ITMI20060779A1 - Sistema e procedimento per la protezione delle persone che si trovano in una galleria interessata da un incendio - Google Patents

Sistema e procedimento per la protezione delle persone che si trovano in una galleria interessata da un incendio Download PDF

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ITMI20060779A1
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Alessandro Torti
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    • A62CFIRE-FIGHTING
    • A62C3/00Fire prevention, containment or extinguishing specially adapted for particular objects or places
    • A62C3/02Fire prevention, containment or extinguishing specially adapted for particular objects or places for area conflagrations, e.g. forest fires, subterranean fires
    • A62C3/0257Fire curtains, blankets, walls, fences
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    • AHUMAN NECESSITIES
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Description

DESCRIZIONE
La presente invenzione è relativa ad un sistema ed un procedimento per la protezione delle persone che si trovano in una galleria interessata da un incendio.
Come è noto in tempi recenti sono scoppiati nelle varie gallerie stradali e/o ferroviarie dell'Europa e in altre parti del mondo diversi incendi, più o meno distruttivi, con effetti spesso tragici per le persone interessate.
Tali incendi sono di regola dovuti all'infiammazione accidentale, nei punti più diversi delle gallerie, dei mezzi trasporto che vi transitano e/o del loro carico.
A seconda del tipo e della quantità di materiale infiammabile coinvolto nell'incendio e delle condizioni particolari di ventilazione, zone più o meno estese della galleria, attorno al focolaio dell'incendio, sono in brevissimo tempo afflitte da temperature elevate e da gas/fumi nocivi
Tali temperature, e anche più spesso i gas/fumi emanati dal incendio si rivelano letali per le persone che si trovano in queste zone.
È quindi essenziale, per assicurare l'incolumità e anche la sopravvivenza delle persone, di metterle nelle condizioni di riparasi dagli effetti immediati dell'incendio per potersi allontanare e trovare rifugio e salvezza.
Nelle gallerie più importanti con lunghezze di diversi chilometri, come quelle del Frejus o Monte Bianco, sono state create delle vie di fuga ventilate ed isolate dall'ambiente della galleria e con ingressi protetti, a tenuta stagna. Tali ingressi sono forniti a distanze, uno dall'altro, percorribili in tempi dell'ordine di parecchi minuti, ed è quindi necessario per le persone poterli coprire in sicurezza, trovando l'ingresso più vicino nel minimo tempo possibile e senza subire gli effetti dell'incendio.
Nelle gallerie più piccole e anche in quelle di lunghezze medie che arrivano a qualche chilometro di lunghezza, tali vie di fuga non sono previste ed è quindi vitale permettere alle persone di allontanarsi dalla zona dell'incendio e a riuscirci di raggiungere incolume una delle uscite.
Varie tecniche di protezione anti-incendio, in particolare dall'effetto del calore del fuoco sono note in cui uno schermo protettivo tra il punto dell'incendio e una persona, ad esempio un pompiere, viene creato mediante espulsione sotto pressione d'acqua attraverso un apposito ugello.
Nei brevetti US-A-3069100 e US-A-3109593 sono descritti sistemi in cui un getto d'acqua uscente sotto pressione da un tubo urta contro un disco deflettore creandosi in questo modo un ventaglio d'acqua ascendente con una certa consistenza e uniformità e che fornisce una certa protezione dal calore. In tali sistemi viene sfruttato anche il ritorno in caduta del velo d'acqua che viene cosi a raddoppiare lo spessore del velo ascendente.
Nonostante l'efficacia del sistema per conferire una certa protezione dal calore, esso non è in grado di fornire la consistenza e spessore necessario a proteggere anche dai fumi. Inoltre nelle gallerie di transito stradale e/o ferroviario è sconveniente e spesso inefficace generare veli d'acqua dal basso verso l'alto.
Sono stati perciò creati dei sistemi di erogazione di veli d'acqua per le gallerie dall'alto verso il basso, come descritto per esempio nel documento giapponese JP-A-61-011122 che insegna generare attraverso un ugello a piastra deflettrice, dall'alto verso il basso, una pluralità di sottili veli d'acqua, succedentesi in una direzione di fuga. L'acqua è miscelata con CuCl per abbassare l'emissione di CO.
Un altro sistema viene descritto nel documento IT 1313687 intestato allo stesso titolare che prevede la suddivisione di una galleria in una pluralità di sezioni, monitorate ciascuna da rispettivi sensori di temperatura, e delimitate da erogatori di liquido non infiammabile posti in corrispondenza del soffitto della galleria e capaci ad erogare veli di liquido trasversali all'estensione della stessa, da una parte e dall'altra della sezione interessata dall'incendio, essendo tali veli capaci a fermare buona parte del flusso di fumi e gas nocivi generati dall'incendio. Il liquido non infiammabile è costituito da una miscela di acqua con sostanze estinguenti la fiamma.
Sebbene tale sistema si è rilevato superiore agli altri sistemi sinora ideati, esso non è scevro di inconvenienti.
Il sistema di sensori di temperatura disposti a distanza uno dall'altro lungo la galleria è in grado di rilevare con precisione all'incirca la zona in cui scoppia l'incendio e dove la temperatura raggiunge subito un picco rilevabile, zona che poi viene inquadrata da veli di liquido generati dai mezzi erogatori laterali al sensore più vicino all'incendio. Tuttavia, non si può rilevare con precisione l'estensione esatta dell'incendio, se questo come spesso accade arriva a coprire una zona più estesa di quella efficacemente monitorata dal singolo sensore, essendo perciò necessario, preventivamente, di generare veli d'acqua supplementari in aggiunta a quelli già inquadranti il focolaio.
Anche se tale precauzione possa rivelarsi efficace a circoscrivere l'incendio, garantendo un minimo di tempo necessario alle persone coinvolte ad allontanarsi, essa richiede un alto consumo di liquido il che accorcia sostanzialmente e in modo sconveniente il tempo utile di intervento dell'impianto, specie nelle gallerie collocate in posti isolati o in montagna, dove le riserve idriche sono scarse, di difficile accesso, dispendiose da assicurare e spesso, durante le stagioni fredde, sottoposte a temperature molto sotto il punto di congelamento dell'acqua.
Inoltre, i veli generati con l'impianto noto, si sono rivelati di compattezza e uniformità insufficienti a garantire che il singolo velo sia in grado di fermare efficacemente i fumi, gas e calore generati dall'incendio, specie quando sia a causa dei gradienti di temperatura creati sia dei flussi di vento già presenti in galleria, si formano correnti d'aria che deflettono i veli di liquido alimentando il fuoco in ossigeno e permettendo inoltre la diffusione rapida di fumi e gas tossici.
E' quindi necessario migliorare ed Ottimizzare il sistema noto per renderlo il più sicuro, efficace ed economico possibile.
Di conseguenza, un compito precipuo della presente invenzione è quello di eliminare gli inconvenienti sopra lamentati nei tipi noti di sistemi di protezione antincendio in gallerie, escogitando un nuovo sistema e procedimento migliorati per la protezione delle persone che si trovano in una galleria interessata da un incendio e che siano in grado di fornire una protezione efficace per l'allontanamento delle persone coinvolte in tutta sicurezza nonché un funzionamento per un tempo abbastanza lungo da permettere anche il possibile intervento delle squadre di soccorso.
Nell'ambito di questo compito, uno scopo dell'invenzione è quello di fornire un sistema e procedimento migliorati per la protezione delle persone che si trovano in una galleria interessata da un incendio che siano efficaci anche con quantità limitate di liquido e che non risentono dell'influenza delle correnti d'aria o del vento presenti in galleria.
Un altro scopo ancora dell'invenzione è quello di fornire un sistema e procedimento migliorati per la protezione delle persone che si trovano in una galleria interessata da un incendio che siano sempre affidabili, anche in condizioni di temperature ambientali molto rigide.
Un importante scopo dell'invenzione è quello di fornire un sistema e procedimento migliorati per la protezione delle persone che si trovano in una galleria interessata da un incendio che abbia costi di installazione e sfruttamento talmente contenuti da permettere l'installazione anche in gallerie stradali o ferroviarie secondarie e con una o diverse corsie trafficabili.
Non ultimo scopo dell'invenzione è quello di fornire un sistema e procedimento migliorati per la protezione delle persone che si trovano in una galleria interessata da un incendio che possano essere implementati in modo semplice ed economico in qualsiasi galleria esistente, anche in quelle già dotate di vie di fuga protette e/o di sistemi di ventilazione, operazioni che non richiedano lavori complicati e lunghi o modifiche degli impianti già esistenti.
Questo compito, nonché questi ed altri scopi che meglio appariranno in seguito sono raggiunti da un sistema e procedimento migliorati per la protezione delle persone che si trovano in ,una galleria interessata da un incendio, secondo l'invenzione, come definito nelle rivendicazioni.
Un sistema per la protezione delle persone che si trovano in una galleria interessata da un incendio, secondo l'invenzione comprende un impianto di erogazione di liquido non infiammabile costituito da una sorgente di liquido non infiammabile, da mezzi di erogazione del liquido disposti in corrispondenza di una pluralità di posizioni prescelte lungo l'estensione longitudinale di detta galleria e da mezzi per il trasporto del liquido tra detta sorgente e detti mezzi di erogazione; un impianto di rilevazione di incendio atto a rilevare il momento dello scoppio e l'ubicazione di un incendio in detta galleria; e almeno due schermi di liquido non infiammabile generati da detti mezzi di erogazione di liquido, in seguito al rilevamento di un incendio da parte di detto impianto di rilevazione, in almeno due di dette posizioni prescelte, in cui detto impianto di rilevazione dì incendio comprende mezzi di rilevamento adatti a rilevare l'ampiezza della zona interessata dall'incendio lungo detta estensione longitudinale della galleria,' detti almeno due schermi di liquido generati da detti mezzi di erogazione di liquido sono collocati in modo da inquadrare da un lato e dall'altro detta zona interessata dall'incendio, coprendo ciascuno completamente la rispettiva sezione trasversale della galleria, un'eventuale o eventuali schermi addizionali di liquido essendo generati in posizioni esterne ai due detti schermi di liquido, preferibilmente dal lato di detta zona interessata dall'incendio corrispondente alla direzione di allontanamento per le persone più idonea, detti almeno due schermi di liquido essendo costituiti da rispettivi muri di liquido omogenei e di spessore costante,generati da detto impianto di erogazione del liquido con portate di da circa 600 a circa 2100 l/min e a pressioni di da circa 3 a circa 4 bar per un tempo complessivo sufficiente a permettere l'allontanamento delle persone dalla zona interessata dall'incendio e l'intervento del personale di sicurezza.
Secondo l'invenzione è previsto anche un procedimento per la protezione delle persone che si trovano in una galleria interessata da un incendio e dotata di un impianto di erogazione di liquido non infiammabile che è costituito da una sorgente di liquido non infiammabile, da mezzi di erogazione del liquido disposti in corrispondenza di una pluralità di posizioni prescelte lungo l'estensione longitudinale di detta galleria e da mezzi per il trasporto del liquido tra detta sorgente e detti mezzi di erogazione, e di un impianto di rilevazione di incendio in detta galleria, comprendente le fasi per: il monitoraggio continuo di sezioni di monitoraggio prestabilite di detta galleria, ciascuna di dette sezioni di monitoraggio comprendente almeno una di detta pluralità di posizioni prescelte lungo l'estensione longitudinale di detta galleria dotata di detti mezzi di erogazione di liquido; il rilevamento in modo disgiunto, del momento dello scoppio e dell'ubicazione di un incendio entro una di dette sezioni di monitoraggio e/o il rilevamento in modo solidale, in due o più di dette sezioni, dell'ampiezza della zona interessata dall'incendio quando questa si estende, lungo detta estensione longitudinale della galleria, in più di una di dette sezioni di monitoraggio;1'attivazione selettiva di detti mezzi di erogazione di liquido e l'erogazione di liquido non infiammabile a portate di da circa 600 a circa 2100 l/min e a pressioni di da circa 3 a circa 4 bar per la generazione,di muri di liquido omogenei e di spessore costante creanti due schermi di liquido che inquadrino rispettivamente, da un lato e dall'altro, detta zona interessata dall'incendio e coprano completamente la rispettiva sezione trasversale della galleria; e il mantenimento di detti schermi di liquido creati da detti muri di liquido per un tempo complessivo sufficiente a permettere l'allontanamento delle persone dalla zona interessata dall'incendio e l'intervento del personale di sicurezza.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi della presente invenzione risulteranno maggiormente evidenti dalla descrizione dettagliata di una forma di realizzazione preferita, ma non esclusiva, e di alcuni esempi illustrati a titolo indicativo e non limitativo, negli allegati disegni, in cui:
la Figura 1 è una rappresentazione schematica, in prospettiva, di una sezione di galleria dotata di un sistema di protezione secondo 1'invenzione;
la Figura 2 rappresenta una vista prospettica, in esploso, di un ugello a deflettore per getto a ventaglio, secondo l'invenzione;
la Figura 3 rappresenta una vista in sezione trasversale assiale dell'ugello a deflettore, secondo l'invenzione, rappresentato in Figura 2; le Figure 4 e 5 rappresentano viste schematiche in sezione trasversale di due diverse forme di realizzazione di schermi di liquido noninfiammabile, secondo l'invenzione, generati in gallerie ad una sola corsia e, rispettivamente, a quattro corsie;
la Figura 6 rappresenta una vista schematica, in sezione longitudinale, di una porzione di galleria dotata del sistema di protezione secondo l'invenzione mostrato in fase attiva e con direzione di fuga preferenziale;
la Figura 7 rappresenta una vista schematica, in sezione longitudinale, di una porzione di galleria già dotata di vie di fuga e sistema di aerazione e inoltre con il sistema di protezione, secondo l'invenzione, mostrato in fase attiva e con direzione di fuga preferenziale;
la Figura 8 rappresenta una vista schematica, in sezione longitudinale, di una porzione di galleria dotata con il sistema di protezione secondo l'invenzione, mostrato in fase attiva, e con direzione di fuga preferenziale con un terzo schermo di liquido non infiammabile.
Con riferimento alle figure allegate, un sistema la protezione delle persone che si trovano in una galleria 1 interessata da un incendio comprende un impianto 10 di erogazione di liquido non infiammabile costituito da una sorgente 11 di liquido non infiammabile, da mezzi 12 di erogazione del liquido disposti in corrispondenza di una pluralità di posizioni prescelte lungo l'estensione longitudinale della galleria 1 e da mezzi 13 per il trasporto del liquido tra detta sorgente 11 e detti mezzi di erogazione 12. Il sistema comprende inoltre un impianto di rilevazione di incendio 14 atto a rilevare il momento dello scoppio e l'ubicazione di un incendio nella galleria 1 e almeno due schermi 15 di liquido non infiammabile generati dai mezzi di erogazione di liquido 12, in seguito al rilevamento di un incendio da parte dell'impianto di rilevazione 14, in almeno due delle posizioni prescelte.
La peculiarità del sistema è costituita/nella forma preferita ma non esclusiva dell'invenzione, dal fatto che l'impianto di rilevazione 14 di incendio comprende mezzi di rilevamento 20 adatti a rilevare non solo il punto di scoppio dell'incendio ma anche l'ampiezza della zona Z interessata dall'incendio lungo l'estensione longitudinale della galleria 1, gli almeno due schermi di liquido 15 generati dai mezzi di erogazione di liquido 12 essendo collocati in modo da inquadrare da un lato e dall'altro la zona Z interessata dall'incendio, coprendo ciascuno completamente la rispettiva sezione trasversale della galleria 1. Un'eventuale o eventuali schermi 15 addizionali di liquido sono vantaggiosamente generati in solo posizioni esterne ai due schermi 15 di liquido e preferibilmente dal lato della zona Z interessata dall'incendio corrispondente alla direzione di allontanamento D per le persone più idonea, impedendo così la diffusione di fumi, gas e calore nocivi principalmente in tale direzione con ovvio risparmio di liquido.
Ottimamente, per avere risultati migliori in termini di efficienza di protezione, massimo risparmio di liquido e‘massima durata della protezione, gli almeno due schermi di liquido 15 sono costituiti da rispettivi muri di liquido omogenei e di spessore costante generati da detto impianto di erogazione del liquido con portate di da circa 600 a circa 2100 l/min e a pressioni di da circa 3 a circa 4 bar per un tempo complessivo sufficiente a permettere l'allontanamento delle, persone dalla zona Z interessata dall'incendio e l'intervento del personale di sicurezza.
Il liquido non infiammabile può essere costituito da acqua, ma è preferibilmente costituito da un miscela di acqua con un liquido integratore. A differenza dalla tecnica nota il liquido integratore è vantaggiosamente costituito da una composizione con proprietà adatte ad aumentare la tensione superficiale del muro di liquido e ad alzare il punto di congelamento, di ebollizione e le capacità di estinzione e detersive della miscela nei confronti dei fumi e gas generati dall'incendio.
In particolare, il liquido integratore è costituito da una combinazione, ad alta biodegradabilità, di tensioattivi anionici, sali inorganici e acqua demi, disponibile in commercio ed identificata col marchio BIOSINTEX APT.
È stato stabilito che per avere i risultati migliori, nella variante preferita ma non esclusiva dell'invenzione, la miscela è preferibilmente costituita da acqua in proporzione di 97-94% in volume e da liquido integratore in proporzione di 3-6% in volume.
La sorgente di liquido 11 è preferibilmente progettata a comprendere una riserva idrica sufficiente per assicurare la generazione degli almeno due schermi di liquido 15 per un tempo non inferiore a 20 minuti, preferibilmente di almeno 30 minuti, e più preferibilmente di almeno 90 minuti, il che in genere fornisce comunque il minimo di tempo necessario, anche nelle gallerie lunghe di 5-13 km, per l'allontanamento ed il soccorso delle persone coinvolte, con l'eventuale intervento delle squadre specializzate nei tempi previsti dai normativi vigenti.
Nella forma realizzativa preferita il sistema secondo l'invenzione comprende mezzi di erogazione di liquido 12 formati da una pluralità di ugelli 30 a deflettore 31 con getto a ventaglio, adatti a generare muri di liquido omogenei e di spessore costante che coprono completamente la sezione trasversale della galleria 1 nelle posizioni prescelte in cui vengono generati gli schermi 15. Gli ugelli sono previsti in gruppi in cui singoli ugelli 30 sono disposti tra loro distanziati e collocati in un piano perpendicolare alla estensione longitudinale della galleria 1, in modo che i getti di liquido a ventaglio siano in grado di coprire completamente la sua sezione trasversale. Il numero di ugelli 30 di un gruppo viene stabilito a seconda del numero di corsie di percorrenza della galleria (una corsia ha tipicamente 3-3,5 m di larghezza, ma è possibile l'adattamento del sistema, entro i parametri di portate e pressioni menzionate, per larghezze di corsia diverse), essendo detto gruppo preferibilmente formato da due ugelli 30 per gallerie 1 con una sola corsia oppure, per gallerie 1 con due, tre, quattro, o sei corsie, rispettivamente da tre, quattro, cinque o sette ugelli 30.
Gli ugelli 30 sono costituiti ciascuno, in una loro forma di realizzazione preferita ma non esclusiva, da una piastra 32 e da una contro-piastra 33, formanti il deflettore 31, e disposte affacciate con rispettive prime loro facce corrispondenti’interne 35, 36 collocate ad una distanza <à una dall'altra cosi da formare un'intercapedine 37 di formazione e omogeneizzazione del getto di fluido. L'intercapedine 37 ha una zona perimetrale di bordo con un primo tratto otturato 38 e un secondo tratto aperto 39, quest'ultimo formante una fessura 40 di erogazione del getto di fluido a ventaglio. La contro-piastra 33 è dotata sulla sua seconda superficie esterna 41, opposta alla sua prima superficie interna 36, di un foro passante 42 che forma sulla prima superficie interna 36, uno sbocco per l'ingresso del liquido nell'intercapedine 37, e da una ghiera 43 di alimentazione con passaggio 44 di alimentazione e orifizio 45 di calibrazione in collegamento col foro passante 42 per fornire portata controllata di liquido nell'intercapedine 37. Nella ghiera 43 si può inserire, ad esempio, mediante avvitamento o altro, un nipplo di raccordo 60 oppure direttamente un condotto di alimentazione.
Il primo tratto otturato 38 è formato, in una forma di realizzazione preferita ma non esclusiva dell'invenzione, da un elemento distanziatore 46 di spessore variabile comprendente una prima regione di otturazione 46a del primo tratto 38 della zona perimetrale che ha spessore definente la larghezza dell'intercapedine 37, e una seconda regione 46b di spessore minore della prima regione 46a che è affacciata allo sbocco per liquido in modo da fornire deviazione del flusso di liquido alimentato attraverso la ghiera 43 lungo l'intercapedine 37 e verso detta fessura di erogazione 40.
La regione 46b ha, nella forma realizzativa mostrata nelle Figure 2 e 3 una sezione di spessore costante, ma essa può essere anche realizzata, in una variante, con spessore decrescente dallo spessore della prima regione 46a, oppure con spessore uguale alla metà dello spessore della regione 46a fino a raggiungere, ad esempio nella sua parte estrema arrivante all'incirca dell'asse del foro passante 42, lo spessore zero.
Nella forma di realizzazione preferita ma non esclusiva dell'invenzione, i mezzi 13 per il trasporto del liquido comprendono un gruppo di pompaggio 50, 51, 52 costituito da un impianto di pompaggio di spinta ad azionamento elettrico 50, e preferibilmente, in aggiunta, da un impianto di pompaggio ad azionamento elettrico di pressurizzazione 51, ed ancora più preferibilmente, anche da un impianto di pompaggio di spinta di riserva 52 ad azionamento a motore termico.
La sorgente di liquido contiene una riserva idrica ed è dotata inoltre di un impianto premiscelatore 54, previsto a vale della riserva idrica stessa, per la preparazione della miscela di acqua e liquido integratore. I mezzi per il trasporto del liquido 13 comprendendo un complesso di tubazioni 55 idoneo a permettere spostamento di liquido dalla riserva idrica 11 e/o da detto impianto premiscelatore 54 ai mezzi di erogazione 12 con le portate e le pressioni necessarie per la generazione dei muri di liquido. Il complesso di tubazioni 55 comprende una tubazione dorsale 56 estendentesi lungo l'estensione longitudinale della galleria e, da essa diramantesi in corrispondenza di ciascuna di dette posizioni prescelte, una pluralità di tubazioni di distribuzione 57 di liquido ciascuna in collegamento di alimentazione in liquido con i rispettivi ugelli 30 per la generazione dei muri di liquido. Le tubazioni di distribuzione 57 sono dotate ciascuna di un rispettivo gruppo valvolare 58 comandabile a distanza per interrompere o per permettere alimentazione di liquido in pressione agli ugelli 30. Le tubazioni di distribuzione 57, possono essere sia costituite, come in Figura 1, da tratti paralleli (da 2 a 7 tratti paralleli) ciascuno, alimentanti in parallelo ciascuno degli ugelli 30 costituenti il gruppo di generazione dello schermo 15, oppure da un solo tratto di diramazione che reca ed alimenta in serie gli ugelli del gruppo. Nella variante a tratti paralleli (da 2 a 7) si forma uno schermo di veli di liquido paralleli a denti di pettine, che fornisce una struttura di muro di liquido multi-strato, molto efficace.
La riserva idrica 11 è contenuta in una vasca prevista in una posizione nei pressi della o nella galleria, idonea e necessaria a far funzionare l'impianto per l'autonomia prestabilita. Essa può vantaggiosamente, ove possibile,essere collegata a sorgenti di alimentazione con acqua esistenti nella zona della galleria stessa.
I gruppi valvolari 58 sono degli stacchi valvolati, installati ad intervalli regolari compresi preferibilmente tra i 20 e i 100 metri, in dipendenza anche dalla struttura stessa della galleria 1 e dalla presenza di eventuali corridoi con uscite di emergenza, nicchie con apparecchiature per i soccorsi e primo intervento ecc ... . I gruppi valvolari 58 sulle diramazioni 57 possono quindi, tipicamente ma non esclusivamente, essere costituiti da un tronchetto a due (o 3, 4, 5 o 7) vie derivante dalla linea dorsale primaria 56, intercettato a monte da una valvola a saracinesca manuale e da una valvola ad attivazione elettrica-automatica. Sul gruppo valvolare 58 è preferibilmente presente anche un pressostato per la segnalazione del passaggio dell'acqua avvenuto e un dispositivo manuale per consentire un'apertura in loco, qualora si verificasse la necessità di intervenire manualmente dal "campo".
Il sistema secondo la forma realizzativa preferita ma non esclusiva dell'invenzione prevede anche un impianto di rilevazione di incendio 14 comprendente mezzi sensori 24 della direzione e velocità delle correnti d'aria nella galleria 1, e preferibilmente inoltre, videocamere 21 disposte nella galleria 1 e atte a rilevare lo scoppio di un incendio e a seguire le persone e i mezzi di trasporto coinvolti. In aggiunta, ancora più preferibilmente, sono previste anche apparecchiature ottiche/acustiche 22 di segnalazione per impartire alle persone istruzioni di comportamento in caso di pericolo, quali segnali acustici o,istruzioni vocali e/o segnali ottici di pericolo e/o di divieto di passaggio.
Non ultimo, l'impianto di rilevazione di incendio 14 comprende mezzi sensori di temperatura 20 installati nella galleria 1, una centrale CI per la rilevazione di incendio ed una centrale C2 per la gestione degli eventi. Dette centrali CI e C2 sono connesse una con l'altra ed adatte ad essere integrabili come unica centrale C1/C2, in collegamento di trasmissione di dati/comandi con i mezzi sensori di temperatura 20, con i mezzi sensori della direzione e velocità delle correnti d'aria 24, con le videocamere 21 e con le apparecchiature ottiche/acustiche di segnalazione 22 (installate agli ingressi della galleria e/o nelle sezioni di monitoraggio), e con i gruppi valvolari 58 comandabili a distanza.
I mezzi sensori di temperatura 20 comprendono un sensore lineare costituito da un cavo a fibra ottica 25 applicato sulla volta e lungo l'estensione longitudinale della galleria 1.
In altre variante costruttive, i mezzi sensori di temperatura 20 possono comprendere, in aggiunta o in alternativa, sensori termoelettrici ad infrarosso, sensori a variazione di resistenza, termistori, o termocoppie, essendo prevista in questo caso, per ciascuno, una soglia di temperatura di attivazione.
Il sistema secondo l'invenzione prevede inoltre che la galleria 1 venga suddivisa in una pluralità di sezioni successive di monitoraggio Sl,S2...Sn, con lunghezze preferibilmente uguali e stabilite a seconda della lunghezza complessiva della galleria 1 e del tipo di mezzi in essa transitabili. Le lunghezze delle sezioni di monitoraggio Sl-Sn sono preferibilmente comprese tra 20m e 100m, e più preferibile esse sono di 60m, le posizioni prescelte di disposizione di detti mezzi di erogazione 12 lungo l'estensione della galleria essendo collocate almeno una in ciascuna di dette sezioni di monitoraggio Sl-Sn.
Nella costruzione preferita descritta, l'impianto di rilevazione di incendio, secondo l'invenzione, è adatto a rilevare in modo disgiunto il momento dello scoppio e l'ubicazione di un incendio entro una di dette sezioni Sl-Sn di monitoraggio e/o a rilevare in modo solidale, in due o più di dette sezioni, l'ampiezza della zona Z interessata dall'incendio quando questa si estende, lungo l'estensione longitudinale della galleria 1, in più di una di dette sezioni di monitoraggio Sl-Sn.
La centrale di gestione eventi C2 è dotata di hardware (ad esempio un PC con funzione di quadro sinottico) e software adatti per la gestione ed il controllo di tutti gli eventi relativi al rilevamento di un incendio e alle misure da intraprendere successivamente al rilevamento e di una pulsantiera, con numero di pulsanti quante sono le sezioni di monitoraggio Sl-Sn predeterminate in cui e suddivisa la galleria 1, per l'attivazione manuale individuale e/o congiunta dei gruppi valvolari 58.
Il procedimento per la protezione delle persone che si trovano in una galleria interessata da un incendio, secondo la forma di realizzazione preferita, si sviluppa secondo le fasi per: il monitoraggio continuo delle sezioni di monitoraggio Sl-Sn prestabilite della galleria 1, ciascuna delle sezioni di monitoraggio comprendendo almeno una della pluralità di posizioni prescelte lungo l'estensione longitudinale della galleria 1 dotata di detti mezzi di erogazione di liquido 12; il rilevamento in modo disgiunto, del momento dello scoppio e dell'ubicazione di un incendio entro una di dette sezioni di monitoraggio Sl-Sn e/o il rilevamento in modo solidale, in due o più di dette sezioni, dell'ampiezza della zona Z interessata dall'incendio quando questa si estende, lungo l'estensione longitudinale della galleria 1, in più di una di dette sezioni di monitoraggio Sl-Sn; (nelle Figure 1, 6 e 8 sono mostrati esempi di incendi coinvolgenti due di dette sezioni consecutive); l'attivazione selettiva dei mezzi di erogazione di liquido 12 e l'erogazione di liquido non infiammabile a portate di da circa 600 a circa 2100 l/min e a pressioni di da circa 3 a circa 4 bar per la generazione di muri di liquido omogenei e di spessore costante creanti due schermi di liquido 15 che inquadrino rispettivamente, da un lato e dall'altro, la zona interessata dall'incendio Z e coprano completamente la rispettiva sezione trasversale della galleria 1; e il mantenimento degli schermi di liquido 15 creati dai muri di liquido per un tempo complessivo sufficiente a permettere l'allontanamento delle persone dalla zona Z interessata dall'incendio e l'intervento del personale di sicurezza.
Il procedimento prevede inoltre la generazione di muri di liquido addizionali creanti ulteriori schermi di liquido 15 (vedere Figura 8), generati in posizioni esterne ai due detti schermi di liquido 15, e preferibilmente dal lato della zona Z interessata dall'incendio corrispondente alla direzione D di.allontanamento per le persone più idonea.
Sebbene i due muri di liquido siano necessari per circoscrivere una zona Z, in presenza di venti preponderanti e/o pendenze significanti della galleria 1 va aggiunto almeno un terzo muro dalla parte che necessita rinforzo e che sarà anche quella più idonea per l'allontanamento delle persone.
Prima della fase per l'erogazione di liquido, si prevede anche una fase di premiscelazione per la preparazione di una miscela di acqua e liquido integratore che costituisce il liquido non infiammabile erogato. La fase di premiscelazione comprende miscelare acqua in proporzione di 97-94% in volume con liquido integratore in proporzione di 3-6% per preparare detta miscela.
La fase di attivazione di dei mezzi di erogazione 12 comprende l'alimentazione del liquido agli ugelli 30 a deflettore 31 dotati dell'intercapedine 37 e la formazione e omogeneizzazione nell'intercapedine di un getto di liquido a ventaglio attraverso impatto controllato di flusso di liquido su due prime superfici contrapposte 35, 36 della piastra 32 e contro-piastra 33 formanti l'intercapedine.
In una fase iniziale, il procedimento secondo l'invenzione, comprende la divisione della galleria nelle sezioni'di monitoraggio Sl-Sn, che sono monitorate durante la fase di monitoraggio continuo, e che hanno lunghezze preferibilmente uguali e stabilite a seconda della lunghezza complessiva della galleria e del tipo di mezzi in essa transitabili. Tali lunghezze sono preferibilmente scelte essere di da 20m a 100m, più preferibilmente da 60m. La fase iniziale è completata con il collocamento di dette posizioni prescelte per la predisposizione dei mezzi di erogazione almeno una in ciascuna di dette sezioni di monitoraggio.
Il mantenimento degli schermi di liquido 15 creati dai muri di liquido è eseguito per un tempo complessivo non inferiore a 20 minuti, preferibilmente per almeno 30 minuti, e più preferibilmente per almeno 90 minuti.
La fase di rilevamento può comprendere inoltre il rilevare, mediante l'impianto di rilevazione di incendio 14, la direzione effettiva e velocità delle correnti d'aria in galleria, nonché la direzione effettiva lungo la galleria 1 nella quale si trova il rifugio o l'estremità della galleria più vicina alla zona interessata dall'incendio, stabilire in base ai dati ricavati dal rilevamento della direzione effettiva la direzione D di allontanamento delle persone coinvolte più idonea da seguire, l'eventuale generazione dei muri di liquido addizionali essendo quindi eseguita da detti mezzi erogatori 12 collocati dal lato della zona Z interessata dall'incendio corrispondente alla direzione D di allontanamento stabilita più idonea. Preferibilmente, è previsto anche di impartire alle persone coinvolte, mediante le apparecchiature ottiche/acustiche di segnalazione 22, le istruzioni di comportamento nel caso specifico e l'interruzione dell'eventuale alimentazione di corrente' almeno nella zona interessata dall'incendio, ed infine, di avvisare il personale di sicurezza per intervenire.
Un effetto migliorativo importante del BIOSINTEX-SE/APT, rispetto al già noto Bioversal, è quello di creare maggior tensione superficiale all'acqua al fine di garantire maggior resistenza meccanica al muro ad liquido in presenza, per esempio, di correnti d'aria o di vento.
Prove pratiche eseguite in gallerie in condizioni reali di incendio, con il sistema dell'invenzione e il Biosintex, hanno mostrato come i muri di liquido 15 creati sono praticamente insensibili a correnti d'aria/venti di fino a 5m/s subendo soltanto deflessioni accettabili per correnti fino a 10 m/s.
I muri creati con miscele a base di Bioversal, in confronto, mostravano deflessioni inaccettabili già per correnti di 3 m/s.
L'utilizzo del Biosintex nel sistema secondo l'invenzione, rispetto al precedentemente utilizzato Bioversal, consente un miglioramento nell'abbattimento dei fumi (sostanze organiche volatili) e un miglioramento nell'abbattimento dei gas tossici quali: CO, S02, NO, N02, HCI, HCN come riporta la tabella seguente:
Tutti i valori della tabella sono stati ottenuti a seguito di prove pratiche, in condizioni reali, eseguite con il sistema dell'invenzione, e rappresentano medie dei risultati ottenuti dai test effettuati su una galleria in scala reale, variando continuamente le condizioni degli elementi caratterizzanti gli esperimenti (dimensioni dell'incendio, dimensione dei luoghi, calore sprigionato dall'incendio, elementi combustibili utilizzati).
Si constata che il beneficio dell'utilizzo con una miscelazione al 6% di Biosintex, per quanto riguarda l'abbattimento di fumi/gas, è di poco maggiore rispetto all'utilizzo al 3%. Si è trovato che dosaggi superiori al 6% danno miglioramenti trascurabili.
Si è in pratica così costato che i valori di abbattimento dei fumi e gas col Biosintex rispetto al Bioversal sono in genere migliori.
Un importante vantaggio dell'utilizzo del prodotto Biosintex miscelato con acqua rispetto al Bioversal, è che oltre a migliorare le performance del muro ad acqua, permette di alzare il punto di congelamento della miscela evitando di coibentare la linea dorsale^ dove le temperature medie ambientali lo consentono; per la stessa ragione innalza il punto di ebollizione della miscela, riducendo la possibilità di generare vapore pericoloso per le persone presenti nel luogo.
L'utilizzo di sola acqua da abbattimenti apprezzabili solo per S02 e N02, HCI, HCN e nerofumo.
Il liquido Biosintex, avendo carattèristiche di estinguente permette inoltre di creare a terra una barriera costituita da una coltre schiumosa (paragonabile alla schiuma a bassa espansione) che agisce sui probabili versamenti di liquidi infiammabili, garantendo così la circoscrizione dell'area incidentata ed evitando il propagarsi dell'incendio.
Inoltre, le caratteristiche del muro di liquido generato da un numero ≥ 2 di ugelli 30 (dipendente dalle dimensioni della sezione di galleria 1 considerata), garantisce una copertura totale dell'intera sezione di galleria 1 anche in caso di soffitto a volta, grazie allo spruzzo a ventaglio di 180° senza angoli di deflessione laterali generato da ogni singolo ugello 30. L'eliminazione degli angoli di deflessione, dovuta alla particolare configurazione degli ugelli 30, sullo spruzzo di liquido permette di creare una migliore chiusura della sezione non creando spazi non protetti ove altrimenti passerebbe il fumo/gas. Il muro di liquido ottenuto è omogeneo e di uguale spessore su tutto il ventaglio grazie agli accorgimenti sopra descritti fatti sull'ugello 30. Si è constatato in pratica che le dimensioni di ogni muro di liquido creato da un solo ugello 30 può raggiungere circa 10/12 metri di larghezza.
La portata totale di ogni singolo muro come sopra definita e a 3-4 Bar di pressione è stata dettata dai test effettuati,nei quali si è considerato che lo spessore del muro di liquido dovesse garantire sia la resistenza meccanica del muro stesso alle correnti d'aria/vento sia la capacità di assorbire calore così da ridurre l'irraggiamento termico almeno del 50% nell'area esterna appena successiva al singolo muro di liquido.
Durante le prove pratiche si è constato anche un significativo incremento della concentrazione di ossigeno nell'atmosfera della zona appena al di fuori dei singoli schermi di liquido 15.
La visibilità risultava anch'essa essere talmente migliore nell'area esterna alla sezione di tunnel interessata dall'incendio e compresa tra i muri di liquido, da permettere facile orientamento delle persone anche in presenza di poca luce, proprio grazie,all'effetto di abbattimento del nero fumo (prodotti volatili) attraverso il singolo muro di liquido.
Oltre i vantaggi della presente invenzione già menzionati, rispetto ai sistemi noti segnalati, si notano anche i seguenti.
L'utilizzo di pressioni relativamente basse, non superiori ai 3-4 bar, permette un dimensionamento dell'impianto meno oneroso e non pericoloso in fase di esercizio.
L'utilizzo di portate definite in range ben precisi garantisce le performance e il risparmio di liquido richiesti.
L'utilizzo di ugelli di dimensioni idonee all'installazione anche in tunnel ferroviari, considerata la ridotta dimensione, riduce l'impatto della corrente d'aria creata al passaggio del treno.
Il sistema permette l'utilizzo di tubazioni (bracci di distribuzione ugelli) flessibili idonee a svolgere l'attività richiesta e allo stesso tempo di essere di facile installazione su soffitti a volta, perché appunto flessibili.
Il procedimento, nonché il sistema concepiti sono suscettibili di modifiche e varianti, evidenti al tecnico del ramo, tutte rientranti nell'ambito delle rivendicazioni accluse.
Inoltre, tutti i dettagli, quali composizioni e quantità delle sostanze e miscele impiegate, materiale e configurazione degli ugelli e gruppi di ugelli, potranno essere sostituiti da altri tecnicamente equivalenti e a seconda dello stato della tecnica, scelti ad esempio, ma non solo, a seconda del tipo e della sagoma della galleria stessa e/o altri fattori e/o elementi tecnico-economici che intervengono nel processo di progettazione-installazione.
Tutti tali dettagli e variazioni, ovvie al tecnico medio del ramo, si intendono comprese nell'ambito protettivo delle rivendicazioni accluse.

Claims (32)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Sistema per la protezione delle persone che si trovano in una galleria interessata da un incendio, 'comprendente: un impianto di erogazione di liquido non infiammabile costituito da una sorgente di liquido non infiammabile, da mezzi di erogazione del liquido disposti in corrispondenza di una pluralità di posizioni prescelte lungo l'estensione longitudinale di detta galleria e da mezzi per il trasporto del liquido tra detta sorgente e detti mezzi di erogazione; un impianto di rilevazione di incendio atto a rilevare il momento dello scoppio e l'ubicazione di un incendio in detta galleria; e almeno due schermi di liquido non infiammabile generati da detti mezzi di erogazione di liquido, in seguito al rilevamento di un incendio da parte di detto impianto di rilevazione, in almeno due di dette posizioni prescelte, caratterizzato dal fatto che detto impianto di rilevazione di incendio comprende mezzi di rilevamento adatti a rilevare l'ampiezza della zona interessata dall'incendio lungo detta estensione longitudinale della galleria, che detti almeno due schermi di liquido generati da detti mezzi di erogazione di liquido sono collocati in modo da inquadrare da un lato e dall'altro detta zona interessata dall'incendio, coprendo ciascuno completamente la rispettiva sezione trasversale della galleria, un'eventuale o eventuali schermi addizionali di liquido essendo generati in posizioni esterne ai due detti schermi di liquido, preferibilmente dal lato di detta zona interessata dall'incendio corrispondente alla direzione di allontanamento per le persone più idonea, e che detti almeno due schermi di liquido sono costituiti da rispettivi muri di liquido omogenei e di spessore costante generati da detto impianto di erogazione del liquido con portate di da circa 600 a circa 2100 l/min e a pressioni di da circa 3 a circa 4 bar per un tempo complessivo sufficiente a permettere l'allontanamento delle persone dalla zona interessata dall'incendio e l'intervento del personale di sicurezza.
  2. 2. Sistema secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto liquido non infiammabile è costituito,da acqua e preferibilmente da un miscela di acqua con un liquido integratore.
  3. 3. Sistema secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detto liquido integratore è un liquido con proprietà adatte ad aumentare la tensione superficiale del muro di liquido e ad alzare il punto di congelamento, di ebollizione e le capacità di estinzione e detersive di detta miscela nei confronti dei fumi e gas generati dall'incendio.
  4. 4. Sistema secondo la rivendicazione 2 o 3, caratterizzato dal fatto che detto liquido integratore è costituito da una combinazione ad alta biodegradabilità di tensioattivi anionici, sali inorganici e acqua demi.
  5. 5. Sistema secondo una o più delle rivendicazioni 2-4, caratterizzato dal fatto che detta miscela è costituita da acqua in proporzione di 97-94% in volume e da liquido integratore in proporzione di 3-6% in volume.
  6. 6. Sistema secondo qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta sorgente di liquido comprende una riserva idrica sufficiente ad assicurare la generazione di detti schermi di liquido per un tempo non inferiore a 20 rriinuti, preferibilmente di almeno 30 minuti, e più preferibilmente di almeno 90 minuti.
  7. 7. Sistema secondo qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di erogazione di liquido comprendono una pluralità di ugelli a deflettore con getto a ventaglio, adatti a generare detti muri di liquido omogenei e di spessore costante che coprono completamente la sezione trasversale della galleria in dette posizioni prescelte in cui vengono generati detti schermi.
  8. 8. Sistema secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di erogazione comprendono gruppi di detti ugelli che sono disposti tra loro distanziati e collocati in un piano perpendicolare a detta estensione longitudinale della galleria, in modo che detti getti di liquido a ventaglio siano in grado di coprire completamente la sezione trasversale della galleria, e che creino preferibilmente, una struttura di muro di liquido multi-strato.
  9. 9. Sistema secondo la rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che ciascun detto gruppo comprende un numero di ugelli stabilito a seconda del numero di corsie di percorrenza della galleria, essendo detto gruppo preferibilmente formato da due detti ugelli per gallerie con una sola corsia oppure, per gallerie con due, tre, quattro, o sei corsie, rispettivamente da tre, quattro, cinque o sette detti ugelli.
  10. 10. Sistema secondo una o più delle la rivendicazioni da 7 a 9, caratterizzato dal fatto che detti ugelli sono costituiti ciascuno da una piastra e da una contro-piastra formanti deflettore e disposte affacciate con rispettive prime loro facce corrispondenti interne collocate ad una distanza una dall'altra cosi da formare Un'intercapedine di formazione e omogeneizzazione di getto di fluido, detta intercapedine avente una zona perimetrale di bordo con un primo tratto otturato e un secondo tratto aperto formante una fessura di erogazione del getto di fluido a ventaglio, detta contro-piastra essendo dotata sulla sua seconda superficie esterna, opposta a detta sua prima superficie interna, di un foro passante che forma sulla sua detta prima superficie interna, uno sbocco per l'ingresso del liquido in detta intercapedine, e da una ghiera di alimentazione con passaggio di alimentazione e orifizio di calibrazione in collegamento con detto foro passante per fornire portata controllata di liquido in detta intercapedine.
  11. 11. Sistema secondo la rivendicazione 10, caratterizzato dal fatto che detto primo tratto otturato è formato da un elemento distanziatore di spessore variabile comprendente una prima regione di otturazione di detto primo tratto della zona perimetrale che ha spessore definente la larghezza di detta intercapedine, e una seconda regione di spessore minore della prima che è affacciata a detto sbocco per liquido in modo da fornire deviazione del flusso di liquido alimentato attraverso detta ghiera lungo detta intercapedine e verso detta fessura di erogazione.
  12. 12. Sistema secondo la rivendicazione 10, caratterizzato dal fatto che detti mezzi per il trasporto del liquido comprendono un gruppo di pompaggio costituito da un impianto di pompaggio di spinta ad azionamento elettrico, e preferibilmente, in aggiunta, da un impianto di pompaggio ad azionamento elettrico di pressurizzazione, ed ancora più preferibilmente, anche da un impianto di pompaggio di spinta di riserva ad azionamento a motore termico.
  13. 13. Sistema secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta sorgente di liquido comprende inoltre un impianto premiscelatore, previsto a vale di detta sorgente idrica, per la preparazione di detta miscela di acqua e liquido integratore, detti mezzi per il trasporto del liquido comprendendo un complesso di tubazioni idoneo a permettere spostamento di liquido da detta riserva idrica e/o da detto impianto premiscelatore a detti mezzi di erogazione con le portate e le pressioni necessarie per la generazione di detti muri di liquido.
  14. 14. Sistema secondo la rivendicazione 13, caratterizzato dal fatto che detto complesso di tubazioni comprende una .tubazione dorsale estendentesi lungo l'estensione longitudinale di detta galleria e, da essa diramantesi in corrispondenza di ciascuna di dette posizioni prescelte, una pluralità di tubazioni di distribuzione di liquido ciascuna in collegamento di alimentazione in liquido con i rispettivi detti ugelli per la generazione di detti muri di liquido, dette tubazioni di distribuzione essendo dotate ciascuna di un rispettivo gruppo valvolare comandabile a distanza per interrompere o per permettere alimentazione di liquido in pressione a detti ugelli.
  15. 15. Sistema secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto impianto di rilevazione di incendio comprende mezzi sensori della direzione e velocità delle correnti d'aria in gallerie, e preferibilmente inoltre, videocamere disposte in galleria atte a rilevare lo scoppio di un incendio e a seguire le persone e i mezzi di trasporto coinvolti e, in aggiunta, ancora più preferibilmente, apparecchiature ottiche/acustiche di segnalazione per impartire alle persone istruzioni di comportamento in caso di pericolo.
  16. 16. Sistema secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto impianto di rilevazione di incendio comprende mezzi sensori di temperatura installati nella galleria, una centrale per la rilevazione di incendio ed una centrale per la gestione degli eventi, dette centrali essendo connesse una con l'altra ed adatte ad essere integrabili come unica centrale ed essendo inoltre in collegamento di trasmissione di dati/comandi con detti mezzi sensori di temperatura, con detti mezzi sensori della direzione e velocità delle correnti d'aria, con dette videocamere, con dette apparecchiature ottiche/acustiche di segnalazione, e con detti gruppi valvolari comandabili a distanza.
  17. 17. Sistema secondo la rivendicazione 16, caratterizzato dal fatto che detti mezzi sensori di temperatura comprendono un sensore lineare costituito da un cavo a fibra ottica applicato sulla volta e lungo l'estensione longitudinale della galleria.
  18. 18. Sistema secondo la rivendicazione 16, caratterizzato dal fatto che detti mezzi sensori di temperatura comprendono sensori termoelettrici ad infrarosso, sensori a variazione di resistenza, termistori, o termocoppie.
  19. 19. Sistema secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta galleria è suddivisa in una pluralità di sezioni successive di monitoraggio, con lunghezze preferibilmente uguali e stabilite a seconda della lunghezza complessiva della galleria e del tipo di mezzi in essa transitabili, le lunghezze di dette sezioni di monitoraggio essendo preferibilmente comprese tra 20m e 100m, e in modo più preferibile essendo di 60m, dette posizioni prescelte di disposizione di detti mezzi di erogazione lungo l'estensione di detta galleria essendo collocate almeno una in ciascuna di dette sezioni di monitoraggio.
  20. 20. Sistema secondo la rivendicazione 19, caratterizzato dal fatto che detto impianto di rilevazione di incendio è adatto a rilevare in modo disgiunto il momento dello scoppio e l'ubicazione di un incendio entro una di dette sezioni di monitoraggio e/o a rilevare in modo solidale, in due o più di dette sezioni, l'ampiezza della zona interessata dall'incendio quando questa si estende, lungo detta estensione longitudinale della galleria, in più di una di dette sezioni di monitoraggio.
  21. 21. Sistema secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta centrale di gestione eventi è dotata di hardware e software adatti per la gestione ed il controllo di tutti gli eventi relativi al rilevamento di un incendio e alle misure da intraprendere successivamente al rilevamento e di una pulsantiera, con numero di pulsanti quante sono dette sezioni di monitoraggio predeterminate in cui e suddivisa la galleria, per l'attivazione manuale individuale e/o congiunta di detti gruppi valvolari.
  22. 22. Procedimento per la protezione delle persone che si trovano in una galleria interessata da un incendio e dotata di un impianto di erogazione di liquido non infiammabile che è costituito da una sorgente di liquido non infiammabile, da mezzi di erogazione del liquido disposti in corrispondenza di una pluralità di posizioni prescelte lungo l'estensione longitudinale di detta galleria e da mezzi per il trasporto del liquido tra detta sorgente e detti mezzi di erogazione, e di un impianto di rilevazione di incendio in detta galleria, comprendente le fasi per: - il monitoraggio continuo di sezioni di monitoraggio prestabilite di detta galleria, ciascuna di dette sezioni di monitoraggio comprendente almeno una di detta pluralità di posizioni prescelte lungo l'estensione longitudinale di detta galleria dotata di detti mezzi di erogazione di liquido; - il rilevamento in modo disgiunto, del momento dello scoppio e dell'ubicazione di un incendio entro una di dette sezioni di monitoraggio e/o il rilevamento in modo solidale, in due o più di dette sezioni, dell'ampiezza della zona interessata dall'incendio quando questa si estende, lungo detta estensione longitudinale della galleria, in più di una di dette sezioni di monitoraggio; - l'attivazione selettiva di detti mezzi di erogazione di liquido e l'erogazione di liquido non infiammabile a portate di da circa 600 a circa 2100 l/min e a pressioni di da circa 3 a circa 4 bar per la generazione di muri di liquido omogenei e di spessore costante creanti due schermi di liquido che inquadrino rispettivamente, da un lato e dall'altro, detta zona interessata dall'incendio e coprano completamente la rispettiva sezione trasversale della galleria; e - il mantenimento di detti schermi di liquido creati da detti muri di liquido per un tempo complessivo sufficiente a permettere l'allontanamento delle persone dalla zona interessata dall'incendio e l'intervento del personale di sicurezza.
  23. 23. Procedimento secondo la rivendicazione 22, caratterizzato dal fatto che detta fase per l'erogazione di liquido non infiammabile per la generazione di muri di liquido omogenei e di spessore costante creanti detti due schermi di liquido, comprende inoltre la generazione di muri di liquido addizionali creanti ulteriori schermi di liquido, generati in posizioni esterne ai due detti schermi di liquido, e preferibilmente dal lato di detta zona interessata dall'incendio corrispondente alla direzione di allontanamento per le persone più idonea.
  24. 24. Procedimento secondo una o più delle rivendicazioni 22- 24, caratterizzato dal fatto di comprendere, prima di detta fase per l'erogazione di liquido, una fase di premiscelazione per la preparazione di una miscela di acqua e liquido integratore che costituisce detto liquido non infiammabile erogato in detta fase di erogazione.
  25. 25. Procedimento secondo la rivendicazione 24, caratterizzato dal fatto che detta fase di premiscelazione comprende miscelare acqua in proporzione di 97-94% in volume con liquido integratore in proporzione di 3-6% per preparare detta miscela.
  26. 26. Procedimento secondo una o più delle rivendicazioni 22- 25, caratterizzato dal fatto che detta fase di attivazione di detti mezzi di erogazione comprende l'alimentazione del liquido ad ugelli a deflettore dotati di un'intercapedine e la formazione e omogeneizzazione in detta intercapedine di un getto di liquido a ventaglio attraverso impatto controllato di flusso di liquido su due prime sujperfici contrapposte di una piastra e una contro-piastra formanti l'intercapedine.
  27. 27. Procedimento secondo una o più delle rivendicazioni 22- 26, caratterizzato dal fatto di comprendere una fase iniziale: per la divisione della galleria in sezioni di monitoraggio, che sono monitorate durante detta fase di monitoraggio continuo, dette sezioni di monitoraggio essendo di lunghezze preferibilmente uguali e stabilite a seconda della lunghezza complessiva della galleria e del tipo di mezzi in essa transitabili, dette lunghezze essendo preferibilmente di da 20m a 100m, più preferibilmente da 60m; e per il collocamento di dette posizioni prescelte per la predisposizione dei mezzi di erogazione almeno una in ciascuna di dette sezioni di monitoraggio.
  28. 28. Procedimento secondo una o più delle rivendicazioni 22- 27, caratterizzato dal fatto che il mantenimento di detti schermi di liquido creati da detti muri di liquido è eseguito per un tempo complessivo non inferiore a 20 minuti, preferibilmente per almeno 30 minuti, e più preferibilmente per almeno 90 minuti.
  29. 29. Procedimento secondo una o più delle rivendicazioni 22- 28, caratterizzato dal fatto che detta fase di rilevamento comprende inoltre: rilevare, mediante l'impianto di rilevazione di incendio, la direzione effettiva e velocità delle correnti d'aria in gallerie nonché la direzione effettiva lungo la galleria nella quale si trova il rifugio o l'estremità della galleria più vicina alla zona interessata dall'incendio; stabilire in base ai dati ricavati dal rilevamento di dette direzioni effettive la direzione di allontanamento delle persone coinvolte più idonea da seguire, detta eventuale generazione dei muri di liquido addizionali essendo eseguita da detti mezzi erogatori collocati dal lato di detta zona interessata dall'incendio corrispondente a detta direzione di allontanamento stabilita più idonea; prefeoibilmente impartire alle persone coinvolte, mediante apparecchiature ottiche/acustiche di segnalazione, istruzioni di comportamento nel caso specifico; interrompere l'eventuale alimentazione di corrente almeno nella zòna interessata dall'incendio; e avvisare il personale di sicurezza per intervenire.
  30. 30. Impianto di erogazione di liquido non infiammabile per un sistema per la protezione delle persone che si trovano in una galleria interessata da un incendio, secondo qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a comprendente: una sorgente di liquido -non infiammabile, mezzi di erogazione del liquido disposti in corrispondenza di una pluralità di posizioni prescelte lungo l'estensione longitudinale di detta galleria e mezzi per il trasporto del liquido tra detta sorgente e detti mezzi di erogazione, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di erogazione comprendono una pluralità di ugelli a deflettore adatti a generare rispettivi muri di liquido omogenei e di spessore costante, costituenti almeno due schermi di liquido non infiammabile che coprono completamente rispettive sezioni trasversali della galleria, con portate di da circa 600 a circa 2100 l/min e a pressioni di da circa 3 a circa 4 bar per un tempo complessivo sufficiente a permettere l'allontanamento delle persone dalla zona interessata dall'incendio e l'intervento del personale di sicurezza.
  31. 31. Impianto di erogazione di liquido non infiammabile secondo la rivendicazione 30, caratterizzato dal fatto che detti ugelli sono costituiti ciascuno da una piastra e da una contro-piastra formanti deflettore e disposte affacciate con rispettive prime loro facce corrispondenti interne collocate ad una distanza una dall'altra cosi da formare un'intercapedine di formazione e omogeneizzazione di getto di fluido, detta intercapedine avente una zona perimetrale di bordo con un primo tratto otturato e un secondo tratto aperto formante una fessura di erogazione del getto di fluido a ventaglio, detta piastra essendo dotata sulla sua seconda superficie esterna, opposta a detta sua prima superficie interna, di un foro passante che forma sulla sua detta prima superficie interna, uno sbocco per l'ingresso del liquido in detta intercapedine, e da una ghiera di alimentazione con passaggio di alimentazione e orifizio di calibrazione in collegamento con detto foro passante per fornire portata controllata di liquido in detta intercapedine.
  32. 32. Impianto di erogazione di liquido non infiammabile secondo la rivendicazione 31, caratterizzato dal fatto che detto primo tratto otturato è formato da un elemento distanziatore di spessore variabile comprendente una prima regione di otturazione di detto primo tratto della zona perimetrale che ha spessore definente la larghezza di detta intercapedine, e una seconda regione di spessore minore della prima che è affacciata a detto sbocco per liquido in modo da fornire deviazione del flusso di liquido alimentato attraverso detta ghiera lungo detta intercapedine e verso detta fessura di erogazione.
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