula ( 5)
11. Ago cannula di cui alla rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che la parte terminale (19A) della seconda porzione (19) della cavità (17) dell’elemento di protezione (15) è svasata (in 70) sul suo lato rivolto verso la prima porzione (18) di tale cavità (17).
12. Ago cannula di cui alla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che ì mezzi di chiusura sono un corpo (43) conformato ad L e presentante porzioni angolate (44, 45), una prima (44) dì queste ultime essendo atta a posizionarsi frontalmente alla cavità (17) dell'elemento di protezione (15) all'atto della separazione di quest'ultimo dalla prima porzione (2) dell'ago cannula (1).
13. Ago cannula di cui alla rivendicazione 12, caratterizzato dal fatto che detto corpo (43) è caricato elasticamente a portare la prima (44) delle sue porzioni frontalmente alla cavità (17), in questa posizione posizionandosi frontalmente all’apertura (19K) della seconda porzione della cavità (17) rivolta verso la prima porzione (2) dell'ago cannula (1).
14. Ago cannula di cui alla rivendicazione 12, caratterizzato dal fatto che l'elemento di
protezione (15) comprende un elemento elastico (50) avente una prima estremità (51) solidale al corpo (16) dell'elemento di protezione (15) stesso e una seconda estremità (52) agente sulla parte (45) del corpo (43) conformato ad L così da spingere la prima porzione (44) di quest'ultimo frontalmente alla cavità (17).
15. Ago cannula di cui alla rivendicazione 12, caratterizzato dal fatto che il corpo (43) è parte di una prima porzione (15B) dell'elemento di protezione (15) atta a essere vincolata ad una seconda porzione (15A) in cui è presente la cavità interna (17) di tale elemento.
16. Ago cannula di cui alla rivendicazione 12, caratterizzato dal fatto che le porzioni (44, 45) del corpo (43) formano un angolo acuto fra di loro.
17. Ago cannula di cui alla rivendicazione 16, caratterizzato dal fatto che l'apertura (19K) della parte (16A) del corpo (16) rivolta verso il catetere giace su un piano incìdente nell'asse (W), tale apertura (19K) essendo inclinata rispetto a tale asse (W) di un angolo pari all'angolo compreso tra le partì (44, 45) del corpo (43).
18. Ago cannula di cui alla rivendicazione 12, caratterizzato dal fatto che è presente un
accoppiamento meccanico tra la porzione (44) del corpo (43) e la parte (16A) del corpo (16) dell'elemento di protezione (15) provvista dell'apertura (19K).
19. Ago cannula di cui alla rivendicazione 15, caratterizzato dal fatto che la prima porzione (15B) è conformata sostanzialmente ad U rovesciata e comprende due bracci (30, 31) atti ad unirsi alla seconda porzione (15A) mediante accoppiamento meccanico, tali bracci essendo connessi da una parte trasversale (32) da cui si aggetta il corpo (43) conformato ad L.
20 . Ago cannula di cui alla rivendicazione 19, caratterizzato dal fatto che detti bracci (30, 31) presentano estremità (33) atte ad accoppiarsi a scatto con rispettive sedi (35) previste nella seconda porzione (15A) dell'elemento di protezione.
21. Ago cannula di cui alle rivendicazioni 12 e 13, caratterizzato dal fatto che la prima porzione del corpo (43) conformato ad L presenta una estremità (44A) atta ad accoppiarsi in accoppiamento di forma con l'esterno della prima porzione (2) dell'ago cannula (1) su cui tale estremità preme quando l'elemento di protezione è solidale alla suddetta prima porzione (2) dell'ago
cannula (1) a seguito della carica elastica.
22. Ago cannula di cui alla rivendicazione 1, caratteri2zato dal fatto che sono previsti mezzi antitorsione (55) sull'elemento di protezione (15) atti a cooperare con contromezzi (60) della prima porzione (2) dell'ago cannula al fine di evitare movimenti torsionali relativi tra quest'ultima e detto elemento.
23. Ago cannula di cui alla rivendicazione 22, caratterizzato dal fatto che i mezzi antìtorsione sono almeno un braccio (55) sporgente dall'elemento di protezione ed atto a cooperare con un ribassamento (60) previsto su una flangia di estremità (61) di detta prima porzione (2) dell'ago cannula (1).
24. Ago cannula di cui alla rivendicazione 23, caratterizzato dal fatto che 1'elemento antitorsione composto dal braccio (55) presenta un aggancio a scatto atto ad accoppiare l'elemento di protezione (15) alla porzione anteriore (2) del suddetto ago cannula (1).
25. Ago cannula di cui alla rivendicazione 22, caratterizzato dal fatto che i mezzi antitorsione sono perni che si inseriscono in sedi previsti nella prima e nella seconda porzione (2, 3)
dell’ago cannula.
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